ACCADEMIA DI SANTA SOFIA REGIONE CAMPANIA COMUNE DI BENEVENTO S T A G I O N E C O N C E RT I S T I C A TRIENNALE Violini Marco Serino (konzertmeister) Emanuele Procaccini Luigi Abate Alina Taslavan Cristina Cavaiuolo Alessandro Zerella Viole Francesco Solombrino Francesca Binetti Violoncelli Gianluca Giganti Matteo Parisi Basso Gianluigi Pennino Cembalo Debora Capitanio I MONUMENTI 2016 DELLA MUSICA 2018 in programma musiche di: J.S. Bach, G.Ph. Telemann, F. Mendelssohn B. ACCADEMIA DI SANTA SOFIA già diretta da Carlotta Nobile PROSSIMO CONCERTO Ottobre 2017 › ore 20,30 Concerto dedicato a: LE QUATTRO STAGIONI di Antonio Vivaldi ACCADEMIA DI SANTA SOFIA Contrada Pino, 1 - 82100 BENEVENTO www.accademia-di-santa-sofia.webnode.it - mail: [email protected] Accademia di Santa Sofia ANCEM Sabato 6 maggio 2017 › ore 20,30 BASILICA DI SAN BARTOLOMEO APOSTOLO Piazza Federico Torre - BENEVENTO Programma Fuga in re minore (dall’“Arte della Fuga”) J. S. BACH Terzo concerto brandeburghese BWV 1048 in sol maggiore - (allegro), adagio, allegro G. Ph. TELEMANN Concerto per viola e archi in sol maggiore - largo, allegro, andante, presto Violista: Francesco Solombrino F. MENDELSSOHN B. Fuga in re minore Sinfonia n° 2 in re maggiore - allegro, andante, allegro vivace Johann Sebastian Bach (1685-1755) è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica. La sua opera, di notevole profondità intellettuale, costituì la summa e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l’esclusione del genere melodrammatico, resero le sue composizioni appannaggio solo dei musicisti più dotati e all’epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, non consentendo il raggiungimento della popolarità che arrise ad altri musicisti contemporanei come Telemann o Händel. Il catalogo delle opere di Bach, noto come Bach-Werke-Verzeichnis, abbreviato in BWV, è stato redatto nel 1950 dal musicologo Wolfgang Schmieder. Tale catalogo comprende sia i lavori certamente scritti dal compositore, sia quelli che gli sono stati attribuiti nel corso del tempo (dei quali solo in parte è stato possibile identificare l’autore); la numerazione procede non per ordine cronologico, ma seguendo un criterio di classificazione basato sugli strumenti impiegati e sulla forma delle varie opere (cantata, corale e oratorio). L’elemento caratterizzante del Terzo concerto (BWV1048) è certamente la parità di importanza tra gli strumenti: non più episodi solistici alternati a momenti d’insieme, o un trattamento “concertante” di coppie di strumenti, ma blocchi orchestrali che annullano le differenze. La stessa forma dell’opera è assolutamente originale: non più tre ma due movimenti, il secondo dei quali diviso in due parti come le arcaiche “sonate da chiesa”. Tra le due parti del secondo movimento Bach ha collocato un “cadenza frigia”, ovvero un episodio ad libitum, privo di riferimenti tematici ed elementi formali. La cadenza diventerà nella forma concertistica pre-romantica e ro- mantica, da Mozart in poi, il momento solistico per eccellenza, una finestra virtuosistica affidata all’esecutore e sganciata dal resto del componimento, quasi sempre scritta dall’autore ma alcune volte affidata all’improvvisazione del solista. Georg Philipp Telemann (1681-1767) è stato un compositore e organista tedesco. Autodidatta, espresse già nell’infanzia una spiccata facilità compositiva e una precoce padronanza di strumenti musicali quali violino, flauto dolce e clavicembalo. Contemporaneo di Bach e Händel, cui lo legava una profonda amicizia, in vita era molto famoso e considerato uno dei maggiori musicisti tedeschi. La sua lunghissima parabola creativa (quasi settant’anni di attività) gli consentì di attraversare le diverse fasi musicali dal pieno Barocco allo Stile galante all’EmpfindsamerStil fino alle soglie del Classicismo, con una prodigiosa capacità di aggiornamento stilistico. Il concerto per viola, archi e basso continuo in sol maggiore è stato composto tra il 1716 ed il 1721 e si tratta del primo concerto per viola del quale si abbia notizia. Il concerto probabilmente è stato scritto, come molti dei concerti di Telemann, per le esecuzioni musicali al castello di Frauenstein, la direzione dei quali era ricoperta dallo stesso compositore. La composizione evidenzia conoscenza dello strumento e sfruttamento attento delle sue potenzialità musicali, con uno stile vivo e gioioso tipico di Telemann. Si articola in quattro movimenti (Largo, Allegro, Andante, Presto), secondo il modello formale della sonata da chiesa italiana, in particolare quella di Torelli. Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) nacque in una famiglia ebrea benestante. Fu cresciuto senza religione fino all’età di sette anni, quando venne battezzato come cristiano riformato. Ben presto Mendelssohn venne riconosciuto come un prodigio musicale, ma i suoi genitori si dimostrarono prudenti e non cercarono mai di capitalizzare il suo talento. Inizialmente godette di un buon successo in Germania, dove ravvivò l’interesse per la musica di Johann Sebastian Bach, e nei suoi viaggi in Europa. Venne ben accolto particolarmente in Gran Bretagna come compositore, direttore e solista, e le sue dieci visite oltremanica - durante le quali molte delle sue opere più importanti furono eseguite in anteprima - costituirono una parte importante della sua carriera adulta. Tendenzialmente conservatore nella sua scrittura musicale, si differenziò dai suoi più avventurosi contemporanei quali Franz Liszt, Richard Wagner, Charles-Valentin Alkan e Hector Berlioz. Il conservatorio di Lipsia (ora Università della musica e del teatro di Lipsia), da lui fondato, divenne un caposaldo di questa visione anti-radicali. Mendelssohn scrisse sinfonie, concerti, oratori, musica per pianoforte e musica da camera. La sua originalità creativa è oggi riconosciuta e rivalutata, ed è annoverato tra i compositori più popolari del periodo romantico. Mendelssohn fu un talento assai precoce, e le date di composizione di queste sinfonie giovanili, composte tra i 14 e i 16 anni,lo dimostrano pienamente.