LA FRANCIA E L’EUROPA PAG. 291- 306 Con la caduta di Robespierre nel 1794, l’unico organo ancora in vigore in Francia è la Convenzione che cerca di rafforzare il proprio potere scrivendo una nuova Costituzione, dove si delinea un nuovo assetto politico.Tale costituzione è approvata nel 1795 e prevede l’istituzione di un parlamento bicamerale, costituito da due camere, la camera dei Cinquecento che ha il compito di formulare le nuove leggi e la camera degli Anziani che ha il compito di respingere o accettare ciò che è proposto dalla camera dei cinquecento. Sopra il parlamento si pone il Direttorio, formato da 5 membri che detiene il potere esecutivo. Questo nuovo assetto politico crea diversi malcontenti che generano diversi tentativi di insurrezione sia da parte dei radicali sua da parte dei filo monarchici. Quando l’insurrezione dei filo monarchici scoppia a Parigi il Direttorio chiede l’intervento dell’esercito guidato da Napoleone, che spara sulla folla, la quale si disperde. Questa è l’ultima rivolta popolare. Nell’aprile del 1797 le elezioni vedono una schiacciante vittoria dei filo monarchici per cui il Direttorio, al fine di non perdere il proprio potere, si allea con i generali Bonaparte, Hoche e Augereau e forte dell’appoggio dell’esercito annulla le elezioni e fa arrestare i vari deputati filo monarchici. La stessa azione viene ripetuta nelle elezioni del 1798 che vedono la vittoria dei radicali, mettendo così in evidenza l’importanza dell’esercito come elemento di potere da parte del Direttorio. L’esercito della rivoluzione francese non è più formato da mercenari e da nobili, ma è un esercito di cittadini, dove la maggioranza è volontaria che combatte per la salvezza della propria nazione. Le leve che i diversi governi francesi devono attuare sono dovute al fatto che la Francia in questo periodo si trova a combattere su diversi fronti, tuttavia il suo esercito si presenta come un esercito riformato, che è portatore di nuove idee, ispirate dalla rivoluzione, le quali, secondo le indicazioni del direttorio, non devono rimanere chiuse nei confini della Francia, ma devono fuori uscire ed espandersi in Europa. Partendo da questa idea, il direttorio nel 1796 mette a punto un piano d’attacco ai danni dell’Austria in quanto intende attaccare l’Austria su due fronti, quello tedesco e quello italiano. La missione tedesca fallisce, mentre la missione italiana riesce contro ogni previsione in quanto l’esercito guidato dal generale Bonaparte non solo riesce a conquistare tutta l’Italia, ma si ferma molto vicino alla città di Vienna. Di fronte a questa reale minaccia, l’Austria accetta di firmare il trattato di Campoformio con la Francia nel 1797, dove riconosce l’occupazione francese nell’Italia settentrionale, avendo in cambio le terre dell’ex repubblica di Venezia. Grazie all’impresa di Napoleone, la Francia può estendere i suoi domini al di fuori dei suoi confini, i quali vengono costituiti come piccole repubbliche a lei similari, poste sotto il controllo di ufficiali francesi. Sebbene queste repubbliche siano una nuova forma di dominazione, esse hanno il merito di diffondere le idee della rivoluzione e di portare maggior libertà di parola e di pensiero nella penisola italiana, dove per la prima volta si ipotizza la creazione di uno stato unitario. Napoleone, in Italia, attua tuttavia un’azione di spoglio nei confronti delle grandi opere d’arte, portando molte di esse a Parigi come bottino di guerra, per essere esposte al Louvre, il primo museo pubblico. Dopo aver sconfitto l’Austria, la Francia si concentra su come battere l’Inghilterra, mettendo a punto un piano molto azzardato in quanto decide di attaccare l’Egitto, che fa parte dell’impero ottomano, al fine di divenire padrona del mar Mediterraneo a danno della flotta inglese. Il Direttorio decide di affidare questa missione al generale Bonaparte, in quanto teme il suo prestigio crescente in Francia. Bonaparte accetta volentieri perché vuole compiere una grande missione che lo renda ancora più importante. Nel 1798 Napoleone riesce facilmente a sconfiggere l’esercito turco nella battaglia delle Piramidi, ma in aiuto ai turchi arriva la flotta inglese, che guidata dal generale Nelson, attacca la flotta francese attraccata e la distrugge. Napoleone si trova così bloccato in Egitto, dove continua la sua spedizione non solo dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista culturale in quanto è grazie a lui che l’Europa si ri appassiona alla cultura egiziana e alla cultura orientale. Mentre Bonaparte è bloccato in Egitto, l’Austria, la Russia e l’Inghilterra formano una seconda coalizione al fine di sconfiggere definitivamente la Francia, la quale si trova costretta a combattere sul campo di battaglia della penisola italica dove le diverse repubbliche formate da Napoleone crollano una ad una a causa di ribellioni interne. Queste repubbliche, infatti, nel tentativo di imporre le leggi francesi alla società italica creano un forte malcontento che si traduce in ribellioni dove la popolazione italica si schiera dalla parte dei nemici della Francia, aiutandoli nella loro lotta. Di fronte a questo grave pericolo il Direttorio entra in crisi e cambia la sua struttura interna in quanto diventa leader Sieyes che richiama subito in patria Napoleone al fine di poter attuare un nuovo colpo di stato. Napoleone, eludendo la flotta inglese, riesce a tornare a Parigi nel 1799, ma scioglie il direttorio creando un consolato provvisorio di tre membri, fra cui lui stesso, Sieyes e Ducos che devono lavorare per una nuova costituzione; tuttavia ben presto Napoleone si presenta la popolo francese come il salvatore della patria proclamandosi primo console, unendo così nelle sue mani tutto il potere. La rivoluzione è finita poiché il potere è ritornato nelle mani di un solo uomo, che però non appartiene più all’antica nobiltà, ma è un frutto della stessa rivoluzione.