M. DI HAGLUND
E
TENDINOPATIA-TENDINOSI DEL TENDINE DI ACHILLE
Una protuberanza, fastidiosa all’inizio e dolorosa dopo, caratterizza la
deformità descritta da Haglund nel 1928, conosciuta anche con il termine di
“pumpbump”, nel mondo anglosassone.
Si tratta di una deformità
caratterizzata da una eccessiva
prominenza dell’angolo
calcaneare superiore che è causa
di impingement con il tendine
d’Achille e di borsite retro
calcaneare.
Con frequenza elevata negli sportivi ed in particolar modo negli atleti che
praticano la corsa, il dolore si presenta all’inizio della sintomatologia dopo una corsa
prolungata per poi cronicizzarsi durante la marcia normale ed è spesso accentuata
dall’utilizzo di calzature con tacco inadeguatamente basso.
.
La clinica nell’Haglund è caratterizzata da una tumefazione di lieve entità in sede
calcaneare posteriore a livello dell’inserzione del tendine ad una più rilevata ed
arrossata dal contatto con la calzatura.
L’Rx tradizionale consente di evidenziare, con le proiezioni latero-laterale e
l’ipertrofia dell’angolo postero-superiore e la presenza di entesopatia calcifica.
Trattamento
Nella fase iniziali il trattamento deve essere conservativo e rivolto a ripristinare
le condizioni di carattere biomeccanico ottimali per il retro piede e per gli sportivi
anche un adeguamento degli allenamenti e dei terreni di allenamento cercando di
favorire i morbidi rispetto al cemento; ginnastica di allungamento e rinforzo
muscolare; utile l’aumento del tacco per diminuire la tensione sul tendine.
I trattamenti fisioterapici lasciano spesso il tempo che trovano con scarsi
benefici e sono utili per far decidere ed orientare il paziente verso l’intervento
chirurgico.
Trattamento chirurgico
Nella correzione della deformità di
Haglund si effettua un’incisione
para tendinea parallela al bordo
laterale del tendine e perpendicolare
al piano osseo; dopo incisione del
sottocutaneo si incide nello spazio
tra tendine e calcagno per
raggiungere la faccia profonda del
tendine dove si va a ricercare la
borsa rigonfia ed infiammata che
viene asportata dopo accurato
isolamento.
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Isolata poi la parte prominente
ossea si effettua la sua
asportazione mediante osteotomo,
fino ad essere sicuri della
risoluzione del conflitto con il
tendine, seguendo la curvatura
posteriore del calcagno in modo
da rimodellare la superficie del
calcagno.
Il tendine di Achille nonostante sia ben vascolarizzato lungo il suo decorso da
vasi muscolari che periostali presenta in prossimità della sua inserzione calcaneare
una zona di ridotta vascolarizzazione che lo espone facilmente a tendinopatia
inserzionale ad entesopatia calcifica, tendinosi e rottura . Questa patologia può
presentarsi isolatamente come espressione di un sovraccarico posteriore a carico del
tendine o accompagnarsi all’Haglund.
Un rigonfiamento al terzo distale
del tendine orienta verso la
tendinopatia che di solito viene
accertata da un esame ecografico
prima del trattamento chirurgico
Nei casi in cui sia presenta anche
la tendinopatia associata
all’Haglund si effettuano
scarificazioni multiple del tendine
per stimolare la neoangiogenesi
incidendo il tendine a tutto
spessore ed in modo da poter
portare via anche piccole
calcificazioni presenti all’interno
della struttura tendinea.
Il senso di resistenza al bisturi e lo
stridore al taglio è tipico della
tendinosi quando si effettuano le
scarificazioni.
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Trovandosi nella necessità
di dover rimuovere
voluminose calcificazioni
distali del tendine di
Achille potrà presentarsi
la necessità di un rinforzo
successivo dello stesso nel
suo punto di inserzione e
ciò può essere effettuato
con l’utilizzo di ancoretta
a doppio filo “corkscrew
sutur anchor”
Trattamento post operatorio
Valva gessata per 30 giorni seguita da carico con tacco da 6 cm ; riduzione del tacco
di 1 cm ogni 10 gg fino a tacco 3. Ripresa dell’attività sportiva dopo 3 mesi con
esercizi di allungamento. Corsa dopo 6 mesi e con referto ecografico positivo.
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