Scuola primaria, Scuola sec. di I grado, Scuola sec. di II grado ()

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POLO DEL MOLISE
PROGRAMMI
A.s. 2016/2017
ITALIANO
Didattica dell’italiano scritto e parlato. La lingua d’uso e la lingua letteraria.
Destinatari: Scuola primaria, Scuola sec. di I grado, Scuola sec. di II grado
Coordinatore del corso: Anna M. Siekiera, Università degli Studi del Molise
Finalità, obiettivi, e metodologia del lavoro: Proporre alcune tecniche didattiche per formare le
competenze di base, come le capacità logico-argomentative, le competenze di lettura e
comprensione del testo per apprendere, costruendo relazioni e approfondendo le strutture della
lingua. È fondamentale per gli studenti delle scuole secondarie di primo livello raggiungere una
competenza medio-alta (soprattutto nella conoscenza della grammatica), che oltrepassi, tanto nello
scritto quanto nell’orale, il livello dell’espressione linguistica quotidiana e arrivi a dominare un
italiano utile agli usi professionali, all’argomentazione, alle situazioni formali e a tutto ciò che il
buon inserimento nella società e nel lavoro richiede.
Programma del corso: Un ciclo di quattro incontri costituiti da 1:30 di lezione frontale e 1:30 di
attività tutoriale e laboratoriale:
prof.ssa Anna M. Siekiera
Due incontri:
22 marzo, mercoledì, ore 15.30
12 aprile, mercoledì, ore 15.30
LA CRITICA LINGUISTICA DEI TESTI LETTERARI.
Attraverso l’analisi linguistica di alcuni testi letterari (prosa e poesia) si affronterà il funzionamento
della lingua d’uso nello scritto e nel parlato, e nella sua variabilità. Verrà esaminato, per esempio, il
rapporto tra l’opera letteraria e una data forma scelta dall’autore: con quale intenzione espressiva
questa è stata usata? Si osserva, quindi, che il lessico e la sintassi sono i due campi più esposti
all’azione innovatrice e la letteratura registra o talvolta anticipa il cambiamento. A volte
l’innovazione avviene per l’impulso di una più viva concretezza. La rappresentazione per realizzarsi
ha bisogno di riferimenti concreti, e, in alcuni testi che saranno analizzati, si noterà che l’autore non
sempre trova un vocabolario adatto nel repertorio della lingua comune acquisita e ricorre al
neologismo, oppure ricerca i termini d’uso a lui familiari, regionalismi e dialettismi, creando una
mescidanza che dà forma e carattere alla sua opera.
prof.ssa Giuliana Fiorentino
28 marzo, martedì, ore 15.00-15.30
PRODURRE TESTI SEMPLICI: È DAVVERO COSÌ FACILE?
La lezione si articolerà come sempre in una parte di lezione frontale seguita da un’attività di tipo
laboratoriale che evidenzi l’applicabilità didattica dei temi affrontati sul piano teorico.
Il contenuto della lezione frontale riguarderà il tema della semplificazione del linguaggio, un tema
che nasce nell’ambito della comunicazione pubblica e amministrativo-giuridica (italiana e europea,
si veda tra le tante esperienze europee la parallela Plain English Campaign in Gran Bretagna), ma
che ha una spendibilità anche in altri ambiti comunicativi. L’obiettivo della chiarezza e della
concisione può infatti essere assunto a modello della comunicazione efficace tout court. Le ricadute
didattiche dell’analisi dei meccanismi della semplicità e complessità linguistica saranno
evidenziate, con riferimento anche, ma non solo, alla didattica inclusiva (rispetto alle disabilità e ai
DSA).
Individuati e discussi i principali elementi di complessità della lingua e i possibili interventi per
migliorare la leggibilità di un testo, si presenterà lo strumento Eulogos_Corrige, un software che
analizza la struttura sintattica e lessicale di un testo dato, segnalando - periodo per periodo - le
complessità sintattiche e individuando le parole ‘difficili’ (perché più rare). Lo strumento Eulogos
estrae e assegna un indice di leggibilità ai testi e offre l’analisi testuale completa.
Il laboratorio consisterà nell’analisi di testi e nella loro riscrittura semplificata.
prof. Michele Prandi
18 aprile, martedì, ore 15.30
RAZIONALIZZARE LA GRAMMATICA E IL SUO INSEGNAMENTO:
2. Razionalizzare l’analisi logica.
L’analisi logica tradizionale mescola in una nozione sincretica di “complemento” argomenti del
verbo, relazioni marginali e complementi del nome, relazioni grammaticali, come il soggetto e il
complemento oggetto, e espressioni di relazioni concettuali, come lo strumento e la causa. Un modo
per razionalizzarla senza tradirne la funzione è introdurre le distinzioni pertinenti. Imparare a
identificare gli argomenti del verbo, le relazioni concettuali marginali del predicato e dell’intero
processo e i complementi dei nomi può essere facile e coinvolgente.
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