1 - Appunti alle lezioni di Marketing MARKETING Facoltà di Scienze Motorie, Corso Speciale riservato ai Diplomati ISEF per il conseguimento della Laurea Argomenti: •Il Marketing (M) fenomeno esplosivo •Il M •M nello sport •Metodologia della comunicazione sportiva (aspetto promozionale; pubblicità; rapporti coi media; come si fa un comunicato stampa; ecc.) •Management, apparato dirigenziale •Lo sport gestito dai privati e nel pubblico •Il giornalismo sportivo •Il no profit Testi: S. Cherubini, Il Marketing Sportivo, FrancoAngeli, Milano Valenti, Marketing e Metodologia della comunicazione sportiva (in stampa) S. Cherubini, Il nuovo Marketing in Italia, FrancoAngeli Ed. S. Cherubini, Il Co-Marketing, FrancoAngeli Ed., Milano R. Cercola, Marketing, Tutor Ed., Napoli Kotler (?), Marketing Management (libro “bibbia”, USA) F. Ascani (ISEF Lombardia), Sport Management Ferrero, Le Frontiere del Marketing Scuola dello Sport, Marketing libro di Marketing di Publitalia G. Ricci, La gestione eccellente, ISEF Urbino G. Ricci, Sport e Fitness, Isef Urbino 2 - Appunti alle lezioni di Marketing Pubbliche relazioni (USA) (DAMS), Teoria delle comunicazioni di massa A.M. Comani, Comunicazione d’impresa Sole 24 Ore, I segreti della comunicazione M nello sport 20 anni fa era assurdo; lo sport sano, la libera associazione sportiva, la passione e gli altri ideali sportivi sembravano minacciati dal M. Oggi il M dovrebbe risolvere problemi in ogni settore produttivo – culturale. Come avvicinarsi a questa materia in modo scientifico? 34-36 milioni di Italiani hanno contatto attivo o passivo con lo sport. lo sport è 3° nell’economia nazionale per fatturato, dopo IRI e FIAT, con 50.000 miliardi di fatturato l’anno (dati Coni e ISTAT; il Coni è sempre più prudente sulle cifre). La CNN per le Olimpiadi del 2004 ha già pagato al CIO 3.000 miliardi di dollari per l’esclusiva delle trasmissioni. Non è più possibile regolamentare in modo casuale e occasionale questa massa di denaro. Agnelli viene intervistato 4 volte l’anno per la FIAT, e almeno 10 per la Juventus; pensiamo alla pubblicità virtuale sugli schermi durante le trasmissioni sportive, ai testimonial sportivi, all’immagine di un testimonial, che è in una società sportiva il suo Presidente. Oggi ogni azienda con un fatturato uguale o maggiore di 30 miliardi ha un ufficio M. lo sport è un veicolo di promozione, ma ha bisogno dei media per essere a sua volta veicolato. Necessità di serietà. Il M è una disciplina a sé stante nel mercato, poiché non è una tecnica di vendita, anzi spesso investe, e non è nemmeno, in senso stretto, un metodo di ricerca sul mercato. Quali sono i bisogni sportivi? Ci sono dei bisogni sportivi? Quali sono i segmanti individuabili? (segmentazione: circoscrivere chi può essere interessato, in questo caso allo sport). Perché il M? perché i costi da sostenere sono di gran lunga superiori alla capacità di sostentamento del volontariato sportivo, al tesseramento e agli introiti pubblici diretti dello sport. Per es., la sponsorizzazione non deve svilire lo sport, ma non può non esserci. In USA lo sport è da sempre un canale di successo ed affermazione fondamentale, alla pari di altre attività come la magistratura, e la cultura americana favorisce fin da piccoli la pratica e l’educazione sportiva, con enormi investimenti economici; nei paesi anglosassoni, lo sport è parte complementare importante di ogni formazione di buon livello, e lo stato sovvenziona per dipartimento geografico lo sport ; nei paesi ex socialisti e orientali, lo sport è uno strumento di stato, diretto e organizzato con il duplice fine di educare e disciplinare/affermare una forza in campo internazionale. L’Italia (vedi articoli costituzionali sullo sport) è l’unico stato al mondo in cui gli introiti dello sport vanno allo stato stesso (la metà degli introiti del Calcio), invece che essere lo stato a sovvenzionare lo sport, ed in cui ci sono migliaia di “tuttologi dello sport”, persone che al di là del tesseramento federale e della passione sportiva (o dell’interesse puramente commerciale) non hanno nessun tipo di preparazione allo sport e alle competenze tecnico professionali che richiede, essendo per sua natura anche un fatto di crescita e di educazione.ora finalmente (leggi regionali quasi ovunque) per ogni attività sportiva è necessaria la presenza di un diplomato ISEF, e speriamo un domani di un laureato iscritto all’albo. Quali sono i mestieri sportivi futuribili? General manager di federazione/di professionisti, gestori di immagine degli atleti/di complessi polisportivi/di eventi e fiere/di sponsorizzazione, 3 - Appunti alle lezioni di Marketing consulenti sponsor/sul ritorno degli investimenti sportivi/di pubbliche relazioni, esperti di statistica/di licenze sportive/di parchi e ricreazione, responsabili di formazione sportiva/di informatica sportiva, direttori e analisti finanziari, ecc. Sarà possibile frequentare anche dei master di specializzazione in Scienze Motorie (forse attivabili già da quest’anno a Bo, già attivo uno di Economia e Diritto dello Sport all’ISEF di Firenze), che daranno credito per concorsi e abilitazioni. L’albo professionale pubblicizza il professionista, mentre L’Ordine dà l’esclusiva nel settore, a garanzia della fede pubblica; perciò bisogna essere quanto mai coscienti e responsabili, quindi anche adeguatamente preparati; per questo non è più possibile permettere l’”improvvisatore” sportivo. La laurea in Scienze Motorie vedrà 4 specializzazioni: l’insegnamento, la prevenzione, lo sport, il management sportivo. Riviste iimportanti, Il Sole 24 ore (Confindustria) e Italia Oggi (ex Gardini, pseudoindipendente) Uscirà una Legge Quadro sul riordino delle professioni e la catalogazione di quelle nuove; chi non avrà un Ordine e un Albo Professionale, avrà l’Associazione professionale, la “lobby” (lobby era il corridoio tra le stanze parlamentari in cui si appartavano a discutere prima di votare in GB; oggi sono le associazioni professionali) Differenza tra rendiconto e bilancio: rendicontare significa raccontare (spese fatte ed entrate, con annesso il calcolo di costi e ricavi). Il M è tutto ciò che non è mecenatismo, dove si sovvenziona culturalmente o/e finanziariamente per “puro diletto” (non si chiede un programma, non si redige un piano di investimento, non si pretende un rendiconto). Si può ricavare l’opuscolo sulle “Nuove agevolazioni fiscali per le associazioni sportive dilettantistiche”, allegato alla “Guida del Contribuente”, in distribuzione presso gli Uffici Fiscali. •Cos’è il M •Iter di attuazione •M e vendite •M e promozione •M e pubblicità •Il M in Italia M non è vendita. Comunicazione non è pubblicità. La Comunicazione si può intendere come “qualcosa che va da una parte all’altra attraverso mezzi, per un un interesse comune”. S. Cherubini, milanese, Direttore del Gruppo Management dell’IRI, Scuola speculativa, molto diverso da R. Cercola, napoletano, Professore associato di M alla Università Filippo II di Napoli, che fa del M una vera e propria Filosofia. 4 - Appunti alle lezioni di Marketing Cos’è il M? E’ la creazione di un buon prodotto, unita alla capacità di vendita di quel prodotto. In che cosa questo processo ha a che fare con la spiritualità della persona? Il M presenta un aspetto operativo(prodotto, confezione, pubblicità, vendita), ed un aspetto strategico(chi compra? Il consumatore. Chi è il consumatore? Un uomo. Perché un uomo compra? Per bisogno, necessità, desiderio) L’aspetto strategico del M (MS) riguarda quindi i bisogni, le necessità e le aspirazioni dell’uomo. Il prodotto è anche il servizio, che è sempre condizionato da chi lo fornisce. Se si vuole servizio puro, si va da chi realizza il M migliore, cioè da chi ha l’atteggiamento migliore verso l’uomo. Cercola parla delle 4 W:Cosa è il bisogni? (WHAT); Quali sono i bisogni? (WHICH); Perché i bisogni? (WHY); Chi ha i bisogni? (WHOM). Fino a qualche anno fa nel mondo sportivo la passione sportiva creava la squadra, la quale faceva un Campionato; poi c’era un pò di M, per la pubblicità e per l’organizzazione. Oggi il nucleo di un’attività aziendale, o definibile tale per le sue dimensioni, è il cliente, poi viene il M, poi tutto il resto. Perché? Perché attorno al cliente ruotano molti campi, che devono essere ben organizzati (a ciascuno il suo posto, la sua competenza, per un tutto efficace). Il M risulta essere una disciplina composita con una struttura complessa, e ne fanno parte l’Economia Politica e quella Aziendale, la Sociologia (del consumatore, di massa, ecc.), il Diritto (sportivo, sanitario, ecc.), la Statistica, il Fisco e le Finanze, la Geografia (bacino di utenza per la diffusione, per es.).Una buona attività di M è quella che riesce a soddisfare il cliente nei suoi bisogni espliciti e taciti (ecco che si fanno i monitoraggi, tramite analisi statistica). Negli anni 1970-’80 in USA c’è stata una grande campagna contro il M, per la sua forte tendenza alla persuasione occulta (bisogni secondari, pubblicit à, consumismo). L’Americano Kotler (?) ha elevato a dignità di scienza il rapporto prodotto-mercato, ed il suo Manuale “Marketing Management” è una specie di “bibbia mondiale”. Secondo questo autore, “M è la capacità di soddisfare qualcuno che mi chiede qualcosa”. Secondo Cercola la filosofia del M definisce la capacità imprenditoriale, nel senso che “io do quanto so dare e per quanto so di poter dare” (scelta del sistema di comunicazione e di distribuzione, per es. passaparola, sovvenzione del volontariato per l’accreditamento presso personaggi ed istituzioni, M della diffusione di un servizio o di un prodotto). Oggi c’è stata una tale trasformazione che il prodotto è diventato un mezzo; tutto è finalizzato a scoprire l’IO dei Bisogni, basandosi sulla osservazione che chi dimostra un bisogno si trova in uno stato di debolezza, perciò chiede aiuto. La soddisfazione di questo bisogno deve essere seria. La parte deteriore del M riguarda in gran parte la pubblicità e la persuasione occulta (es. squallido, le televendite). Cos’è il M? (WHAT?) “Il M è anche filosofia e cioè una diversa visione che pone al centro dell’attenzione di qls processo di analisi e di realizzazione sempre il cliente, o meglio “i suoi bisogni”. M è infine l’insieme di tecniche e strumentazioni che consente ai responsabili commerciali dell’impresa di raggiungere gli obiettivi posti” (R. Cercola) What is M? Why M? Whom M is directed? Which M? 5 - Appunti alle lezioni di Marketing L’approccio col cliente avviene attraverso il livello strategico-operativo. “Il M in una accezione quanto mai ampia può essere considerato un atg mentale e del vivere, un modo di relazionarsi con gli altri” (R. Cercola) Relazionarsi deriva da re-fero (fero, fers, tuli, latum, ferre, dal Latino portare), re-latum. La TV si fa sfruttare molto e rende poco; sarebbe un mezzo molto efficace di “giusta comunicazione”, che non viene adeguatamente utilizzato. In Italia il Ministero dello Sport non esiste, ma in pratica è il CONI. Il nostro prodotto è lo SPORT, che all’80% è un Servizio. Il M è una impostazione mentale: · buon senso · coscienza di sé (limiti e punti di forza) · disponibilità verso gli altri (predisposizione a capire esigenze e necessità altrui) · “proattività”, essere pro-attivi, cioè operare per un interesse comune · apertura mentale · coerenza nell’agire Ci sono poi gli aspetti istituzionali del M, legati alla vita di impresa. Che differenza c’è tra impresa e azienda? L’impresa, che in Italia non esiste, è ciò che l’imprenditore fa, è l’attività di colui di cui si parla; l’azienda è lo strumento materiale che permette all’imprenditore di fare esercizio d’impresa, è perciò un insieme ordinato di beni atti (universalità di beni) a produrre reddito. Gli elementi dell’azienda sono l’immobile o il contratto d’affitto, le attrezzature, la strumentazione, il personale (le cosiddette risorse umane). Mentre una volta il M trovava nell’azienda marginale attenzione, oggi ne è il centro. Per es. in una organizzazione sportiva il M sovrintende alle attività sportive gestionali, al budget (il budget era la borsa dove gli antichi Inglesi mettevano il ricavo dei soldi riscossi per il padrone, che doveva essere il resoconto completo), alla struttura organizzativa; attività sportive gestionali e budget mettono in opera la pratica sportiva, che è finanziata dagli sponsor. Lo sponsor può finanziare senza voler vedere un rendiconto, oppure sì. Il budget è un programma teorico di imprenditoria (risorse economiche, metodologiche, bilancio finanziario non preventivo, non cioè il possibile guadagno). Club, rivista di M e Fitness (?) Per analizzare gli aspetti istituzionali della vita di impresa (Cercola) bisogna mettere in relazione chi produce-offre (A) e chi acquista (B); non si fa un prodotto per una massa di signor Rossi, ma per il signor Rossi. Tra A e B ci possono essere colleghi, fornitori, agenzie pubblicitarie, finanziatori, sostenitori, ecc. e’ opportuno perciò fare un cammino metodologico (4 W). 6 - Appunti alle lezioni di Marketing La vendita – è la concentrazione dello sforzo aziendale sul prodotto per incrementare l’acquisto del prodotto stesso (Cherubini); siamo nel M operativo (MO). L’impresa ha dunque una “doppia anima”, progettuale e manuale. Prada e Luna Rossa: ci ha guadagnato molto di più Prada, ma lo spirito sportivo di Luna Rossa esiste da quando si fanno le regate, 170 anni; questo dimostra che lo sport è vendutoservito male o non è affatto venduto; la passione sportiva è anche un fatto di tradizione e cultura; in Italia ci sono 40.000.000 di persone che aspettano che qlc li facca muovere. Pianificare – termine mutuato dall’Economia, è il prendere iniziative per; si distingue dal programmare, che definisce i tempi di realizzazione (di fatto coincidono). Efficienza ed efficacia – altri termini mutuati dall’Economia, soprattutto pubblica; l’efficienza riguarda il buon funzionamento (non sempre ciò può risultare efficace, cioè produrre un risultato atteso/positivo); l’efficacia riguarda il raggiungimento di uno o di tutti gli obiettivi prefissati (non è necessariamente rispettata tutta la programmazione). Insieme a Economicità, si ha lo strumento metodologico delle 3E. Il M strategico è l’insieme delle attività di pianificazione realizzate da un’impresa per ottenere la fedeltà e la collaborazione di tutti i diversi attori del mercato, in particolar modo del cliente, attraverso la creazione congiunta di valore (Cercola) Il M operativo è sintetizzabile nelle 4P •prodotto (product) •prezzo (price) •posto (place) •promozione/comunicazione (promotion) il M mix consiste nel decidere le cose da “porre in essere”; alle 4P l’Americano Gerson (?) ne aggiunge altre 4: •prodotto (product) •prezzo (price) •piazza (place) •promozione (promotion) •posizionamento (position) •persone (people) •profitti •politica in più: 7 - Appunti alle lezioni di Marketing •servizio (service) Perché il M? (WHY?) Il M si è affermato negli aa ’50 in USA e Paesi Scandinavi (Svezia; vedi IKEA), come “Insieme delle attività che devono mettere in grado di decidere al meglio” (Cherubini). Davanti al MS e al MO si pone perciò un M Analitico (MA), che è un momento propedeutico all’azione successiva.Per es. in un circuito di M una iniziativa di “volontariato” può essere il meglio del meglio in termini di ritorno di immagine, soddisfazione, profitto; per es. il nostro governo condonando il debito pubblico (?) si è assicurato “lunga vita”; la direzione dell’IKEA ha devoluto., nelle proprie filiali di tutto il mondo, una giornata di incasso ai propri dipendenti. La trasformazione storica del M ha visto 3 momenti (Cercola), fino ad oggi: •orientamento al prodotto – pionierismo iniziale, momento statico; conseguente saturazione (riesco a produrre 100 bei pentolini, ma nessuno li compra, e mi restano tutti in mano) •orientamento alla vendita – logica della distribuzione sul mercato, che lasciato alle sue leggi non garantisce una vendita adeguata; momento dinamico •orientamento al M – no ai bisogni dell’impresa, sì ai desideri dei consumatori; no alla forzatura all’acquisto, si alla individuazione delle esigenze dei consumatori e al modo migliore di soddisfarle; momento turbolento secondo Kotler (?) questa trasformazione si può graficamente indicare così: A chi è diretto il M? (WHOM?) •allo studente che apprende per l’esame •al professore (materiale didattico, manuale d’appoggio) •agli operatori di M •ai curiosi (cultura personale,aggiornamento) Quale M? (WHICH?) Il M è una materia, come visto, complessa e composita, che interessa: •i destinatari •l’oggetto del problema •il territorio geografico di riferimento •la dimensione dell’organizzazione •lo stadio di sviluppo dell’impresa 8 - Appunti alle lezioni di Marketing •l’assetto proprietario (una cosa molto americana; processo di considerazione dei gestori dell’impresa, che dalle “grandi famiglie” è passata ai “trust”; nel rivolgersi quindi ad una impresa per uno scopo, si guarda ai nomi degli azionisti ed alle garanzie di riuscita o fedeltà che possono offrire; è un processo in atto anche da noi). Semplificando: •destinatari dell’azione di M •oggetto dell’azione •territorio Prof. Valenti (commercialista e docente universitario)