Osservatorio Astronomico P.Francesco De Vico www.crabnebula.it www.crabnebula.it L’Osservatorio è aperto al pubblico l’ultimo sabato di ogni mese dalle 21,30 alle 1.00 (no dicembre e in caso di maltempo) Osservatorio Astronomico P.Francesco De Vico www.crabnebula.it Località Case Sparse di Serrapetrona (MC) Lat. 43°11' 29" N - Long. 13°07' 55" E Dalla rotatoria all’ingresso di Serrapetrona (A) all’Osservatorio Astronomico di Monte d’Aria (C); 9,2 km. Località Case Sparse di Serrapetrona (MC) Lat. 43°11' 29" N - Long. 13°07' 55" E Da Camerino Via Le Mosse (presso CONTRAM) (A) all’Osservatorio Astronomico di Monte d’Aria (C); 7,6 km. 25 ottobre 2010 Che cosa accadrà realmente? Angelo Angeletti Profezie sul 21 dicembre 2012 (da Wikipedia) Il 21 dicembre 2012 è la data del calendario gregoriano in cui, secondo aspettative e profezie diffuse attraverso siti web, libri e documentari televisivi, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato: una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L'evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario Maya. Questi scenari non hanno trovato supporto da parte della comunità scientifica internazionale e, in particolare, né da parte della comunità geofisica ed né da quella astronomica, né della maggioranza degli studiosi di storia Maya. I MAYA La civiltà Maya fiorì nella zona del Centro America che si estende attualmente dal sud del Messico (penisola dello Yucatan) fino all’Honduras e El Salvador passando per Guatemala e Belize. Periodo Preclassico (1800 a.C.- 250 d.C.) Periodo Classico (250 d.C.- 987 d.C.) Periodo Postclassico (987 d.C.- 1530 d.C.) I MAYA I primi insediamenti, nella regione del Petén in Guatemala, risalgono al 1500 a.C.. I primi Maya forse giunsero dal nord ed erano probabilmente tribù di nomadi che successivamente si trasformarono in agricoltori. Solo nel 300 a.C. cominciarono a sviluppare le prime vere e proprie città. Il periodo classico è caratterizzato dalla diffusione in tutti i territori maya di una cultura pressoché uniforme. In questo periodo ebbe un importante sviluppo culturale, politico e tecnologico che culminò in uno scenario in cui ogni città era un piccolo stato che aveva con le altre città solo scambi commerciali. Intorno al 900 d.C. questi centri vennero misteriosamente abbandonati e parte della popolazione si spostò nello Yucatàn dove si sviluppò una nuova civiltà. L'apice del popolo Maya fu intorno al 1000 d.C.. Successivamente problemi interni e guerre fra le varie città ne provocarono la decadenza. I MAYA Dopo il 1500 d.C. la figura del re, che rappresentava il fulcro della vita delle città-stato, perse di credibilità; la popolazione abbandonò i grandi centri urbani e tutte le attività commerciali persero la loro importanza. I Maya furono lentamente assoggettati dagli Aztechi. Gli spagnoli, giunti nel 1527, rovesciarono con facilità i gruppi maya, indeboliti dalle guerre interne e colpiti da devastanti epidemie portate dagli stessi conquistadores. La popolazione indigena passò da un massimo di otto milioni a poco più di un milione di abitanti a causa dello sterminio spagnolo. I sopravvissuti divennero schiavi nelle piantagioni e nelle miniere. L'ultima città maya cadde nel 1697. Oggi il popolo maya vive ancora nelle zone dell’America Centrale; ha una identità culturale, ma manca l’identità politica. IL CALENDARIO MAYA Tra le altre cose i Maya svilupparono una matematica di un certo rilievo e un importante calendario che veniva utilizzato anche da altri popoli dell‘America centrale (Atzechi e Toltechi). Si tratta di un calendario basato su più cicli di durata diversa: il ciclo Tzolkin aveva una durata di 260 giorni il ciclo Haab aveva una durata di 364 giorni, più il "giorno fuori dal tempo" il Lungo computo indicava il numero di giorni dall'inizio dell'era maya IL CALENDARIO MAYA Il ciclo Tzolkin era un calendario religioso basato su due cicli più brevi, uno di 13 giorni e un altro di 20. La combinazione di questi due cicli formava un ciclo di 260 giorni (13×20 = 260). Ogni giorno entrambi i cicli avanzavano di uno. Il primo ciclo seguendo una sequenza numerata da 1 a 13. Il secondo seguendo una sequenza di nomi: Ahau, Imix, Ik, Akbal, Kan, Chicchan, Cimi, Manik, Lamat, Muluc, Oc, Chuen, Eb, Ben, Ix, Men, Cib, Caban, Etznab, Caunac. La sequenza risultante era quindi: 1 Ahau, 2 Imix, 3 Ik, 4 Akbal, eccetera. Arrivati a 13 Eb si riprendeva a contare da 1, ma la successione dei nomi continuava: 1 Ben, 2 Ix, 3 Men, eccetera. IL CALENDARIO MAYA Allo stesso modo, terminata la serie dei nomi con il 7 Caunac, si ripartiva da Ahau senza azzerare la numerazione: 8 Ahau, 9 Imix, 10 Ik, e così via. I giorni con lo stesso nome non si succedevano quindi con una numerazione progressiva, come accade nei calendari in cui i giorni sono raggruppati per mese, ma secondo la posizione che occupavano nel ciclo di 13 giorni, la sequenza quindi era: 1, 8, 2, 9, 3, 10, 4, 11, 5, 12, 6, 13, 7.) I giorni con lo stesso nome e lo stesso numero si ripresentavano quindi dopo un intero ciclo Tzolkin, cioè ogni 260 giorni (essendo 260 il minimo comune multiplo tra 13 e 20). IL CALENDARIO MAYA Il ciclo Haab, lungo 360 giorni, era un calendario civile legato al ciclo delle stagioni. Era composto da 18 periodi di 20 giorni, con i seguenti nomi: Pop, Uo, Zip, Zotz, Tzec, Xul, Yaxkin, Mol, Chen, Yax, Zac, Ceh, Mac, Kankin, Muan, Pax, Kayab, Cumku. A questi si aggiungevano 5 giorni chiamati Uayeb, con i quali si raggiungeva la durata di 365 giorni: questi 5 giorni erano considerati particolarmente sfortunati. I giorni del mese erano numerati da 0 a 19. Le date del ciclo Haab e quelle del ciclo Tzolkin ritornavano a corrispondere tra loro ogni 52 cicli Haab, pari a 73 cicli Tzolkin, pari a 18980 giorni: 18980 è infatti il minimo comune multiplo tra 365 e 260. Il giorno iniziale di questo periodo era il 4 Ahau (Tzolkin) 8 Cumku (Haab). IL CALENDARIO MAYA I Maya non usavano numerare gli "anni" né del ciclo Tzolkin, né del ciclo Haab. Utilizzavano invece il lungo computo: una numerazione progressiva dei giorni in un sistema di numerazione posizionale misto in base 13, 18 e 20. Precisamente si trattava di un numero di cinque "cifre": la prima (quella delle "unità") in base 20, la seconda (le "decine") in base 18, la terza e la quarta di nuovo in base 20, la quinta in base 13. Nella notazione moderna, si scrivono i numeri corrispondenti separati da punti, ad esempio 1 agosto 2009 secondo il calendario Maya è 12.19.16.10.2 IL CALENDARIO MAYA Il ciclo completo del Lungo computo era quindi di 20×18×20×20×13 = 1872000 giorni (circa 5125 anni), ed era multiplo del ciclo Tzolkin di 260 giorni. Le prime quattro cifre si contavano a partire da 0 (quindi la seconda andava da 0 a 17, le altre da 0 a 19), la quinta invece andava da 1 a 13. Il primo giorno era il 0.0.0.0.1 Il 21 dicembre 2012 sarà il 13.0.0.0.0 (4 Ahau nel ciclo Tzolkin). L'unità più piccola del Lungo computo era il giorno, detto K’in. I periodi dopo i quali si ripeteva ciascuna cifra avevano i seguenti nomi: • 20 giorni (prima cifra): uinal • 360 giorni (seconda cifra, 18×20 = 360): tun • 7200 giorni (terza cifra, 20×360 = 7200): k’atun • 144000 giorni (quarta cifra, 20×7200 = 144000): b’ak’tun • la quinta cifra si ripete dopo il ciclo completo di 1872000 giorni (13×144000 = 1872000). IL CALENDARIO MAYA Secondo i maya, ciascun ciclo del lungo computo corrisponde ad un'era del mondo. Secondo la mitologia Maya, il ciclo attualmente in corso è il quarto ed è iniziato l’11 agosto 3144 a.C. Il nuovo ciclo inizierà il 21 dicembre 2012 Da una tavoletta rinvenuta nell'antico sito "Monumento 6" si ricava la data del 21 dicembre 2012, in cui accadrebbe qualcosa che coinvolgerebbe una misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Risultano tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all'ultimo. La fine di un ciclo del calendario era infatti vista semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l'ingresso nella nuova era. Ogni fine ciclo segnava un periodo di grandi cambiamenti (data la lunghezza plurisecolare di ogni ciclo, era normale che vi fosse stata un'evoluzione tecnologica rispetto allo stesso periodo del precedente) a cui sarebbe dovuto corrispondere un periodo di pace e serenità. Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente new age, rigettate dagli archeologi e dai geomagnetologi, sono state formulate varie tesi e teorie sulla corrispondenza della data del 21 dicembre 2012 con eventi quali la fine del mondo o trasformazioni radicali dello stesso. Allineamento galattico del Sole e relativi sconvolgimenti terrestri. Allineamenti planetari Aumento dell’attività solare. Blocco ed inversione della rotazione terrestre a causa della diminuzione di campo magnetico. Asteroidi potenzialmente pericolosi Arrivo nei pressi della Terra di un corpo celeste (chiamato Nibiru) che causerebbe maremoti terrificanti. ALLINEAMENTO GALATTICO Osservato dalla Terra, il Sole si sposta in prossimità di una linea ideale (l'eclittica) che corrisponde alla proiezione in cielo del piano in cui giace l'orbita della Terra, passando attraverso una serie di costellazioni: le costellazioni dello zodiaco. Nel corso dei secoli ci si è accorti che il periodo dell'anno di visibilità delle costellazioni dello zodiaco è mutato. Ciò è avvenuto a causa del moto di precessione dell'asse terrestre (o precessione degli equinozi) che determina uno spostamento di 1º circa ogni 72 anni. Conseguentemente ogni 2160 anni cambia la costellazione visibile in corrispondenza del sorgere del Sole nel giorno dell'equinozio di primavera. La durata complessiva del ciclo è di 26.000 anni. Oggi l'equinozio di primavera si verifica nella costellazione dei Pesci e il solstizio d'inverno nella costellazione del Sagittario, dove si trova il centro della Via Lattea. ALLINEAMENTO GALATTICO Simulazione con Starry Night. Negli ultimi mille anni circa, ogni anno, nel giorno del solstizio d'inverno, la Terra, il Sole ed il centro galattico si sono trovati quasi allineati. ALLINEAMENTO GALATTICO Il migliore allineamento prospettico nel giorno del solstizio d'inverno è avvenuto il 21 dicembre 1998. Ad ogni modo, l'allineamento in sé non comporta alcun effetto per la Terra ed il Sistema solare, dal momento che rappresenta l'attraversamento di una linea ideale, come il confine tra due comuni. ALLINEAMENTO GALATTICO La Fenditura del Cigno, Xibalba be nella lingua dei Maya. John M. Jenkins verso la metà degli anni ottanta propose che l'allineamento galattico del 2012 potesse aver assunto un significato speciale entro le previsioni del calendario Maya. Egli suggerì infatti che i Maya potessero aver basato il proprio calendario sulle osservazione della Fenditura del Cigno ed affermò che sapevano che l'eclittica attraversava la Fenditura e che diedero a tale punto del cielo un significato speciale nella loro cosmologia. Ipotizzò dunque che l'allineamento del Sole e di tale punto sarebbe avvenuto nel giorno del solstizio d'inverno del 2012. L’allineamento di maggiore precisione è già avvenuta nel 1998. Numerosi studiosi e Jenkins stesso hanno notato che non esiste alcuna prova concreta che i Maya conoscessero la precessione degli equinozi. ALLINEAMENTO GALATTICO La Fenditura del Cigno, Xibalba be nella lingua dei Maya. Ipotizzò che l'allineamento del Sole e di tale punto sarebbe avvenuto nel giorno del solstizio d'inverno del 2012. Numerosi studiosi e successivamente anche lo stesso Jenkins hanno notato che non esiste alcuna prova concreta che i Maya conoscessero la precessione degli equinozi. John M. Jenkins verso la metà degli anni ottanta propose che l'allineamento galattico del 2012 potesse aver assunto un significato speciale entro le previsioni del calendario Maya. Egli suggerì infatti che i Maya potessero aver basato il proprio calendario sulle osservazione della Fenditura del Cigno ed affermò che sapevano che l'eclittica attraversava la Fenditura e che diedero a tale punto del cielo un significato speciale nella loro cosmologia. ALLINEAMENTI PLANETARI Secondo alcuni, il 12 dicembre 2012 si verificherà un fenomeno astronomico eccezionale: la congiunzione di Marte, Giove e Saturno. La posizione di Terra, Marte, Giove, Saturno e Urano vista dallo spazio il 21 dicembre 2012; non ci sono allineamenti particolari. Simulazione con Starry Night. ALLINEAMENTI PLANETARI L’allineamento di Marte, Giove e Saturno il 16 aprile 2000 visto dallo spazio. E’ decisamente migliore!!! Simulazione con Starry Night. ALLINEAMENTI PLANETARI L’allineamento di Marte, Giove e Saturno il 16 aprile 2000 visto dalla Terra. I tre pianeti sono vicini, ma non sovrapposti a causa della diversa inclinazione delle loro orbite rispetto al piano dell’eclittica. Simulazione con Starry Night. INVERSIONE DEI POLI MAGNETICI Poiché nel 2012 è previsto un picco dell'attività solare, alcuni catastrofisti hanno ipotizzato che essa - immaginata di intensità senza precedenti - possa innestare una inversione dei poli magnetici terrestri con conseguenze disastrose e imprevedibili per la nostra società. Nemmeno questa ipotesi tuttavia presenta alcun fondamento scientifico. ATTIVITA’ SOLARE L’attività del sole è evidenziata anche dalla presenza sulla sua superficie (la fotosfera) di macchie. Una macchia solare è una regione in cui la temperatura è minore dell'ambiente circostante ed è caratterizzata da forte attività magnetica. Primo piano di una macchia solare all'ultravioletto. Immagine del satellite TRACE. Sopra: macchia solare ripresa con attrezzatura amatoriale da Renzo Chiavacci il 2 maggio 2005 da Firenze ATTIVITA’ SOLARE Il numero di macchie che appaiono sulla superficie del Sole è stato misurato a partire dal 1700, e stimato all'indietro fino al 1500. I numero di macchie solari è correlato con l'intensità della radiazione solare. ATTIVITA’ SOLARE Il 29 maggio 2009 una commissione di esperti del NOAA (National Oceanic and Athmospheric Administration), ha rilasciato una nuova previsione riguardante il prossimo ciclo solare in cui si afferma che esso avrà un picco a maggio del 2013, ma con un numero di macchie solari decisamente inferiore alla media. Fonte: http://science.nasa.gov/headlines/y2009/29may_noaaprediction.htm ATTIVITA’ SOLARE Un flare (termine inglese per fuoco d'artificio) o brillamento è una violenta eruzione di materia che esplode dalla fotosfera di una stella, con un'energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche. La frequenza dei flare solari varia: da molti al giorno quando il Sole è particolarmente "attivo", a circa uno alla settimana quando invece è "quieto". I flare solari impiegano molte ore o anche giorni per "caricarsi", ma il flare vero e proprio impiega pochi minuti per rilasciare la sua energia. FLARE Solare del 14 Luglio 2000 (Telescopio PSPT, INAF - OAR) ATTIVITA’ SOLARE Il sole emette con continuità particelle (principalmente protoni ad alta energia, ~500 keV) che danno origine al vento solare. Durante i flare il vento solare si intensifica. L’attività solare Dal sito www.spaceweather.com Velocità del vento solare: 321,2 km/s Densità: 0,4 protoni/cm3 Macchie solari: 11 CAMPO MAGNETICO TERRESTRE Il campo magnetico della Terra è un fenomeno naturale e comune a molti altri corpi celesti, come, ad esempio, il Sole. Possiamo assimilarlo ad una calamita con poli non coincidenti con quelli geografici e non statici, e con un asse inclinato di circa 11,3°rispetto all’asse di rotazione terrestre. Il campo magnetico terrestre non è costante nel tempo, ma subisce notevoli variazioni sia in termini direzionali che di intensità. CAMPO MAGNETICO TERRESTRE Il polo nord magnetico è il punto (sarebbe meglio parlare di zona e anche di discrete dimensioni) della superficie terrestre dove il campo geomagnetico è perpendicolare al suolo e diretto verso il terreno. Visto che attrae il polo magnetico nord dei magneti, dal punto di vista fisico si tratta di un polo magnetico di tipo sud. Poiché si trova in prossimità del polo nord geografico, nel 1600, l’inglese William Gilbert lo ciamò POLO NORD. CAMPO MAGNETICO TERRESTRE Ci sono state diverse teorie sull’origine del campo magnetico terrestre. Quella oggi più accreditata è stata proposta per la prima volta nel 1919 da Joseph Larmor ed ipotizza che il campo magnetico sia originato da un meccanismo simile a quello di una dinamo ad autoeccitazione. Ponendo in rotazione un disco di materiale conduttore intorno ad un asse e immergendolo in un campo magnetico, esso genererà una corrente elettrica indotta. Facendo circolare quest'ultima in una bobina con asse uguale a quello di rotazione, si genera un secondo campo magnetico che va a sommarsi al precedente in un processo di rafforzamento reciproco. Esiste una determinata velocità critica di rotazione del disco alla quale il campo prodotto rimane costante. Se tale velocità viene superata o viene diminuita, il campo tenderà a crescere o a scomparire rispettivamente. CAMPO MAGNETICO TERRESTRE Il modello fu applicato alla Terra nel 1949 da Edward Crisp Bullard. Nel suo modello la dinamo era costituita dal nucleo di ferro fluido e l'effetto rotazionale dato dalla forza di Coriolis. Per innescare il processo rimaneva da trovare una spiegazione al campo magnetico iniziale che, per esempio, potrebbe essere di origine solare oppure prodotto da deboli correnti indotte al confine mantello-nucleo da piccole variazioni di temperatura nel contatto tra cattivi conduttori. La teoria spiega le variazioni dell'intensità del campo, grazie alle fluttuazioni della parte fluida del nucleo, ma non le inversioni di polarità. Per spiegare anche quest'ultima particolarità un geofisico giapponese, T. Rikitake nel 1958 ed altre evoluzioni successive, portarono il numero delle dinamo a due, accoppiate fra loro. Nelle loro rotazioni esse producono due campi di segno opposto, il cui campo risultante sarà dato solamente dal prevalente tra i due, con alternanze e periodi di campo nullo. CAMPO MAGNETICO TERRESTRE Variazioni della declinazione del campo magnetico dal 1590 al 1990. La declinazione magnetica è il valore dell'angolo formato tra il meridiano magnetico e il meridiano terrestre in un dato punto della superficie della Terra. INVERSIONI DEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE Il campo geomagnetico non è stazionario ma soggetto a variazioni temporali in tutte le sue componenti. Lo studio della magnetizzazione delle rocce ha mostrato delle inversioni di polarità magnetica, la cui ricorrenza sembra essere casuale e che interessano tutta la Terra. A partire dal 1960 lo studio della successione delle polarità magnetiche nelle successioni rocciose ha portato alla compilazione della “Scala delle Polarità Geomagnetiche” (GPTS). Questa fu definita, e poi via via raffinata mediante numerosi studi condotti in diverse parti del globo su rocche ignee, su sequenze stratigrafiche sedimentarie e tramite l’interpretazione delle anomalie magnetiche misurate sui fondali marini. Tali inversioni sono conosciute per gli ultimi 5 milioni di anni, ma si hanno informazioni anche cambiamenti degli ultimi 80 milioni di anni che possono essere estrapolati fino a 170 milioni di anni fa. INVERSIONI DEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE All’interno di ciascuna Epoca magnetica esistono poi degli “Eventi” geomagnetici riconosciuti a scala globale, e delle “Escursioni” più brevi, la cui durata è per definizione minore ai 30.000 anni. L’Epoca in cui viviamo oggi è definita, per convenzione, a polarità normale, è chiamata Brunhes ed è cominciata circa 780.000 anni fa. Precedentemente vi è una epoca a polarità inversa detta di Matuyama, quindi ancora normale l'epoca di Gauss, poi inversa di Gilbert e così via di seguito. ASTEROIDE KILLER Al 25 ottobre 2010 si conoscono 1155 asteroidi potenzialmente pericolosi (PHAs) Gli asteroidi potenzialmente pericolosi sono rocche spaziali di diametro maggiore di 100 m che hanno le orbite che passano ad una distanza inferiore 0,05 UA (7,5 milioni di km) dalla Terra. Attualmente nessuno dei PHAs conosciuti è in rotta di collisione con la Terra. TABELLA degli asteroidi potenzialmente pericolosi dal 1°a 31 ottobre 2010 Asteroide Data(UT) Distanza Mag. Dimensione 2010 TQ19 Oct 8 9.6 LD 18 37 m 2010 TS19 Oct 10 3.7 LD 18 31 m 2010 TD54 Oct 12 0.1 LD 14 7m 2010 TB54 Oct 13 6.1 LD 20 19 m 1999 VO6 Oct 14 34.3 LD 16 1.8 km 2010 TK Oct 16 4.5 LD 18 37 m 1998 TU3 Oct 17 69.1 LD 13 5.2 km 2010 TG19 Oct 22 1.1 LD 15 70 m 1998 MQ Oct 23 77.7 LD 15 1.9 km 2007 RU17 Oct 29 39.2 LD 15 1.1 km 2003 UV11 Oct 30 5 LD 12 595 m Note: LD significa "Lunar Distance." 1 LD = 384,401 km, la distanza media tra le Terra e La Luna. MAG la la magnitudine visuale dell’asteroide alla data della minima distanza. ASTEROIDE KILLER T S M La Fascia degli Asteroidi G ASTEROIDE KILLER Alcuni asteroidi hanno orbite che intersecano quella della Terra. Traccia dell’asteroide 2004XP14. Di 600 m, il 3 luglio 2006 è passato a poco più di 400.000 km dalla Terra ripresa dall’Osservatorio di Monte d’Aria ASTEROIDE KILLER Periodicamente, alcuni asteroidi cadono sulla Terra. Quelli più piccoli vengono disintegrati dall’atmosfera, quelli più grandi arrivano a terra formando dei crateri. I loro resti sono le meteoriti. Se sono di qualche centinaio di metri posso produrre danni a livello planetario. ASTEROIDE KILLER Si ritiene che l’estinzione dei dinosauri sia dovuta ad un evento del genere. ASTEROIDE KILLER La nube di Oort ASTEROIDE KILLER Tunguska (Russia) 1908 COMETA HALE-BOPP 1996 – 1997 PIANETA X o NANA BRUNA E’ altamente improbabile che esistano pianeti X (a volte X sta per decimo) con orbite estremamente ellittiche, tanto da non poterli rilevare. Secondo la teoria più accreditata sulla formazione del sistema solare i pianeti giganti non possono essersi formati troppo lontano dal Sole. PIANETA X o NANA BRUNA Il Sole potrebbe avere delle compagne. Si è formato in una nube di idrogeno ed elio, circa 5 miliardi di anni fa, insieme ad altre stelle che oggi non siamo in grado di riconoscere. Alcune di queste potrebbero essere delle nane brune, ossia masse di gas troppo piccole per accendere il ciclo di reazioni nucleari noto come ciclo pp. Mediante questo ciclo, da quattro protoni, per aggregazioni successive, si forma l’elio. PIANETA X o NANA BRUNA Le nane brune son tutte quelle stelle che hanno massa insufficiente (inferiore all'8% circa della massa del Sole) per innescare reazioni di fusione nucleare al loro interno. Tali stelle irraggiano una debole luce in conseguenza alla conversione di energia gravitazionale in calore e nei primi stadi della loro vita grazie alla produzione del litio e del deuterio, elementi molto facili da ottenere e che sono assenti nelle stelle normali (che li bruciano immediatamente). Le atmosfere delle (poche) nane brune conosciute hanno temperature che variano da 2.300 a 700 gradi C. Tutte le nane brune si raffreddano nel tempo, perché non hanno altre fonti di energia. Nonostante si conoscano solo poche nane brune (molte neppure certe), si pensa che siano stelle molto comuni, ma la loro osservazione è resa difficile dalla bassissima luminosità, che le rende invisibili già a piccole distanze. PIANETA X o NANA BRUNA NIBIRU Nibiru è un presunto pianeta descritto, sulla base di una personale interpretazione delle scritture babilonesi, dallo scrittore Zecharia Sitchin nell'ambito della sua teoria che vorrebbe che all'origine della vita sulla terra ci sia una presunta civiltà extraterrestre. Tale sua personale teoria speculativa è del tutto priva di riscontri e di qualunque base scientifica. NIBIRU Nibiru per gli antichi Sumeri era il corpo celeste associato al dio Marduk. Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta Giove (nella tavoletta n. 5 dell’Enûma Eliš potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi). Sitchin, sulla base di una propria interpretazione personale delle scritture sumeriche, giunge invece alla convinzione che Nibiru sia un diverso e sconosciuto pianeta. Nella sua costruzione teorica affianca al pianeta Nibiru il pianeta Tiamat. Quest'ultimo sarebbe esistito collocandosi tra Marte e Giove e la sua orbita fu distrutta dall'arrivo di un grande pianeta o di un piccola stella che attraversò il sistema solare tra i 65 milioni e i 4 miliardi di anni fa. NIBIRU La nuova orbita assunta da Tiamat avrebbe fatto sì che collidesse con Nibiru. I detriti di questa collisione avrebbero dato vita alla fascia principale degli asteroidi, alla Luna e alla Terra. Periodicamente il fenomeno di dovrebbe ripetere. La stella V838 Monocerotis Ma alla fine, che cosa accadrà il 21 dicembre 2012? NULLA DI QUANTO VIENE DETTO IN GIRO E il 22 dicembre 2012 di un giorno più vecchi e speriamo più