21 dicembre 2012: cosa accadrà realmente?

Osservatorio Astronomico P.Francesco De Vico
www.crabnebula.it
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L’Osservatorio è aperto al
pubblico l’ultimo sabato di ogni
mese dalle 21,30 alle 1.00
(no dicembre e in caso di maltempo)
Osservatorio Astronomico P.Francesco De Vico
www.crabnebula.it
Località Case Sparse di Serrapetrona (MC)
Lat. 43°11' 29" N - Long. 13°07' 55" E
Dalla rotatoria all’ingresso di Serrapetrona (A) all’Osservatorio Astronomico di Monte
d’Aria (C); 9,2 km.
Località Case Sparse di Serrapetrona (MC)
Lat. 43°11' 29" N - Long. 13°07' 55" E
Da Camerino Via
Le Mosse (presso
CONTRAM) (A)
all’Osservatorio
Astronomico di
Monte d’Aria (C);
7,6 km.
25 ottobre 2010
Che cosa accadrà realmente?
Angelo Angeletti
Profezie sul 21 dicembre 2012
(da Wikipedia)
Il 21 dicembre 2012 è la data del calendario gregoriano in cui,
secondo aspettative e profezie diffuse attraverso siti web, libri
e documentari televisivi, si dovrebbe verificare un evento, di
natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di
produrre una significativa discontinuità storica con il passato:
una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso
spirituale oppure la fine del mondo.
L'evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno
dei cicli (b'ak'tun) del calendario Maya.
Questi scenari non hanno trovato supporto da parte della
comunità scientifica internazionale e, in particolare, né da
parte della comunità geofisica ed né da quella astronomica,
né della maggioranza degli studiosi di storia Maya.
I MAYA
La civiltà Maya fiorì nella zona del
Centro America che si estende
attualmente dal sud del Messico
(penisola dello Yucatan) fino
all’Honduras e El Salvador
passando per Guatemala e Belize.
Periodo Preclassico
(1800 a.C.- 250 d.C.)
Periodo Classico
(250 d.C.- 987 d.C.)
Periodo Postclassico
(987 d.C.- 1530 d.C.)
I MAYA
I primi insediamenti, nella regione del Petén in Guatemala, risalgono al 1500
a.C..
I primi Maya forse giunsero dal nord ed erano probabilmente tribù di nomadi
che successivamente si trasformarono in agricoltori. Solo nel 300 a.C.
cominciarono a sviluppare le prime vere e proprie città.
Il periodo classico è caratterizzato dalla diffusione in tutti i territori maya di una
cultura pressoché uniforme. In questo periodo ebbe un importante sviluppo
culturale, politico e tecnologico che culminò in uno scenario in cui ogni città era
un piccolo stato che aveva con le altre città solo scambi commerciali.
Intorno al 900 d.C. questi centri vennero misteriosamente abbandonati e parte
della popolazione si spostò nello Yucatàn dove si sviluppò una nuova civiltà.
L'apice del popolo Maya fu intorno al 1000 d.C.. Successivamente problemi
interni e guerre fra le varie città ne provocarono la decadenza.
I MAYA
Dopo il 1500 d.C. la figura del re, che rappresentava il fulcro della vita delle
città-stato, perse di credibilità; la popolazione abbandonò i grandi centri urbani
e tutte le attività commerciali persero la loro importanza.
I Maya furono lentamente assoggettati dagli Aztechi.
Gli spagnoli, giunti nel 1527, rovesciarono con facilità i gruppi maya, indeboliti
dalle guerre interne e colpiti da devastanti epidemie portate dagli stessi
conquistadores.
La popolazione indigena passò da un massimo di otto milioni a poco più di un
milione di abitanti a causa dello sterminio spagnolo. I sopravvissuti divennero
schiavi nelle piantagioni e nelle miniere.
L'ultima città maya cadde nel 1697.
Oggi il popolo maya vive ancora nelle zone dell’America Centrale; ha una
identità culturale, ma manca l’identità politica.
IL CALENDARIO MAYA
Tra le altre cose i Maya svilupparono
una matematica di un certo rilievo e
un importante calendario che veniva
utilizzato anche da altri popoli
dell‘America centrale (Atzechi e
Toltechi).
Si tratta di un calendario basato su
più cicli di durata diversa:
il ciclo Tzolkin aveva una durata di 260 giorni
il ciclo Haab aveva una durata di 364 giorni, più il "giorno fuori dal tempo"
il Lungo computo indicava il numero di giorni dall'inizio dell'era maya
IL CALENDARIO MAYA
Il ciclo Tzolkin era un calendario religioso basato su due cicli più brevi,
uno di 13 giorni e un altro di 20. La combinazione di questi due cicli
formava un ciclo di 260 giorni (13×20 = 260).
Ogni giorno entrambi i cicli
avanzavano di uno. Il primo ciclo
seguendo una sequenza numerata
da 1 a 13. Il secondo seguendo
una sequenza di nomi:
Ahau, Imix, Ik, Akbal, Kan,
Chicchan, Cimi, Manik, Lamat,
Muluc, Oc, Chuen, Eb, Ben, Ix,
Men, Cib, Caban, Etznab, Caunac.
La sequenza risultante era quindi:
1 Ahau, 2 Imix, 3 Ik, 4 Akbal, eccetera.
Arrivati a 13 Eb si riprendeva a contare da 1, ma la successione dei nomi
continuava:
1 Ben, 2 Ix, 3 Men, eccetera.
IL CALENDARIO MAYA
Allo stesso modo, terminata la serie dei nomi con il 7 Caunac, si ripartiva
da Ahau senza azzerare la numerazione:
8 Ahau, 9 Imix, 10 Ik, e così via.
I giorni con lo stesso nome non si succedevano quindi con una
numerazione progressiva, come accade nei calendari in cui i giorni sono
raggruppati per mese, ma secondo la posizione che occupavano nel ciclo
di 13 giorni, la sequenza quindi era: 1, 8, 2, 9, 3, 10, 4, 11, 5, 12, 6, 13, 7.)
I giorni con lo stesso nome e lo
stesso numero si ripresentavano
quindi dopo un intero ciclo Tzolkin,
cioè ogni 260 giorni (essendo 260 il
minimo comune multiplo tra 13 e
20).
IL CALENDARIO MAYA
Il ciclo Haab, lungo 360 giorni, era un calendario civile legato al ciclo delle
stagioni. Era composto da 18 periodi di 20 giorni, con i seguenti nomi:
Pop, Uo, Zip, Zotz, Tzec, Xul, Yaxkin, Mol, Chen, Yax, Zac, Ceh, Mac, Kankin,
Muan, Pax, Kayab, Cumku.
A questi si aggiungevano 5 giorni chiamati
Uayeb, con i quali si raggiungeva la durata di
365 giorni: questi 5 giorni erano considerati
particolarmente sfortunati.
I giorni del mese erano numerati da 0 a 19.
Le date del ciclo Haab e quelle del ciclo
Tzolkin ritornavano a corrispondere tra loro
ogni 52 cicli Haab, pari a 73 cicli Tzolkin, pari a
18980 giorni: 18980 è infatti il minimo comune
multiplo tra 365 e 260. Il giorno iniziale di
questo periodo era il 4 Ahau (Tzolkin) 8 Cumku
(Haab).
IL CALENDARIO MAYA
I Maya non usavano numerare gli "anni" né del ciclo Tzolkin, né del ciclo
Haab.
Utilizzavano invece il lungo computo: una numerazione progressiva dei
giorni in un sistema di numerazione posizionale misto in base 13, 18 e 20.
Precisamente si trattava di un numero di cinque "cifre":
la prima (quella delle "unità") in base 20,
la seconda (le "decine") in base 18,
la terza e la quarta di nuovo in base 20,
la quinta in base 13.
Nella notazione moderna, si scrivono i numeri corrispondenti separati da
punti, ad esempio 1 agosto 2009 secondo il calendario Maya è
12.19.16.10.2
IL CALENDARIO MAYA
Il ciclo completo del Lungo computo era quindi di 20×18×20×20×13 =
1872000 giorni (circa 5125 anni), ed era multiplo del ciclo Tzolkin di 260
giorni. Le prime quattro cifre si contavano a partire da 0 (quindi la seconda
andava da 0 a 17, le altre da 0 a 19), la quinta invece andava da 1 a 13. Il
primo giorno era il 0.0.0.0.1
Il 21 dicembre 2012 sarà il 13.0.0.0.0 (4 Ahau nel ciclo Tzolkin).
L'unità più piccola del Lungo computo era il giorno, detto K’in.
I periodi dopo i quali si ripeteva ciascuna cifra avevano i seguenti nomi:
• 20 giorni (prima cifra): uinal
• 360 giorni (seconda cifra, 18×20 = 360): tun
• 7200 giorni (terza cifra, 20×360 = 7200): k’atun
• 144000 giorni (quarta cifra, 20×7200 = 144000): b’ak’tun
• la quinta cifra si ripete dopo il ciclo completo di 1872000 giorni
(13×144000 = 1872000).
IL CALENDARIO MAYA
Secondo i maya, ciascun ciclo del lungo computo corrisponde ad un'era
del mondo.
Secondo la mitologia Maya, il ciclo attualmente in corso è il quarto ed è
iniziato l’11 agosto 3144 a.C.
Il nuovo ciclo inizierà il 21 dicembre 2012
Da una tavoletta rinvenuta nell'antico sito "Monumento 6" si ricava la data del
21 dicembre 2012, in cui accadrebbe qualcosa che coinvolgerebbe una
misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla
creazione.
Risultano tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto
successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo
giorno come all'ultimo.
La fine di un ciclo del calendario era infatti vista semplicemente come
occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l'ingresso nella nuova era.
Ogni fine ciclo segnava un periodo di grandi cambiamenti (data la lunghezza
plurisecolare di ogni ciclo, era normale che vi fosse stata un'evoluzione
tecnologica rispetto allo stesso periodo del precedente) a cui sarebbe dovuto
corrispondere un periodo di pace e serenità.
Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente new
age, rigettate dagli archeologi e dai geomagnetologi, sono
state formulate varie tesi e teorie sulla corrispondenza della
data del 21 dicembre 2012 con eventi quali la fine del mondo
o trasformazioni radicali dello stesso.
Allineamento galattico del Sole e relativi sconvolgimenti
terrestri.
Allineamenti planetari
Aumento dell’attività solare.
Blocco ed inversione della rotazione terrestre a causa della
diminuzione di campo magnetico.
Asteroidi potenzialmente pericolosi
Arrivo nei pressi della Terra di un corpo celeste (chiamato
Nibiru) che causerebbe maremoti terrificanti.
ALLINEAMENTO GALATTICO
Osservato dalla Terra, il Sole si sposta in prossimità
di una linea ideale (l'eclittica) che corrisponde alla
proiezione in cielo del piano in cui giace l'orbita della
Terra, passando attraverso una serie di costellazioni:
le costellazioni dello zodiaco.
Nel corso dei secoli ci si è accorti che il periodo
dell'anno di visibilità delle costellazioni dello zodiaco è
mutato. Ciò è avvenuto a causa del moto di
precessione dell'asse terrestre (o precessione degli
equinozi) che determina uno spostamento di 1º circa
ogni 72 anni.
Conseguentemente ogni 2160 anni cambia la costellazione visibile in corrispondenza
del sorgere del Sole nel giorno dell'equinozio di primavera.
La durata complessiva del ciclo è di 26.000 anni.
Oggi l'equinozio di primavera si verifica nella costellazione dei Pesci e il solstizio
d'inverno nella costellazione del Sagittario, dove si trova il centro della Via Lattea.
ALLINEAMENTO GALATTICO
Simulazione con Starry Night.
Negli ultimi mille anni circa, ogni anno, nel giorno del solstizio d'inverno, la Terra, il Sole
ed il centro galattico si sono trovati quasi allineati.
ALLINEAMENTO GALATTICO
Il migliore allineamento prospettico nel giorno del solstizio d'inverno è avvenuto il 21
dicembre 1998.
Ad ogni modo, l'allineamento in sé non comporta alcun effetto per la Terra ed il Sistema
solare, dal momento che rappresenta l'attraversamento di una linea ideale, come il
confine tra due comuni.
ALLINEAMENTO GALATTICO
La Fenditura del Cigno, Xibalba be nella lingua dei Maya.
John M. Jenkins verso la metà degli anni ottanta propose che l'allineamento galattico del
2012 potesse aver assunto un significato speciale entro le previsioni del calendario
Maya.
Egli suggerì infatti che i Maya potessero aver basato il proprio calendario sulle
osservazione della Fenditura del Cigno ed affermò che sapevano che l'eclittica
attraversava la Fenditura e che diedero a tale punto del cielo un significato speciale
nella loro cosmologia.
Ipotizzò dunque che l'allineamento del Sole e di tale punto sarebbe avvenuto nel giorno
del solstizio d'inverno del 2012.
L’allineamento di maggiore precisione è già avvenuta nel 1998.
Numerosi studiosi e Jenkins stesso hanno notato che non esiste alcuna prova concreta
che i Maya conoscessero la precessione degli equinozi.
ALLINEAMENTO GALATTICO
La Fenditura del Cigno, Xibalba be nella lingua dei Maya.
Ipotizzò che l'allineamento del Sole e di tale punto sarebbe
avvenuto nel giorno del solstizio d'inverno del 2012.
Numerosi studiosi e successivamente anche lo stesso
Jenkins hanno notato che non esiste alcuna prova concreta
che i Maya conoscessero la precessione degli equinozi.
John M. Jenkins verso la
metà degli anni ottanta
propose che
l'allineamento galattico
del 2012 potesse aver
assunto un significato
speciale entro le
previsioni del calendario
Maya.
Egli suggerì infatti che i
Maya potessero aver
basato il proprio
calendario sulle
osservazione della
Fenditura del Cigno ed
affermò che sapevano
che l'eclittica
attraversava la Fenditura
e che diedero a tale
punto del cielo un
significato speciale nella
loro cosmologia.
ALLINEAMENTI PLANETARI
Secondo alcuni, il 12 dicembre 2012 si verificherà un fenomeno astronomico
eccezionale: la congiunzione di Marte, Giove e Saturno.
La posizione di Terra,
Marte, Giove, Saturno
e Urano vista dallo
spazio il 21 dicembre
2012; non ci sono
allineamenti particolari.
Simulazione con Starry Night.
ALLINEAMENTI PLANETARI
L’allineamento di
Marte, Giove e
Saturno il 16 aprile
2000 visto dallo
spazio.
E’ decisamente
migliore!!!
Simulazione con Starry Night.
ALLINEAMENTI PLANETARI
L’allineamento di
Marte, Giove e
Saturno il 16 aprile
2000 visto dalla
Terra. I tre pianeti
sono vicini, ma non
sovrapposti a causa
della diversa
inclinazione delle
loro orbite rispetto al
piano dell’eclittica.
Simulazione con Starry Night.
INVERSIONE DEI POLI MAGNETICI
Poiché nel 2012 è previsto un picco dell'attività solare, alcuni
catastrofisti hanno ipotizzato che essa - immaginata di intensità
senza precedenti - possa innestare una inversione dei poli magnetici
terrestri con conseguenze disastrose e imprevedibili per la nostra
società. Nemmeno questa ipotesi tuttavia presenta alcun
fondamento scientifico.
ATTIVITA’ SOLARE
L’attività del sole è evidenziata anche dalla presenza sulla sua superficie
(la fotosfera) di macchie.
Una macchia solare è una regione in cui la temperatura è minore
dell'ambiente circostante ed è caratterizzata da forte attività magnetica.
Primo piano di
una macchia
solare
all'ultravioletto.
Immagine del
satellite TRACE.
Sopra: macchia solare ripresa con
attrezzatura amatoriale da Renzo Chiavacci
il 2 maggio 2005 da Firenze
ATTIVITA’ SOLARE
Il numero di macchie che appaiono sulla superficie del Sole è stato misurato a
partire dal 1700, e stimato all'indietro fino al 1500.
I numero di macchie solari è correlato con l'intensità della radiazione solare.
ATTIVITA’ SOLARE
Il 29 maggio 2009 una
commissione di esperti del
NOAA (National Oceanic
and Athmospheric
Administration), ha rilasciato
una nuova previsione
riguardante il prossimo ciclo
solare in cui si afferma che
esso avrà un picco a maggio
del 2013, ma con un numero
di macchie solari
decisamente inferiore alla
media.
Fonte: http://science.nasa.gov/headlines/y2009/29may_noaaprediction.htm
ATTIVITA’ SOLARE
Un flare (termine inglese per fuoco d'artificio) o brillamento è una violenta eruzione di
materia che esplode dalla fotosfera di una stella, con un'energia equivalente a varie
decine di milioni di bombe atomiche.
La frequenza dei flare solari varia: da
molti al giorno quando il Sole è
particolarmente "attivo", a circa uno alla
settimana quando invece è "quieto".
I flare solari impiegano molte ore o
anche giorni per "caricarsi", ma il flare
vero e proprio impiega pochi minuti per
rilasciare la sua energia.
FLARE Solare del 14 Luglio 2000
(Telescopio PSPT, INAF - OAR)
ATTIVITA’ SOLARE
Il sole emette con continuità particelle (principalmente protoni ad alta energia, ~500 keV)
che danno origine al vento solare.
Durante i flare il vento solare si intensifica.
L’attività solare Dal sito www.spaceweather.com
Velocità del vento solare: 321,2 km/s
Densità: 0,4 protoni/cm3
Macchie solari: 11
CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Il campo magnetico della Terra è un fenomeno naturale e comune a molti altri
corpi celesti, come, ad esempio, il Sole.
Possiamo assimilarlo ad una calamita con poli non coincidenti con quelli
geografici e non statici, e con un asse inclinato di circa 11,3°rispetto all’asse di
rotazione terrestre.
Il campo magnetico terrestre non è costante nel tempo, ma subisce notevoli
variazioni sia in termini direzionali che di intensità.
CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Il polo nord magnetico è il punto (sarebbe meglio parlare di zona e anche
di discrete dimensioni) della superficie terrestre dove il campo
geomagnetico è perpendicolare al suolo e diretto verso il terreno.
Visto che attrae il polo magnetico nord dei magneti, dal punto di vista fisico
si tratta di un polo magnetico di tipo sud.
Poiché si trova in prossimità del polo nord geografico, nel 1600, l’inglese
William Gilbert lo ciamò POLO NORD.
CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Ci sono state diverse teorie sull’origine del campo magnetico terrestre.
Quella oggi più accreditata è stata proposta per la prima volta nel 1919 da
Joseph Larmor ed ipotizza che il campo magnetico sia originato da un
meccanismo simile a quello di una dinamo ad autoeccitazione.
Ponendo in rotazione un disco di materiale conduttore intorno ad un asse e
immergendolo in un campo magnetico, esso genererà una corrente
elettrica indotta. Facendo circolare quest'ultima in una bobina con asse
uguale a quello di rotazione, si genera un secondo campo magnetico che
va a sommarsi al precedente in un processo di rafforzamento reciproco.
Esiste una determinata velocità critica di rotazione del disco alla quale il
campo prodotto rimane costante. Se tale velocità viene superata o viene
diminuita, il campo tenderà a crescere o a scomparire rispettivamente.
CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Il modello fu applicato alla Terra nel 1949 da Edward Crisp Bullard. Nel suo
modello la dinamo era costituita dal nucleo di ferro fluido e l'effetto rotazionale
dato dalla forza di Coriolis.
Per innescare il processo rimaneva da trovare una spiegazione al campo
magnetico iniziale che, per esempio, potrebbe essere di origine solare oppure
prodotto da deboli correnti indotte al confine mantello-nucleo da piccole
variazioni di temperatura nel contatto tra cattivi conduttori.
La teoria spiega le variazioni dell'intensità del campo, grazie alle fluttuazioni
della parte fluida del nucleo, ma non le inversioni di polarità.
Per spiegare anche quest'ultima particolarità un geofisico giapponese, T.
Rikitake nel 1958 ed altre evoluzioni successive, portarono il numero delle
dinamo a due, accoppiate fra loro.
Nelle loro rotazioni esse producono due campi di segno opposto, il cui campo
risultante sarà dato solamente dal prevalente tra i due, con alternanze e periodi
di campo nullo.
CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Variazioni della declinazione del campo magnetico dal 1590 al 1990.
La declinazione magnetica è il valore dell'angolo formato tra il meridiano
magnetico e il meridiano terrestre in un dato punto della superficie della Terra.
INVERSIONI DEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Il campo geomagnetico non è stazionario ma soggetto a variazioni temporali in
tutte le sue componenti.
Lo studio della magnetizzazione delle rocce ha mostrato delle inversioni di
polarità magnetica, la cui ricorrenza sembra essere casuale e che interessano
tutta la Terra.
A partire dal 1960 lo studio della successione delle polarità magnetiche nelle
successioni rocciose ha portato alla compilazione della “Scala delle Polarità
Geomagnetiche” (GPTS).
Questa fu definita, e poi via via raffinata mediante numerosi studi condotti in
diverse parti del globo su rocche ignee, su sequenze stratigrafiche
sedimentarie e tramite
l’interpretazione delle anomalie magnetiche misurate sui fondali marini.
Tali inversioni sono conosciute per gli ultimi 5 milioni di anni, ma si hanno
informazioni anche cambiamenti degli ultimi 80 milioni di anni che possono
essere estrapolati fino a 170 milioni di anni fa.
INVERSIONI DEL CAMPO MAGNETICO
TERRESTRE
All’interno di ciascuna Epoca magnetica esistono poi
degli “Eventi” geomagnetici riconosciuti a scala
globale, e delle “Escursioni” più brevi, la cui durata è
per definizione minore ai 30.000 anni.
L’Epoca in cui viviamo oggi è definita, per
convenzione, a polarità normale, è chiamata Brunhes
ed è cominciata circa 780.000 anni fa.
Precedentemente vi è una epoca a polarità inversa
detta di Matuyama, quindi ancora normale l'epoca di
Gauss, poi inversa di Gilbert e così via di seguito.
ASTEROIDE KILLER
Al 25 ottobre 2010 si conoscono 1155 asteroidi potenzialmente
pericolosi (PHAs)
Gli asteroidi potenzialmente pericolosi
sono rocche spaziali di diametro
maggiore di 100 m che hanno le orbite
che passano ad una distanza inferiore
0,05 UA (7,5 milioni di km) dalla Terra.
Attualmente nessuno dei PHAs conosciuti
è in rotta di collisione con la Terra.
TABELLA degli asteroidi potenzialmente pericolosi dal 1°a 31
ottobre 2010
Asteroide
Data(UT)
Distanza
Mag.
Dimensione
2010 TQ19
Oct 8
9.6 LD
18
37 m
2010 TS19
Oct 10
3.7 LD
18
31 m
2010 TD54
Oct 12
0.1 LD
14
7m
2010 TB54
Oct 13
6.1 LD
20
19 m
1999 VO6
Oct 14
34.3 LD
16
1.8 km
2010 TK
Oct 16
4.5 LD
18
37 m
1998 TU3
Oct 17
69.1 LD
13
5.2 km
2010 TG19
Oct 22
1.1 LD
15
70 m
1998 MQ
Oct 23
77.7 LD
15
1.9 km
2007 RU17
Oct 29
39.2 LD
15
1.1 km
2003 UV11
Oct 30
5 LD
12
595 m
Note: LD significa "Lunar Distance." 1 LD = 384,401 km, la distanza media tra le Terra e
La Luna. MAG la la magnitudine visuale dell’asteroide alla data della minima distanza.
ASTEROIDE
KILLER
T
S
M
La Fascia degli
Asteroidi
G
ASTEROIDE KILLER
Alcuni asteroidi hanno orbite che intersecano quella della
Terra.
Traccia dell’asteroide
2004XP14.
Di 600 m, il 3 luglio 2006
è passato a poco più di
400.000 km dalla Terra
ripresa dall’Osservatorio
di Monte d’Aria
ASTEROIDE KILLER
Periodicamente, alcuni asteroidi cadono sulla Terra.
Quelli più piccoli vengono disintegrati
dall’atmosfera, quelli più grandi arrivano a terra
formando dei crateri.
I loro resti sono le meteoriti.
Se sono di qualche centinaio di metri posso
produrre danni a livello planetario.
ASTEROIDE KILLER
Si ritiene che l’estinzione dei
dinosauri sia dovuta ad un evento del
genere.
ASTEROIDE
KILLER
La nube di Oort
ASTEROIDE
KILLER
Tunguska (Russia)
1908
COMETA
HALE-BOPP
1996 – 1997
PIANETA X o NANA BRUNA
E’ altamente improbabile che
esistano pianeti X (a volte X sta per
decimo) con orbite estremamente
ellittiche, tanto da non poterli rilevare.
Secondo la teoria più accreditata
sulla formazione del sistema solare i
pianeti giganti non possono essersi
formati troppo lontano dal Sole.
PIANETA X o NANA BRUNA
Il Sole potrebbe avere delle compagne.
Si è formato in una nube di idrogeno ed elio, circa 5 miliardi di anni fa, insieme
ad altre stelle che oggi non siamo in grado di riconoscere.
Alcune di queste potrebbero
essere delle nane brune, ossia
masse di gas troppo piccole per
accendere il ciclo di reazioni
nucleari noto come ciclo pp.
Mediante questo ciclo, da quattro
protoni, per aggregazioni
successive, si forma l’elio.
PIANETA X o NANA BRUNA
Le nane brune son tutte quelle stelle che hanno massa insufficiente (inferiore all'8%
circa della massa del Sole) per innescare reazioni di fusione nucleare al loro interno.
Tali stelle irraggiano una debole luce in conseguenza alla conversione di energia
gravitazionale in calore e nei primi stadi della loro vita grazie alla produzione del litio e
del deuterio, elementi molto facili da ottenere e che sono assenti nelle stelle normali
(che li bruciano immediatamente).
Le atmosfere delle (poche) nane brune conosciute hanno temperature che variano da
2.300 a 700 gradi C. Tutte le nane brune si raffreddano nel tempo, perché non hanno
altre fonti di energia.
Nonostante si conoscano solo poche nane brune (molte neppure certe), si pensa che
siano stelle molto comuni, ma la loro osservazione è resa difficile dalla bassissima
luminosità, che le rende invisibili già a piccole distanze.
PIANETA X o NANA BRUNA
NIBIRU
Nibiru è un presunto pianeta descritto, sulla base di una
personale interpretazione delle scritture babilonesi, dallo
scrittore Zecharia Sitchin nell'ambito della sua teoria che
vorrebbe che all'origine della vita sulla terra ci sia una
presunta civiltà extraterrestre.
Tale sua personale teoria speculativa è del tutto priva di
riscontri e di qualunque base scientifica.
NIBIRU
Nibiru per gli antichi Sumeri era il corpo celeste associato al dio
Marduk.
Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta
Giove (nella tavoletta n. 5 dell’Enûma Eliš potrebbe essere la
Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi).
Sitchin, sulla base di una propria interpretazione personale delle
scritture sumeriche, giunge invece alla convinzione che Nibiru sia
un diverso e sconosciuto pianeta.
Nella sua costruzione teorica affianca al pianeta Nibiru il pianeta
Tiamat. Quest'ultimo sarebbe esistito collocandosi tra Marte e
Giove e la sua orbita fu distrutta dall'arrivo di un grande pianeta o
di un piccola stella che attraversò il sistema solare tra i 65 milioni
e i 4 miliardi di anni fa.
NIBIRU
La nuova orbita assunta da Tiamat avrebbe fatto sì che collidesse
con Nibiru. I detriti di questa collisione avrebbero dato vita alla
fascia principale degli asteroidi, alla Luna e alla Terra.
Periodicamente il fenomeno di dovrebbe ripetere.
La stella
V838 Monocerotis
Ma alla fine, che cosa accadrà il 21 dicembre 2012?
NULLA DI QUANTO
VIENE DETTO IN
GIRO
E il 22 dicembre 2012
di un giorno più vecchi e speriamo più