Visione 2

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Sistema visivo
Introduzione
Anatomia del sistema visivo
Vie nervose
cellule retiniche
Occhio
Disco ottico
Retina
Sezione dell’occhio
Palpebre
Riempito di umor acqueo ad una
pressione di 15mmHg che fornisce
Sostanze nutritizie e secreti dal
Corpo ciliare.E’ drenato nel punto
Di giunzione tra cornea e sclera nel
Canale di Schlemm.
3 strati
Sclera (tessuto connettivo)
Coroide
(vascolare)
Esame del fundus
Strati della retina
Assoni delle cellule gangliari che formano il nervo ottico
Integrazione sinaptica
La luce deve attraversare tutti gli strati prima di raggiungere I recettori
Organizzazione cellulare
della retina
Sinapsi
Light
Coni e bastoncelli..
Lo strato dell’epitelio
pigmentato assorbe la
luce e riduce la
riflessione della stessa
(gatto)
I dischi dei coni e
bastoncelli sono il sito
della trasduzione
Il processo di
trasduzione è
mediato dai
pigmenti nei
dischi….ad es.
bastoncelli
...sono i recettori
Cosa vediamo ?

Luce
Coni



Bastoncelli
Buio

LO spettro della radiazione
elettromagnetica si
estende dai raggi gamma
ad alta energia alle onde
radio a bassa energia
La luce visibile (per noi) è
nel range ~380-750 nm .
Gli oggetti emettono luce
(candele m-2) o riflettono
luce (lux).
Gli occhi sono sensibili alla
luce di intensità tra 0.6 e
10 log cd m-2 (15 ordini di
grandezza).
I recettori sono i coni e I
bastoncelli della retina
Fisiologia visiva

I bastoncelli sono più sensibili alla luce dei coni.
Fisiologia visiva


Ci sono 3 tipi di coni nella retina
Hanno differenti caratteristiche di assorbimento della luce in
funzione della lunghezza d’onda con picchi di assorbimento
nel rosso, verde, e blu dello spettro.
α blu, β verde, and γ rosso
Bassa sensibilità relativa
alla luce blu
Notevole sovrapposizione
Meccanismo di trasduzione
Fisiologia della retina
Processi a
cascata
Ottica e formazione dell’immagine

La fovea ed il punto focale

Il disco ottico e il punto cieco

La retina e l’acuità visiva

La priezione dell’immagine

La pupilla e la profondità del campo visivo

Ottica e punto focale

Accomodazione

Errori rifrattivi

La visione binoculare

Movimenti oculari
Fovea e punto focale
La luce è focalizzata sulla fovea, un’area ad
alta densità di fotocettori (coni) e campi
recettivi piccoli e poco sovrapposti. Da notare
il ridotto spessore degli strati suparficiali.
Disco ottico e punto cieco
Il disco ottico è la regione dove il
nervo ottico e i vasi entrano
nell’occhio. Mancando in questo punto
i fotocettori, non vi è visione.
Distribuzione delle cellule recettoriali e
campo visivo
80◦
60◦
40◦
20◦
fovea
Asse
visivo
0◦
20◦
40◦
60◦
80◦
Retina e acuità visiva
L’occhio adattato alla luce ha la
maggior acuità visiva nella fovea.
Visione fotopica (coni)
L’occhio adattato al buio ha la
minor acuità visiva nella fovea e
la maggiore nelle regioni
parafoveali. Visione scotopica
(bastoncelli)
Fovea
Campo visivo
23
monoculare
monoculare
binoculare
24
Campo visivo

3 livelli

0 1
5
[deg]


Visione centrale per i fini dettagli
(visione foveale)
Area preattentiva
(visione parafoveale)
Osservazione di oggetti e
movimento verso la direzione
dello sguardo (visione periferica)

foveale

parafoveale
periferica

solo 15-50% di accuratezza
rispetto alla fovea
bassa sensibilità ai colori
Non necessariamente
simmetrico

e.g. durante la lettura tendenza
verso destra
Angolo visivo
Distanza focale
A
b
α
a
distanza
oggetti
punto nodale
B
Angolo visivo α

oggetto alla distanza di un braccio: 1.5—2.0
degrees

sole e luna: 0.5 degrees
/Process Black pellicola)
1]
za
rre
la
e.
o
il
a,
luce da sorgente remota
F
1= 1 + 1
F f1 f2
fuoco coniugato
anteriore
fuoco coniugato
posteriore
f1
centro della lente
f2
(1/infinito)+1/F=K
1/F=K potere diottrico della lente
occhio=59 diottrie
immagini
e,
tà
o
fuoco principale =
fuoco coniugato
all'infinito
punti sorgenti
di luce
tà
A
ti
o
ila
Potere diottrico dell’occhio
fuoco principale
Figura 15.3 – Convergenza dei raggi luminosi paralleli (provenienti da una sorgente puntiforme distante) nel fuoco principale e
dei raggi divergenti (provenienti da una sorgente puntiforme vicina, fuoco coniugato anteriore) sul fuoco coniugato posteriore. I
valori delle distanze focali sono correlati tra loro dall’equazione del
diottro. L’immagine di un punto al di là di una lente si costruisce
seguendo il decorso di due dei raggi emessi dal punto stesso: il
raggio parallelo all’asse ottico, che passa per il fuoco principale, e
il raggio che attraversa il centro della lente, che non viene deviato.
più potente quanto maggiore è la convergenza che essa
induce, vale a dire quanto minore è la distanza focale.
27
Potere diottrico dell’occhio
it15 176-183
06-05-2005
11:32
Pagina 180
(Nero/Process Black pellicola)
Sistemi sensoriali
a riposo
F
1 = 1 = 59 diottrie
F 0,017
al massimo dell’accomodazione
potere
di accomodazione
1 = 1 + 1 = 73 diottrie
F 0,070 0,017
F
punto remoto
punto prossimo
f1
f2
Figura 15.4 – L’occhio ridotto è una lente di 59 diottrie, con il fuoco principale sulla retina. Ciò pone il punto remoto (il punto più
lontano visibile nitidamente) a distanza infinita. L’aggiunta di 14 diottrie conseguente all’accomodazione massima sposta il fuoco
principale anteriormente alla retina, nell’umor vitreo, e porta sulla retina l’immagine di un punto situato a 7 cm, il punto prossimo.
punto. Il primo è il raggio parallelo all’asse ottico principale, che viene rifratto dalla lente verso il fuoco principale. Il secondo è il raggio diretto verso il centro della
lente, che continua il suo percorso senza deviazioni. Nel
punto ove i due raggi si riuniscono si forma l’immagine.
Procedendo punto per punto, si può ricostruire l’intera
zione. L’aumento del potere diottrico dovuta alla contrazione del muscolo ciliare è detto accomodazione.
Normalmente, sulla retina di una persona giovane con il
muscolo ciliare rilasciato si forma un’immagine nitida di
un punto situato all’infinito (in pratica,28a distanza > 6 m).
Questa condizione viene detta emmetropia. Il punto più
Proiezione dell’immagine
L’iimagine proiettata sulla retina è
invertita. I processi visivi
cerebrali la invertono.
Pupilla e profondità di campo
Il diametro pupillare è controllato
dall’attività del sistema nervoso vegetativo.
Le pupille regolano la quantità di
luce che entra nell’occhio. A forte
luminosità si riducono ad un
diametro di 1.5 mm. Al buio si
allargano ad un diametro di 8 mm.
L’aumento della profondità di
campo con la costrizione pupillare
dipende dalla riduzione del fascio
luminoso che si focalizza sulla
retina.
Ottica e punto focale
Punto focale sulla
retina – Immagine a
fuoco
Immagine fuori fuoco
Correzione con lenti
Accomodazione
Quando il m. ciliare è
rilassato le fibre della
zonula sono tese e “tirano”
il cristallino rendendolo
meno curvo. Visione di un
punto lontano
Il cristallino è attaccato
al m-ciliare tramite le
fibre non elastiche della
zonula
Alla contrazione del
m.ciliare, le fibre della
zonula si rilasciano e la
naturale elasticità del
cristallino lo rende più curvo.
Visione di un punto vicino
Errori rifrattivi
Lenti correttive
Neurofisiologia – flusso delle
informazioni visive



Verticalmente dai coni e bastoncelli alle
cellule bipolari, gangliari, corpo genicolato
laterale e
SC & V1/V2
Orizzontalmente dalle cellule bipolari a
cellule bipolari tramite le cellule orizzontal, e
dalle cell. Gangliar alle cell. Gangliari tramite
le cell. amacrine
Integrazione sinaptica
La luce deve attraversare tutti gli strati prima di raggiungere I recettori
Organizzazione cellulare
della retina
Sinapsi
Light
Capitol
bastoncelli
coni
luce
segmento
esterno
segmento
interno
orizzontali
bipolari
amacrine
gangliari
Figura 16.6 – Schema delle connessioni tra i recettori e i neuroni della retina.
Le cellule orizzontali uniscono trasversalmente i recettori retinici ed estendono la loro azione a distanze considerevoli, in quanto sono collegate tra loro da giunzioni
35
Capitolo 16 – Fisiologia della retina
luce
recettori
CELLULE
bipolari "off"
bipolari "on"
gangliari "on"
gangliari "off"
tempo
Figura 16.7 – Ogni cono si connette a due tipi di cellule bipolari.
Il mediatore sinaptico liberato dal recettore ha azione depolarizzante sulle bipolari “off” e azione iperpolarizzante sulle bipolari
“on”, per la presenza di recettori postsinaptici diversi nei due tipi
di bipolari. Al buio, il recettore è depolarizzato e libera il suo
mediatore, che provoca depolarizzazione delle bipolari “off” e
iperpolarizzazione delle bipolari “on”. In risposta a un lampo di
luce, il cono si iperpolarizza (prima traccia in alto) e diminuisce
perciò la liberazione di mediatore sinaptico. A ciò segue l’iperpolarizzazione nelle bipolari “off” (seconda traccia) e la depolarizzazione delle bipolari “on” (terza traccia). Gli effetti evocati dalla luce
nelle bipolari si trasmettono infine alle cellule gangliari (tracce
inferiori) che si dividono anch’esse in due popolazioni, la prima
36
capit16 184/191
06-05-2005
11:33
Pagina 190
(Nero/Process Black pellicola)
Sistemi sensoriali
superficie retinica
buio
buio
luce
recettori
c
cellula
orizzontale
cellule
bipolari
Figura 16.8 – I recettori retinici si connettono direttamente con le cellule orizzontali, mediante sinapsi eccitatorie localizzate in
prossimità del soma cellulare. I lunghi dendriti delle cellule orizzontali, a loro volta, prendono connessione con recettori situati
lateralmente, attraverso sinapsi di tipo inibitorio. Attraverso la mediazione delle cellule orizzontali, l’illuminazione di una piccola
zona retinica produce un effetto di segno opposto sui recettori situati all’intorno e sui neuroni con essi collegati.
37
Capit
campo recettivo
centro-off
campo recettivo
centro-on
A
area off
area on
area on
area off
B
illuminazione
del centro
C
illuminazione
della periferia
D
illuminazione
diffusa
0
0,5 1,0
s
Figura 16.9 – I campi recettivi delle cellule gangliari sono concentrici. L’illuminazione con luce puntiforme provoca risposte
di un segno nel centro del campo e del segno opposto nell’alone periferico (A). Si distinguono perciò gangliari con “centroon” (eccitatorio) e gangliari con “centro-off” (inibitorio). La
massima risposta, di un segno o dell’altro, si ottiene quando è
illuminato soltanto il centro (B) oppure soltanto la periferia (C)
del campo recettivo. L’illuminazione diffusa (D) produce di
solito una debole risposta con il segno del centro.
Per contro, circa 1.500 baston
tutto circa 108) convergono su
ste, a loro volta convergono su
su 1 gangliare.
Queste differenze nei collegam
recettivi delle cellule gangliar
piccoli di quelli delle gangl
punto di vista funzionale, ciò
nazione spaziale molto elevata
senti soltanto coni molto adden
riche, ove i coni sono più distan
misti ai bastoncelli in numero
dei dettagli diminuisce. Altrett
scotopiche: in questo caso non
recettori, ma per la grande co
nella trasmissione dei segnali c
Tuttavia, la perdita di dettaglio
suggerirebbe l’enorme grado d
rizza la via centrale dei bastonc
li, oltre a stimolare le bipolari e
nesse, prendono anche diretto
frammisti attraverso sinapsi e
così eccitati, attraverso la me
anche quando l’illuminazione s
soglia. In questo modo, i circui
e dotati di elevata risoluzione s
zionare anche quando la luce
buio completo, le sinapsi tra ba
no e la trasmissione dai basto
38
traverso le orizzontali e le bipo
Contrasto simultaneo



Il fenomeno è sotto illustrato.
I quadrati piccoli hanno la stessa intensità.
A causa del differente sfondo non sembrano uguali.
Contrasto simultaneo


La percezione di un differente intensità (anche se
non esiste) nei quadrati posti su sfondi diversi è
detta effetto del contrasto simultaneo.
Da un punto di vista psicofisico l’effetto è
determinato dal differente sfondo, ma da un punto di
vista fisiologico ?
Contrasto simultaneo


La percezione di un differente intensità (anche se
non esiste) nei quadrati posti su sfondi diversi è
detta effetto del contrasto simultaneo.
Da un punto di vista psicofisico l’effetto è
determinato dal differente sfondo, ma da un punto di
vista fisiologico ?
Inibizione laterale
Inibizione laterale
42
Inibizione laterale





Registra il segnale dalla fibra de recettore A.
L’illuminazione di A determina una risposta
ampia.
Illuminando I recettori adiacenti che
scaricano sulla fibra B determina una
diminuzione della risposta A che aumenta
aumentando la stimolazione di B
Quindi, l’illuminazione dei recettori adiacenti
innibisce la scarica di A.
Questa inibizione è detta inibizione laterale,
perchè si trasmette lateralmente nel plesso
laterale.
Inibizione laterale
Inibizione laterale



Si assume che il segnale nervoso sia il risultato di
una elaborazione dei segnali provenienti da recettori
adiacenti.
Alcuni recettori esercitano un effetto inibitorio sulla
risposta nervosa.
Perciò, il segnale “ponderato” (integrato) è la
risposta nervosa del sistema visivo al di là della
retina.
Inibizione laterale
Mach Band Effect



Può essere anch’esso spiegato con l’inibizione
laterale.
L’intensità di ciscuna barra è uniforme.
Tuttavia ciascuna striscia appare più scura a
destra che a sinistra.
Mach Band

L’effeto è spiegato sotto.

Una barra chiara appare in B ed una scura appare in D.
che. Per rendersi conto dell’esistenza della zona cieca, o scotoma fisiologico, occorre adottare la visione monoculare. Fissando con l’occhio sinistro la crocetta posta a lato
della figura 1 e tenendo il libro a
Scotoma fisiologico
gliari conla fovea a
o, il nervo
chio attraera. Nella
nfluenza, il
to e sostirvo ottico.
a di recet-
a è situata
e, non acorgente lumagine sizone cie-
40-50 cm di distanza, con piccoli
movimenti del libro avanti o indietro si può far coincidere l’immagine
del disco nero con la zona cieca. La
scomparsa del disco segnalerà l’avvenuta coincidenza.
Figura 1 – Dopo aver chiuso l’occhio destro, si fissi la croce con l’occhio sinistro
tenendo il libro a una distanza di circa 50 cm. Si proceda poi a piccoli aggiustamenti
della distanza, finché il cerchio scompare (scotoma fisiologico). Ciò accade quando
l’immagine del cerchio si proietta sulla papilla del nervo ottico, ove mancano i recettori.
191
49
Meccanismi
dell’inibizion
100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
-10
100 90
-10
90
-10
90
-10
90
-10
90
-10
90
-10
90
-10
90
-10
90
Hermann
Proiezioni dalla retina
Chiasma ottico
Nucleo genicolato laterale
6 strati di cellule
4 parvicellulari
2 magnicellulari
Le afferenze dai
due occhi sono
seaprate.
Le afferenze
retiniche sono
organizzate
retinotopia.
Oltre ad ON / OFF

cellule piccole (X) piccoli campi recettivi (alta
risoluzione
cellule grandi (Y) movimento
cellule intermedie (W)

queste terminano su lamine differenti


55
Lateral Geniculate Nucleus


The LGN relays the information in
exact point-to-point form;
 there is a faithful spatial
representation of the on/off pattern
of the visual fibers brought from the
retina to the visual cortex;
 even though the visual tract fibers
cross at the optic chiasm, the LGN
is arranged in layers that keep the
signals "parallel" and route the
information from each half of each
visual field to the appropriate
cerebral hemisphere.
The LGN also controls how much of
the signal actually gets to the cortex.
 It’s internal inhibitory circuits can
selectively turn individual signals off
and regulate exactly which visual
information is ultimately passed
through to the cortex for processing.
Note: the LGN receives massive
input from the visual cortex, not
just from the retina. LGN neurons
also receives input from elsewhere
in the thalamus and LGN
La corteccia
6 strati
sensoriale
motorio
Organizzazione retinotopica della
corteccia
La gran parte della
corteccia V1 è dedicata alla
percezione delle regioni
centrali del campo visivo
Colonne corticali
Columns: Functional
Groupings of minicolumns seem to form the
physiologically observed functional columns.
known example is orientation columns in V1.
Best
They are significantly bigger than minicolumns,
typically around 0.3-0.5 mm.
Mountcastle’s summation:
“Cortical columns are formed by the binding together of many
minicolumns by common input and short range horizontal
connections. … The number of minicolumns per column varies …
between 50 and 80. Long range intracortical projections link
columns with similar functional properties.” (p. 3)
Cells in a column ~ (80)(100) =
8000
Cortical minicolumns: Quantities





Diameter of minicolumn: 30 microns
Neurons per minicolumn: 75-110
Minicolumns/mm2 of cortical surface: 1413
Minicolumns/cm2 of cortical surface: 141,300
Approximate number of minicolumns in
Wernicke’s area: 2,825,000
More quantities




Number of neurons in cortex: 27.4 billion
Number of minicolumns: 368 million
Neurons per minicolumn: average 75-80
Neurons beneath 1 mm2 of surface: 113,000
Mountcastle 96
The cortical column


The neurons of a column are interconnected

∴ a whole column is active together

the column acts as a functional unit
The neurons of a column are connected to:


adjacent columns – inhibitory and excitatory
connections
distant columns, by means of long distance
excitatory connections (the white matter)
Simplified model of minicolumn
Other
cortical
locations
Cell Types
II
III
Pyramidal
Spiny
Stellate
Thalamus
IV
Inhibitory
Connections to
neighboring
columns not
shown
V
VI
Subcortical
locations
Colonne corticali
La corteccia e spessa circa 2 mm.
6 strati
Se si penetra perpendicolarmente alla superfice le cellule
rispondono principalmente allo stimolo da un occhio
(dominanza oculare).
Colonne di dominanza oculare.
L = occhio sinistro
R = occhio destro
Colonne a dominanza oculare
Colonne di orientamento
stimolate dall’orientamento
dell’oggetto
esempio, il
sce alla perir esempio, il
al centro e li
nell’esempio
minato da una
re ai neuroni
ena descritto
o dal rosso),
a riguarda la
che stimola
lascia indifspecifici per
o orientati e insensibili
i blob degli
vono le affeinterneuroni
n è più conroni semplici
mplici risponampo recettinibitorie non
nicolato, ma
ampo recettifficacia è un
luce-ombra)
oria del came il segmento
he le porziosta si riduce
quindi caratn un preciso
topica) e da
orientamensono cellule
e quali sono
50-100 µm e
la loro estenroni condiviando da una
ordinatamen-
Figura 17.8 – Risposte di una cellula corticale semplice all’ilcapit17 puntiforme
192/207 della
06-05-2005
11:35 (tracciato
Pagina supe197
luminazione
zona eccitatoria
riore) e della zona inibitoria (tracciato inferiore) del campo
recettivo. Il campo recettivo delle cellule semplici si divide in
strisce parallele, secondo gli schemi illustrati a destra.
orientamento
della fessura
luminosa
(Nero/Process Black pellicola)
Capitolo 17 – Vie ottiche centrali
risposta
neuronale
buio
buio
Immediatamente
luce
al di sotto dello strato delle gocce, nello
strato IVB, sono disposte altre cellule, le quali sono pure
insensibili al colore, ma reagiscono alcune all’orientamento degli stimoli e altre al movimento.
Le informazioni delle due suddivisioni M e P del sistema
retinogenicolato vengono così ridistribuite su più suddivisioni anatomofunzionali.
Neuroni corticali sensibili al colore - I neuroni che formano i blob deglidistribuzione
strati superficiali
della corteccia hanno
colonnare
dell’asse di aorientamento
campi recettivi concentrici
doppia opponenza. Ciò signidei neuroni della corteccia visiva
fica che una certa lunghezza d’onda (per esempio, il
rosso) li eccita nel centro del campo e li inibisce alla periFigura 17.9 – Per l’organizzazione del loro campo recettivo,
feria,
mentre
un’altrarisposta
lunghezza
d’onda
(per esempio, il
le cellule semplici
danno
la massima
soltanto
quando
verde)
ha
gli
effetti
reciproci,
cioè
li
inibisce
un segmento luminoso copre la striscia eccitatoria del campo al centro e li
eccita
periferia.
Il massimo
dellaairisposta,
senza interessare
le in
zone
inibitorie.
Ciò conferisce
neuroni nell’esempio
una spiccata sensibilità
all’orientamento
dei margini
luce-omqui considerato,
si ha quando
il centro
è illuminato da una
bra. Penetrando
la corteccia
visiva
consuunsfondo
microelettrodo
di- ai neuroni
macchia
di luce
rossa
verde. Oltre
retto perpendicolarmente
si incontrano
alleappena
diorganizzatialla
nel superficie,
modo reciproco
a quello
descritto
verse profondità
neuroni
la stessa
sensibilità
direzionale.
(cioè
con ilcon
centro
eccitato
dal verde
e inibito dal rosso),
Se l’elettrodo percorre un tragitto obliquo, la sensibilità direvi sono neuroni in cui la doppia opponenza riguarda la
zionale cambia ogni 2-3 mm. Ciò corrisponde al raggrupparsi
coppia di colori giallo-blu. La luce bianca, che stimola
dei neuroni con lo stesso asse di orientamento in “colonne”
stessa misura
coni di diverso colore, li lascia indifperpendicolari nella
alla superficie
della icorteccia.
ferenti. Ciascuna “goccia” contiene neuroni specifici per
una stessa effettuata
lunghezza d’onda.
La prima operazione
dal sistema corticale
deputato alla percezione del contrasto è dunque quella
sensibili ai margini
di contrasto
di definire laNeuroni
sede e l’orientamento
dei margini
luce- orientati Tutti
i
neuroni
reattivi
ai
margini
di
contrasto
e insensibili
ombra, ossia dei contorni, presenti nella scena visiva.
al
colore,
sia
quelli
contenuti
negli
spazi
tra
I neuroni del secondo tipo, neuroni complessi, non ri- i blob degli
e III,
che quelli dello
strato IVB,
ricevono le affespondono piùstrati
alla IIluce
puntiforme,
ma soltanto
a bordi
renze visive attraverso la mediazione degli interneuroni
luce
durata
dello stimolo
Figura 17.8 – Risposte di una cellula corticale semplice all’illuminazione puntiforme della zona eccitatoria (tracciato superiore) e della zona inibitoria (tracciato inferiore) del campo
recettivo. Il campo recettivo delle cellule semplici si divide in
strisce parallele, secondo gli schemi illustrati a destra.
orientamento
della fessura
luminosa
risposta
neuronale
buio
buio
luce
69
Ocular Dominance Columns
• i neuroni della corteccia visiva
primaria (V1 , Brodmann area 17)
rispondono meglio agli stimoli
provenienti da un occhio
• le informazioni provenienti da
areee corrispondenti della retina dx
e sn sono elaborate in colonne
parallele e vicine
•Le colonne hanno un diametro di
0.25-0.5 mm.
Orientation Columns
•All’interno di una ipercolonna,
esistono cellule specifiche per
l’orientamento dell’oggetto.
•Tutti gli angoli entro 180° sono
sentiti in un range laterale di ≈1 mm
Blobs
All the cells in a given
hypercolumn respond to
stimulation in the same
general retinal location
(receptor field)
Visione Binoculare





Il campo visivo è l’area dello
spazio che può essere visto da
ciscun occhio.
La zona binoculare è il grado di
sovrapposizione tra I campi visivi
dell’occhio dx e sn. Gli oggetti in
questa zona possono essere
percepiti in 3D
Gli oggetti nelle zone monoculari
dx e sn sono percepiti in 2D
solo.
Gli oggetti visti nel campo visivo
dx sono proiettati alla corteccia
sn e vice versa.
Le cellule corticali riflettono
l’organizzazione spaziale dei
campi visivi
Map
Visual Cortex
motion
color
Movimenti oculari
Controllati dai 6 gruppi muscolari, innervati
dai nn cranici III, IV e VI
Il movimento è guidato da afferenze visive,
vestibolari. Riflessi e volontari
Eye
muscles
Gli oggetti sono seguiti tramite il
movimento della testa e I movimenti
oculari in modo da manenerli focalizzati
sulla fovea
Classificati come: saccadici,di inseguimemnto
lento, di vergenza.
Saccadici (elevata velocità angolare) e i
movimenti di inseguimento lento: gli occhi
si muovono assieme (coniugati).
I movimenti di vergeneza permettono agli
occhi di convergere per un fuoco vicino
Movement controlled by muscles
Nistagmo: saccade+ inseguimento lento
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