” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e CORSO DIPiGENETICA o n i o rb t r U e i b d o CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ R tà i GENICA NEI PROCARIOTI s r e v i n U Trascrizione e traduzione ” o i B l i o t rlereditaria La trascrizione è il processo con cui l’informazione viene n e èCila processo con cui trasferita dal DNA all’RNA. La traduzione g l’informazione viene trasferitaerdall’RNA“ alle proteine. La i P dallainoRNA polimerasi. Nei trascrizione viene effettuata o polimerasi b procarioti esiste solo unatRNA che trascrive tutti i r r U geni, mentre negli eucarioti ci sono 3 diverse RNA polimerasi: e i b d o à • RNA polimerasi R I per latsintesi dell’RNA ribosomale (rRNA) i s la sintesi dell’RNA messaggero (mRNA) • RNA polimerasi II per r e v • RNA polimerasii III per la sintesi dell’RNA transfer (tRNA) n U Il messaggero ” o i B l i t rlo n La struttura finale del mRNA, pronta per laatraduzione, è e g C uguale sia nei procariotirche negli“eucarioti. e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i il messaggero codifica per la proteina! Non tutto n U Riassunto della traduzione Inizio della traduzione ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino b Entra il tRNA corrispondenteto al secondo codone e si forma il legame r r eU peptidico tra la metionina e iniziale il secondo amminoacido. Il ribosoma i b si sposta sull’mRNA permettendo che una sola tripletta alla volta sia d o R col tRNA à disponibile all’attacco specifico. Man mano che il ribosoma si t i sposta si ha l’allungamento della catena proteica. s r e v Termine della traduzione i n Quando il ribosoma U raggiunge le triplette di stop (UAG,UAA,UGA) si Un ribosoma si attacca alla molecola di mRNA in corrispondenza della tripletta di inizio AUG. Su questo codone AUG si lega il tRNA con l’anticodone corrispondente che porta la metionina (N-formil metionina nei procarioti). Sintesi della proteina stacca dall’mRNA. Il tRNA Esistono men o di 64 tRNA perché in alcuni casi lo stesso tRNA può leggere più di un codone che codifica per lo stesso amminoacido. ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ Ciò è possibile per il e i o P in vacillamento (wobbling) o o rb oscillazione della terza t r U e base dell’anticodone. i b d o R tà i s r e v i n U Accoppiamento della trascrizione ” e della traduzione neili procarioti o B i lo t n r e a g “C r e o i P in o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U Regolazione genica nei procarioti ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U Il metabolismo del lattosio i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Il metabolismo ” del lattosio è o i B l i t rlo n inducibile in e Ca g r “ e i E. coli P ino o b t r Si parla di induzione se,r U e i b aggiungendo il substrato, d o R sità la sintesi enzimatica i innalza. s r Si parla di repressione e v i se, aggiungendo il n substrato, U la sintesi enzimatica si abbassa. I geni inducibili i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Controllo positivo e negativo i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Ci sono tre enzimi che vengono coespressi in presenza di lattosio ” o i B l i ambiente esterno ambienteo t ldella n interno r e cellula a g C r galattosio “ e oglucosio i galattosio P n glucosio i o rb t r lattosi U e i b o d o R tà i s r e lattosio permeasi v transacetilasi bi n galattosidasi U In assenza di lattosio sono presenti circa 3 molecole di ciascun enzima nella cellula. In seguito all’aggiunta di lattosio il numero delle molecole dei tre enzimi arriva a circa 3000. La scoperta dell’operone Grazie all’uso sistematico di mutanti incapaci di metabolizzare il lattosio e al loro studio tramite creazione di diploidi parziali (sfruttando le proprietà di ceppi F’) tra il 1960 e il 1964 F. Jacob, J. Monod e A. Lwoff identificarono tre categorie di mutanti: o non producevano la b-gal, oppure la permeasi, oppure la ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o transacetilasi b t . Esistevano inoltre r r U e due tipi di mutazioni: quelle missenso i b d o carico di ciscun gene che non R tà adavano un prodotto funzionale del i s gene mutato, e quelle nonsenso che r e compromettevano la sintesi delle v i n proteine a valle (mostravano effetti U polari), suggerendo che il mRNA From left to right: Francois Jacob (1920- ), Jacques Monod (1910-1976) and André Lwoff (1902-1994), awarded the Nobel Prize for Physiology or Medicine in 1965. Jacques Monod was director of the Pasteur Institute in Paris from 1971 to 1976. fosse policistronico. mRNA policistronici ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà Una mutazione non-senso i s ha effetto polare perché r e giunto al primo codone di v i n stop il ribosoma si stacca e U non procede nella traduzione dei geni a valle. Le mutazioni polari i B l i t rlo n e Ca g Un individuo che r “ e i sia eterozigote in o P n i trans viene anche o rb t detto transr U e i eterozigote. Una b d o cellula batterica R tà i contenente un s r esogenote è un e v diploide parziale, i n o merozigote. U ” o Altre mutazioni del ” o metabolismo del lattosio i B il t rlo n e geni Cchea influenzavano la Furono trovate anche mutazioni in altri g r sintesi delle proteine b-galattosidasi (gene “lacZ), permeasi (gene e i no che queste mutazioni lacY) e transacetilasi (gene P lacA). Dato i o dei alteravano la modalità di t sintesi tre enzimi, Jacob Monod e b r r Lwoff supposero che fossero mutazioni in geni regolativi (i geni U e i b lacZ, lacY e lacA sono invece detti geni strutturali). d o à La caratteristicaRdi questi geni regolativi consisteva nel fatto t i che, quando immessi nel ricevente tramite un F’, alcuni erano in s rin trans, mentre altri potevano esplicare la e grado di agire anche v i loro funzione nsoltanto in cis. Le mutazioni regolative furono U mappate in due gruppi di complementazione che definiscono i geni O ed I. La genetica dei geni regolatori Sintesi di b-galattosidasi, permeasi e transacetilasi i B l i t rlo n mutante induttore e induttore a g C assente presente r “ e o i P + in O + o b t I + + r r U e I i b d o I R + + à t i s I +* r e I iv +* n P U c - s -d Q SQ lac * indotti da alte concentrazioni di lattosio ” o Organizzazione dell’operone lac i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o La definizione di operone ” o i B l L’operone è un i t rloinsieme di geni n e Ca metabolicamente g r “ e correlati che i o P in vengono o b t coespressi e r r U e tradotti a i b d o partire da un R tà unico mRNA i s policistronico; i r e geni regolatori v i n non fanno parte U dell’operone. La regolazione dell’operone ” lac: il gene lacI o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U lacI è dominante su lacI + sia in cis che in trans! - La regolazione dell’operone lac: il gene lacOc - 1 o” i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e Il gene lacO è dominante sul v isolo in cis! gene lacI , ma n U Nel caso a destra, il metabolismo c + del lattosio è ancora inducibile. La ” o i regolazione B l i t rlo n e Ca dell’ g r “ e i o P operone lac: to bin r r U e il gene ob di R à t lacOc - 2 rsi e v i n U Il metabolismo del lattosio questa volta NON è inducibile! Conclusioni i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Da tutti questi dati si dedusse che I+ è trans dominante e si ipotizzò che codificasse per una proteina diffusibile nel citoplasma in grado di influenzare anche i geni in trans, mentre per Oc si dedusse che era una mutazione cis dominante (in grado di influenzare solo i geni in cis) e che il gene O non producesse una proteina diffusibile ma che fosse una sequenza di regolazione, che venne chiamata operatore. Oc è un operatore costitutivo. Jacob, Monod e Lwoff ipotizzarono anche che il gene O fosse una sequenza di DNA alla quale si lega il prodotto del gene I (la proteina repressore). Il lattosio, legandosi al repressore, favorisce il suo distacco dal gene O consentendo alla polimerasi di legarsi al promotore per iniziare la trascrizione dei geni a valle. L’operone lac è un modello di controllo negativo. Il ” m o i B l i t rlo n o ge a C r “ ed o i P in o rb t r U e e i b d o R tà l i s r e v l i n U o lacI è una proteina allosterica i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o La mutazione lacIS o” i B l i t Sintesirlodi b-galattosidasi, n È anche detta super e Cpermeasi a e transacetilasi g repressore. In questo r “ e mutante induttore induttore o caso il repressore è Pi n assente presente i mutato nel sito di legameo b O + + t r con il lattosio, ma non r nel U e I + + sito di legameb con i d o I l’operatore: il repressore R tà I + + i è quindi insensibile al s I +* r lattosio, per cui e l’operone v I +* i è sempre “spento”. n P I è dominante U su I . * indotti da alte concentrazioni di lattosio c - s -d Q SQ s + lac La mutazione lacI-d Nelle cellule aploidi le mutazioni I-d hanno fenotipo costitutivo. Nei diploidi parziali I+/I-d le mutazioni I-d sono trans dominanti su I+. Il repressore selvatico è un tetramero. La mutazione I-d produce una proteina alterata che nei diploidi parziali I+/I-d si lega alle molecole “buone” impedendone il legame all’ operatore. * indotti da alte Sintesi di b-galattosidasi, ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino permeasi e transacetilasi o rb mutante induttore induttore t r assente presente U e i b O + + d o R tà I + + i s I r e I + + v i n I +* U I +* concentrazioni di lattosio c - s -d Q SQ Plac- - - Le mutazioni IQ e ISQo” i B l i t rlo n Sono mutazioni a carico del e CSintesi a di b-galattosidasi, g promotore del gene I e r permeasi e transacetilasi “ e o induttore induttore determinano la produzione Pi mutante n i di un gran numero dio assente presente b t r r molecole di repressore. O + + U e b Riducono l’efficienza di i I + + d o R tsolo induzione e sono indotti à I i da alte concentrazioni di I + + s r lattosio. e I +* v i I +* n U P * indotti da alte concentrazioni di lattosio c - s -d Q SQ lac Le mutazioni P ” o Le mutazioni in P, sia nell’operone che nell’induttore, regolano il legame della RNA polimerasi. Quindi se un operone è P- comunque non funziona, anche se tutto il resto è a posto. i B l i t rlo n e Ca g r Sintesi di b-galattosidasi, “ e i P ino permeasi e transacetilasi o rb mutante induttore induttore t assente presente r U e i b O + + d o R tà I + + i I s r I + + e v i I +* n U I +* * indotti da alte concentrazioni di lattosio c - s -d Q SQ Plac- - - Controllo positivo dell’operone lac ” o I geni lacZ, lacY e lacA sono espressi solo se nel terreno non è presente il glucosio. Altrimenti questo zucchero viene usato preferenzialmente anche in presenza di lattosio. In presenza di glucosio si ha la repressione da catabolita: il glucosio mantiene basso il livello di cAMP (AMP ciclico) impedendo la formazione del complesso CAP-cAMP. i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e Il ruolo del i o P in o rb t cAMP r U e i b d o Zuccheri nel Quantità R tà terreno di relativa di bi s coltura galattosidasi r e v i glucosio 1 n U glucosio+lattosio 50 lattosio 2500 L’operone triptofano i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Il peptide leader i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Gli appaiamenti del messaggero del gene trpL ” o i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U Le strutture a forcina i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o L’attenuazione - 1 i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U Il cammino del ribosoma può alterare la formazione delle forcine. In assenza di triptofano, il ribosoma rallenta (o si ferma) permettendo quindi l’appaiamento delle regioni 2 e 3 ed impedendo di fatto l’appaiamento 3-4 Ÿ la trascrizione procede. ” o L’attenuazione - 2 i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U In presenza di triptofano, il ribosoma non si ferma e procede sulla zona 2 (da cui poi si stacca per la presenza di un codone di stop); in questo modo permette quindi l’appaiamento 3-4: questa forcina destabilizza la RNA polimerasi (ricordare che nei procarioti la trascrizione e la traduzione sono accoppiate!) e la trascrizione si ferma. ” o Il fago l Il cromosoma di l esiste sia nella forma lineare che circolare. La forma lineare (quella inattiva nel capside) favorisce l’iniezione del DNA nell’ospite. Una volta iniettato, il DNA passa alla forma trascrizionalmente attiva, quella circolare. i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o Ciclo litico ” e ilisogenico o B l i tIl fagorllopuò riprodursi n e Csia a attraverso il g r “ e classico ciclo litico, sia i o P in passare al ciclo o rb lisogenico. In questo t r U e caso l’anello di DNA del i b d o fago ricombina con il R tà cromosoma batterico i s (un crossing over) r e sempre nello stesso v i n punto (ricordare la U trasduzione profago quiescente specializzata!) La repressione del ciclo litico i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U operatore sinistro ” o operatore destro Il mantenimento del ciclo lisogenico i B l i t rlo n e Ca g r “ e i o Il repressore agisce in P n i trans e impedisce sia al o rb t fago di innescare il r e iU proprio ciclo litico, sia b d ad altri eventuali fagi l o R tà di farlo (effetto i dominante). Inoltre, rs come profago, un solo l e v i è presente nella cellula n U sito perché c’è un solo d’inserzione. ” o L’innesco del ciclo litico ” o i B l i t rlo all’infinito. Il repressore automantiene il sistema teoricamente n e è l’eliminazione L’unico modo per uscire dal ciclo lisogenico fisica del a g C r repressore. Questo può avvenire tramite taglio proteolitico. “ e i o La proteina RecA è una proteina che viene innescata dal P batterica n i continuamente l’integrità o sistema SOS: questo sistema monitorizza b t r r del DNA batterico e e se questoUviene danneggiato promuove la i b sintesi di geni e l’attivazione di altri tramite tagli proteolitici. I geni d o à attivati bloccano ilRciclo cellulare e promuovono la riparazione del t i DNA tramite (anche) ricombinazione (da cui il nome di RecA). s r e Tra i bersagli degli enzimi proteolitici del sistema SOS c’è anche il v i repressore di l:nquando la nave affonda, i topi scappano… U L’innesco del ciclo litico i B l i t rlo n e Ca g r “ e i P ino o rb t r U e i b d o R tà i s r e v i n U ” o