I VACCINI CONTRO IL VIRUS EBOLA Francesco Donato Unità di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche Scienze Radiologiche e Sanità Pubblica Università degli Studi di Brescia Perché abbiamo bisogno di un vaccino contro il virus Ebola 13.567 casi riportati al 31/10/14 Il controllo (profilassi) dell’infezione in assenza di un vaccino: come interrompere la catena di trasmissione 1. 2. 3. 4. Diagnosi precoce (ai primi sintomi della malattia) Isolamento dei casi Isolamento e sorveglianza dei contatti Protezione del personale che ha contatti con malati o materiale infetto 5. Disinfezione ed eliminazione del materiale infetto (oggetti e ambienti) Scenario di contenimento 70% pazienti in struttura sanitaria o in ambiente a ridotto rischio di trasmissione entro 31/12/2014 Scenario di non contenimento Nessun incremento della % di pazienti in struttura a ridotto rischio di trasmissione entro 31/12/2014 I vaccini contro il virus Ebola in sperimentazione Lo sviluppo di un vaccino contro Ebola 1. La guarigione si accompagna ad immunità protettiva umorale (IgG) 2. Studi su animali (primati non umani) hanno mostrato efficacia protettiva di sieri iperimmuni 3. Fino agli anni 2000 non vi è stato interesse per un vaccino a causa della autolimitazione dei focolai epidemici 4. Nel 2001, la minaccia del bioterrorismo (antrace) ha fatto rinascere l’interesse per un vaccino 5. I vaccini da virus inattivato o subunità finora si sono dimostrati inefficaci in studi su animali 6. A partire dagli anni 2000 si è dimostrata l’efficacia di vaccini a DNA, con adenovirus o altri virus come vettori (plasmidi), in sperimentazione animale VACCINI RICOMBINANTI (A DNA) I vaccini contro il virus Ebola in sperimentazione: efficacia e sicurezza Diffusione dell’infezione in una popolazione di suscettibili ed immuni R0=casi secondari al caso indice R0=2 individuo infetto individuo suscettibile individuo immune (nel caso del morbillo: R0=15-17) Vaccino a subunità Adenovirus Virus della stomatite vescicolare bovina Virus parainfluenzale I vaccini contro Ebola: abbiamo tempo per le sperimentazioni «tradizionali» ? popolazione in studio potenziali partecipanti selezione con criteri definiti non partecipanti invito partecipanti non partecipanti randomizzazione Trattamento (vaccino) Controllo (placebo o altro) TRIAL DI FASE III Un’alternativa ai trial di fase III: i trial di comunità («stepped wedge design») I vaccini contro il virus Ebola: chi vaccinare ? CHI VACCINARE CONTRO EBOLA Obiettivi della vaccinazione: • Protezione dell’individuo: dipende dall’efficacia del vaccino. • Protezione della comunità: immunità “di gregge” (herd immunity): dipende dall’efficacia del vaccino e dal grado di copertura vaccinale dei suscettibili (tasso critico di copertura) per interrompere la catena di contagio. Chi vaccinare: • Personale sanitario e non sanitario ad alto rischio di infezione (profilassi pre-esposizione) • Contatti di soggetti malati (profilassi post-esposizione) • Popolazione generale (adulti e bambini) (profilassi preesposizione) Siamo pronti a utilizzare un vaccino contro il virus Ebola su scala mondiale? Il caso della polio Poliomielite: l’Oms dichiara l’emergenza sanitaria internazionale Donato Greco - membro del Comitato indipendente della Regione europea dell’Oms per la certificazione dell’eradicazione della poliomielite 8 maggio 2014 - A seguito della diffusione straordinaria del virus polio registrata nel 2014, del rischio di salute pubblica che questa pone a livello internazionale e della necessità di intervenire con azioni coordinate, il 5 maggio scorso il Direttore Generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha dichiarato un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. La conclusione del Comitato di dichiarare l’emergenza sanitaria mondiale è stata unanime e rappresenta il massimo livello di allarme sanitario possibile. È solo la seconda volta nella storia dell’Oms (la prima è stata con la pandemia influenzale 2009-10) che viene dichiarato questo tipo di emergenza. La diffusione dei casi e le misure per contenerla Le motivazioni dell’allarme sono nella continua esportazione di casi di polio da Paesi ancora endemici a Paesi vicini: nel 2013 il 60% dei casi erano da importazione e ci sono evidenze che abbiano contribuito a questa diffusione anche viaggiatori adulti. Questo trend è continuato nei primi mesi del 2014. Una diffusione internazionale del virus è avvenuta da 3 dei 10 Paesi endemico-epidemici: in Asia centrale (dal Pakistan all’Afghanistan), in Medio oriente (dalla Siria all’Iraq) e in Africa centrale (dal Camerun alla Guinea equatoriale). Corsera, 9 luglio 2014 I vaccini, l’informazione e la disinformazione: i vaccini e l’autismo I conflitti di interesse nella ricerca scientifica. Il caso Wakefield - 1 Il caso Wakefield: i retroscena • Wakefield venne contattato da uno studio legale che aveva intenzione di intentare causa all’azienda produttrice del vaccino trivalente per i possibili danni a bambini affetti da autismo e altri disturbi. • Wakefield ricevette i 12 casi descritti nell’articolo dalle famiglie interessate alla causa (di essi, 11 citarono poi in giudizio le aziende), ricevendo all’inizio circa 56.000 euro per occuparsi del caso. • Alla fine Wakefield ricevette un compenso di circa 486.000 euro più le spese per il suo ruolo nella causa contro il vaccino trivalente • Wakefield era coinvolto in un brevetto riguardante un nuovo vaccino monovalente contro il morbillo. In una celebre conferenza successiva alla pubblicazione dell’articolo su Lancet sostenne che l’associazione tra vaccino e autismo era dovuta all’impiego del trivalente anziché del monovalente. Wakefield was dishonest and irresponsible over MMR research, says the General Medical Council (BMJ 2010;340:c593 Published 29 January 2010) • Andrew Wakefield, the gastroenterologist whose suggestion of a link between autism, bowel disease and the measles virus sparked a UK wide scare over the safety of the measles, mumps, and rubella (MMR) vaccine, has been found guilty of dishonesty and irresponsibility by the General Medical Council. • The UK regulator held that Dr Wakefield abused his position, subjected children to intrusive procedures such as lumbar puncture and colonoscopy that were not clinically indicated, carried out research which flouted the conditions of ethics committee approval and brought the medical profession into disrepute. • Although the paper conceded that it had not found a definite link, Dr Wakefield caused a furore when he suggested during a press conference that single vaccines for measles, mumps, and rubella might be preferable to a triple vaccine. • Dr Wakefield, 52, failed to disclose to the Lancet that the study had received funding from the legal aid board through a solicitor who hoped to mount a legal action against the manufacturer, and that he had also filed a patent application for a new vaccine. • His failure to mention these conflicts of interest was contrary to his duties as senior author of the Lancet paper, the GMC panel found, and he had dishonestly represented that the children in the paper had come through GPs or paediatricians by the standard route. • Ten of the paper’s 13 authors later retracted the "interpretation" of the data (BMJ 2004;328:602;). Subsequent research has found no evidence of a link between the vaccine and autism. Cochrane Database Syst Rev. 2012 Feb 15;2:CD004407. doi: 10.1002/14651858.CD004407.pub3. Vaccines for measles, mumps and rubella in children. Demicheli V1, Rivetti A, Debalini MG, Di Pietrantonj C. BACKGROUND: Mumps, measles and rubella (MMR) are serious diseases that can lead to potentially fatal illness, disability and death. However, public debate over the safety of the trivalent MMR vaccine and the resultant drop in vaccination coverage in several countries persists, despite its almost universal use and accepted effectiveness. OBJECTIVES: To assess the effectiveness and adverse effects associated with the MMR vaccine in children up to 15 years of age. SEARCH METHODS: For this update we searched the Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) (The Cochrane Library 2011, Issue 2), which includes the Cochrane Acute Respiratory Infections Group's Specialised Register, PubMed (July 2004 to May week 2, 2011) and Embase.com (July 2004 to May 2011). SELECTION CRITERIA: We used comparative prospective or retrospective trials assessing the effects of the MMR vaccine compared to placebo, do nothing or a combination of measles, mumps and rubella antigens on healthy individuals up to 15 years of age. MAIN RESULTS: We included five randomised controlled trials (RCTs), one controlled clinical trial (CCT), 27 cohort studies, 17 case-control studies, five time-serie trials, one case cross-over trial, two ecological studies, six self controlled case series studies involving in all about 14,700,000 children and assessing effectiveness and safety of MMR vaccine. Based on the available evidence, one MMR vaccine dose is at least 95% effective in preventing clinical measles and 92% effective in preventing secondary cases among household contacts. Effectiveness of at least one dose of MMR in preventing clinical mumps in children is estimated to be between 69% and 81% for the vaccine prepared with Jeryl Lynn mumps strain and between 70% and 75% for the vaccine containing the Urabe strain. Vaccination with MMR containing the Urabe strain has demonstrated to be 73% effective in preventing secondary mumps cases. Effectiveness of Jeryl Lynn containing MMR in preventing laboratory-confirmed mumps cases in children and adolescents was estimated to be between 64% to 66% for one dose and 83% to 88% for two vaccine doses. A significant risk of association with febrile seizures and MMR exposure during the two previous weeks (RR 1.10; 95% CI 1.05 to 1.15) was assessed in one large person-time cohort study involving 537,171 children aged between three months and five year of age. Increased risk of febrile seizure has also been observed in children aged between 12 to 23 months (relative incidence (RI) 4.09; 95% CI 3.1 to 5.33) and children aged 12 to 35 months (RI 5.68; 95% CI 2.31 to 13.97) within six to 11 days after exposure to MMR vaccine. (…) Exposure to the MMR vaccine was unlikely to be associated with autism, asthma, leukaemia, hay fever, type 1 diabetes, gait disturbance, Crohn's disease, demyelinating diseases, bacterial or viral infections. AUTHORS' CONCLUSIONS: The design and reporting of safety outcomes in MMR vaccine studies, both pre- and post-marketing, are largely inadequate. The evidence of adverse events following immunisation with the MMR vaccine cannot be separated from its role in preventing the target diseases. “Il sonno della ragione genera mostri” (F. Goya) L’autore della presente relazione è un docente universitario dell’Università degli Studi di Brescia. Conflitti di interesse: nessuno Grazie per l’attenzione