Dipartimento Difesa della Natura Servizio Indicatori e Tossicologia ambientale Dipartimento per le Attività bibliotecarie, documentali e per l'Informazione Servizio Promozione della Formazione Ambientale CORSO DI FORMAZIONE AMBIENTALE Rilascio deliberato di Organismi Geneticamente Modificati sul territorio italiano:problematiche ambientali e attività ispettive Introduzione agli Organismi Geneticamente Modificati Dott.ssa Valeria Giovannelli APAT, Dip. Difesa della Natura Servizio Indicatori e tossicologia ambientale (Settore OGM) Roma, 5 aprile 2005 Organismi Geneticamente Modificati Organismo: qualsiasi entità biologica in grado di riprodursi o di trasferire materiale genetico. Organismo Geneticamente Modificato(OGM): un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale. (Direttiva 2001/18/EC) Tecniche di modificazione genetica All. I A, parte1 (direttiva 2001/18/CE) • 1) tecniche di ricombinazione dell’acido nucleico che comportano la formazione di nuove combinazioni di materiale genetico mediante inserimento in un virus , un plasmide batterico o qualsiasi altro vettore, di molecole di acido nucleico prodotte con qualsiasi mezzo all’esterno di un organismo, nonché la loro incorporazione in un organismo ospite nel quale non compaiono per natura, ma nel quale possono replicarsi in materia continua; •2) tecniche che comportano l’introduzione diretta in un organismo di materiale ereditabile preparato al suo esterno, tra cui la microiniezione, la macroiniezione e il microincapsulamento; •3) fusione cellulare ( inclusa la fusione di protoplasti) o tecniche di ibridazione per la costruzione di cellule vive, che presentano nuove combinazioni di materiale genetico ereditabile, mediante la fusione di due o più cellule, utilizzando metodi non naturali. Tecniche che non si ritiene producano modificazioni genetiche All. I A, parte2 (direttiva 2001/18/CE) 1) Fecondazione in vitro; 2) processi naturali, quali la coniugazione, la trasduzione e la trasformazione; 3) induzione della poliploidia Universalità del Codice Genetico • Tutti gli esseri viventi hanno il proprio GENOMA nel quale sono contenute tutte le informazioni utili alla vita. • Il DNA è paragonabile ad un alfabeto di quattro lettere (GATC) che lette in sequenza compongono delle frasi chiamate GENI, che codificano per l’espressione degli elementi essenziali allo svolgimento delle funzioni di un organismo, le PROTEINE • Il codice genetico è universale ed i processi essenziali che regolano la sintesi delle PROTEINE sono comuni a tutti gli esseri viventi DNA (Acido Desossiribonucleico) - contiene codificate tutte le informazioni necessarie alla vita e alla riproduzione dell’organismo; DNA Trascrizione yuh Fenotipo Traduzione Proteina Proteina E’ organizzato in sequenze: geni, promotori, terminatori, etc., che specificano e regolano le funzioni necessarie alla produzione e all’assemblaggio di una determinata proteina. Promotore gene Terminatore Il promotore è una sequenza di DNA che controlla quando e dove il gene deve essere espresso; Il gene è una sequenza che codifica per una proteina; Il terminatore segnala la fine del gene. Trasferimento genetico: classico 0 0 X R R Effetti non desiderati nel breeding tradizionale • Fenomeno generale • selezione secondo parametri fenotipici/ agronomici • screening per composti precisi (e.g. amido, glicoalcaloidi in patata) Trasferimento genetico: moderno Promotore 0 X R Terminatore transgene R A B Vettore LB Promotore CaM V-35S Marcatore di selezione batterico Transgene RB Terminatore Nos-Ter Marcatore per la selezione nelle piante A: Isolamento di geni; B: Trasferimento di geni oppure Metodi di trasformazione - Per introdurre stabilmente in un genoma il gene di interesse: 1. Metodo dell’Agrobacterium tumefaciens; 2. Utilizzo di virus come vettori; 3. Metodo elettroporetico; 4. Metodo biolistico; 5. Metodo con il Poli Etilen Glicol (PEG). Inserimento di transgeni in DNA di origine vegetale OGM Effetto desiderato Effetto non desiderato Connessioni metaboliche Non predicibile Predicibile Definizioni Effetto desiderato • Tratto target della modifica genetica Effetto non desiderato • altro(i) tratto(i) acquisito come risultato della modifica genetica • differenza(e) statisticamente significativa tra la pianta GM ed il genitore (cresciuto nelle stesse condizioni) Ragioni per gli effetti non desiderati • Integrazione casuale dei transgeni • mutagenesi inserzionale • distruzione delle funzioni dei geni endogeni - attivazione / inattivazione di geni - produzione di nuove proteine cambiamenti in • enzimi • metaboliti • fenotipo Piante GM • Raccomandazione: fornire dati sulle regioni fiancheggianti il transgene • dimostrazione dell‘accuratezza della tecnologia • anticipazione di potenziali effetti non desiderati Mais 1507 modificato per la resistenza agli insetti e la toleranza al glufosinato Notifica: C/NL/00/10 Mais 1507 modificato per la resistenza agli insetti e la toleranza al glufosinato Region Location 1 1-669 2 670-869 870-1681 Size (bp) % Identity Description N/A1 No known homology 200 90.5 Undescribed maize genomic sequence 812 89.4 Fragment of maize huck-1retrotransposon 5’LTR2 86.6 Fragment of maize huck-1retrotransposon 3’ LTR 669 3 Region Location Size (bp) % Identity 4 1682-2016 335 100.0 Fragment of cry1F gene 5 2017-2337 321 100.0 2338-2354 17 100.0 Fragment of maize chloroplast rpoC2 gene RNApolymerase beta-2subunit Fragment of maize chloroplast trnI gene (tRNA-Ile) Fragment of maize ubiZM1(2) promoter 6 17 82.4 Description Region 7 Location Size (bp) % Identity Description 2358-2376 19 100.0 Fragment of pat gene 8 2381-2498 118 100.0 Fragment of polylinker region (bases 36-80) and ubiZM1(2) promoter (bases 81-153) 9 2499 -8684 6186 100.0 Full-length insert of PHI8999A 10 8685-9234 550 100.0 Inverted ORF25PolyA terminator and upstream polylinker sequence Region Location Size (bp) % Identity 11 9235-9362 128 100.0 9365-9756 392 99 Fragment of maize chloroplast genome 13 9757-9944 188 99 Fragment of pat gene 14 994710027 81 100 15 1002810298 271 N/A1 Fragment of maize chloroplast “ORF241” hypothetical protein gene Not known homology 12 Description Fragment of maize chloroplast rps12 rRNA(23S ribosomal RNA) Applicazioni delle moderne biotecnologie • Campo medico: produzione di vaccini sintetici, produzione di farmaci, diagnosi di malattie ereditarie, terapia genica. • Campo agro-alimentare: produzione di piante transgeniche resistenti a virus, ad insetti, ad erbicidi, a condizioni climatiche, con modificate caratteristiche nutrizionali, produzione di animali transgenici con aumentate caratteristiche produttive • Campo ambientale: bonifiche di aree contaminate Storia delle biotecnologie applicate alle piante -1983 Prima pianta transgenica:tabacco resistente ad un antibiotico; - 1985 Primo rilascio deliberato a scopo sperimentale in USA: cotone resistente agli insetti; - 1994 Prima autorizzazione alla commercializzazione in USA del primo prodotto di una pianta transgenica: pomodoro Flavr savr, i frutti rimanevano compatti anche a maturazione avanzata; - 1992 Prima richiesta di autorizzazione al rilascio deliberato a scopo sperimentale in ITALIA di una pianta transgenica: Mais resistente agli insetti e all’erbicida glufosinate. Attualmente Resistenza a Insetti patogeni: gli organismi bersaglio sono soprattutto lepidettori. La resistenza é conferita inserendo i geni cry isolati dal batterio del suolo Bacillus thuringiensis. In natura le proteine codificate dai geni cry codificano per delle protossine che nell’ambiente alcalino dell’intestino dell’insetto vengono solubilizzate e attivate. La proteina attiva si lega a recettori specifici del mesenteron dell’insetto bersaglio determinandone la morte. Il gene cry inserito nelle piante transgeniche è stato modificato in laboratorio per produrre la tossina direttamente nella sua forma attiva. Resistenza a Funghi: la resistenza è conferita inserendo geni che inibiscono l’attività di proteine necessarie alla sopravvivenza e riproduzione del fungo stesso. Ad esempio: nel 2002 sono state effettuate sperimentazioni con piante di riso transgeniche resistenti a patogeni fungini grazie all’inserimento del gene b32 codificante per una proteina che inattiva l’attività ribosomiale del patogeno. Tolleranza al glufosinato: E’ conferita dall’inserimento del gene bar isolato da Streptomyces hygroscopicus o pat isolato S. viridochromogenes. L’enzima PAT(fosfinotricina acetil transferasi) catalizza l’acetilazione della fosfonotricina, principio attivo del glufosinato, eliminandone l’attività erbicida. Tolleranza al glifosato E’ conferita dall’inserimento del gene epsps isolato da Agrobacterium sp ceppo CP4. Il gene epsps è presente nelle piante all’interno del cloroplasto e codifica per l’enzima 5-enol-piruvil-scichimato-3 fosfato sintetasi coinvolto nella sintesi degli aminoacidi aromatici ed è sensibile all’azione del principio attivo dell’erbicida glifosato che uccide le piante inibendo l’attività dell’enzima. Resistenza a Virus: Viene sfruttato il fenomeno di “Resistenza Derivata dal Patogeno”. Piante transgeniche che esprimono uno o più geni di un determinato virus acquisiscono resistenza a quel virus. Controllo dell’impollinazione: il sistema è formato da una linea femminile, una maschile e l’ibrido risultante. La linea femminile (Ms) porta il gene barnase (isolato da B. amyloliquefaciens) codificante per una ribonucleasi, la cui espressione è tessuto specifica (per il tegumento delle antere) e limitata nel periodo di sviluppo delle antere. Questa linea non è in grado di pordurre polline vitale. La linea maschile (Rf) porta il gene barstar (isolato da B. amyloliquefaciens) che codifica per un inibitore della barnase con la medesima espressione del gene barnase che porta alla ristorazione della fertilità nell’ibrido Ms x Rf