Staminali sì, ma senza embrioni

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TEMI DEL PRESENTE
volume
A
1
SEZIONE IV - TESTI E SCRITTURE NON LETTERARIE
temi del presente
Maurizio Molinari
Genetica. Trasferendo quattro geni, le cellule della pelle ritornano
bambine: “Così si risolvono i problemi etici”
Staminali sì,
ma senza embrioni
da
www.lastampa.it
testo
espositivoargomentativo
genere
reportage
Ricerca americana e giapponese:
“Non immaginavamo che potesse essere tanto
semplice. Si apre una nuova era”
BIOETICA
L’ARGOMENTO
Ingrandimento al
microscopio di cellule
di midollo osseo da cui
si possono estrarre
cellule staminali. A
differenza delle cellule
staminali di origine
embrionale definite
“totipotenti” perché in
grado di dar vita a tutti i
tessuti di un organismo
sviluppato, le cellule
staminali adulte sono
dette “multipotenti”
perché da esse possono
svilupparsi solo alcuni
tipi di tessuto.
L’articolo affronta un tema molto trattato nell’informazione, e non solo, dell’ultimo decennio: l’impiego delle cellule staminali (vedi a p. 495) nella ricerca biomedica, con tutta la problematicità che ad esso si collega. Il tema
ha posto in essere un importante dibattito sui limiti e la legittimità della ricerca scientifica che ha coinvolto il mondo laico e quello ecclesiastico, implicando la riflessione su questioni di ordine giuridico e legale che ne possono derivare; ricordiamo inoltre che la ricerca sulle cellule staminali offre la
possibilità di intervenire su malattie degenerative (cioè malattie in cui la funzione o il tessuto di un organo si alterano progressivamente nel corso del
tempo) oggi ancora per lo più incurabili.
LE CARATTERISTICHE
DEL TESTO
Il testo si configura come un reportage di un inviato a New York, che informa
il vasto pubblico dell’inserto scientifico “TuttoScienze” di una sensazionale
scoperta. Il tono è quello della divulgazione scientifica che si pone un obiettivo prevalentemente informativo; tuttavia l’autore, alternando al testo brani
di intervista, riesce a dare alla notizia maggiore spessore, evidenziando le riflessioni che pone in essere e conferendole particolare concretezza.
Se l’impianto generale dell’articolo è espositivo, nelle parti in cui l’autore riporta brani di interviste a studiosi il testo assume, invece, una connotazione
decisamente argomentativa, in
cui ognuno di loro prospetta il proprio punto di vista. Tale impianto
testuale misto si riflette anche nello
stile che fa notevole uso di connettivi, soprattutto subordinanti, proprio per la necessità di evidenziare
di volta in volta i passaggi del ragionamento. Per rendere però più
agile e vivace la lettura, il discorso
sintattico è alcune volte interrotto
da forme nominali.
I termini tecnici, ben contestualizzati, risultano sostanzialmente comprensibili; tuttavia l’autore non rinuncia in alcuni passaggi a una nota
di “sensazionale”, utilizzando forme
espressive che ricordano la figura
retorica dell’iperbole.
V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, F.R. SAURO, Trame e intrecci © SEI 2011
bioetica
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na nuova era per la scienza, l’equivalente biologico del primo aeroplano
dei fratelli Wright». Con queste parole Robert Lanza, titolare dei laboratori dell’Advanced Cell Technology1 del Massachusetts, riassume
la scoperta del metodo scientifico che consente di adoperare le cellule della
pelle come se fossero cellule staminali tratte da embrioni.2 A rendere pubblico «il gigantesco passo compiuto» è stata la simultanea pubblicazione sui
giornali scientifici «Cell» e «Science» dei risultati delle ricerche condotte in
Giappone dal team3 dell’Università di Kyoto, guidato da Shinya Yamanaka, e
negli Stati Uniti dal pioniere delle cellule staminali, James Thompson dell’Università di Madison nello Stato del Wisconsin. Entrambi documentano
di essere riusciti a creare in laboratorio delle cellule che si comportano come
se fossero staminali, anche se non sono state estratte da embrioni. [...]
La scoperta americana e giapponese può avere un impatto significativo nel
dibattito sulla ricerca sulle cellule staminali, in quanto chi si oppone, finora,
l’ha fatto in nome della difesa dei diritti dell’embrione, considerato una forma
di vita sulla base di convinzioni etiche e religiose.4 [...]
L’importanza delle staminali sta nel fatto che possono trasformarsi potenzialmente in qualsiasi tipo di cellule umane e, dunque, possono aiutare ad affrontare malattie finora considerate senza soluzione. Si aprono perciò nuovi
orizzonti per la ricerca: da un lato verso la produzione di cellule staminali
non-embrionali capaci di fronteggiare le malattie incurabili, ma dall’altro
anche verso la clonazione5 di cellule, soprattutto per i trapianti. Il tutto senza
passare per embrioni, fertilizzazione in vitro, 6 ricorso a uova femminili o
seme maschile. «Questi problemi etici sembrano alle nostre spalle», osserva
Laurie Zoloth, direttore del Centro di Bioetica della Northwestern University, parlando in sintonia con la Chiesa cattolica. «È uno sviluppo di importanza epocale,7 perché offre un’alternativa moralmente non problematica alla
clonazione e credo che sarà accettabile per i cattolici»: sono state le parole di
Richard Doerflinger, portavoce della Conferenza episcopale8 Usa. Questo
non significa, comunque, che tutti gli ostacoli etici siano stati superati e il
primo ad ammetterlo è lo stesso Yamanaka, riferendosi alla necessità di riuscire a distinguere con certezza scientifica le cellule staminali embrionali da
quelle create grazie al nuovo metodo scientifico e denominate «iPS».
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da “www.lastampa.it”
1. Advanced Cell Technology: un’azienda statunitense specializzata
nello sviluppo di terapie cellulari per il trattamento di malattie rare e
comuni.
2. cellule staminali tratte da embrioni: le cellule staminali (vedi il
glossario a p. 495) embrionali possono specializzarsi in differenti tipi di
cellule adatte a ogni genere di tessuto, mentre le cellule somatiche
(“del corpo”) possono appartenere a un solo tipo di tessuto (ad
esempio la pelle).
3. team: il gruppo che svolge l’attività di ricerca; il termine inglese
letteralmente significa “squadra”.
4. convinzioni etiche e religiose: ferme opinioni che derivano da
principi morali o da fede religiosa.
5. clonazione: vedi a p. 497 e a p. 500.
6. fertilizzazione in vitro: fecondazione dell’ovulo compiuta in
provetta. L’embrione così formato viene trasferito successivamente
nell’utero della donna (l’espressione latina in vitro letteralmente
significa “sotto vetro”).
7. epocale: che rappresenta una svolta storica.
8. Conferenza episcopale: l’assemblea dei vescovi di una
determinata nazione.
V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, F.R. SAURO, Trame e intrecci © SEI 2011
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TEMI DEL PRESENTE
CAPITOLO DUE
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Laboratorio
BIOETICA
TEMI DEL PRESENTE
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SEZIONE IV - TESTI E SCRITTURE NON LETTERARIE
temi del presente
LABORATORIO
Comprensione
1 Perché la scoperta scientifica di cui si parla nell’articolo «apre una nuova
era»? Rispondi facendo riferimento al testo.
2 A quali fonti fa riferimento l’articolo?
3 La scoperta apre «nuovi orizzonti per la ricerca»; le motivazioni portate dagli intervistati in forma diretta o rielaborate dall’articolista sono diverse: individuale nel testo e motivane la diversità.
4 Le caratteristiche delle nuove cellule staminali risolvono alcuni importanti
questioni di ordine etico? Rispondi facendo riferimento al testo.
Analisi
5 Analizza il titolo dell’articolo, strutturato in occhiello, titolo vero e proprio e
sommario: ti pare che riassuma adeguatamente le “5 W”?
6 Poni attenzione alla struttura dell’articolo: cerca di individuare i concetti
principali e trascrivili in uno schema. Ti pare di riconoscere con sufficiente
chiarezza la struttura dell’argomentazione (argomento, tesi, prove a sostegno della tesi, antitesi, prove a sostegno dell’antitesi)?
7 Sottolinea tutte le espressioni iperboliche (cioè volutamente esagerate) usate dall’autore. Quale effetto suscitano, a tuo avviso, nel lettore?
Produzione
8 Riscrivi il testo, scegliendo tra le seguenti alternative:
a. in forma di resoconto sintetico per un comunicato stampa;
b. secondo la modalità dell’intervista.
Nel primo caso dovrai operare una sintesi tra il testo dell’articolista e le parole riportate degli studiosi, fornendo un’informazione essenziale; nel secondo caso, invece, dovrai “inventarti” le domande che giustificano le espressioni riportate tra virgolette dal giornalista.
V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, F.R. SAURO, Trame e intrecci © SEI 2011
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