LINEE DI INDIRIZZO SULLA TERAPIA FARMACOLOGICA DELL’IPERTENSIONE La Commissione Terapeutica Regionale si è sempre adoperata per indicare principi di buona pratica clinica, assumendo a volte posizioni scomode, ma che con il tempo si sono rivelate esatte. (delibera Giunta Regionale n° 802 del 6 giugno 2010) Per quanto riguarda la terapia antiipertensiva, considerando che i farmaci più impiegati sono i bloccanti del sistema renina-angiotensina, la Commisione Terapeutica Regionale (CTR) ha sempre indicato gli ACE-inibitori quali farmaci di prima scelta rispetto agli AT-1 antagonisti, in quanto altrettanto efficaci ma assai meno costosi. Le evidenze scientifiche suggeriscono una superiorità degli ACE-inibitori sugli AT-1 antagonisti. Infatti le linee guida ESH/ESC indicano un maggior numero di indicazioni cliniche per gli ACE-I rispetto agli AT-1 antagonisti (Journal of Hypertension 2007, 25: 1105-1187), e costantemente le metanalisi indicano che gli ACE-I sono in grado di prevenire l’infarto del miocardio (Hypertension 2005; 46:386-92; Circulation 2006; 114:838-854; Journal of Hypertension 2007; 25: 951-958), caratteristica non dimostrata per gli AT-1 antagonisti (Circulation 2006; 114:838-854; Journal of Hypertension 2007;25: 951-958; BMJ 2011; 342:d2234). E’ vero che alcune metanalisi suggeriscono un effetto protettivo degli AT-1 antagonisti sul rischio di ictus, ma questo dato non è dimostrato da tutte le metanalisi. Nonostante questo nella nostra Regione si osserva un utilizzo degli AT-1 antagonisti che è decisamente superiore a quello atteso e questo è difficilmente spiegabile. Inoltre, per quanto riguarda gli AT-1 antagonisti, siamo di fronte a una fase importante: la molecola capostipite, il losartan, ha perso il brevetto già da 1 anno, mentre anche il valsartan è in procinto di perdere il brevetto (novembre 2011) con la conseguente importante riduzione del prezzo (oltre il 65 %) . E’ necessario sottolineare come queste due molecole siano caratterizzate dalla più ampia letteratura scientifica a sostegno delle indicazioni di utilizzo della classe, una copertura pressochè totale delle indicazioni da scheda tecnica e una disponibilità di varie posologie che assicurano la possibilità di soddisfare ogni esigenza terapeutica. Sulla base di queste premesse, quando il valsartan si affiancherà al losartan, sarà difficile poter giustificare una prescrizione diversa da queste due molecole nell’ambito dell’utilizzo degli AT-1 antagonisti nella terapia dell’ipertensione arteriosa. Pertanto, sottolineamo ancora una volta che per quanto riguarda la terapia dell’ipertensione arteriosa, se ritieni che esista l’indicazione a somministrare un farmaco che blocca il sistema renina-angiotensina, le linee di indirizzo suggerite dalla CTR sono: - il farmaco di prima scelta è l’ACE-inibitore, somministrato a dosaggio pieno (nell’ipertensione arteriosa i bassi dosaggi di ACE-inibitore non vanno impiegati in quanto non coprono le 24 ore); - la letteratura riporta un’incidenza media di effetti collaterali degli ACE-inibitori intorno al 20% e in questi casi è ragionevole sostituire l’ACE-inibitore con un AT-1 antagonista; - tra gli AT-1 antagonisti si raccomanda di prescrivere losartan o valsartan: non esistono indicazioni per prescrivere altri AT-1 antagonisti che non offrono benefici aggiuntivi ma che hanno un prezzo almeno 3 volte superiore; Ovviamente se un paziente presenta valori pressori ben controllati dalla terapia in atto questa non va modificata. Ma in tutti i pazienti di nuova diagnosi oppure nei quali è necessario modificare lo schema terapeutico, si raccomanda di applicare le indicazioni sopra riportate. I componenti della Commissione Terapeutica Regionale: Prof. Giancarlo Berni Dr. Vittorio Boscherini Dr. Siro Chiarabolli Dr. Tiberio Corona Dr. David Coletta Prof. Mario Del Tacca Dr. Ettore Giustini Saffi Dr. Alfonso Lagi Prof. Franco Laghi Pasini Dr. Carlo Manfredi Prof.ssa Teresita Mazzei Dr. Andrea Messori Dr. Marco Nocentini Mungai Dr. Claudio Pedace Dr. Alessandro Rosselli Dr. Sergio Zingoni Con Il contributo del: - Prof. Gianfranco Gensini Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze; - Prof. Stefano Taddei, Ordinario di Medicina Interna dell’Università degli studi di Pisa; - Prof. Ranuccio Nuti Prof. Ordinario di Medicina interna dell’Università degli studi di Siena.