Close window to return to IVIS in collaborazione con RICHIESTO ACCREDITAMENTO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI organizzato da certificata ISO 9001:2000 INFORMATION SCIVAC Secretary Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 Cremona Tel. (0039) 0372-403504 - Fax (0039) 0372-457091 [email protected] www.scivac.it Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Ipotiroidismo nel cane Reto Neiger Prof Dr Med Vet, PhD, Dipl ACVIM, Dipl ECVIM-CA, Giessen, Germania PUNTI CHIAVE L’ipotiroidismo del cane è uno dei disordini più sovradiagnosticati da parte dei veterinari. Ciò è dovuto al fatto che si basano eccessivamente sulla misurazione delle concentrazioni del T4 (TT4) per valutare la funzione tiroidea. Sono stati sviluppati nuovi test per distinguere l’autentico ipotiroidismo da bassi livelli di TT4 conseguenti a trattamenti farmacologici o malattie non tiroidee. Il trattamento di solito può essere effettuato con una sola somministrazione al giorno di tiroxina; il monitoraggio di routine dei livelli di TT4 nei pazienti asintomatici e sotto terapia probabilmente non è necessario. a. Difetti congeniti, masse patologiche, lesioni distruttive b. Sospettato in una linea di schnauzer giganti 2. Molecola anormale di TRH 3. Legame anormale di TRH nell’ipofisi D. Cause varie 1. Difetti congeniti a. Disgenesia della tiroide b. Disormonogenesi 2. Carenza di iodio a. Improbabile negli animali alimentati con prodotti commerciali 3. Difetto di conversione di T4 in T3. a. Non documentato nell’uomo o negli animali b. Bassi livelli di T3 con valori di T4 normali solitamente dovuti a malattia concomitante (sindrome dell’eutiroideo malato) o somministrazione di farmaci Eziologia A. Ipotiroidismo primario 1. Costituisce più del 90% dei casi 2. Può essere dovuto a tiroidite linfocitaria, atrofia idiopatica o distruzione neoplastica a. Tiroidite linfocitaria (50% dei casi) i. Distruzione immunomediata della tiroide ii. Presenza di anticorpi antitireoglobulina iii. Predisposizione genetica (borzoi, beagle, alano e cocker spaniel) b. Atrofia idiopatica (40-45% dei casi) i. Disordine degenerativo delle cellule follicolari della tiroide ii. Nessun infiltrato infiammatorio iii. Causa sconosciuta iv. Può essere lo stadio finale della tiroidite linfocitaria c. Distruzione neoplastica i. I tumori tiroidei del cane di solito sono inattivi dal punto di vista ormonale ii. L’ipotiroidismo segue la distruzione totale della ghiandola da parte dell’invasione tumorale, del trattamento chirurgico o della radioterapi B. Ipotiroidismo secondario 1. Compromissione della secrezione di TSH 2. Malformazione congenita (pastore tedesco), distruzione ipofisaria, somministrazione di farmaci (glucocorticoidi) 3. Meno del 5% dei casi C. Ipotiroidismo terziario 1. Disordine ipotalamico che esita in una riduzione della secrezione di TRH Segni clinici A. Cani adulti 1. Insorgenza dei segni clinici a 4-6 anni a. Le razze di grossa taglia e giganti, ad alto rischio, sviluppano i segni clinici ad un’età più precoce 2. Manifestazioni generali a. Letargia b. Intolleranza all’esercizio c. Aumento del peso senza polifagia. Gli animali con un grado di obesità tale da causare morbilità sono raramente ipotiroidei 3. Segni dermatologici a. Alopecia endocrina del tronco bilateralmente simmetrica. Testa ed estremità sono risparmiate. b. Non pruriginosa, a meno che non sia presente un’infezione secondaria c. L’alopecia può essere focale; “coda di ratto” d. Mantello opaco e secco e. Ipercheratosi ed iperpigmentazione f. Aumento di spessore della cute (mixedema) g. Piodermite secondaria 4. Manifestazioni riproduttive a. Femmina i. Intervalli interestrali irregolari ii. Ginecomastia, galattorrea b. Maschi 1. Recenti riscontri indicano l’assenza di anomalie riproduttive nei cani maschi interi con ipotiroidismo sperimentalmente indotto 5. Segni cardiovascolari a. Bradicardia Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC b. Aritmie c. Aterosclerosi 6. Alterazioni oculari a. Depositi corneali di lipidi b. Cheratocongiuntivite secca c. Ulcera corneale 7. Manifestazioni neuromuscolari a. Debolezza b. Polineuropatia periferica (malattia da motoneurone inferiore) c. Paralisi del nervo facciale B. Forme congenite (cretinismo) 1. Nanismo 2. Inappetenza 3. Letargia 4. Ritardo nell’eruzione dei denti 5. Alopecia o mantello giovanile 6. Displasia epifisaria Anomalie di laboratorio A. Esame ematologico 1. Lieve anemia normocitica normocromica non rigenerativa B. Profilo biochimico 1. Elevati livelli sierici di colesterolo Diagnosi di ipotiroidismo A. Concentrazioni basali di T4 1. Come per tutti i test endocrini, consultare il laboratorio per conoscere i valori normali e vedere se un dato saggio sia validato per la specie che state esaminando. 2. In generale, il riscontro di normali livelli basali di T4 supporta la diagnosi di eutiroidismo, ma la presenza di bassi livelli non conferma l’ipotiroidismo, perché può essere influenzata da molti fattori 3. Bassi valori di T4 indicano la necessità di ulteriori test (vedi oltre) B. Concentrazioni basali di T3 1. La determinazione dei livelli basali trova scarso impiego per la discriminazione dei soggetti normali da quelli ipotiroidei, dal momento che: a. La grande maggioranza di T3 è intracellulare b. La maggior parte di T3 viene prodotta dalla deiodinazione periferica di T4 Fattori che causano l’abbassamento di T4 e di T3 negli animali eutiroidei 1. Fluttuazioni orarie 2. Digiuno superiore a 48 ore 3. Malattia concomitante 4. Iperadrenocorticismo 5. Trattamenti farmacologici: glucocorticoidi, benzodiazepine, anticonvulsivanti, propranololo, molti altri. 6. Invecchiamento Fattori che causano l’aumento di T4 e T3 negli animali eutiroidei 1. Obesità 2. Fluttuazioni orarie 3. Estro, gravidanza 4. Trattamenti farmacologici: estrogeni, progesterone 5. Anticorpi antitiroidei C. Test di stimolazione con TSH 1. Studiato per eliminare le variabili che influenzano i livelli basali di T3 o T4 2. Il protocollo dipende dal laboratorio utilizzato. Verificare prima 3. Un protocollo comunemente utilizzato prevede l’impiego di 0,1 UI/kg di TSH IV e la misurazione dei livelli sierici di T4 al tempo 0 e sei ore dopo la somministrazione di TSH. 4. L’integrazione con ormoni tiroidei esogeni deve essere sospesa 4 settimane prima del test. 5. I livelli di T4 post-TSH devono essere entro i valori normali o al di sopra della norma per il laboratorio utilizzato 6. La risposta dei livelli sierici di T3 è più variabile di quella di T4 ed è meno diagnostica. 7. Nel cane si può utilizzare il TSH umano ricombinante (50 mcg per via endovenosa) anche se il costo può essere proibitivo e l’impiego di saggi per la determinazione del T4 libero mediante dialisi all’equilibrio ha limitato l’uso del test di stimolazione con TSH in questa specie animale. Interpretazione del test di stimolazione con TSH 1. In caso di ipotiroidismo primario a. I livelli pre- e post-TSH di T4 devono rimanere al di sotto del range basale normale dell’ormone 2. Eutiroideo malato a. Animali con malattia non tiroidea o abbassamento farmaco-indotto dei livelli di T4 o di T3 mostrano un’attenuazione della risposta alla somministrazione di TSH in confronto a quelli normali. La differenziazione fra la sindrome dell’eutiroideo malato e l’ipotiroidismo può essere difficile e si basa su segni clinici, presenza di malattia concomitante o somministrazione di farmaci e la capacità del proprietario di ricordarsi dell’insorgenza delle manifestazioni cliniche della condizione. D. Test di stimolazione con TRH 1. Serve a differenziare l’ipotiroidismo secondario da quello terziario. È anche raccomandata la misurazione delle concentrazioni di cTSH. 2. Valuta il rilascio di TSH in risposta alla stimolazione con TRH 3. È necessario effettuare prima un test di stimolazione con TSH per documentare la capacità di risposta della tiroide. 4. La mancanza di un aumento post-TRH di T4 implica un ipotiroidismo primario o secondario. Se l’animale mostra una risposta normale alla somministrazione di TSH, si diagnostica un ipotiroidismo secondario. 5. È necessario attenersi al protocollo raccomandato dal laboratorio prescelto. 6. Il test viene utilizzato principalmente per la valutazione dei pazienti con anomalie sospette o accertate che coinvolgono uno o più ormoni ipofisari, cioè i casi di nanismo ipofisario o gli animali con lesioni del SNC. E. T4 libero Recentemente, è stato dimostrato che la determinazione dei livelli di T4 libero (fT4) mediante dialisi all’equilibrio risulta molto ben correlata ai risultati del test di stimolazione con Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC TSH per la diagnosi dell’ipotiroidismo del cane. La valutazione dell’fT4 consente di esaminare la frazione biologicamente attiva dell’ormone tiroideo e si è dimostrata molto meno influenzata da fattori non tiroidei (farmaci, malattie concomitanti, anomalie di legame, ecc…). Per descrivere gli effetti di questi vari fattori non tiroidei sulla diminuzione delle concentrazioni di TT4 a fronte di una normale funzione tiroidea è stato spesso utilizzato il termine di eutiroidismo “malato”. Anche se in commercio si trovano numerosi saggi per la determinazione di fT4, nel cane sono validi soltanto quelli che impiegano una fase di dialisi. F. Test del TSH nel cane Recentemente, sono stati compiuti dei progressi nell’approccio diagnostico all’ipotiroidismo grazie all’avvento di un test affidabile per la determinazione del TSH nel cane (cTSH). Oggi è disponibile un kit per la misurazione del cTSH (Diagnostic Products Corporation; DPC Inc) che dovrebbe risultare utile per il nostro approccio al paziente con sospetto ipotiroidismo. La determinazione del cTSH insieme a quella del T4 libero mediante dialisi deve fornire le informazioni più rilevanti sulla funzione tiroidea. Il paziente con ipotiroidismo deve presentare elevati valori di cTSH in associazione con un calo di fT4. Tuttavia, con l’attuale test per la determinazione di cTSH, fino al 25% dei pazienti con ipotiroidismo confermato presenta una concentrazione di cTSH entro i limiti della norma. G. Test per l’identificazione degli autoanticorpi antitireoglobulina ed anti-T3 ed anti-T4 La presenza di anticorpi antitireoglobulina indica l’esistenza di una tiroidite linfocitaria. Occasionalmente, questi animali possono anche mostrare autoanticorpi anti-T3 ed anti-T4 (rari). L’identificazione della tiroidite non equivale ad una diagnosi di ipotiroidismo. Gli animali con tiroidite probabilmente diventeranno ipotiroidei in futuro, ma la scelta di ricorrere o meno all’integrazione con ormone tiroideo va basata sulla presenza dei segni clinici e sulle anomalie delle prove funzionali (bassi livelli di TT4, bassi valori di fT4ED ed elevati valori di cTSH). Gli animali con tiroidite non vanno utilizzati per la riproduzione. H. Tentativi terapeutici con tiroxina 1. È stato suggerito come mezzo diagnostico per l’ipotiroidismo 2. La risposta alla terapia è aspecifica, tuttavia, e gli animali normali possono mostrare alcuni effetti clinici dovuti agli effetti anabolici della tiroxina. 3. La terapia indiscriminata con tiroxina, pur potendo non essere dannosa, non è economicamente conveniente e può portare ad un ritardo nella formulazione della diagnosi corretta e nell’instaurazione della terapia appropriata. La somministrazione di questi farmaci negli animali eutiroidei malati può essere dannosa. Come si può osservare dalla precedente discussione, la diagnosi di ipotiroidismo dipende da una combinazione di segni clinici, risultati degli esami di laboratorio di routine e test di funzione tiroidea. La misurazione di fT4 mediante dialisi all’equilibrio, unitamente a cTSH fornisce le informazioni più accurate sulla funzione tiroidea. Trattamento dell’ipotiroidismo Levotiroxina (T4) sodica 1. Dosaggio a. Cane: i. 0,22 mg/m2 ogni 24 ore. Non superare 0,8 mg oppure ii. 0,10 mg/10 kg ogni 24 ore. b. Diminuire la dose iniziale di partenza del 75% in presenza di una concomitante cardiopatia, ipoadrenocorticismo o diabete mellito 2. Risposta alla terapia a. L’atteggiamento, l’attività e l’appetito generalmente migliorano entro 1-2 settimane b. Le anomalie dermatologiche migliorano entro 4-8 settimane 3. Mancata risposta alla terapia a. Diagnosi errata b. Dosaggio o frequenza di somministrazione inappropriati c. Cattivo assorbimento di T4 d. L’impiego di tiroide essiccata è sconsigliato 4. Monitoraggio della terapia a. Non è necessario di routine a meno che non si abbia una cattiva risposta alla terapia o non siano presenti segni di tireotossicosi (poliuria/polidipsia, irrequietezza, polifagia, perdita di peso) b. Monitoraggio della terapia i. Attendere un mese dopo l’inizio dei trattamenti o il cambiamento dei dosaggi ii. Verificare la collaborazione del proprietario ed il rispetto delle date di scadenza dei farmaci iii. Misurare i livelli sierici di T4 immediatamente prima della somministrazione della dose successiva iv. La normalizzazione dei livelli sierici di cTSH può essere il miglior modo per monitorare la terapia, ma richiede che questo parametro avesse valori elevati prima dell’inizio del trattamento. I campioni per la misurazione di cTSH possono venire effettuati 2-3 settimane dopo l’inizio dell’integrazione e le concentrazioni non dipendono dal momento in cui è stato effettuato il prelievo del campione rispetto al dosaggio della tiroxina. RIASSUNTO L’ipotiroidismo del cane è un disordine ben riconosciuto, anche se probabilmente sovradiagnosticato, in questa specie animale. Test più recenti ci hanno permesso di differenziare l’autentico ipotiroidismo dalla malattia non tiroidea. Il riscontro di bassi valori di TT4 va confermato mediante valutazione di fT4 e di concentrazioni di cTSH. Il 25% circa dei pazienti ipotiroidei presenta livelli di cTSH normali utilizzando i test attualmente disponibili. Recenti riscontri hanno dimostrato che nella maggior parte dei pazienti risulta appropriata una somministrazione giornaliera di tiroxina. Indirizzo per la corrispondenza: Reto Neiger Klinik für Kleintiere - Giessen, Germany E-mail [email protected] This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee