LA MEDICINA BIOLOGICA
LUGLIO - SETTEMBRE 2014
Homoeopathicum
A cura de
Prof. Ivo Bianchi
LE LAURACEAE
PRIMA PARTE
L
e Lauraceae sono arbusti/alberi diffusi nelle regioni tropicali
e subtropicali temperate. In genere sono piante aromatiche,
tranne quelle appartenenti al Gen. Sassafras.
I tessuti corticali e fogliari sono dotati di numerose cellule mucipare ed oleifere secernenti oli essenziali eterei.
I fiori sono piccoli, verdi o bianchi, riuniti in inflorescenze racemose o cimose. I frutti sono bacche o drupe.
Le Lauraceae sono una Famiglia botanica (TAB. 1) molto antica,
costituita da 45 Generi e ≈ 2000 specie molto diffusa nel supercontinente Gondwana; la loro comparsa è stimata attorno ai 150
milioni di anni fa.
In Europa le specie fossili di queste piante si reperiscono frequentemente negli strati geologici risalenti all’Era Terziaria.
Le Lauraceae hanno compiuto un lungo cammino evolutivo-adattivo che ha portato allo sviluppo di sistemi chimici difensivi e di
TAB. 1
Fam. Lauraceae.
ILLIACEAE
MONINIACEAE
Illicium
verum
– Inquadramento tassonomico
semplificato.
Pneumus
boldus
C. zeylanicum
LAURALES
Cinnamonum
C. cassia
Laurus
nobilis
C. camphora
LAURACEAE
Sassafras
albidum
CALYCANTHACEAE
Persea
americana
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deterrenza nei confronti di altri organismi.
Queste essenze sintetizzano prevalentemente:
– alcaloidi benzilisoquinolinici, quali aporfine e oxoaporfine, oltre
ai derivati dei morfinani
– proantocianidine
– cinnamoilamidi
– furanosesquiterpeni
– flavonoidi
– lignani
– oli essenziali, quali terpenoidi, benzilbenzoati, allifenoli e propenilfenoli.
Lauraceae importanti in Medicina Naturale, Dietetica, Omeopatia
ed Omotossicologia sono:
– Persea americana (Avocado)
– Laurus nobilis (Alloro)
– Cinnamomum zeylanicum (Cannella)
– Cinnamonum camphora
– Cinnamonum cassia
– Oreodaphne spp.
– Coto bark
PERSEA AMERICANA
Persea americana è nota per il suo frutto molto nutriente, l’Avocado.
Si tratta di un albero che può raggiungere i 15-20 mt d’altezza;
ha radici superficiali espanse ed una chioma compatta e sempreverde.
– L’Avocado è nativo dell’America centrale, ma attualmente è
estesamente coltivato in molte altre regioni tropicali e subtropicali.
La pianta produce moltissimi fiori, ma solo l’1% evolve in frutto.
I frutti sono grandi, piriformi o globosi, con buccia di varie gradazioni di verde; la polpa è giallo-verdognola, burrosa ed accoglie
un unico seme.
앫 Origine: America centrale.
앫 Costituenti principali:
–
–
–
–
–
acidi grassi
proteine
vitamina E
vitamina B6
Ferro, Zinco, Cromo, Potassio, Magnesio.
앫 Parti utilizzate: frutto, foglie, semi.
앫 Fitoterapia
L’Avocado contiene relativamente poca acqua rispetto alla frutta
in generale; si tratta quindi di un frutto molto nutriente e calorico.
Insieme all’Oliva, l’Avocado è uno dei frutti più ricchi in grassi, soprattutto in ac. oleico. Sono presenti – inoltre – fosfolipidi ed ac.
grassi liberi che conferiscono il caratteristico aroma.
I grassi dell’Avocado sono di alto valore biologico.
L’Avocado è uno dei frutti freschi più ricco in proteine; contiene
tutti gli aminoacidi essenziali, anche se non nella proporzione
ideale e fibre.
Questo frutto è stato usato fin dall’antichità dagli Atzechi e dai Maya, in alternativa alla carne.
Il consumo di questo frutto nella dieta ha il vantaggio di non acidificare i tessuti e di non appesantire il metabolismo.
Regno: Vegetale
Phylum: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Laurales
Famiglia: Lauraceae
Genere: Persea
Specie: Persea americana Mill.
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Sono contenute in grande quantità la vitamina E, potente antiossidante, la vitamina B6 e il Ferro.
Grazie al suo potere nutritivo, la buona digeribilità ed il contenuto in
vitamine, l’Avocado è indicato come tonico per gli sportivi e gli individui esauriti e nelle fasi di crescita dei bambini e degli adolescenti.
L’Avocado, oltre alle vitamine B6 ed E, contiene una buona quantità di Ferro ben assimilabile: è – quindi – indicato nelle anemie
carenziali.
– Gli ac. grassi contenuti nel frutto sono fondamentali nel metabolismo del Sistema nervoso, la vitamina B6 è un ulteriore sostegno neuronale; l’assunzione di Avocado è utile per chi soffre di
nervosismo, irritabilità, depressione.
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Gli ac. grassi esercitano anche un effetto anti-infiammatorio e protettivo sulle mucose dell’Apparato digerente, utile per chi soffre
di gastrite, sia ipersecretiva sia atrofica.
– Gli Atzechi chiamavano questo frutto ahuacatl, che nella lingua
autoctona messicana significa “testicolo”, probabilmente per la
sua somiglianza morfologica con quest’organo.
L’Avocado è considerato un afrodisiaco; l’importante contenuto
in vitamina E sostiene la funzione riproduttiva sia nell’uomo sia
nella donna.
Fin dagli anni ’60 del secolo scorso l’effetto dell’Avocado è stato
studiato sui livelli ematici di colesterolo.
La sua regolare assunzione ha registrato una riduzione rilevante
di colesterolo e trigliceridi.
L’azione ipolipemizzante è dovuta alla distribuzione equilibrata
dei suoi ac. grassi ed alla ricchezza in fibre.
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I grossi semi, finemente frammentati e bolliti (cataplasmi) aiutano la maturazione degli ascessi e dei foruncoli, mentre l’acqua
di questo stesso decotto si usa nella dissenteria e nelle parassitosi.
Per estrarre l’olio di Avocado si lasciano maturare i frutti finché
sono molto maturi: si fanno bollire e si raccoglie con un cucchiaio
l’olio in superficie; quindi lo si filtra con un telino per eliminare le
impurità.
L’olio si applica sulla cute in caso di eczemi, irritazioni e dermatiti;
applicato durante la gravidanza sull’addome previene le smagliature: l’olio di Avocado – infatti – è contenuto in molti cosmetici.
LAURUS NOBILIS
L’Avocado è anche un importante alimento, e non dovrebbe mancare nella dieta di chi soffre di malattie cardiovascolari, arteriosclerosi ed ipertensione.
Si ricorda – inoltre – che l’Avocado contiene molti enzimi fondamentali per abbassare i livelli di infiammazione tissutale e quindi
per prevenire invecchiamento e cancro.
Ricercatori giapponesi hanno dimostrato che l’Avocado ha anche
proprietà epatoprotettive.
– Il persenone A isolato dal frutto inibisce la produzione di Ossido Nitrico e di Superossido nelle culture cellulari; conseguentemente si è prospettato il suo utilizzo nelle patologie neoplastico-degenerative su base infiammatoria, quali l’Alzheimer ed il
cancro del colon-retto.
Alcuni ricercatori dell’Università dell’Ohio hanno recentemente dimostrato che questo frutto è in grado di prevenire l’insorgenza di
neoplasie del cavo orale (già gli Aztechi lo utilizzavano nella terapia del cancro labiale).
– Unica precauzione al consumo di questo frutto è la reazione
anafilattica crociata nei soggetti allergici al lattice.
I semi di Avocado hanno importanti proprietà ipoglicemizzanti dimostrate da studi effettuati su animale in cui il diabete era stato
indotto da Allossana.
Questo effetto metabolico può essere attribuito al suo alto contenuto in Zinco, Cromo, Potassio e Magnesio.
L’esatto meccanismo d’azione non è noto, ma è incontrovertibile,
poiché, sospendendo la somministrazione, la glicemia tende gradualmente a risalire, anche se non ai livelli pre-trattamento.
Le foglie di Avocado sono ricche in sostanze tanniche; nei paesi
dell’America centrale si prepara con queste un infuso digestivo
e carminativo.
Le foglie, applicate calde sulla fronte, tradizionalmente curano la
cefalea.
Regno: Vegetale
Phylum: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Laurales
Famiglia: Lauraceae
Genere: Laurus
Specie: Laurus nobilis L.
Laurus nobilis è un piccolo albero sempreverde, originario dell’Asia Minore, che cresce spontaneamente nell’Area mediterranea,
soprattutto lungo le coste, in particolare quelle bagnate dal Tirreno ed attorno ai laghi maggiori.
L’Alloro è una pianta ampiamente coltivata a scopo ornamentale
e a tratti naturalizzata.
Le dimensioni variano da quelle di un piccolo arbusto fino ad un
albero alto anche 10 mt.
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– La corteccia è dapprima verde nei rami giovani, poi scura nel
tronco e nei rami di maggior calibro.
Le foglie coriacee sono di colore verde scuro e glabre ed hanno
forma oblunga con apice acuto e margine ondulato; se vengono
spezzate emanano il caratteristico odore intenso.
Osservando le foglie in trasparenza si notano alcuni puntini traslucidi: sono le ghiandole in cui è contenuto l’olio essenziale.
I fiori sono riuniti in piccole ombrelle all’ascella fogliare.
Il frutto è una drupa nerastra contenente un solo seme.
Le foglie migliori si raccolgono in luglio-agosto; i frutti si raccolgono a completa maturazione in ottobre-novembre.
앫 Origine: Asia Minore.
앫 Costituenti principali:
Dalle foglie, per idro-distillazione, si estrae un’essenza il cui principale costituente è il cineolo.
La composizione del cineolo varia secondo l’origine geografica.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Oli essenziali (cineolo, geraniolo, linalolo)
Alcaloidi isochinolinici (reticulina, artemorina)
Ac. grassi (ac. laurico, oleico, palmitico, linoleico)
Lattoni sesquiterpenici
Sostanze grasse
Tannini
Amidi
Resine
Principi amari
앫 Parti utilizzate: foglie e frutti.
앫 Fitoterapia
Introdotto in Europa dall’Asia Minore, l’Alloro ebbe in Grecia la
sua leggenda dedicata ad Apollo, dio della vittoria, delle belle arti
ed archetipo della bellezza virile.
Con i rami intrecciati di Alloro si incoronavano gli imperatori, gli
eroi, i personaggi illustri delle arti ed i campioni sportivi.
– Secondo la tradizione romana l’Alloro non veniva colpito dai fulmini e quindi si credeva fornisse riparo sotto le sue fronde.
– L’Alloro è una pianta importante in cucina come aromatizzante.
La funzione terapeutica della pianta è in generale quella di attivazione degli emuntori, particolarmente utile in tutti i postumi di
malattie acute, specie se gravi e debilitanti o in caso di blocchi
delle capacità depurative dell’organismo.
La sua capacità di attivare il drenaggio giustifica la sua azione di
sedazione, ma anche di tonificazione sul Sistema nervoso, non
più gravato da tossine.
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A livello dell’Apparato digerente svolge un’azione aperitiva, eupeptica e carminativa. Le indicazioni principali sono:
flatulenza, eruttazione, inappetenza e difficoltà digestive.
Gli infusi di Alloro sono ottimi depurativi degli organi dell’Apparato
digerente e favoriscono l’espulsione dei gas intestinali.
L’assunzione di infusi di questa pianta è utile anche quando i problemi dispeptici sono di origine epatica.
Tutti gli organi emuntori, compresi rene e polmone, sono attivati
da estratti di foglie di Alloro.
La pianta ha effetto sudorifero, antispastico ed anticatarrale bronchiale (fase di espulsione).
L’Alloro è anche pianta emmenagoga, facilita la regolarizzazione
del ciclo.
왘 Riassumendo, le indicazioni per uso interno dell’Alloro, anche
alla luce della lunga esperienza tradizionale fitoterapeutica, sono:
insonnia, dismenorrea, reumatismo, oliguria, tosse catarrale, meteorismo, dispepsia atonica e conseguenze di malattie acute debilitanti.
– L’olio di Alloro o il balsamo preparato con le foglie è un buon antireumatico: si utilizza nei massaggi per alleviare torcicollo, lombalgia acuta, sciatica, distorsione tibio-tarsica, etc.
I pediluvi in acqua caldissima con una manciata di foglie sono
un vecchio ed economico rimedio per le estremità affaticate e
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sudate.
La Seconda Parte di Homoeopathicum - Le Lauraceae (Cinnamomum zeylanicum) sarà pubblicata (unitamente alla Bibliografia
della Prima Parte) in La Med. Biol., 2015/1.
– Per consultazione: www.medibio.it
→ La Medicina Biologica, dal 2003/2.
Homoeopathicum