Aesculus hippocastanum

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Conosciamo l’Ippocastano
Nome scientifico: Aesculus hippocastanum
Il nome Ippocastano deriva dal greco ippos, cavallo, e castanon, castagno, perchè i frutti si davano come stimolante ai cavalli. E’ conosciuto anche come castagno d’India. L'Ippocastano può arrivare a 25 ­ 30 metri di altezza; ha un portamento elegante ed imponente. Originario della penisola balcanica venne importato a partire dal 1600 in tutta Europa, veniva spesso piantato lungo i viali e nei parchi per la sua eleganza e l’ombra fitta, ad esempio a Treviso sono stati piantati sul passeggio delle vecchie mura.
I rami portano grandi gemme opposte, rossastre, grosse e ricoperte da una sostanza collosa. La corteccia è bruna e liscia e si desquama con l'età. Le foglie dell'ippocastano sono decidue (cioè cadono in autunno), palmate, unite al ramo con un picciolo di 10­15 cm, su rametti bruni o verdastri . Ciascuna foglia, che può arrivare a oltre 20 cm di lunghezza, è costituita da 5­7 lamine. Il margine è doppiamente seghettato, la nervatura è ben marcata. Le foglie sono di color verde brillante. La pianta ha fiori a calice, spesso macchiati di rosa o giallo al centro. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia di grandi dimensioni (fino 20 cm di grandezza e 50 fiori). La fioritura avviene nei mesi di aprile – maggio. I frutti sono grosse capsule rotonde e verdastre, protette da aculei, che si aprono in tre parti e contengono un grosso seme di colore bruno lucido che viene chiamato “castagna matta” perchè non è commestibile per l’uomo.
Impiego di parti dell’albero
Nel passato i frutti venivano utilizzati come mangime per animali (da cui deriva il nome, letteralmente castagno per cavalli). I semi venivano utilizzati per produrre farina e, dopo averli tostati, un surrogato del caffè. I frutti hanno un effetto moderatamente narcotico e i semi non trattati sono tossici. La corteccia era usata per abbassare la febbre. Il legno è poco resistente e non è adatto alla costruzione di manufatti. Il fiore dell’ippocastano (white chestnut) è stato studiato dal dottor Edward Bach per portare calma e ordine a chi è preso da troppi pensieri. Differenze con il castagno (Castanea Sativa)
L’ippocastano si distingue dal vero castagno per la forma delle foglie: il castagno le ha semplici, inserite alternate sul ramo, l'ippocastano le ha composte. I semi dell'ippocastano, simili alle castagne, si distinguono per la forma diversa, più sferica. Sono diversi anche i frutti, i ricci del castagno sono ricoperti da aculei sottili molto fitti, i frutti dell'ippocastano presentano aculei radi e tozzi.
Gli ippocastani stanno male
Dal 1985 si è diffusa in Europa una farfalla, la Cameraria ohridella, che minaccia questa specie provocandone l'indebolimento e il disseccamento a seguito delle gallerie scavate dalle larve all'interno delle lamine fogliari. Unici modi per contrastare l’insetto finora sono quelli di somministrare un insetticida alla pianta e di raccogliere le foglie cadute dove restano le uova della cameraria.
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Fiore e foglie di ippocastano
Giocare con l’ippocastano
Le castagne dell’ippocastano sono lucide, lisce e tonde. Ottime da lanciare in tutti i giochi dove può servire qualcosa da lanciare. In Gran Bretagna i semi vengono usati per un gioco che si chiama conker. Le castagne devono essere bucate e bisogna aggiungerci uno spago (di qualsiasi materiale), questo è il “conker” che dà il nome al gioco. Si gioca in due: il primo giocatore (A) tiene il suo conker ben lontano dal corpo, il secondo giocatore (B) cerca di colpirlo col suo (vedi foto per la posizione di lancio). Se A manca, può riprovare altre due volte. Poi ci si scambia di posizione. Se gli spaghi si ingarbugliano il primo giocatore a gridare “spago” guadagna un tiro extra. Si continua lo scambio finchè uno dei due conker non si rompe.
Fonte: http://www.things2make.com/Things2make_files/Instructions%20over%205/Conkers.htm
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