Conoscere l’Islam-Scheda 2. L’espansione e la scissione
Scritto da Alessandra Valentini
Lunedì 29 Febbraio 2016 19:06
Nel giro di pochi decenni la predicazione di Maometto si espanse oltre Medina, al seguito
dell’esercito musulmano lanciato alla conquista sotto la guida del Profeta che fu condottiero
religioso, militare e politico.
La prima, clamorosa vittoria fu quella di Badr
(624) a circa105 Km. da Medina, seguita da altri trionfi militari: nel 630 circa 10.000 seguaci
dell’Islam marciarono sulla Mecca e vi entrarono senza colpo ferire.
Verso il 632, dopo altre battaglie, i musulmani furono virtualmente padroni di tutta l’Arabia. Del
nuovo e vasto assetto territoriale e politico Maometto fu l’organizzatore e il legislatore, il Corano
e i suoi comportamenti di vita segnarono la “legge”, la “Sharia”, diretta volontà di Dio espressa
dal Profeta e regolatrice di tutta la vita umana, dove non appare la distinzione tra rapporti
giuridici e sfera morale individuale, caratteristica che non trova riscontro nella cultura
occidentale.
L’occupazione pacifica della città di Tabuk, nell’Arabia del Nord, fu l’ultima conquista alla quale
partecipò Maometto prima del Grande Pellegrinaggio alla Mecca nel 632. Mentre il precedente
era stato guidato da Abu Bakr, quello dell’anno X dell’Egira ebbe alla testa il Profeta in persona
a segnarne la qualità di prototipo del “Pellegrinaggio”, uno dei “pilastri dell’Islam”, da compiere
secondo un complesso cerimoniale che comincia all’inizio dell’itinerario fino ai riti da compiersi
all’arrivo presso la Kabala. Per i fedeli è un atto obbligatorio, almeno una volta nella vita, per chi
abbia i mezzi per compierlo, sia uomo che donna.
I musulmani ricordano quello dell’anno X dell’Egira come il “Pellegrinaggio dell’Addio”, l’ultima
fatica di Muhammad, che l’8 giugno del 632 morì a Medina fra le braccia della moglie Aisha.
Raccolsero l’eredità del Profeta i suoi più stretti seguaci, i “Califfi”, “incaricati della spada e della
preghiera”., I primi quattro sono ricordati come “i ben guidati”: Abu Bakr – Umar - Utman e Alì
cugino di Maometto del quale aveva anche sposato la figlia Fatima. Oltre la conquista dell’intera
penisola arabica era crollata, sotto l’urto islamico, una delle due potenze mondiali d’allora,
l’impero persiano, e l’altra, l’impero bizantino, doveva registrare enormi perdite territoriali, a
cominciare dalle province di Siria ed Egitto.
Tuttavia il mondo musulmano viveva una crisi che si era aperta già alla morte e del Profeta,
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Scritto da Alessandra Valentini
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stanti le varie pretese alla successione ed al potere, che sfociarono nella lotta armata fra le
varie fazioni, particolarmente aspra nello scontro fra Utman Alì che vide per primo soccombere
Utman, poi lo stesso Alì, nel 661 a Kufa. I seguaci di Alì diedero vita alla “Shià”, “”fazione”,
“partito”, che sostiene la legittimità della successione ai discendenti di Alì, dopo la sua morte
che, avvenuta con tradimento e violenza diede vita al mito del martirologio, che continuò a
Kerbala dove venne assassinato uno dei due figli di Alì, Husain, la cui tomba è divenuta il
Santuario meta del pellegrinaggio sciita. È evidente la componente religiosa ed ideologica che
andò sempre più caratterizzando lo sciismo, che nella mitologia del martirio reiterato in Husain
individua l’elemento divino della “salvazione” attraverso la “intercessione” presso Dio (“Allah”)
sostenuta dal sacrificio volontario (notare analogia con elementi del Cristianesimo). Questa
accentuazione religiosa portò alla dottrina dell’Imam che all’origine significava solo “capo della
preghiera comune” per assumere poi valori specifici presso gli sciiti i quali assegnarono
all’Imam, discendente provato di Alì, capo religioso e politico, il ruolo di interprete e docente del
Corano, infallibile ed impeccabile. Allo Sciismo che si fonda sull’autorità del Corano e della sua
interpretazione legittima da parte dell’Imam, si oppose il Sunnismo(arrivato dopo lo Sciismo)
fondato, oltre che sul Corano, sulla “sunna”, cioè sulla consuetudine,sulla tradizione e sui
comportamenti di Maometto e dei suoi compagni, nella vita quotidiana ed ordinaria, quindi
toccando fattispecie che esulano dal Corano, ma che assumono, potremmo dire,“forza di
legge”. La “sunna” come seconda fonte dell’Islam, dopo il Corano, porta a che non
necessariamente i successori al potere politico dell’Islam derivino da Alì, ma ogni buon
musulmano con certi requisiti possa assumere il titolo di Califfo (vicario). E questo è il punto
reale (califfo o Imam?) sul quale si è consumata, nell’universo islamico, la scissione che ancora
oggi costituisce l’asse portante del conflitto che attraversa ed insanguina le nazioni dell’Islam.
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