EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3) Coinvolgimento muscolare ed articolare nel grosso braccio post-mastectomia M. CARDONE, A. FAILLA, G. MONETA, L. MICHELOTTI, V. RUBEGHI, V. ZINICOLA, S. MICHELINI Introduzione Ospedale San Giovanni Battista, ACISMOM, Roma L’incremento di volume e consistenza dell’arto superiore con linfedema secondario, le retrazioni tissutali cicatriziali e post-radioterapia, le frequenti lesioni del n. toracico lungo in corso della fase ascellare del trattamento chirurgico ed il coinvolgimento dell’articolazione della spalla (sia delle componenti capsulo-legamentose che di quelle ossee), determinano alterazioni strutturali e funzionali a carico delle articolazioni e delle strutture muscolo-tendinee dell’arto superiore. Le varie alterazioni determinano: ipostenia diffusa all’arto superiore, alterazione del ROM di tutti i fulcri articolari, alterazioni propriocettive e dolore. Il linfedema secondario dell’arto superiore in definitiva peggiora la qualità di vita delle pazienti, inficiando le AVQ di base ed avanzate, alterando l’immagine di sé e la stima di sé, diminuendo le attività sociali svolte. L’ipostenia e l’inattività, l’aumento del peso, l’accumulo di linfa e la fibrosi connettivale, determinano secondariamente un’inversione del rapporto fra lo spessore dei tessuti soprafasciali e sottofasciali (massa muscolare), con conseguente riduzione ulteriore della forza muscolare e delle particolarità dell’arto superiore. Ogni attività di vita quotidiana risulta essere così più difficile da sostenere, con conseguenti contratture muscolari e retrazioni delle catene cinetiche muscolari, in particolare della catena toraco-brachiale e cervico-brachiale. Tali alterazioni determinano la comparsa di vizi posturali e positivizzazione di molti trigger points per l’arto superiore. Diversi lavori hanno dimostrato un miglioramento della qualità di vita nella paziente con linfedema secondario dell’arto superiore in post-mastectomia, mediante esercizi muscolari aerobici per l’arto superiore ed esercizi respiratori. Materiali e metodi Il lavoro riabilitativo concentrato in 75 pazienti mastectomizzate con grosso braccio al terzo e quarto stadio clinico, incentrato su: – massoterapia decontratturante; – stretching delle catene muscolari interessante dalle contratture/ retrazioni: in particolare con esercizi terapeutici a basso carico in allungamento del muscolo piccolo e grande pettorale, dei muscoli attivatori di spalla per la durata di almeno 5 minuti, in progressione fino a 20 minuti, da eseguire in posizione seduta, o supina; – mobilizzazioni attive dell’arto superiore mediante esercizi terapeutici aerobici di tipo resistivo (Fig. 2); – elettroterapia antalgica; – bonificazione degli elevatori; Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 – ginnastica respiratoria costale alta ed in profonda inspirazione (deep breathing exercises). All’inizio ed al termine del trattamento sono state effettuate le misurazioni della Visual Analogical Scale per il dolore (VAS), la misurazione della forza muscolare segmentale mediante la Medical Research Council Scale e la valutazione dei trigger points del muscolo trapezio ed elevatore della scapola, frequentemente interessati nel dolore miofasciale della sindrome da grosso braccio. Inoltre, mediante esame ecografico ad alta risoluzione si è proceduti alla misurazione del rapporto fra lo spessore dei tessuti soprafasciali e sottofasciali in corrispondenza della loggia estensoria dell’avambraccio (Fig. 1). Risultati Al termine del training si evidenziavano i seguenti risultati : – negativizzazione del 75% dei punti trigger del muscolo trapezio superiore ed elevatore della scapola; – riduzione dei valori riferiti al dolore (VAS) del 65% rispetto ai valori basali; – incremento medio della forza muscolare (Kendall) del 28%. I risultati ottenuti, oltre che dal miglioramento delle performances nelle AVQ, veniva confortato dai dati relativi al miglioramento della qualità della vita (SF36). All’esame ecografico ad alta risoluzione si è osservata una riduzione dello spessore del tessuto soprafasciale in rapporto a quello sottofasciale: il decremento medio del tessuto soprafasciale è risultato del 42,5%, mentre l’incremento medio del tessuto sottofasciale, dopo trattamento, è satto del 28%. Conclusioni Un approccio con progetto riabilitativo intensivo consente di ridurre notevolmente le alterazioni morfo-strutturali e funzionali secondarie a linfedema di arto superiore post-mastectomia, anche in un casistica complessa come quella costituita da forme al III stadio. L’ultrasuonografia ad alta risoluzione ha messo in evidenza risultati che in precedenza sono stati già ipotizzati in altri lavori, ma che risultavano difficili da obiettivare: il trattamento riabilitativo comples- EUROPA MEDICOPHYSICA 1 ROBECCHI-MAJNARDI DOLORE, TRATTAMENTO RIABILITATIVO, SPORT ED ATTIVITÀ LAVORATIVA IN ESITI DI DISCECTOMIA LOMBARE: UN FOLLOW-UP... Figura 1. – Ecografia ad alta risoluzione per la stima del tessuto sopra e sottofasciale. so consente nel linfedema di invertire, o quantomeno frenare l’andamento in crescendo dei tessuti soprafasciali, a scapito dei tessuti sottofasciali, rappresentati dalla massa muscolare dell’arto. Il miglior tonotrofismo muscolare con la riduzione dello stato di contrazione e/o retrazione muscolare delle principali catene muscolari dell’arto superiore e del cingolo scapolare, consentono di ridurre notevolmente la comparsa del dolore miofasciale, alla base della positivizzazione dei trigger points specifici. A ciò si aggiunge la riduzione del lavoro fisico statico e dinamico a carico di tutto l’arto superiore linfedematoso in relazione al calo ponderale dell’arto legato alla eliminazione del liquido in eccesso a seguito del trattamento specifico drenante. La riduzione del dolore soggettivo, la migliore immagine e sima di sé, la miglior particolarità della cingolo scapolo-omerale migliorano notevolmente la qualità di vita dei soggetti trattati con in definitiva una conduzione di una migliore qualità di vita, evidenziabile nei risultati del SF36 al termine del trattamento riabilitativo complesso. Le osservazioni del presente studio preliminare confermano che l’approccio al trattamento del grosso braccio post-mastectomia deve necessariamente essere indirizzato a tutti gli aspetti clinici che il nuovo quadro anatomico (con le sue ripercussioni funzionali) determina, per il conseguimento del miglior risultato e per il mantenimento dello stesso nel tempo (in considerazione del carattere cronico della patologia. Bibliografia Donald C. McKenzie, Andrea L. Kalda. Effect of Upper Extremity Exercise on Secondary Lymphedema in Breast Cancer Patients: A Pilot Study. Journal of Clinical Oncology, Vol 21, Issue 3 (February), 2003;463-6. 2 Figura 2. – Esercizi di mobilizzazione attiva arti superiori. Moseley AL, Piller NB, Carati CJ. The effect of gentle arm exercise and deep breathing on secondary arm lymphedema. Lymphology 2005;38:136-45. Johansson K, Tibe K, Weibull A, Newton RU. Low intensity resistance exercise for breast cancer patients with arm lymphedema with or without compression sleeve. Lymphology 2005;38:167-80. Michelini S, Failla A, Moneta G: Manuale teorico-pratico di riabilitazione vascolare. Edizioni P.R. Bologna. Novembre 2000. Michelini S, Failla A. Linfedemi. Inquadramento diagnostico clinico e strumentale. Minerva Cardioangiologica. 1997;45(Suppl. I al 6°):11-5. Pereira De Godoi JM, Braile DM, Fatima De Godoi M, Longo O. Quality of life and peripheral lymphedema. Lymphology 2002;35:72-5. Lee,TS, Kilbreath SL, Refshauge KM, Pendlebury SC, Beith JM, Lee MJ. Pectoral stretching program for women undergoing radiotherapy for breast cancer. Breast Cancer Research and Treatment, Volume 102, Number 3, 2007;9:313-21. Moseley AL, Carati CJ, Piller NB. A systematic review of common conservative therapies for arm lymphoedema secondary to breast cancer treatment. Annals of Oncology 2007;18:639-46. Sharon L Kilbreath, Kathryn M Refshauge, Jane M Beith, Leigh C Ward, Judy M Simpson, and Ross D Hansen. Progressive resistance training and stretching following surgery for breast cancer: study protocol for a randomised controlled trial. BMC Cancer. EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008