Progressione della scoliosi dopo fusione vertebrale in pazienti con

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Progressione della scoliosi dopo fusione vertebrale in pazienti con distrofia
muscolare di Duchenne
W. J. Gaine, J. Lim, W. Stephenson, C. S. B. Galasko
From The Royal Manchester Children’s Hospital, Manchester, England
Una serie consecutivva di 85 pazienti con distrofia muscolare di Duchenne sottoposti
a fusione vertebrale per un periodo di oltre 16 anni è stata seguita per valutare la
progressione della scoliosi e dell’obliquità pelvica.
Di 74 pazienti con un adeguato follow- up radiografico, 55 sono stati trattati con il
sistema a singola barra di “Luque” e 19 con viti peduncolari “Isola”. 7 sono stati
operati fino al livello L3/L4, 42 fino ad L5, 15 fino ad S1 e 10 fino alla pelvi con
barre intrailiache. Il follow- up medio è stato di 49 mesi (DS 22) prima dell’intervento
e 47 (DS 24) dopo. C’è stato un caso di morte nel periodo perioperatorio e 3 casi di
fallimento del sistema di stabilizzazione. Il miglioramento medio dell’angolo di Cobb
era di 26° e dell’obliquità pelvica di 9,2°.
La fusione fino ad L3-L4 comporta una minore correzione di entrambe le curve,
mentre le barre intrapelviche consentono di ottenere e mantenere la migliore
correzione dell’obliquità pelvica. La fusione fino ad S1 non porta a migliori risultati
nell’ambito della correzione e del mantenimento di entrambi gli angoli in paragone
alla fusione fino ai livelli superiori con esclusione del sacro. Il sistema “Isola” sembra
portare ad una migliore correzione ed un miglior mantenimento dell’angolo di Cobb.
J Bone Joint Surg [Br] 2004;86-B:550-5.
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