I collegamenti verticali non meccanizzati La scala è un elemento

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I collegamenti verticali non meccanizzati
La scala è un elemento edilizio che permette il collegamento fra piani posti a quote diverse
tramite una serie di gradini formati da un elemento orizzontale (pedata) e uno verticale (alzata).
In particolare, l'alzata è l'altezza del gradino, la pedata è la misura in proiezione orizzontale fra
due gradini successivi, la larghezza è la misura effettiva del gradino, lo spigolo è la parte che
unisce alzata e pedata.
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I collegamenti verticali non meccanizzati
Lo spazio in cui è inserita viene detto vano scala (contornato da pareti) e costituisce il nucleo
dei collegamenti verticali assieme a quello dell’ascensore detto vano di corsa.
L’anima (o tromba o pozzo) è lo spazio tra le rampe e i pianerottoli che può contenere il vano di
corsa
vano scala
anima della scala
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I collegamenti verticali
Gli elementi costituenti la scala:
1. i gradini
2. la rampa, cioè la serie di
gradini (massimo 15)
compresa tra due pianerottoli,
la cui superficie inferiore è
detta intradosso;
3. il pianerottolo, ovvero lo
spazio che si trova alle
estremità delle rampe: il
pianerottolo di sosta è posto
tra due rampe successive e
situato tra piano e piano, il
pianerottolo d’arrivo è posto
all’altezza di ciascun piano;
4. il parapetto (o ringhiera o
balaustra) che chiude la scala
verso l'eventuale parte libera,
di altezza massima di cm 90,
sormontato dal corrimano.
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L’inclinazione (o pendenza) di una scala dipende dallo spazio a disposizione e dal dislivello da
coprire. Generalmente bisognerebbe progettare una scala da percorrere col minor grado di
affaticamento, per cui le scale con pendenza sotto i 30° si dicono piane, quelle sopra i 36°
ripide. A tutt'oggi la formula più comunemente usata, recepita anche dalla scarna legislazione
italiana, è la formula dell'architetto François Blondel, che risale all'anno 1675, ovvero:
2a + p = 62÷64 cm (lunghezza del passo di un uomo (con a alzata e p pedata).
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Applicando questa formula a quella che è generalmente considerata l'inclinazione ideale per
una scala domestica, otteniamo il seguente risultato:
2 x (a)17 cm = 34cm + (p) 29 cm = 63 cm
cioè un'alzata di 17 cm ed una pedata di 29 cm ci forniscono una rampa inclinata esattamente di 30°
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Esempi di calcolo - Scale diritte
La prima cosa da stabilire è il numero delle alzate necessarie a superare il dislivello; tale
numero deve naturalmente essere intero.
Applicando la formula di Blondel, possiamo trovare il corretto valore della pedata
corrispondente.
Nelle scale diritte è uso comune considerare come ultima pedata il pavimento di sbarco,
utilizzando lo spessore del solaio come ultima alzata: pertanto ad esempio a 15 alzate
corrispondono 14 pedate (Np = Na – 1).
Moltiplicando il numero delle pedate da costruire per la profondità stabilita della pedata,
otteniamo la lunghezza totale della rampa da costruire.
La scala potrà non essere a rampa unica diritta: se lo spazio a disposizione è inferiore, sarà
necessario curvarla.
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Esempi di calcolo - Scala a rampe parallele
Stabilite le misure di pedate e alzate, è possibile calcolare in base all’altezza del dislivello tra i
due piani il numero di gradini necessari a superarlo, secondo la seguente formula:
in cui Na è il numero di alzate, H l’altezza del dislivello e a la misura dell’alzata.
Se si vuole realizzare un numero di rampe di uguale lunghezza (cioè contenente lo stesso
numero di gradini) allora bisogna calcolare:
in cui Np è il numero di pedate, H l’altezza del dislivello, Nr il numero di rampe e a la misura
dell’alzata. Ottenuto il valore di Np è possibile calcolare la lunghezza della rampa Lr
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Esempi di calcolo - Scala a rampe parallele
La larghezza delle scale va dimensionata in relazione alla funzione e al numero di persone che
può contenere secondo la seguente tabella:
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Dimensionamento dei pianerottoli di arrivo e di riposo
I pianerottoli di arrivo e di riposo devono avere larghezza almeno pari a quella delle rampe
(misurata a partire dal limite del pozzo della scala).
Il pianerottolo di arrivo è generalmente anche più ampio della larghezza delle rampe per meglio
disimpegnare gli accessi alle unità abitative e all’ascensore.
Per risultare rispondente alla normativa per disabili il pianerottolo di arrivo (per la funzionalità
dell’accesso all’ascensore) deve avere dimensioni minime non inferiori a m 1,50 x 1,50
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Gli elaborati grafici
Il piano-sezione che definisce la pianta taglia (per convenzione ad 1,20 m da terra) una rampa
delle scale secondo una retta che segue l’andamento di un gradino. La pianta è intesa essere
una sezione orizzontale ad 1,20 m da terra. Il taglio della rampa viene rappresentato per
convenzione da due linee parallele inclinate di 45° rispetto alla linea del gradino
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Gli elaborati grafici _ Individuazione dell’area sezionata e pianta risultante
Nella pianta del piano terra, oltre la linea inclinata i gradini possono essere omessi o anche rappresentati a
tratteggio. Una freccia indica il senso di salita della scala.
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Gli elaborati grafici _ Individuazione dell’area sezionata e pianta risultante
Nella pianta del piano tipo, oltre la linea inclinata, si riportano i gradini della rampa sottostante.
Due frecce - una per ogni rampa - indicano il senso di salita delle rampe.
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I collegamenti verticali non meccanizzati
Gli elaborati grafici _ Individuazione dell’area sezionata e pianta risultante
Nella pianta dell’ultimo livello la scala verrà rappresentata per intero, in quanto tutta al di sotto della quota
1,20 del piano di sezione. Una sola freccia indica il senso di salita della rampa.
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Gli elaborati grafici _ Sezione longitudinale
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