Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati La scala è un elemento edilizio che permette il collegamento fra piani posti a quote diverse tramite una serie di gradini formati da un elemento orizzontale (pedata) e uno verticale (alzata). In particolare, l'alzata è l'altezza del gradino, la pedata è la misura in proiezione orizzontale fra due gradini successivi, la larghezza è la misura effettiva del gradino, lo spigolo è la parte che unisce alzata e pedata. Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Lo spazio in cui è inserita viene detto vano scala (contornato da pareti) e costituisce il nucleo dei collegamenti verticali assieme a quello dell’ascensore detto vano di corsa. L’anima (o tromba o pozzo) è lo spazio tra le rampe e i pianerottoli che può contenere il vano di corsa vano scala anima della scala Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali Gli elementi costituenti la scala: 1. i gradini 2. la rampa, cioè la serie di gradini (massimo 15) compresa tra due pianerottoli, la cui superficie inferiore è detta intradosso; 3. il pianerottolo, ovvero lo spazio che si trova alle estremità delle rampe: il pianerottolo di sosta è posto tra due rampe successive e situato tra piano e piano, il pianerottolo d’arrivo è posto all’altezza di ciascun piano; 4. il parapetto (o ringhiera o balaustra) che chiude la scala verso l'eventuale parte libera, di altezza massima di cm 90, sormontato dal corrimano. Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati L’inclinazione (o pendenza) di una scala dipende dallo spazio a disposizione e dal dislivello da coprire. Generalmente bisognerebbe progettare una scala da percorrere col minor grado di affaticamento, per cui le scale con pendenza sotto i 30° si dicono piane, quelle sopra i 36° ripide. A tutt'oggi la formula più comunemente usata, recepita anche dalla scarna legislazione italiana, è la formula dell'architetto François Blondel, che risale all'anno 1675, ovvero: 2a + p = 62÷64 cm (lunghezza del passo di un uomo (con a alzata e p pedata). Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Applicando questa formula a quella che è generalmente considerata l'inclinazione ideale per una scala domestica, otteniamo il seguente risultato: 2 x (a)17 cm = 34cm + (p) 29 cm = 63 cm cioè un'alzata di 17 cm ed una pedata di 29 cm ci forniscono una rampa inclinata esattamente di 30° Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Esempi di calcolo - Scale diritte La prima cosa da stabilire è il numero delle alzate necessarie a superare il dislivello; tale numero deve naturalmente essere intero. Applicando la formula di Blondel, possiamo trovare il corretto valore della pedata corrispondente. Nelle scale diritte è uso comune considerare come ultima pedata il pavimento di sbarco, utilizzando lo spessore del solaio come ultima alzata: pertanto ad esempio a 15 alzate corrispondono 14 pedate (Np = Na – 1). Moltiplicando il numero delle pedate da costruire per la profondità stabilita della pedata, otteniamo la lunghezza totale della rampa da costruire. La scala potrà non essere a rampa unica diritta: se lo spazio a disposizione è inferiore, sarà necessario curvarla. Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Esempi di calcolo - Scala a rampe parallele Stabilite le misure di pedate e alzate, è possibile calcolare in base all’altezza del dislivello tra i due piani il numero di gradini necessari a superarlo, secondo la seguente formula: in cui Na è il numero di alzate, H l’altezza del dislivello e a la misura dell’alzata. Se si vuole realizzare un numero di rampe di uguale lunghezza (cioè contenente lo stesso numero di gradini) allora bisogna calcolare: in cui Np è il numero di pedate, H l’altezza del dislivello, Nr il numero di rampe e a la misura dell’alzata. Ottenuto il valore di Np è possibile calcolare la lunghezza della rampa Lr Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Esempi di calcolo - Scala a rampe parallele La larghezza delle scale va dimensionata in relazione alla funzione e al numero di persone che può contenere secondo la seguente tabella: Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Dimensionamento dei pianerottoli di arrivo e di riposo I pianerottoli di arrivo e di riposo devono avere larghezza almeno pari a quella delle rampe (misurata a partire dal limite del pozzo della scala). Il pianerottolo di arrivo è generalmente anche più ampio della larghezza delle rampe per meglio disimpegnare gli accessi alle unità abitative e all’ascensore. Per risultare rispondente alla normativa per disabili il pianerottolo di arrivo (per la funzionalità dell’accesso all’ascensore) deve avere dimensioni minime non inferiori a m 1,50 x 1,50 Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Gli elaborati grafici Il piano-sezione che definisce la pianta taglia (per convenzione ad 1,20 m da terra) una rampa delle scale secondo una retta che segue l’andamento di un gradino. La pianta è intesa essere una sezione orizzontale ad 1,20 m da terra. Il taglio della rampa viene rappresentato per convenzione da due linee parallele inclinate di 45° rispetto alla linea del gradino Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Gli elaborati grafici _ Individuazione dell’area sezionata e pianta risultante Nella pianta del piano terra, oltre la linea inclinata i gradini possono essere omessi o anche rappresentati a tratteggio. Una freccia indica il senso di salita della scala. Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Gli elaborati grafici _ Individuazione dell’area sezionata e pianta risultante Nella pianta del piano tipo, oltre la linea inclinata, si riportano i gradini della rampa sottostante. Due frecce - una per ogni rampa - indicano il senso di salita delle rampe. Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Gli elaborati grafici _ Individuazione dell’area sezionata e pianta risultante Nella pianta dell’ultimo livello la scala verrà rappresentata per intero, in quanto tutta al di sotto della quota 1,20 del piano di sezione. Una sola freccia indica il senso di salita della rampa. Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella Il disegno archite0onico I collegamenti verticali non meccanizzati Gli elaborati grafici _ Sezione longitudinale Laboratorio di Disegno e Rilievo | prof. arch. Alessandra Avella