SPAZIO CONFINATO E’ un qualunque luogo che abbia le seguenti caratteristiche: 1. Aperture l’uscita limitate per l’ingresso 2. Ventilazione naturale inadeguata 3. Non progettato per presenza di lavoratori la Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com e continua SPAZIO CONFINATO • serbatoi di stoccaggio, • silos, • recipienti di reazione, • fogne, • fosse biologiche. • camere con aperture in alto, • vasche, • depuratori, • camere di combustione nelle fornaci e simili, • canalizzazioni varie, • camere non ventilate o scarsamente ventilate. Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com Riferimenti Normativi L’accesso agli spazi confinati è regolato dall’art.66 del D.lgs. 81/08: “1. E' vietato consentire l'accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l'assenza di pericolo per la vita e l'integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell'atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell'atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L'apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l'agevole recupero di un lavoratore privo di sensi” Riferimenti Normativi L’Allegato IV, punto 3 del D.Lgs.81/2008 disciplina i requisiti dei luoghi di lavoro confinati (Vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos). Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com Modalità Operative E’ interdetto l’accesso del personale all’interno di serbatoi, cisterne, vasche per qualunque motivo. L’eventuale accesso deve essere autorizzato dal Datore di lavoro. Per tutti i lavori eseguiti all’interno di spazi confinati ed angusti è nominato un “Responsabile dei Lavori” Gli operatori incaricati ad eseguire interventi in spazi angusti e confinati devono essere preventivamente autorizzati con “Permesso di Lavoro” scritto e sempre in copia Operazioni Preliminari Il responsabile dei lavori, prima di consentire l’accesso, si accerta che: Gli spazi confinati siano provvisti di aperture di accesso aventi dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi; il personale addetto ai lavori sia stato informato e formato sui rischi connessi all’accesso a spazi confinati e autorizzato con Permesso di Lavoro scritto; sia stata correttamente delimitata e segnalata l’area operativa per evidenziare l’attività in corso e impedire che persone estranee non possano accedervi; Operazioni Preliminari sia stata correttamente identificata la/e sostanza/e precedentemente contenuta all’interno dello spazio confinato; gli eventuali residui ancora presenti nello spazio confinato, siano impompabili o non estraibili con i mezzi a disposizione dall’esterno dello stesso; le valvole e i dispositivi dei condotti in comunicazione con il recipiente siano chiuse e bloccate; le eventuali tubazioni di collegamento allo spazio confinato siano intercettate da flangie cieche o da altri dispositivi ritenuti idonei e che sui dispositivi di manovra ne sia chiaramente indicato il divieto di manovra; Operazioni Preliminari sia disposta una adeguata e sufficiente ventilazione forzata; sia predisposta la sorveglianza e l’assistenza dall’esterno. L’addetto incaricato all’assistenza deve accertarsi periodicamente che chi opera all’interno risponda ai suoi richiami, qualora non sia visibile; sia predisposta idonea illuminazione e, per gli spazi ampi all’interno dei quali non sia visibile da ogni posizione l’uscita, adeguata segnaletica illuminata per le vie d’uscita; Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com Operazioni Preliminari per gli spazi confinati che hanno contenuto o contengono residui di prodotti petroliferi o derivati o comunque infiammabili/combustibili, le attrezzature e l’abbigliamento siano atti ad evitare scintille di origine meccanica o elettrica. In particolare, si assicura che il personale che deve accedervi: non indossi scarpe chiodate o indumenti in fibra sintetica; non utilizzi attrezzature e utensili in ferro; non porti con sè fiammiferi e accendini. non siano eseguiti lavori a caldo nel locale interessato e in quelli eventualmente adiacenti; Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com Operazioni Preliminari i sistemi di illuminazione portatili o fissi, utilizzati per lavori all’interno di spazi confinati soddisfino i seguenti requisiti: • avere l'impugnatura in materiale isolante e non igroscopico; • avere le parti in tensione, o che possono essere messe in tensione in seguito a guasti, completamente protette in modo da evitare ogni possibilità di contatto accidentale; • essere munite di gabbia di protezione della lampadina, • garantire il perfetto isolamento delle parti in tensione dalle parti metalliche eventualmente fissate all'impugnatura. Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com Operazioni Preliminari • devono essere alimentate a tensione non superiore a 25 Volt verso terra. Se la corrente di alimentazione di dette lampade è fornita attraverso un trasformatore, questo deve avere avvolgimenti, primario e secondario, separati ed isolati tra di loro • essere provviste di un involucro di vetro • sia stato rilasciato dal tecnico competente il “certificato di agibilità” dell’ambiente che attesti che la percentuale di ossigeno e dei gas tossici siano tali da consentire l’ingresso al personale addetto in condizioni di sicurezza. Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com Fattori di Rischio Rischio di asfissia e/o soffocamento: legato alla presenza di atmosfere ipo-ossigenate, derivante dallo scarso ricambio di aria o dalla presenza di sostanze pericolose derivanti da processi di decomposizione e/o fermentazione (CO2, CO, etc.) Rischio di incendi e/o esplosioni: legato alla presenza di vapori e/o gas infiammabili Rischio tossico: legato alla presenza di sostanze tossiche, nocive ecc. OSSIGENO “O2” L’aria è 78% di gas. composta in AZOTO (gas media dal 21% di OSSIGENO, dal inerte) e per il restante da altri MANCANZA DI OSSIGENO: atmosfere con presenza di ossigeno < 19,5% v/v sono da ritenersi pericolose e sono generate da: - Processi di combustione (ad es. saldatura); - Decomposizione di materiale organico; - Ossidazione di metalli (ad. es. formazione di ruggine) - Immissione di altri gas (ad es. CO2, CO, etc). Atmosfere carenti di ossigeno possono riscontrarsi in SPAZI CONFINATI quali: pozzi, serbatoi, condotte, gallerie, locali angusti, fognature, cuniculi, manufatti interrati, etc. ECCESSO DI OSSIGENO: è il comburente per eccellenza che miscelato con sostanze combustibili e/o infiammabili, in presenza di innesco genera la combustione. Una percentuale di ossigeno > 23,3 % v/v è fonte di serio pericolo di incendio. PRESCRIZIONI: - Arieggiare l’ambiente prima dell’accesso, anche con l’utilizzo di un ventilatore; - Monitoraggio rilevatore; - Rimanere sempre in contatto visivo e/o vocale con l’operatore all’interno dello spazio confinato; dell’aria mediante apposito - Accesso per recupero dell’infortunato con uso di autorespiratore. Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO: - Allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta; - Se l’infortunato non respira ed il cuore non batte, praticare la rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca); - Se l’infortunato non è cosciente ma respira, disporlo in posizione laterale di sicurezza e controllare le funzione vitali (sentire il polso ed il respiro); - In ogni caso nel frattempo chiedere l’intervento del 118 descrivendo l’accaduto, le condizioni dell’infortunato e l’ubicazione del luogo di lavoro. ANIDRIDE CARBONICA “CO2” L’ Anidride Carbonica è generata dalla combustione completa di sostanze combustibili e/o infiammabili in presenza di atmosfera ricca di ossigeno. STATO FISICO Incolore e inodore. Il suo peso è leggermente superiore a quello dell’aria pertanto si dispone sul pavimento con la tendenza a salire verso l’alto PERICOLI FISICI Il gas sostituisce l’ossigeno nell’aria causando un grave rischio di asfissia in ambienti chiusi VIE DI ESPOSIZIONE Può essere assorbito dall’organismo per inalazione RISCHI PER INALAZIONE Elevate concentrazioni in atmosfera determinano una carenza di ossigeno con rischio di perdita di coscienza o morre. MONOSSIDO DI CARBONIO “CO” Il Monossido di Carbonio è generato dalla combustione incompleta di sostanze combustibili e/o infiammabili in presenza di atmosfera povera di ossigeno. STATO FISICO Incolore e inodore. Il suo peso è leggermente superiore a quello dell’aria pertanto si dispone sul pavimento con la tendenza a salire verso l’alto Il gas si miscela bene con l’aria formando facilmente miscele esplosive: PERICOLI FISICI a concentrazione minima del 12% v/v è infiammabile-esplosivo VIE DI ESPOSIZIONE Può essere inalazione assorbito dall’organismo per TLV 25 ppm come TWA; BEI pubblicato; (ACGIH 2006). IDROGENO SOLFORATO “H2S” L’ Idrogeno Solforato è generato dalla decomposizione di sostanze animali e vegetali o durante la carica di accumulatori al piombo STATO FISICO Incolore e dal caratteristico odore di uova marce. Il suo peso è leggermente superiore a quello dell’aria pertanto si dispone sul pavimento con la tendenza a salire verso l’alto. La caratteristica di addensarsi in sacche aumenta la pericolosità di questo gas. PERICOLI FISICI Gas tossico altamente infiammabile e esplosivo: in concentrazione minima del 4,3% v/v è infiammabile ed esplosivo IDROGENO SOLFORATO “H2S” VIE DI ESPOSIZIONE Può essere assorbito dall’organismo per inalazione RISCHI PER INALAZIONE Avvelenamento dell’organismo e paralisi del centro nervoso che comanda la respirazione con conseguente morte per asfissia TLV TLV: 10 ppm; (come TWA) (ACGIH 2008). TLV: 15 ppm; (STEL) (ACGIH 2008). Dott. Loris Cucchi Consulente Chimico dell’Autorità Marittima di Ravenna www.chimicambiente.com