SPAZIO CONFINATO
E’ un qualunque luogo che abbia le
seguenti caratteristiche:
1.
Aperture
l’uscita
limitate
per
l’ingresso
2.
Ventilazione naturale inadeguata
3.
Non progettato per
presenza di lavoratori
la
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e
continua
SPAZIO CONFINATO
• serbatoi di stoccaggio,
• silos,
• recipienti di reazione,
• fogne,
• fosse biologiche.
• camere con aperture in alto,
• vasche,
• depuratori,
• camere di combustione nelle fornaci e simili,
• canalizzazioni varie,
• camere non ventilate o scarsamente ventilate.
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Riferimenti Normativi
L’accesso agli spazi confinati è regolato dall’art.66
del D.lgs. 81/08:
“1. E' vietato consentire l'accesso dei lavoratori in pozzi neri,
fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e
recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il
rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente
accertata l'assenza di pericolo per la vita e l'integrità fisica dei
lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento
dell'atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei.
Quando
possa
esservi
dubbio
sulla
pericolosità
dell'atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di
sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra,
forniti di apparecchi di protezione. L'apertura di accesso a
detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire
l'agevole recupero di un lavoratore privo di sensi”
Riferimenti Normativi
L’Allegato IV, punto 3 del D.Lgs.81/2008
disciplina i requisiti dei luoghi di lavoro
confinati (Vasche, canalizzazioni, tubazioni,
serbatoi, recipienti, silos).
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Modalità Operative
E’ interdetto l’accesso del personale
all’interno di serbatoi, cisterne, vasche
per qualunque motivo.
L’eventuale accesso deve essere autorizzato dal
Datore di lavoro.
Per tutti i lavori eseguiti all’interno di spazi
confinati ed angusti è nominato un “Responsabile
dei Lavori”
Gli operatori incaricati ad eseguire interventi in
spazi
angusti
e
confinati
devono
essere
preventivamente autorizzati con “Permesso di
Lavoro” scritto e sempre in copia
Operazioni Preliminari
Il responsabile dei lavori, prima di consentire
l’accesso, si accerta che:
Gli spazi confinati siano provvisti di aperture di
accesso aventi dimensioni tali da poter consentire
l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi;
il personale addetto ai lavori sia stato informato e
formato sui rischi connessi all’accesso a spazi
confinati e autorizzato con Permesso di Lavoro
scritto;
sia stata correttamente delimitata e
segnalata
l’area
operativa
per
evidenziare l’attività in corso e impedire
che persone estranee non possano
accedervi;
Operazioni Preliminari
sia stata correttamente identificata la/e sostanza/e
precedentemente contenuta all’interno dello spazio
confinato;
gli eventuali residui ancora presenti nello spazio
confinato, siano impompabili o non estraibili con i
mezzi a disposizione dall’esterno dello stesso;
le valvole e i dispositivi dei condotti in
comunicazione con il recipiente siano chiuse e
bloccate;
le eventuali tubazioni di collegamento allo spazio
confinato siano intercettate da flangie cieche o da
altri dispositivi ritenuti idonei e che sui dispositivi di
manovra ne sia chiaramente indicato il divieto di
manovra;
Operazioni Preliminari
sia disposta una adeguata e sufficiente ventilazione
forzata;
sia predisposta la sorveglianza e l’assistenza
dall’esterno. L’addetto incaricato all’assistenza deve
accertarsi periodicamente che chi opera all’interno
risponda ai suoi richiami, qualora non sia visibile;
sia predisposta idonea illuminazione e, per gli spazi
ampi all’interno dei quali non sia visibile da ogni
posizione l’uscita, adeguata segnaletica illuminata
per le vie d’uscita;
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Operazioni Preliminari
per gli spazi confinati che hanno contenuto o
contengono residui di prodotti petroliferi o derivati o
comunque infiammabili/combustibili, le attrezzature
e l’abbigliamento siano atti ad evitare scintille di
origine meccanica o elettrica. In particolare, si
assicura che il personale che deve accedervi:
non indossi scarpe chiodate o indumenti in fibra
sintetica;
non utilizzi attrezzature e utensili in ferro;
non porti con sè fiammiferi e accendini.
non siano eseguiti lavori a caldo nel locale
interessato e in quelli eventualmente adiacenti;
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Operazioni Preliminari
i sistemi di illuminazione portatili
o fissi, utilizzati per lavori
all’interno di spazi confinati soddisfino i seguenti requisiti:
• avere l'impugnatura in materiale isolante e non igroscopico;
• avere le parti in tensione, o che possono essere messe in
tensione in seguito a guasti, completamente protette in
modo da evitare ogni possibilità di contatto accidentale;
• essere munite di gabbia di protezione della lampadina,
• garantire il perfetto isolamento delle parti in tensione dalle
parti metalliche eventualmente fissate all'impugnatura.
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Operazioni Preliminari
• devono essere alimentate a tensione non superiore a 25
Volt verso terra. Se la corrente di alimentazione di dette
lampade è fornita attraverso un trasformatore, questo deve
avere avvolgimenti, primario e secondario, separati ed
isolati tra di loro
• essere provviste di un involucro di vetro
• sia stato rilasciato dal tecnico competente il “certificato di
agibilità” dell’ambiente che attesti che la percentuale di
ossigeno e dei gas tossici siano tali da consentire
l’ingresso al personale addetto in condizioni di sicurezza.
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Fattori di Rischio
Rischio di asfissia e/o soffocamento: legato alla
presenza di atmosfere ipo-ossigenate, derivante
dallo scarso ricambio di aria o dalla presenza di
sostanze pericolose derivanti da processi di
decomposizione e/o fermentazione (CO2, CO,
etc.)
Rischio di incendi e/o esplosioni: legato alla
presenza di vapori e/o gas infiammabili
Rischio tossico: legato alla presenza di sostanze
tossiche, nocive ecc.
OSSIGENO “O2”
L’aria è
78% di
gas.
composta in
AZOTO (gas
media dal 21% di OSSIGENO, dal
inerte) e per il restante da altri
MANCANZA DI OSSIGENO: atmosfere con presenza di
ossigeno < 19,5% v/v sono da ritenersi pericolose e
sono generate da:
- Processi di combustione (ad es. saldatura);
- Decomposizione di materiale organico;
- Ossidazione di metalli (ad. es. formazione di ruggine)
- Immissione di altri gas (ad es. CO2, CO, etc).
Atmosfere
carenti
di
ossigeno
possono
riscontrarsi in SPAZI CONFINATI quali:
pozzi, serbatoi, condotte, gallerie, locali angusti,
fognature, cuniculi, manufatti interrati, etc.
ECCESSO DI OSSIGENO: è il comburente per
eccellenza che miscelato con sostanze combustibili
e/o infiammabili, in presenza di innesco genera la
combustione.
Una percentuale di ossigeno > 23,3 % v/v è fonte di
serio pericolo di incendio.
PRESCRIZIONI:
-
Arieggiare l’ambiente prima dell’accesso, anche
con l’utilizzo di un ventilatore;
-
Monitoraggio
rilevatore;
-
Rimanere sempre in contatto visivo e/o vocale
con l’operatore all’interno dello spazio confinato;
dell’aria
mediante
apposito
- Accesso per recupero dell’infortunato con uso di
autorespiratore.
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OPERAZIONI DI PRIMO SOCCORSO:
-
Allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta;
-
Se l’infortunato non respira ed il cuore non
batte, praticare la rianimazione cardiopolmonare
(massaggio cardiaco e respirazione bocca a
bocca);
-
Se l’infortunato non è cosciente ma respira,
disporlo in posizione laterale di sicurezza e
controllare le funzione vitali (sentire il polso ed
il respiro);
-
In ogni caso nel frattempo chiedere l’intervento
del 118 descrivendo l’accaduto, le condizioni
dell’infortunato e l’ubicazione del luogo di lavoro.
ANIDRIDE CARBONICA “CO2”
L’ Anidride Carbonica è generata dalla combustione completa
di sostanze combustibili e/o infiammabili in presenza di
atmosfera ricca di ossigeno.
STATO FISICO
Incolore e inodore. Il suo peso è
leggermente superiore a quello dell’aria
pertanto si dispone sul pavimento con la
tendenza a salire verso l’alto
PERICOLI
FISICI
Il gas sostituisce l’ossigeno nell’aria
causando un grave rischio di asfissia in
ambienti chiusi
VIE DI
ESPOSIZIONE
Può essere assorbito dall’organismo per
inalazione
RISCHI PER
INALAZIONE
Elevate
concentrazioni
in
atmosfera
determinano una carenza di ossigeno con
rischio di perdita di coscienza o morre.
MONOSSIDO DI CARBONIO “CO”
Il Monossido di Carbonio è generato dalla combustione
incompleta di sostanze combustibili e/o infiammabili in
presenza di atmosfera povera di ossigeno.
STATO FISICO
Incolore e inodore. Il suo peso è leggermente
superiore a quello dell’aria pertanto si dispone
sul pavimento con la tendenza a salire verso
l’alto
Il gas si miscela bene con l’aria formando
facilmente miscele esplosive:
PERICOLI FISICI
a concentrazione minima del 12% v/v è
infiammabile-esplosivo
VIE DI
ESPOSIZIONE
Può essere
inalazione
assorbito
dall’organismo
per
TLV
25 ppm come TWA; BEI pubblicato; (ACGIH
2006).
IDROGENO SOLFORATO “H2S”
L’ Idrogeno Solforato è generato dalla decomposizione di
sostanze animali e vegetali o durante la carica di
accumulatori al piombo
STATO FISICO
Incolore e dal caratteristico odore di uova
marce. Il suo peso è leggermente superiore
a quello dell’aria pertanto si dispone sul
pavimento con la tendenza a salire verso
l’alto.
La caratteristica di addensarsi in sacche
aumenta la pericolosità di questo gas.
PERICOLI
FISICI
Gas tossico altamente infiammabile e
esplosivo:
in concentrazione minima del 4,3% v/v è
infiammabile ed esplosivo
IDROGENO SOLFORATO “H2S”
VIE DI
ESPOSIZIONE
Può essere assorbito dall’organismo per
inalazione
RISCHI PER
INALAZIONE
Avvelenamento dell’organismo e paralisi del
centro nervoso che comanda la respirazione
con conseguente morte per asfissia
TLV
TLV: 10 ppm; (come TWA) (ACGIH 2008).
TLV: 15 ppm; (STEL) (ACGIH 2008).
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