Azienda USL 6 di Livorno IL PERCORSO SCOMPENSO IN PILLOLE Cos’è lo scompenso cardiaco ? La definizione "scompenso cardiaco" si riferisce a un insieme complesso di sintomi e manifestazioni fisiche causati dall'incapacità del cuore di soddisfare le esigenze dell'organismo. Lo scompenso cardiaco può verificarsi a qualsiasi età e può essere provocato da svariate condizioni; negli adulti le cause più comuni di scompenso sono di origine ischemica, derivano cioè dal restringimento delle arterie che alimentano il muscolo cardiaco (malattia coronarica o cardiopatia ischemica).Fra le cause non ischemiche, le più frequenti sono l'ipertensione arteriosa non curata, il danneggiamento delle valvole cardiache, infezioni (miocarditi, HIV ecc.), abuso di alcohol e droga.Fino a un terzo dei pazienti, inoltre, può presentare arterie coronarie normali e nessuna ulteriore anamnesi significativa; in questi casi, in cui la causa è apparentemente sconosciuta, si parla di cardiomiopatia dilatativa idiopatica (IDCM). Dal momento che l'azione di pompaggio del cuore non è efficace, oltre ad un insufficiente apporto di ossigeno agli organi vitali, si verifica anche un ridotto ritorno venoso. I liquidi tendono, cioè, ad accumularsi nei polmoni o in altre parti del corpo, soprattutto negli arti inferiori. Come viene classificato lo scompenso cardiaco ? Classificazione dello scompenso secondo la New York Heart Association (NYHA). Classe I Nessuna limitazione: l’attività fisica abituale non provoca astenia, dispnea, ne’ palpitazioni. Classe II Lieve limitazione dell’attività fisica: benessere a riposo, ma l’attività fisica abituale provoca affaticamento, dispnea, palpitazioni o angina. Classe III Grave limitazione dell’attività fisica: benessere a riposo, ma attività fisiche di entità inferiore a quelle abituali provocano sintomi. Classe IV Incapacità a svolgere qualsiasi attività senza disturbi: sintomi di scompenso sono presenti anche a riposo, con aumento dei disturbi ad ogni minima attività. 1 NB: I pazienti in classe NYHA I devono avere segni obiettivi di disfunzione cardiaca, avere nell’anamnesi sintomi di scompenso ed essere in terapia con farmaci utili per lo scompenso secondo la definizione riportata nella tabella I. Quali sono le cause dello scompenso cardiaco? Lo scompenso cardiaco non è una conseguenza inevitabile della vecchiaia! Lo scompenso cardiaco è riconducibile a varie cause, per esempio la malattia delle arterie coronarie, l'affaticamento del cuore dovuto a ipertensione in atto da tempo o un'anomalia delle valvole cardiache. Le cause più comuni sono: • • • • • • • Lo scompenso cardiaco è riconducibile a varie cause, per esempio la malattia delle arterie coronariche, l'affaticamento del cuore dovuto a ipertensione in atto da tempo o un'anomalia delle valvole cardiache. Le cause più comuni sono: Malattia delle arterie coronarie (compreso un precedente attacco cardiaco) Ipertensione (elevata pressione arteriosa) Cardiomiopatia dilatativa Miocardite (infezione/infiammazione del muscolo cardiaco) Alcool Farmaci Alcuni soggetti sono maggiormente predisposti di altri a sviluppare uno scompenso cardiaco. Le altre cause comprendono: • • • • Cardiomiopatia - malattia del muscolo cardiaco Valvulopatia cardiaca Cardiopatia congenita Aritmie (anomalie del ritmo cardiaco) Anche se questi fattori sono potenzialmente in grado di aumentare il rischio di sviluppare lo scompenso cardiaco, questa eventualità potrebbe anche non verificarsi mai. Lo scompenso cardiaco può essere prevenuto ? È impossibile prevedere con certezza lo scompenso, ma esistono "fattori di rischio" che è bene conoscere; alcuni di questi sono controllabili, altri non lo sono. Essere consapevoli dei fattori di rischio e consultare un medico per un trattamento precoce sono strategie che consentono di gestire efficacemente lo scompenso cardiaco. 2 Dal momento che la malattia coronarica è la causa più comune di scompenso cardiaco, esso è strettamente associato ai principali fattori di rischio della malattia delle arterie coronarie, che comprendono: • • • • • Iperlipidemia - colesterolo alto Fumo Ipertensione Diabete Obesità La prevenzione dello scompenso è quindi la stessa della prevenzione cardiovascolare in senso generale. Quali trattamenti nello scompenso cardiaco? Il trattamento dello scompenso cardiaco prevede varie opzioni; l'obiettivo è quello di rallentare la progressione della patologia, ridurre l'ospedalizzazione, aumentare la sopravvivenza e ridurre i sintomi al fine di migliorare la qualità della vita. I trattamenti spaziano dalla terapia farmacologica, alla modifica dello stile di vita, dall'impianto di dispositivi, all'intervento chirurgico. La diagnosi e il trattamento precoce consentono spesso di ridurre i sintomi e molti pazienti con scompenso cardiaco possono tornare a condurre una vita attiva. Modifiche dello stile di vita Ridurre la quantità di sale assunta con la dieta, svolgere un'attività fisica moderata e riposare a sufficienza possono contribuire ad alleviare alcuni sintomi presenti a tutti gli stadi dello scompenso cardiaco. Chi soffre di scompenso cardiaco può provare la sensazione di aver perso il controllo del proprio corpo e della propria vita. Sentirsi meglio è un modo per riconquistare il controllo e può comportare grandi cambiamenti. Ma è importante ricordare che non si può pretendere "tutto subito". Facendo un passo alla volta, la somma dei piccoli cambiamenti alla fine darà come risultato dei miglioramenti significativi. L'espressione "siamo quello che mangiamo" assume un significato particolare per i pazienti con scompenso cardiaco. Il tipo di alimentazione, infatti, può influenzare direttamente il carico di lavoro del cuore. Seguendo le linee guida raccomandate e i consigli del proprio medico è possibile fare in modo che l'alimentazione abbia un impatto positivo, anziché negativo, sulla salute. Questo può comportare la necessità di modificare le abitudini alimentari. Attenzione a ciò che si beve 3 I pazienti con scompenso cardiaco tendono alla ritenzione di liquidi, il che può significare un carico di lavoro maggiore per il cuore. Quando questo accade, il medico raccomanda in genere di limitare l'assunzione di liquidi. (Alcuni prescrivono anche diuretici per eliminare l'acqua in eccesso.) Occhio al sale! Il sodio (il comune sale da cucina ) può favorire la ritenzione di liquidi, una condizione che determina un aumento del carico di lavoro per il cuore, con il conseguente affaticamento del muscolo cardiaco e il peggioramento di altri sintomi dello scompenso. Grassi e colesterolo ridotti all'osso Non è una novità che i soggetti con scompenso cardiaco debbano limitare l'apporto di grassi saturi e colesterolo perché, se assunte in quantità eccessive, queste sostanze possono aumentare il tasso di colesterolo nel sangue. Questo rappresenta un fattore di rischio importante per lo sviluppo di altre cardiopatie che possono contribuire allo scompenso cardiaco. Terapie farmacologiche Solo il medico curante può stabilire quale sia l'associazione di farmaci più adatta a trattare i sintomi del suo paziente. Ecco alcuni dei farmaci comunemente usati nel trattamento dello scompenso cardiaco: • I diuretici vengono usati per il controllo dei sintomi causati dalla ritenzione di liquidi. Il farmaco di prima scelta è in genere un diuretico dell'ansa, per esempio furosemide o bumetanide. Quando è necessario un diuretico risparmiatore di potassio, spesso viene prescritto lo spironolattone. • Gli ACE-inibitori sono indicati a tutti gli stadi dello scompenso cardiaco e della disfunzione ventricolare asintomatica. • I beta-bloccanti hanno un ruolo fondamentale nel trattamento dello scompenso cardiaco congestizio cronico. Come gestire in modo ottimale lo scompenso cardiaco? Al fine di migliorare la gestione dello Scompenso Cardiaco la Regione Toscana con il Piano Sanitario Regionale 2008-2010 ha lanciato il progetto Sanità d’Iniziativa, che inizialmente riguarda pazienti affetti da cinque patologie croniche molto diffuse, tra cui lo scompenso cardiaco. Come verrà messo in atto il Progetto Sanità d’iniziativa per lo scompenso cardiaco? 4 La prima azione che doveva essere realizzata (e che in questa parte del sito dell’Azienda viene descritta) è la definizione del “percorso del paziente” da parte di tutti i professionisti che nell’Azienda 6 lavorano nell’assistenza dei cittadini con scompenso (medici di famiglia, cardiologi, internisti, infermieri, medici del distretto). Questo, per giungere a condividere tra professionisti gli standard dell’assistenza, il ruolo che ognuno deve avere nell’assistenza al paziente ed il modo con cui questa assistenza dovrebbe essere erogata per essere in linea con le raccomandazioni scientifiche. Successivamente a partire dal 1° gennaio 2010 verrà avviata la sperimentazione di 4 “moduli di medicina d’iniziativa” (1 per ogni Zona Distretto). Cos’è il modulo ? I moduli coinvolgeranno un numero di circa 45000 cittadini in totale, in cui ci si attende la presenza di circa 2000 cittadini con diabete tipo 2. I moduli sono composti da Medici di medicina generale (da un minimo di 6 ad un massimo di 11 per modulo), infermieri, medici di distretto, ed altri operatori; il modulo avrà il supporto del cardiologo per lo scompenso cardiaco (di altri specialisti per le altre patologie croniche). Questi operatori lavoreranno in sinergia, mettendo in atto il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale già concordato, e che verrà spiegato ai pazienti, concordando con loro gli obiettivi assistenziali e la cadenza dei controlli che saranno necessari. Spesso, infatti, la cadenza delle visite e dei controlli ed il contatto con i professionisti (medico di famiglia, specialista, infermiere) viene lasciato alla iniziativa del paziente, cioè non viene programmata e curata da parte del gruppo di operatori che lo deve seguire. Nel progetto sanità d’iniziativa questo sarà uno dei cambiamenti principali: il contatto con i vari operatori che devono seguire il paziente sarà programmato da questi in modo congiunto e sinergico e comunicato al paziente; inoltre se il paziente si dimenticasse, gli operatori lo chiameranno per ricordare che ha in programma un controllo, una visita o un incontro relativo alla sua patologia. Inoltre gli operatori daranno supporto costante al paziente per mantenere uno stile di vita sano ed per essere in grado di “fare la sua parte” nel percorso. Che ruolo avrà il paziente nel progetto Sanità d’Iniziativa? Il paziente ha un ruolo cruciale per la migliore gestione della propria patologia e la prevenzione dei rischi e delle complicanze. Spesso, invece, si ha la tendenza a cercare la soluzione del proprio problema nei farmaci, nelle visite o nel lavoro dei professionisti della sanità. Questi sono naturalmente importanti, ma è dalla collaborazione tra il paziente e gli operatori sanitari che può scaturire la risposta 5 ottimale ai problemi di salute, in particolare quelli cronici. Naturalmente, per essere messo in grado di “ fare la sua parte” il paziente ha bisogno di informazioni, supporto, sostegno da parte degli operatori e del suo ambiente; cambiare lo stile di vita e mantenere i cambiamenti nel tempo, non è infatti facile; in particolare l’alimentazione corretta e l’attività fisica costante non sono facilitati nell’ambiente di vita e lavoro della maggior parte delle persone. Aiutare il paziente a trovare strategie di benessere, sarà quindi un obiettivo importante del progetto Sanità d’iniziativa. Cambierà la relazione dei pazienti con il proprio Medico di famiglia? Il riferimento per il paziente costituito dal proprio medico di famiglia non solo non cambierà, ma verrà rafforzato. Il medico infatti verrà aiutato da altri operatori (in particolare operatori infermieristici) a seguire in modo più costante il paziente. I controlli e le visite necessari saranno infatti programmati e non casuali. Alcune attività saranno gestite direttamente dagli infermieri, che però saranno in costante contatto con il medico di famiglia e riferiranno a lui tutto quanto riguarda il paziente ed i suoi problemi. I medici di famiglia che operano all’interno del modulo, concorderanno come organizzare al meglio l’attività assistenziale, ma ognuno manterrà il proprio ruolo nei confronti dei cittadini che lo hanno scelto. Cambierà la relazione dei pazienti con lo specialista a cui di solito si rivolgono per seguire la propria patologia? Gli specialisti hanno concordato con il medico di famiglia qual è il proprio ruolo nel percorso del paziente; questo ruolo è quello di inquadramento iniziale del paziente al momento della diagnosi e di verifica periodica della situazione, quando il paziente è in buon compenso e non ci siano complicanze; ogni qualvolta ci fossero criticità da affrontare il medico di famiglia chiederà la consulenza dello specialista. Questa “alleanza” tra medico di famiglia e specialista è la migliore garanzia di buona gestione dell’assistenza sia al singolo paziente, che alla popolazione complessiva dei pazienti con scompenso cardiaco. Tratto da www.scompenso-cardiaco.com 6