Nikon D300 - Fotografia.it

annuncio pubblicitario
Test
Nonostante la gamma
Nikon ora comprenda
la Full-Frame
D3, la D300 è una
reflex di ispirazione
professionale: veloce,
di elevata risoluzione,
estremamente flessibile
nell’uso. Interessante
l’implementazione
del Live View e del DLighting attivo.
22 PC PHOTO
Nikon D300:
professionale
in formato DX
Lo avevano pensato in molti, addetti ed appassionati, fin dalla presentazione: la nuova Nikon D300 sembra allineata come prestazioni alla
sorella maggiore D3, se non fosse
per il sensore in formato DX, per
il prezzo ed altre caratteristiche che
probabilmente solo il professionista può notare al primo impiego.
Quello che è certo è che con queste
due reflex Nikon ha rinnovato alla
grande la propria gamma di fascia
elevata.
Ci accingiamo quindi a provare la
D300 avendo ben presente lo scompiglio che il precedente modello
D200 aveva saputo creare nel panorama digitale qualche annetto fa; la
nuova reflex ne ricalca le orme, ma
con un apporto innovativo e tecnologico davvero corposo.
Raffica di novità
Dopo tutte le ‘D’ che si sono susseguite in questi anni di DX (i sensori
Aps della casa) era già da tempo
che in casa Nikon si vociferava riguardo qualche cosa di nuovo.
L’estate del 2007 ha portato evidentemente consiglio all’azienda
giallo-nera la quale ha presentato
d’un sol fiato entrambe le proprie
soluzioni professionali, denominate
appunto D3 e D300.
Un bagaglio di novità per entrambe
tale da occupare per settimane le
pagine delle più autorevoli pubblicazioni tecniche, convenzionali e
telematiche che fossero.
E non si può certo dire che in questi
ultimi tempi Nikon se ne sia stata
con le mani in mano: il solo segmento amatoriale ha visto nell’arco
Il corpo della D300 è solido, da fotocamera di taglio professionale.
di pochi mesi succedersi la D40, la
D40x e la D60; e non dimentichiamo la D80, uscita per affiancare la
D200 ma che ha messo in imbarazzo
l’utente evoluto, indeciso su quale
delle due scegliere.
Ora la D300 irrompe sul mercato
offrendo sì prestazioni elevate, ma
soprattutto credenziali di affidabilità e produttività che solo chi ha
avuto in mano la D200 può comprendere.
E assieme alle due nuove fotocamere
Nikon introduce un nutrito set di ottiche in grado di soddisfare le necessità tanto dei fotografi d’azione e dei
reporter così come di coloro che operano nella moda e nell’architettura:
si tratta infatti di tre super teleobiettivi stabilizzati per il pieno formato
(AF-S 600mm f/4 G ED VR, AF-S
500mm f/4 G ED VR e AF-S 400mm
f/2.8 G ED VR) e di due zoom in formato DX caratterizzati da un range
di focali contenuto e da una elevata
luminosità (AF-S 14-24mm f/2.8 G
ED e AF-S 24-70mm f/2.8 G ED).
Quanta tecnologia!
Iniziamo ovviamente dal sensore
CMOS che, con i suoi 12 Megapixel,
si attesta ai vertici della risoluzione
offerta oggi dalle reflex di profilo
medio-alto; le dimensioni del chip
rimangono invariate sullo standard
DX, ma possiamo notare che per la
prima volta Nikon passa alla tecnologia CMOS.
Troviamo poi un sistema di riduzione della polvere a sensore del tipo ‘a
vibrazione’, che potremmo definire
classico, in quanto funziona con il
rapido movimento del filtro lowpass.
La conversione interna A/D è a
14 bit per canale, consentita dal
processore di nuova progettazione
Expeed, il quale incorpora anche
particolari algoritmi per la gestione del rumore e di molte funzioni
implementate anche all’interno di
Capture NX.
Le sensibilità ammesse variano da
200 a 3200 Iso, con l’opportunità di
spingersi a 3200 Iso con una modalità ‘boost’ e di scendere fino a 100
Iso in modalità ‘low’.
Operativamente, possiamo sottolineare il funzionamento del sistema
AF che sfrutta i dati provenienti dal-
la misurazione esposimetrica RGB
fornita dal sensore a 1005 pixel;
in questo modo il colore entra a far
parte dei criteri di gestione della
messa a fuoco.
Una novità è l’implementazione del
LiveView, con il sistema di messa a
fuoco AF basato sulla rilevazione
del Contrasto per il quale la focheggiatura avviene sui dati che il
sensore legge durante l’esposizione.
Sempre circa il modulo AF vanno
citati i 51 punti di lettura dei quali
15 a croce: la copertura dell’area
inquadrata è davvero ottima.
Sotto l’aspetto estetico l’immagine
viene gestita in modo più intuitivo rispetto ai precedenti ed oscuri
Mode I, II e III, ovvero tramite i
Picture Control: questi consentono
la modifica ed il salvataggio di
correzioni cromatiche in termini di
Contrasto, Luminosità, Saturazione,
Nitidezza e Tonalità.
La D300 offre funzionalità evolute
come il D-Lighting direttamente in
fase di scatto (regola esposizione
e curve in base alla situazione di
ripresa) e lo Scene Recognition
System, che lavora con i dati provePC PHOTO
23
Il corpo della D300 assomiglia a quello della D200, dalla quale deriva. All’interno però il “contenuto” è assai differente e la D300 rivela prestazioni professionali secondo gli standard attuali.
Il corpo in lega
di magnesio ed
il pentaprisma
in cristallo
assicurano
affidabilità
‘sul campo’ ed
elevata qualità.
24 PC PHOTO
Nikon ha riprogettato e rivisto l’otturatore, il gruppo
sensore, il modulo di misurazione esposimetrica e quello per la rilevazione AF.
La disposizione dei comandi sul corpo macchina appare classica (e dunque confortevole e pratica), ad iniziare dalla
doppia ghiera di selezione dei tempi e dei diaframmi, per finire con i pulsanti di gestione di Qualità, WB ed Iso.
Anche l’ergonomia
dei comandi è
buona, come da
tradizione Nikon.
nienti da autofocus ed esposimetro.
La D300 è anche una macchina veloce: la raffica di 6 fotogrammi al
secondo può arrivare a 8 nel caso in
cui ci dotiamo del battery-pack opzionale. Nuovo è anche l’otturatore,
garantito per 150.000 scatti; è disponibile l’uscita video in standard
Hdmi che proietta la reflex nel mondo dell’alta definizione, lo schermo Lcd Vga ha una risoluzione di
900.000 punti / 307.000 pixel RGB
su una superficie di ben 3 pollici. Il
tutto in un corpo tropicalizzato in
lega di magnesio.
Il confronto con la D200
Nel momento in cui si prende in
mano la D300 non si può fare a
meno di confrontarla con la precedente D200.
Le due reflex si assomigliano pa-
recchio, ma le dimensioni delle
schermo posteriore raggiungono ora
i 3 pollici, ampio e di risoluzione
Vga; notiamo poi la diversa forma
di alcuni pulsanti (Mode e +/- ora
circolari) nella zona del pulsante di
scatto, che ora è decisamente più
pulita.
Tra i comandi che cambiano notiamo con piacere il diverso metodo
di ingrandimento delle immagini,
che passa da una combinazione di
tasti agli appositi pulsanti ‘+’ e ‘-’
collocati alla sinistra del monitor
del dorso. Il pulsante Play viene
così spostato in alto, dove sulla
D200 era collocato il comando del
Bracketing.
Il selettore superiore per la cadenza
di scatto e le modalità di ripresa appare invariato, ma un rapido esame
delle sue opzioni mostra un ‘Lv’
inesistente sulla D200; si tratta dell’inquadratura in LiveView.
Cambia infine la disposizione delle
connessioni sulla sinistra, protette
dagli sportellini gommati, che da
due si riducono ad uno; sotto il tappo
(un po’ ingombrante a dire il vero) a
fianco dell’uscita video Pal/Ntsc,
del connettore per l’alimentazione a
Rete e della presa Usb2.0 troviamo
ora anche l’interfeccia video Hdmi
per l’alta definizione.
La presa flash sincro si sposta dal
lato sinistro sul frontale, e viene
protetta da un coperchietto in
gomma assicurato da una bretellina alla cinghia a tracolla; protetto
allo stesso modo è il vicino connettore multipolare per il remote
dedicato. Il resto rimane pressoché invariato e quindi evitiamo di
approfondire.
PC PHOTO
25
I nuovi PictureControl
rappresentano
un’evoluzione
notevole in
casa Nikon per
l’ottimizzazione degli
scatti. Gradevole la
rappresentazione
grafica tramite il
sistema a due assi.
Le personalizzazioni
offerte al fotografo
esigente dalla
D300 comprendono
funzionalità evolute
come quelle
mostrate in questa
immagine.
26 PC PHOTO
Tramite l’interfaccia
Hdmi, con la D300
è possibile effettuare
una proiezione a
video degli scatti
acquisiti in alta
definizione secondo
lo standard 1080i.
Una cinquantina di parametri
di personalizzazione dovrebbero
bastare anche al fotografo più
esigente! L’ottimo schermo da
900.000 punti / 307.000 pixel facilita la gestione dei menu.
Per quello che riguarda i menu, sulla
D300 troviamo una struttura di navigazione allineata con le recenti soluzioni proposte da Nikon. Inoltre le
maggiori dimensioni dello schermo
e la sua maggiore risoluzione permettono di ‘stare un po’ più larghi’
ed il comfort di impiego ne guadagna
parecchio. Il pulsante Info attiva la
visualizzazione dei dati di scatto anche durante le pause di lavorazione,
sfruttando due differenti cromie. La
navigazione è poi facilitata dal menu
personalizzabile e dalle pagine di
Help attivabili grazie al pulsante ‘?’.
La regolazione della macchina
Prima di iniziare a provare la D300
procedo ovviamente a caricarne
la batteria, e subito noto che è la
medesima della D200, ovvero il
modello EN-EL3e da 1500 mAh; il
fatto di certo conforta quanti hanno
una scorta di tali accumulatori, che
possono quindi passare con disinvoltura dalla D200 alla D80, ed
ora alla D300. Mi domando però se
l’autonomia della nuova reflex sarà
sufficiente, considerando che lo
schermo passa dai 2.5” agli attuali
3 pollici. Vedremo.
Come d’abitudine, vado a regolare
le impostazioni di scatto per lavorare rapidamente in caso di necessità:
scelgo il formato (Raw + Jpeg) dal
pulsante a sinistra, e il valore degli
PC PHOTO
27
Buone le prestazioni ottiche del 18-200mm VR in prova con la
D300, anche se per sfruttare al meglio questo corpo macchina conviene usare le ottiche al top di gamma del sistema Nikkor.
Non male la distorsione. Vignettatura coerente con l’ampio range
di focali: sicuramente consigliabili i diaframmi da f/5.6 in poi.
Iso (100 Iso ovvero Lo1.0) ed il WB
(Sole) con i due comandi posti lì vicino, gli stessi della D200.
Quanto a modalità di scatto imposto
dal pulsantino Mode (ora circolare)
la Priorità di Diaframmi, scegliendo
come metodo di lettura l’efficace
Color Matrix 3D: lo si imposta dalla
ghiera coassiale al pulsante sul dorso dedicato al blocco dell’esposimetro e della messa a fuoco.
Nel corso delle regolazioni ci si
potrebbe innervosire un po’ per il
fatto che la variazione dei parametri dei singoli pulsanti richiede di
mantenere la pressione mentre si
ruota una delle ghiere di controllo;
niente paura, un’apposita funzione
di personalizzazione (F8) consente
proprio di gestire le regolazioni con
la semplice pressione del pulsante
dedicato, per poi selezionare i parametri tramite le ghiere (occorre
una certa rapidità per il ridotto timeout).
Mi rimane da definire il tipo di
messa a fuoco (per me è Singola), la
28 PC PHOTO
gestione dei 51 punti AF (selezione
manuale tramite il pad sul dorso) ed
infine l’aspetto delle immagini con
i Picture Control e le funzionalità
parallele.
I Picture Control (PC) sono sufficientemente pratici, avrei solo
preferito un unico menu per la loro
selezione e il salvataggio dei pre-set
personali (9 vuoti a disposizione).
La
gestione
dei
parametri
(Nitidezza, Luminosità, Contrasto,
Saturazione e Tonalità) è semplice
e lo spettro di intervento adeguato
a tutte le necessità; oltretutto la
funzione di Regolazione Rapida
consente una personalizzazione effettivamente veloce. L’apporto dei
PC è notevole.
Concludo la regolazione della macchina con una scorsa alle ulteriori
possibilità offerte dai menu; lascio
disattivato il D-Lighting e la riduzione del rumore sulle lunghe esposizioni e le alte sensibilità (altrimenti come farei valutarlo?). Regolo la
compressione del Jpeg su Qualità
Ottimale (evitando il Peso costante
del Jpeg) e il Nef Compresso senza
perdita a 12 bit (poi proveremo anche i 14 bit). Infine creo un Menu
personale che contenga queste ultime impostazioni per poterle modificare rapidamente nel corso della
sperimentazione.
Bastano i primi scatti per apprezzare la rapidità della reflex ed il
mirino davvero eccellente; inoltre
la copertura dei punti AF è ben
uniforme e consente di arrivare a
gestire soggetti anche parecchio decentrati. E non dimentichiamo che
l’area effettivamente inquadrata è
pari al 100%.
A proposito di composizione, la visione in Live View pare pensata per
un impiego in studio con la reflex
montata su cavalletto, come confermano le prime prove di focheggiatura; le modalità di scatto sono due
e si distinguono essenzialmente per
la modalità di messa a fuoco automatica: in modalità Cavalletto il
rilevamento del fuoco avviene con
Il fotografo sportivo Franco Cappellari utilizza con ottimi risultati la D300 potendo contare su un sistema AF evoluto
e in grado di seguire l’azione degli atleti garantendo la cattura per gli istanti salienti.
In modalità LiveView è sicuramente preferibile la focheggiatura manuale, che per altro può contare su un elevatissimo
livello di ingrandimento del particolare scelto.
PC PHOTO
29
Gli stop di latitudine
di posa della D200
alle sensibilità minime
sono tra 8 e 9. Il
range potrebbe essere
considerato anche
un poco più ampio, a
patto però di accettare
qualche traccia di
rumore in più.
la metodologia a rilevazione del Contrasto, lenta, mentre nella modalità Mano Libera la messa a fuoco viene
gestita in rilevazione della Fase alzando rapidamente lo
specchio. La scelta sta ovviamente all’utente, ma la rilevazione del Contrasto è così lenta che personalmente
preferisco la messa a fuoco manuale assistita dall’elevatissimo fattore di ingrandimento a monitor; eppure
le compatte della casa mettono a fuoco bene ed in un
attimo! Ma questo è un problema comune alle reflex
che offrono questa modalità di fuoco in Live View, a
parte la Panasonic che è davvero rapida. Inquadrando
invece tramite mirino la D300 si dimostra una delle
reflex più rapide.
Anche la riproduzione degli scatti è efficiente, a partire
dallo ‘smagrimento’ delle immagini che si sceglie tra le
opzioni di visione.
Nuova la grafica dei menu: prima le finestre informative che si succedevano premendo sui tasti del pad erano
sin troppe (5…6?), mentre ora si può passare direttamente dalla visione a tutto schermo alla miniatura (1/4
di schermo) con i dati di scatto più significativi e l’istogramma, per ritornare alla modalità precedente senza
passare per fasi intermedie. All’occorrenza possiamo
scegliere da menu una visione più completa di Alte
Luci, Istogramma RGB, punto AF e Dati. Un ulteriore
istogramma istantaneo, anche per gli scatti visualizzati
a tutto schermo, può essere evidenziato a monitor premendo il pad. Veloce e praticissimo.
La prova
Il contenimento del rumore della D300 è davvero eccellente. La sensibilità di Iso 200 consente di lavorare
nella certezza che le immagini non mostreranno praticamente nessuna traccia di disturbo; osservando le
ombre, è solo nel confronto con i 100 Iso che possiamo rilevare come le impostazioni Lo1, Lo 0.7 e Lo0.3
siano effettivamente più pulite di quella di default.
Paradossalmente è più nelle zone di colorazione uniforme non particolarmente scure che si può rilevare il
rumore degli scatti a 200 Iso.
Lo scotto da pagare selezionando i 100 Iso è una maggiore pelatura della alte luci, che tendono ad apparire
più contrastate; si perde quindi qualche dettaglio, ma è
ben poca cosa.
Passando ad esaminare le sensibilità massime, rilevo
che Nikon ha espanso il range di amplificazione a 6400
Iso; 400 ed 800 Iso rimangono le sensibilità utili per
il fotografo di reportage, ma anche per quello sportivo
che non volendo rischiare il mosso imposta tempi rapidi; tali sensibilità rimangono sostanzialmente pulite e
prive di rumore cromatico.
A 400 Iso il rumore inizia a farsi notare nelle zone
uniformi, ma in quelle ricche di dettaglio fornisce quel
‘sapore’ analogico che non ci sta per nulla male!
A 1600 Iso la ‘dimensione’ del rumore è chiaramente
superiore (proprio a livello di diametro dell’artefatto),
ma conserva una sorprendente neutralità cromatica; le
cose peggiorano a 3200 Iso ed i 6400 Iso sono per le
sole emergenze; tuttavia anche tali sensibilità estreme
offrono un’estrema leggibilità nelle ombre.
Possiamo così individuare tre famiglie di sensibilità:
una da 100 a 200 Iso per le esigenze di maggiore qualità, un’altra da 400 Iso a 1600 Iso per tutto quello che
richiede rapidità d’azione, ed infine le sensibilità di
L’immagine scattata dalla D300 è estremamente utilizzabile fino a sensibilità elevate come i
1600 Iso. I sistemi di riduzione rumore operano
bene e sono integralmente scalabili o disattivabili a piacere. Il rumore cromatico è limitato
fino a 3200 Iso!
emergenza, 3200 e 6400 Iso.
Ho apprezzato particolarmente le
sensibilità intermedie che offrono
immagini caratterizzate da un’ottima leggibilità nelle ombre ed una
elevata neutralità cromatica a fronte
dei grandi vantaggi consentiti dalle
maggiori sensibilità.
E non basta: questi risultati li abbiamo ottenuti disattivando completamente gli interventi di riduzione
del rumore, che operano prima
che il file Raw/Nef venga salvato.
Andando invece ad attivare da menu
la funzione di Noise Reduction
(3 opzioni di inserimento: Basso,
Normale e Alto) i risultati sono
veramente impressionanti: volete
scattare a 800 Iso ottenendo dei file
‘lisci’ come quelli scattati pochi
istanti prima a 200? Ecco fatto!
Basta regolare la riduzione del rumore su Normale (ma anche Basso,
a seconda dei casi) e la D300 vi
restituirà immagini stupefacenti per
pulizia.
E questo è possibile anche per sensibilità superiori, arrivando ai 1600
Iso ‘filtrati’ High che consentono di
tirare fuori risultati miracolosi, sebbene la correzione sia chiaramente
visibile.
Il sistema, come tutti quelli di questo genere, ovviamente va a ‘mangiarsi’ qualche dettaglio, soprattutto
alle sensibilità estreme, ma devo
riconoscere che Nikon ha lavorato
bene.
E poi il D-Lighting attivo: avere la possibilità di intervenire su
Contrasto e Luminosità non a posteriori, ma nel momento dello scatto è
la migliore garanzia di poter sfruttare al meglio la latitudine di posa
del sensore. Perlomeno avendo il
tempo di farlo! La funzione si attiva
da menu e consente di recuperare
automaticamente la leggibilità di
aree sovra o sotto-esposte del fotogramma secondo il livello scelto da
menu. Il risultato è di sicuro impatto
visivo, ma va giudicato alla luce di
quello che si intende ottenere.
Quanti siano alla ricerca della maggiore fedeltà alla scena inquadrata
sarà meglio che evitino il D-Ligthing
in quanto i suoi interventi non sono
sempre prevedibili; al contrario se
quello che si cerca è la massima leggibilità dell’immagine il D-Ligthing
sarà un prezioso alleato.
Parlando di latitudine di posa, l’intervallo entro cui riusciamo a leggere
particolari cromaticamente sfruttabili
è giusto giusto di 8 stop alla sensibilità di base, ovvero a 200 Iso; è un
risultato buono, ma non a livello di
primato, dato che è nella media delle
attuali reflex di questa fascia di mercato. Se però andiamo a considerare
anche i fotogrammi dove si inizia a rilevare una perdita di fedeltà di colore
possiamo arrivare a 9 stop, ma è una
valutazione soggettiva.
Ottima la raffica da 6 fotogrammi al
secondo e con essa anche l’efficienza dell’autofocus in Continuo che
sfrutta sia i dati cromatici che quelli
di esposizione forniti dal sensore a
1005 pixel.
Affidando alla reflex il compito
di mantenere a fuoco un soggetto
in movimento non si hanno particolari difficoltà nella ripresa in
raffica veloce (io però consiglio di
lavorare premendo ripetutamente il
pulsante, piuttosto che tenerlo prePC PHOTO
31
La tenuta nelle zone di alte luci è buona, anche se in corrispondenze delle carnagioni bruciate si nota qualche traccia di alone giallo. In ogni caso i passaggi
tonali sono ottimi, anche nelle immagini caratterizzate da toni pastello.
Una ripresa in studio: lo scatto in luce continua a 200 Iso lascia davvero increduli per la ricchezza di dettaglio.
32 PC PHOTO
muto costantemente con il rischio
di perdere il controllo del soggetto).
L’unica precauzione da prendere è
lasciare alla macchina quel minimo
di tempo necessario per ‘agganciare’ correttamente il soggetto; infatti
il riconoscimento non può essere
istantaneo anche se, una volta rilevato, viene coerentemente seguito
durante le sue evoluzioni.
In salvataggio, di grandi differenze
tra i vari formati non ce ne sono,
entro i limiti della ragionevolezza.
Come Jpeg, in linea di massima
suggerisco di preferire il Jpeg a
Qualità Ottimale piuttosto che quello a Peso Costante.
Circa il Raw, è veramente arduo trovare differenze tra 12 e 14 bit e tra
Nef ‘con’ e ‘senza’ compressione,
a meno di non lavorare in ambiti
controllati, ad esempio in studio. In
tutti gli altri casi la soluzione migliore è usare un salvataggio in Raw
14 bit con compressione senza perdita: si soddisfano tanto le esigenze
di qualità d’immagine, quanto gli
ingombri.
Tuttavia durante le prove pratiche
mi sono sempre più convinto che
anche un Raw a 12 bit compresso
con perdita non sia poi così inferiore rispetto di un 14 bit non compresso; la qualità a mio parere dipende
più dalla gestione eseguita in postproduzione che non dal quantitativo
di bit che il file porta con sé.
Il Jpeg da fotocamera ha una risoluzione inferiore rispetto a quello
ottenuto da sviluppo del Raw/Nef,
ma la perdita non è poi così significativa.
Le ‘pelatura’ degli incarnati uniformi tendono, nel Picture Control
Standard, a rivelare tonalità leggermente gialle in corrispondenza degli
ultimi toni rosa della pelle; questo
effetto, tipico della ripresa digitale,
suggerisce di usare una leggera sottoesposizione nel ritratto, eventualmente affidandosi al D-Lighting per
recuperare aree che non ne vogliono
sapere di emergere.
Infine la risoluzione: è di certo
ottima con i suoi 12 Megapixel, i
dettagli sempre affilati e definiti
non perdono nulla in fase di conversione da Raw/Nef.
La qualità di immagine è certamente
un punto di forza della D300, oltre
alla facilità di ottenere risultati da
professionista anche per un fotografo meno esperto grazie alle funzioni
automatizzate.
La differenza
tra un Jpeg da
fotocamera ed
uno da Raw/
Nef è lieve, ma
percettibile.
Sicuramente
obbligatorio
l’impiego del
formato ‘grezzo’
quando si vuole
ottenere il meglio
dalla reflex.
I 400 Iso si rivelano più che sfruttabili, nonostante a questa sensibilità si cominci a rilevare qualche traccia di rumore, soprattutto se in post-produzione
si accentuano i dettagli con la maschera di contrasto. Anche in questo caso è
preferibile lavorare in Raw/Nef, sviluppando il file con Capture NX, particolarmente efficace nel contenere il rumore.
PC PHOTO
33
Scheda Tecnica
Sensore
CMOS 23,6x15,8mm; formato Nikon DX.
Risoluzione
12,3 milioni
Dimensioni immagine
4.288 x 2.848 [L], 3.216 x
2.136 [M], 2.144 x 1.424
[S] pixel
Angolo d’immagine
Equivalente nel formato
35mm a circa 1,5 volte la
lunghezza focale dell’obiettivo.
Sistema di riduzione polvere
Pulizia del sensore d’immagine
Acquisizione dati “Image
Dust-Off” (richiesto Capture
NX)
Sensibilità
Da 200 a 3200 ISO con incrementi di 1/3, 1/2 o 1 EV,
ed ulteriori impostazioni di
circa 0.3, 0.5, 0.7 e 1 EV
(equivalente a ISO 100) inferiori a ISO 200 e circa 0.3,
0.5, 0.7 e 1 EV (equivalente
a ISO 6400) superiori a ISO
3200
Sistema di memorizzazione
Nef a 12 bit o 14 bit (Raw
senza compressione, compressione senza perdita o
compressione maggiore)
Tiff
Jpeg
Supporti di memorizzazione
CompactFlash (Tipo I e II,
compatibile con UDMA),
Microdrive.
Modi di scatto
1) Singolo [S]
2) Continuo a bassa velocità
[CL]: da 1 a 7 fotogrammi al
secondo (*)
3) Continuo ad alta velocità
[CH]: 8 fotogrammi al secondo (*), 6 fotogrammi al
secondo (**)
4) Live View [LV]
5) Autoscatto
6) Blocco specchio posizione sollevata [Mup]
* Quando si utilizza un adattatore CA EH-5a/EH-5 o il
Multi-Power Battery Pack
MB-D10 con batterie diverse dalla batteria ricaricabile
Li-ion EN-EL3e.
** Quando si utilizza la
batteria ricaricabile Li-ion
EN-EL3e.
(Durante la ripresa nei modi
di esposizione AF continuo
(C), Auto a Priorità dei tempi [S] o Manuale [M], con
tempi di posa di 1/250s o
più rapidi con altre impostazioni predefinite)
Live View
Opzioni Mano libera e
Cavalletto
Monitor LCD
3 pollici, 922.000 punti
(VGA), circa 307.000 pixel.
Angolo di visione 170°.
Regolazione della luminosità.
Uscita video
NTSC o PAL.
HDMI: Supporta la versione
1.3a; connettore tipo A.
Interfaccia
USB Hi-Speed.
Obiettivi compatibili
1) DX AF Nikkor: compatibili con tutte le funzioni.
2) AF Nikkor tipo D/G
(esclusi
obiettivi
IX
Nikkor): compatibili con
tutte le funzioni (esclusi PC
Micro-Nikkor).
L’ottica 18-200mm f/3.5-5.6 G IFED AF-S VR DX con cui abbiamo
provato la reflex fa di certo il suo
dovere e l’ampio range di focali è
di aiuto per il fotografo di viaggio
che vuole muoversi leggero. La vignettatura alle varie focali appare
contenuta se si chiude il diaframma
di almeno uno stop; sicuramente
utile l’implementazione su una tale
ottica della stabilizzazione VR, la
34 PC PHOTO
3) AF Nikkor diversi dal
tipo D/G (esclusi obiettivi
per F3AF): compatibili con
tutte le funzioni eccetto la
misurazione Color Matrix
3D II.
4) AI-P Nikkor: compatibili
con tutte le funzioni eccetto
l’autofocus, la misurazione
Color Matrix 3D II.
5) Nikkor AI senza CPU:
utilizzabili nei modi di
esposizione A e M; telemetro elettronico utilizzabile
se l’apertura massima è di
f/5.6 o superiore; misurazione Color Matrix e valore di
apertura supportati solo se
l’utente fornisce i dati relativi all’obiettivo.
Mirino
Pentaprisma fisso.
Copertura: 100%.
Ingrandimento 0,94x con
obiettivo da 50mm.
Regolazione diottrica (da
-2.0 a +1.0 m-1)
Autofocus
Sistema TTL a rilevazione
del contrasto di fase.
Rilevazione da -1 a +19 EV
(ISO 100).
51 punti (15 sensori a croce)
mediante il modulo autofocus Nikon Multi-CAM
3500DX.
Punto AF singolo selezionabile tra 51 o 11 punti.
Modo area AF
Punto AF singolo
Area AF dinamica (9 punti,
21 punti, 51 punti, 51 punti
inseguimento 3D)
Area AF automatica.
Esposimetro
Sensore RGB da 1005 pixel
Misurazione Color Matrix
3D II (obiettivi di tipo G
quale è di aiuto in ogni occasione
nonostante comporti un maggior
consumo della batteria. La distorsione a cuscinetto è presente già a
35mm, mentre a 18mm diventa a
‘barilotto’.
Insomma, è un’ottica tuttofare per
chi ama gironzolare con la macchina pronta allo scatto, senza eccessive pretese qualitative ma pratica da
usare.
e D); misurazione Color
Matrix II (altri obiettivi
CPU); misurazione Color
Matrix (obiettivi senza CPU
se l’utente fornisce i dati
relativi all’obiettivo).
Ponderata centrale: 75% in
base ai cerchi di 6, 8, 10 o
13 mm di diametro al centro
del fotogramma o in base
alla media dell’intero fotogramma (cerchio di 8mm se
si utilizza un obiettivo senza
CPU)
Misurazione spot: misurazione effettuata in un
cerchio del diametro di
circa 3mm (circa il 2%
dell’intero fotogramma) al
centro del punto di messa
a fuoco attivo (o al centro
del punto di messa a fuoco
se si utilizzano obiettivi
senza CPU)
Sistema di controllo immagine
Quattro opzioni di impostazione: Standard, Neutra,
Satura, Monocromatico.
Otturatore
Da 1/8000s a 30 secondi, in
incrementi di 1/3, 1/2 o 1
EV, posa B.
Sincronizzazione flash
1/320s.
FP regolabile con lampeggiatore incorporato o lampeggiatore opzionale.
Flash incorporato
Sollevamento manuale.
Numero guida: 17 (manuale
18) a ISO 200.
Dimensioni
147 x 114 x 74 mm (L x
A x P)
Peso
825 grammi senza batteria.
Conclusioni
La D300 è una macchina di taglio
decisamente professionale con la
possibilità di gestire in modo completo la fase di pre-scatto e quella
di revisione.
La risoluzione è elevata per un
sensore Aps ed i suoi 12 Megapixel
si riescono a sfruttare abbastanza
facilmente in ogni situazione di
scatto.
Un’innovativa funzione
disponibile nei Picture
Control consente al fotografo una Regolazione
Rapida, utile a variare
in un sol colpo tutti i
parametri dello scatto,
in modo più o meno accentuato.
Eccellenti anche il mirino ed il monitor, che si apprezza soprattutto
in riproduzione: la risoluzione Vga
offre un notevole incremento nel
comfort di gestione della macchina, permettendo di mostrare sulla
medesima schermata un maggior
numero di dati.
Subito pronta allo scatto, la D300
mostra
sensibili
miglioramenti
anche dal punto di vista dell’autofocus (l’AF di Nikon è da sempre
preciso, anche se non il massimo
per velocità).
Anche soltanto scegliendo di usare
la D300 in automatismo i risultati
qualitativi sono evidenti; ottimo
l’operato della funzionalità DLighting (disponibile anche a livello di post-produzione), dei Picture
Control, della riduzione del rumore
alle alte sensibilità.
A ciò Nikon aggiunge un sistema
flash veramente completo ed efficiente.
Gli aspetti da migliorare riguardano la batteria, che rimane un po’
sottodimensionata nei riguardi del
consumo in modalità Live View e
soprattutto con le ottiche stabilizzate.
A proposito del Live View, la messa
a fuoco a rilevamento del Contrasto
è veramente lenta, anche prevedendo di usare la macchina su treppiedi;
si finisce insomma per focheggiare
a mano o usare l’AF a rilevamento
di Fase.
Peccato che occorra ricorrere ai
menu per passare dall’una all’altra
modalità.
Anche l’interfaccia Hdmi per l’alta
definizione non brilla per velocità
nel momento in cui desideriamo
zoomare le immagini a schermo; in
ogni caso la proiezione a televisore
delle immagini in modalità 1080i è
davvero un bel vedere.
La conversione del Raw direttamente da fotocamera è molto efficace,
ma in ogni caso è possibile che il
firmware subisca in futuro qualche
aggiornamento, dato che in fin dei
conti si tratta di funzionalità sof-
Quanto Costa
Nikon D300
D300 corpo: euro 1790.
kit con 18-70mm: euro 2090.
kit con 18-200mm: euro 2480.
In tutte le confezioni una CF 2
GB Pro 300x
Distribuzione: Nital,
via Tabacchi 33, 10132 Torino.
infoline 199.124.172
www.nital.it
tware in continua evoluzione.
In sintesi possiamo definire la Nikon
D300 come una evoluta reflex digitale di ispirazione professionale
anche all’interno di una gamma che
ora può contare su un’ammiraglia
Full-Frame come la D3, e costituisce di certo la migliore soluzione
Aps per l’utente Nikon.
Eugenio Tursi
PC PHOTO
35
Scarica