Riproduzione riservata - Allevamento del Bugallo

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ALLEVAMENTO AMATORIALE DEL CANE DA CACCIA
“DEL BUGALLO”
Razze: Setter Inglese – Bracco Francese tipo Pirenei
Di “Franco Barsottini”
Via Bugallo 1b – 56040 Crespina (PI)
Tel. 050 659019
www.allevamentodelbugallo.it
[email protected]
Genetica quantitativa;
Fino ad adesso i caratteri sono stati considerati come ereditati semplicemente,
nell’allevamento i modelli semplici di eredità non possono spiegare le differenze che
esistono tra fratelli e gli individui di una popolazione, lo studio di queste differenze
viene denominato “genetica quantitativa”, i caratteri quantitativi si esprimono nel
fenotipo e presentano due caratteristiche di base:
- L’influenza dei geni in molti loci.
- L’influenza dei fattori ambientali.
La “genetica quantitativa” ha come principale obbiettivo quello di studiare i caratteri
di reddito che possono essere a seconda dell’animale e degli obbiettivi identificati
con dei valori che esprimano la capacità di reddito come ad esempio il numero dei
cuccioli, la quantità di latte prodotta, il pelame, ecc..
Sono e devono essere comunque tutti caratteri misurabili e quindi derivanti da quello
che è il risultato visibile e misurabile del lavoro dei geni o dell’ambiente in cui sono
nati e cresciuti i soggetti.
Le variabilità che possono subire i caratteri può essere negativa o positiva, negativa
quando si ha regressione nella misurazione di un certo carattere, positiva si ha
quando si verifica un miglioramento nella misurazione di quel carattere.
Tra gli elementi che possono influire sulla genetica quantitativa e sul fenotipo vi è
l’ambiente, pensiamo ad esempio all’alimentazione, al clima, allo stato di salute, alle
cure veterinarie ecc..
La “genetica quantitativa” studia l’effetto fenotipico dei geni sulla generazione
successiva.
Parametri genetici:
I “parametri genetici” comprendono tutti quegli indici che hanno un carattere di
interesse zootecnico. I fattori che possono influenzare i “parametri genetici” e di cui
si deve tenere conto nella valutazione dei risultati sono:
Ereditabilità:
L’ereditabilità studia quali geni di molti loci sono trasmessi dai genitori alla prole.
Esistono due definizioni di ereditabilità:
- Ereditabilità in senso stretto; è la proporzione di superiorità dei genitori
(parentele) che è trasmessa alla generazioni seguenti (perché determinata da
differenze di origine genetica riproduttiva).
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- Ereditabilità in senso ampio; è la proporzione di variabilità fenotipica che è
causata da differenze genetiche (riproduttive, di dominanza ed epistatiche).
Ripetibilità;
E’ un altro dei parametri di notevole importanza, rappresenta il grado di associazione
tra misurazioni sullo stesso animale per caratteri che sono “misurati” più di una
volta, esempi possono essere: la numerosità delle figliate, il peso, la produzione di
latte.
Effetti ambientali; derivano dall’ambiente in cui l’animale vive e sono dati dalla
alimentazione, pulizia, igiene, il clima e da tutti quei fattori che derivano
dall’ambiente. Si dividono in:
Effetti ambientali permanenti; Sono quelli che influenzano tutte le osservazioni fatte
sull’individuo, sono ad esempio una mal nutrizione della fattrice che ha influenzato
lo sviluppo mammario diventando un aspetto che si ripercuoterà su tutte le lattazioni.
Effetti ambientali temporanei; Sono quelli che influenzano una singola osservazione
sull’individuo, ad esempio possono essere un’annata climatica particolare che ha
influenzato la crescita dell’individuo osservato.
L’azione dei geni all’interno di un singolo locus può essere di diverso tipo ed
originare fenotipi diversi:
Effetti pleiotropici; Questo fenomeno genetico si ha quando un gene influenza due o
più caratteri. L’analisi degli effetti pleiotropici che influenzano i caratteri qualitativi
sono molto importanti nella genetica quantitativa, basta pensare ad esempio alla
correlazione esistente tra una struttura morfologica corretta e la capacità lavorativa
del soggetto, alla creazione della struttura morfologicamente corretta hanno
contribuito l’azione di molti geni, è sufficiente un gene con un’azione non corretta
per creare una struttura morfologica fuori standard e conseguentemente un soggetto
con una capacità lavorativa inferiore, in questo caso l’azione non corretta di un gene
ha influenzato la capacità lavorativa, altro esempio può essere l’effetto del gene che
invia il messaggio di quante dita deve avere il piede, una azione non corretta di
questo gene influirà sulla conformazione dello stesso riducendo la capacità di
movimento.
Espressività variabile; Questo fenomeno spiega, in parte, le cause delle diversità che
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si riscontrano quotidianamente negli animali pur essendo dello stesso genotipo,
questo porta a osservare che alcuni geni sono costanti nella loro espressione
fenotipica e quindi poco influenzati da cause genetiche o ambientali, mentre altri
sono più sensibili e perciò si possono avere tutta una gamma di espressioni variabili
che li caratterizzano. Un’altra spiegazione è l’attività svolta da “geni modificatori”.
Questi gruppi di geni hanno la capacità di modificare, esaltando o riducendo
l’intensità e l’espressione di un carattere semplice.
Penetranza; La penetranza è la proporzione delle volte che un gene o genotipo si
esprime in confronto a quanto esso è atteso. La penetranza si esprime in percentuale
e può essere:
- Completa; quando si esprime al 100% delle volte
- Incompleta; quando la percentuale è inferiore al 100%. Molte delle anomalie
genetiche mostrano penetranza incompleta e sono legate al processo di
sviluppo fetale, in questa fase quando un organo non si sviluppa
appropriatamente i processi di accrescimento agiscono in modo da rettificare il
difetto, con questo sistema la natura riesce a mascherare molte anomalie che
diventano compatibili con la vita, questa auto rettifica quando è incompleta
genera cuccioli difettosi, se invece il processo ha successo si ha la nascita di
cuccioli apparentemente normali.
Effetti letali; Quando un gene ha un effetto che causa la morte di un individuo si
dice che è letale. La morte può avvenire in qualsiasi momento dalla fertilizzazione
fino all’età avanzata. I geni letali possono essere dominanti ed esercitare il loro
effetto anche negli eterozigoti. Tali geni sono comparativamente rari e difficili da
studiare poiché sono rapidamente eliminati dalla popolazione, a meno che il loro
effetto non sia tardivo nella vita ed essi diano il tempo all’individuo di riprodursi. La
maggior parte dei geni letali sono recessivi ed esercitano la loro azione solo in
individui omozigoti. I geni letali o potenzialmente letali si suddividono in:
- Disvitali, non portano a morte tutti i soggetti e la percentuale di letalità è
influenzata da condizioni esterne, riducono l’efficienza fisiologica
temporaneamente o permanentemente.
- Subletali, sono tutti quelli non letali alla nascita ma che portano alla morte
prima che l’animale giunga all’età riproduttiva.
- Letali, dovuti a geni che provocano la morte prima della nascita o subito dopo.
Epistasi; è una forma di interazione fra geni, il fenomeno si verifica quando un gene
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interferisce con l'espressione fenotipica di un altro gene; Le caratteristiche
dell'individuo saranno date dalla risultante di questa interazione; Il gene che
maschera l'espressione di un altro gene viene definito “epistatico”.
Effetti mimici; Alleli di loci differenti possono avere lo stesso effetto sul fenotipo.
Dominanza completa; si ha quando uno dei due alleli è completamente dominante
sull’altro, la dominanza si ha allo stato omozigote AA o allo stato eterozigote Aa, mai
allo stato omozigote recessivo aa.
Dominanza semplice; in cui AA e Aa mostrano il fenotipo dominante e aa mostrano
il fenotipo recessivo, A è il fenotipo dominante mentre a è il fenotipo recessivo, il
soggetto AA è omozigote dominante e probabilmente trasmetterà quel carattere alla
prole, il soggetto Aa è eterozigote e potrà non trasmettere quel carattere alla prole, il
soggetto aa è omozigote recessivo e pertanto potrà non trasmettere quel carattere alla
prole.
Codominanza; Questo fenomeno genetico si ha quando due alleli non esercitano
azioni di dominanza gli uni sugli altri e quindi in ogni individuo si riscontrano i due
caratteri sostenuti dai due alleli della coppia genica. Un esempio è il sangue di tipo
AB i cui globuli rossi mostrano caratteristiche relative sia al tipo A che al tipo B.
Fenocopie; Talvolta variazioni morfologiche o fisiologiche, determinate da cause
ambientali, che si presentano nel fenotipo di un individuo sono simili ad altre
“copie” che sono determinate geneticamente. L'ambiente, per esempio, la
temperatura, alcuni ormoni e altri composti chimici, possono influenzare lo sviluppo
di un embrione. Se l'effetto ambientale avviene in un periodo dello sviluppo che può
anche essere influenzato da un allele che determina una particolare anomalia, allora
il risultato fenotipico mima (simula) l'effetto di quell'allele.
Nella pratica è impossibile fare selezione per tutti i “parametri genetici” sia per
l’enorme quantità di dati che dovrebbero essere rilevati e misurati, sia per gli elevati
costi che si verrebbero a creare. In pratica gli allevatori individuano una serie di
parametri ed effettuano la selezione sulla base delle rilevazioni effettuate.
Concludendo la “genetica quantitativa” è quella parte di genetica che cerca di
spiegare tutte le variabilità fenotipiche prodotte dai geni e dall’ambiente nelle
progenie pertanto è quella parte della genetica che maggiormente interessa gli
allevatori.
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