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4. L’età di Pericle

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L’ETÀ DI PERICLE
Per età di Pericle si intende il periodo compreso
tra la fine delle guerre greco-persiane (479 a.C.)
e l’inizio della guerra del Peloponneso (431
a.C.).
SPARTA E ATENE DOPO LA GUERRA GRECO-PERSIANA…
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All’indomani della seconda guerra greco-persiana, l’egemonia di Atene era
indiscussa, sebbene sia Atene che Sparta fossero risultate vincitrici.
Atene era ormai una potenza navale, mentre Sparta continuava a
conservare il primato di forza militare sulla terraferma. Solo Atene riuscì a
sfruttare, però, la vittoria conseguita; Sparta, al contrario, dové affrontare
numerosi problemi interni, causati dalle suddivisioni sociali che l’avevano
sempre caratterizzata.
Nel 464 a.C., infatti, approfittando del dissesto causato da un terremoto, gli
iloti decisero di ribellarsi. Iniziò, così, una guerra civile: gli spartiati
riuscirono a riaffermare il loro potere, ma solo a costo di gravi perdite; il
loro numero, da quel momento in poi, andò progressivamente
diminuendo.
Poiché durante la guerra contro i Persiani si era creata un’alleanza tra
spartani e ateniesi, gli spartiati, nel momento del bisogno, chiesero l’aiuto
degli ateniesi. Ma la falange oplitica ateniese era costituita da uomini di
umile estrazione sociale e si sentivano più vicini agli iloti sottomessi, che
agli spartiati. Fu così che Atene rifiutò di dare il supporto richiesto e ciò
causò ostilità tra spartani e ateniesi.
VITA POLITICA AD ATENE DOPO LE
GUERRE CONTRO I PERSIANI
Ad Atene, dopo la vittoria di Salamina, era diventato capo
politico Temistocle, che ne era stato l’artefice; sostenitore delle
classi popolari, egli governerà per dieci anni (479-471), durante i
quali farà progettare lunghe mura per collegare Atene al porto
del Pireo.
 Nel 470 a.C. il potere passerà a Cimone, un aristocratico che sarà
alla guida di Atene per un altro decennio. Dopo di lui, sarà la
volta di Efialte, capo del partito democratico più radicale. Efialte
sottrarrà potere giudiziario all’areopago per assegnarlo all’eliea, il
tribunale del popolo. Efialte verrà ucciso, e prenderà il suo posto
a capo del partito popolare, Pericle.
 Pericle sarà stratego per molti anni e cambierà il volto di Atene,
segnando l’affermazione definitiva della democrazia.
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IL SISTEMA DELLE ANFIZIONIE
Durante la fase conclusiva delle guerre greco-persiane, era stata
istituita una lega, detta Lega di Delo o Anfizionìa di Delo, dal nome
del santuario dedicato ad Apollo presso il quale si tenevano le
riunioni degli aderenti alla lega stessa. Si trattava di una
confederazione marittima, costituita sotto la leadership di Atene, cui
avevano aderito altre città greche.
 Le leghe, nel mondo greco, avevano spesso carattere religioso e, per
tale ragione, sorgevano spesso in corrispondenza di luoghi di culto.
 La lega di Delo era stata creata nel 477 a.C. e vi avevano aderito tutte
le città della Ionia, molte delle quali si erano ribellate per prime al
potere dei persiani ed erano debitrici verso Atene
(Efeso, Mileto, Focea, Alicarnasso, Anfipoli, Olinto, Troia e
Metone). Alla Lega avevano aderito anche le città delle isole di
Lesbo, Rodi, Samo, Delo e della penisola Calcidica.
 La Lega, nata dall’esigenza di difendersi dai persiani, si trasformò
ben presto nello strumento dell’imperialismo ateniese.
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Tutte le città che aderivano alla lega, difatti, dovevano versare un tributo
periodico, fatta eccezione per quelle che potevano fornire, quando
necessario, le proprie navi. Poiché Atene aveva molte navi, essa era
esonerata, per esempio, dal pagamento del tributo.
Il tesoro della Lega veniva custodito a Delo; quando salì al potere Pericle,
però, egli riuscì a ottenere che venisse spostato ad Atene: sancì, così, il
predominio della città su tutte le altre poleis della Lega. Non soltanto, difatti,
Atene assurse al ruolo di città capo della Lega; all’occorrenza, essa poté
attingere al tesoro della Lega, per varie ragioni.
La Lega fu utile alla classe emergente dei mercanti ateniesi, i quali avevano
bisogno di nuovi porti e nuovi mercati su cui vendere i loro prodotti; inoltre
finanziò lo sviluppo della democrazia ateniese. Pericle, cioè, utilizzò il
denaro che affluiva ad Atene mediante la Lega per spingere tutti i membri
della città aventi diritto a partecipare alle assemblee e alla vita politica,
garantendo loro un obolo per la presenza, che potesse sostituire il ricavato di
una giornata di lavoro persa.
Pericle aumentò anche il potere della bulé e dell’elièa, le assemblee
popolari, e diminuì ulteriormente il potere dell’areòpago (ossia degli
arconti).
LE CONTRADDIZIONI DELLA DEMOCRAZIA ATENIESE
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La democrazia ateniese è stata definita da alcuni storici ‘democrazia incompiuta’
poiché presentava numerose contraddizioni.
La prima contraddizione stava nel fatto che una polis come quella ateniese, che
considerava la libertà un valore assoluto, in realtà fondava il suo potere e la sua
democrazia sulla prevaricazione delle poleis che aderivano alla lega delio-attica.
Inoltre, se è vero che solo con Pericle si attuò davvero la democrazia (prima di
Pericle potevano divenire arconti solo i cavalieri e i pentacosiomedinni, con
Pericle poterono diventare arconti anche gli zeugìti) è vero anche che le cariche
più importanti rimasero sempre nella mani degli aristocratici.
Bisogna ricordare anche che meteci, schiavi e donne erano e rimasero privi di
diritti politici. Potremmo dire che erano poche migliaia di persone quelle che
gestivano di fatto il potere ad Atene. I partiti che si fronteggiavano erano
sostanzialmente due:
Il Partito democratico-radicale, di cui faceva parte Pericle stesso
 Il Partito aristocratico
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Ad Atene, un uomo politico acquistava il favore del popolo finanziando le liturgie
(spese utili per la città), gli spettacoli teatrali, l’allestimento delle triremi, le cene.
Dunque, un aristocratico aveva in partenza maggiori possibiità di successo politico
rispetto a chi aveva meno disponibilità economiche.
I FASTI DELL’ ETA’ DI PERICLE
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L’età di Pericle è nota per il benessere e la stabilità che egli riuscì a garantire ad
Atene, innalzandola ad un ruolo dominante nel mondo greco e rendendola
bella oltre ogni misura e più di qualsiasi altra città greca.
Pericle fu un grande statista, un uomo politico completo, capace di governare
in maniera decisa il suo stato. Egli riuscì a imporre sempre il suo volere
all’assemblea, pur rispettando le libertà e i diritti della democrazia ateniese.
Morì nel 429, per l’epidemia di peste esplosa durante la guerra contro Sparta.
I persiani avevano distrutto l’acropoli durante la seconda guerra contro i Greci;
Pericle ne ordinò la ricostruzione, rendendo la struttura più bella di prima.
La bellezza delle opere realizzate sotto Pericle fu dovuta al contributo
economico della lega delio-attica. Fidia, stretto collaboratore di Pericle, fu lo
scultore più famoso dell’epoca e realizzò opere di grande valore.
Sotto Pericle, anche la cultura letteraria crebbe: egli inaugurò il Circolo di
Aspasia, la sua etèra, e radunò i maggiori intellettuali dell’epoca. In questo
periodo, il teatro greco raggiunse grandi risultati.
Pericle, inoltre, varò una serie di iniziative per tutelare i ceti più svantaggiati, tra
cui i poveri, gli orfani, gli invalidi di guerra.
Pericle mostrò notevole lealtà e non cercò mai di approfittare della propria
posizione.
TRAGEDIA E COMMEDIA…
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Il mese di marzo nelle civiltà contadine è collegato al risveglio della natura; per
questo, in tale mese, cadevano le feste dedicate a Dioniso, le dionìsie.
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Fino al V secolo si sacrificava a Dioniso un capretto, da cui l’espressione ‘capro
espiatorio’; poi si decise di abolire questo rito, sostituendolo con
rappresentazioni teatrali in cui non si rappresentava più il sacrificio del capretto,
ma quello di un personaggio. Nelle grandi dionisie, venivano rappresentate le
tragedie; nelle piccole dionisie, venivano rappresentate le commedie.
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Alle tragedie partecipavano tutti, anche coloro che provenivano dal territorio
esterno alla polis; alle commedie assistevano solo gli ateniesi, poiché in esse si
parlava di faccende di politica interna e spesso si faceva satira.
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Le maschere, obbligatorie nel teatro ateniese, avevano una specie di incavatura
vicino alla bocca per amplificare la voce.
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Nel corso della rappresentazione teatrale, avveniva la catarsi (dal gr.,
purificazione): gli spettatori guardavano qualcosa di inquietante che però non
era vissuto in prima persona da loro e così si purificavano da istinti aggressivi.
Era un modo per liberarsi di alcune tensioni.
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