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LE SIGNORIE
La vita dei comuni era caratterizzata da continue lotte (guelfi/ghibellini, guelfi bianchi/guelfi neri, popolo grasso/popolo minuto, etc). Con il passare del tempo le famiglie più potenti iniziarono ad assumere sempre più potere nella gestione delle
istituzioni comunali. La vita comunale finì così per trasformarsi in un’oligarchia
(governo di pochi). I membri delle famiglie più potenti ottennero sia il diritto di
partecipare stabilmente alla vita politica sia quello di trasmettere tale diritto in eredità.
Tra il XIII e il XIV secolo il Comune si trasforma in Signoria. Il governo della città
passa nelle mani di un singolo individuo, il signore, che, pur lasciando invariate le
istituzioni repubblicane, accentra su di sé tutto il potere.
Questa trasformazione ha inizio in Italia settentrionale e avviene con tempi e in
modi differenti da comune a comune. Può avvenire o per libera decisione dei cittadini (legalmente) o con la conquista violenta del potere da parte del signore (illegalmente).
Bisogna distinguere le signorie comunali (quelle nate dalla trasformazione del comune) dalle signorie feudali (quelle in cui il feudatario diventa signore della città
più grande del suo feudo).
Vantaggi delle signorie:
− Fine delle lotte interne
− Ripresa artigianato e commercio
− Sviluppo delle tecniche e delle arti
PRINCIPALI SIGNORIE
➢ SAVOIA. Signoria d’origine feudale. Dalla Valle d’Aosta si espandono in Piemonte. Diventa Ducato di Savoia.
➢ VERONA: SCALIGERI. CANGRANDE della SCALA (ospita DANTE che gli indirizza la
XIII EPISOLA). È conquistata da GIAN GALEAZZO VISCONTI.
Prof.ssa L. Rosa
➢ MILANO: VISCONTI. Massimo sviluppo con GIAN GALEAZZO VISCONTI che sottomette quasi
tutta
la
Pianura
Padana
fino
all’Umbria. Per un periodo di
tempo la signoria fu sostituita
dalla Repubblica Ambrosiana finché da essa non si afferma la
nuova signoria degli SFORZA.
➢ FIRENZE: MEDICI. COSIMO IL VECCHIO dei MEDICI, sfruttando il
malcontento popolare, diventò
signore di FIRENZE. Gli successe
il nipote LORENZO il MAGNIFICO
(poeta, letterato, amante delle
arti e grande uomo di stato: si fa
garante dell’equilibrio tra gli Stati
in Italia e porta alla PACE DI LODI
1454).
➢ FERRARA:
ESTENSI.
ERCOLE
d’ESTE diventa signore, gli succede il figlio ALFONSO d’ESTE
(sposa LUCREZIA BORGIA, figlia
illegittima di papa ALESSANDRO
VI).
➢ MANTOVA: GONZAGA
➢ ROMA: STATO PONTIFICIO, con il
trasferimento della sede papale
ad AVIGNONE, cade nell’anarchia.
COLA DI RIENZO crea una repubblica nel 1347. Ma continuano le
lotte, nel 1377 papa GREGORIOXI
decide di riportare la sede papale
a ROMA. Alla sua morte però ci fu
disaccordo sul successore così
Prof.ssa L. Rosa
vennero eletti due papi (URBANO VI e CLEMENTE VII, ognuno con una propria
curia, uno sostenuto dal clero francese, l’altro dal clero romano: GRANDE SCISMA D’OCCIDENTE.
Nel 1400 è da ricordare il papa ALESSANDRO VI (RODRIGO BORGIA) a cui succede
il suo acerrimo nemico, papa GIULIO II (GIULIANO DELLA ROVERE).
➢ Italia centrale: insieme di Stati sotto il controllo di CESARE BORGIA (figlio illegittimo di papa ALESSANDRO VI). Con la morte del padre, senza protezione, è fatto
fuori dal suo successore, papa GIULIO II.
➢ REGNO DI NAPOLI: con la PACE DI CALTABELLOTTA era passata a CARLO d’ANGIO’ che distribuisce terre per ricompensare dell’aiuto contro MANFREDI di SVEVIA facendo rivivere il sistema feudale. NAPOLI resta comunque una grande capitale che rivive sotto il regno del dotto ROBERTO d’ANGIO’ (il re che conferì
l’incoronazione poetica a PETRARCA), protettore di artisti e letterati. Ultima
erede Angioina fu la regina GIOVANNA II d’ANGIO’ che lasciò il suo regno al figlio
adottivo, ALFONSO d’ARAGONA, già re di Sicilia, il quale riunisce le corone di
NAPOLI e Sicilia. Alla sua morte però il regno è nuovamente diviso: a FERDINANDO d’ARAGONA NAPOLI e a GIOVANNI d’ARAGONA la Sicilia.
ITALIA CONTESA TRA FRANCIA E SPAGNA
FERDINANDO d’ARAGONA muore senza eredi nel 1494. Rivendicano il suo regno:
➢ ARAGONESI di SPAGNA diretti in linea dinastica.
➢ ANGIOINI di FRANCIA perché un tempo il Regno di NAPOLI era Angioino.
Re di Francia era CARLO VIII d’ANGIO’ che ottenne l’appoggio del Ducato
di MILANO (SFORZA), di papa ALESSANDRO VI e della Repubblica di VENEZIA e scese in Italia.
L’avanzata si bloccò a FIRENZE (la città insorge, caccia i MEDICI ed è istituita la Repubblica di SAVONAROLA. SAVONAROLA è un frate domenicano,
fervente predicatore che fa approvare leggi a favore del popolo ma è anche
un fustigatore dei vizi e un vigilante della morale. Ciò lo rese inviso e nel
1497 fu scomunicato da papa ALESSANDRO VI e condannato al rogo come
eretico consentendo ai MEDICI di tornare in città). CARLO VIII puntò rapidamente sugli Aragonesi e li sconfisse. La vittoria fu troppo rapida e spaventò gli altri Stati italiani che crearono una LEGA ANTIFRANCESE e respinsero CARLO VIII in Francia.
Prof.ssa L. Rosa
Ritenta l’impresa un successore, LUIGI XII di ORLEANS, che prima rivendica
per sé il Ducato di MILANO (discende dai VISCONTI e riprende il Ducato
che era stato “usurpato” dagli SFORZA) poi fa un accordo con la Spagna
per dividere l’Italia meridionale ma non rispetta i patti ed è sconfitta dagli
Aragonesi di Spagna. L’Italia meridionale resta alla Spagna, alla Francia va
solo il Ducato di Milano.
Prof.ssa L. Rosa