Educazione civica: Oggi, tutti diamo per scontato il fatto di poter parlare liberamente ed esprimere le nostre opinioni senza doverci nascondere o subire censure o discriminazioni. Si tratta però di una conquista che l’umanità ha raggiunto solo di recente e che peraltro non ha ancora toccato ogni angolo del globo. Un tempo non molto lontano la gente veniva perseguitata, torturata, uccisa, bruciata viva se manifestava idee diverse da quelle del potere. La storia è piena di martiri che hanno combattuto fino alla morte per sostenere le proprie opinioni: religiose, politiche, filosofiche, sociali. L’articolo 21 della Costituzione, nel riconoscere a chiunque – cittadino, straniero o apolide – il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, sancisce l’architrave di tutte le principali libertà dell’uomo e, quindi, di uno Stato democratico. Perché nella libertà di espressione sono compresi una moltitudine di diritti. C’è innanzitutto il diritto di esprimere le proprie idee e, quindi, prima ancora, il diritto di pensare liberamente. Giuste o sbagliate che siano, le idee personali sono sempre legittime. Potremo dire che esiste un diritto di dire fesserie, senza che nessuno possa censurarle se non fanno del male ad altri. C’è poi il diritto di diffondere le proprie idee e di persuadere gli altri della bontà delle proprie ragioni, facendo ad esempio proselitismo. Si pensi a una persona che fa propaganda di un partito, che promuove un referendum raccogliendo firme per strada o che, al contrario, raduna una folla per protestare contro una legge. Nella libertà di espressione è compreso anche il diritto di non manifestare alcuna idea ossia il diritto a stare in silenzio; il diritto a dissentire dalle idee altrui e a criticarle nei limiti della moderazione; il diritto di cronaca ossia di informare la gente con la stampa o con qualsiasi altro mezzo di diffusione; il diritto di farsi un’idea propria partendo da quelle altrui e quindi il diritto ad essere informati, ad esempio dotandosi di un’antenna televisiva o di una connessione a Internet. Anche il diritto a poter accedere al web deriva dall’articolo 21 della Costituzione. L’articolo 21 della Costituzione dice che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Ma hanno di conseguenza il dovere di lasciare che anche gli altri facciano lo stesso. E non con semplice tolleranza, ma con gioia, con la consapevolezza che è dall’incontro dei pensieri diversi che nascono le migliori miscele. Il pane non si fa solo con la farina. Devi aggiungere anche l’acqua, il sale, il lievito. Se fossimo tutti farina, non potremmo più mangiare pane.