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AUGUSTO

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AUGUSTO
Data
31 a.C.
29 a.C.
27 a.C.
9 d.C.
14 d.C.
Evento
Inizio età imperiale
Virgilio inizia a scrivere l’Eneide
Ottaviano assume il titolo di augusto
Sconfitta di Teutoburgo
Augusto muore a Nola
Cariche di augusto
Ottaviano era pronipote di Cesare, che lo nominò suo erede (44 a.C.), a 19 anni. Dopo aver ricoperto cariche religiose
(pontefice e augure), salì tutti i gradini del cursus honorum mentre dalle città della Repubblica veniva riconosciuto
come patronus. Cumulando i poteri delle varie cariche, concentro nelle sue mani le funzioni del Senato (princeps),
delle magistrature consolari (imperium) e delle assemblee popolari (tribuno della plebe). Il suo fu un colpo di Stato
senza spargimenti di sangue. Restaurò la Repubblica (27 a.C.) e in cambio il Senato gli conferì il titolo di Augustus.
Riforme di Augusto
Augusto tenne per sé la provincia più ricca, l'Egitto, e quelle presso i confini, dove era indispensabile la presenza
dell'esercito. Le province inermi», come l'Italia, la Gallia meridionale o la Grecia, le assegnò al Senato. Riformò
l'esercito, riducendolo a 250.000 effettivi, divisi in 25 legioni a cui concesse la residenza nelle località dove erano
acquartierate. I legionari trasformarono gli accampamenti in città, costruirono acquedotti, strade, case, e presero a
coltivare la terra, con grande risparmio sugli acquisti e sul trasporto del grano. Nacquero così città di confine come
Magonza, Treviri, Cesarea e Augusta. La sicurezza del Mediterraneo era affidata a due flotte, con base al lago Misero
e a Ravenna. Questo dispiegamento di forze assicurò la sicurezza interna.
Obiettivi militari
Prima di Augusto l'impero era un insieme di possedimenti scollegati tra di loro; dopo la conquista delle regioni
montuose dell'Iberia e delle valli alpine, divenne un territorio continuo. Quindi Augusto sottomise il Norico, la
Pannonia e l'Illirico e fece del Danubio uno dei confini naturali dell'impero. Per raggiungere anche l'Elba avrebbe
dovuto conquistare la Germania; viste le difficoltà, attestò il confine sul fiume Reno. A oriente siglò accordi di non
belligeranza con il Regno dei parti. In gioco c'erano il possesso di alcuni territori, il monopolio del commercio delle
spezie e della seta, la vendetta di Carre. Sul fronte africano, fu invece impossibile segnare un confine nel deserto.
Organizzazione della città
Nell'Urbe confluivano le tasse ei tributi egli altri proventi dell'impero. Da Roma si diramava un sistema di strade che
collegava Europa, Asia e Africa e che garantiva l'efficienza del cursus publicus.
Da Roma l'imperatore evergète si occupava della redistribuzione, sotto forma di grandiosi edifici di pubblica utilità
(terme, acquedotti, basiliche, teatri stadi e anfiteatri), di distribuzioni gratuite di cibo, di spettacoli e giochi gladiatori
e anche di investimenti sulla sicurezza. Augusto istituì infatti un corpo di vigili del fuoco, uno di polizia urbana e uno
di guardie personali (i pretoriani). L'impero era fatto di un migliaio di centri urbani, costruiti sul modello di Roma. Gli
abitanti adottavano lo stile di vita romano e i ricchi imitavano l'imperatore, redistribuendo parte delle loro ricchezze
in opere pubbliche. Attraverso questo sistema urbano, e con il coinvolgimento delle élite locali, l'impero
praticamente si autogovernava.
Data
14 d.C.
41 d.C.
64 d.C.
69 d.C.
70 d.C.
79 d.C.
Evento
Inizio della famiglia Giulio Claudia con imperatore Tiberio
Morte di Caligola i pretoriani scelgono Claudio come imperatore
Incendio di Roma. È imperatore Nerone
Anno dei 4 imperatori e inizio della dinastia italica dei flavi
Distruzione della città di Teutoburgo
Il Vesuvio distrugge le città di Pompei. È imperatore Tito
Principato nobiliare
Non avendo mai ammesso che il suo governo era monarchico, Augusto non ebbe modo di definire i metodi della
successione. Comunque, prima di morire (14 d.C.), riuscì a designare suo erede il figliastro Tiberio. Costui fu il primo
dei quattro imperatori membri della famiglia Giulio-Claudia, conosciuti anche come il <principato nobiliare>. Dopo
Tiberio fu la volta di Caligola (voleva instaurare una monarchia di tipo orientale, regnò dal 37-41), quindi Claudio (4154) e infine Nerone ( emanò una riforma economica favorevole allo stato, regnò dal 54-68).
Dinastia italica
Quando Nerone si suicidò nel 68 d.C., si scatenò una guerra tra le legioni guidate da Otone, Galba e Vitellio, che si
eliminarono a vicenda nel giro di un anno. Il Senato nominò allora il generale Vespasiano, con cui iniziò la dinastia
italica dei Flavi: nel 79 gli successe il figlio Tito, seguito nell'81 dal fratello Domiziano. Inviso ai senatori, fu ucciso nel
96 e condannato alla damnatio memoriae.
Dinastia provinciale
Nerva (96-98), convinti che con lui avrebbero riacquistato un peso politico. Con Nerva ebbe inizio la dinastia
provinciale; il successore era designato attraverso il metodo dell'adozione e scelto in base alle qualità personali;
Traiano (98-117) conquistò la Dacia e sconfisse i parti impadronendosi di Armenia, Mesopotamia e Arabia Petrae:
con lui l'impero raggiunse la massima estensione.
Adriano (117-138). Lasciò perdere la Mesopotamia, troppo impegnativa da difendere. Nella Britannia settentrionale
eresse un Vallo che porta il suo nome. In Arabia realizzò il Fossatum Africae per respingere i pastori del Maghreb e
del Sahara. Nel 132 sedò nel sangue la rivolta degli ebrei e condannò i superstiti ad abbandonare la Palestina.
Antonino Pio (138-161) mise in regola i conti dello Stato;
Marco Aurelio (161-180) e il fratello adottivo Lucio Vero (161-169) regnarono insieme.
A quest'ultimo si deve un'ulteriore sconfitta dei parti, mentre Marco Aurelio ricacciò un'invasione di quadi e
marcomanni. Seguace dello stoicismo, raccolse in” A sé stesso” le sue riflessioni filosofiche e la sua concezione di
governo. Sotto di lui, a Lione ci fu la prima violenta persecuzione contro i cristiani;
Commodo (180-192) che non solo invase Roma di culti orientali ma voleva cambiarne il nome in Colonia
Commodiana. Fu subito ucciso in una congiura di palazzo.
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