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Vivaldi 4 stagioni

VIVALDI – Le 4 stagioni
La primavera
È composta in 3 movimenti che descrivono tre momenti della stagione:
1. il canto degli uccelli (allegro), intermezzo interpretato dal “concertino” di 3 violini soli;
l’episodio dei tuoni e dei fulmini è rappresentato con una stessa nota ribattuta con violenza
2. il riposo del pastore con il suo cane (largo) rappresentato dal violino solista principale
3. la danza finale (allegro)
Le note ribattute più volte delle viole rappresentano l’abbaiare del suo fedele cane
I restanti violini rappresentano le foglie fruscianti.
L'estate
È una composizione dai toni accesi e violenti
L’estate riflette maggiormente rispetto agli altri la carica esplosiva della stagione
La tempesta viene descritta un po’ alla volta al pastore:
1. prima si avvicina da lontano nella calura estiva (allegro non molto - allegro)
i suoni sembrano soffocati dal caldo e dalla stanchezza
2. poi il pastore si spaventa per l'improvviso temporale (adagio)
3. infine la potenza sprigionata dalla tempesta in azione (presto) rappresentata da una
“tempesta strumentale”: note che scendono come fulmini, note ribattute come tuoni, note
che rappresentano il vento.
L'autunno
Vivaldi descrive la figura del dio Bacco:
1. prima un'iniziale descrizione della vendemmia (allegro)
2. poi la sbornia provocata dal vino, dal titolo “I dormienti ubriachi”, in un clima calmo e sereno
(adagio molto) suonato dal violino solista
3. infine, l'ultimo movimento coincide con i rapidi ritmi della caccia (allegro).
L'inverno
L'inverno viene descritto in tre momenti:
1. l'azione spietata del vento gelido (allegro non molto) con note ribattute
2. la pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (largo) è rappresentata dai “pizzicati” dei
violini. È il movimento più conosciuto dei quattro concerti
3. la serena accettazione del rigido clima invernale (allegro).