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1 Il Concerto grosso in re maggiore op

Il Concerto grosso in re maggiore op. 6, n. 4, è una composizione di Arcangelo Corelli, ed è stato
pubblicato come quarto concerto nei suoi Dodici Concerti Grossi op. 6 nel 1714. Questo concerto
grosso è il secondo più notevole dei dodici, dopo il n. 8, il famoso Concerto di Natale.
Il numero 4 si distingue principalmente per il suo suono complessivamente carico di gioia, che lo rende
un esempio usato di frequente per dimostrare il rinomato stile cantabile di Corelli.
Concertino: 2 violini, violoncello e basso continuo
Ripieno: violini I, violini II, viole e basso continuo
Il concerto è diviso in quattro movimenti:
Adagio - Allegro
Adagio
Vivace
Allegro - Allegro
La struttura di questo concerto è unica rispetto all'altro op. 6 concerti (che ha 5+ movimenti brevi e
frammentari basati su danze barocche italiane) perché ha 4 movimenti ben sviluppati, che ricordano
quelli di una tipica sinfonia dell'era romantica:[1] che inizia con un Allegro seguito da un Adagio, un
Minuetto /Scherzo (in questo caso un minuetto, in quanto lo Scherzo non era ancora utilizzato nelle
opere orchestrali a quel punto) e infine un emozionante finale.
Questo tipo di struttura è comune tra le sonate da chiesa composte da Corelli, tuttavia questa è quella
su cui i futuri compositori hanno basato le loro sinfonie e concerti. Questa struttura potrebbe non essere
propria di Corelli, tuttavia lui, insieme ad Antonio Vivaldi, ha certamente contribuito a portarla nella
musica orchestrale.
Il Barocco Italiano
ARCANGELO CORELLI
(1653-1713)
Concerto Grosso, in Re Maggiore, Op. 6, No. 4
Adagio - Allegro
Adagio
Vivace
Allegro – Allegro
PIETRO ANTONIO LOCATELLI
(1695-1764)
Concerto Grosso, in Do minore, Op. 1, No. 11
Largo
Allemanda. Allegro
Sarabanda. Largo
Giga. Allegro
ANTONIO VIVALDI
(1678-1741)
Concerto Grosso, in Re minore, RV565, Op. 3, No. 11
Allegro. Adagio e spiccato
Allegro
Largo e spiccato
Allegro
Il Barocco Italiano
Abbiamo deciso di proporre Corelli, Vivaldi e Locatelli in quanto sono tra i principali compositori italiani del periodo, tutti e 3
violinisti e nonostante tanti aspetti compositivi in comune, tipici dell'epoca, hanno delle differenze e una precisa identità
dovuta sicuramente al gusto personale e alla regione di provenienza.
Abbiamo scelto un concerto grosso di ciascun compositore per mettere in evidenza similitudini e differenze.
Con il termine Concerto grosso si intende una forma musicale del medio barocco italiano, basata, sull'alternanza tra movimenti
lenti e veloci, caratterizzata per il suo organico strumentale, che ne determina anche l'originalità strutturale.
L'organico strumentale infatti è suddiviso in due sezioni, che dialogano:
il Concertino e il Concerto grosso.
La prima è composta di norma, da due violini e un violoncello, che hanno delle parti solistiche, la seconda, dal resto
dell'orchestra e dallo strumento a tastiera che realizza il basso continuo, in questo caso il Clavicembalo.