Appunti di Chimica 1 Prof. Guido Busca Prof. G. Caracciolo STRUTTURA ATOMICA DELLA MATERIA Democrito V-IV sec. a . C. Ripresa, a livello filosofico, nel XVII secolo Sviluppo scientifico, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo: - Osservazione di reazioni chimiche semplici. - Misura dei pesi dei reagenti e dei prodotti - Misura dei volumi dei reagenti e dei prodotti gassosi - Individuazione di alcune specie chimiche come "elementi" e di altre come "composti" ( per esempio idrogeno, ossigeno e acqua) LEGGE DELLA CONSERVAZIONE DELLA MASSA Lavoisier 1785 Nelle miscele reagenti la massa totale si conserva. LEGGE DELLE PROPORZIONI DEFINITE Proust 1799 In ogni composto il rapporto ponderale fra gli elementi che lo costituiscono è definito e costante LEGGE DELLE PROPORZIONI MULTIPLE Dalton 1807 Quando due elementi possono combinarsi insieme in rapporti ponderali diversi per dare composti diversi, le quantità di uno di essi che nei vari casi si combinano con la medesima quantità dell' altro stanno fra loro in rapporti espressi da numeri interi generalmente piccoli. es. ossidi di azoto: rapporto O:N N2O NO N2O3 NO2 N2O5 1:2 2:2 3:2 4:2 5:2 LEGGE DI GAY-LUSSAC Gay-Lussac, 1808 Quando due gas si combinano fra loro, il rapporto fra i volumi dell' uno e dell' altro che reagiscono insieme è espresso da numeri interi e piccoli. Lo stesso vale fra i reagenti e i prodotti, se sono gassosi. IPOTESI DI AVOGADRO Avogadro, 1811 In uguali condizioni di temperatura e pressione, uguali volumi di gas diverso contengono lo stesso numero di particelle (atomi o molecole ?) DETERMINAZIONE DELLA SCALA DEI PESI MOLECOLARI RELATIVI (almeno per i gas) Definizione della Unità di Massa Atomica (u.m.a.) Inizialmente si prese come peso molecolare di riferimento il peso atomico dell' idrogeno molecolare, fissato = 2 uma. L' atomo di idrogeno pesava quindi 1 uma. Poi si decise di definire 1 uma = 1/12 della massa atomica dell'isotopo più stabile dell' atomo di C, il 12C USO DELL' IPOTESI DI AVOGADRO PER LA MISURA DEI PESI ATOMICI Cannizzaro, 1858. Composto Ossigeno Acqua Acqua ossigenata Ossido di carbonio Anidride Carbonica Ossido d’ Azoto Anidride solforosa Anidride solforica Formula Peso molecolare O2 32 H2O 18 H2O2 34 CO 28 CO2 44 NO 30 SO2 64 SO3 80 Peso dell’ ossigeno contenuto nell peso molecolare (in grammi) 32 16 32 16 32 16 32 48 DEFINIZIONE DI MOLE (GRAMMOMOLECOLA O GRAMMOATOMO) Una quantità macroscopica di una sostanza chimica che è rappresentata, espressa in grammi, da un numero uguale al suo peso molecolare o atomico espresso in uma. IL NUMERO DI AVOGADRO N. Quante molecole ci sono in una mole ? N è l' inverso dell' unità di massa atomica. Determinazione di N: inizio XX secolo N = 6.023 . 1023 1 uma = 1.66 . 10-24 g La maggior parte degli atomi ha un peso atomico molto vicino ad un multiplo intero del peso atomico dell' atomo dell' idrogeno: Protoni = Neutroni = Elettroni = 1.67252 . 10-24 g 1.67482 . 10-24 g 9.109 . 10-28 g Motivi per cui i pesi atomici non sono interi esatti: - difetto di massa - abbondanza isotopica - (peso degli elettroni) = = = 1.00728 uma 1.00867 uma 0.00054 uma = 1/1822 uma PARTICELLE SUBATOMICHE Evidenza elettroni e protoni: raggi catodici (Hittorf, 1869). Scoperta della radioattività (Becquerel, 1896). Esperienza di Rutherford (1910-1911): la materia è fatta di vuoto ? Esperienza di Thomson (1912): scoperta degli isotopi. Nucleo -Protoni ( + ) -Neutroni Elettroni ( -) Rappresentazione di un atomo AZX Z = N. atomico = N. della carica nucleare = N. di protoni = N. di elettroni. A = N. di massa = N. di protoni + N. di neutroni ~ massa atomica. ISOTOPIA isotopi dell' idrogeno l H = prozio (idrogeno normale) l 2 H = deuterio = D 1 3 H = trizio = T 1 99.985% 0.015% artificiale Z= 1 A= 1 1 protone Z = 1 A= 2 1 protone, 1 neutrone Z = 1 A= 3 1 protone, 2 neutroni massa atomica dell' idrogeno 1.00794 uma isotopi del carbonio 12C 98.90% Z = 6 A= 12 13C 1.10% Z = 6 A= 13 14C (radioattivo) Z = 6 A= 14 6 protoni + 6 neutroni 6 protoni + 7 neutroni 6 protoni + 8 neutroni massa atomica del carbonio 12.011 uma isotopi del cloro : : 35Cl 75.77% 37Cl 24.23 % Z = 17 A= 35 Z = 17 A= 37 17 protoni + 18 neutroni 17 protoni + 20 neutroni massa atomica 35.4527 uma isotopi del bromo 79Br 50.69% Z = 35 A= 79 81Br 49.31 % Z = 35 A= 81 35 protoni + 44 neutroni 35 protoni + 46 neutroni massa atomica79,904 uma (ma l’isotopo 80Br non esiste) ATOMO DI IDROGENO – MODELLI “CLASSICI” 1. J. J. Thomson (1904) 2. E. Rutherford (1911, premio Nobel nel 1908 per l’ esperienza di R.) L’ elettrone dovrebbe emettere un radiazione, perdendo energia. Dovrebbe quindi emettere una radiazione di energia decrescente e dovrebbe cadere sul nucleo in 10 -11 secondi. 3. N. Bohr (1913, premio Nobel nel 1922): ipotesi quantistica. Deriva dall’ ipotesi di Plank, E = h . L’ elettrone non emette alcuna radiazione = stati stazionari. Quantizzazione del momento angolare: mvr = nh/2 Attrazione del nucleo sull’ elettrone (unità di misura cgs): f = ma = e2/r2 Accelerazione centripeta: a = v2/r Quindi: e2/r2 = m v2/r r = n2 h2 / 42me2 Energia cinetica T = mv2/2 = e2/2r Energia potenziale V = -e2/r Energia totale E = -e2/r + e2/2r = - e2/2r = - 22me4/ n2h2 FENOMENOLOGIA TIPICA DELLE PARTICELLE MATERIALI - riflessione - rifrazione descritte tramite la Meccanica Classica (Newton) FENOMENOLOGIA TIPICA DELLE ONDE -interferenza -diffrazione descritte tramite la Meccanica Ondulator;n PARTICELLE SUBATOMICHE: particelle, ma con carattere ondulatorio LA LUCE E LE ALTRE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE Maxwell (1831-1879) c = velocità della luce nel vuoto (una costante universale) = 2.977 108 m/s = lunghezza d'onda [lunghezza] = frequenza [tempo-l] E = energia =c/ E= h = h c/ h= costante di Planck (una costante universale) = 6.626 10-34 J.s Fotone: quanto (particella di massa nulla) di energia E Teoria della relatività (Einstein, 1905) = in casi particolari, l' energia si trasforma in massa Relazione relativistica E= mc2 = h/mc (relazione tra la lunghezza d'onda e la massa che può produrre LE ONDE DI DE BROGLIE (1924) ad ogni particella si associa un’ onda tale che: = h/mv . PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI HEISENBERG (1927) x .p h dove p= m v (p = quantità di moto, m = massa, v = velocità) quindi x .v= h/m EQUAZIONE DI SCHRÖDINGER (1926) (2/x2 ) + (2 / y2 ) + (2 / z2 )+ (82m / h2) (E -V) = 0 dove SOLUZIONI DELL' EQUAZIONE DI SCHRÖDINGER (x,y,z) = funzione d'onda, di tipo probabilistico, funzione delle coordinate spaziali (cartesiane). Esprimibile alternativamente come funzione delle coordinate polari: (r,,) E = energia della particella (elettrone) AUTOVALORI AD OGNI FUNZIONE (x,y,z) CORRISPONDE UN SOLO AUTOVALORE E, MENTRE AD OGNI AUTOVALORE E POSSONO CORRISPONDERE PIU' FUNZIONI D'ONDA (x,y,z) V = energia potenziale, la cui espressione dipende dal sistema studiato. per l'atomo di idrogeno: V= -e2/r E = - 22me4 / h2n2 dove: m = massa della particella (elettrone) e = carica della particella h = costante di Planck = 3.14159 n 1 (intero) numero quantico principale restrizioni quantiche |p| = l(l+1)h/2 pz = ml h/2 1 = numero quantico secondario = intero 0 1 n-1 ml = numero quantico magnetico = intero -l ml +l Ogni stato energetico dell ' elettrone definito da una terna di valori dei tre numeri quantici corrisponde a due diversi stati di uguale energia, che si distinguono solo in presenza di un campo magnetico. Orientazione del momento magnetico intrinseco dell' elettrone: numero quantico di spin elettronico= ms = + 1/2 o -1/2 Lo stato di un elettrone è definito da una quaterna di numeri qualltici: n, l, ml, ms NUMERI QUANTICI 1. Numero quantico principale n>0 Quantizzazione dell’ energia 2. Numero quantico secondario o azimutale 0ln Quantizzazione della quantità di moto orbitale. -l ml +l 3. Numero quantico magnetico Quantizzazione della proiezione del momento della qunatità di moto sulla direzione z di un campo magnetico esterno ms = ½ 4. Numero quantico di spin Quantizzazione del momento intrinseco di quantità di moto e del suo momento magnetico intrinseco Lo stato di ogni elettrone è definito da una quaterna di numeri quantici n, l, ml, ms n 1 ml orbitale 1 0 0 ls 2 0 0 2s 2 2 2 1 1 1 -1 0 +1 2px 2py 2pz 3 0 0 3s 3 3 3 1 1 1 -1 0 -1 3px 3py 3pz 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 -2 -1 0 +1 +2 3d 4 0 0 4s 4 4 4 1 1 1 -1 0 +1 4px 4py 4pz 4 4 4 4 4 2 2 2 2 2 -2 -1 0 +1 +2 4d 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 4f C00RDINATE P0LARI x = r sen c0s y = r sen sen z = r c0s Le s0luzi0ni dell' equazi0ne di Schrödinger p0ss0n0 essere espresse c0sì (r,,) = Rn,l (r) . l,m () . m () (r,,) = funzi0ne d' 0nda di tip0 pr0babilistic0 dP = 2dV = pr0babilità dP/dV = 2 = densità di pr0babilità 2dV = 1 (l’ elettr0ne c’è) 4 r2 2 = distribuzi0ne della pr0babilità