Corso di Laurea in Infermieristica
II anno- 2018-2019
Benevento
Antonio De Mizio
PERCHE’ STIAMO PARLANDO DI
PRIMO SOCCORSO?
Perché TUTTI possiamo trovarci nelle
condizioni di dovere prestare aiuto.
Bastano delle semplici manovre e un
comportamento corretto per salvare la
vita di una persona (amico/a, parente,
collega di lavoro, vicino di casa,
conoscente…)
Il primo soccorso è
caratterizzato da
interventi compiuti da
personale non
sanitario, in attesa
dell’intervento
specializzato
Il PRIMO SOCCORSO è l’aiuto che CHIUNQUE
può prestare ad una o più persone, vittime di un
trauma o di un malore, in attesa dell’arrivo di un
soccorso qualificato.
Il PRONTO SOCCORSO è effettuato solo da
medici, infermieri, volontari opportunamente
addestrati, con strumenti e terapie adeguate, sul
luogo dell’evento, durante il trasporto e
all’ospedale.
Omissione di soccorso (art. 593 C.P.)
Il reato è consumato da chiunque”...trovando
abbandonato...persona incapace di provvedere a sé
stessa omette di darne avviso all’Autorità.
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo
inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in
pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di
darne immediato avviso alle Autorità.”
Stato di necessità (art. 54 C.P.)
Non è punibile chi abbia commesso il fatto per
esservi stato costretto dalla necessità di salvare
sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave
alla
persona,
pericolo
non
da
lui
volontariamente causato né altrimenti evitabile,
sempre che il fatto
sia proporzionale al pericolo.
Il buon esito di un intervento di
primo soccorso è legato a:
la tempestività dell’intervento
le capacità tecniche dei
soccorritori
Il PRIMO SOCCORRITORE rappresenta un importante
ponte fra l’evento (infortunio, malore) e il SOCCORSO
QUALIFICATO.
primo
soccorso
…..alcune considerazioni…..
•Se si arresta il respiro, il cuore continua a battere
solo per 7-8 minuti
•Lesioni al bulbo portano all’arresto della
respirazione e all’arresto cardiaco
•Se il cuore è il primo a fermarsi, quasi
immediatamente si verifica l’arresto respiratorio
•L’anossia cerebrale provoca lesioni irreparabili
dopo 4-5 minuti
•Dopo 8-10minuti di anossia si ha la “morte
cerebrale”
Inizia dopo 4-6’ di assenza di circolo
Dopo circa 10’ si hanno lesioni cerebrali
irreversibili.
4’ Morte clinica
10’ Morte biologica
Coma permanente, deficit motori o sensoriali,
alterazione delle capacità cognitive…
URGENZA:
la vita dell’infortunato è in pericolo
 bisogna intervenire immediatamente
GRAVITA’:
non comporta necessariamente l’urgenza,
 Aspettiamo il soccorso qualificato
 Non deve mai sostituirsi al medico
 Non deve mai azzardare manovre che non sa
fare
 Non deve cercare di essere eroe né di fare
miracoli
 Non deve farsi prendere dal panico
 Non deve somministrare liquidi all’infortunato
 Non deve trasportare l’infortunato
 Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi
 Favorire la sua sopravvivenza
 Saper distinguere i casi urgenti dai casi gravi ma
non urgenti
 Allontanare la folla
 Saper effettuare una corretta chiamata di
soccorso
 Effettuare sostegno morale
 Se presente un medico offriamo la nostra
collaborazione
Consenso informato
Nelle decisioni prese nei confronti di una
persona cosciente e maggiorenne bisogna
tenere conto anche del parere della vittima.
(Es. chiamare un’ambulanza o un medico o un familiare)
Se la persona non è in grado di
esprimere la propria volontà si
considera il consenso implicito.
QUANDO SONO COMPROMESSE LE
FUNZIONI VITALI:
FUNZIONE NERVOSA 
COSCIENZA
FUNZIONE RESPIRATORIA 
RESPIRO
FUNZIONE CIRCOLATORIA 
CIRCOLO
IL TRIANGOLO DELLA VITA
COSCIENZA
RESPIRO
CIRCOLO
EMERGENZA
URGENZA
Situazione imprevedibile,
che può interessare più
persone,
che
esige
decisioni immediate e un
notevole
grado
di
efficienza organizzativa.
Condizione in cui non
esiste un immediato
pericolo di vita, ma per
la quale è necessario
adottare in breve tempo
l’intervento terapeutico.
assodato che…
 Mantenere la calma
 Se non si è assolutamente sicuri della dinamica
dell’incidente o non si è in grado di intervenire in
modo
opportuno
NON
ESITARE
A
RICHIEDERE SOCCORSO
 Nel caso di lesioni importanti a testa, colonna
vertebrale
e
bacino
evitare
manovre
inappropriate (possibile aggravamento del trauma)
DI 3 ELEMENTI
La scena
IL SOCCORRITORE
LA VITTIMA
PRESERVARE SE STESSI!
PENSARE PRIMA
DI AGIRE!
OCCHI APERTI!
PRENDI RISCHI
CALCOLATI…
AUTOPROTEZIONE!
MAI DIVENTARE LA
SECONDA VITTIMA!
B.L.S. = BASIC LIFE SUPPORT
1. Valutare la dinamica dell’evento (trauma, malore, …)
2. Agire in sicurezza: autoprotezione
3. Esame dell’infortunato
4. Allarme o chiamata di soccorso
5. Continuo l’esame dell’infortunato
6. Praticare i “gesti” previsti per quel tipo di incidente
7. Completare l’assistenza fino all’arrivo del soccorso
qualificato
Catena della Sopravvivenza
1:VALUTARE LA SCENA
2: PROTEZIONE
•La scena è sicura?
•Ci sono pericoli?
QUALE RISCHIO?
Rischio biologico: sangue, urine, feci, vomito,
sperma,
saliva
Rischio chimico: incidenti con autocisterne, fumi
sprigionati da incendi, ustioni da sostanze
chimiche, interventi in cantieri edili e siti industriali
Rischio fisico: radiazioni, elettricità, incendi, rumori
e vibrazioni, ambienti molto umidi molto caldi
oppure molto freddi
Rischio movimentazione manuale carichi: lesioni
dorso dorso-lombari a carico strutture ossee,
muscolari, tendinee, nervose e vascolari
traffico veicolare
incontrollato
fuoco
Garantire sempre la
sicurezza della scena!
gas tossici
pericolo di crollo
Folla
Etc..
ELIMINARE
FATTORI DI
RISCHIO
SE POSSIBILE
SPOSTARE IL
FERITO
3: Esame dell’infortunato
STATO DI COSCIENZA
Signore, signore
mi sente?
SE E’ COSCIENTE
SIGNIFICA CHE RESPIRA
E CHE IL CUORE BATTE 
Si prosegue l’ispezione
con calma…. E si decide
come procedere….
4: ALLARME O CHIAMATA DI
SOCCORSO
Aiuto! Chiamate
il 118!
SE NON E’ COSCIENTE,
cioè non risponde alle
domande né agli stimoli,
 URGENZA  118
Se possibile
NON ABBANDONARE MAI
L’INFORTUNATO
Se fosse INDISPENSABILE
allontanarsi per la richiesta di
soccorso.
Ricava dall’ambiente tutte le
indicazioni possibili sulla dinamica
dell’incidente.
Nome
Località
Via-Nr. Civico
Riferimenti Telefono
Ha visto l’accaduto
Vede l’infortunato
…………
METODO DELL’ABC
A = AIRWAYS (Vie Aeree)
Controllare la facoltà di risposta (È cosciente? È incosciente?)
Assicurare la pervietà delle vie aeree
B = BREATHING (Respiro)
Controllare l’attività respiratoria
C = CIRCULATION (Circolo)
Controllare la presenza di segni di circolo
In assenza di respiro o di respiro anormale
praticare R.C.P. = rianimazione cardio polmonare
5: Continuo l’esame dell’infortunato
RESPIRO
a. DEVO LIBERARE LE VIE AEREE!
N.B. SE SI TRATTA DI UN TRAUMATIZZATO VALUTARE SE
E’ IL CASO DI IPERESTENDERE IL CAPO o se è meglio solo
sollevare la mandibola
•Iperestendi il capo sollevando il mento
•Apri la bocca e verifica presenza corpi estranei
5: Continuo l’esame dell’infortunato
RESPIRO
b. VALUTO L’ATTIVITA’ REPIRATORIA
Guardo
Ascolto
Sento
Per 10’
6: AZIONI
SE RESPIRA
SE NON RESPIRA
PLS
RCP
POSIZIONE
LATERALE DI
SICUREZZA
30 COMPRESSIONI
TORACICHE ESTERNE
alternate a 2
INSUFFLAZIONI
Posizione laterale di sicurezza
Rianimazione cardiopolmonare
COMPRESSIONI TORACICHE
Posizione del soccorritore
Rianimazione cardiopolmonare
Rianimazione cardiopolmonare
2 ventilazioni efficaci di circa 1” l’una
La RCP va eseguita su una superficie rigida,
non su un letto o su un divano!
Le ventilazioni vanno eseguite con il capo
ben iperesteso e non devono essere troppo
energiche o veloci, si rischia che entri aria
nello stomaco con conseguente vomito
Se il soccorritore non se la sente può anche
eseguire solo le compressioni o fare la
respirazione bocca-naso
7: COMPLETO L’ASSISTENZA
• La sequenza 30
compressioni/2
insufflazioni viene
interrotta solo quando:
a)riprende la respirazione
efficace,
b)arriva il soccorso
avanzato,
c)il soccorritore è esaurito
fisicamente!
CODICE ROSSO
Pericolo di vita IMMEDIATO. Compromissione
di una o più delle funzioni vitali.
CODICE GIALLO
Situazione URGENTE.
Alterazione di una o più funzioni vitali.
CODICE VERDE
Non vi è pericolo di vita.
È necessaria comunque una valutazione medica che può
però essere dilazionata nel tempo.
CODICE BIANCO
Non vi è pericolo di vita. La situazione dovrebbe essere
risolta attraverso la medicina di base.
• LIPOTIMIA (Insieme di sintomi che possono precedere
la sincope): malessere passeggero con ronzii
auricolari, pallore, nausea, parestesie, bradicardia,
appannamento della vista, sudorazione, senso di
freddo, sensazione angosciata di imminente perdita
dei sensi
• SINCOPE: perdita di coscienza improvvisa, di
breve durata, a risoluzione spontanea. Il soggetto
ha una debolezza muscolare generalizzata ed è
incapace di mantenere la posizione eretta (da ipossia
acuta)
•
•
•
•
•
•
•
stress emotivo
sudorazione, vomito, diarrea
soggiorno in ambienti eccessivamente affollati
o surriscaldati
insolazione
cambiamenti di postura troppo bruschi
abbassamento della pressione arteriosa
malattie concomitanti (disturbi del ritmo cardiaco e del
circolo cerebrale, anemia, etc.)
Mettere il soggetto in posizione antishock:
farlo distendere per terra sollevargli le
gambe liberare il paziente dagli indumenti
stretti
Chiamare il 118
Totale e prolungata perdita della coscienza con
mancata risposta a stimoli verbali, tattili,
dolorifici
Cause:
• trauma cranico
• emorragia o ischemia cerebrale
• disturbi metabolici ed endocrini
• infezioni
• intossicazioni
 Se non è traumatizzato porlo in
posizione laterale di sicurezza
 Chiamare il 118
 Verificare e monitorare le funzioni vitali
E’ una sindrome complessa e molto
pericolosa; può iniziare con una lipotimia
e/o una sincope
Come riconoscerlo:
il soggetto si presenta confuso o in uno stato
di torpore, freddo, pallido con le estremità a
chiazze respiro rapido e superficiale, polso
frequente e difficile da palpare.
 Pallore e poi cianosi delle estremità
(volto,
labbra, naso, orecchie, mani, piedi)





cute delle estremità fredda al tatto
respiro frequente e corto
polso rapido e difficile da palpare
abbassamento della pressione arteriosa
alterazione della coscienza, fino al coma
Mettere il soggetto in posizione antishock:
farlo distendere per terra sollevargli le
gambe liberare il paziente dagli indumenti
stretti
Chiamare il 118
Va sempre sospettato un malessere in
diabetico quando si manifestano:
• Agitazione o sonnolenza
• disturbi della coscienza
• Coma
SE POSSIBILE:
- interrogare parenti o conoscenti
- cercare documenti o medagliette su cui sia
segnalata tale condizione
In un caso di malessere in soggetto diabetico
accertato nel dubbio applicare la regola del
glucosio per tutti!
• nel coma iperglicemico lo zucchero non
peggiora di molto la situazione
• nel coma ipoglicemico il soggetto ne ha un
immediato beneficio
TRAUMA
Maggior causa di morte sotto i 40 anni
Terza causa di morte in tutti i gruppi di età
Lesioni della cute che possono interessare
anche i muscoli e i vasi:
• abrasioni, escoriazioni
• ferita da taglio, a margini quasi rettilinei
• ferita da punta, di diametro piccolo, ma
profonda
• ferita lacero- contusa: la cute ed i tessuti si
rompono dando luogo a lesioni irregolari
Possibili complicanze: emorragie,
infezioni, lesioni organi interni
shock,
•
•
•
SUPERFICIALI: lesione che interessa
solamente la barriera cutanea (epidermide e
derma) o mucosa
PROFONDE: la soluzione di continuità
interessa anche i tessuti sottostanti (tessuto
adiposo, fascia, tessuto muscolare)
PENETRANTE: se mette in comunicazione
l’esterno con la cavità toracica, addominale o
cranica
Il trattamento di una ferita superficiale si basa
sulle seguenti fasi:
1.
2.
3.
4.
Esposizione
Detersione
Disinfezione
Medicazione
indossare sempre guanti
sterili!
1. Esposizione: scoprire la ferita
2. Detersione: lavarla con acqua corrente
 usare il sapone per rimuovere impurità
presenti
 Non rimuovere eventuali corpi penetranti
3.Disinfezione: utilizzare soltanto
soluzioni antisettiche
N.B. non usare ovatta,
alcool,polvere antibiotica
4.Medicazione: coprire la ferita con
garze sterili
5.Fasciare con bende per tenere a
posto la medicazione.
Se continua il sanguinamento:
- sollevare l’arto
- aggiungere un’altra fasciatura
- applicare ghiaccio
Importante! Controllare la regolarità
della vaccinazione antitetanica
TRATTAMENTO
Una ferita profonda può produrre una
lesione arteriosa
trattamento prioritario dell’emorragia!
 Indossare i mezzi barriera
 Posizione antishock
 Non comprimere se vi sono corpi estranei
conficcati
 Non rimuovere il corpo estraneo (pericolo
emorragia)
 Tamponare l’emorragia, premendo con
forza
avvisare il 118
In base a :
•estensione
•profondità
•presenza di corpi estranei
Sono sempre gravi e richiedono terapie ospedaliere le
ferite:
 al viso
 agli orifizi naturali
 al torace
 all’addome
ATTENZIONE: Porre sempre all’attenzione di un
medico una ferita da taglio alle mani e/o ai piedi
•
ARTERIOSE: il sangue zampilla lontano
dalla ferita, sincrono con i battiti del
cuore
•
VENOSE: il sangue scorre lentamente
con flusso costante
•
ESTERNE
•
INTERNE
•
ESTERIORIZZATE
ATTENZIONE!
La gravità di una emorragia dipende da quanto
sangue si perde e per quanto tempo: più
sangue si perde meno ossigeno arriva ai vari
organi; può sopraggiungere lo shock.
Come intervenire
1
2
3
4
• Pressione diretta sul punto della lesione
• SOLLEVAMENTO (di un arto)
• COMPRESSIONE a distanza
• Laccio emostatico
1) COMPRESSIONE
DIRETTA:
pressione locale con una
garza per 3 minuti (tempo
di coagulazione);
aggiungere altre garze
senza togliere mai quella
sotto.
2. BENDAGGIO COMPRESSIVO:
garza arrotolata e compressa con un
bendaggio, senza fermare la circolazione
arteriosa.
3. SOLLEVAMENTO DELL’ARTO:
alzare l’arto oltre il livello del cuore, se non
vi è evidenza di fratture.
4) PUNTI DI COMPRESSIONE:
comprimere selettivamente
l’arteria a monte del punto di
Sanguinamento
ARTERIA SUCCLAVIA
ARTERIA SUCCLAVIA
ARTERIA BRACHIALE
ARTERIA FEMORALE
ARTERIA POPLITEA
ARTERIA CAROTIDEA
5. LACCIO EMOSTATICO: è da utilizzare solo come risorsa
estrema quando le altre tecniche non funzionano o se vi è già
un’amputazione parziale. Si devono usare le seguenti
precauzioni:deve essere largo 5-7 cm, deve essere piatto ed
elastico, si deve posizionare tra la ferita e il cuore annotando
sempre l’ora di applicazione.
6. BRACCIALE DELLO SFIGMOMANOMETRO: come il laccio,
durante emorragie gravi, si può controllare anche la pressione.
7. CRIOTERAPIA: applicare ghiaccio non direttamente sulla cute,
non oltre i 20’ e abbinato con altre tecniche.
Se si utilizza il laccio emostatico
Scrivere l’ora di applicazione sulla pelle del paziente in modo
visibile
Non rimuovere il laccio ma aspettare il personale sanitario
•
•
•
coprire bene la vittima
lasciare scoperto soltanto
l’arto dove è stato applicato il
laccio
posizione antishock (se
possibile)
1
2
• Avvengono all’interno di cavità chiuse
• Sono difficilmente individuabili
3
• Vanno sospettate in seguito a traumi
addominali, toracici, ecc.
4
• I primi segni possono essere quelli dello
shock emorragico!
Chiamare il 118
Posizione antishock
Non dare da bere anche se ha sete
Coprire la vittima con una coperta
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE
Definizione
Emorragie a partenza da cavità (tubo
digerente, vie respiratorie, vie
urinarie, orecchio, naso) che si
collegano con l’esterno.
L’epistassi è la fuoriuscita di sangue dal naso
Per tamponarla il paziente viene invitato:
 a sedersi con la testa piegata in avanti
 a stringere le narici tra pollice ed indice
E’ la fuoriuscita di sangue dall’orecchio
Non deve essere tamponata
Il paziente deve essere posto in una
posizione che consenta un più facile deflusso
del sangue