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IMPORTANZA DI TUCIDIDE - Isabella Tokos 3A

Scrivi una relazione sull’importanza storica e culturale di Tucidide
“L’ateniese Tucidide descrisse la guerra tra Ateniesi e Peloponnesi, come combatterono tra
loro cominciando subito al suo sorgere e immaginandosi che sarebbe stata grande e la più
importante di tutte quelle avvenute fino allora”. È così che ha inizio la “Guerra del
Peloponneso” (Περὶ τοῦ Πελοποννησίου πoλέμου) di Tucidide. E già questo breve incipit
introduce l’approccio nuovo che l’autore applicherà alla narrazione del conflitto che Sparta e
Atene combatterono dal 431 a.C. al 404 a.C. per il predominio sulla Grecia.
Tucidide afferma, infatti, di descrivere un evento monografico e di concentrare “la sua
attenzione sull’aspetto politico-militare degli eventi, prescindendo sia dai fattori economici e
sociali (…) sia da quelli culturali e di costume, che tanto avevano interessato il suo predecessore
Erodoto”. Poco più avanti, sosterrà “di aver cominciato a scrivere subito dopo lo scoppio delle
ostilità: egli, dunque, scrive di storia contemporanea, a differenza di quanto aveva fatto
Erodoto”. Anzi: scrive in contemporanea con il succedersi degli avvenimenti.
Per questi motivi, Tucidide viene considerato il “padre della storiografia”, in quanto la sua
intenzione è quella di attenersi unicamente ai fatti, togliendo dalla narrazione i consueti
“interventi esterni”, come le intromissioni degli dei così frequenti nelle opere di Omero, o altre
considerazioni che non siano quelle strettamente connesse ai fatti militari. “La mancanza del
favoloso in questi fatti li farà apparire, forse, meno piacevoli all’ascolto, ma se quelli che
vorranno investigare la realtà degli avvenimenti passati e di quelli futuri (i quali, secondo il
carattere dell’uomo, saranno uguali o simili a questi), considereranno utile la mia opera, tanto
basta. Essa è un possesso che vale per l’eternità più che un pezzo di bravura, da essere
ascoltato momentaneamente”. E in tal senso, Tucidide va inteso come il precursore del pensiero
tipico del realismo politico. È il primo a non voler scrivere di storia per celebrare imprese
gloriose, poiché ritiene che il suo lavoro debba essere “utile”, principalmente a coloro che hanno
il dovere e il compito di prendere decisioni (i politici). Uno dei capisaldi del realismo è “la
contrapposizione tra giusto e utile: gli Stati, e dunque anche Atene e Sparta, si muovono in
base al loro interesse, o utile, contrapposto al giusto”.
“La storia di Tucidide è storia politica e militare. Il suo non era un punto di vista un po'
angusto? - Alcuni glielo rimproverano, ma il suo punto di vista ebbe straordinaria influenza nei
secoli a venire. La più importante storiografia politica occidentale - Machiavelli incluso - ha in
lui un grande modello". Tutto ciò pur rimanendo, quella di Tucidide, un’opera letteraria.
FONTI:
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Tucidide: La guerra del Peloponnes, BUR Biblioteca Universale Rizzoli, 1985
Macciò Fabio: “Modernità e limiti della storiografia tucididea”, Loescher.it/media classica
Acuti Elena: “Tucidide tra filosofia politica e scienza politica”, Seminario c/o il Dipartimento
di Filosofia, Università degli Studi di Firenze, Dicembre 2009
Bertacin Elisa: “Teoria delle relazioni internazionali”, Appunti delle lezioni del corso di Teoria
delle relazioni internazionali, tenuto dal Prof. Marco Cesa presso l'Università degli Studi di
Bologna, www.tesionline.it
Canfora Luciano: “Tucidide: il mistero svelato”, Intervista a La Repubblica, 22/01/1999
Roma, 22/11/2019
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Isabella Tokos,