Scrivi una relazione su Leonardo da Vinci "Il risveglio culturale che caratterizza fino dalle origini il Rinascimento è innanzitutto una rinnovata affermazione dell'uomo, dei valori umani, nei vari campi: dalle arti alla vita civile”. Lo hanno dimostrato personaggi come Copernico, Keplero, Galilei, ma anche Martin Lutero, Michelangelo, Niccolò Macchiavelli, per non parlare di William Shakespeare, Vasco de Gama e m altri, molti altri ancora. Con ogni probabilità colui che riassume sulla sua persona l’idea perfetta – e forse la più diffusamente conosciuta e connotata - di uomo rinascimentale fu Leonardo da Vinci (1452-1519), il quale, occupandosi di scienza, filosofia, paleontologia, anatomia, eccelse come inventore, ingegnere, architetto, pittore, scrittore. Come è noto, “il Rinascimento si colloca all’incirca tra la metà del Trecento e la fine del Cinquecento ed ebbe le sue origini nelle città-stato italiane e successivamente si sviluppò in altri paesi europei con caratteristiche differenti. ‘Rinascere’ non è solo relativo al mondo dei valori antichi, classi, greci e romani, ma è innanzitutto una rinnovata affermazione dell’uomo nei vari campi: dalle arti alla vita civile. L’uomo diventa il centro della cultura”. Ancora: “L’uomo ormai misura in rapporto a sé stesso non solo lo spazio ma anche il tempo, mentre nel Medioevo quest’ultimo apparteneva solamente a Dio. L’uomo infatti era considerato un’imitazione, nel Rinascimento il rapporto è invertito”. La diffusione della stampa contribuì alla promozione delle conoscenze, a più livelli sociali: se è vero che si sviluppò una commistione tra nobiltà e borghesia, l’uso delle immagini sui libri li rese fruibili anche tra le classi più disagiate. Il respiro del XVI secolo è immediatamente comprensibile dalle parole dello stesso Leonardo: “Io credo che invece che definire che cosa sia l'anima, che è una cosa che non si può vedere, molto meglio è studiare quelle cose che si possono conoscere con l'esperienza, poiché solo l'esperienza non falla. E laddove non si può applicare una delle scienze matematiche, non si può avere la certezza”. La curiosità verso le “cose umane” e lo studio empirico condussero Leonardo a lungo elenco di meravigliosi prodotti, che qui non trovano spazio, in tutti i campi ai quali si applicò: L’ultima cena, la Dama con l’ermellino, gli studi sulla prospettiva; i progetti del palombaro, la macchina volante, il paracadute, il disegno della bicicletta, l’uso di energia solare (tramite specchi) per riscaldare l’acqua; gli studi di anatomia e la produzione di disegni illustrativi del funzionamento del corpo umano; la corretta interpretazione dei due principali gruppi di fossili (fu Leonardo a distinguere tra resti fossili di organismi e icnofossili, le tracce di fossili lasciate nel substrato); Leonardo da Vinci, lo scienziato che studiò tutto lo studiabile (astronomia, matematica, fisica) con intuizioni che si sarebbero, nel tempo, dimostrate corrette. Ecco, dunque, che Leonardo “uomo rinascimentale” riassumeva in sé la cultura del tempo (come, d’altronde già Aristotele si era adoperato a fare), un cultura che separando le verità divine dalla realtà terrena, andò a rileggere anche i secoli precedenti, e così, nonostante l’incerto clima politico, “gli italiani, tornati in possesso della loro cultura, infatti, si resero conto di essere il Paese più avanzato del mondo”. FONTI: • E. Garin, L’uomo del Rinascimento, Laterza, 1995 • E. Garin, op. cit. • J. Le Goff, Dall’uomo medievale all’uomo rinascimentale, http://www.portalefilosofico.com/portale/ rinascimento_2.pdf • Leonardo da Vinci, Codice atlantico, a 119 v • J. Le Goff, op. cit. Isabella Tokos 3A a.s. 2019-2020