Scrivi una relazione sul frammento di Democrito “Colui che commette un’ingiustizia è più infelice di colui che la subisce.” Tra i filosofi pluralisti il massimo esponente è Democrito, da alcuni collocato invece tra i post-socratici. Egli nacque tra il 460 e il 459 a.C. nella città di Abdera. Pur essendo di nobili origini, fin da giovane scese di rinunciare agli agi e ai suoi beni e di dedicarsi totalmente allo studio e ai viaggi, intraprendendo un percorso da filosofo che secondo molte fonti lo impegnò fino alla sua morte da centenario. Il suo pensiero attraversa una notevole gamma di problematiche, tra natura, etica, morale e linguaggio, tutti argomenti trattati enciclopedicamente. Di lui conosciamo numerosi scritti. In particolare, va ricordato il frammento sopracitato che tratta il tema dell’ingiustizia, argomento assai affrontato dai filosofi greci. L’ingiustizia è un atto di prevaricazione nei confronti dei diritti altrui, delle libertà altrui. Un atto però che per essere commesso deve scaturire da qualcosa di molto potente che ci si porta dentro, come un sentimento magari; un sentimento negativo, trattenuto a lungo, per giorni, mesi, anni; un sentimento diventato convinzione di impotenza, di inadeguatezza, di sfiducia nelle proprie forze, di inferiorità; un sentimento tramutato in morbose gelosie, in incolmabili invidie che spingerà a cattiverie e a odio, prima o poi. Una persona in preda all’invidia, all’odio, alla paura di essere scoperto come non adatto, tenterà col suo animo macchiato, con la sua coscienza venduta, corrotta, a impedire la via altrui, a sabotare i progetti altrui, a denigrare il nome altrui, a sminuire i successi altrui. E nonostante le ingiustizie commesse, la sofferenza le resterà annidata nel cuore, a dare vita a una perenne insoddisfazione, a moltiplicare le ansie, a tessere il suo velo di infelicità, lo stesso velo che si sforzerà a togliersi di dosso per tutta la sua vita. E intanto, per colui che subisce prepotenze, sulla via sbarrata da quelle ingiustizie si apriranno biforcazioni, cioè opportunità che col tempo libereranno il cuore di costui dalle delusioni, dalle frustrazioni; la sua anima, la sua mente si apriranno verso altri orizzonti, verso nuovi sogni; e nuovi obiettivi lo guideranno verso la felicità. Ciascuno di noi si corica con la propria coscienza, e se poi arrivano gli incubi il colpevole non si dovrebbe cercare troppo lontano. I sogni tranquilli sono il premio per le coscienze pulite. FONTI (per biografia di Democrito) CON-FILOSOFARE 1A Roma, 11/11/2019 Isabella Tokos 3A