FREUD ASSUNTI DI BASE DELLA PSICOANALISI a) DETERMINISMO PSICHICO → aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali della patologia …. …. possono avere origini psicologiche, nella mente nulla avviene per caso e nessun accadimento psichico può essere staccato dagli altri e ↓ si ipotizza che sia relegato nella parte inconscia della mente * A sostegno dell’ipotesi sul determinismo psichico ed esistenza dell’inconscio , Freud indica due tipi di fenomeni : ↙ ↘ normali psicopatologici - lapsus - paraprassie - nevrosi - moti di spirito - sogni * alla base dei quali Freud ipotizza un desiderio inconscio non accettabile che potrebbe provocare angoscia → fallimento nel meccanismo di rimozione b) PRINCIPIO DI PIACERE/DISPIACERE … …. ….. -. .. c) INCONSCIO DINAMICO → . . → è un principio economico che ha per scopo quello della …. gratificazione immediata, ovvero, di evitare il dispiacere e di procurare piacere e che equivalgono l’uno all’aumento della quantità di eccitazione e, l’altro, alla sua riduzione, il ….. comportamento tende a minimizzare il disagio psichico e a massimizzare piacere psichico e senso di sicurezza intrapsichica concorre a determinare le idee e i sentimenti che possono . raggiungere la coscienza( ad es., lapsus dimenticanze), in . .. quanto diverse forze competono per esprimersi d) PROSPETTIVA GENETICO –EVOLUTIVA → o assunto della “continuità dello sviluppo: . .. . .. .. i comportamenti possono essere letti con una loro. origine da eventi primari(anche dalla prima infanzia) .. Tipi d personalità e sintomi nevrotici possono essere . collegati a specifici stadi di sviluppo; i sintomi possono essere compresi in termini di fissazioni e regressioni a fasi . . . ... precedenti dello sviluppo normale: ad esempio la . “nevrosi” . . collegata al complesso di edipo, tra i tre e i cinque anni di vita. N:B FENOMENI MENTALI INCONSCI Preconscio Inconscio in senso stretto Possono essere richiamati alla memoria mediante uno sforzo attentivo ’ IL SOGNO. non possono essere resi consci, se non con metodi che superino la barriera che impedisce l’accesso alla coscienza(es. libere associazioni) .. ↓ . funzione del sogno: →ciò a cui si deve guardare non è solo ciò che il sognatore racconta, spesso in modo confuso, ma ricercare ciò che in realtà sta dietro. 1 ͣ Il sogno è composto da 2 elementi: ↙ contenuto manifesto ↘ Contenuto latente ↓ ↓ ciò che il soggetto ricorda dopo essersi svegliato Ciò che è nascosto : desideri e pensieri che cercano di svegliare il soggetto→ può essere raggiunto attraverso la tecnica delle . . . libere associazioni .. * N.B. Esiste un rapporto tra CONTENUTO MANIFESTO e LATENTE: ↓ . Lavoro onirico ↙ Quattro meccanismi ↘ trasforma in manifesto il contenuto latente ↓ 1) Condensazione = Meccanismo attraverso il quale si combinano insieme un certo numero di pensieri latenti in un unico elemento riassuntivo manifesto. SOGNO MANIFESTO è una . . . condensazione dei contenuti che costituiscono il CONTENUTO LATENTE. 2) Spostamento = Il sognatore sposta l’intensità psichica da un pensiero ad un altro. Nel sogno il . . . criterio dell’importanza psicologica di un contenuto non corrisponde a quello dello stato di veglia . 3) Rappresentazione plastica = Il sogno è costituito da immagini e impressioni visive che in quel SIMBOLIZZAZIONE momento il soggetto percepisce come reali. La trasformazione dei pensieri in immagini o simboli, consente che un elemento inaccettabile venga camuffato da un elemento accettabile 4) Elaborazione secondaria = Il sogno assume logicità e coerenza , opera quando il soggetto si . . avvicina alla sveglia e quando racconta il sogno, eliminando la sua apparente assurdità ed incoerenza ed agendo su prodotti già .elaborati da altri meccanismi. 2 ͣ funzione del sogno → Protezione del sonno del soggetto da: .. ↙ ↘ Stimoli esterni stimoli interni come le impressioni sensoriali che sollecitano gli organi di chi dorme. pensieri e idee connessi a preoccupazioni inconscie nella mente (residuo diurno) stimoli che provengono dall’ inconscio il sogno ha valore di risoluzione di questi stimoli in modo che vengano eliminati ed il sonno possa continuare. Il sogno è il custode del sonno. La parte più importante del contenuto latente è quella che proviene dal rimosso, sono gli impulsi dell’Es a fornire la maggiore quantità di energia psichica necessaria per sognare e su cui avviene tutto il lavoro onirico di trasformazione e di deformazione che conduce alla formazione del contenuto manifesto. Suscitatore del sogno è un desiderio e il suo contenuto è l’appagamento di qst desiderio. ….. … … … …. … … … …. … 3 ͣ funzione del sogno → lo scopo del sogno, al fine di proteggere il sonno di chi dorme gratificazione fantastica .di è la un desiderio - ↙ . ↘ soddisfacimento per via allucinatoria . scarica di una quantità di di un desiderio rimosso energia psichica associata al contenuto latente . * Il mezzo con cui i contenuti latenti sono trasformati in contenuti manifesti è il lavoro onirico: il risultato di questo processo è che il contenuto manifesto di un sogno non risulta comprensibile. i Riassumendo Il sogno si esprime attraverso immagini visive che si impongono al sognatore con la stessa realtà delle immagini percettive; informazioni che provengono da processi interni e che a causa della disattivazione dell'esame di realtà durante il sonno vengono attribuiti alla realtà esterna. L'interpretazione del sogno segue a ritroso le tracce del lavoro onirico per risalire agli elementi del sogno; si può sostenere che questi pensieri si riferiscono a desideri che sono stati allontanati dalla coscienza per i loro legami con antichi desideri sessuali infantili. Il sogno può essere così considerato un soddisfacimento in forma allucinatoria di desideri sessuali infantili(che consente la scarica di una quantità di energia psichica associata al contenuto latente); ciò dimostra quindi che materiale represso continua a sussistere anche nell'uomo normale e rimane capace di prestazioni psichiche. Secondo Freud i sogni sono la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio PROCESSO PRIMARIO E PROCESSO SECONDARIO; Studiando la formazione dei sintomi e analizzando i sogni, Freud scopre due modi di funzionamento mentale: il processo primario e il processo secondario. … --↙ ↘ Il PROCESSO PRIMARIO dal punto di vista topico caratterizza il sistema inconscio ed è regolato dal principio del piacere. Dal punto di vista economico e dinamico l'energia fluisce liberamente passando senza ostacoli da una rappresenta zione all'altra in modo "impulsivo, disorganizzato, incomprensibile al pensiero razionale, dominato da immagini visive bizzarre e noncurante del tempo, dell'ordine o della coerenza logica". Il processo Il PROCESSO SECONDARIO dal punto di vista topico caratterizza il sistema preconscio-cosciente; dal punto di vista economico e dinamico l'energia viene "legata" prima di scorrere in modo controllato; le rappresentazioni sono investite in modo più stabile, il soddisfacimento viene differito. Il processo secondario è regolato dal principio di realtà primario è regolato dal principio di piacere. PRINCIPIO DI PIACERE . ↓ Come detto precedentemente è un principio economico che ha per scopo quello della gratificazione immediata , ovvero, di evitare il dispiacere e di procurare piacere che equivalgono l'uno, all'aumento della quantità di eccitazione e, l'altro, alla sua riduzione. .L’inconscio funziona attraverso il principio di piacere (incontrastato durante l’infanzia, continua a dominare il regno della fantasia, dei sogni, dei desideri inconsci e funziona secondo le leggi -del processo primario, qualificando il sistema .inconscio) l’apparato psichico è regolato in modo da evitare il dispiacere, riducendo con una scarica immediata la tensione;..a questo segue il principio di costanza per cui .ad ogni aumento della quantità di eccitazione .corrisponde dispiacere, mentre il piacere consiste nel ripristinare lo stato di coscienza. Qualora la tensione non venga scaricata si svilupperebbe la patologia-, PRINCIPIO DI REALTA’ ↓ è un principio regolatore, ha lo scopo di rinviare la gratificazione in funzione delle condizioni imposte . Da un punto di vista economico corrisponde ad una trasformazione dell'energia libera in energia "legata". . Il principio di realtà da un punto di vista temporale compare più tardi → NB:( All'inizio della vita il bambino per soddisfare i suoi bisogni dipende completamente dagli adulti che lo circondano, egli non può sfuggire all'aumento di tensione generato dal bisogno. A tale aumento segue un tentativo di scarica motoria che si traduce generalmente in pianto; la risposta materna al pianto e l'adeguatezza di tale risposta stabilisce una prima connessione con la realtà e, soprattutto, un rapporto positivo con essa. In questa fase vi è un'assoluta prevalenza del processo primario e del principio del piacere, il bambino non ammette rinvii e se non può fare altrimenti tenta di trovare, in modo allucinatorio, una possibilità di scaricare la tensione pulsionale. L'inadeguatezza di questa soluzione spinge in seguito il bambino a fare i conti con la realtà anche se spiacevole. Il principio di realtà, principio regolatore del funzionamento psichico, compare secondariamente come modificazione del principio di piacere, che prima era l'unico sovrano. Tuttavia le modalità allucinatorie del processo primario permangono tutta la vita, il principio del piacere continua a regnare in tutto un campo di attività psichiche, nei sogni, nelle fantasie, nell'attività artistica, nella formazione dei sintomi e nelle regressioni psicotiche, oltre ad essere, secondo Freud la modalità di funzionamento dell'Es e in generale dell'inconscio. ) CONCETTO DI ENERGIA E PULSIONE(PUNTO DI VISTA DINAMICO) La Teoria pulsionale viene formulata da Freud nel 1920 nel saggio in “Al di la del principio di Piacere” in cui Freud tratta dei temi dell’Eros e Thanatos, ovvero la” pulsione di vita” e “pulsionedi morte” ↓ . . - due classi di energia pulsioni→ spingono la . ↙ LIBIDO ↓ . . mente all’attività ↘ AGGRESSIVITA’ ↓ Energia Costruttuva(associata alla pulsione) Energia distruttiva L’energia segue la legge della scarica ↙ ↘ A ogni scarica di energia corrisponde l’esperienza dl piacere . *Energia libidica e aggressiva . A ogni accumulo energetico non scaricato si verifica uno stato di tensione interna quindi . . . . esperienza di dispiacere → sono presenti nell’organizzazione dell’individuo a partire dalla nascita ↓ Le due forme di energia operano insieme, fuse FREUD tiene a distinguere tra PULSIONE=TRIEB ISTINTO= INSTINkT ( traduzione letteraria del termine tedesco TRIEB =spinta interna) ha una variabilità soggettiva. pulsione chiamata da Freud : LIBIDO fa riferimento a un concetto di spinta verso fa riferimento a risposte comportamentali Innate, di tipo animale, ereditario, specie specifico preformato e rivolto un oggetto ↓ Esistono due tipi di istinti contrapposti: ISTINTO DI VITA e ISTINTO DI MORTE una meta generale.. . LA PULSIONE ↙ ↘ fa riferimento a un concetto di spinta , può essere il cui scopo è di stabilire (una componente di definito come un processo dinamico consistente in unità, armonia tra le cose. di questa è la pulsione una SPINTA(è l’essenza della pulsione), una carica, aggressiva)che alla energetica che ha origine nell’ organismo dell’individuo nascita è rivolto verso e che tende verso una META (soddisfacimento ottenuto sé, poi viene deviato verso a con la soppressione dell’eccitazione cioè una particolare modalità di scarica della tensione . energetica che caratterizza la pulsione). . l’esterno tramite l‘linfluenza della libido e dell’IO. Lo scopo è creare. disarmonia e di distruggere . legaml i tra le cose LA PULSIONE per eliminare la TENSIONE ENERGETICA si rivolge verso :. ↙ ↓ . META soddisfacimento ,ottenuto con la .soppressione della .eccitazione, ,( scarica della . tensione interna) OGGETTO mezzo contingente del soddisfacimento e a volte può essere una parte del corpo, è determinato dalla storia individuale e non è collegato originariamente alla pulsione ↘ FONTE è l’origine interna, peculiare per ogni tipo di pulsione,è. rappresentata o dal luogo in cui nasce(zona erogena) o da un . processo somatico. .. . PULSIONE DI VITA=(EROS) comprenedente : PULSIONE DI MORTE (Thanatos .LIBIDO e pulsione di autoconservazione (origine . energia psichica e pulsione) .. .. . che si manifesta in tendenze auto e . eterodistruttive . . .. La pulsione aggressiva ne è composta . ↓ Alla nascita rivolto verso se di sé, poi deviato verso.l’esterno tramit e l’influenza della libido e dell’IO ANGOSCIA→ Funzione dell’IO . . ↙ ANGOSCIA SEGNALE Segnala il pericolo, cerca di impedire scariche attraverso diversi meccanismi di difesa ad es. rimozione(inconscio), è’ un dispositivo azionato dall’io in .presenza di un pericolo allo scopo di . evitare l’angoscia automatica. ↘ ANGOSCIA AUTOMATICA si manifesta quando il soggetto non riesce a dominare ne a scaricare un afflusso di eccitazioni troppo numerose o intense di origine interna o esterna. . LA METAPSICOLOGIA Designa la psicanalisi fondata da Freud e la descrizione dell’apparato - psichico secondo tre . . . punti di vista coordinati: . ↙ ↓ TOPICO DINAMICO Considera l'apparato psichico come un insieme di sistemi dotati di funzioni differenti, connessi fra loro; Freud proporrà: una prima descrizione topica: inconscio - preconscio - conscio poi una seconda: Es - Io- Super-Io. . . . . . . ↘ ECONOMICO(o energetico) considera le pulsioni dei fenomeni psichici, che risultano dai conflitti e dalla composizione di forze: da una parte le forze legate a considera la distribuzione dell’energia .Si ipotizza che i processi psichici consistano nella circolazione e bisogni e desideri rimossi distribuzione dell'energia dalla coscienza, ovvero le pulsioni pulsionale, suscettibile d , dall'altro le forze legate ai valori quantificazione cioè o alle necessità dell'Io , di aumenti o diminuzioni. ovvero le difese. Prende in considerazione la quantità di energia di cui le forze psichiche sono . . cariche e premono per il soddisfacimento: . … . MODELLO TOPOGRAFICO ↓ Freud cominciò a concepire un modello topico della mente, dopo essersi reso conto del fatto che l’ipnosi era sempre meno efficace; ipotizzo che la mente fosse organizzata in sistemi diversi, si tratta di diversi luoghi in cui i contenuti psichici sono considerati in base alla loro accessibilità alla coscienza ↙ IL SISTEMA INCONSCIO: contenente idee e sentimenti inaccettabili. I contenuti e i processi per Freud non possono mai essere colti direttamente ma soltanto dedotti in base al materiale associativo dei pazienti. Questo sistema è regolato dal processo primario ed utilizza per il suo funzionamento un’energia libera, capace di spostarsi da un’idea all’altra, combinando elementi ideativi differenti, seguendo regole che sono in contrasto con la logica ↓ IL SISTEMA PRECONSCIO ↘ IL SISTEMA CONSCIO contenente idee e sentimenti Contenente le idee e i sentimenti accettabili, prossimi a diventare coscienti in ogni momento. Può coscienti. Il sistema preconscio essere classificato come quello rappresenta un sistema intermedio che contiene sentimenti ed idee ; infatti i suoi contenuti, idee, accettabili. La sua funzione sentimenti accettabili, che sono inconsci in senso descrittivo, possono essere portati facilmente a livello di coscienza. Il sistema preconscio può essere considerato un serbatoio di pensieri e ricordi facilmente accessibili, situato come uno schermo tra il sistema inconscio ed il sistema fondamentale è riportata alla percezione cosciente di tutti gli stimoli sensoriali e dei processi, sia interni all’apparato che esterni, sentiti come una serie qualitativa di piacere e dolore In base alla valutazione di formale, su cui invece si basa il conscio. È strutturato linguisticamente queste qualità di piacere/ funzionamento degli altri due sistemi. usa regole logiche, utilizza, come il dispiacere alcuni contenuti I contenuti di questo sistema perlopiù sistema conscio, l’energia legata. Nel sono ammessi alla coscienza, sono costituiti da desideri istintuali, passare dall’Inc. al Prec. le idee, i mentre altri vengono i risalenti all’infanzia, che trovano pensieri e le immagini devono respinti dalla censura e prevalentemente espressione in superare il controllo del processo dalla rimozione. Il sistema immagini visive e sono atemporali. secondario che decide quali pensieri conscio, regolato dal Questi contenuti seguono il principio possono essere trasformati in parole processo secondario di piacere, ed esercitando una continua e perciò resi accessibili alla coscienza. è razionale e funziona pressione per raggiungere il soddisfaciseguendo leggi logiche, mento, rappresentano per l’inconscio l’unica esigendo il rispetto del principio realtà. L’Inc non distingue dunque tra passato di non contraddizione e istituendo presente, fra presente e futuro e tra ricordi ed chiare distinzioni temporali e eventi reali e ricordi di esperienze immaginate, spaziali fra i suoi contenuti che tra desiderio e realtà e tratta simboli astratti come sono gli unici a cui il soggetto può realtà concrete. I processi inconsci sono caratterizzati: facilmente accedere. Da ora in poi dall’assenza di contraddizione e di negazione Freud sosterrà la teoria del come mostra l’interpretazione dei sogni, infatti, determinismo psichico: gli aspetti elementi contradditori possono coesistere uno cognitivi, emotivi e comportamentali affianco all’altro o addirittura coincidere; che mettiamo in atto ogni giorno processi contenuti nell’Inc. possono diventare sono determinati da eventi accaduti .“oggetto della nostra conoscenza” solo sotto precedentemente nella nostra vita sogni o di nevrosi. (spesso inconsci) MODELLO STRUTTURALE ↓ La mente è concepita come composta da tre strutture(ISTANZE) ↙ ↓ L’ES L’IO parte inconscia, tesa a allo scarico della tensione … ↓ Agente escutivo ↓ E’ possibile conoscerlo solo attraverso l’influenza regola rapporti tra individuo e ambiente . che esercita sugli altri 2 sistemi. agisce seguendo il principio di piacere. . ↓. Sede consapevolezza, ha sostituito il principio di piacere con il principio di realtà . NB.- COMPLESSO EDIPICO IL SUPER-IO contiene le regole morali che regolano la condotta e gli ideali + . alcune porzioni conscio-inconscio (ma maggior parte inconscie) Tre porzioni: – Norme e ideali – Colpa e umiliazione – Super-Io (Proibizioni) ↓ . . ↘ . nasce con la risoluzione del complesso edipico ↓ . Unico organizzatore che permette di fare il passaggio dall’infanzia all’età adulta . NARCISISMO Con la costruzione della seconda topica, Freud distigue due forme di narcisismo . ↙ NARCISISMO PRIMARIO Energia psichica che viene parzialmente investita sull’io e che indica l’illusione narcisistica di essere perfetti e onnipotenti ↓ . Successivamente parte di questa energia narcisistico preesistente(primario) .viene diretta: ↙ ↘ NARCISISMO SECONDARIO Si ha quando la libido oggettuale viene ritirata dall’oggetto e viene nuovamente rivolta sull’IO E’ un movimento inverso E’ una REGRESSIONE a un punto di fissazione ↘ Sull’oggetto una parte rimane nell’io (libido oggettuale) *l’appagamento è ancora auterotico … ↓ Il bambino per non perdere l’idea della perfezione si rivolge ad una mega forma dell’IO IDEALE che fa da sostituto alla perdita del narcisismo infantile. NB .Questo IO IDEALE , al quale l’individuo si può rapportare ogni qual volta ne senta il bisogno o cerchi di governare la propria interiorità., va distinto dall’IDEALE DELL’IO . . ↙ ↘ Io Ideale Ideale dell’io E’legato al ricordo aiuta l’individuo a confrontarsi dell’età In cui il bambino con l’IO IDEALE . Può rappresentare era incoraggiato e si un fattore incoraggiante, non una godeva l’idea di grandezza, regressione. Può promuovere la il narcisismo e l’onnipotenza, crescita e la salute mentale. che sono il diritto di ogni bambino piccolo. . SVILUPPO PSICOSESSUALE ↓ Lo sviluppo psicosessuale procede attraverso determinate fasi in cui acquisiscono dominanza le zone erogene ossia centri di sensazioni piacevoli, sensuali che prevalgano durante i diversi periodi dello sviluppo psicosessuale. ↙ fase orale (nascita-18 mesi) ↓ fase anale ↓ fase fallica-edipica ↓ fase di latenza ↘ fase genitale (tra i 2 e 3 anni) (tra i 3-4 anni ) (tra i 6 anni e pubertà ) (dalla pubertà in poi ) La fonte è la zona orale collegata alla funzione il punto focale Impulsi sessuali la fase genitale ha l’oggetto gratificante è fisiologica dell’elimina - dell’autostimosottoposti a inizio con la pubetà, in stretto rapporto con zione delle feci. Il lazione è rappre- repressione protraendosi per quello dell’alimentazio-. bambino fa esperienza sentato dai e a formazioni tutta la vita ne La meta è l’incorpora- del fatto che dall’interno genitali reattive della dell’individuo zione Successivamente con possa uscire qualcosa. In questa fase moralità, a verSecondo Freud, la comparsa dei denti, La gratificazione pulsio- l’energia libidica gogna e disgusto, se si sono generate il bambino comincia a nale deriva dal trattenere si sposta dalla a ideali estetici. fissazioni durante provare piacere nel ed espellere le feci ma regione anale Questa fase serve le precedenti fasi, mordere e masticare gli anche dal guardare, a quella genitale. al bambino ad non ci sarà suffioggetti(fase sadico-orale) toccare e odorare. Durante questa fase incrementare ciente energia La stimolazione della bocca Collegata ai conflitti lo sviluppo del la socializzazione sessuale per soddisfa i bisogni sensuali e del bambino con i Super-IO e sviluppare rap- permettere riduce la tensione. La genitori riguardo al L’esibizionismo porti amichevoli un pieno sviluppo pulsione orale deve controllo degli sfinteri raggiunge un picco con i membri psicosessuale. essere placata . massimo. Il bambino dello stesso sesso . . inizia ad idealizzare il padre e il pene del padre e desidera averne uno per sé, Si ha un esito positivo se il bambino non sostituisce il padre ma lo prende come modello. *NB Nell’adulto la sessualità viene organizzata sotto la dominanza della genitalità mentre nell’infanzia le pulsioni componenti hanno percorsi propri e indipendenti . Freud parla di pulsioni componenti o parziali che derivano dalle zone erogene e quindi includono il piacere pulsionale derivato dall’oralità, dall’analità, dall’uretralità e genitalità. Freud definisce il bambino PERVERSO POLIMORFO= perché CERCA il piacere senza finalità riproduttiva, POLIMORFO perché cerca il piacere attraverso vari organi e diverse zone erogene. Edith Jacobson Edith Jacobson (1897 - 1978) pone i suoi contributi principali nello studio dell'IDENTITA’, nelle vicissitudini delle relazioni d'oggetto e delle identificazioni, e nella formazione del Super-Io. SVILUPPO DELL’IDENTITA’ e LA MATURAZIONE procedono per tappe evolutive che vanno: ↙ da uno stato INDIFFERENZIATO tra il SE’ e l’oggetto ↘ a uno stato DIFFERENZIATO che concepisce la condizione di compresenza delle pulsioni libidiche e aggressive La Iacobson sottolinea l’importanza delle relazioni oggettuali nello sviluppo del bambino(al contrario di Freud.) La fase orale infatti non è soltanto nutrimento ma anche esperienza stimolante che .potrebbe essere: . ↙ ↘ . gratificante frustrante SVILUPPPO DELL’IDENTITA’ Le prime esperienze di PIACERE e DISPIACERE non riguardano soltanto la scarica energetica, ma sono inserite nella relazione madre-bambino, in cui si confondono le prime immagini del SE’e dell’oggetto. La pulsione è utilizzata →come un concetto che permette al bambino di ORGANIZZARE le sue ESPERIENZE con la FIGURA MATERNA. *Nel secondo anno, l’AMBIVALENZA che il bambino prova verso L’OGGETTO AMATO, in conseguenza dei nuovi rapporti che si stabiliscono, genera LO SVILUPPO → AGGRESSIVITA e questa favorirebbe → LA SEPARAZIONE E *Un altro FATTORE per uno STABILE senso dell’IDENTITA’ è l’ IDEALE DELL’IO( il desiderio di essere come gli oggetti ammirati e sulle proprie aspirazioni interne) *Importante diventa il ruolo dei FAMILIARI E DEI PARI i quali promuovo una verifica degli altri e del proprio se’. Con il persistere delle immagini di SE’ desiderate e realistiche, ma tra loro distinte, si genera il sentimento della PROPRIA CONTINUITA’ su cui si costituisce l’IDENTITA’. E’ lo sviluppo del SUPER IO che si forma come SISTEMA PSICHICO dopo il PERIODO EDIPICO. Psicopatologia per la Jacobson la patologia. deriva da deviazioni dello sviluppo normale dell'identità. La questione dell'Identità dell'Io viene inserita nello sviluppo del concetto di rappresentazione del Sé in rapporto all'oggetto. Una prima distinzione viene fatta tra: . . . ↙ ↓ ↘ . IO SE’ Rappresenta una struttura, costituisce l'intera persona che origina da una matrice di un individuo (corpo e indifferenziata che alla nascita e e aspetti psichici) : durante primi mesi include anche è la sensazione di . l’ES ma che col tempo. si forma e di unità psico RAPPRESENTAZIONE del SE’ Rappresentazioni inconsce pre consce e consce del Sé corporeo e presenti nell’io, ’ svolge la funzione di relazionarsi fisica dell’individuo con gli oggetti esterni per strutturare che si distingue il SE’grazie alla differenziaziione dagli altri oggetti. . Il se’ non subisce l’azione -dell’io, ma ne influenza . -. lo sviluppo: la stabilizzazionedell’IO, inteso come mentale, avviene in seguito alla distinzione tra SE’ e OGGETTI. *Le prime immagini del SE’ e dell’ OGGETTO emergono per gradi dall’accumularsi di tracce mnestiche piacevoli e spiacevoli. Rileggendo il CONCETTO DI NARCISISMO SECONDARIO la Jacobson precisa che a essrere investito di LIBIDO non è il sistema dell’IO, ma le rappresentazioni del SE’ sono due le fonti che generano la nostra immagine del SE’ ↙ ↘ Una è l’immediata consapevolezza dei processi che avvengono nel mondo intero. l’altra è nelle immagini corporee e mentali di se’ *Rappresentazioni del SE’ → La Jacobson usa il termine rappresentazioni per distinguere tra un SE’ e un oggetto sperimentato e un SE’ e un oggetto reale, è un concetto meta-psicologico, essa comanda le rappresentazioni inconsce pre consce e consce delle persone su di se’. All’inizio le immagini del SE’ e dell’oggetto sono instabili, confuse e mutevoli.. IO e ES→Matrice indifferenziata (comprende pulsioni aggressive e libidiche ), l’energia pulsionale si scarica internamente attraverso canali fisiologici. ↓ Con la maturazione le pulsioni vanno incontro a fusione e parziale neutralizzazione e andranno a costituire ↙ ↘ IO SUPER IO (vedi sopra) La formazione del Super IO si fonda su meccanismi introiettivi di IDEALI, ATTEGGIAMENTI E INSEGNAMENTI dei genitori, i quali progressivamente si coordinano e integrano in un modello di comportamento socialmente desiderabile. La visione dell’uomo ha subito un’evoluzione da ORGANISMO(FREUD) a SOGGETTO SOCIALE che è a contatto con gli altri, nei luoghi della relazione e dell’esperienza. MATURAZIONE DELL’IO LO SVILUPPO AVVIENE ALL’ INTERNO DI UNA SEQUENZA EVOLUTIVA: ↓ Stati primitivi di indifferenziazione delle rappresentazioni SE’- ALTRO ↓ CRESCITA COGNITIVA ↓ Immagini e rappresentazioni distinte del SE’ e dell’OGGETTO STADI 1)UN PRIMO STADIO INTRAUTERINO→in cui il feto non è in rapporto con . ↓ l’ambiente esterno e scarica al proprio interno le tensioni . pulsionali. L’energia pulsionale è indifferenziata, priva cioè delle mete aggressive e libidiche delle fasi successive dello sviluppo.. . . .. …. IL SE’ PRIMARIO PSICO-FISIOLOGICO→che si ha alla nascita. Durante la vita intrauterina, le .. ↓ …. pulsioni libidiche e aggressive sono indifferenziate ed ….. . Primaria immagine di se’costruita incluse all’interno di una matrice”Psico- somatica” sulla base di sensazioni propriocettive che definisce il SE’ Primario Psico-fisiologico e affettive che derivano dagli scambi comportamentali con l’ambiente intrauterino. Le tensioni pulsionali vengono scaricate silenziosamente all’interno attraverso specifici canali fisiologici. Si ha alla nascita, è uno stato indifferenziato dalla madre, le pulsioni libidiche e aggressive sono scaricate all’interno ,. *Nella fase del Sé Primario Psicofisiologico (prima della scoperta del Sé e del mondo oggettuale) l'energia indifferenziata viene rivolta verso l'interno. Successivamente le zone erogene pregenitali e il sistema sensoriale e motorio diventano periodicamente iperinvestiti e si iniziano scariche verso l'esterno. Nel corso della formazione dell'Io, le rappresentazioni del Sé vengono investite di libido e aggressività fuse assieme e quindi neutralizzate. Dopo le prime settimane gli impulsi si separano e mostrano due differenti caratteristiche: quella aggressiva e quella libidica. La primaria formazione dell'Io consente di iniziare il processo di distinzione del Sé dall'oggetto, anche se è solo intorno ai sei mesi che il bambino diviene consapevole che l'oggetto buono o quello cattivo sono la stessa persona. 2) I PRIMI SEI MESI DI VITA→ consentono . .. ----.. …. - di sperimentare le prime frustrazioni che sono . . necessarie al bambino per anteporre il pensiero all’azione. Si determina una prima forma di IO che si esprime con azioni i istintive e si assiste a una prima differenziazione pulsionale, ---a partire dalla nascita la scarica della tensione pulsionale avviene anche all’esterno infatti: . ↙ .. le scariche libidiche ..vengono interiorizzate ↘ le scariche aggressive vengono esternalizzate .. *Questa è la FASE ORALE→ . … in cui il b. si rapporta con l’ambiente e l’oggetto esterno (LA MADRE). soprattutto per scambi fisiologici(ad esempio la nutrizione) e i prototipi delle relazioni possono essere: … ↙ INCORPORATIVE … ↘ ESPULSIVE quando prevale la spinta pulsionale e ci si identifica con l’oggetto Quando prevalgono le frustrazioni, si proietta sull’ oggetto e ci si identifica con l’aggressore .. Intorno ai sei mesi, ↙ ↘ la LIBIDO favorisce INTEGRAZIONE delle immagini MATERNE(buone e cattive) come delle immagini di un SE’ BUONO e CATTIVO. La libido emerge gradualmente da una serie di esperienze buone e diventa una solida forza motivazionale nella vita del bambino.. E’ centrale l’esperienza “soggettiva” di “un particolare bambino” di ”sentirsi bene” con “una particolare madre” L’AGGRESSIVITA nei processi evoluitivi genera la CONSAPEVOLEZZA delle differenze, dei diferenti stati emotivi , promuove la separazione e il formarsi di immagini differenziate da se’ e dagli altri NB Libido e Aggressività sono originate rispettivamente da esperienze buone e cattive, accanto alle quali Jacobson introduce “fattori intrinseci” cioè quei fattori di MATURAZIONE interni, proponendo il modello strutturale delle PULSIONI 3) IL SECONDO SEMESTRE DI VITA→ è caratterizzato da maggiore differenziazione . . . . tra SE’ e l’oggetto e poi una crisi con un ritorno di . . . fusione PULSIONALE che consente l’integrazione . . . . . dell’oggetto, si comprende che questo può essere sia . . . . buono che cattivo, Se ciò non avviene si può avrere . . . . . l’insorgenza psiocopatologica. LA PSICOSI→ può derivare da una mancata differenziazione o da trami e porta a due regressioni: . ↙ ↘ Ritorno ad uno stato psicopatologico primitivo come nell’AUTISMO o la SCHIZOFRENIA Permanenza della fusione con l’oggetto perché la separazione è troppo insopportabile e ne consegue l’arresto dello sviluppo. 4) SI CONSOLIDA l’ESAME DI REALTA’→ ma con una frustrazione di realtà, ma con una frustrazione troppo grande si assiste a una fusione in corporativa con l’oggetto che nel tempo porta a due conseguenze: ↙ ↘ il soggetto evita la relazione il soggetto è totalmente dipendente e vive un’autonomia onnipotente dalle relazioni e vive una sottomissione maschilista. 5) SE NON AVVENGONO TRAUMI→ il processo di differenziazione si completa, non si distorce l’idealizzazione dell’oggetto e si forma il SE’e la STRUTTURA dell’IO, a volte si possono avere delle REGRESSIONI benefiche che servono a riorganizzarsi. *Nel secondo anno di vita il bambino abbandona il desiderio di rimanere parte degli oggetti e inizia l'Introiezione parziale possibile con Iden a tificazioni Selettive dei tratti ammirati e buoni dell'oggetto. L'amore genitoriale e gradi tollerabili di frustrazione e proibizione, e lo stabilirsi di un investimento libidico del Sé e dell'oggetto portano alla formazione dell'Io e del Super-Io. L'aggressività contro gli agenti di frustrazione fa crescere la libido nei confronti del Sé stimolando l'identificazione con i genitori e promuovendo l'autonomia dell'Io attraverso il narcisismo). Il rapporto con i compagni e gli amici, spingendo all'invidia e alla rivalità che permettono una maggiore distinzione tra il Sé e gli altri, fomentando anche altri elementi di introiezione(desiderio di avere ciò che hanno gli altri diventando come loro).Infine la scoperta delle differenze spinge alla rinuncia dei desideri di fusione con la madre, frutto di spinte eterosessuali ed edipiche, e la libido oggettuale (di fusione) viene trasformata in libido narcisistica che consente di costruire una più forte rappresentazione del Sé e dell'Io. Formazione del Super-Io La Jacobson concorda con Freud che esso si stabilisca con la risoluzione del complesso edipico ma fornisce ulteriori processi e caratteristiche: esso, oltre che fornire gli standard morali, regola anche l'umore e permette di gioire della sessualità adulta. La formazione del Super-Io prevede ↓ l'Internalizzazione, intesa come processo nel quale le regolazioni avvenute nell'interazione con il mondo esterno vengono sostituite dalle regolazioni interne, regolando il comportamento tramite regole morali interne. Per il bambino molto piccolo le identificazioni dell'Io e del Super-Io ↓ derivano dall'identificazione con la madre. NB Quando il bambino scopre che i genitori non sono onnipotenti sorge la delusione, sostituita poi dall'idealizzazione. Se nessuna delle due fasi è troppo precoce, il bambino distingue tra genitori reali e immagini idealizzate (tramite l'Io e l'esame di realtà). La libido neutralizzata consente l'idealizzazione, e l'aggressività neutralizzata fornisce la forza motivante per dare direzione, autocritica, restrizione e funzioni rinforzanti al Super-Io. Fondamentale è la fase anale perché la formazione del Super-Io avviene con l'incorporazione del primo valore imposto dall'esterno: la pulizia A partire dai due anni i percorsi di maschio e femmina si distinguono: ↙ per il bambino: secondo la Jacobson il padre amorevole non minaccia con la castrazione ma la crudeltà del bambino e i suoi desideri di castrazione del padre gli fanno temere una ritorsione. La rinuncia ai desideri incestuosi viene fornita dall'idealizzazione che sviluppa l'Ideale dell'Io e poi il Super-Io ; . ↘ per la bambina, che nella fase anale si identifica anch'essa con la forza del padre, dopo il riconoscimento delle differenze vi è una svalutazione di se stessa e della madre, per questo si ricorre alla negazione e si sposta la libido narcisistica sull'intero corpo per compensare la mancanza del pene. Il suo Ideale dell'Io consiste in una ragazza pulita, asessuale, non aggressiva, combinandosi poi con l' ideale narcisistico dell'attrattività fisica La svalutazione della madre porta a rivolgersi verso il padre come oggetto d'amore, portando all'eterosessualità , NB.Il conflitto edipico sarebbe quindi portato dall'amore e non dalla paura. Psicopatologia il concetto di rappresentazioni indifferenziate del Sé e dell'oggetto porta, → secondo la Jacobson, alla PSICOSI che è quindi una regressione che forma un Sé--Oggetto indifferenziato, con conseguenti associate distorsioni. Tuttavia, in accordo con Hartmann, sostiene che un fattore predisponente è un’insufficiente neutralizzazione delle pulsioni, che non permette di formarsi all'Io e innesta l'incapacità di usare difese nevrotiche. Con sforzi nel negare gli aspetti cattivi del Sé e della madre si può giungere a fissazioni proprie del quadro patologico Borderline. Infine, gli studi compiuti sulla Depressione identificano che in quella psicotica si riscontra un conflitto tra immagine di sé desiderata e immagine di sé fallimentare. Nel fallimento della fase di riavvicinamento alla madre, per mancanza di risposta materna, vi è una riduzione dell’autostima e quindi l'Io, non ancora in grado di gestire la perdita e il lutto, si trova con conflitti narcisistici e di ambivalenza, e gli oggetti diventano sopravvalutati e sovra idealizzati. . Nelle condizioni tipiche della patologia psicotica sembra verificarsi una situazione di arresto evolutivo che impedisce all’individuo di raggiungere una separatezza del Sé dall’altro, tipico, secondo la Jacobson e la Mahler delle psicosi infantili, psicosi autistiche e alcuni aspetti delle psicosi schizofreniche. In altre condizioni psicotiche la funzione di fusione con l’oggetto è mantenuta perché il vissuto di separatezza è talmente intollerabile che le tendenze in corporative orali prendono il sopravvento provocando un arresto dello sviluppo della personalità. IL MONDO INTERNO : MELANIE KLEIN→ . ↓ . Meccanismi primitivi del CONTRIBUTI PRINCIPALI: … . Studio dello sviluppo infantile funzionamento mentale ↓ MENTE→ intesa come contenitore di OGGETTI → totali o parziali( questi oggetti sono originali, .. .. . .. .. .. .. filogenetici ontogenetici. All’inizio sono parziali e lo sviluppo è un processo attraverso il quale -come in Freud- gli oggetti parziali man mano si .. aggregano, si organizzano per formare l’oggetto totale .. buoni o cattivi . ↙ investiti da pulsione di vita ↘ investiti da pulsione di morte ↓ ↓ gratificanti interni .. . .. .. … o frustranti estern(i ↙ sono strutture che potrebbero . rappresentare i pattern di scarica neuronale del cervello, Quindi strutture che regolano la vita psichica che poi vengono percepite psicologicamente sotto forma di immagini interne esempio sogni o immagini esterne significative. Gli oggetti interni non sono interiorizzati ↘ l’oggetto interno madre si attiva geneticamente e viene proiettato all’esterno che si modificherà, assumerà caratteristiche emozionali dell’oggetto interno, a sua volta la risposta dell’oggetto esterno regolerà la vita psichica interna del bambino che interiorizzerà le risposte della madre oggetto. Gli oggetti esterni, che sono investiti di affettività vengono interiorizzati. . * La pulsione di morte precede la pulsione di vita, la prima spinta del neonato non è di attaccarsi amorevolmente alla madre, alla base sicura, ma secondo la Klein l’infante si attacca alla madre per evitare l’angoscia. Entrambe le pulsioni vengono proiettate ed introiettate creando rispettivamente oggetti buoni e oggetti cattivi *OGGETTO(Klein)=PULSIONE(FREUD), per la Klein non esiste oggetto senza pulsione Gli OGGETTI→animano la vita psichica dando luogo ad alcuni processi difensivi: ↓ *il primo movimento non è quello dell’amore ma quello dell’ odio … .. . … Oggetto interno persecutore .. ANGOSCIA→intesa come minaccia dell’entropia(morte) ↙ ↘ Paranoia timore che l’oggetto aggredito si ritorca sull’IO, l’oggetto diviso viene proiettato su di se’ depressiva paura di perdere l’oggetto amato a causa delle proprie cattiverie. . SCISSIONE→separare i sentiment contraddittorii -- ↓ Divisione netta in parti buone e cattive dell’IO, che poi inseguito a proiezione diventano parti buone e cattive dell’oggetto (Le coliche) .. PROIEZIONE→le rappresentazioni di SE’ vengono attribuite a oggetti esterni INTROIEZIONE→incorporazione e assimilazione di un oggetto(il seno)buono, che diverra’ il centro dei processi integrativi. *Mentre tutto l’impianto dinamico, per Freud poggia sul meccanismo della rimozione per la Klein è fondamentale la triade: Scissione- introiezione- proiezione. L’angoscia provocata dalla pulsione di morte viene separata dalla pulsione di vita(scissione) e proiettata sull’oggetto(proiezione), mentre la pulsione di vita, invece, viene riferita a sé(introiezione)Questa dinamica sta alla base dell’Io buono e dell’IO cattivo e porta a quella che Klein chiama posizione “schizo-paranoide” Questi meccanismi, nei primi sei mesi di vita sono collegati ad altri meccanismi ↙ ↓ ↘ Idealizzazione E’ connessa con la scissione in quanto costituisce “ una esagerazione degli aspetti buoni del seno”. L’idealizzazione è accompagnata dal diniego. oggetto (o parte di esso)visto .come totalmente buono. .. Diniego Negazione onnipotente dell’oggetto cattivo, frustrante, e dei vissuti angoscianti che esso determina .Si accompagna a idealizzazione, nega la presenza di aspetti negativi. identificazione proiettiva Consiste nel proiettare parti del SE’ e degli oggetti interni scissi all’interno dell’oggetto; La madre non è sentita come un individuo separato, ma come il Sé’ cattivo o il Se’ buono: .. l’identificazione proiettiva riguarda .. parti cattive oppure parti buone di se’ NB PROIEZIONE, SCISSIONE E INTROIEZIONE → sono volte a preservare l’IO e gli oggetti interni buoni; mantenendo separati l’oggetto buono e cattivo, l’amore dall’odio, in modo da consentire al bambino di conservare la fiducia in un oggetto buono e nella sua capacità di amarlo, condizione indispensabile per vivere. Quando i meccanismi difensivi: scissione, proiezione, idealizzazione, diniego e identificazione proiettiva non riescono a controllare l’angoscia di annientamento(angoscia primaria), lIO può riccorrere come rimedio estremo alla DISINTEGRAZIONE DIFENSIVA(PSICOSI) I meccanismi di difesa più arcaici, quali scissione e identificazione proiettiva, prendono il posto che Freud dava alla rimozione. FASI DELLO SVILUPPO DELL’IO. L’IO → rudimentale presente e attivo ↓ sin dalla nascita(a differenza di Freud) è capace di stabilire fin dall’ inizio RELAZIONI OGGETTUALI e di mettere in atto difese contro l’angoscia primariia(angoscia di annientamento). SUPER-IO→ Presente già sotto i 3 aa, derivato dall’introiezione ↓ delle figure deformate dai moti sadici Non solo precede il complesso di Edipo ma ne promuove lo sviluppo La relazione oggettuale→ è sempre al centro della vita psichica, diventa la MOTVAZIONE per .. ↓ LO SVILUPPO PSICHICO sin dalla nascita dell’uomo È l’interazione tra le pulsioni e gli oggetti parziali e totali NB Oggetti e relazioni oggettuali sono alla base delle formazioni psichiche precoci ↓ costituiscono l’ossatura dei due fondamentali aspetti del funzionamento mentale … TEORIA DELLE POSIZIONI→consistono ognuna in un articolato assetto di oggetti interni con relative difese e angosce. ↙ .. ↘ Posizione schizo-paranoide (0-3 mesi) posizione depressiva→inizia la capacità di interpretare esperienza (dai 4 mesi) caratterizzata dalla scissione tra oggetto buono e oggetto cattivo. L’IO del bammbino è abbastanza integrato da permettergli di entrare In rapporto con l’oggetto intero. ↓ l’oggetto non è più scisso ↓ nell’IO, con la scissione, seno buono e seno cattivo vengono proiettati e introiettati. *la Klein ipotizza la presenza Il bambino vede la madre come unica fonte di gratificazione e di sofferenza. Ciò provocherebbe della nevrosi già nelle fasi pre genitali(per Freud dopo l’Edipo) e sostiene che il sintomo nevrotico appare una difesa dall’angoscia che è segnale di un pericolo da cui il soggetto si difende producendo sintomi. Nuova angoscia i sentimenti di amore e di odio che prova sono rivolti alla stessa persona, Inoltre teme che la propria AGGRESSIVITA’ e INVIDIA distruggano l’0ggetto da cui dipende.. ↓ Le pulsioni sadico-orali possono provocare aggressione al seno-cattivo portando a frantumazione del seno cattivo con conseguente angoscia. .. ↓ ↓ ↓ sentimenti diretti a”riparare” a restaurare la madre attaccata in fantasia (poter riparare l’oggetto è un modo per tollerarne la perdita- si tratta di un meccanismo di accettazione), questi sentimenti si alternano ad altri intrisi di sensi di colpa se il seno buono riesce a rimanere integro può contrastare la frammentazione e favorire l’integrazione dell’IO ↓ se no, neanche il seno buono viene ↓ meccanismi di difesa: Maniacali, Riparative percepito come integro portando a una frantumazione del’IO stesso ↓ Meccanismi di difesa Scissione, Proiezione Schizo→scissione paranoide→qualità dell’angoscia IL GIOCO →Espressione simbolica dei contenuti inconsci del bambino. .. ↓ .. Ha alla base gli stessi processi dei sogni. utilizza il 'gioco libero' nel lavoro terapeutico con i bambini. .. ↓ Attraverso la creazione dei personaggi e l'assegnazione dei ruoli il bambino elabora e risolve i conflitti quotidiani. La tecnica del gioco e l’interpretazione →La Klein paragona l’interpretazione gioco nel bambino con l’interpretazione dei sogni negli adulti, inteso come diretta espressione dei processi inconsci (visto lo scarso sviluppo verbale del bambino) ↓ . La sua tecnica del gioco prevedeva una serie di giocattoli accuratamente scelti: consistevano soprattutto in plastilina e acqua in modo che il soggetto potesse proiettare su di essi persone o cose del suo mondo affettivo. ↓ La Klein polemizzò con A. Freud su 2 punti: … ↙ ↘ il bambino mostra una relazione di transfert: non sono necessari interventi preparatori all’analisi già prima dei 3 anni ha interiorizzato le figure dei genitori e da queste figure scisse, idealizzate come buone o cattive, si realizza il transfert in seduta; . il bambino percepisce presto i benefici del rapporto analitico. ↓ Per la Klein è corretto fornire interpretazioni profonde, al pari di quelle date all’adulto, senza trascurare di riferire al bambino i suoi impulsi sadici (cattivi), erotici nei confronti degli stessi genitori. EQUAZIONE SIMBOLICA ↓ Nella prima fase del suo pensiero definì l’equazione simbolica, ossia il meccanismo per cui il bambino equipara inconsciamente gli oggetti del gioco a: figure dei genitori o dei fratelli, parti del corpo proprio o dei genitori, . funzioni corporee Ogni nuovo oggetto, su cui l’individuo pone l’attenzione→, è equiparato a quelli con cui precedentemente è entrato in contatto e che sono diventati oggetti interni (seno materno e parti del corpo proprio dei genitori). Ll’equiparazione →è resa possibile per il fatto che oggetto esterno e oggetto interno sono investiti dalla stessa modalità affettiva (libidica o angosciosa) e soprattutto per la loro analogia di forma o funzione . Si ha che: Equazione simbolica→quando l’oggetto interno è confuso con quello esterno (analogia ridotta a identità), Simbolo→: quando la differenza è salvaguardata e concorre allo sviluppo delle capacità relazionali. In tal modo, la Klein deduce che il rapporto tra un elemento riferito in seduta e un significato inconscio, sia equivalente a uno degli oggetti interni. Quindi la Klein predilige un’interpretazione di tipo simbolica, equivalente simbolismo onirico di Freud, che prevede una corrispondenza diretta tra simbolo e significato inconscio (oggetto acuminato –pene, oggetto concavo –vagina, animali grossi/ re/ regine –genitori).Ella concepisce la pulsione di morte come equivalente alla pulsione aggressiva, la quale è intimamente legata all’oggetto. Infatti si riscontra una forma di aggressività nell'identificazione proiettiva secondo la quale il bambino attribuisce, diventa esso stesso cattivo, fantasmaticamente all'oggetto esterno le proprie parti cattive Es: il seno è percepito come buono o cattivo, in base al rapporto che il bambino ha con esso (in tal modo la madre può essere più o meno gratificante) e suscita rispettivamente moti di gratitudine o di amore e moti sadici o di odio. L’angoscia è definita come derivante dalla proiezione dell’aggressività sugli oggetti esterni e dalla paura che essi possano ritorcersi contro l’Io. L’angoscia depressiva deriva invece dalla paura dell’abbandono da parte dell’oggetto amato, a causa della propria cattiveria. Per questo motivo, l’angoscia assume un’importante valenza motivazionale poiché spinge l’Io a produrre, al fine di tenerla a bada, una serie di difese psicotiche nevrotiche. L'invidia è un fattore innato attivo già nel neonato ed è definita come un sentimento di rabbia perché un'altra persona possiede qualcosa che desideriamo e ne gode: l'impulso invidioso mira portarla via e a danneggiarla. Concezione dello sviluppo Nel libro “Psicanalisi dei bambini” (1932) la Klein espone le fasi dello sviluppo infantile. Già Abraham, suo analista, aveva focalizzato gli oggetti parziali (seno e feci) con cui si rapporta il bambino ed aveva individuato uno stadio cannibalico nella fase orale ed espulsivo nella fase anale, caratterizzati dal prevalere di moti aggressivi. .. il Super-Io Secondo la Klein→, si forma già a partire dai 3 anni di vita e prima .. .. .. ↓ della formazione del complesso edipico inoltre deriva dall’introiezione delle figure deformate dai moti sadici del bambino, quindi direttamente derivabile dall’angoscia primaria. … ↓ Perciò il Super-Io assume le caratteristiche dell’oggetto pulsionale: ↙ ↘ divorante nella fase orale, espulsivo nella fase anale e in questo modo permette la formazione del complesso di Edipo, per cui le figure terrificanti all’interno del bambino, lo spingono ad un rapporto libidico con i genitori. Conseguentemente al rapporto frustrante con seno materno, soprattutto nel periodo dello svezzamento, il bambino volge la sua attenzione alla figura paterna, quindi il seno materno e il pene del padre, diventano oggetti primari dei desideri orali del lattante. In aggiunta, già al di sotto del primo anno di vita, il bambino avrebbe delle sensazioni genitali, le quali, insieme alle fantasie connesse e vissute in un contesto orale, portano all’equivalenza seno=pene. Quest’ultima contribuisce al distacco dalla mamma. Fase di femminilità dell’Edipo (comune a entrambi i sessi): il bambino si identifica con il seno materno e ha come oggetto di desiderio, il pene del padre ↙ ↘ Maschio: desiderio della madre e fiducia del genitale maschile sia proprio che del padre (Edipo positivo) Femmina: è conscia della possibilità di generare bambini, vede il pene del padre come fonte di doni e di felicità. Ma rispetto alla madre si sente in una posizione di svantaggio, il che rafforza l’impulso a depredare il corpo materno; tuttavia questo le procura angoscia perché è consapevole di poter essere anch’essa derubata della sua capacità di generare. Il complesso di Edipo ↙ ↘ viene definito positivo, se il bambino manifesta una proiezione amorosa verso il genitore di sesso opposto, mentre quello dello stesso sesso diventa diventa oggetto di sentimenti ostili. Nella forma negativa del complesso edipico, invece, la situazione appare capovolta, ossia il figlio presenta un'attrazione per il genitore dello stesso sesso e rifiuto per quello di sesso opposto. NB La maggior parte delle volte, tuttavia, il complesso di Edipo si presenta in forma complessa: a seconda dei singoli casi, entrambi i genitori possono essere oggetto d'amore e di ostilità, sia pure in diversa e variabile misura. Comunque un buon rapporto con il seno agli inizi della vita è una condizione indispensabile per il benessere psichico futuro . CARL GUSTAV JUNG Per Jung la mente è articolata secondo tre modalità: .. ↙ ↓ ↘ - la coscienza: .. ↓ regolata dal complesso dell’Io. E’ quella - l’inconscio personale ↓ suddiviso in persona e ombra Comprende contenuti che parte della psiche provengono dalla storia organizzata in dalla storia della vita seguito all’adattamento dell’individuo alla realtà esterna. La totalità psichica è formata da quattro l’inconscio collettivo ↓ il quale agisce sulla coscienza individuale attivando le immagini archetipe che compaiono spontaneamente nei sogni e che nella vita diurna sono proiettate su persone e oggetti esterni Un complesso di complessi, oggi potremo dire ‘mappe neurali’, di schemi cognitivi che organizzano, in forma innata, le basi fondamentali dell’esperienza ↓ funzioni fondamentali : Pensiero . Questo deposito è formato da configurazioni . Intuizione . .Sentimento che si mettono in moto quando c’è bisogno Sensazione caratteristiche : il livello di organizzazione . * Pensiero e sentimento → razionali non è personalizzato - - - . - -- . ↓ ↓ . *.. ↓ ….Sensazione e intuitzione→irrazionali NB – L’uomo le ha in sé tutte e 4. Ma una si sviluppa in modo più intenso ... ... contenuti che rappresentano il DEPOSITO dei modi di reagire del’umanità ai suoi primi inizi. Il bambino quando nasce è coincidente con Funzione differenziata o superiore l’inconscio collettivo. TIPOLOGIA, PERSONALITA’, INDIVIDUAZIONE In”Tipi psicologici Jung definisce: ↙ .. ↘ le personalità isteriche ↓ la personalità narcisistica ↓ quelle persone che sembrano presentare un’attrazione quasi magnetica verso l’oggetto che condiziona cosi tanto il soggetto che questi si estranea da sé. quelle persone che tendono invece a rimanere sempre al centro del proprio interesse, al punto che può sembrare “che il soggetto sia il magnete che vuole attirare a sè’ “oggetto” Jung, sulla base di tale distinzione, descrive due atteggiamenti fondamentali che caratterizzano la relazione dell’individuo, con se stesso e con l’ambiente., Questi atteggiamenti sono presenti, anche negli individui normali, in opposizione tra loro, caratterizzati dall’ESTROVERSIONE e INTROVERSIONE Le quattro funzioni precedenti si combinano con i due tipi di atteggiamento; ↙ ESTROVERSO : è un individuo orientato positivamente ↘ INTROVERSO: sottrae libido all’oggetto, non attribuisce verso l’oggetto, ha una relazione con il il mondo esterno efficace, traendone motivazioni, esercitando influenza sugli altri e lasciandosi influenzare. Tende a trascurare gli elementi soggettivi e i segnali che provengono dalla realtà interiore. L’ISTERIA è la nevrosi tipica dell’estroverso., disturbi alla sfera somatica. importanza all’oggetto perché è orientato soprattutto verso il mondo interiore. L’isolamento totale da tutti gli oggetti del mondo reali, fa sì che tali oggetti vengano caricati di caratteri magici e infantili, tipici degli stati psicotici NB L’appartenenza a un tipo di atteggiamento indica un fenomeno psicologico che avrebbe le sue premesse nella biologia, secondo Jung non sarebbero dovuti a fattori educativi o sociali, ma solo dalla DISPOSIZIONE DELL’ INDIVIDUO, espressione di processi di adattamento. * Jung aveva utilizzato come strumento della personalita il “REATTIVO DI ASSOCIAZIONE VERBALE”. Inventato da GALTON; Il test consiste nel presentare al soggetto esaminato delle immagini(una serie di parolestimolo), alle quali doveva associare la prima parola associata..Successivamente il paziente doveva ripetere a memoria le parole dette.. La durata durata del tempo di reazione si mostrava correlata all’eccitabilità dei complessi evocati dalla parola”stimolo”. I tempi di reazione si dilungano se le parole richiamavano nei soggetti eventi spiacevoli. A livello della PSICHE CONSCIA, Jung distingue due COPPIE Di FUNZIONI( nominate precedentemente): ↙ . . funzioni razionali ↓ ↘ ... . funzioni irrazionali ↓ pensiero-sentimento sensazione e intuizione * In un individuo coesistono tutte e 4, ma una prevale in opposizione all’altra funzione della coppia. Combinando tra loro i due tipi generali di atteggiamento(estroverso/introverso) con le quattro funzioni( pensiero, intuizione, sentimento e sensazione) vengono identificati da Jung 8 tipi psicologici INDIVIDUAZIONE(cioè conciliare le tendenze opposte) → processo attraverso cui l’individuo arricchisce la propria mente , conciliando tendenze di segno opposto all’interno della personalità ricca e sfaccettata, dinamica e complessa. Posto tra le dimensioni Coscienza e Inconscio c’è l’ IO: L’Io è un complesso di rappresentazioni .. ↓ che ha relazione con tutti gli altri complessi, e le cui attività integrative possono essere facilmente disturbate dall’attivazione di complessi secondari inconsci. Quando questa relazione si indebolisce, gli altri complessi diventano autonomi e inconsci, con conseguente dissociazione che porta al disagio psichico. Il funzionamento dell’inconscio personale è il risultato delle forze opposte: … ↙ ↘ - della persona: dell’ombra: ↓ ↓ è una maschera e costituisce l’interfaccia fra il soggetto e la sua realtà sociale Corrisponde al FALSO SE’ di Winnicott rappresenta la parte inferiore della personalità Dato che l’ombra si comporta compensatoriamente rispetto alla coscienza,. il suo effetto può essere positivo o negativo . Opposto dell’IO→ inconscio presonale *Persona e ombra possono essere viste come una coppia intermedia che conduce all’inconscio collettivo→ il quale agisce sulla coscienza individuale attivando le immagini archetipe, che compaiono spontaneamente nei sogni e che nella vita diurna sono proiettate su persone e oggetti esterni. Due immagini universali son quelle di Anima e Animus, definite da Jung come personificazioni dell’inconscio: ↙ ↘ - l’Anima,l’inconscio al femminile, l’Animus, la coscienza della donna tende a … rappresentarsi l’inconscio al maschile, .. ↓ ↓ proiettato sul padre e sull’uomo amato solitamente proiettata sulla madre e sulla donna amata; .* L’attivazione dell’inconscio collettivo attraverso le immagini archetipiche comporta l’esperienza di un incontro emotivamente significativo con un altro estraneo, come accade anche nella relazione terapeutica. . ARCHETIPI Immagini o categorie mentali ↓ L’archetipo è la struttura biologica che alimenta l’immaginazione onirica, come i deliri o la creatività artistica o letteraria. … ↓ Derivano da una sorta di memoria filogenetica che hanno radici negli istinti e fanno riferimento a esperienze vitali. L’inconscio collettivo agisce sulla coscienza attivando .. ↓ le immagini archptipiche sotto forma di simboli e idee , Il numero di archetipi è limitato, sono creati dalle esperienze vitali dell’ uomo, hanno una struttura bipolare, ossia ogni immagine recherebbe in sé la propria antitesi , parliamo quindi di “enantiodromia”(corsa nell’opposto), ossia quell’energia che può esistere solo nel contrasto I sintomi nevrotici sarebbero la conseguenza di un ingorgo energetico (causato dal ritiro di energia da uno degli elementi della coppia di.contrari) Riassumendo:: gli archetipi sono modelli arcaici che organizzano l’esperienza psichica che può strutturarsi in forme tran personali con una condizione di immagini e affetti sono inconoscibili perché sono elementi inconsci non rappresentabili, ciò che affiora alla coscienza sono esistenti a priori il numero degli archetipi, costituisce il contenuto proprio dell’inconscio collettivo, è limitato perché corrisponde alle possibilità sono immagini archetipiche tipiche di esperienze fondamentali vissute dall’essere umano fin dai tempi più remoti Sono uguali in tutte le civiltà ↓ L’Archetipo attraverso il simbolo agisce come MEDIATORE tra la COSCIENZA e l’INCONSCIO e come TRASFORMATORE dell’energia psichica .. SIMBOLO ↙ .. .. ↘ FREUD JUNG ↓ ↓ Il SIMBOLO consiste in un’ idea concreta, di solito una rappresentazione visiva, che viene usata come sostituto per un’altra che invece appartiene all’inconscio. Freud definisce il simbolo come un’eredità filogenetica e riduce il Simbolo a segno di processi istintivi elementari ↓ Il Simbolo proviene dall’inconscio collettivo deriva dalla vita dell’universo e non dalla vita dell’individuo. I simboli hanno la capacità di riunire gli opposti . Il vero simbolo è per Jung è il risultato della cooperazione fra coscienza e inconscio e riesce tra queste polarità ad essere un “trasformatore di energia ” che fornisce nuovo slancio vitale alla persona. IL SIGNIFICATO degli archetipi è il SIMBOLO * Il simbolo non accade solo nei sogni o nelle fantasie; anche i fatti della vita possono assumere un valore simbolico, essere quindi letti come espressioni simboliche di un cammino da percorrere, e non come semplici effetti di cause. Il simbolo rappresenta, dunque, la più alta espressione del potere creativo dell’inconscio, cioè la capacità che questo ha di produrre nuovi orizzonti di senso e nuove prospettive di sviluppo della personalità. Il simbolo è l’accadere di qualcosa di nuovo nel soggetto, è la trasformazione da una vecchia visione ad una visione delle cose del tutto nuova e impensata. L’evento simbolico non si manifesta se la coscienza non si dispone a lasciarsi investire dal suo potere trasformatore, se cioè preclude ogni accesso a ciò che di nuovo le si offre. Il simbolo rappresenta il punto di partenza per un processo ermeneutico, cioè aperto all’emergere del non ancora pensato. … .. ↓ IL SE’ Per Jung il Sé è la somma di IO più INCONSCIO →é: rappresenta l’invisibile, inconscio e intimo centro della personalità, ma anche l’estensione che comprende la coscienza e l’inconscio. E’ il punto centrale della totalità psichica, come l’Io è il centro della coscienza. Il concetto del sé non può essere diviso dal processo di individuazione. … ↓ Il sé rappresenta per Jung la meta ideale e la causa finale di tale processo Fino a che punto l’individuo possa svilupparsi psichicamente, dipende da quanto l’Io sia disponibile a seguire gli orientamenti e le correzioni di rotta provenienti dal sé. … ↓ *L’identità che noi costruiamo per la vita collettiva la definisce persona: che significa maschera; per la vita collettiva noi costruiamo una maschera alla quale finiamo per aderire identificandoci con i nostri ruoli sociali, con le opinioni degli altri su di noi, con i pregiudizi collettivi. Esistono anche aspetti della personalità che vogliamo occultare agli altri e che costituiscono la nostra ombra. processo di individuazione: è fatto di momenti essenziali in cui perdiamo la maschera, momenti in cui torniamo ad attingere alla nostra creatività personale. TEORIA DEI COMPLESSI ↓ Jung formula una teoria del funzionamento psichico come articolato in “complessi” o nuclei di significato che includono pensieri e affetti, L’IO è un complesso di rappresentazioni che ha relazione con tutti gli altri complessi e le cui attivita integrative possono essere facilmente distubate dall’attivazione di complessi secondari inconsci ↓ Quando questa relazione si indebolisce , gli altri complessi diventano autonomi e inconsci, con conseguente dissociazione che porta al disagio psichico. I COMPLESSI → ↓ sono punti vulnerabili alla cui origine vi è un conflitto e di cui si conservano le caratteristiche, originano in un trauma infantile o in un evento vissuto come un doloroso fallimento. espresse sotto forma di sensazioni di angoscia e dissidio interiore. *UN COMPLESSO è una dissonanza nella personalità dell’individuo, tuttavia la sua presenza stimola l’attività psichica ↓ … LIBIDO I complessi sono anche attrattori di energia psichica (Jung aderisce alla concezione energetica freudiana) ma modifica la teoria della Libido di Freud definendo la LIBIDO come quell’energia della psiche individuale che si manifesta nel processo vitale e che viene percepita soggettivamente come aspirazione o desiderio (spinta motivazionale affine anche al concetto di “interesse”) *Il complesso è anche alla base delle psicosi e delle nevrosi – Possono essere consci e inconsci – personal i o interpersonali – I complessi consci spesso ne nascondono altri inconsci. IL SOGNO rappresenta una manifestazione dell’intelligenza dell’inconscio come funzione del Sé: .. ↙ ↘ - Il primo livello è di tipo soggettivo - Il secondo livello è di tipo oggettivo e il contenuto manifesto del sogno va ed è portatore di immagini archetipiche interpretato come espressione dell’ombra, i provenienti dall’inconscio collettivo n quanto complementare alla coscienza; Il SOGNO→ può essere una compensazione di aspetti della vita che non sono stati sufficientemente realizzati e vissuti. ↙ Il senso immanente ↘ il senso trascendente rimanda all’esperienza reale della vita del sognatore. nasce dal nucleo centrale del sogno inteso come complesso e rinvia alla dimensione archetipica, che travalica l’individuo e lo mette in collegamento con le esperienze primordiali del genere umano. .. ↓ .. l ** Il sogno è una rappresentazione plastica → entra in contatto con aspetti inconsci Il sogno ha la straordinaria importanza di essere la via più accessibile e più efficace per conoscere i contenuti dell’inconscio, Jung attribuisce al sogno la funzione mediante la quale l’inconscio manifesta l’attività di REGOLAZIONE NB- L’interpretazione del sogno non va alla ricerca di eventi del passato che sono stati deformati, il sogno che è considerato un SIMBOLO, va decodificato in relazione al codice simbolico. Jung applica un atteggiamento filologico al sogno, considerato un tutto, cerca analogie tra gli elementi del sogno e elementi tratti dai miti, dai temi religiosi, dalle fiabe infantili e dalle produzioni più arcaiche ed universali. A partire dall’amplificazione, Jung introduce una tecnica esplorativa che definisce immaginazione attiva che ha la funzione di accedere a contenuti inconsci che sono in procinto di influire sul nostro agire mediante un aiuto (ausili artificiali) in assenza di una libera (produzione di) fantasia. Questa tecnica fa si che l’analista abbia una funzione pedagogica, e invita il paziente a produrre attivamente (attraverso scene sulla sabbia, disegni o fantasie ad occhi aperti) l’emergere di immagini pre-verbali ancorate alle fantasie o alle esperienze più antiche. Il dare forma ai contenuti affettivi attraverso le immagini consente la funzione di assimilazione dei significati affettivi la quale permette di assumere una prospettiva intermedia fra coscienza e inconscio. PSICOPATOLOGIA Per Jung il conflitto è tra la natura e lo spirito, tra i desideri individuali e le imposizioni sociali, tra la sessualità e la morale. Il conflitto non è necessariamente negativo ma può essere stimolante e produttivo per l’individuo, diventa potenzialmente patogenetico quando si struttura in modo rigido e quando gli elementi che lo costituiscono attirano a sé parti della personalità del soggetto, tanto che questa si dissocia, pregiudicando la sua unitarietà nei casi più gravi. La PATOLOGIA si manifesta quando una delle componenti in conflitto prevale sull’altra tanto da annullarla: ↙ … - NEVROSI ↓ Deriva dalla dissociazione tra due complessi in conflitto tra di loro, uno conscio a l’altro inconscio che non sono separati, ma dialogano, sono in contatto tra loro. .. ↘ PSICOSI ↓ è la perdita di adattamento alla realtà. I complessi in conflitto si rendono autonomi l’uno dall’altro e la mente si frammenta in diverse aree scollegate tra loro; tali complessi possono prendere il posto dell’io e sostituirsi ad esso. La psiche perde la sua unitarietà e la sua coerenza e risulta formata da frammenti sconnessi. - NB Per Jung anche la PSICOSI, non solo la nevrosi, può essere curata con la PSICOLOGIA ANALITiCA .. PSICOTERAPIA JUNGHIANA ↓ LA FINALITA’ DELL’INTERVENTO →è di sviluppare la personalità attraverso l’INDIVIDUAZIONE. La psicoterapia non si basa su un percorso unico e predefinito, ma si può differenziare in base ad alcune variabili quali l’età del paziente, il suo carattere, gli obiettivi che si propone di raggiungere. C’è una notevole elasticità. I SINTOMI→ non risalgono ai tempi più remoti della nostra storia personale ma sono il risultato di DINAMICHE INCONSCIE orientate all’aggiustamento di conflitti nella realtà del presente. Non è che il passato non sia importante, ma al passato oggettivo non riusciamo ad arrivare perché è deformato dai complessi. Jung non indaga le cause della nevrosi, mai il significato. Ne valuta anche le potenzialità, in quanto possono contenere in sé anche un nucleo di significato positivo. IL TRANSFERT→ esiste anche in Jung ed è lo stesso di Freud, ma Freud lo spiega al paziente mentre Jung sostiene che il transfert va vissuto dal paziente assieme al terapeuta, entrambi sono coinvolti nella dinamica. Il terapeuta non si pone fuori ma mette in gioco il proprio CONTROTRANSFERT. Il compito del terapeuta è quello del facilitatore: attivo, pone domande e coinvolge il paziente nel processo di interpretazione, parlare interagisce . La componente più importante è la RELAZIONE tra il paziente e il terapeuta * Jung fu il primo a segnalare l’importanza del controtransfert e nel suo saggio “la psicologia della traslazione illustrata con l’ausilio di una serie di immagini alchemiche” (1929) definisce la relazione terapeutica come un processo di scambio profondo tra paziente e analista che provoca modificazioni in entrambi i partecipanti La situazione analitica comporta un’inevitabile ee reciproca “infezione psichica” l’analista deve accettare di essere” contaminato”. Il processo comunicativo che ha luogo in analisi produce fenomeni transferali e controtransferali; se l’analista non è consapevole della propria vulnerabilità e non è in grado di accettare le proiezioni della “ferita” del paziente sulla propria persona, allora non potrà svolgere il lavoro di psicoterapeuta. La tecnica della psicologia analitica . Per Jung lo scopo dell’analisi è definito come un ampliamento della coscienza attraverso il processo di assimilazione dell’inconscio, dove il compito dell’analista è quello di aiutare il paziente a riprendere il percorso naturale del suo sviluppo verso la conquista della propria identità differenziata dagli altri (Individuazione), nel momento in cui questo processo vitale sia stato inibito o bloccato da vicende biografiche HEINZ KOHUT →è il padre della psicologia del SE’ ↓ ↓ Individua nell’empatia un elemento cardine del suo orientamento. Il suo lavoro è incentrato su pazienti con disturbi narcisistici della personalità che manifestano difficoltà nella regolazione, ↓ dell’autostima e nell’investimento del Sé, e dove la manifestazione sintomatologica è caratterizzata da rabbia interna, arroganza, pretesa di diritti, incostanza e tendenza alla manipolazione. Per Kohut è fondamentale il concetto di empatia che egli definisce come: “un sesto senso rivolto alla conoscenza del mondo interno, un’abilità di percepire i vissuti emotivi e gli stati mentali dell’altro che nel lavoro analitico permette, di svolgere un’introspezione vicariante, entrando nei panni del paziente e svolgendo per lui quella funzione introspettiva di cui è incapace”. .. IL SE’(Narcisismo sano e patologia narcisistica) …. Kohut definisce il Sé: →come un’identità mentale a se stante, come di energia pulsionale una struttura interna alla psiche, perché è investita e possiede una continuità nel tempo. All'interno della psicologia kohutiana, il Sé: ↙ ↘ - in senso ristretto è concepito come una struttura specifica e fondamentale dell'apparato psichico . - nel senso più ampio del termine è concepito come il centro dell'universo psicologico dell'individuo Il vero inizio del Sé non è il momento in cui l’ambiente reagisce al bambino, è come se questo possedesse già un Sé rudimentale. . ↙ IL SE’, quindi, proprio come le rappresentazioni degli oggetti, è un contenuto dell’apparato mentale ma non è uno dei suoi componenti, non è cioè una delle istanze psichiche. Il Sé è dunque un contenuto psichico la cui coesione e integrazione è essenziale per lo sviluppo successivo dell’Io e rappresenta il centro della personalità. Pur essendo una dimensione intrapsichica, il Sé si alimenta e si arricchisce nel rapporto con gli altri, ipotizzando una linea di sviluppo da un Sé nucleare arcaico è un Sé Nucleare, maturo e coeso, Il SE’ è una struttura già predisposta ad appoggiarsi … ↘ IL SE’ NUCLEARE ARCAICO E’una struttura psichica, è costituito dalle ambizioni basilari della persona, dalle sue mete idealizzate si forma sin dalle prime esperienze di vita, e costituisce l’elemento centrale dello sviluppo individuale, garantendone un senso di unità fisica e mentale nel tempo e assicurando la continuità dell’esperienza di sé nel passato presente e futuro. ↓ *il se nucleare si stabilisce nel corso del primo sviluppo psichico per via di inclusioni, interiorizzazioni ed esclusoni. ↓ agli oggetti SE’ ed è in grado di sfruttare i legami con essi e successivamente i loro fallimenti … Emergono due poli che costituiscono il Sé nucleare: ↙ non traumatici ↘ polo delle mete, polo delle doti, ambizioni, propositi idealizzanti capacità e talenti *La formazione del Sé bipolare è determinata da specifiche esperienze infantili con gli oggetti delle cure “gli oggetti se”. *Nel momento stesso in cui la madre forma il Sé della persona, un processo che continua per tutta l'infanzia e in misura minore durante tutta la vita a seconda del tipo di risposte con cui gli oggetti-Sé reagiscono a certe potenzialità del Sé. Il Sé si alimenta e si arricchisce nel rapporto con gli altri, a partire da quello con la madre. …. Gli Oggetti-Sé(genitori accoglienti ed empatici) ↓ sono collocati nel mondo esterno, ma il bambino percepisce le funzioni degli oggetti-Sé in modo esteso al proprio Senso di Sé. Lo sviluppo di un sano narcisismo, un sano e maturo amore di Sé ha necessità di fare esperienza di sintonia con un oggetto-Sé ↓ indifferenziato, ovvero una madre sentita come parte del Sé Queste esperienze sono costitutive del Sé del bambino e sono state definite dall’autore esperienze di oggetto-sé. La natura degli oggetti-sé è particolare: non sono a tutti gli effetti oggetti né sono totalmente appartenenti al Sé. L’esperienza di oggetto-sé consente lo sviluppo del Sé nucleare, Un equilibrio narcistico primario è legato alla capacità della madre di disilludere gradualmente il bambino: → in quanto una frustrazione ottimale : →generatrice di struttura psicologica e della capacità di tollerare le tensioni. I bisogni narcisistici permangono durante tutta la vita, seguendo un percorso parallelo a quello dell’amore oggettuale. * . I BISOGNI DI OGGETTO SE’→ nascono nell'infanzia ↓ ma sono attivi in varie forme durante tutta la vita (es. il bisogno di essere idealizzato, di essere affermato, valorizzato, di sentirsi simile ad un altro essere umano). ↙ .. ↓ ↘ Il primo oggetto sé arcaico , Il secondo oggetto sè, oggetto sé altregoico definito idealizzante; il bambino detto rispecchiante, cerca o gemellare,bisogno cercherà con esso una costante di restituire al bambino sentirsi simile ad un altro unione sforzandosi di sentirsi il meraviglioso stato essere umano integro e vivo grazie della vicinanza di perfezione all'interno sufficientemente amato con un altro onnipotente; del suo sé, attribuendo e amabile tutte le imperfezioni al mondo, in questo modo il bambino cercherà di sperimentare il suo senso di grandiosità, di onnipotenza e di esibizionismo, cercando rispecchiamento e conferme dall'ambiente . NB Nella sua teoria dello sviluppo Kohut evidenzia come il Sé nasca inizialmente debole e amorfo e venga poi arricchito dalla relazione costante con l’ambiente che accoglie i bisogni del bambino e ne rispecchia l’integrità; un ambiente non pronto non consente una piena maturazione del Sé. Anche nell’analisi, secondo Kohut, il paziente presenta dei bisogni specifici legati a un Sé immaturo che, attraverso un contesto terapeutico accogliente può riprendere il suo sviluppo e arrivare a una coesione e integrazione del Sé. Kohut abbandona il modello pulsionale: la concezione classica secondo cui i bisogni istintuali del bambino devono essere contenuti dall’Io è sostituita dalla concezione secondo cui i bisogni narcisistici arcaici devono essere soddisfatti da un altro adeguatamente empatico per permettere al Sé di svilupparsi. TEORIA DELLO SVILUPPO Kohut definisce due linee evolutive parallele(doppio binario) separate e indipendenti, sulla base dell’oggetto di attenzione libidica: … ….. … ↙ .. ……libido ↘ oggettuale libido narcisistica ↓ ↓ porta all’amore maturo per gli oggetti poiché investe su oggetti veri, sperimentati come oggetti separati dal soggetto; questa libido induce all’amore oggettuale e segue lo sviluppo delineato dalla teoria classica freudiana porta all’amore maturo per il Sé, perché invece, investe su oggetti sperimentati come un’estensione del Sé; questa libido induce all’amore di sé, detto anche narcisismo sano. Sviluppa i bisogni narcisistici arcaici e maturi Processo di formazione delle strutture→ Lento ↓ Parte attraverso due stati contemporanei ↙ L’imago parentale idealizzata Che il bambino deve superare per avere uno sviluppo normale. Quando il bambino supera la fase di narcisismo primario, attribuisce una parte della perfezione narcisistica ad un oggetto-sè arcaico e rudimentale (la madre) Quindi idealizza il genitore. Secondo l’autore l’imago paterna viene abbandonata gradualmente quando il bambino sperimenta una delusione graduale nei confronti dell’ ↘ Il sé grandioso Va ad integrare l’imago parentale Lo sviluppo del Sé grandioso può seguire due strade: ↙ ↘ In condizioni ottimali Se invece il bambino l'esibizionismo e la subisce gravi traumi grandiosità nel compornarcisistici, il Sé grandioso tamento del bambino non si integra nella personalità gradualmente attenuati e adulta, ma si conserva nella sua l'intera struttura viene forma inalterata e lotta per oggetto idealizzato attraverso un proces- integrata nella personaraggiungimento dei suoi scopi so definito l’internalizzazione trasmutante. lità adulta e lotta per ragarcaici. Più che una fase Secondo Kohut ciò porta allo sviluppo del giungere scopi e ambizioni evolutiva, il Sé grandioso sembra Super-io. Invece in condizioni non ottimali, sintonici all’IO. Tra le essere uno stato, una posizione, il bambino non sviluppa una buona struttura circostanze che favoriscono che si sviluppa in condizioni interna e potrebbe rimanere fissato in un l'integrazione del SE’, Kohut normali e al contrario in oggetto-sé arcaico restando dipendente da importanza soprattutto circostanze meno favorevoli da alcuni oggetti per tutta la vita. alle reazioni selettive da resta fissata a un livello arcaico Questa fissazione può essere superata parte dei genitori alle solo con il trattamento psicoanalitico manifestazioni grandiosoUn concetto importante dell’autore è che esibizionistiche del bambino: lo sviluppo continua ben oltre l'infanzia e se la risposta dei genitori l'adolescenza e che ogni acquisizione è sensibile e sintonizzata intrapsichica o ogni struttura psicologica alle manifestazioni del dipende in ogni fase della vita dalle funzioni bambino, questi impara di sostegno da parte degli oggetti-Sé (amici, ad accettare i propri limiti figli, partner, comunità di appartenenza) reali e a rinunciare alle fantasie grandiose e alle esigenze esibizionistiche sostituendole con ambizioni e scopi sintonici all'Io e con l'autostima realistica e con il piacere per le le proprie attività e funzioni . In sintesi, le molle che muovono lo sviluppo secondo la psicologia del Sé sono essenzialmente due: ↙ ↘ . l'empatia genitoriale i lievi fallimenti empatici dei genitori che è indispensabile per la coesione del Sé nelle prime fasi del suo sviluppo che consentono il consolidamento delle strutture di personalità. La revisione del complesso di Edipo (per Freud è connesso a problematiche pulsionali per Kohut è legato alle risposte genitoriali) … …. Kohut afferma che se il bambino entra nella fase edipica con un Sé saldo e coesivo, sperimenterà ……..↙ ↘ sentimenti autoaffermativi, di possesso e desideri sessuali nei confronti del genitore di sesso opposto, ↓ sentimenti di autoaffermazione, di fiducia in sé e di competizione nei confronti del genitore dello stesso sesso. Se i genitori del bambino sono dotati di una sufficiente empatia, reagiranno ai desideri sessuali e alla competizione del figlio attraverso risposte sessuali e aggressive, e allo stesso tempo anche con gioia e con orgoglio a questa nuova conquista evolutiva del figlio. … ↙ ↘ - Se il bambino sente che i genitori lo Se invece questo secondo aspetto empatico considerano con orgoglio loro figlio e - è assente nelle risposte dei genitori, questi gli permettono di operare una fusione tenderanno a considerare le manifestazioni con loro e quindi con la maturità di un edipiche sia sessuali che aggressive del adulto, allora la fase edipica per il bambino come allarmanti, e i conflitti bambino rappresenta un passo decisivo edipici assumeranno un carattere negativo nel consolidamento del Sé . ↓ . *Nella psicologia del Sé, il periodo edipico vissuto in condizioni ottimali diventa un periodo meno violento e angosciante, meno drammatico e conflittuale di quello descritto dalla psicoanalisi classica. NB.Quando in una persona adulta emergono bisogni arcaici, come intensi bisogni esibizionistici o di grandiosità, si evidenzia la presenza di un investimento libidico di oggetti arcaici, intimamente connessi con un Sé primitivo e immaturo. Kohut afferma che una buona regolazione della propria autostima e di un vitale senso di Sé, ossia un narcisismo sano e adulto, deriva dalla progressiva capacità del soggetto di tollerare ed elaborare le tensioni interne dei bisogni narcisistici. Il Sé infantile è vulnerabile e bisognoso di sostegno, riconoscimento e conferma in un Oggetto-Sé (madre/genitori) speculare per affermarsi. Esperienze rifiutanti e disconfermanti fanno vivere al bambino l’impossibilità di raggiungere il piacere dell’autoaffermazione del Sé e di realizzare il compito di costruire e mantenere un Sé coesivo con la gioia connessa al raggiungimento di questo scopo. Lo sviluppo del narcisismo sano dà luogo alla creatività, all’empatia (la capacità dell’oggetto reale, la madre prima e il terapeuta poi, di riconoscere gli aspetti esperienziali e affettivi del Sé), all’accettazione della transitorietà dell’esperienza, all’umorismo e alla saggezza. Sia l’empatia, sia l’umorismo che la creatività sono fondamento di un forte senso di vitalità e consentono un’espressione libera di sé e contemporaneamente una percezione dell’altro in sintonia con la realtà. PSICOPATOLOGIA .. - ↓ .. Per Kohut, l'indisponibilità degli oggetti reali a farsi usare come oggetti-Sé dal Sé del bambino in via di sviluppo èla radice fondamentale della psicopatologia. Anche se non esclude mai che alcuni individui possano avere una vulnerabilità innata ad ammalarsi, cioè una disposizione prepsicologica ad ammalarsi di disturbi psichici, Kohut ritiene che la radice fondamentale della psicopatologia stia nella carenza delle risposte genitoriali. … ↙ ↘ Se il bambino ha vissuto in un ambiente che non è stato sufficientemente rispondente ai suoi bisogni evolutivi, il processo di formazione e di consolidamento delle strutture psicologiche fondamentali potrebbe averne risentito, tanto che da adulto potrebbe trovarsi a lottare con un Sé difettoso e carente fermo ad uno stadio in cui è molto incline alla frammentazione. L'incapacità cronica degli oggetti-Sé a rispondere modo adeguato ai bisogni evolutivi del bambino che porta a uno sviluppo patologico del Sè, a sua volta è dovuta alla psicopatologia dei genitori nell'ambito del Sé, specialmente alle loro fissazioni narcisistiche ↓ DISTURBI DI PERSONALITA’ NARCISISTICA …. ↓ Nell'ambito della psicopatologia, il contributo più innovativo di Kohut riguarda i "disturbi di personalità narcisistici". I disturbi narcisistici della personalità sono disturbi del Sé e della regolazione dell'autostima; gli individui che soffrono di disturbi narcisistici della personalità temono la frammentazione temporanea del Sé, ed essendo poco capaci di regolare la propria autostima e di mantenerla a livelli normali, hanno bisogno della presenza continua degli oggetti, della loro approvazione e conferma. La sintomatologia che questi pazienti presentano è spesso vaga e tende a riguardare più di un livello: ↙ • la sfera sessuale (mancanza di interesse per il sesso o fantasie perverse) ↓ ↓ ↘ • la sfera sociale • i tratti manifesti • la sfera psicosomatica incapacità di mantenere della personalità (preoccupazione ipocondriaca (rapporti significativi, (mancanza di senso per la propria salute inibizioni nel lavoro) dell'umorismo, mancanza fisica e mentale) di empatia verso i bisognosi e i sentimenti degli altri, tendenza ad attacchi di collera incontrollata e alla menzogna) *Kohut pensa che questi disturbi siano una conseguenza diretta dell'inattendibilità e della carenza delle risposte empatiche degli oggetti-Sé ai bisogni e alle richieste evolutive del bambino nel primo periodo della sua vita. Secondo l’autore mentre la psicoanalisi tradizionale spiega l’uomo in termini di pulsioni e la terapia è focalizzata sui conflitti interni del paziente, per la psicologia del sé spiega l’uomo in termini di un Sé legato all’ambiente e ad un oggetto-sé e che durante la terapia si focalizza sui difetti e le deformazioni delle micro- strutture del sé, sulla base dell’esplorazione delle dimensioni genetiche e dinamiche delle strutture del sé. ) Per l’autore il processo di guarigione non dipende dalla trasformazione dell’inconscio in conscio o sulla capacità di controllo delle pulsioni ma dipende dalla capacità di <<rasserenarsi da solo>> e nell’acquisizione di un <<senso di continuità del sé>> grazie all’ambiente e all’oggetto-sé. Ciiò che per Kohut permette il successo della terapia è la capacità di empatia dell’analista. Per Kohut il funzionamento dell'uomo segue due direzioni: si parla ↙ ↘ di Uomo Colpevole se le mete sono dirette verso l'attività delle pulsioni. di Uomo Tragico se le mete sono dirette verso la Realizzazione del Sé. Secondo Kohut, la teoria classica spiega in modo adeguato i disturbi psichici e i conflitti dell'Uomo Colpevole. La teoria classica non può comprendere in modo adeguato la patologia del Sé frammentato (schizofrenia e i disturbi narcisistici di personalità) e del Sé svuotato (la depressione priva di contenuto, cioè la mancanza di ambizioni e di ideali), in pratica i disturbi psichici e le battaglie dell'Uomo Tragico , ma lo può fare la psicologia del Sé, che avendo intuito la condizione di frammentazione e indebolimento del Sé cerca di rispondervi sul piano teorico e terapeutico. Wilfred R. Bion( La nascita del pensiero) →Mediante lo studio dei gruppi, Bion sviluppa la sua teoria, dando particolare importanza alla relazione madre-bambino e alla capacità della madre di elaborare il vissuto emotivo del figlio per poi restituirlo. Bion è influenzato da Freud anche se spesso si distacca dalla teoria del maestro e dagli anni ’50 in poi sarà influenzato anche dalla Klein, della quale fu allievo. Dobbiamo a Bion la distinzione tra forma NORMALE e Forma PATOLOGICA di identificazione proiettiva ↙ la forma patologica coincide con quella della Klein, , dove il processo è attuato sotto l’egida dell’odio e della aggressività. ↘ forma normale nella forma normale’Identificazione proiettiva perde quella connotazione di controllo e diventa più un tentativo di comunicazione : le parti .. del Sé che vengono proiettate e identificate nell’altro hanno la funzione di comunicare lo stato emotivo facendole vivere all’altro. Questa forma di comunicazione è alla base del rapporto madre-bambino detto anche CONTENUTO-CONTENITORE. Il bambino in preda a stati affettivi(conteuto) che non è in grado di gestire, in quanto immaturo, li proietta nella madre(contenitore) che li digerisce al posto del bambino e glieli restituisce più elaborati. NB. In pratica l’esperienza si origina dai ↓ dati sensoriali grezzi, dalle emozioni e dalle sensazioni provate dal bambino, che non hanno ancora un significato mentale (elementi beta): ↓ questi elementi vengono proiettati nel contenitore madre che, attraverso la funzione alfa, li elabora e li restituisce al bambino sotto forma di elementi alfa. ↓ La funzione di elaborazione mentale svolta dalla madre viene detta reverie, ↓ REVERIE si intende lo stato mentale materno di cui il bambino ha bisogno, ossia la capacità della madre di svolgere la funzione di contenitore delle proiezioni anche violente del bambino e di trasformarle in elementi pensabili. Secondo Bion proprio dall’accumulo di elementi alfa si sviluppa un apparato per pensare: cioè nascerebbero prima i pensieri e poi l’apparato per pensarli. Invece, il fallimento della funzione alfa provoca nel bambino un accumulo di elementi beta, che induce il bambino, e più tardi l’adulto psicotico, a liberarsi dei contenuti mentali indesiderabili proiettandoli sugli altri e trattenendoli come oggetti concreti. LA GRUPPALITA’ originaria della persona Bion dedicò quasi 10 anni allo studio dei gruppi, questi studi furono stimolati dal compito, che gli fu affidato dall’esercito inglese, di curare i soldati affetti da nevrosi di guerra durante la seconda guerra mondiale. Egli iniziò mediante le terapie collettive e le attività di gruppo. Successivamente rielaborò il suo approccio e lo estese ai civili e con un numerico inferiore (circa 10 persone). Bion aveva un modo particolare di rapportarsi al gruppo, infatti lo considerava ↓ come se fosse un soggetto unico e non la somma di individui con problematiche diverse. ↓ A riguardo elabora un nuovo termine: “mentalità di gruppo” o “cultura di gruppo”. All’interno del gruppo individua ciò che lui definisce “assunti di base” , ↓ che sono meccanismi di difesa ed hanno il compito di proteggere il gruppo da paure e dal cambiamento.Gli assunti di base sono 3: ↙ ↓ ↘ 1) Lotta e fuga: Quando il gruppo si sente minacciato da un pericolo reale o immaginario o evitano o lottano, solo così sarà possibile per il Dipendenza: Accoppiamento I problemi sono risolti il gruppo spera che l’unione da un leader (che di alcuni membri possa può alternarsi rapidaportare alla nascita di un mente durante la seduta) evento o un’idea che porti che si fa carico dei proble- alla soluzione di tuttii gruppo raggiungere il successo. mi e porta il gruppo al successo i bisogni, ponendo tutti i .. -.. membri in uno stato di attesa passiva. C’è la .. .. .. . convinzione di una .. speranza di tipo messianico NB Per Bion è importante superare gli Adb (Assunti di base)perché potrebbero interferire con lo sviluppo del gruppo e del singolo. La partecipazione di un individuo ad un grupp comporta una perdita di parti disè: questo fenomeno attiva l’angoscia paranoica e persecutoria propria della posizione schizoparanoide. Il gruppo sente inconsciamente come pericoloso ogni tipo di cambiamento e si organizza per contrastarlo a tutti i costi, attuando le dinamiche universali descritte da Bion come Adb (su menzionate) Il terapeuta deve così interpretare lo stato emotivo del gruppo, cercare di captare gli AdB anche quando sono silenti. Sulla base di queste osservazioni Bion sviluppa la nozione di sistema protomentale: ↓ .. Il protomentale per l’autore è un’area a cavallo tra mente e corpo, la sede delle emozioni caotiche e non distinte tra loro. Il protomentale inoltre è transindividuale, cioè non è istituito dalla singola individualità ma spiega il carattere collettivo delle emozioni Infatti per Bion <<lo stadio protomentale nell’individuo è solo una parte del sistema protomentale, perché i fenomeni protomentali sono funzioni del gruppo>>. . Formazione del pensiero come cardine dello sviluppo. Secondo Bion lo sviluppo della persona dipende dalla capacità di elaborare il pensiero in forma matura. Propone un modello di sviluppo gerarchico\piramidale costituito da più elementi: ↓ … alla base della piramide vi sono ↙ ↓ gli elementi alfa e i pensieri onirici, … ↘ successivamente i concetti, le concezioni e i preconcetti ↓ e infine il pensiero più complesso fine come il calcolo algebrico. La funzione alfa forma sia i pensieri inconsci che quello consci Gli elementi alfa rendono possibile. il passaggio dalle preconcezioni alle concezioni …↙ ↘ . Le preconcezioni mentre la concezione sono una forma di pensiero consistente in un’aspet- fa riferimento all’oggetto oddisfatorio. .. tativa. .. ↓ Alla costituzione del pensiero concorrono le afferenze sensoriali, emozionali, le sensazioni di piacere, di angoscia, ecc. ecc. ↓ .. Le afferenze sensoriali ed emotive grezze vengono chiamate da Bion <<elementi beta>>, che una volta elaborate e metabolizzate dalla <<funzione alfa>>, si evolvono in <<elementi alfa>> . Gli elementi alfa comprendono schemi uditivi, visivi e olfattivi. *Alla formazione della funzione Alfa, concorre anche la madre con la sua capacità (maggiore o minore) di dare un senso e una risposta corretta alle emozioni del bambino. Quindi la madre elabora gli elementi beta del figlio attraverso ciò che Bion definisce reverie, ↓ *Bion individua un altro modo di intendere la formazione del pensiero dell’oggetto: il pensiero dell’oggetto di formerebbe anche in assenza dell’oggetto stesso e consiste proprio nella rappresentazione dell’oggetto assente. Qui possiamo notare una relazione con le teorie Kleiniane ma a differenza della Klein, per Bion, nel momento in cui l’oggetto desiderato è assente, il bambino non lo rappresenterebbe come un oggetto persecutorio. ↓ *Infine un importante rilievo nello sviluppo del pensiero sono i miti, il patrimonio biologicoculturale. Assetti topici e motivazionali (Punto di vista topico) Anche per Bion come per Freud esiste un legame tra coscienza e inconscio ma il modo di interpretare questo legame è diverso -- ↙ ↘ Mentre per Freud ciò che lega o meglio, Per Bion invece tra le 2 topiche ciò che slega le 2 topiche sono rimozione vi è una zona di passaggio, e resistenza in cui i processi mentali possono transitare Conscio e inconscio dunque per Bion non sono 2 aree topicamente e stabilmente distinte ma 2 punti di vista che possono essere invertiti. Dal punto di vista motivazionale, l’autore sviluppa una teoria degli affetti in cui distingue 3 tipi di vincoli nei rapporti intimi e sono: … .. .. ↙ ↓ ↘ H (odio) L (amore) K (desiderio di conoscere In questo caso riprende la teoria della Klein ma distanziandosi. ↙ ↘ Per la Klein H(odio) e L(amore) per Bion sono caratteristiche esprimono la pulsione di morte del legame che si instaura tra 2 e di vita. soggetti mediati da K(conoscenza), Quindi modalità di conoscere e rappresentare l’altro. Prova di ciò è che, H non è l’opposto di L , .. l’opposto dell’amore, è la rottura del legame per la mancata conoscenza o rappresentazione … .. dell’altro. E l’opposto di K, non è l’ignoranza ma la ,,,, frantumazione del pensiero. DINAMICA DELLO SVILUPPO E FORMAZIONE DEL PENSIERO ↓ dipendono da 2 tipi di meccanismi: ↙ il rapporto tra contenitore-contenuto il bambino proietta nell’oggetto esterno i proprio sentimenti , affinchè la madre li possa trasformare prima di essere reintroiettati. La Klein utilizza ↘ l’oscillazione delle 2 posizioni (SP<>D )descritte dalla Klein. Bion riprende sempre la teoria della Klein delle 2 posizioni ma l’autore mette sullo stesso piano le 2 posizioni e quindi la posizione D non è più la proiezione come meccanismo dellla posizione schizoparanoide per difendersi dall’ansia procurata dall’impatto con la realtà esterna. . matura della posizione PS. Sviluppo come trasformazione In trasformazioni (1965) Bion propone una teoria delle trasformazioni . ↓ La trasformazione è un processo che attraverso una certa tecnica e in certe condizioni, determina il passaggio da uno stato iniziale ad un prodotto finale .↓ Per fare ciò secondo Bion bisogna entrare in contatto con ciò che egli stesso definisce <<O>> . ↓ La trasformazione in O fa riferimento ad uno stato anteriore alla conoscenza, quindi l’origine. ((O→ è la causa di ciò che siamo e di ciò che proviamo anche se non riusciamo mai a venirne a capo perché la realtà, sia interna che esterna è in sé inconoscibile)). O è definito come verità assoluta. →O è un vissuto difficile da esprimere, infatti O si manifesta in determinati stati come: angoscia, shock o godimento che sono appunto sensazioni difficili da raccontare. E quando l’esperienza O viene descritta e quindi trasformata in K, si perde cmq l’essenza di O. . La psicopatologia -Negli anni ’50 Bion si occupa dei soggetti psicotici e li studia anche sulla base delle esperienze trasferali negative, che ↙ mentre la Klein le collega ad oggetti cattivi scissi, proiettati o introiettati, ↘ Bion le collega alla carenza della capacità di contenere Lo psicotico appare come un soggetto sopraffatto da elementi Beta e non essendo in grado di bonificare questi elementi, produce effetti disastrosi sulla personalità. La responsabilità principale di questa mancata bonifica viene imputata alla madre che al fallimento o carenza a suo tempo della Reverie. Il bambino così, incompreso dei suoi bisogni, non riesce a sviluppare la capacità di contenere emozioni ↓ . Gli elementi beta, non elaborati danno vita allo “schermo beta” che si pone come barriera tra i pensieri consci e quelli inconsci. Così crolla l’apparato del pensare. Inoltre il soggetto tende a evacuare una verità (e non rimuovere). Questo è un meccanismo di difesa simile al diniego. Bion cerca di diffondere in vari continenti le sue teorie e le sue tecniche, sottolineando l’importanza della partecipazione emotiva dell’analista Donald W. Winnicott: la relazione madre-bambino È considerato tra i principali teorici delle relazioni oggettuali e appartenente al gruppo degli indipendentisti britannici, è approdato alla psicoanalisi attraverso la pediatria. Winnicott studia principalmente come si sviluppa e si costruisce nel bambino l’esperienza integrata di sé grazie ai rifornimenti del mondo esterno. Sono in primo piano l’attenzione al sé e ai suoi bisogni, l’importanza delle cure materne e delle funzioni dell’oggetto che rendono possibile al bambino vivere in un mondo di oggetti reali. Winnicott si avvicinò inizialmente al lavoro di Melanie Klein tanto che la volle come supervisore nel corso delle sue analisi; anche se poi si allontanò dal suo pensiero in quanto fu in disaccordo col concetto di pulsione di morte e sul ruolo svolto nello sviluppo del bambino dalla madre reale. Per Winnicott le cure fisiche e mentali costituiscono due aspetti interdipendenti dello sviluppo del neonato, in quanto la psiche si struttura sulle tracce delle funzioni corporee e sulle prime fantasie ad esse connesse. Lo sviluppo emozionale primario e le funzioni dell’ambiente Per discutere questa teoria è prima necessario definire i concetti di Sé (Self) e Io (Ego) utilizzati da Winnicott nei suoi primi scritti. …… ……… ↙ IL Sé è presente dalla nascita, come Sé centrale che, grazie alle cure materne può svilupparsi verso un Sé individuale e intero, in grado di discriminare tra un Me e un Non-Me. È costituito da diversi aspetti della personalità e riguarda l’esperienza soggettiva di essere presente nell’unità madre-bambino che conduce alla consapevolezza di se stessi. Il Sé ha significato di esperienza soggettiva, è il modo della persona di percepirsi introspettivamente, e non è quindi una struttura psichica. .. .. .. .. .. … ↘ L’IO è presente fin dalla nascita, anche se non è ancora sviluppato ed è responsabile della raccolta delle esperienze, interne ed esterne e della loro organizzazione. L’Io ha la funzione di organizzare l’elaborazione mentale delle esperienze, inizialmente fondate su sensazioni e percezioni di origine corporea, permettendo l’emergere della realtà psichica personale, l’esperienza soggettiva (al contrario della concezione freudiana di Io la cui funzione è quella della gestione delle pulsioni). Per svolgere tali funzioni, l’Io, estremamente debole nei primissimi stadi di sviluppo, ha bisogno della dipendenza quasi assoluta dell’Io supportivo della madre. La forza .. del bambino è all’inizio espressione .. della capacità della figura di riferimento . di rispondere ai bisogni fisiologici e ai .. bisogni emotivi primari del bambino .. permettendogli poi di emergere dalla …. matrice della relazione con la madre: buone cure materne consentono al bambino un’esperienza di continuità dell’essere, fondamento della forza dell’Io. .. -- *l’IO è il difensore del Sé e organizzatore delle strutture psichiche *Solo questo tipo di esperienza consente al bambino di vivere anche le richieste dell’Es come qualcosa che gli appartiene e la cui soddisfazione rinforza a sua volta l’Io. Le pulsioni dell’Es, infatti, non sono percepite inizialmente dal bambino come provenienti da forse esterne o interne e, in mancanza di adeguata forza dell’Io, possono divenire con la loro perentorietà anche dirompenti per lo sviluppo dei meccanismi mentali primitivi. LA CONCEZIONE DELLO SVILUPPO ↓ La coesione e l’unità della persona non sono scontate, ma sono una difficile conquista. Il suo approccio è volto ad individuare i fattori evolutivi, le condizioni che permettono a un neonato di diventare un soggetto a pieno titolo. Nell’individuo questa coesione si realizza grazie a un gioco dinamico, una relazione dialettica tra … ↙ ↘ ↘ il vero sé ↘ il falso sè pensato come la parte più autentica di ciascuno di noi che va protetta- pensato come la parte meno autentica ma necessaria per l’equilibrio interno ed esterno. *C’è uno spostamento di attenzione dal concetto di pulsione a quello di bisogno (da biologico a psicologico). Per Winnicott, il bambino è spontaneo, produce gesti ed esprime bisogni che richiedono conferme da parte di chi si prende cura di lui, cioè la madre o chiunque si prende cura di lui. ↓ La madre-ambivalente deve essere presente ma capace di rendersi invisibile a vantaggio della libertà del figlio, buona ma non esageratamente, deve saper illudere ma anche disilludere, che è in grado di sviluppare la <preoccupazione materna primaria>: non interferire nello sviluppo spontaneo del bambino, mantenere la propria identità personale, rispettando i bisogni del bambino e quelli propri. Lo sviluppo dei primi 6 mesi, che chiama sviluppo emozionale primario, è un processo guidato da tre concetti: il concetto di dipendenza, quello di organizzazione e quello di integrazione. … IL CONCETTO DI DIPENDENZA: → .. … ↙ dipendenza assoluta .. ↓ dipendenza relativa Winnicott ipotizza un’evoluzione che va dalla .. .. dipendenza assoluta, a quella relativa fino ll’indipendenza ↘ .. Indipendenza è quella in cui il neonato non sa va dai sei mesi ai due anni, è nella pubertà e adolescenza di dipendere, ignora che c’è qual- caratterizzata da una maggiore è caratterizzata dall’avvenuta cuno che si prende cura di lui, c’è consapevolezza del bambino introiezione dell’ambiente un’unità bimbo-madre. Qui, il ruolo dei propri bisogni e della che dà sostegno all’Io della madre<sufficientemente buona> propria dipendenza. Se la è quello di favorire la crescita ma madre si allontana per molto evitando di interferire. tempo compaiono ansia e timore. . Questa esperienza può condurlo nella precedente condizione di dipendenza assoluta. In questa fase assumono importanza entrambi i genitori. , ,. IIL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONEl: → un secondo modo di descrivere l’evoluzione dei primi mesi di vita è di pensarlo come un passaggio da uno stato di non organizzazione ad uno di organizzazione: ognuno di noi presenta livelli di organizzazione interna della personalità diversi a seconda dell’età e delle esperienze. ↓ Il bambino all’inizio è in una condizione di vulnerabilità, incapace di distinguere gli stimoli esterni da quelli interni, non ha di sé alcuna idea. E’ necessario che ci sia un ambiente in grado di proteggerlo dai vissuti di vuoto, di inesistenza. Questo ruolo è svolto dalla madre con la condizione psicologica di preoccupazione materna primaria: → è uno stato transitorio di benevola chiusura su se stessa, diventa ricettiva dei bisogni del neonato e avviene una reciproca identificazione: ↓ la madre accetta di avvicinarsi ad una condizione di inorganizzazione, cioè di perdita transitoria dell’immagina adulta di sé. Qui la dipendenza è del bambino verso la madre e viceversa. E’ importante che qst stato sia transitorio e che la madre recuperi la sua identità di persona separata dal bambino. ↓ NB Per arrivare all’interdipendenza, ogni individuo deve raggiungere tre obiettivi: 1l’integrazione 2- la personalizzazione, attraverso cui il bambino esperisce il corpo come parte di sé e a sentire il Sé sito nel corpo 3- la relazione d’oggetto, che permette di distinguere il me dal non-me, la realtà interna dalla realtà esterna. IL CONCETTO DI INTEGRAZIONE: → …. Si può cercare di leggere lo sviluppo come passaggio da uno stato di non integrazione a uno di integrazione. ↓ Agli inizi il bambino non possiede unità corporea, se ha fame lui è la fame, se ha freddo è lui il freddo, ha vissuti di dispersione e frammentazione. Le risposte materne (holding-sostegno) ai gesti e alle espressioni del bambino gli consentono progressivamente di attribuire un senso al proprio gesto, diventano uno strumento di organizzazione mentale e corporea. Le sensazioni sperimentate all’inizio come separate le une dalle altre, divengono un’unione di sensazioni e il bambino può sperimentare il passaggio dal “non Io” al “Io sono”. Nel percorso assume particolare importanza la possibilità di tornare di tanto in tanto a stati di non integrazione, a periodi di quiete e riposo sostenuti dalla presenza materna. ↙ ↘ La condizione di non integrazione è un precursore dell’integrazione diversa da quella di dissociazione , La condizione di dissociazione. è una difesa inconscia x prevenire la disintegrazione LE FUNZIO NI MATERNE POSSONO ESSERE: ↙ ↓ L’holding L’handling (manipolazione) che facilita il processo di integrazione nella direzione dell’Io sono; che, come risposta ai bisogni corporei del bambino, favorisce la* personalizzazione (che consente lo sviluppo del sentimento che si ha della propria persona), permette un insediamento della psiche perché l’unità psicosomatica è ↘ L’object presenting cioè la presentazione del mondo al bambino: gli oggetti (fisici e mentali) devono essere presentati in modo continuo, graduale, e in modo da favorire l’illusione di essere lui a crearli E’ importante che la madre sappia anticipare empaticamente i bisogni indispensabile per la salute mentale. del bambino in modo da far apparire Invece, nelle malattie psicosoma- l’oggetto nel momento in cui il bimbo lo tiche si ha una perdita del rapporto allucina cioè nello stesso momento in cui intimo tra la psiche e il corpo con desiderio emerge nella mente del bambino e ciò l sue funzioni: questo processo gli consente di sperimentarsi onnipotente. è chiamato depersonalizzazione) * Il raggiungimento della personalizzazione è favorito dalla funzione di contenimento della madre che manipola (handling) il corpo del bambino in modo attivo ed adattativo,con ben chiaro nella mente che il figlio ed il suo corpo formano un’unità. Quindi una corretta manipolazione consente al bambino di riconoscere il corpo come parte e sede del Sé i cui confini costituiscono la membrana delimitante tra il Me ed il non Me .L’ambiente facilitante può essere descritto come un supporto (Holding), che si sviluppa nell’ambito di un contatto fisico intimo (Handling), cui si aggiunge la presentazione dell’oggetto (Object presenting). Questo accordo psico-somatico è importante per lo sviluppo emotivo del bambino, che raggiunge la capacità di vivere con coinvolgimento ed intensità le esperienze istintuali. Winnicott pone quindi l’accento sul corpo che veicola l’esperienza emotiva e degli affetti e che se correttamente integrato con la psiche consente di viver le esperienze con profondità emotiva. Risposte materne, non adeguate ai segnali del figlio, non gli consentono di sviluppare la capacità di simbolizzazione degli stati emozionali, portando a volte ad una iperattività del funzionamento mentale che assume su se stesso le funzioni di cura spettanti all’ambiente.Si può sviluppare una opposizione tra psiche e soma che si può esprimere con malattie psicosomatiche dove, l’accentuazione del confine somatico diventa espressione di una difesa da vissuti di depersonalizzazione con conseguente perdita di contatto con il proprio corpo e con il suo funzionamento. DA OGGETTO SOGGETTIVO- A OGGETTO OGGETTIVO ↓ Winnicott parla di oggetto soggettivo per indicare lo stato della relazione in cui, grazie all’illusione il “non me” viene percepito come parte di sé. ↓ Quando l’onnipotenza allucinatoria è acquisita, la madre deve operare una progressiva disillusione per far capire al bambino che il mondo esterno non è sempre sotto il suo controllo e i suoi poteri hanno dei limiti. ↓ E’ necessario che la madre proceda su due livelli: che continui ad andare incontro ai bisogni del bambino e che cerchi di facilitare il rapporto con l’oggetto esterno. Ciò segna l’inizio del processo di separazione e individuazione→Esso avviene con l’attenuazione della preoccupazione materna primaria La madre ora non materializza più istantaneamente il desiderio del bambino ma risponde ai suoi bisogni ponendo un intervallo temporale: la delusione del bambino può scatenare reazioni aggressive e se la madre si dimostra capace di non farsi distruggere da questa aggressività, il bambino pian piano abbandona l’onnipotenza primaria e acquisisce la costanza dell’oggetto. Riassumendo ↙ oggetto soggettivo L'oggetto soggettivo è un po' quello che si vuole che sia, e quando si vede il mondo come si vuole vedere e si ha la percezione che esso sia sotto il proprio controllo , quindi è il mondo che ha a che fare con l'illusione di onnipotenza. Si sviluppa così la capacità di vedere la realtà ↘ oggetto oggettivo è un qualcosa di oggettivo, che ha delle sue caratteristiche e che non dipende dai propri desideri, e soprattutto non si può controllare. La nozione di oggetto oggettivo sta per un “oggetto oggettivamente percepito” e denota la base della relazione vera e propria. per quello che è e di comprendere chi non è sotto il proprio controllo, e quindi l'oggetto diventa un oggetto oggettivo. Dall’oggetto soggettivo si passa all’oggetto oggettivo: il bambino sviluppa la consapevolezza che “quello è proprio non me”. *Il passaggio da un tipo di oggetto a un altro può essere descritto anche in base al rapporto che il bambino ha con gli oggetti: dalla relazione con l’oggetto, all’uso dell’oggetto: ciò significa un utilizzo appropriato dell’oggetto e l’accettazione della sofferenza psichica attivata dalla sua perdita. L’OGGETTO TRANSIZIONALE Rappresenta il passaggio dall’oggetto soggettivo a quello oggettivo e mostra l’importanza dei cambiamenti dalla dipendenza assoluta all’indipendenza ↓ Winnicott, partendo dalla contrapposizione dell’area della soggettività e di quella della percezione obiettiva teorizza l’esistenza di una terza area, l’area intermedia di esperienza alla quale sia la realtà interna che l’ esistenza esterna contribuiscono. ↙ ↓ area della soggettività realtà interna … …. ↘ area della percezione obiettiva realtà esterna area intermedia di esperienza alla quale realtà interna ed … l’esistenza esterna contribuiscono contemporaneamente. In quest’area Si colloca l’oggetto transizionale (che può comparire tra i 4 e 12 mesi). Winnicott ipotizza che l’uomo, fin da piccolo, abbia bisogno per sopravvivere di investire determinati oggetti esterni di qualità tali da renderli transizionali, cioè che rappresentino un ponte tra soggetto (mondo interno, realtà psichica) e oggetto (mondo esterno, realtà esterna). Può riguardare qualsiasi oggetto appartenente al mondo del bambino(una copertina, un orsacchiotto…) ma può essere anche una parola o un’abitudine. L’importante è che rappresenti la madre. Lentamente l’oggetto comincia ad assumere un’importanza vitale per il bambino specie quando è solo o deve andare a letto, è una difesa contro l’angoscia e i genitori devono evitare qualsiasi rottura con esso. Per l’adulto l’oggetto viene dall’esterno, mentre nell’ottica del bambino non viene né dall’esterno né dall’interno, è un “possesso di ciò che è non-me”. ↓ Il processo è di investimento dell’oggetto ↙ sia di libido narcisistica (l’aspetto me) ↘ che di libido oggettuale (l’aspetto non-me). ↓ Il rapporto con l’oggetto è tale che non è più totalmente sotto controllo onnipotente del bambino(come l’oggetto soggettivo) ma non è ancora al di là del suo controllo (come l’oggetto ↓ oggettivo). La presenza dell’oggetto transizionale è segno della capacità di elaborare l’onnipotenza e la separazione, è l’oggetto ponte tra l’esperienza di assoluta dipendenza e l’esperienza di un Sé nascente. ↓ Il destino di questo oggetto è di essere pian piano disinvestito, perde valore. Può rimanere nell’adulto come consapevolezza di possedere un luogo di riposo ove lasciare liberamente fluttuare la mente e giocare con le proprie idee. NB A differenza dell’oggetto transizionale, l’oggetto feticcio o tossico mantiene il soggetto in condizione di dipendenza camuffata dall’autonomia. LA PSICOPATOLOGIA Winnicott distingue tra approccio psicoanalitico e approccio psichiatrico al disturbo mentale ↙ ↘ . Approccio psichiatrico: si basa sull’attuale, cioè su una diagnosi diretta a circoscrivere il disturbo. … Approccio psicanalitico: prende in considerazione l’intera vita dell’individuo e la sua elaborazione del periodo della dipendenza assoluta e relativa. Winnicott inoltre distingue. all’interno dell’approccio psicoanalitico, tra analisi e lavoro analitico: Analisi ↙ va condotta solo con pazienti che presentano un Sé sufficientemente integrato e stabile, capace di reggere la relazione: il terapeuta deve attendere evitando di interpretare i meccanismi di difesa più primitivi del paziente così da permettere la formazione del transfert . … .. . … … Lavoro psicanalitico ↘ è indicato quando: - c’è la paura della pazzia - l’individuo ha sviluppato un falso sè - ci sono tendenze antisociali che possono far pensare a vissuti di deprivazione - c’è confusione tra realtà interna ed esterno Il lavoro psicoanalitico va utilizzato quando problemi importanti (economici, età) non … permettono di condurre un’analisi normale. * Si possono incontrare pazienti che hanno subito ostacoli nella formazione del Sé e che possono avere tendenze regressive alla fase di dipendenza assoluta o relativa: il terapeuta deve sostenere il paziente come la madre non ha saputo fare. Winnicott parla di <analista sufficientemente buono>. L’analista può parlare del vero Sé solo al falso Sé del paziente. Data la funzione di protezione del falso Sé, il vero Sé rimane nascosto fino a che il paziente non si fida abbastanza dell’analista da comunicare attraverso il suo vero Sé senza il timore che questo venga distrutto. E’ soltanto nell’atto creativo che è possibile raggiungere il vero Sé e il gioco è la situazione più favorevole x esprimere la creatività. IL GIOCO Nella psicoanalisi infantile, il gioco è lo strumento terapeutico per eccellenza. Winnicott utilizza il disegno come luogo di incontro tra il terapeuta e il paziente. La tecnica consiste nel tracciare a turno, bambino e analista, un segno(scarabocchio –squiggle) su un foglio cos da creare uno spazio transizionale per lavorare. ↓ Le psicopatologie, che derivano da carenze ambientali, si differenziano a seconda del momento in cui la carenza si è presentata, se prima o dopo il raggiungimento della integrazione e dell’unità dell’Io.Sottolinea la differenza fra due aspetti delle cure materne e distingue: ↙ ↘ una madre-oggetto una madre-ambiente che fa fronte ai bisogni fisici urgenti del bambino che ha capacità di allontanare l’imprevedibile e ricevere affetto Secondo Winnicott non c’è una differenza netta tra patologia e normalità. Winnicott distingue tre principali forme di disturbi mentali: psicosi, disturbi nell’equilibrio del vero e del falso Sé, tendenze antisociali. ↙ ↘ 1) )Psicosi: Disturbi dell’equilibrio del Sé: se il bambino nello stadio della dipendenza assoluta va incontro a un mancato adattamento dello ambiente ai suoi bisogni può vivere .un’angoscia primaria catastrofica. e la carenza è profonda si hanno sentimenti di vuoto e perdita che possono sfociare in autismo, schizofrenia, depersonalizzazione o difese di tipo psicotico come dissociazione o scissione. è grazie alla responsività della madre e della sua capacità di prendersi cura del bambino che può istituirsi un Sé continuo nel tempo. Secondo Winnicott esiste un Sé potenziale o nucleare,espressione di una potenzialità di sentire la continuità della esistenza e acquisire una realtà psichica e uno schema corporeo personali. Lo stretto legame che unisce mente e corpo fa sì che il Sé compaia non appena vi è un accenno di organizzazione mentale .Winnicott distingue tra un vero e un falso Sé: .. ↙ ↘ 2) Il vero sé Il falso sé coincide con il gesto spontaneo, l’idea personale, il sentirsi reali e potenzialmente creativi. raccoglie insieme gli elementi dell’esperienza del vivere, è finalizzato alla costruzione di una protezione da un ambiente incapace di anticipare empaticamente i bisogni del bambino. La madre non sufficientemente buona non è capace di capire i bisogni del figlio e gli chiede condiscendenza che è lo stadio più precoce del falso Sé. Il bambino può continuare a vivere ma in modo “falso” (può mostrare irrequietezza o disturbi dell’alimentazione). Il falso Sé è quindi una difesa del bambino di fronte a un ambiente primario che non si adatta bene ai suoi bisogni. L’esistenza del vero Sé è nascosta. . 3 )Le tendenze antisociali: come il furto, la bugia sono segnali emessi dal bambino in risposta ad un vissuto interiore di deprivazione, carenze ambientali vissute dopo che ha cominciato a percepirsi come persona, quindi dopo la dipendenza assoluta. Cerca di comunicare il disagio derivante da una situazione vissuta come traumatica: l’ambiente dovrebbe rendersi responsivo rispetto a questi segnali nel più breve tempo possibile. ↓ Vi sono delle tappe nella genesi delle tendenze antisociali. In un primo momento lo sviluppo procede bene. In seguito qualcosa può interrompere il processo. Sono possibili 2 situazioni traumatiche: perdita dell’accomodamento: perdita di un ambiente indistruttibile perdita della capacità della madre di andare incontro ai bisogni dell’Io durante la dipendenza relativa. può verificarsi un evento destabilizzante come la morte del padre o la separazione dei genitori. NB : Se il bambino non viene capito e viene punito può subentrare uno stato di confusione interna, di angoscia e di perdita dell’oggetto che stava per essere mentalizzato (qui può riprovare la primitiva angoscia mortale). In un momento successivo il bambino mette in atto nuove difese x inibire gli impulsi vitali. Un ulteriore possibilità è che l’ambiente risponda e questo può ridurre l’angoscia e la confusione. Ognuno di noi presenta un falso Sé altrimenti saremmo alla mercé degli altri perché troppo vulnerabili. Ci sono 5 possibili stati nelle relazioni tra vero e falso Sé che vanno dalla patologia alla sanità: Stato patologico: il falso Sé pretende di costituirsi come reale, come se fosse il vero Sé, invade l’intera persona. Il falso Sé tuttavia non riesce a essere efficace nei rapporti personali profondi. Stato confine: il falso Sé schiaccia il vero Sé in funzione difensiva e al vero Sé è riconosciuto come potenziale e gli è permessa una vita segreta; il disagio o la malattia hanno un fine positivo, attraverso essi si può riconoscere il vero Sè. Stato della sofferenza: il falso Sé crea le condizioni per fare emergere il vero Sé, ma se le condizioni non si trovano allora serve la riorganizzazione di una nuova difesa contro lo sfruttamento del vero Sé. Stato di fragilità: è lo stato più vicino alla salute rispetto ai precedenti. Il falso Sé si forma sulla base di identificazioni che hanno carattere imitativo o sono poco unite da un Io sufficientemente sano e forte. E’ un continuo cercare di stare dietro alla vita senza possibilità di sentirsi bene con se stessi. Stato di salute: il falso Sé è rappresentato da tutta l’organizzazione, è l’atteggiamento sociale, flessibile nelle circostanze. Le tendenze antisociali: come il furto, la bugia sono segnali emessi dal bambino in risposta ad un vissuto interiore di deprivazione, carenze ambientali vissute dopo che ha cominciato a percepirsi come persona, quindi dopo la dipendenza assoluta. Cerca di comunicare il disagio derivante da una situazione vissuta come traumatica: l’ambiente dovrebbe rendersi responsivo rispetto a questi segnali nel più breve tempo possibile. William Ronald Dodds Fairbairn(psicologia delle relazioni oggettuali Probabilmente è la figura più originale e creativa degli anni Quaranta del gruppo degli indipendenti, fu autore di una delle critiche più sistematiche del pensiero di Freud, nonostante accettasse la divisione in tre parti della struttura della mente. Fairbairn si avvicinò alla psicoanalisi attraverso la psichiatria. ↓ Si contrappose a Freud per il fatto che mentre .. ↙ ↘ FREUD parte dal concetto di arco riflesso FAIRBAIRN e di stimolazione del sistema nervoso e deriva da esso quelli di eccitazione tensione e scarica, .. personalità e ne descrive i movimenti diretti, a trovare un oggetto su cui appoggiarsi se questa ricerca riesce, si ha un buon sviluppo mentale, altrimenti si avrà uno sviluppo patologico. parte dall’Io, che considera il nucleo della .1 La critica maggiore che egli rivolge al pensiero freudiano riguardava due principi di base: la libido è intesa come ricerca di oggetto piuttosto che come ricerca di piacere Un altro aspetto riguarda il rifiuto della distinzione tra principio di piacere e quello di ↓ realtà. Per Fairbairn il bimbo è sempre alla ricerca di relazioni d’oggetto soddisfacenti e il suo comportamento è sempre orientato alla realtà esterna, guidato dal principio di realtà . ↓ FAIRBAIRN RIFIUTA IL CONCETTO DI ZONA EROGENA→ sono solo dei canali: l’individuo usa le parti del suo corpo per entrrare in relaziome con gli altri (Object searching) e non per raggiungere il PIACERE come Freud NB per Fairbairn non sono fonti originarie di piacere ma canali attraverso i quali la libido è diretta all’oggetto, tecniche usate dall’Io per regolare la relazione con l’oggetto. Quindi l’individuo utilizza parti del proprio corpo x instaurare le relazioni con gli oggetti. Quindi l’individuo utilizza parti del proprio corpo x instaurare le relazioni con gli oggetti ↓ Il PIACERE viene inteso: ↙ FAIRBAIRN : la ricerca del piacere avviene attraverso il legame con gli altri (LIBIDO ORIENTATA All’ OGGETTO). ↘ FREUD: ia ricerca del piacere avviene attraverso la scarica della PULISIONE(LIBIDO ORIENTATA alla SCARICA) ↓ anche la sofferenza(oltre al piacere) può essere una forma di relazione con gli altri che si replicherà nelle relazioni adulte. Esempio: i bambini maltrattati che , nonostante tutto, rimangono legati ai genitori. * la relazione con gli altri ha il suo fondamento nell’adattamento di ogni specie vivente e trova la sopravvivenza biologica la sua giustificazione. SVILUPPO SODDISFACENTE → capacità di stabilire relazioni ↓ L’esperienza della relazione con la madre reale, fino ad allora ignorata, è organizzata su due dimensioni, ↙ ↘ una gratificante una non gratificante; l’esperienza non gratificante a sua volta .. ↙ …. ↘ può essere o solo di rifiuto o di rifiuto preceduto da promessa. … Quindi, il bambino nella relazione con la madre vive tre possibili esperienze ↙ .. ↓ ↘ madre gratificante, madre deprivante madre allettante che si riflette nella formazione dell’oggetto interno detto oggetto ideale, il quale corrisponde alla di esperienza di gratificazione della relazione e agli aspetti gratificanti della madre; che si riflette nella formazione dell’oggetto interno detto oggetto rifiutante; il quale corrisponde alle dimensioni di deprivazioni e di negazione della madre. che si rifletto nella formazione, dell’ oggetto interno detto oggetto eccitante che corrisponde agli aspetti allettanti e promettenti della madre. Queste caratteristiche materne vengono così interiorizzate e l’Io, in un primo tempo completamente integrato, entra in relazione con esse ↓ 2 L’energia è inseparabile dalla struttura . ↓ Fin dalla nascita, secondo Fairbairn il bambino è orientato all’esterno e tutto il suo comportamento è fondato sulla ricerca e sul mantenimento del contatto con gli altri. … ↓ .. La spinta di base dell’uomo è fornita dalla libido, che orienta da subito l’individuo alla ricerca -- … dell’oggetto reale esterno e al mantenimento della relazione con esso. ↙ Fairbairn ipotizza l’esistenza di un -- ↘ .. . .. al contrario di Freud , che attribuiva all’Es, Io unitario e integrato fin dalla dotato di un’energia propria, la dimensione nascita, per lui non c’è alcuna energetica (libido) e all’Io il compito di gestirla. distinzione tra struttura ed energia: l’Io non ha bisogno di utilizzare l’energia proveniente dall’Es, ma ne possiede una autonoma presente fin dalla nascita. Fairbairn, contestando l’idea di un narcisismo primario e sostenendo la centralità della funzione dell’Io nella ricerca delle relazioni con oggetti esterni, modifica radicalmente l’idea freudiana della sequenza maturativa della libido come cardine dello sviluppo psicosessuale. La crescita completa dell’individuo riguarda sostanzialmente una sequenza di stadi di maturazione in relazione con altri. Tutto lo sviluppo e la formazione della personalità ruotano attorno alle vicissitudini delle relazioni con oggetti reali esterni. . .. LA CONCEZIONE DELLO SVILUPPO Fairbairn descrive lo sviluppo come un movimento, un passaggio da una condizione di dipendenza infantile ad una di dipendenza adulta passando attraverso una fase transizionale. Caratteristica del suo modello di sviluppo è la convinzione che ciò che separa uno stadio dall’altro è da una parte l’oggetto biologico appropriato allo specifico momento dello sviluppo, dall’altra il processo che il legame con l’oggetto attiva nel singolo individuo. Tre sono gli stadi: ↙ ↓ Stadio della dipendenza infantile ha come oggetto il seno e il processo che accompagna la relazione è quella della identificazione primaria. ↓ ↘ stadio transizionale Lo stadio della dipendenza adulta ha come oggetto la la rappresentazione del seno e il processo che accompagna la relazione è quello di interiorizzazione ha come oggetto appropriato l’organo genitale(eterosessuale) del partner e il processo che accompagna la relazione è la capacità di accettare la dipendenza ↓ lo stadio di dipendenza infantile si divide in ↓ questo stadio, con l’attivarsi questo implica la capacità ↙ -stadio orale precoce: caratterizzato dalla identificazione primaria(totale) con l’oggetto appropriato e il neonato può decidere se succhiare o no, già qui si pone un primo conflitto di base il cui concomitante, in età adulta, è il il dilemma di come amare senza distruggere gli oggetti amati. ↘ dei processi di interiorizzazione e di collaborare e di stadio orale tardo di scissione è caratterizzato da un graduale relazionarsi all’altro allentamento dell’identificazione totale su un piano di il bimbo può decidere con la madre e si rafforza il processo d parità, cioè se succhiare (amare) differenziazione di sé dall’oggetto. Inoltre essere in grado o mordere(aggredire) qst stadio è caratterizzato dalle difese volte di dare e ricevere. e concomitante con a superare le difficoltà e i conflitti che ogni L’energia libidica l’età adulta è il movimento comporta (anche “stadio delle è meno legata dubbio se il proprio tecniche difensive”). Compito dell’individuo agli oggetti odio possa distruggere che sta crescendo è instaurare nuove relazioni interni e più l’oggetto di cui si pensa con gli oggetti esterni e imparare a gestire le disponibile di aver bisogno relazioni con gli oggetti interiorizzati. La difficoltà nei confronti base sta nel fatto che il bambino deve riuscire a del mondo rinunciare ai rapporti del primo stadio basati sulla esterno identificazione primaria a favore di relazioni con oggetti differenziati.In questo stadio, avviene l’operazione, svolta dall’Io centrale, di allontanarsi dagli oggetti interni incorporati. Anche l’Io si scinde in: ↙ ↓ -Io libidico -Io antilibidico associato ad un oggetto *interiorizzato eccitante: ha una funzione di protezione dai genitori che stimolano ma non hanno risposte a adeguate alle loro domande d’amore. associato ad un oggetto rifiutante: similmente al Super-Io di Freud, tende svalutare l’Io libidico e ad annullare la spontaneità e la capacità di relazionarsi agli oggetti in modo creativo . ↘ -Io centrale associato ad un oggetto tollerato(ideale): ha la funzione di proteggere ciò che resta dello oggetto originario dopo le scissioni- NB*Il processo di interiorizzazione: ha infatti il compito di far fronte alle scissioni attivate dai processi che avvengono nello stadio orale precoce e in quello più tardo . ↓ Le tecniche difensive per gestire i conflitti sono la paranoide, l’ossessiva, l’isterica e la fobica. La scelta dipende dal tipo di relazione instaurata nello stadio precedente: LE 4 TECNICHE DIFENSIVE ↙ ↓ - Tecnica fobica: Tecnica ossessiva: ↓ ↘ Tecnica paranoide: conflitto tra l’impulso tensione tra l’espulsione espulsione dell’oggetto progressivo alla sepa(paura di essere svuotato o cattivo L’oggetto buono è razione dall’oggetto prosciugato) e la ritenzione conservato nel mondo inteno (isolamento) e l’impulso (paura di esplodere), ), perdi- mentre l’oggetto cattivo regressivo dell’identifica- ta vs conservazione. L’oggetto è esteriorizzato. Oggetto. zione con l’oggetto (esse- è internoè persecutorio. Caratterizzata re inglobato da esso), tra da grandiosità stravagante la fuga dall’oggetto ed il perché l’oggetto buono ritorno all’oggetto. è interiorizzato L’oggetto è esterno. Tecnica isterica: l’oggetto cattivo rimane incorporato. l’isterico ipervaluta gli oggetti del mondo esterno La dissociazione isterica è una forma di autosvaluzione perché l’oggetto cattivo è conservato all’interno Le quattro tecniche individuate servono per regolare il rapporto del soggetto con l’oggetto buono e con quello cattivo. A seconda della scelta introiettiva o espulsiva il soggetto costruisce una propria modalità di relazione con la realtà. PSICOPATOLOGIA ↓ Per Fairbairn la psicopatologia è la sofferenza per la limitazione dell’Io centrale ad avere relazioni gratificanti con l’esterno come conseguenza di un ambiente frustrante e deprivante. Quindi l’obbiettivo della cura analitica consiste non più la risoluzione di un conflitto inconscio tra impulsi, ma il ripristino della capacità di avere relazioni con gli altri. Fairbairn distingue ………. ↙ ↘ una patologia (schizoide) legata allo stadio orale precoce ed una (depressiva) legata allo stadio orale più tardo. deriva dalla convinzione di non essere in grado di amare, anzi che il proprio amore è cattivo e distruttivo delle persone con le quali entra in contatto, per cui l’individuo ha la sensazione di non essere amato per quello che è. C’è la rinuncia a dirigere la propria libido verso l’oggetto con vissuti di isolamento, di perdita, di abbandono. Da qui la tendenza a preoccuparsi esageratamente della realtà interna e a provare un senso interno di superiorità che accentua il suo isolamento. Il risultato sono sentimenti emerge da esperienze insoddisfacenti con l’oggetto durante la seconda fase e deriva dalla convinzione che la sua aggressività sia cattiva e debba essere contenuta. E’ dominante il timore che il il proprio amore non sia accettato, di non amati per ciò che si è. Il problema è come amare l’oggetto senza distruggerlo. L’individuo riesce ad instaurare relazioni con oggetti esterni ma non riesce a mantenerle per la sua ambivalenza. Non riesce ad orientare l’aggressività nei nei confronti dell’oggetto e rimane in una situazione di incertezza, ambivalenza verso l’oggetto. Il neonato è convinto che il suo di futilità e di non esistenza. L’individuo schizoide teme la perdita dell’Io. Il neonato è convinto che il suo amore abbia distrutto l’oggetto amato. abbia causato la perdita dell’oggetto amato *nel caso della schizofrenia nel caso della depressione le tecniche servono per le tecniche servono per evitare evitare la perdita dell’Io; evitare la perdita dell’oggetto. mentre la fobia, la paranoia, l’isteria e la nevrosi ossessiva sono tecniche attivate per difendersi da esse Negli anni 50 Fairbairn si concentra sulle patologie schizoidi i cui tratti sono presenti anche in persone afflitte da comuni disturbi nevrotici (isterici, ossessivi, ansiosi) ed in seguito anche a fenomeni di depersonalizzazione ecc… ↓ Per Fairbairn la situazione schizoide si stabilisce nel bambino in età molto precoce. ↓ Il processo di introiezione è collegato all’intensità dei bisogni di relazione del bambino (cerca il piacere come mezzo per sviluppare legami) e alle problematiche relative ai genitori (può cercare il dolore come occasione di relazione, di contatto). Ciò che conta è la sicurezza che gli può derivare dalla perpetuazione dei legami sperimentati precocemente.