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schemi psicologia dinamica definitivo DEFINITIVI aggiornato al 14 dicembre

FREUD
ASSUNTI DI BASE DELLA PSICOANALISI
a) DETERMINISMO PSICHICO → aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali della patologia
….
….
possono avere origini psicologiche, nella mente nulla avviene per
caso e nessun accadimento psichico può essere staccato dagli altri e
↓
si ipotizza che sia relegato nella parte inconscia della mente
* A sostegno dell’ipotesi
sul determinismo psichico ed
esistenza dell’inconscio , Freud indica
due tipi di fenomeni :
↙
↘
normali
psicopatologici
- lapsus
- paraprassie
- nevrosi
- moti di spirito
- sogni
* alla base dei quali Freud ipotizza un
desiderio inconscio non accettabile
che potrebbe provocare angoscia → fallimento nel meccanismo di rimozione
b) PRINCIPIO DI PIACERE/DISPIACERE
…
….
…..
-.
..
c) INCONSCIO DINAMICO →
.
.
→ è un principio economico che ha per scopo quello della ….
gratificazione immediata, ovvero, di evitare il dispiacere e di
procurare piacere e che equivalgono l’uno all’aumento della
quantità di eccitazione e, l’altro, alla sua riduzione, il
…..
comportamento tende a minimizzare il disagio psichico e a
massimizzare piacere psichico e senso di sicurezza intrapsichica
concorre a determinare le idee e i sentimenti che possono .
raggiungere la coscienza( ad es., lapsus dimenticanze), in . ..
quanto diverse forze competono per esprimersi
d) PROSPETTIVA GENETICO –EVOLUTIVA → o assunto della “continuità dello sviluppo:
.
..
.
..
..
i comportamenti possono essere letti con una loro.
origine da eventi primari(anche dalla prima infanzia)
..
Tipi d personalità e sintomi nevrotici possono essere .
collegati a specifici stadi di sviluppo; i sintomi possono
essere compresi in termini di fissazioni e regressioni a fasi . .
.
...
precedenti dello sviluppo normale: ad esempio la . “nevrosi” . .
collegata al complesso di edipo, tra i tre e i cinque anni di vita.
N:B
FENOMENI MENTALI INCONSCI
Preconscio
Inconscio in senso stretto
Possono essere richiamati alla memoria
mediante uno sforzo attentivo
’
IL SOGNO.
non possono essere resi consci, se non con
metodi che superino la barriera che impedisce
l’accesso alla coscienza(es. libere associazioni)
..
↓
.
funzione del sogno: →ciò a cui si deve guardare non è solo ciò che il sognatore racconta, spesso
in modo confuso, ma ricercare ciò che in realtà sta dietro.
1 ͣ
Il sogno è composto da 2 elementi:
↙
contenuto manifesto
↘
Contenuto latente
↓
↓
ciò che il soggetto
ricorda dopo essersi svegliato
Ciò che è nascosto : desideri e pensieri che cercano di svegliare
il soggetto→ può essere raggiunto attraverso la tecnica delle . . .
libere associazioni
..
* N.B. Esiste un rapporto tra CONTENUTO MANIFESTO e LATENTE:
↓
.
Lavoro onirico
↙
Quattro meccanismi
↘
trasforma in manifesto il contenuto latente
↓
1) Condensazione =
Meccanismo attraverso il quale si combinano insieme un certo numero di pensieri
latenti in un unico elemento riassuntivo manifesto. SOGNO MANIFESTO è una . . .
condensazione dei contenuti che costituiscono il CONTENUTO LATENTE.
2) Spostamento
= Il sognatore sposta l’intensità psichica da un pensiero ad un altro. Nel sogno il . . .
criterio dell’importanza psicologica di un contenuto non corrisponde a quello dello stato di veglia
.
3) Rappresentazione plastica = Il sogno è costituito da immagini e impressioni visive che in quel
SIMBOLIZZAZIONE
momento il soggetto percepisce come reali. La trasformazione dei
pensieri in immagini o simboli, consente che un elemento inaccettabile venga camuffato da un elemento accettabile
4) Elaborazione secondaria = Il sogno assume logicità e coerenza , opera quando il soggetto si
. .
avvicina alla sveglia e quando racconta il sogno, eliminando la sua apparente assurdità ed incoerenza ed agendo su
prodotti già .elaborati da altri meccanismi.
2 ͣ funzione del sogno → Protezione del sonno del soggetto da:
..
↙
↘
Stimoli esterni
stimoli interni
come le impressioni sensoriali che
sollecitano gli organi di chi dorme.
pensieri e idee connessi a preoccupazioni
inconscie nella mente (residuo diurno)
stimoli che provengono dall’ inconscio
il sogno ha valore di risoluzione di questi stimoli
in modo che vengano eliminati ed il sonno possa
continuare. Il sogno è il custode del sonno. La parte
più importante del contenuto latente è quella che
proviene dal rimosso, sono gli impulsi dell’Es a fornire
la maggiore quantità di energia psichica necessaria per
sognare e su cui avviene tutto il lavoro onirico di
trasformazione e di deformazione che conduce alla
formazione del contenuto manifesto. Suscitatore del sogno
è un desiderio e il suo contenuto è l’appagamento di qst desiderio.
…..
…
…
…
….
…
…
…
….
…
3 ͣ funzione del sogno → lo scopo del sogno, al fine di proteggere il sonno di chi dorme
gratificazione fantastica .di
è la
un desiderio -
↙
.
↘
soddisfacimento per via allucinatoria
.
scarica di una quantità di
di un desiderio rimosso
energia psichica associata al contenuto latente
.
* Il mezzo con cui i contenuti latenti sono trasformati in contenuti manifesti è il lavoro onirico: il risultato di questo
processo è che il contenuto manifesto di un sogno non risulta comprensibile.
i
Riassumendo Il sogno si esprime attraverso immagini visive che si impongono al sognatore con la stessa realtà delle
immagini percettive; informazioni che provengono da processi interni e che a causa della disattivazione dell'esame
di realtà durante il sonno vengono attribuiti alla realtà esterna.
L'interpretazione del sogno segue a ritroso le tracce del lavoro onirico per risalire agli elementi del sogno; si può
sostenere che questi pensieri si riferiscono a desideri che sono stati allontanati dalla coscienza per i loro legami con
antichi desideri sessuali infantili. Il sogno può essere così considerato un soddisfacimento in forma allucinatoria di
desideri sessuali infantili(che consente la scarica di una quantità di energia psichica associata al contenuto latente); ciò
dimostra quindi che materiale represso continua a sussistere anche nell'uomo normale e rimane capace di prestazioni
psichiche.
Secondo Freud i sogni sono la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio
PROCESSO PRIMARIO E PROCESSO SECONDARIO;
Studiando la formazione dei sintomi e analizzando i sogni, Freud scopre due modi di funzionamento
mentale: il processo primario e il processo secondario. …
--↙
↘
Il PROCESSO PRIMARIO
dal punto di vista topico caratterizza il
sistema inconscio ed è regolato dal principio
del piacere. Dal punto di vista economico
e dinamico l'energia fluisce liberamente
passando senza ostacoli da una rappresenta zione all'altra in modo "impulsivo, disorganizzato,
incomprensibile al pensiero razionale, dominato
da immagini visive bizzarre e noncurante del tempo,
dell'ordine o della coerenza logica". Il processo
Il PROCESSO SECONDARIO
dal punto di vista topico caratterizza
il sistema preconscio-cosciente; dal
punto di vista economico e dinamico
l'energia viene "legata" prima di scorrere
in modo controllato; le rappresentazioni
sono investite in modo più stabile,
il soddisfacimento viene differito.
Il processo secondario è regolato
dal principio di realtà
primario è regolato dal principio di piacere.
PRINCIPIO DI PIACERE
.
↓
Come detto precedentemente è un principio economico
che ha per scopo quello della gratificazione immediata
, ovvero, di evitare il dispiacere e di procurare piacere
che equivalgono l'uno, all'aumento della quantità
di eccitazione e, l'altro, alla sua riduzione.
.L’inconscio funziona attraverso il principio di
piacere (incontrastato durante l’infanzia, continua
a dominare il regno della fantasia, dei sogni, dei
desideri inconsci e funziona secondo le leggi
-del processo primario, qualificando il sistema
.inconscio) l’apparato psichico è regolato in modo
da evitare il dispiacere, riducendo con una scarica
immediata la tensione;..a questo segue il
principio di costanza per cui .ad ogni aumento
della quantità di eccitazione .corrisponde
dispiacere, mentre il piacere consiste nel
ripristinare lo stato di coscienza. Qualora
la tensione non venga scaricata si
svilupperebbe la patologia-,
PRINCIPIO DI REALTA’
↓
è un principio regolatore, ha lo
scopo di rinviare la gratificazione
in funzione delle condizioni imposte
. Da un punto di vista economico
corrisponde ad una trasformazione
dell'energia libera in energia "legata".
. Il principio di realtà da un punto di vista
temporale compare più tardi
→ NB:( All'inizio della vita il bambino per soddisfare i suoi bisogni dipende completamente dagli adulti che lo
circondano, egli non può sfuggire all'aumento di tensione generato dal bisogno. A tale aumento segue un tentativo di
scarica motoria che si traduce generalmente in pianto; la risposta materna al pianto e l'adeguatezza di tale risposta
stabilisce una prima connessione con la realtà e, soprattutto, un rapporto positivo con essa. In questa fase vi è
un'assoluta prevalenza del processo primario e del principio del piacere, il bambino non ammette rinvii e se non può
fare altrimenti tenta di trovare, in modo allucinatorio, una possibilità di scaricare la tensione pulsionale.
L'inadeguatezza di questa soluzione spinge in seguito il bambino a fare i conti con la realtà anche se spiacevole. Il
principio di realtà, principio regolatore del funzionamento psichico, compare secondariamente come modificazione
del principio di piacere, che prima era l'unico sovrano. Tuttavia le modalità allucinatorie del processo primario
permangono tutta la vita, il principio del piacere continua a regnare in tutto un campo di attività psichiche, nei sogni,
nelle fantasie, nell'attività artistica, nella formazione dei sintomi e nelle regressioni psicotiche, oltre ad essere,
secondo Freud la modalità di funzionamento dell'Es e in generale dell'inconscio. )
CONCETTO DI ENERGIA E PULSIONE(PUNTO DI VISTA DINAMICO)
La Teoria pulsionale viene formulata da Freud nel 1920 nel saggio in “Al di la del principio di
Piacere” in cui Freud tratta dei temi dell’Eros e Thanatos, ovvero la” pulsione di vita” e
“pulsionedi morte”
↓
.
. -
due classi di energia pulsioni→ spingono la
.
↙
LIBIDO
↓
.
.
mente all’attività
↘
AGGRESSIVITA’
↓
Energia Costruttuva(associata alla pulsione)
Energia distruttiva
L’energia segue la legge della scarica
↙
↘
A ogni scarica di energia corrisponde
l’esperienza dl piacere
.
*Energia libidica e aggressiva
.
A ogni accumulo energetico non scaricato si
verifica uno stato di tensione interna quindi . . . .
esperienza di dispiacere
→ sono presenti nell’organizzazione dell’individuo a partire dalla nascita
↓
Le due forme di energia operano insieme, fuse
FREUD tiene a distinguere tra
PULSIONE=TRIEB
ISTINTO= INSTINkT
( traduzione letteraria del termine tedesco TRIEB =spinta
interna) ha una variabilità soggettiva.
pulsione chiamata da Freud : LIBIDO
fa riferimento a un concetto di spinta verso
fa riferimento a risposte comportamentali
Innate, di tipo animale, ereditario, specie
specifico preformato e rivolto un oggetto
↓
Esistono due tipi di istinti contrapposti:
ISTINTO DI VITA e ISTINTO DI MORTE
una meta generale..
.
LA PULSIONE
↙
↘
fa riferimento a un concetto di spinta , può essere
il cui scopo è di stabilire
(una componente di
definito come un processo dinamico consistente in
unità, armonia tra le cose. di questa è la pulsione
una SPINTA(è l’essenza della pulsione), una carica,
aggressiva)che alla
energetica che ha origine nell’ organismo dell’individuo
nascita è rivolto verso
e che tende verso una META (soddisfacimento ottenuto
sé, poi viene deviato verso
a con la soppressione dell’eccitazione cioè una
particolare modalità di scarica della tensione .
energetica che caratterizza la pulsione).
.
l’esterno tramite l‘linfluenza
della libido e dell’IO.
Lo scopo è creare.
disarmonia e di distruggere
.
legaml i tra le cose
LA PULSIONE
per eliminare la TENSIONE ENERGETICA si rivolge verso
:.
↙
↓
.
META
soddisfacimento
,ottenuto con la
.soppressione della
.eccitazione,
,( scarica della
. tensione interna)
OGGETTO
mezzo contingente del
soddisfacimento e a volte
può essere una parte del
corpo, è determinato dalla
storia individuale e non è
collegato originariamente
alla pulsione
↘
FONTE
è l’origine interna, peculiare per ogni tipo di pulsione,è.
rappresentata o dal luogo in
cui nasce(zona erogena) o da un .
processo somatico.
.. .
PULSIONE DI VITA=(EROS) comprenedente :
PULSIONE DI MORTE (Thanatos
.LIBIDO e pulsione di autoconservazione (origine
. energia psichica e pulsione)
..
..
.
che si manifesta in tendenze auto e
. eterodistruttive
.
.
..
La pulsione aggressiva ne è composta
.
↓
Alla nascita rivolto verso se di sé,
poi deviato verso.l’esterno tramit e
l’influenza della libido e dell’IO
ANGOSCIA→ Funzione dell’IO
.
.
↙
ANGOSCIA SEGNALE
Segnala il pericolo, cerca di impedire
scariche attraverso diversi meccanismi
di difesa ad es. rimozione(inconscio),
è’ un dispositivo azionato dall’io in
.presenza di un pericolo allo scopo di
. evitare l’angoscia automatica.
↘
ANGOSCIA AUTOMATICA
si manifesta quando il soggetto non riesce
a dominare ne a scaricare un afflusso di
eccitazioni troppo numerose o intense di
origine interna o esterna.
.
LA METAPSICOLOGIA
Designa la psicanalisi fondata da Freud e la descrizione dell’apparato - psichico secondo tre .
. .
punti di vista coordinati:
.
↙
↓
TOPICO
DINAMICO
Considera l'apparato
psichico come un insieme di
sistemi dotati di funzioni differenti,
connessi fra loro; Freud proporrà:
una prima descrizione topica:
inconscio - preconscio - conscio poi una seconda: Es - Io- Super-Io.
.
.
.
.
.
.
↘
ECONOMICO(o energetico)
considera le pulsioni dei fenomeni
psichici, che risultano dai conflitti
e dalla composizione di forze:
da una parte le forze legate a
considera la distribuzione
dell’energia .Si ipotizza che i
processi psichici consistano
nella circolazione e
bisogni e desideri rimossi
distribuzione dell'energia
dalla coscienza, ovvero le pulsioni
pulsionale, suscettibile d
, dall'altro le forze legate ai valori
quantificazione cioè
o alle necessità dell'Io
, di aumenti o diminuzioni.
ovvero le difese.
Prende in considerazione
la quantità di energia di cui
le forze psichiche sono . .
cariche e premono per il
soddisfacimento:
.
…
.
MODELLO TOPOGRAFICO
↓
Freud cominciò a concepire un modello topico della mente, dopo essersi reso conto del fatto che l’ipnosi era sempre
meno efficace; ipotizzo che la mente fosse organizzata in sistemi diversi, si tratta di diversi luoghi in cui i contenuti
psichici sono considerati in base alla loro accessibilità alla coscienza
↙
IL SISTEMA INCONSCIO:
contenente idee e sentimenti
inaccettabili. I contenuti e i
processi per Freud non possono
mai essere colti direttamente
ma soltanto dedotti in base al materiale associativo dei pazienti. Questo
sistema è regolato dal processo
primario ed utilizza per il suo
funzionamento un’energia libera,
capace di spostarsi da un’idea
all’altra, combinando elementi
ideativi differenti, seguendo regole
che sono in contrasto con la logica
↓
IL SISTEMA PRECONSCIO
↘
IL SISTEMA CONSCIO
contenente idee e sentimenti
Contenente le idee e i sentimenti
accettabili, prossimi a diventare
coscienti in ogni momento. Può
coscienti. Il sistema preconscio
essere classificato come quello
rappresenta un sistema intermedio che contiene sentimenti ed idee
; infatti i suoi contenuti, idee,
accettabili. La sua funzione
sentimenti accettabili, che sono
inconsci in senso descrittivo, possono
essere portati facilmente a livello di
coscienza. Il sistema preconscio può
essere considerato un serbatoio
di pensieri e ricordi facilmente
accessibili, situato come uno schermo
tra il sistema inconscio ed il sistema
fondamentale è riportata alla
percezione cosciente di tutti
gli stimoli sensoriali e dei
processi, sia interni
all’apparato che esterni,
sentiti come una serie
qualitativa di piacere e dolore
In base alla valutazione di
formale, su cui invece si basa il
conscio. È strutturato linguisticamente
queste qualità di piacere/
funzionamento degli altri due sistemi. usa regole logiche, utilizza, come il
dispiacere alcuni contenuti
I contenuti di questo sistema perlopiù sistema conscio, l’energia legata. Nel
sono ammessi alla coscienza,
sono costituiti da desideri istintuali,
passare dall’Inc. al Prec. le idee, i
mentre altri vengono i
risalenti all’infanzia, che trovano
pensieri e le immagini devono
respinti dalla censura e
prevalentemente espressione in
superare il controllo del processo
dalla rimozione. Il sistema
immagini visive e sono atemporali.
secondario che decide quali pensieri
conscio, regolato dal
Questi contenuti seguono il principio possono essere trasformati in parole processo secondario
di piacere, ed esercitando una continua e perciò resi accessibili alla coscienza. è razionale e funziona
pressione per raggiungere il soddisfaciseguendo leggi logiche,
mento, rappresentano per l’inconscio l’unica
esigendo il rispetto del principio
realtà. L’Inc non distingue dunque tra passato
di non contraddizione e istituendo
presente, fra presente e futuro e tra ricordi ed
chiare distinzioni temporali e
eventi reali e ricordi di esperienze immaginate,
spaziali fra i suoi contenuti che
tra desiderio e realtà e tratta simboli astratti come
sono gli unici a cui il soggetto può
realtà concrete. I processi inconsci sono caratterizzati:
facilmente accedere. Da ora in poi
dall’assenza di contraddizione e di negazione
Freud sosterrà la teoria del
come mostra l’interpretazione dei sogni, infatti,
determinismo psichico: gli aspetti
elementi contradditori possono coesistere uno
cognitivi, emotivi e comportamentali
affianco all’altro o addirittura coincidere;
che mettiamo in atto ogni giorno
processi contenuti nell’Inc. possono diventare
sono determinati da eventi accaduti
.“oggetto della nostra conoscenza” solo sotto
precedentemente nella nostra vita
sogni o di nevrosi.
(spesso inconsci)
MODELLO STRUTTURALE
↓
La mente è concepita come composta da tre strutture(ISTANZE)
↙
↓
L’ES
L’IO
parte inconscia, tesa a allo scarico
della tensione
…
↓
Agente escutivo
↓
E’ possibile conoscerlo
solo attraverso l’influenza
regola rapporti tra
individuo e ambiente .
che esercita sugli altri 2 sistemi.
agisce seguendo il principio
di piacere.
.
↓.
Sede consapevolezza,
ha sostituito il principio di
piacere con il principio
di realtà
.
NB.- COMPLESSO EDIPICO
IL SUPER-IO
contiene le regole morali che
regolano la condotta e gli ideali
+
.
alcune porzioni conscio-inconscio
(ma maggior parte inconscie)
Tre porzioni:
– Norme e ideali
– Colpa e umiliazione
– Super-Io (Proibizioni)
↓
.
.
↘
.
nasce con la risoluzione del
complesso edipico
↓
.
Unico organizzatore che permette di fare
il passaggio dall’infanzia all’età adulta
.
NARCISISMO
Con la costruzione della seconda topica, Freud distigue due forme di narcisismo
.
↙
NARCISISMO PRIMARIO
Energia psichica che viene parzialmente
investita sull’io e che indica l’illusione
narcisistica di essere perfetti e onnipotenti
↓
.
Successivamente parte di questa energia
narcisistico preesistente(primario)
.viene diretta:
↙
↘
NARCISISMO SECONDARIO
Si ha quando la libido oggettuale
viene ritirata dall’oggetto e viene
nuovamente rivolta sull’IO
E’ un movimento inverso E’ una
REGRESSIONE a un punto di fissazione
↘
Sull’oggetto
una parte rimane nell’io
(libido oggettuale)
*l’appagamento è ancora auterotico
…
↓
Il bambino per non perdere l’idea della perfezione
si rivolge ad una mega forma dell’IO IDEALE che fa
da sostituto alla perdita del narcisismo infantile.
NB .Questo IO IDEALE , al quale l’individuo
si può rapportare ogni qual volta ne senta
il bisogno o cerchi di governare la propria
interiorità., va distinto dall’IDEALE DELL’IO
.
. ↙
↘
Io Ideale
Ideale dell’io
E’legato al ricordo
aiuta l’individuo a confrontarsi
dell’età In cui il bambino
con l’IO IDEALE . Può rappresentare
era incoraggiato e si
un fattore incoraggiante, non una
godeva l’idea di grandezza,
regressione. Può promuovere la
il narcisismo e l’onnipotenza, crescita e la salute mentale.
che sono il diritto di ogni
bambino piccolo.
.
SVILUPPO PSICOSESSUALE
↓
Lo sviluppo psicosessuale procede attraverso determinate fasi in cui acquisiscono dominanza le zone
erogene ossia centri di sensazioni piacevoli, sensuali che prevalgano durante i diversi periodi dello
sviluppo psicosessuale.
↙
fase orale
(nascita-18 mesi)
↓
fase anale
↓
fase fallica-edipica
↓
fase di latenza
↘
fase genitale
(tra i 2 e 3 anni)
(tra i 3-4 anni )
(tra i 6 anni e pubertà ) (dalla pubertà in poi )
La fonte è la zona orale
collegata alla funzione il punto focale
Impulsi sessuali
la fase genitale ha
l’oggetto gratificante è fisiologica dell’elimina - dell’autostimosottoposti a
inizio con la pubetà,
in stretto rapporto con
zione delle feci. Il
lazione è rappre- repressione
protraendosi per
quello dell’alimentazio-.
bambino fa esperienza sentato dai
e a formazioni
tutta la vita
ne La meta è l’incorpora- del fatto che dall’interno genitali
reattive della
dell’individuo
zione Successivamente con possa uscire qualcosa. In questa fase
moralità, a verSecondo Freud,
la comparsa dei denti,
La gratificazione pulsio- l’energia libidica gogna e disgusto,
se si sono generate
il bambino comincia a
nale deriva dal trattenere si sposta dalla
a ideali estetici.
fissazioni durante
provare piacere nel
ed espellere le feci ma
regione anale
Questa fase serve
le precedenti fasi,
mordere e masticare gli
anche dal guardare,
a quella genitale. al bambino ad
non ci sarà suffioggetti(fase sadico-orale) toccare e odorare.
Durante questa fase incrementare
ciente energia
La stimolazione della bocca Collegata ai conflitti
lo sviluppo del
la socializzazione sessuale per
soddisfa i bisogni sensuali e del bambino con i
Super-IO e sviluppare rap- permettere
riduce la tensione. La
genitori riguardo al
L’esibizionismo
porti amichevoli un pieno sviluppo
pulsione orale deve
controllo degli sfinteri raggiunge un picco
con i membri
psicosessuale.
essere placata .
massimo. Il bambino dello stesso sesso
.
.
inizia ad idealizzare
il padre e il pene del
padre e desidera averne
uno per sé, Si ha un esito
positivo se il bambino non
sostituisce il padre ma lo
prende come modello.
*NB Nell’adulto la sessualità viene organizzata sotto la dominanza della genitalità mentre nell’infanzia le
pulsioni componenti hanno percorsi propri e indipendenti . Freud parla di pulsioni componenti o parziali
che derivano dalle zone erogene e quindi includono il piacere pulsionale derivato dall’oralità, dall’analità,
dall’uretralità e genitalità.
Freud definisce il bambino PERVERSO POLIMORFO= perché CERCA il piacere senza finalità riproduttiva,
POLIMORFO perché cerca il piacere attraverso vari organi e diverse zone erogene.
Edith Jacobson
Edith Jacobson (1897 - 1978) pone i suoi contributi principali nello studio dell'IDENTITA’, nelle
vicissitudini delle relazioni d'oggetto e delle identificazioni, e nella formazione del Super-Io.
SVILUPPO DELL’IDENTITA’ e LA MATURAZIONE
procedono per tappe evolutive che vanno:
↙
da uno stato INDIFFERENZIATO
tra il SE’ e l’oggetto
↘
a uno stato DIFFERENZIATO
che concepisce la condizione di
compresenza delle pulsioni libidiche
e aggressive
La Iacobson sottolinea l’importanza delle relazioni oggettuali nello sviluppo del bambino(al contrario di
Freud.) La fase orale infatti non è soltanto nutrimento ma anche esperienza stimolante che .potrebbe essere:
.
↙
↘
.
gratificante
frustrante
SVILUPPPO DELL’IDENTITA’
Le prime esperienze di PIACERE e DISPIACERE non riguardano soltanto la scarica energetica,
ma sono inserite nella relazione madre-bambino, in cui si confondono le prime immagini del
SE’e dell’oggetto.
La pulsione è utilizzata →come un concetto che permette al bambino di ORGANIZZARE le sue
ESPERIENZE con la FIGURA MATERNA.
*Nel secondo anno, l’AMBIVALENZA che il bambino prova verso L’OGGETTO AMATO, in conseguenza dei
nuovi rapporti che si stabiliscono, genera
LO SVILUPPO
→ AGGRESSIVITA
e questa favorirebbe → LA SEPARAZIONE E
*Un altro FATTORE per uno STABILE senso dell’IDENTITA’
è l’ IDEALE DELL’IO( il desiderio di essere come
gli oggetti ammirati e sulle proprie aspirazioni interne)
*Importante diventa il ruolo dei FAMILIARI E DEI PARI i quali promuovo una verifica degli altri e del
proprio se’. Con il persistere delle immagini di SE’ desiderate e realistiche, ma tra loro distinte, si genera il
sentimento della PROPRIA CONTINUITA’ su cui si costituisce l’IDENTITA’. E’ lo sviluppo del SUPER IO che si
forma come SISTEMA PSICHICO dopo il PERIODO EDIPICO.
Psicopatologia
per la Jacobson la patologia. deriva da deviazioni dello sviluppo normale dell'identità. La questione
dell'Identità dell'Io viene inserita nello sviluppo del concetto di rappresentazione del Sé in rapporto
all'oggetto. Una prima distinzione viene fatta tra:
. .
.
↙
↓
↘
.
IO
SE’
Rappresenta una struttura,
costituisce l'intera persona
che origina da una matrice
di un individuo (corpo e
indifferenziata che alla nascita e
e aspetti psichici) :
durante primi mesi include anche
è la sensazione di .
l’ES ma che col tempo. si forma e
di unità psico
RAPPRESENTAZIONE del SE’
Rappresentazioni inconsce
pre consce e consce del Sé
corporeo e presenti nell’io,
’
svolge la funzione di relazionarsi
fisica dell’individuo
con gli oggetti esterni per strutturare che si distingue
il SE’grazie alla differenziaziione
dagli altri oggetti.
.
Il se’ non subisce l’azione
-dell’io, ma ne influenza
.
-.
lo sviluppo: la stabilizzazionedell’IO, inteso come mentale,
avviene in seguito alla distinzione
tra SE’ e OGGETTI.
*Le prime immagini del SE’ e dell’ OGGETTO emergono per gradi dall’accumularsi di tracce mnestiche
piacevoli e spiacevoli. Rileggendo il CONCETTO DI NARCISISMO SECONDARIO la Jacobson
precisa che a essrere investito di LIBIDO non è il sistema dell’IO, ma le rappresentazioni del SE’
sono due le fonti che generano la nostra immagine del SE’
↙
↘
Una è l’immediata
consapevolezza
dei processi che
avvengono nel
mondo intero.
l’altra è nelle immagini corporee e
mentali di se’
*Rappresentazioni del SE’ → La Jacobson usa il termine rappresentazioni per distinguere tra un SE’ e
un oggetto sperimentato e un SE’ e un oggetto reale, è un concetto meta-psicologico, essa comanda le
rappresentazioni inconsce pre consce e consce delle persone su di se’. All’inizio le immagini del SE’ e
dell’oggetto sono instabili, confuse e mutevoli..
IO e ES→Matrice indifferenziata (comprende pulsioni aggressive e libidiche ), l’energia pulsionale si
scarica internamente attraverso canali fisiologici.
↓
Con la maturazione le pulsioni vanno incontro a fusione e parziale
neutralizzazione e andranno a costituire
↙
↘
IO
SUPER IO
(vedi sopra)
La formazione del Super IO si fonda su meccanismi introiettivi
di IDEALI, ATTEGGIAMENTI E INSEGNAMENTI dei genitori,
i quali progressivamente si coordinano e integrano in un modello
di comportamento socialmente desiderabile. La visione dell’uomo ha
subito un’evoluzione da ORGANISMO(FREUD) a SOGGETTO SOCIALE
che è a contatto con gli altri, nei luoghi della relazione e dell’esperienza.
MATURAZIONE DELL’IO
LO SVILUPPO AVVIENE ALL’ INTERNO DI UNA SEQUENZA EVOLUTIVA:
↓
Stati primitivi di indifferenziazione
delle rappresentazioni SE’- ALTRO
↓
CRESCITA COGNITIVA
↓
Immagini e rappresentazioni distinte
del SE’ e dell’OGGETTO
STADI
1)UN PRIMO STADIO INTRAUTERINO→in cui il feto non è in rapporto con
.
↓
l’ambiente esterno e scarica al proprio interno le tensioni
.
pulsionali. L’energia pulsionale è indifferenziata, priva
cioè delle mete aggressive e libidiche delle fasi successive
dello sviluppo.. . .
..
….
IL SE’ PRIMARIO PSICO-FISIOLOGICO→che si ha alla nascita. Durante la vita intrauterina, le ..
↓
….
pulsioni libidiche e aggressive sono indifferenziate ed …..
. Primaria immagine di se’costruita
incluse all’interno di una matrice”Psico- somatica”
sulla base di sensazioni propriocettive
che definisce il SE’ Primario Psico-fisiologico
e affettive che derivano dagli scambi
comportamentali con l’ambiente intrauterino.
Le tensioni pulsionali vengono scaricate
silenziosamente all’interno attraverso specifici
canali fisiologici. Si ha alla nascita, è uno stato
indifferenziato dalla madre, le pulsioni libidiche e
aggressive sono scaricate all’interno
,.
*Nella fase del Sé Primario Psicofisiologico (prima della scoperta del Sé e del mondo oggettuale) l'energia
indifferenziata viene rivolta verso l'interno. Successivamente le zone erogene pregenitali e il sistema
sensoriale e motorio diventano periodicamente iperinvestiti e si iniziano scariche verso l'esterno.
Nel corso della formazione dell'Io, le rappresentazioni del Sé vengono investite di libido e aggressività fuse
assieme e quindi neutralizzate. Dopo le prime settimane gli impulsi si separano e mostrano due differenti
caratteristiche: quella aggressiva e quella libidica. La primaria formazione dell'Io consente di iniziare il
processo di distinzione del Sé dall'oggetto, anche se è solo intorno ai sei mesi che il bambino diviene
consapevole che l'oggetto buono o quello cattivo sono la stessa persona.
2) I PRIMI SEI MESI DI VITA→ consentono
.
..
----..
….
-
di sperimentare le prime frustrazioni che sono . .
necessarie al bambino per anteporre il pensiero all’azione. Si
determina una prima forma di IO che si esprime con azioni i
istintive e si assiste a una prima differenziazione pulsionale,
---a partire dalla nascita la scarica della tensione
pulsionale avviene anche all’esterno infatti:
.
↙
..
le scariche libidiche
..vengono interiorizzate
↘
le scariche aggressive
vengono esternalizzate
..
*Questa è la FASE ORALE→
.
…
in cui il b. si rapporta con l’ambiente e l’oggetto esterno (LA MADRE).
soprattutto per scambi fisiologici(ad esempio la nutrizione)
e i prototipi delle relazioni possono essere:
…
↙
INCORPORATIVE
…
↘
ESPULSIVE
quando prevale la spinta pulsionale
e ci si identifica con l’oggetto
Quando prevalgono le frustrazioni, si
proietta sull’ oggetto e ci si identifica
con l’aggressore
..
Intorno ai sei mesi,
↙
↘
la LIBIDO favorisce INTEGRAZIONE delle
immagini MATERNE(buone e cattive)
come delle immagini di un SE’ BUONO
e CATTIVO. La libido emerge
gradualmente da una serie di esperienze
buone e diventa una solida forza
motivazionale nella vita del bambino..
E’ centrale l’esperienza “soggettiva” di
“un particolare bambino” di ”sentirsi bene”
con “una particolare madre”
L’AGGRESSIVITA nei processi evoluitivi
genera la CONSAPEVOLEZZA delle
differenze, dei diferenti stati emotivi , promuove
la separazione e il formarsi di immagini
differenziate da se’ e dagli altri
NB Libido e Aggressività sono originate rispettivamente da esperienze buone e cattive, accanto alle quali
Jacobson introduce “fattori intrinseci” cioè quei fattori di MATURAZIONE interni, proponendo il modello
strutturale delle PULSIONI
3) IL SECONDO SEMESTRE DI VITA→ è caratterizzato da maggiore differenziazione
.
.
.
.
tra SE’ e l’oggetto e poi una crisi con un ritorno di . . .
fusione PULSIONALE che consente l’integrazione . . . . .
dell’oggetto, si comprende che questo può essere sia . . . .
buono che cattivo, Se ciò non avviene si può avrere . . . . .
l’insorgenza psiocopatologica.
LA PSICOSI→ può derivare da una mancata differenziazione o da trami e porta a due regressioni:
.
↙
↘
Ritorno ad uno stato psicopatologico
primitivo come nell’AUTISMO o la
SCHIZOFRENIA
Permanenza della fusione con l’oggetto
perché la separazione è troppo insopportabile
e ne consegue l’arresto dello sviluppo.
4) SI CONSOLIDA l’ESAME DI REALTA’→
ma con una frustrazione di realtà, ma con
una frustrazione troppo grande si assiste a una fusione in corporativa con l’oggetto che nel tempo porta
a due conseguenze:
↙
↘
il soggetto evita la relazione
il soggetto è totalmente dipendente
e vive un’autonomia onnipotente
dalle relazioni e vive una sottomissione
maschilista.
5) SE NON AVVENGONO TRAUMI→ il processo di differenziazione si completa, non si
distorce l’idealizzazione dell’oggetto e si forma il SE’e la STRUTTURA dell’IO, a volte si possono avere delle
REGRESSIONI benefiche che servono a riorganizzarsi.
*Nel secondo anno di vita il bambino abbandona il desiderio di rimanere parte degli oggetti e inizia l'Introiezione
parziale possibile con Iden a tificazioni Selettive dei tratti ammirati e buoni dell'oggetto.
L'amore genitoriale e gradi tollerabili di frustrazione e proibizione, e lo stabilirsi di un investimento libidico del Sé e
dell'oggetto portano alla formazione dell'Io e del Super-Io.
L'aggressività contro gli agenti di frustrazione fa crescere la libido nei confronti del Sé stimolando l'identificazione con
i genitori e promuovendo l'autonomia dell'Io attraverso il narcisismo).
Il rapporto con i compagni e gli amici, spingendo all'invidia e alla rivalità che permettono una maggiore distinzione tra
il Sé e gli altri, fomentando anche altri elementi di introiezione(desiderio di avere ciò che hanno gli altri diventando
come loro).Infine la scoperta delle differenze spinge alla rinuncia dei desideri di fusione con la madre, frutto di spinte
eterosessuali ed edipiche, e la libido oggettuale (di fusione) viene trasformata in libido narcisistica che consente di
costruire una più forte rappresentazione del Sé e dell'Io.
Formazione del Super-Io
La Jacobson concorda con Freud che esso si stabilisca con la risoluzione del complesso edipico ma
fornisce ulteriori processi e caratteristiche: esso, oltre che fornire gli standard morali, regola anche
l'umore e permette di gioire della sessualità adulta.
La formazione del Super-Io prevede
↓
l'Internalizzazione, intesa come processo nel quale le regolazioni avvenute nell'interazione con il mondo
esterno vengono sostituite dalle regolazioni interne, regolando il comportamento tramite regole morali
interne.
Per il bambino molto piccolo le identificazioni dell'Io e del Super-Io
↓
derivano dall'identificazione con la madre.
NB Quando il bambino scopre che i genitori non sono onnipotenti sorge la delusione, sostituita poi
dall'idealizzazione. Se nessuna delle due fasi è troppo precoce, il bambino distingue tra genitori
reali e immagini idealizzate (tramite l'Io e l'esame di realtà).
La libido neutralizzata consente l'idealizzazione, e l'aggressività neutralizzata fornisce la forza
motivante per dare direzione, autocritica, restrizione e funzioni rinforzanti al Super-Io.
Fondamentale è la fase anale perché la formazione del Super-Io avviene con l'incorporazione
del primo valore imposto dall'esterno: la pulizia
A partire dai due anni i percorsi di maschio e femmina si distinguono:
↙
per il bambino: secondo la Jacobson
il padre amorevole non minaccia con
la castrazione ma la crudeltà del bambino
e i suoi desideri di castrazione del padre gli
fanno temere una ritorsione. La rinuncia ai
desideri incestuosi viene fornita dall'idealizzazione che sviluppa l'Ideale dell'Io e
poi il Super-Io
;
.
↘
per la bambina, che nella fase
anale si identifica anch'essa con la
forza del padre, dopo il riconoscimento
delle differenze vi è una svalutazione
di se stessa e della madre, per questo
si ricorre alla negazione e si sposta
la libido narcisistica sull'intero
corpo per compensare la mancanza
del pene. Il suo Ideale dell'Io consiste
in una ragazza pulita, asessuale, non
aggressiva, combinandosi poi con
l' ideale narcisistico dell'attrattività fisica
La svalutazione della madre porta
a rivolgersi verso il padre come oggetto
d'amore, portando all'eterosessualità
,
NB.Il conflitto edipico sarebbe quindi portato dall'amore e non dalla paura.
Psicopatologia
il concetto di rappresentazioni indifferenziate del Sé e dell'oggetto porta, → secondo la
Jacobson, alla PSICOSI che è quindi una regressione che forma un Sé--Oggetto
indifferenziato, con conseguenti associate distorsioni.
Tuttavia, in accordo con Hartmann, sostiene che un fattore predisponente è un’insufficiente
neutralizzazione delle pulsioni, che non permette di formarsi all'Io e innesta l'incapacità di
usare difese nevrotiche.
Con sforzi nel negare gli aspetti cattivi del Sé e della madre si può giungere a fissazioni proprie del
quadro patologico Borderline.
Infine, gli studi compiuti sulla Depressione identificano che in quella psicotica si riscontra un conflitto
tra immagine di sé desiderata e immagine di sé fallimentare.
Nel fallimento della fase di riavvicinamento alla madre, per mancanza di risposta materna, vi è una
riduzione dell’autostima e quindi l'Io, non ancora in grado di gestire la perdita e il lutto, si trova con
conflitti narcisistici e di ambivalenza, e gli oggetti diventano sopravvalutati e sovra idealizzati.
. Nelle condizioni tipiche della patologia psicotica sembra verificarsi una situazione di arresto evolutivo che
impedisce all’individuo di raggiungere una separatezza del Sé dall’altro, tipico, secondo la Jacobson e la
Mahler delle psicosi infantili, psicosi autistiche e alcuni aspetti delle psicosi schizofreniche. In altre
condizioni psicotiche la funzione di fusione con l’oggetto è mantenuta perché il vissuto di separatezza è
talmente intollerabile che le tendenze in corporative orali prendono il sopravvento provocando un arresto
dello sviluppo della personalità.
IL MONDO INTERNO : MELANIE KLEIN→ .
↓
. Meccanismi primitivi del
CONTRIBUTI PRINCIPALI:
…
.
Studio dello sviluppo infantile
funzionamento mentale
↓
MENTE→ intesa come contenitore di OGGETTI → totali o parziali( questi oggetti sono originali, ..
.. .
.. .. .. ..
filogenetici ontogenetici. All’inizio sono parziali e lo
sviluppo è un processo attraverso il quale
-come in Freud- gli oggetti parziali man mano si
..
aggregano, si organizzano per formare l’oggetto totale
..
buoni
o
cattivi
.
↙
investiti da pulsione di vita
↘
investiti da pulsione di morte
↓
↓
gratificanti
interni
..
.
..
..
…
o
frustranti
estern(i
↙
sono strutture che potrebbero
. rappresentare i pattern di
scarica neuronale del cervello,
Quindi strutture che regolano la
vita psichica che poi vengono
percepite psicologicamente sotto
forma di immagini interne esempio
sogni o immagini esterne
significative. Gli oggetti interni
non sono interiorizzati
↘
l’oggetto interno madre si attiva
geneticamente e viene proiettato
all’esterno che si modificherà, assumerà
caratteristiche emozionali dell’oggetto
interno, a sua volta la risposta dell’oggetto esterno regolerà la vita psichica interna
del bambino che interiorizzerà le risposte
della madre oggetto. Gli oggetti esterni,
che sono investiti di affettività vengono
interiorizzati.
.
* La pulsione di morte precede la pulsione di vita, la prima spinta del neonato non è di attaccarsi
amorevolmente alla madre, alla base sicura, ma secondo la Klein l’infante si attacca alla madre per
evitare l’angoscia. Entrambe le pulsioni vengono proiettate ed introiettate creando rispettivamente
oggetti buoni e oggetti cattivi
*OGGETTO(Klein)=PULSIONE(FREUD),
per la Klein non esiste oggetto senza pulsione
Gli OGGETTI→animano la vita psichica dando luogo ad alcuni processi difensivi:
↓ *il primo movimento non è quello dell’amore ma quello dell’ odio …
..
.
…
Oggetto interno persecutore ..
ANGOSCIA→intesa come minaccia dell’entropia(morte)
↙
↘
Paranoia
timore che l’oggetto
aggredito si ritorca sull’IO,
l’oggetto diviso viene
proiettato su di se’
depressiva
paura di perdere l’oggetto
amato a causa delle proprie
cattiverie.
. SCISSIONE→separare i sentiment contraddittorii
--
↓
Divisione netta in parti buone e cattive dell’IO,
che poi inseguito a proiezione diventano
parti buone e cattive dell’oggetto
(Le coliche)
..
PROIEZIONE→le rappresentazioni di SE’ vengono attribuite
a oggetti esterni
INTROIEZIONE→incorporazione e assimilazione di un oggetto(il seno)buono, che diverra’
il centro dei
processi integrativi.
*Mentre tutto l’impianto dinamico, per Freud poggia sul meccanismo della rimozione per la Klein è
fondamentale la triade: Scissione- introiezione- proiezione. L’angoscia provocata dalla pulsione di morte
viene separata dalla pulsione di vita(scissione) e proiettata sull’oggetto(proiezione), mentre la pulsione di
vita, invece, viene riferita a sé(introiezione)Questa dinamica sta alla base dell’Io buono e dell’IO cattivo e
porta a quella che Klein chiama posizione “schizo-paranoide”
Questi meccanismi, nei primi sei mesi di vita sono collegati ad altri meccanismi
↙
↓
↘
Idealizzazione
E’ connessa con la scissione
in quanto costituisce “ una
esagerazione degli aspetti
buoni del seno”.
L’idealizzazione è
accompagnata dal diniego.
oggetto (o parte di esso)visto
.come totalmente buono.
..
Diniego
Negazione onnipotente
dell’oggetto cattivo,
frustrante, e dei vissuti
angoscianti che esso
determina .Si accompagna
a idealizzazione, nega la
presenza di aspetti
negativi.
identificazione proiettiva
Consiste nel proiettare
parti del SE’ e degli oggetti
interni scissi all’interno
dell’oggetto;
La madre non è sentita
come un individuo separato, ma
come il Sé’ cattivo o il Se’ buono:
..
l’identificazione proiettiva riguarda ..
parti cattive oppure parti buone di se’
NB PROIEZIONE, SCISSIONE E INTROIEZIONE → sono volte a preservare l’IO e gli oggetti interni buoni;
mantenendo separati l’oggetto buono e cattivo, l’amore dall’odio, in modo da consentire al bambino di
conservare la fiducia in un oggetto buono e nella sua capacità di amarlo, condizione indispensabile per
vivere. Quando i meccanismi difensivi: scissione, proiezione, idealizzazione, diniego e identificazione
proiettiva non riescono a controllare l’angoscia di annientamento(angoscia primaria), lIO può riccorrere
come rimedio estremo alla DISINTEGRAZIONE DIFENSIVA(PSICOSI)

I meccanismi di difesa più arcaici, quali scissione e identificazione proiettiva, prendono il posto che
Freud dava alla rimozione.
FASI DELLO SVILUPPO DELL’IO.
L’IO → rudimentale presente e attivo
↓
sin dalla nascita(a differenza di Freud)
è capace di stabilire fin dall’ inizio
RELAZIONI OGGETTUALI e di mettere
in atto difese contro l’angoscia primariia(angoscia di annientamento).
SUPER-IO→
Presente già sotto i 3 aa, derivato dall’introiezione
↓
delle figure deformate dai moti sadici
Non solo precede il complesso
di Edipo ma ne promuove lo sviluppo
La relazione oggettuale→ è sempre al centro della vita psichica, diventa la MOTVAZIONE per
..
↓
LO SVILUPPO PSICHICO sin dalla nascita dell’uomo
È l’interazione tra le pulsioni
e gli oggetti parziali e totali
NB Oggetti e relazioni oggettuali sono alla base delle formazioni psichiche precoci
↓
costituiscono l’ossatura dei due fondamentali
aspetti del funzionamento mentale
…
TEORIA DELLE POSIZIONI→consistono
ognuna in un articolato assetto di oggetti interni con
relative difese e angosce.
↙
..
↘
Posizione schizo-paranoide
(0-3 mesi)
posizione depressiva→inizia la capacità di interpretare esperienza
(dai 4 mesi)
caratterizzata dalla scissione
tra oggetto buono e oggetto
cattivo.
L’IO del bammbino è abbastanza
integrato da permettergli di entrare
In rapporto con l’oggetto intero.
↓
l’oggetto non è più scisso
↓
nell’IO, con la scissione, seno
buono e seno cattivo vengono
proiettati e introiettati.
*la Klein ipotizza la presenza
Il bambino vede la madre come
unica fonte di gratificazione e di
sofferenza. Ciò provocherebbe
della nevrosi già nelle fasi pre
genitali(per Freud dopo l’Edipo)
e sostiene che il sintomo nevrotico appare una difesa dall’angoscia
che è segnale di un pericolo da cui
il soggetto si difende producendo
sintomi.
Nuova angoscia
i sentimenti di amore e di odio
che prova sono rivolti alla stessa persona,
Inoltre teme che la propria AGGRESSIVITA’
e INVIDIA distruggano l’0ggetto da cui
dipende..
↓
Le pulsioni sadico-orali possono
provocare aggressione al seno-cattivo
portando a frantumazione del seno
cattivo con conseguente angoscia.
..
↓
↓
↓
sentimenti diretti a”riparare” a restaurare
la madre attaccata in fantasia (poter riparare
l’oggetto è un modo per tollerarne la perdita- si tratta
di un meccanismo di accettazione), questi sentimenti
si alternano ad altri intrisi di sensi di colpa
se il seno buono riesce a rimanere
integro può contrastare la frammentazione e favorire l’integrazione dell’IO
↓
se no, neanche il seno buono viene
↓
meccanismi di difesa:
Maniacali, Riparative
percepito come integro portando a una
frantumazione del’IO stesso
↓
Meccanismi di difesa
Scissione, Proiezione
Schizo→scissione
paranoide→qualità dell’angoscia
IL GIOCO →Espressione simbolica dei contenuti inconsci del bambino.
..
↓
..
Ha alla base gli stessi processi dei sogni. utilizza il 'gioco libero' nel lavoro terapeutico con i bambini.
..
↓
Attraverso la creazione dei personaggi e l'assegnazione dei ruoli il bambino elabora e risolve i conflitti
quotidiani.
La tecnica del gioco e l’interpretazione →La Klein paragona l’interpretazione gioco nel bambino con
l’interpretazione dei sogni negli adulti, inteso come diretta espressione dei processi inconsci (visto lo scarso
sviluppo verbale del bambino)
↓
. La sua tecnica del gioco prevedeva una serie di giocattoli accuratamente scelti: consistevano soprattutto
in plastilina e acqua in modo che il soggetto potesse proiettare su di essi persone o cose del suo mondo
affettivo.
↓
La Klein polemizzò con A. Freud su 2 punti:
…
↙
↘
il bambino mostra una relazione di transfert:
non sono necessari interventi preparatori all’analisi
già prima dei 3 anni ha interiorizzato le figure
dei genitori e da queste figure scisse, idealizzate
come buone o cattive, si realizza il transfert in seduta;
.
il bambino percepisce presto i benefici del
rapporto analitico.
↓
Per la Klein è corretto fornire interpretazioni profonde, al pari di quelle date all’adulto, senza trascurare di
riferire al bambino i suoi impulsi sadici (cattivi), erotici nei confronti degli stessi genitori.
EQUAZIONE SIMBOLICA
↓
Nella prima fase del suo pensiero definì l’equazione simbolica, ossia il meccanismo per cui il bambino
equipara inconsciamente gli oggetti del gioco a:
 figure dei genitori o dei fratelli,
parti del corpo proprio o dei genitori,
. funzioni corporee
Ogni nuovo oggetto, su cui l’individuo pone l’attenzione→, è equiparato a quelli con cui precedentemente
è entrato in contatto e che sono diventati oggetti interni (seno materno e parti del corpo proprio dei
genitori).
Ll’equiparazione →è resa possibile per il fatto che oggetto esterno e oggetto interno sono investiti dalla
stessa modalità affettiva (libidica o angosciosa) e soprattutto per la loro analogia di forma o funzione
. Si ha che:
Equazione simbolica→quando l’oggetto interno è confuso con quello esterno (analogia ridotta a identità),
Simbolo→: quando la differenza è salvaguardata e concorre allo sviluppo delle capacità relazionali.
 In tal modo, la Klein deduce che il rapporto tra un elemento riferito in seduta e un significato inconscio,
sia equivalente a uno degli oggetti interni. Quindi la Klein predilige un’interpretazione di tipo simbolica,
equivalente simbolismo onirico di Freud, che prevede una corrispondenza diretta tra simbolo e significato
inconscio (oggetto acuminato –pene, oggetto concavo –vagina, animali grossi/ re/ regine –genitori).Ella
concepisce la pulsione di morte come equivalente alla pulsione aggressiva, la quale è intimamente legata
all’oggetto. Infatti si riscontra una forma di aggressività nell'identificazione proiettiva secondo la quale il
bambino attribuisce, diventa esso stesso cattivo, fantasmaticamente all'oggetto esterno le proprie parti
cattive Es: il seno è percepito come buono o cattivo, in base al rapporto che il bambino ha con esso (in tal
modo la madre può essere più o meno gratificante) e suscita rispettivamente moti di gratitudine o di amore
e moti sadici o di odio. L’angoscia è definita come derivante dalla proiezione dell’aggressività sugli oggetti
esterni e dalla paura che essi possano ritorcersi contro l’Io. L’angoscia depressiva deriva invece dalla paura
dell’abbandono da parte dell’oggetto amato, a causa della propria cattiveria. Per questo motivo, l’angoscia
assume un’importante valenza motivazionale poiché spinge l’Io a produrre, al fine di tenerla a bada, una
serie di difese psicotiche nevrotiche. L'invidia è un fattore innato attivo già nel neonato ed è definita come
un sentimento di rabbia perché un'altra persona possiede qualcosa che desideriamo e ne gode: l'impulso
invidioso mira portarla via e a danneggiarla.
Concezione dello sviluppo
Nel libro “Psicanalisi dei bambini” (1932) la Klein espone le fasi dello sviluppo infantile. Già Abraham, suo
analista, aveva focalizzato gli oggetti parziali (seno e feci) con cui si rapporta il bambino ed aveva
individuato uno stadio cannibalico nella fase orale ed espulsivo nella fase anale, caratterizzati dal prevalere
di moti aggressivi.
..
il Super-Io Secondo la Klein→, si forma già a partire dai 3 anni di vita e prima .. ..
..
↓
della formazione del complesso edipico
inoltre deriva dall’introiezione delle figure deformate
dai moti sadici del bambino, quindi direttamente
derivabile dall’angoscia primaria.
…
↓
Perciò il Super-Io assume le caratteristiche dell’oggetto pulsionale:
↙
↘
divorante nella fase orale,
espulsivo nella fase anale
e
in questo modo permette la formazione del complesso di Edipo, per cui le figure terrificanti all’interno del
bambino, lo spingono ad un rapporto libidico con i genitori. Conseguentemente al rapporto frustrante con
seno materno, soprattutto nel periodo dello svezzamento, il bambino volge la sua attenzione alla figura
paterna, quindi il seno materno e il pene del padre, diventano oggetti primari dei desideri orali del lattante.
In aggiunta, già al di sotto del primo anno di vita, il bambino avrebbe delle sensazioni genitali, le quali,
insieme alle fantasie connesse e vissute in un contesto orale, portano all’equivalenza seno=pene.
Quest’ultima contribuisce al distacco dalla mamma.
Fase di femminilità dell’Edipo (comune a entrambi i sessi): il bambino si identifica con il seno materno e ha
come oggetto di desiderio, il pene del padre
↙
↘
Maschio: desiderio della madre e fiducia
del genitale maschile sia proprio che
del padre (Edipo positivo)
Femmina: è conscia della possibilità
di generare bambini, vede il pene
del padre come fonte di doni
e di felicità. Ma rispetto alla madre
si sente in una posizione di svantaggio,
il che rafforza l’impulso a depredare
il corpo materno; tuttavia questo le procura
angoscia perché è consapevole di poter
essere anch’essa derubata della sua
capacità di generare.
Il complesso di Edipo
↙
↘
viene definito positivo,
se il bambino manifesta una proiezione
amorosa verso il genitore di sesso opposto,
mentre quello dello stesso sesso diventa
diventa oggetto di sentimenti ostili.
Nella forma negativa del complesso edipico,
invece, la situazione appare capovolta,
ossia il figlio presenta un'attrazione per
il genitore dello stesso sesso e rifiuto
per quello di sesso opposto.
NB
La maggior parte delle volte, tuttavia, il complesso di Edipo si presenta in forma complessa: a seconda
dei singoli casi, entrambi i genitori possono essere oggetto d'amore e di ostilità, sia pure in diversa e
variabile misura. Comunque un buon rapporto con il seno agli inizi della vita è una condizione
indispensabile per il benessere psichico futuro .
CARL GUSTAV JUNG
Per Jung la mente è articolata secondo tre modalità:
.. ↙
↓
↘
- la coscienza:
..
↓
regolata dal complesso
dell’Io. E’ quella
- l’inconscio personale
↓
suddiviso in persona e ombra Comprende contenuti che
parte della psiche
provengono dalla storia
organizzata in
dalla storia della vita
seguito all’adattamento dell’individuo
alla realtà esterna.
La totalità psichica è
formata da quattro
l’inconscio collettivo
↓
il quale agisce sulla coscienza individuale
attivando le immagini archetipe che compaiono
spontaneamente nei sogni e che nella vita diurna
sono proiettate su persone e oggetti esterni
Un complesso di complessi, oggi potremo dire
‘mappe neurali’, di schemi cognitivi che
organizzano, in forma innata, le basi fondamentali
dell’esperienza
↓
funzioni fondamentali :
Pensiero
.
Questo deposito è formato da configurazioni
. Intuizione
. .Sentimento
che si mettono in moto quando c’è bisogno
Sensazione
caratteristiche : il livello di organizzazione
. * Pensiero e sentimento → razionali
non è personalizzato
- - - . - -- .
↓
↓
.
*..
↓
….Sensazione e intuitzione→irrazionali
NB – L’uomo le ha in sé tutte e 4.
Ma una si sviluppa in modo più intenso
... ...
contenuti che rappresentano il DEPOSITO dei
modi di reagire del’umanità ai suoi primi inizi.
Il bambino quando nasce è coincidente con
Funzione differenziata o superiore
l’inconscio collettivo.
TIPOLOGIA, PERSONALITA’, INDIVIDUAZIONE
In”Tipi psicologici Jung definisce:
↙
..
↘
le personalità isteriche
↓
la personalità narcisistica
↓
quelle persone che sembrano presentare
un’attrazione quasi magnetica verso l’oggetto
che condiziona cosi tanto il soggetto che questi
si estranea da sé.
quelle persone che tendono invece a
rimanere sempre al centro del proprio
interesse, al punto che può sembrare “che il
soggetto sia il magnete che vuole attirare
a sè’ “oggetto”
Jung, sulla base di tale distinzione, descrive due atteggiamenti fondamentali che caratterizzano la
relazione dell’individuo, con se stesso e con l’ambiente., Questi atteggiamenti sono presenti, anche negli
individui normali, in opposizione tra loro, caratterizzati dall’ESTROVERSIONE e INTROVERSIONE
Le quattro funzioni precedenti si combinano con i due tipi di atteggiamento;
↙
ESTROVERSO :
è un individuo orientato positivamente
↘
INTROVERSO:
sottrae libido all’oggetto, non attribuisce
verso l’oggetto, ha una relazione con il
il mondo esterno efficace, traendone
motivazioni, esercitando influenza sugli
altri e lasciandosi influenzare. Tende a
trascurare gli elementi soggettivi e i
segnali che provengono dalla realtà
interiore. L’ISTERIA è la nevrosi tipica
dell’estroverso., disturbi alla sfera somatica.
importanza all’oggetto perché è orientato
soprattutto verso il mondo interiore.
L’isolamento totale da tutti gli oggetti
del mondo reali, fa sì che tali oggetti
vengano caricati di caratteri magici e
infantili, tipici degli stati psicotici
NB L’appartenenza a un tipo di atteggiamento indica un fenomeno psicologico che avrebbe le sue premesse nella
biologia, secondo Jung non sarebbero dovuti a fattori educativi o sociali, ma solo dalla DISPOSIZIONE
DELL’ INDIVIDUO, espressione di processi di adattamento.
* Jung aveva utilizzato come strumento della personalita il “REATTIVO DI ASSOCIAZIONE VERBALE”.
Inventato da GALTON; Il test consiste nel presentare al soggetto esaminato delle immagini(una serie di parolestimolo), alle quali doveva associare la prima parola associata..Successivamente il paziente doveva ripetere a
memoria le parole dette.. La durata durata del tempo di reazione si mostrava correlata all’eccitabilità dei complessi
evocati dalla parola”stimolo”. I tempi di reazione si dilungano se le parole richiamavano nei soggetti eventi spiacevoli.
A livello della PSICHE CONSCIA, Jung distingue due COPPIE Di FUNZIONI( nominate precedentemente):
↙
.
.
funzioni razionali
↓
↘
...
.
funzioni irrazionali
↓
pensiero-sentimento
sensazione e intuizione
* In un individuo coesistono tutte e 4, ma una prevale in opposizione all’altra funzione della coppia.
Combinando tra loro i due tipi generali di atteggiamento(estroverso/introverso) con le quattro funzioni(
pensiero, intuizione, sentimento e sensazione) vengono identificati da Jung 8 tipi psicologici
INDIVIDUAZIONE(cioè conciliare le tendenze opposte) → processo attraverso cui l’individuo arricchisce
la propria mente , conciliando tendenze di segno opposto all’interno della personalità ricca e sfaccettata,
dinamica e complessa.
Posto tra le dimensioni Coscienza e Inconscio c’è l’ IO:
L’Io è un complesso di rappresentazioni
..
↓
che ha relazione con tutti gli altri complessi, e le cui attività integrative possono essere facilmente
disturbate dall’attivazione di complessi secondari inconsci. Quando questa relazione si indebolisce, gli altri
complessi diventano autonomi e inconsci, con conseguente dissociazione che porta al disagio psichico.
Il funzionamento dell’inconscio personale è il risultato delle forze opposte:
…
↙
↘
- della persona:
dell’ombra:
↓
↓
è una maschera e costituisce l’interfaccia
fra il soggetto e la sua realtà sociale
Corrisponde al FALSO SE’ di Winnicott
rappresenta la parte inferiore della personalità
Dato che l’ombra si comporta compensatoriamente
rispetto alla coscienza,. il suo effetto può
essere positivo o negativo .
Opposto dell’IO→ inconscio presonale
*Persona e ombra possono essere viste come una coppia intermedia che conduce all’inconscio
collettivo→ il quale agisce sulla coscienza individuale attivando le immagini archetipe, che compaiono
spontaneamente nei sogni e che nella vita diurna sono proiettate su persone e oggetti esterni.
Due immagini universali son quelle di Anima e Animus, definite da Jung come personificazioni
dell’inconscio:
↙
↘
- l’Anima,l’inconscio al femminile,
l’Animus, la coscienza della donna tende a …
rappresentarsi l’inconscio al maschile,
..
↓
↓
proiettato sul padre e sull’uomo amato
solitamente proiettata sulla madre
e sulla donna amata;
.* L’attivazione dell’inconscio collettivo attraverso le immagini archetipiche comporta
l’esperienza di un incontro emotivamente significativo con un altro estraneo, come accade anche
nella relazione terapeutica.
.
ARCHETIPI Immagini o categorie mentali
↓
L’archetipo è la struttura biologica che alimenta l’immaginazione onirica, come i deliri o la
creatività artistica o letteraria.
…
↓
Derivano da una sorta di memoria filogenetica che hanno radici negli istinti e fanno riferimento a
esperienze vitali. L’inconscio collettivo agisce sulla coscienza attivando
..
↓
le immagini archptipiche sotto forma di simboli e idee , Il numero di archetipi è limitato, sono creati dalle
esperienze vitali dell’ uomo, hanno una struttura bipolare, ossia ogni immagine recherebbe in sé la propria
antitesi , parliamo quindi di “enantiodromia”(corsa nell’opposto), ossia quell’energia che può esistere solo
nel contrasto I sintomi nevrotici sarebbero la conseguenza di un ingorgo energetico (causato dal ritiro di
energia da uno degli elementi della coppia di.contrari)
Riassumendo:: gli archetipi sono modelli arcaici che organizzano l’esperienza psichica che può
strutturarsi in forme tran personali con una condizione di immagini e affetti
sono inconoscibili
perché sono elementi
inconsci non rappresentabili,
ciò che affiora alla coscienza
sono esistenti a priori
il numero degli archetipi,
costituisce il contenuto proprio
dell’inconscio collettivo, è limitato
perché corrisponde alle possibilità
sono immagini archetipiche
tipiche di esperienze fondamentali vissute
dall’essere umano fin dai tempi più remoti
Sono uguali in tutte le civiltà
↓
L’Archetipo attraverso il simbolo agisce come MEDIATORE tra la COSCIENZA e l’INCONSCIO e come
TRASFORMATORE dell’energia psichica
..
SIMBOLO
↙
..
..
↘
FREUD
JUNG
↓
↓
Il SIMBOLO consiste in un’ idea concreta,
di solito una rappresentazione visiva, che
viene usata come sostituto per un’altra che
invece appartiene all’inconscio. Freud definisce
il simbolo come un’eredità filogenetica e riduce
il Simbolo a segno di processi istintivi elementari
↓
Il Simbolo proviene dall’inconscio collettivo
deriva dalla vita dell’universo e non dalla
vita dell’individuo. I simboli hanno la capacità
di riunire gli opposti . Il vero simbolo è per Jung
è il risultato della cooperazione fra coscienza e
inconscio e riesce tra queste polarità
ad essere un “trasformatore di energia ” che
fornisce nuovo slancio vitale alla persona.
IL SIGNIFICATO degli archetipi è il SIMBOLO
* Il simbolo non accade solo nei sogni o nelle fantasie; anche i fatti della vita possono assumere un valore
simbolico, essere quindi letti come espressioni simboliche di un cammino da percorrere, e non come semplici effetti di
cause. Il simbolo rappresenta, dunque, la più alta espressione del potere creativo dell’inconscio, cioè la capacità che
questo ha di produrre nuovi orizzonti di senso e nuove prospettive di sviluppo della personalità. Il simbolo è l’accadere
di qualcosa di nuovo nel soggetto, è la trasformazione da una vecchia visione ad una visione delle cose del tutto nuova
e impensata. L’evento simbolico non si manifesta se la coscienza non si dispone a lasciarsi investire dal suo potere
trasformatore, se cioè preclude ogni accesso a ciò che di nuovo le si offre. Il simbolo rappresenta il punto di partenza
per un processo ermeneutico, cioè aperto all’emergere del non ancora pensato.
…
..
↓
IL SE’
Per Jung il Sé è la somma di IO più INCONSCIO →é: rappresenta l’invisibile, inconscio e intimo centro della
personalità, ma anche l’estensione che comprende la coscienza e l’inconscio. E’ il punto centrale della totalità
psichica, come l’Io è il centro della coscienza. Il concetto del sé non può essere diviso dal processo di individuazione.
…
↓
Il sé rappresenta per Jung la meta ideale e la causa finale di tale processo
Fino a che punto l’individuo possa svilupparsi psichicamente, dipende da quanto l’Io sia disponibile a seguire gli
orientamenti e le correzioni di rotta provenienti dal sé.
…
↓
*L’identità che noi costruiamo per la vita collettiva la definisce persona:
che significa maschera; per la vita collettiva noi costruiamo una maschera alla quale finiamo per aderire
identificandoci con i nostri ruoli sociali, con le opinioni degli altri su di noi, con i pregiudizi collettivi. Esistono anche
aspetti della personalità che vogliamo occultare agli altri e che costituiscono la nostra ombra. processo di
individuazione: è fatto di momenti essenziali in cui perdiamo la maschera, momenti in cui torniamo ad attingere alla
nostra creatività personale.
TEORIA DEI COMPLESSI
↓
Jung formula una teoria del funzionamento psichico come articolato in “complessi” o nuclei di
significato che includono pensieri e affetti, L’IO è un complesso di rappresentazioni che ha
relazione con tutti gli altri complessi e le cui attivita integrative possono essere facilmente
distubate dall’attivazione di complessi secondari inconsci
↓
Quando questa relazione si indebolisce , gli altri complessi diventano autonomi e inconsci, con conseguente
dissociazione che porta al disagio psichico.
I COMPLESSI
→
↓
sono punti vulnerabili alla cui origine vi è un
conflitto e di cui si conservano le caratteristiche,
originano in un trauma infantile
o in un evento vissuto come un
doloroso fallimento.
espresse sotto forma di sensazioni di angoscia e
dissidio interiore.
*UN COMPLESSO è una dissonanza nella personalità dell’individuo, tuttavia la sua presenza stimola l’attività psichica
↓
…
LIBIDO
I complessi sono anche attrattori di energia psichica (Jung aderisce alla concezione energetica freudiana)
ma modifica la teoria della Libido di Freud definendo la LIBIDO come quell’energia della psiche
individuale che si manifesta nel processo vitale e che viene percepita soggettivamente come aspirazione
o desiderio (spinta motivazionale affine anche al concetto di “interesse”)
*Il complesso è anche alla base delle psicosi e delle nevrosi – Possono essere consci e inconsci – personal
i o interpersonali – I complessi consci spesso ne nascondono altri inconsci.
IL SOGNO
rappresenta una manifestazione dell’intelligenza dell’inconscio come funzione del Sé:
..
↙
↘
- Il primo livello è di tipo soggettivo
- Il secondo livello è di tipo oggettivo
e il contenuto manifesto del sogno va
ed è portatore di immagini archetipiche
interpretato come espressione dell’ombra, i provenienti dall’inconscio collettivo
n quanto complementare alla coscienza;
Il SOGNO→ può essere una compensazione di aspetti della vita che non sono stati sufficientemente
realizzati e vissuti.
↙
Il senso immanente
↘
il senso trascendente
rimanda all’esperienza reale della vita
del sognatore.
nasce dal nucleo centrale del sogno inteso
come complesso e rinvia alla dimensione archetipica,
che travalica l’individuo e lo mette in collegamento
con le esperienze primordiali del genere umano.
..
↓
..
l
** Il sogno è una rappresentazione plastica → entra in contatto con aspetti inconsci
Il sogno ha la straordinaria importanza di essere la via più accessibile e più efficace per conoscere i
contenuti dell’inconscio, Jung attribuisce al sogno la funzione mediante la quale l’inconscio manifesta
l’attività di REGOLAZIONE
NB- L’interpretazione del sogno non va alla ricerca di eventi del passato che sono stati deformati, il
sogno che è considerato un SIMBOLO, va decodificato in relazione al codice simbolico. Jung applica un
atteggiamento filologico al sogno, considerato un tutto, cerca analogie tra gli elementi del sogno e elementi
tratti dai miti, dai temi religiosi, dalle fiabe infantili e dalle produzioni più arcaiche ed universali. A partire
dall’amplificazione, Jung introduce una tecnica esplorativa che definisce immaginazione attiva che ha la
funzione di accedere a contenuti inconsci che sono in procinto di influire sul nostro agire mediante un aiuto
(ausili artificiali) in assenza di una libera (produzione di) fantasia. Questa tecnica fa si che l’analista abbia
una funzione pedagogica, e invita il paziente a produrre attivamente (attraverso scene sulla sabbia,
disegni o fantasie ad occhi aperti) l’emergere di immagini pre-verbali ancorate alle fantasie o alle
esperienze più antiche. Il dare forma ai contenuti affettivi attraverso le immagini consente la
funzione di assimilazione dei significati affettivi la quale permette di assumere una prospettiva
intermedia fra coscienza e inconscio.
PSICOPATOLOGIA
Per Jung il conflitto è tra la natura e lo spirito, tra i desideri individuali e le imposizioni sociali, tra la
sessualità e la morale. Il conflitto non è necessariamente negativo ma può essere stimolante e produttivo
per l’individuo, diventa potenzialmente patogenetico quando si struttura in modo rigido e quando gli
elementi che lo costituiscono attirano a sé parti della personalità del soggetto, tanto che questa si dissocia,
pregiudicando la sua unitarietà nei casi più gravi.
La PATOLOGIA si manifesta quando una delle componenti in conflitto prevale sull’altra tanto da annullarla:
↙
…
-
NEVROSI
↓
Deriva dalla dissociazione tra due
complessi in conflitto tra di loro, uno
conscio a l’altro inconscio che non sono
separati, ma dialogano, sono in contatto
tra loro.
..
↘
PSICOSI
↓
è la perdita di adattamento alla realtà. I
complessi in conflitto si rendono autonomi
l’uno dall’altro e la mente si frammenta
in diverse aree scollegate tra loro; tali
complessi possono prendere il posto
dell’io e sostituirsi ad esso. La psiche
perde la sua unitarietà e la sua coerenza e
risulta formata da frammenti sconnessi.
-
NB Per Jung anche la PSICOSI, non solo la nevrosi, può essere curata con la PSICOLOGIA ANALITiCA
..
PSICOTERAPIA JUNGHIANA
↓
LA FINALITA’ DELL’INTERVENTO →è di sviluppare la personalità attraverso l’INDIVIDUAZIONE. La
psicoterapia non si basa su un percorso unico e predefinito, ma si può differenziare in base ad alcune
variabili quali l’età del paziente, il suo carattere, gli obiettivi che si propone di raggiungere. C’è una
notevole elasticità.
I SINTOMI→ non risalgono ai tempi più remoti della nostra storia personale ma sono il risultato di
DINAMICHE INCONSCIE orientate all’aggiustamento di conflitti nella realtà del presente. Non è che il
passato non sia importante, ma al passato oggettivo non riusciamo ad arrivare perché è deformato dai
complessi. Jung non indaga le cause della nevrosi, mai il significato. Ne valuta anche le potenzialità, in
quanto possono contenere in sé anche un nucleo di significato positivo.
IL TRANSFERT→ esiste anche in Jung ed è lo stesso di Freud, ma Freud lo spiega al paziente mentre Jung
sostiene che il transfert va vissuto dal paziente assieme al terapeuta, entrambi sono coinvolti nella
dinamica. Il terapeuta non si pone fuori ma mette in gioco il proprio CONTROTRANSFERT. Il compito del
terapeuta è quello del facilitatore: attivo, pone domande e coinvolge il paziente nel processo di
interpretazione, parlare interagisce . La componente più importante è la RELAZIONE tra il paziente e il
terapeuta
* Jung fu il primo a segnalare l’importanza del controtransfert e nel suo saggio “la psicologia della
traslazione illustrata con l’ausilio di una serie di immagini alchemiche” (1929) definisce la relazione
terapeutica come un processo di scambio profondo tra paziente e analista che provoca modificazioni in
entrambi i partecipanti La situazione analitica comporta un’inevitabile ee reciproca “infezione psichica”
l’analista deve accettare di essere” contaminato”. Il processo comunicativo che ha luogo in analisi produce
fenomeni transferali e controtransferali; se l’analista non è consapevole della propria vulnerabilità e non è
in grado di accettare le proiezioni della “ferita” del paziente sulla propria persona, allora non potrà svolgere
il lavoro di psicoterapeuta.
La tecnica della psicologia analitica . Per Jung lo scopo dell’analisi è definito come un ampliamento
della coscienza attraverso il processo di assimilazione dell’inconscio, dove il compito dell’analista è quello di
aiutare il paziente a riprendere il percorso naturale del suo sviluppo verso la conquista della propria
identità differenziata dagli altri (Individuazione), nel momento in cui questo processo vitale sia stato inibito
o bloccato da vicende biografiche
HEINZ KOHUT →è il padre della psicologia del SE’
↓
↓
Individua nell’empatia un elemento cardine
del suo orientamento.
Il suo lavoro è incentrato su pazienti
con disturbi narcisistici della personalità
che manifestano difficoltà nella regolazione,
↓
dell’autostima e nell’investimento del Sé,
e dove la manifestazione sintomatologica è
caratterizzata da rabbia interna, arroganza,
pretesa di diritti, incostanza e tendenza
alla manipolazione.
Per Kohut è fondamentale il concetto
di empatia che egli definisce come:
“un sesto senso rivolto alla conoscenza
del mondo interno, un’abilità di percepire
i vissuti emotivi e gli stati mentali dell’altro
che nel lavoro analitico permette, di svolgere
un’introspezione vicariante, entrando nei panni
del paziente e svolgendo per lui quella funzione
introspettiva di cui è incapace”.
..
IL SE’(Narcisismo sano e patologia narcisistica)
….
Kohut definisce il Sé: →come un’identità mentale a se
stante, come
di energia pulsionale
una struttura interna alla psiche, perché è investita
e possiede una continuità nel tempo.
All'interno della psicologia kohutiana, il Sé:
↙
↘
- in senso ristretto
è concepito come una struttura
specifica e fondamentale
dell'apparato psichico
.
- nel senso più ampio del termine
è concepito come il centro dell'universo
psicologico dell'individuo Il vero inizio
del Sé non è il momento in cui
l’ambiente reagisce al bambino,
è come se questo possedesse
già un Sé rudimentale.
.
↙
IL SE’,
quindi, proprio come
le rappresentazioni degli oggetti, è
un contenuto dell’apparato mentale
ma non è uno dei suoi componenti,
non è cioè una delle istanze psichiche.
Il Sé è dunque un contenuto psichico
la cui coesione e integrazione è essenziale
per lo sviluppo successivo dell’Io e rappresenta
il centro della personalità. Pur essendo una
dimensione intrapsichica, il Sé si alimenta
e si arricchisce nel rapporto con gli altri,
ipotizzando una linea di sviluppo da un
Sé nucleare arcaico è un Sé Nucleare,
maturo e coeso,
Il SE’ è una struttura già
predisposta ad appoggiarsi
…
↘
IL SE’ NUCLEARE ARCAICO
E’una struttura psichica, è costituito
dalle ambizioni basilari della persona,
dalle sue mete idealizzate si forma sin
dalle prime esperienze di vita, e
costituisce l’elemento centrale dello
sviluppo individuale, garantendone un
senso di unità fisica e mentale
nel tempo e assicurando
la continuità dell’esperienza
di sé nel passato presente e futuro.
↓
*il se nucleare si stabilisce nel corso del
primo sviluppo psichico per via di inclusioni,
interiorizzazioni ed esclusoni.
↓
agli oggetti SE’ ed è in grado
di sfruttare i legami con essi e
successivamente i loro fallimenti …
Emergono due poli che
costituiscono il Sé nucleare:
↙
non traumatici
↘
polo delle mete,
polo delle doti,
ambizioni, propositi idealizzanti
capacità e talenti
*La formazione del Sé bipolare è determinata da specifiche esperienze infantili con gli oggetti delle cure
“gli oggetti se”. *Nel momento stesso in cui la madre forma il Sé della persona, un processo che continua
per tutta l'infanzia e in misura minore durante tutta la vita a seconda del tipo di risposte con cui gli oggetti-Sé
reagiscono a certe potenzialità del Sé. Il Sé si alimenta e si arricchisce nel rapporto con gli altri, a partire da
quello con la madre.
….
Gli Oggetti-Sé(genitori accoglienti ed empatici)
↓
sono collocati nel mondo esterno, ma il bambino percepisce
le funzioni degli oggetti-Sé in modo esteso al proprio Senso di Sé.
Lo sviluppo di un sano narcisismo, un sano e maturo amore di Sé
ha necessità di fare esperienza di sintonia con un oggetto-Sé
↓
indifferenziato, ovvero una madre sentita come parte del Sé
Queste esperienze sono costitutive del Sé del bambino e sono
state definite dall’autore esperienze di oggetto-sé. La natura
degli oggetti-sé è particolare: non sono a tutti gli effetti oggetti
né sono totalmente appartenenti al Sé. L’esperienza di oggetto-sé
consente lo sviluppo del Sé nucleare,
Un equilibrio narcistico primario è legato alla capacità della madre di disilludere gradualmente
il bambino: → in quanto una frustrazione ottimale : →generatrice di struttura psicologica e della
capacità di tollerare le tensioni. I bisogni narcisistici permangono durante tutta la vita, seguendo un
percorso parallelo a quello dell’amore oggettuale.
*
.
I BISOGNI DI OGGETTO SE’→ nascono nell'infanzia
↓
ma sono attivi in varie forme durante
tutta la vita (es. il bisogno di essere
idealizzato, di essere affermato,
valorizzato, di sentirsi simile ad un
altro essere umano).
↙
..
↓
↘
Il primo oggetto sé arcaico ,
Il secondo oggetto sè,
oggetto sé altregoico
definito idealizzante; il bambino detto rispecchiante, cerca
o gemellare,bisogno
cercherà con esso una costante
di restituire al bambino
sentirsi simile ad un altro
unione sforzandosi di sentirsi
il meraviglioso stato
essere umano
integro e vivo grazie della vicinanza di perfezione all'interno
sufficientemente amato
con un altro onnipotente;
del suo sé, attribuendo
e amabile
tutte le imperfezioni al mondo,
in questo modo il bambino
cercherà di sperimentare il suo
senso di grandiosità, di onnipotenza
e di esibizionismo, cercando
rispecchiamento e conferme dall'ambiente
.
NB Nella sua teoria dello sviluppo Kohut evidenzia come il Sé nasca inizialmente debole e
amorfo e venga poi arricchito dalla relazione costante con l’ambiente che accoglie i
bisogni del bambino e ne rispecchia l’integrità; un ambiente non pronto non consente una piena
maturazione del Sé. Anche nell’analisi, secondo Kohut, il paziente presenta dei bisogni
specifici legati a un Sé immaturo che, attraverso un contesto terapeutico accogliente può
riprendere il suo sviluppo e arrivare a una coesione e integrazione del Sé. Kohut abbandona il
modello pulsionale: la concezione classica secondo cui i bisogni istintuali del bambino devono
essere contenuti dall’Io è sostituita dalla concezione secondo cui i bisogni narcisistici arcaici
devono essere soddisfatti da un altro adeguatamente empatico per permettere al Sé di
svilupparsi.
TEORIA DELLO SVILUPPO
Kohut definisce due linee evolutive parallele(doppio binario) separate e indipendenti, sulla base dell’oggetto
di attenzione libidica:
…
…..
…
↙
..
……libido
↘
oggettuale
libido narcisistica
↓
↓
porta all’amore maturo per gli oggetti
poiché investe su oggetti veri,
sperimentati come oggetti separati
dal soggetto; questa libido induce
all’amore oggettuale e segue lo
sviluppo delineato dalla teoria
classica freudiana
porta all’amore maturo per il Sé,
perché invece, investe su oggetti
sperimentati come un’estensione
del Sé; questa libido induce
all’amore di sé, detto anche
narcisismo sano. Sviluppa i bisogni
narcisistici arcaici e maturi
Processo di formazione delle strutture→ Lento
↓
Parte attraverso due stati contemporanei
↙
L’imago parentale idealizzata
Che il bambino deve superare per avere
uno sviluppo normale. Quando il bambino
supera la fase di narcisismo primario,
attribuisce una parte della perfezione
narcisistica ad un oggetto-sè arcaico e
rudimentale (la madre) Quindi idealizza
il genitore. Secondo l’autore l’imago
paterna viene abbandonata gradualmente
quando il bambino sperimenta una
delusione graduale nei confronti dell’
↘
Il sé grandioso
Va ad integrare l’imago parentale
Lo sviluppo del Sé grandioso
può seguire due strade:
↙
↘
In condizioni ottimali
Se invece il bambino
l'esibizionismo e la
subisce gravi traumi
grandiosità nel compornarcisistici, il Sé grandioso
tamento del bambino
non si integra nella personalità
gradualmente attenuati e
adulta, ma si conserva nella sua
l'intera struttura viene
forma inalterata e lotta per
oggetto idealizzato attraverso un proces- integrata nella personaraggiungimento dei suoi scopi
so definito l’internalizzazione trasmutante.
lità adulta e lotta per ragarcaici. Più che una fase
Secondo Kohut ciò porta allo sviluppo del giungere scopi e ambizioni
evolutiva, il Sé grandioso sembra
Super-io. Invece in condizioni non ottimali, sintonici all’IO. Tra le
essere uno stato, una posizione,
il bambino non sviluppa una buona struttura circostanze che favoriscono che si sviluppa in condizioni
interna e potrebbe rimanere fissato in un
l'integrazione del SE’, Kohut normali e al contrario in
oggetto-sé arcaico restando dipendente
da importanza soprattutto
circostanze meno favorevoli
da alcuni oggetti per tutta la vita.
alle reazioni selettive da
resta fissata a un livello arcaico
Questa fissazione può essere superata
parte dei genitori alle
solo con il trattamento psicoanalitico
manifestazioni grandiosoUn concetto importante dell’autore è che
esibizionistiche del bambino:
lo sviluppo continua ben oltre l'infanzia e
se la risposta dei genitori
l'adolescenza e che ogni acquisizione
è sensibile e sintonizzata
intrapsichica o ogni struttura psicologica
alle manifestazioni del
dipende in ogni fase della vita dalle funzioni bambino, questi impara
di sostegno da parte degli oggetti-Sé (amici, ad accettare i propri limiti
figli, partner, comunità di appartenenza)
reali e a rinunciare alle
fantasie grandiose e alle
esigenze esibizionistiche
sostituendole con ambizioni
e scopi sintonici all'Io
e con l'autostima realistica
e con il piacere per le
le proprie attività e funzioni
.
In sintesi, le molle che muovono lo sviluppo secondo la psicologia del Sé sono essenzialmente due:
↙
↘
.
l'empatia genitoriale
i lievi fallimenti empatici dei genitori
che è indispensabile per la coesione
del Sé nelle prime fasi del suo sviluppo
che consentono il consolidamento
delle strutture di personalità.
La revisione del complesso di Edipo
(per Freud è connesso a problematiche pulsionali per Kohut è legato alle risposte
genitoriali) …
….
Kohut afferma che se il bambino entra nella fase edipica
con un Sé saldo e coesivo, sperimenterà
……..↙
↘
sentimenti autoaffermativi, di possesso
e desideri sessuali nei confronti del genitore
di sesso opposto,
↓
sentimenti di autoaffermazione,
di fiducia in sé e di competizione
nei confronti del genitore dello stesso sesso.
Se i genitori del bambino sono dotati di una sufficiente
empatia, reagiranno ai desideri sessuali e alla
competizione del figlio attraverso risposte sessuali
e aggressive, e allo stesso tempo anche con gioia
e con orgoglio a questa nuova conquista evolutiva del figlio.
…
↙
↘
- Se il bambino sente che i genitori lo
Se invece questo secondo aspetto empatico
considerano con orgoglio loro figlio e
- è assente nelle risposte dei genitori, questi
gli permettono di operare una fusione
tenderanno a considerare le manifestazioni
con loro e quindi con la maturità di un
edipiche sia sessuali che aggressive del
adulto, allora la fase edipica per il
bambino come allarmanti, e i conflitti
bambino rappresenta un passo decisivo
edipici assumeranno un carattere negativo
nel consolidamento del Sé .
↓
.
*Nella psicologia del Sé, il periodo edipico vissuto in condizioni ottimali diventa un periodo
meno violento e angosciante, meno drammatico e conflittuale di quello descritto dalla
psicoanalisi classica.
NB.Quando
in una persona adulta emergono bisogni arcaici, come intensi bisogni esibizionistici o di
grandiosità, si evidenzia la presenza di un investimento libidico di oggetti arcaici, intimamente connessi
con un Sé primitivo e immaturo. Kohut afferma che una buona regolazione della propria autostima e di un
vitale senso di Sé, ossia un narcisismo sano e adulto, deriva dalla progressiva capacità del soggetto
di tollerare ed elaborare le tensioni interne dei bisogni narcisistici. Il Sé infantile è vulnerabile e
bisognoso di sostegno, riconoscimento e conferma in un Oggetto-Sé (madre/genitori) speculare per
affermarsi. Esperienze rifiutanti e disconfermanti fanno vivere al bambino l’impossibilità di raggiungere il
piacere dell’autoaffermazione del Sé e di realizzare il compito di costruire e mantenere un Sé coesivo
con la gioia connessa al raggiungimento di questo scopo. Lo sviluppo del narcisismo sano dà luogo alla
creatività, all’empatia (la capacità dell’oggetto reale, la madre prima e il terapeuta poi, di riconoscere gli
aspetti esperienziali e affettivi del Sé), all’accettazione della transitorietà dell’esperienza, all’umorismo e
alla saggezza. Sia l’empatia, sia l’umorismo che la creatività sono fondamento di un forte senso di
vitalità e consentono un’espressione libera di sé e contemporaneamente una percezione dell’altro in
sintonia con la realtà.
PSICOPATOLOGIA
.. -
↓
..
Per Kohut, l'indisponibilità degli oggetti reali a farsi usare come oggetti-Sé dal Sé del bambino in via di
sviluppo èla radice fondamentale della psicopatologia. Anche se non esclude mai che alcuni individui
possano avere una vulnerabilità innata ad ammalarsi, cioè una disposizione prepsicologica ad ammalarsi di
disturbi psichici, Kohut ritiene che la radice fondamentale della psicopatologia stia nella carenza delle
risposte genitoriali.
…
↙
↘
Se il bambino ha vissuto in un ambiente che
non è stato sufficientemente rispondente ai
suoi bisogni evolutivi, il processo di formazione
e di consolidamento delle strutture psicologiche
fondamentali potrebbe averne risentito, tanto
che da adulto potrebbe trovarsi a lottare con
un Sé difettoso e carente fermo ad uno stadio
in cui è molto incline alla frammentazione.
L'incapacità cronica degli oggetti-Sé a rispondere
modo adeguato ai bisogni evolutivi del bambino
che porta a uno sviluppo patologico del Sè, a sua volta è
dovuta alla psicopatologia dei genitori nell'ambito
del Sé, specialmente alle loro fissazioni narcisistiche
↓
DISTURBI DI PERSONALITA’ NARCISISTICA
….
↓
Nell'ambito della psicopatologia, il contributo più innovativo di Kohut riguarda i "disturbi di personalità
narcisistici". I disturbi narcisistici della personalità sono disturbi del Sé e della regolazione dell'autostima; gli
individui che soffrono di disturbi narcisistici della personalità temono la frammentazione temporanea del Sé,
ed essendo poco capaci di regolare la propria autostima e di mantenerla a livelli normali, hanno bisogno
della presenza continua degli oggetti, della loro approvazione e conferma. La sintomatologia che questi
pazienti presentano è spesso vaga e tende a riguardare più di un livello:
↙
• la sfera sessuale
(mancanza di interesse
per il sesso o fantasie
perverse)
↓
↓
↘
• la sfera sociale
• i tratti manifesti
• la sfera psicosomatica
incapacità di mantenere
della personalità
(preoccupazione ipocondriaca
(rapporti significativi,
(mancanza di senso
per la propria salute
inibizioni nel lavoro)
dell'umorismo, mancanza fisica e mentale)
di empatia verso i bisognosi
e i sentimenti degli altri,
tendenza ad attacchi di collera
incontrollata e alla menzogna)
*Kohut pensa che questi disturbi siano una conseguenza diretta dell'inattendibilità e della carenza delle
risposte empatiche degli oggetti-Sé ai bisogni e alle richieste evolutive del bambino nel primo periodo della sua
vita. Secondo l’autore mentre la psicoanalisi tradizionale spiega l’uomo in termini di pulsioni e la terapia è
focalizzata sui conflitti interni del paziente, per la psicologia del sé spiega l’uomo in termini di un Sé legato
all’ambiente e ad un oggetto-sé e che durante la terapia si focalizza sui difetti e le deformazioni delle micro-
strutture del sé, sulla base dell’esplorazione delle dimensioni genetiche e dinamiche delle strutture del sé. ) Per
l’autore il processo di guarigione non dipende dalla trasformazione dell’inconscio in conscio o sulla capacità di
controllo delle pulsioni ma dipende dalla capacità di <<rasserenarsi da solo>> e nell’acquisizione di un <<senso di
continuità del sé>> grazie all’ambiente e all’oggetto-sé. Ciiò che per Kohut permette il successo della terapia è la
capacità di empatia dell’analista.
Per Kohut il funzionamento dell'uomo segue due direzioni: si parla
↙
↘
di Uomo Colpevole
se le mete sono dirette verso
l'attività delle pulsioni.
di Uomo Tragico
se le mete sono dirette verso la
Realizzazione del Sé.
Secondo Kohut, la teoria classica spiega in modo adeguato i disturbi psichici e i conflitti
dell'Uomo Colpevole. La teoria classica non può comprendere in modo adeguato la patologia
del Sé frammentato (schizofrenia e i disturbi narcisistici di personalità) e del Sé svuotato (la
depressione priva di contenuto, cioè la mancanza di ambizioni e di ideali), in pratica i disturbi
psichici e le battaglie dell'Uomo Tragico
, ma lo può fare la psicologia del Sé, che avendo intuito la condizione di frammentazione e
indebolimento del Sé cerca di rispondervi sul piano teorico e terapeutico.
Wilfred R. Bion( La nascita del pensiero) →Mediante
lo studio dei gruppi, Bion
sviluppa la sua teoria, dando particolare importanza alla relazione madre-bambino e alla capacità
della madre di elaborare il vissuto emotivo del figlio per poi restituirlo. Bion è influenzato da Freud
anche se spesso si distacca dalla teoria del maestro e dagli anni ’50 in poi sarà influenzato anche dalla
Klein, della quale fu allievo.
Dobbiamo a Bion la distinzione tra forma NORMALE e Forma PATOLOGICA di identificazione
proiettiva
↙
la forma patologica
coincide con quella della Klein,
, dove il processo è attuato
sotto l’egida dell’odio e della
aggressività.
↘
forma normale
nella forma normale’Identificazione
proiettiva perde quella connotazione
di controllo e diventa più un
tentativo di comunicazione : le parti
..
del Sé che vengono proiettate e
identificate nell’altro hanno la funzione
di comunicare lo stato emotivo facendole
vivere all’altro. Questa forma di comunicazione
è alla base del rapporto madre-bambino detto anche
CONTENUTO-CONTENITORE. Il bambino in preda
a stati affettivi(conteuto) che non è in grado di gestire,
in quanto immaturo, li proietta nella madre(contenitore)
che li digerisce al posto del bambino e glieli restituisce
più elaborati.
NB. In pratica l’esperienza si origina dai
↓
dati sensoriali grezzi, dalle emozioni e dalle sensazioni provate dal bambino, che non
hanno ancora un significato mentale (elementi beta):
↓
questi elementi vengono proiettati nel contenitore madre che, attraverso la funzione alfa,
li elabora e li restituisce al bambino sotto forma di elementi alfa.
↓
La funzione di elaborazione mentale svolta dalla madre viene detta reverie,
↓
REVERIE
si intende lo stato mentale materno di cui il bambino ha bisogno, ossia la capacità
della madre di svolgere la funzione di contenitore delle proiezioni anche violente del
bambino e di trasformarle in elementi pensabili. Secondo Bion proprio dall’accumulo di
elementi alfa si sviluppa un apparato per pensare: cioè nascerebbero prima i pensieri
e poi l’apparato per pensarli. Invece, il fallimento della funzione alfa provoca nel
bambino un accumulo di elementi beta, che induce il bambino, e più tardi l’adulto
psicotico, a liberarsi dei contenuti mentali indesiderabili proiettandoli sugli altri e
trattenendoli come oggetti concreti.
LA GRUPPALITA’ originaria della persona
Bion dedicò quasi 10 anni allo studio dei gruppi, questi studi furono stimolati dal
compito, che gli fu affidato dall’esercito inglese, di curare i soldati affetti da nevrosi
di guerra durante la seconda guerra mondiale. Egli iniziò mediante le terapie
collettive e le attività di gruppo. Successivamente rielaborò il suo approccio e lo
estese ai civili e con un numerico inferiore (circa 10 persone).
Bion aveva un modo particolare di rapportarsi al gruppo, infatti lo
considerava
↓
come se fosse un soggetto unico e non la somma di individui con
problematiche diverse.
↓
A riguardo elabora un nuovo termine: “mentalità di gruppo” o “cultura di gruppo”.
All’interno del gruppo individua ciò che lui definisce “assunti di base” ,
↓
che sono meccanismi di difesa ed hanno il compito di proteggere il gruppo da
paure e dal cambiamento.Gli assunti di base sono 3:
↙
↓
↘
1) Lotta e fuga:
Quando il gruppo si sente
minacciato da un pericolo
reale o immaginario o
evitano o lottano, solo
così sarà possibile per il
Dipendenza:
Accoppiamento
I problemi sono risolti
il gruppo spera che l’unione
da un leader (che
di alcuni membri possa
può alternarsi rapidaportare alla nascita di un
mente durante la seduta) evento o un’idea che porti
che si fa carico dei proble- alla soluzione di tuttii
gruppo raggiungere il successo. mi e porta il gruppo al successo i bisogni, ponendo tutti i ..
-..
membri in uno stato di
attesa passiva. C’è la ..
..
..
.
convinzione di una ..
speranza di tipo messianico
NB Per
Bion è importante superare gli Adb (Assunti di base)perché potrebbero interferire con lo
sviluppo del gruppo e del singolo. La partecipazione di un individuo ad un grupp comporta una perdita di
parti disè: questo fenomeno attiva l’angoscia paranoica e persecutoria propria della posizione
schizoparanoide. Il gruppo sente inconsciamente come pericoloso ogni tipo di cambiamento e si
organizza per contrastarlo a tutti i costi, attuando le dinamiche universali descritte da Bion come Adb (su
menzionate)
Il terapeuta deve così interpretare lo stato emotivo del gruppo, cercare di
captare gli AdB anche quando sono silenti. Sulla base di queste osservazioni
Bion sviluppa la nozione di sistema protomentale:
↓
..
Il protomentale
per l’autore è un’area a cavallo tra mente e corpo,
la sede delle emozioni caotiche e non distinte tra loro.
Il protomentale inoltre è transindividuale, cioè non è istituito dalla
singola individualità ma spiega il carattere collettivo delle emozioni
Infatti per Bion <<lo stadio protomentale nell’individuo è solo una
parte del sistema protomentale, perché i fenomeni protomentali sono
funzioni del gruppo>>.
.
Formazione del pensiero come cardine dello sviluppo.
Secondo Bion lo sviluppo della persona dipende dalla capacità di elaborare il pensiero in forma
matura. Propone un modello di sviluppo gerarchico\piramidale costituito da più elementi:
↓
…
alla base della piramide vi sono
↙
↓
gli elementi alfa e i
pensieri onirici,
…
↘
successivamente i
concetti, le concezioni
e i preconcetti
↓
e infine il pensiero
più complesso fine
come il calcolo algebrico.
La funzione alfa forma sia i pensieri inconsci che quello consci
Gli elementi alfa rendono possibile. il passaggio dalle
preconcezioni alle concezioni
…↙
↘
. Le preconcezioni
mentre la concezione
sono una forma di pensiero
consistente in un’aspet-
fa riferimento all’oggetto
oddisfatorio.
..
tativa.
..
↓
Alla costituzione del pensiero concorrono
le afferenze sensoriali, emozionali, le
sensazioni di piacere, di angoscia, ecc. ecc.
↓
..
Le afferenze sensoriali ed emotive grezze
vengono chiamate da Bion <<elementi beta>>,
che una volta elaborate e metabolizzate dalla
<<funzione alfa>>, si evolvono in <<elementi alfa>>
. Gli elementi alfa comprendono schemi uditivi, visivi e olfattivi.
*Alla formazione della funzione Alfa,
concorre anche la madre con la sua
capacità (maggiore o minore) di dare
un senso e una risposta corretta alle
emozioni del bambino. Quindi la
madre elabora gli elementi beta del figlio
attraverso ciò che Bion definisce reverie,
↓
*Bion individua un altro modo di intendere la formazione del pensiero
dell’oggetto: il pensiero dell’oggetto di formerebbe anche in assenza dell’oggetto
stesso e consiste proprio nella rappresentazione dell’oggetto assente. Qui possiamo
notare una relazione con le teorie Kleiniane ma a differenza della Klein, per Bion, nel
momento in cui l’oggetto desiderato è assente, il bambino non lo rappresenterebbe
come un oggetto persecutorio.
↓
*Infine un importante rilievo nello sviluppo del pensiero sono i miti, il patrimonio biologicoculturale.
Assetti topici e motivazionali (Punto di vista topico)
Anche per Bion come per Freud esiste un legame tra coscienza e inconscio ma il modo
di interpretare questo legame è diverso
-- ↙
↘
Mentre per Freud ciò che lega o meglio,
Per Bion invece tra le 2 topiche
ciò che slega le 2 topiche sono rimozione
vi è una zona di passaggio,
e resistenza
in cui i processi mentali
possono transitare
Conscio e inconscio dunque per Bion non sono 2 aree topicamente e stabilmente distinte
ma 2 punti di vista che possono essere invertiti. Dal punto di vista motivazionale, l’autore
sviluppa una teoria degli affetti in cui distingue 3 tipi di vincoli nei rapporti intimi e sono:
…
..
.. ↙
↓
↘
H (odio)
L (amore)
K (desiderio di conoscere
In questo caso riprende la teoria della Klein ma distanziandosi.
↙
↘
Per la Klein H(odio) e L(amore) per Bion sono caratteristiche
esprimono la pulsione di morte
del legame che si instaura tra 2
e di vita.
soggetti mediati da K(conoscenza), Quindi
modalità di conoscere e rappresentare l’altro.
Prova di ciò è che, H non è l’opposto di L ,
..
l’opposto dell’amore, è la rottura del legame
per la mancata conoscenza o rappresentazione …
..
dell’altro. E l’opposto di K, non è l’ignoranza ma la
,,,,
frantumazione del pensiero.
DINAMICA DELLO SVILUPPO E FORMAZIONE DEL PENSIERO
↓
dipendono da 2 tipi di meccanismi:
↙
il rapporto tra contenitore-contenuto
il bambino proietta nell’oggetto
esterno i proprio sentimenti , affinchè
la madre li possa trasformare prima
di essere reintroiettati. La Klein utilizza
↘
l’oscillazione delle 2 posizioni (SP<>D )descritte dalla Klein.
Bion riprende sempre la teoria della Klein
delle 2 posizioni ma l’autore mette
sullo stesso piano le 2 posizioni e
quindi la posizione D non è più
la proiezione come meccanismo dellla
posizione schizoparanoide per difendersi
dall’ansia procurata dall’impatto con la
realtà esterna.
.
matura della posizione PS.
Sviluppo come trasformazione
In trasformazioni (1965) Bion propone una teoria delle trasformazioni .
↓
La trasformazione è un processo che attraverso una certa tecnica e in certe
condizioni, determina il passaggio da uno stato iniziale ad un prodotto finale
.↓
Per fare ciò secondo Bion bisogna entrare in contatto con ciò che egli stesso
definisce <<O>> .
↓
La trasformazione in O fa riferimento ad uno stato anteriore alla conoscenza, quindi
l’origine. ((O→ è la causa di ciò che siamo e di ciò che proviamo anche se non
riusciamo mai a venirne a capo perché la realtà, sia interna che esterna è in sé
inconoscibile)).
O è definito come verità assoluta. →O è un vissuto difficile da esprimere, infatti O
si manifesta in determinati stati come: angoscia, shock o godimento che sono
appunto sensazioni difficili da raccontare. E quando l’esperienza O viene descritta e
quindi trasformata in K, si perde cmq l’essenza di O.
.
La psicopatologia
-Negli anni ’50 Bion si occupa dei soggetti psicotici e li studia anche sulla base
delle esperienze trasferali negative, che
↙
mentre la Klein le collega
ad oggetti cattivi scissi,
proiettati o introiettati,
↘
Bion le collega alla carenza
della capacità di contenere
Lo psicotico appare come un soggetto sopraffatto da elementi Beta e non essendo
in grado di bonificare questi elementi, produce effetti disastrosi sulla personalità.
La responsabilità principale di questa mancata bonifica viene imputata alla madre
che al fallimento o carenza a suo tempo della Reverie. Il bambino così, incompreso
dei suoi bisogni, non riesce a sviluppare la capacità di contenere emozioni
↓
. Gli elementi beta, non elaborati danno vita allo “schermo beta” che si pone
come barriera tra i pensieri consci e quelli inconsci. Così crolla l’apparato del
pensare. Inoltre il soggetto tende a evacuare una verità (e non rimuovere). Questo
è un meccanismo di difesa simile al diniego.
Bion cerca di diffondere in vari continenti le sue teorie e le sue tecniche, sottolineando
l’importanza della partecipazione emotiva dell’analista
Donald W. Winnicott: la relazione madre-bambino
È considerato tra i principali teorici delle relazioni oggettuali e appartenente al gruppo degli indipendentisti
britannici, è approdato alla psicoanalisi attraverso la pediatria. Winnicott studia principalmente come si sviluppa
e si costruisce nel bambino l’esperienza integrata di sé grazie ai rifornimenti del mondo esterno. Sono in
primo piano l’attenzione al sé e ai suoi bisogni, l’importanza delle cure materne e delle funzioni dell’oggetto che
rendono possibile al bambino vivere in un mondo di oggetti reali. Winnicott si avvicinò inizialmente al lavoro di Melanie
Klein tanto che la volle come supervisore nel corso delle sue analisi; anche se poi si allontanò dal suo pensiero in
quanto fu in disaccordo col concetto di pulsione di morte e sul ruolo svolto nello sviluppo del bambino dalla madre
reale. Per Winnicott le cure fisiche e mentali costituiscono due aspetti interdipendenti dello sviluppo del neonato,
in quanto la psiche si struttura sulle tracce delle funzioni corporee e sulle prime fantasie ad esse connesse.
Lo sviluppo emozionale primario e le funzioni dell’ambiente
Per discutere questa teoria è prima necessario definire i concetti di Sé (Self) e Io (Ego) utilizzati da Winnicott
nei suoi primi scritti.
……
………
↙
IL Sé
è presente dalla nascita, come
Sé centrale che, grazie alle cure materne
può svilupparsi verso un Sé individuale
e intero, in grado di discriminare tra un
Me e un Non-Me. È costituito da diversi
aspetti della personalità e riguarda
l’esperienza soggettiva di essere presente
nell’unità madre-bambino che conduce
alla consapevolezza di se stessi. Il Sé ha
significato di esperienza soggettiva, è il
modo della persona di percepirsi introspettivamente, e non è quindi una struttura psichica.
..
..
..
..
..
…
↘
L’IO
è presente fin dalla nascita, anche
se non è ancora sviluppato ed è
responsabile della raccolta delle
esperienze, interne ed esterne e
della loro organizzazione. L’Io
ha la funzione di organizzare
l’elaborazione mentale delle
esperienze, inizialmente fondate
su sensazioni e percezioni di
origine corporea, permettendo
l’emergere della realtà psichica
personale, l’esperienza soggettiva (al
contrario della concezione freudiana
di Io la cui funzione è quella della
gestione delle pulsioni). Per svolgere
tali funzioni, l’Io, estremamente debole
nei primissimi stadi di sviluppo, ha
bisogno della dipendenza quasi assoluta
dell’Io supportivo della madre. La forza ..
del bambino è all’inizio espressione ..
della capacità della figura di riferimento .
di rispondere ai bisogni fisiologici e ai ..
bisogni emotivi primari del bambino
..
permettendogli poi di emergere dalla ….
matrice della relazione con la madre:
buone cure materne consentono al
bambino un’esperienza di continuità
dell’essere, fondamento della forza dell’Io.
..
--
*l’IO è il difensore del Sé e organizzatore delle strutture psichiche
*Solo questo tipo di esperienza consente al bambino di vivere anche le richieste
dell’Es come qualcosa che gli appartiene e la cui soddisfazione rinforza a sua volta l’Io.
Le pulsioni dell’Es, infatti, non sono percepite inizialmente dal bambino come provenienti
da forse esterne o interne e, in mancanza di adeguata forza dell’Io, possono divenire con la
loro perentorietà anche dirompenti per lo sviluppo dei meccanismi mentali primitivi.
LA CONCEZIONE DELLO SVILUPPO
↓
La coesione e l’unità della persona non sono scontate, ma sono una difficile conquista.
Il suo approccio è volto ad individuare i fattori evolutivi, le condizioni che permettono a un neonato di
diventare un soggetto a pieno titolo. Nell’individuo questa coesione si realizza grazie a un gioco
dinamico, una relazione dialettica tra
…
↙
↘
↘
il vero sé
↘
il falso sè
pensato come la parte più autentica
di ciascuno di noi che va protetta-
pensato come la parte meno
autentica ma necessaria per
l’equilibrio interno ed esterno.
*C’è uno spostamento di attenzione dal concetto di pulsione a quello di bisogno (da biologico a psicologico).
Per Winnicott, il bambino è spontaneo, produce gesti ed esprime bisogni che richiedono conferme da parte di
chi si prende cura di lui, cioè la madre o chiunque si prende cura di lui.
↓
La madre-ambivalente deve essere presente ma capace di rendersi invisibile a vantaggio della libertà del
figlio, buona ma non esageratamente, deve saper illudere ma anche disilludere, che è in grado di sviluppare la
<preoccupazione materna primaria>: non interferire nello sviluppo spontaneo del bambino, mantenere la
propria identità personale, rispettando i bisogni del bambino e quelli propri.
Lo sviluppo dei primi 6 mesi, che chiama sviluppo emozionale primario, è un processo guidato da tre concetti:
il concetto di dipendenza, quello di organizzazione e quello di integrazione.
…
IL CONCETTO DI DIPENDENZA: →
..
…
↙
dipendenza assoluta
..
↓
dipendenza relativa
Winnicott ipotizza un’evoluzione che va dalla .. ..
dipendenza assoluta, a quella relativa fino ll’indipendenza
↘
..
Indipendenza
è quella in cui il neonato non sa
va dai sei mesi ai due anni, è
nella pubertà e adolescenza
di dipendere, ignora che c’è qual- caratterizzata da una maggiore è caratterizzata dall’avvenuta
cuno che si prende cura di lui, c’è consapevolezza del bambino
introiezione dell’ambiente
un’unità bimbo-madre. Qui, il ruolo dei propri bisogni e della
che dà sostegno all’Io
della madre<sufficientemente buona> propria dipendenza. Se la
è quello di favorire la crescita ma madre si allontana per molto
evitando di interferire.
tempo compaiono ansia e timore.
. Questa esperienza può condurlo
nella precedente condizione di
dipendenza assoluta. In questa
fase assumono importanza
entrambi i genitori.
, ,.
IIL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONEl: → un secondo modo di descrivere l’evoluzione dei
primi mesi di vita è di pensarlo come un passaggio da uno stato di non organizzazione ad uno di
organizzazione: ognuno di noi presenta livelli di organizzazione interna della personalità diversi a
seconda dell’età e delle esperienze.
↓
Il bambino all’inizio è in una condizione di vulnerabilità, incapace di distinguere gli stimoli esterni da
quelli interni, non ha di sé alcuna idea. E’ necessario che ci sia un ambiente in grado di proteggerlo dai
vissuti di vuoto, di inesistenza. Questo ruolo è svolto dalla madre con la condizione psicologica di
preoccupazione materna primaria: → è uno stato transitorio di benevola chiusura su se stessa,
diventa ricettiva dei bisogni del neonato e avviene una reciproca identificazione:
↓
la madre accetta di avvicinarsi ad una condizione di inorganizzazione, cioè di perdita transitoria
dell’immagina adulta di sé. Qui la dipendenza è del bambino verso la madre e viceversa.
E’ importante che qst stato sia transitorio e che la madre recuperi la sua identità di persona separata
dal bambino.
↓
NB Per arrivare all’interdipendenza, ogni individuo deve raggiungere tre obiettivi: 1l’integrazione 2- la personalizzazione, attraverso cui il bambino esperisce il corpo come parte di
sé e a sentire il Sé sito nel corpo 3- la relazione d’oggetto, che permette di distinguere il me dal
non-me, la realtà interna dalla realtà esterna.
IL CONCETTO DI INTEGRAZIONE: →
….
Si può cercare di leggere lo sviluppo come passaggio da
uno stato di non integrazione a uno di integrazione.
↓
Agli inizi il bambino non possiede unità corporea,
se ha fame lui è la fame, se ha freddo è lui il freddo,
ha vissuti di dispersione e frammentazione. Le risposte
materne (holding-sostegno) ai gesti e alle espressioni del
bambino gli consentono progressivamente di attribuire
un senso al proprio gesto, diventano uno strumento di
organizzazione mentale e corporea. Le sensazioni
sperimentate all’inizio come separate le une dalle
altre, divengono un’unione di sensazioni e il bambino
può sperimentare il passaggio dal “non Io” al “Io sono”.
Nel percorso assume particolare importanza la possibilità
di tornare di tanto in tanto a stati di non integrazione, a
periodi di quiete e riposo sostenuti dalla presenza materna.
↙
↘
La condizione di non integrazione
è un precursore dell’integrazione
diversa da quella di dissociazione
,
La condizione di dissociazione.
è una difesa inconscia x prevenire
la disintegrazione
LE FUNZIO NI MATERNE POSSONO ESSERE:
↙
↓
L’holding
L’handling (manipolazione)
che facilita il processo
di integrazione nella
direzione dell’Io sono;
che, come risposta ai bisogni
corporei del bambino, favorisce
la* personalizzazione (che consente
lo sviluppo del sentimento che si
ha della propria persona), permette
un insediamento della psiche
perché l’unità psicosomatica è
↘
L’object presenting
cioè la presentazione del mondo al
bambino: gli oggetti (fisici e mentali)
devono essere presentati in modo
continuo, graduale, e in modo da
favorire l’illusione di essere lui a crearli
E’ importante che la madre sappia
anticipare empaticamente i bisogni
indispensabile per la salute mentale. del bambino in modo da far apparire
Invece, nelle malattie psicosoma- l’oggetto nel momento in cui il bimbo lo
tiche si ha una perdita del rapporto allucina cioè nello stesso momento in cui
intimo tra la psiche e il corpo con
desiderio emerge nella mente del bambino e ciò
l sue funzioni: questo processo
gli consente di sperimentarsi onnipotente.
è chiamato depersonalizzazione)
* Il raggiungimento della personalizzazione è favorito dalla funzione di contenimento della madre che
manipola (handling) il corpo del bambino in modo attivo ed adattativo,con ben chiaro nella mente che
il figlio ed il suo corpo formano un’unità. Quindi una corretta manipolazione consente al bambino di
riconoscere il corpo come parte e sede del Sé i cui confini costituiscono la membrana delimitante tra il
Me ed il non Me .L’ambiente facilitante può essere descritto come un supporto (Holding), che si sviluppa
nell’ambito di un contatto fisico intimo (Handling), cui si aggiunge la presentazione dell’oggetto
(Object presenting). Questo accordo psico-somatico è importante per lo sviluppo emotivo del bambino,
che raggiunge la capacità di vivere con coinvolgimento ed intensità le esperienze istintuali. Winnicott
pone quindi l’accento sul corpo che veicola l’esperienza emotiva e degli affetti e che se
correttamente integrato con la psiche consente di viver le esperienze con profondità emotiva. Risposte
materne, non adeguate ai segnali del figlio, non gli consentono di sviluppare la capacità di
simbolizzazione degli stati emozionali, portando a volte ad una iperattività del funzionamento mentale
che assume su se stesso le funzioni di cura spettanti all’ambiente.Si può sviluppare una opposizione tra
psiche e soma che si può esprimere con malattie psicosomatiche dove, l’accentuazione del confine
somatico diventa espressione di una difesa da vissuti di depersonalizzazione con conseguente perdita di
contatto con il proprio corpo e con il suo funzionamento.
DA OGGETTO SOGGETTIVO- A OGGETTO OGGETTIVO
↓
Winnicott parla di oggetto soggettivo per indicare lo stato della relazione in cui, grazie all’illusione il
“non me” viene percepito come parte di sé.
↓
Quando l’onnipotenza allucinatoria è acquisita, la madre deve operare una progressiva disillusione
per far capire al bambino che il mondo esterno non è sempre sotto il suo controllo e i suoi poteri
hanno dei limiti.
↓
E’ necessario che la madre proceda su due livelli: che continui ad andare incontro ai bisogni del
bambino e che cerchi di facilitare il rapporto con l’oggetto esterno.
Ciò segna l’inizio del processo di separazione e individuazione→Esso avviene con l’attenuazione della
preoccupazione materna primaria
La madre ora non materializza più istantaneamente il desiderio del bambino ma risponde ai suoi
bisogni ponendo un intervallo temporale: la delusione del bambino può scatenare reazioni
aggressive e se la madre si dimostra capace di non farsi distruggere da questa aggressività, il bambino
pian piano abbandona l’onnipotenza primaria e acquisisce la costanza dell’oggetto.
Riassumendo
↙
oggetto soggettivo
L'oggetto soggettivo è un po'
quello che si vuole che sia, e
quando si vede il mondo come
si vuole vedere e si ha la percezione che esso sia sotto il proprio
controllo , quindi è il mondo che ha
a che fare con l'illusione di onnipotenza.
Si sviluppa così la capacità di vedere la realtà
↘
oggetto oggettivo
è un qualcosa di oggettivo, che ha delle sue
caratteristiche e che non dipende
dai propri desideri, e soprattutto non
si può controllare.
La nozione di oggetto oggettivo sta per un “oggetto
oggettivamente percepito” e denota la base
della relazione vera e propria.
per quello che è e di comprendere chi
non è sotto il proprio controllo, e quindi
l'oggetto diventa un oggetto oggettivo.
Dall’oggetto soggettivo si passa all’oggetto
oggettivo: il bambino sviluppa la consapevolezza che “quello è proprio non me”.
*Il passaggio da un tipo di oggetto a un altro può essere descritto anche in base al rapporto che il bambino ha
con gli oggetti: dalla relazione con l’oggetto, all’uso dell’oggetto: ciò significa un utilizzo appropriato
dell’oggetto e l’accettazione della sofferenza psichica attivata dalla sua perdita.
L’OGGETTO TRANSIZIONALE
Rappresenta il passaggio dall’oggetto soggettivo a quello oggettivo e mostra l’importanza dei
cambiamenti dalla dipendenza assoluta all’indipendenza
↓
Winnicott, partendo dalla contrapposizione dell’area della soggettività e di quella della percezione
obiettiva teorizza l’esistenza di una terza area, l’area intermedia di esperienza alla quale sia la realtà
interna che l’ esistenza esterna contribuiscono.
↙
↓
area della soggettività
realtà interna
…
….
↘
area della percezione obiettiva
realtà esterna
area intermedia di esperienza
alla quale realtà interna ed
…
l’esistenza esterna contribuiscono
contemporaneamente. In quest’area
Si colloca l’oggetto transizionale (che può
comparire tra i 4 e 12 mesi). Winnicott
ipotizza che l’uomo, fin da piccolo, abbia
bisogno per sopravvivere di investire
determinati oggetti esterni di qualità tali da
renderli transizionali, cioè che rappresentino
un ponte tra soggetto (mondo interno, realtà
psichica) e oggetto (mondo esterno, realtà
esterna). Può riguardare qualsiasi oggetto
appartenente al mondo del bambino(una
copertina, un orsacchiotto…) ma può essere
anche una parola o un’abitudine.
L’importante è che rappresenti la madre.
Lentamente l’oggetto comincia ad assumere
un’importanza vitale per il bambino specie
quando è solo o deve andare a letto, è una
difesa contro l’angoscia e i genitori devono
evitare qualsiasi rottura con esso. Per
l’adulto l’oggetto viene dall’esterno, mentre
nell’ottica del bambino non viene né
dall’esterno né dall’interno, è un “possesso
di ciò che è non-me”.
↓
Il processo è di investimento dell’oggetto
↙
sia di libido narcisistica (l’aspetto me)
↘
che di libido oggettuale (l’aspetto non-me).
↓
Il rapporto con l’oggetto è tale che non è più totalmente sotto controllo onnipotente del
bambino(come l’oggetto soggettivo) ma non è ancora al di là del suo controllo (come l’oggetto
↓
oggettivo).
La presenza dell’oggetto transizionale è segno della capacità di elaborare l’onnipotenza e la
separazione, è l’oggetto ponte tra l’esperienza di assoluta dipendenza e l’esperienza di un Sé
nascente.
↓
Il destino di questo oggetto è di essere pian piano disinvestito, perde valore. Può rimanere
nell’adulto come consapevolezza di possedere un luogo di riposo ove lasciare liberamente fluttuare la
mente e giocare con le proprie idee.
NB A differenza dell’oggetto transizionale, l’oggetto feticcio o tossico mantiene il
soggetto in condizione di dipendenza camuffata dall’autonomia.
LA PSICOPATOLOGIA
Winnicott distingue tra approccio psicoanalitico e approccio psichiatrico al disturbo mentale
↙
↘
. Approccio psichiatrico:
si basa sull’attuale, cioè su una
diagnosi diretta a circoscrivere
il disturbo.
…
Approccio psicanalitico:
prende in considerazione l’intera vita
dell’individuo e la sua elaborazione
del periodo della dipendenza assoluta
e relativa. Winnicott inoltre distingue.
all’interno dell’approccio psicoanalitico,
tra analisi e lavoro analitico:
Analisi
↙
va condotta solo con pazienti che
presentano un Sé sufficientemente
integrato e stabile, capace di reggere
la relazione: il terapeuta deve attendere
evitando di interpretare i meccanismi
di difesa più primitivi del paziente così
da permettere la formazione del transfert .
…
.. .
…
…
Lavoro psicanalitico
↘
è indicato quando:
- c’è la paura della pazzia
- l’individuo ha sviluppato un falso sè
- ci sono tendenze antisociali che possono
far pensare a vissuti di deprivazione
- c’è confusione tra realtà interna ed esterno
Il lavoro psicoanalitico va utilizzato quando
problemi importanti (economici, età) non …
permettono di condurre un’analisi normale.
* Si possono incontrare pazienti che hanno subito ostacoli nella formazione del Sé e che possono avere
tendenze regressive alla fase di dipendenza assoluta o relativa: il terapeuta deve sostenere il paziente come la
madre non ha saputo fare.
Winnicott parla di <analista sufficientemente buono>. L’analista può parlare del vero Sé solo al falso Sé del
paziente. Data la funzione di protezione del falso Sé, il vero Sé rimane nascosto fino a che il paziente non si fida
abbastanza dell’analista da comunicare attraverso il suo vero Sé senza il timore che questo venga distrutto.
E’ soltanto nell’atto creativo che è possibile raggiungere il vero Sé e il gioco è la situazione più favorevole x
esprimere la creatività.
IL GIOCO
Nella psicoanalisi infantile, il gioco è lo strumento terapeutico
per eccellenza. Winnicott utilizza il disegno come luogo di
incontro tra il terapeuta e il paziente. La tecnica consiste nel
tracciare a turno, bambino e analista, un segno(scarabocchio –squiggle) su un foglio cos
da creare uno spazio transizionale per lavorare.
↓
Le psicopatologie, che derivano da carenze ambientali,
si differenziano a seconda del momento in cui la carenza
si è presentata, se prima o dopo il raggiungimento della
integrazione e dell’unità dell’Io.Sottolinea la differenza
fra due aspetti delle cure materne e distingue:
↙
↘
una madre-oggetto
una madre-ambiente
che fa fronte ai bisogni fisici urgenti
del bambino
che ha capacità di allontanare l’imprevedibile
e ricevere affetto Secondo Winnicott non c’è
una differenza netta tra patologia e normalità.
Winnicott distingue tre principali forme di disturbi mentali: psicosi, disturbi
nell’equilibrio del vero e del falso Sé, tendenze antisociali.
↙
↘
1) )Psicosi:
Disturbi dell’equilibrio del Sé:
se il bambino nello stadio della
dipendenza assoluta va incontro
a un mancato adattamento dello
ambiente ai suoi bisogni può vivere
.un’angoscia primaria catastrofica.
e la carenza è profonda si hanno
sentimenti di vuoto e perdita che
possono sfociare in autismo,
schizofrenia, depersonalizzazione
o difese di tipo psicotico come
dissociazione o scissione.
è grazie alla responsività della madre e
della sua capacità di prendersi cura del
bambino che può istituirsi un Sé continuo
nel tempo. Secondo Winnicott esiste un Sé
potenziale o nucleare,espressione di una
potenzialità di sentire la continuità della
esistenza e acquisire una realtà psichica
e uno schema corporeo personali. Lo stretto
legame che unisce mente e corpo fa sì
che il Sé compaia non appena vi è un
accenno di organizzazione mentale
.Winnicott distingue tra un vero e un falso Sé:
..
↙
↘
2) Il vero sé
Il falso sé
coincide con il gesto spontaneo, l’idea
personale, il sentirsi reali e potenzialmente creativi.
raccoglie insieme gli elementi dell’esperienza
del vivere, è finalizzato alla costruzione di una
protezione da un ambiente incapace di
anticipare empaticamente i bisogni del
bambino. La madre non sufficientemente
buona non è capace di capire i bisogni del figlio
e gli chiede condiscendenza che è lo stadio più
precoce del falso Sé. Il bambino può continuare
a vivere ma in modo “falso” (può mostrare irrequietezza
o disturbi dell’alimentazione). Il falso Sé è quindi una difesa
del bambino di fronte a un ambiente primario che non si
adatta bene ai suoi bisogni. L’esistenza del vero Sé è nascosta.
.
3 )Le tendenze antisociali:
come il furto, la bugia sono segnali emessi dal bambino in risposta
ad un vissuto interiore di deprivazione, carenze ambientali vissute
dopo che ha cominciato a percepirsi come persona, quindi dopo la
dipendenza assoluta. Cerca di comunicare il disagio derivante da una
situazione vissuta come traumatica: l’ambiente dovrebbe rendersi
responsivo rispetto a questi segnali nel più breve tempo possibile.
↓
Vi sono delle tappe nella genesi delle tendenze antisociali. In un primo momento lo sviluppo
procede bene. In seguito qualcosa può interrompere il processo. Sono possibili 2 situazioni
traumatiche:
perdita dell’accomodamento:
perdita di un ambiente indistruttibile
perdita della capacità della madre di
andare incontro ai bisogni dell’Io
durante la dipendenza relativa.
può verificarsi un evento destabilizzante
come la morte del padre o la separazione
dei genitori.
NB : Se il bambino non viene capito e viene punito può subentrare uno stato di confusione interna, di angoscia e
di perdita dell’oggetto che stava per essere mentalizzato (qui può riprovare la primitiva angoscia mortale). In un
momento successivo il bambino mette in atto nuove difese x inibire gli impulsi vitali. Un ulteriore possibilità è che
l’ambiente risponda e questo può ridurre l’angoscia e la confusione.
Ognuno di noi presenta un falso Sé altrimenti saremmo alla mercé degli altri perché troppo vulnerabili. Ci
sono 5 possibili stati nelle relazioni tra vero e falso Sé che vanno dalla patologia alla sanità:
Stato patologico: il falso Sé pretende di costituirsi come reale, come se fosse il vero Sé, invade l’intera
persona. Il falso Sé tuttavia non riesce a essere efficace nei rapporti personali profondi.
Stato confine: il falso Sé schiaccia il vero Sé in funzione difensiva e al vero Sé è riconosciuto come
potenziale e gli è permessa una vita segreta; il disagio o la malattia hanno un fine positivo, attraverso essi si
può riconoscere il vero Sè.
Stato della sofferenza: il falso Sé crea le condizioni per fare emergere il vero Sé, ma se le condizioni non si
trovano allora serve la riorganizzazione di una nuova difesa contro lo sfruttamento del vero Sé.
Stato di fragilità: è lo stato più vicino alla salute rispetto ai precedenti. Il falso Sé si forma sulla base di
identificazioni che hanno carattere imitativo o sono poco unite da un Io sufficientemente sano e forte. E’ un
continuo cercare di stare dietro alla vita senza possibilità di sentirsi bene con se stessi. Stato di salute: il
falso Sé è rappresentato da tutta l’organizzazione, è l’atteggiamento sociale, flessibile nelle circostanze.
Le tendenze antisociali: come il furto, la bugia sono segnali emessi dal bambino in risposta ad un vissuto
interiore di deprivazione, carenze ambientali vissute dopo che ha cominciato a percepirsi come persona,
quindi dopo la dipendenza assoluta. Cerca di comunicare il disagio derivante da una situazione vissuta
come traumatica: l’ambiente dovrebbe rendersi responsivo rispetto a questi segnali nel più breve tempo
possibile.
William Ronald Dodds Fairbairn(psicologia delle relazioni oggettuali
Probabilmente è la figura più originale e creativa degli anni Quaranta del gruppo degli indipendenti, fu
autore di una delle critiche più sistematiche del pensiero di Freud, nonostante accettasse la divisione in
tre parti della struttura della mente. Fairbairn si avvicinò alla psicoanalisi attraverso la psichiatria.
↓
Si contrappose a Freud per il fatto che mentre
..
↙
↘
FREUD
parte dal concetto di arco riflesso
FAIRBAIRN
e di stimolazione del sistema nervoso e
deriva da esso quelli di eccitazione
tensione e scarica,
..
personalità e ne descrive i movimenti diretti,
a trovare un oggetto su cui appoggiarsi
se questa ricerca riesce, si ha un buon sviluppo
mentale, altrimenti si avrà uno sviluppo patologico.
parte dall’Io, che considera il nucleo della
.1 La critica maggiore che egli rivolge al pensiero freudiano riguardava due principi di
base: la libido è intesa come ricerca di oggetto piuttosto che come ricerca di piacere
Un altro aspetto riguarda il rifiuto della distinzione tra principio di piacere e quello di
↓
realtà.
Per Fairbairn il bimbo è sempre alla ricerca di relazioni d’oggetto soddisfacenti e il suo
comportamento è sempre orientato alla realtà esterna, guidato dal principio di realtà .
↓
FAIRBAIRN RIFIUTA IL CONCETTO DI ZONA EROGENA→ sono solo dei canali: l’individuo usa le parti
del suo corpo per entrrare in relaziome con gli altri (Object searching) e non per raggiungere il
PIACERE come Freud
NB per Fairbairn non sono fonti originarie di piacere ma canali attraverso i quali la libido è diretta all’oggetto,
tecniche usate dall’Io per regolare la relazione con l’oggetto. Quindi l’individuo utilizza parti del proprio corpo x
instaurare le relazioni con gli oggetti. Quindi l’individuo utilizza parti del proprio corpo x instaurare le
relazioni con gli oggetti
↓
Il PIACERE viene inteso:
↙
FAIRBAIRN :
la ricerca del piacere avviene attraverso
il legame con gli altri (LIBIDO ORIENTATA
All’ OGGETTO).
↘
FREUD:
ia ricerca del piacere avviene attraverso la
scarica della PULISIONE(LIBIDO ORIENTATA
alla SCARICA)
↓
anche la sofferenza(oltre al piacere) può
essere una forma di relazione con gli altri
che si replicherà nelle relazioni adulte.
Esempio: i bambini maltrattati che , nonostante
tutto, rimangono legati ai genitori.
* la relazione con gli altri ha il suo fondamento nell’adattamento di ogni specie vivente e trova la
sopravvivenza biologica la sua giustificazione. SVILUPPO SODDISFACENTE → capacità di stabilire
relazioni
↓
L’esperienza della relazione con la madre reale, fino ad allora ignorata, è organizzata su
due dimensioni,
↙
↘
una gratificante
una non gratificante;
l’esperienza non gratificante a sua volta
..
↙
….
↘
può essere o solo di rifiuto o di rifiuto preceduto da promessa.
…
Quindi, il bambino nella relazione con la madre vive tre possibili esperienze
↙
..
↓
↘
madre gratificante,
madre deprivante
madre allettante
che si riflette nella formazione
dell’oggetto interno detto oggetto
ideale, il quale corrisponde alla
di esperienza di gratificazione della
relazione e agli aspetti gratificanti
della madre;
che si riflette nella formazione
dell’oggetto interno detto
oggetto rifiutante; il quale
corrisponde alle dimensioni di
deprivazioni e di negazione
della madre.
che si rifletto nella formazione,
dell’ oggetto interno detto
oggetto eccitante che
corrisponde agli aspetti allettanti
e promettenti della madre.
Queste caratteristiche materne vengono così interiorizzate e l’Io, in un primo tempo
completamente integrato, entra in relazione con esse
↓
2 L’energia è inseparabile dalla struttura
.
↓
Fin dalla nascita, secondo Fairbairn il bambino è orientato all’esterno e tutto il suo
comportamento è fondato sulla ricerca e sul mantenimento del contatto con gli altri.
…
↓
..
La spinta di base dell’uomo è fornita dalla libido,
che orienta da subito l’individuo alla ricerca -- …
dell’oggetto reale esterno e al mantenimento
della relazione con esso.
↙
Fairbairn ipotizza l’esistenza di un
--
↘
..
. ..
al contrario di Freud , che attribuiva all’Es,
Io unitario e integrato fin dalla
dotato di un’energia propria, la dimensione
nascita, per lui non c’è alcuna
energetica (libido) e all’Io il compito di gestirla.
distinzione tra struttura ed energia: l’Io
non ha bisogno di utilizzare l’energia
proveniente dall’Es, ma ne possiede una
autonoma presente fin dalla nascita.
Fairbairn, contestando l’idea di un narcisismo
primario e sostenendo la centralità della funzione
dell’Io nella ricerca delle relazioni con oggetti esterni,
modifica radicalmente l’idea freudiana della sequenza
maturativa della libido come cardine dello sviluppo
psicosessuale. La crescita completa dell’individuo
riguarda sostanzialmente una sequenza di stadi di
maturazione in relazione con altri. Tutto lo sviluppo
e la formazione della personalità ruotano attorno alle
vicissitudini delle relazioni con oggetti reali esterni.
.
..
LA CONCEZIONE DELLO SVILUPPO
Fairbairn descrive lo sviluppo come un movimento, un passaggio da una condizione di
dipendenza infantile ad una di dipendenza adulta passando attraverso una fase transizionale.
Caratteristica del suo modello di sviluppo è la convinzione che ciò che separa uno stadio dall’altro è
da una parte l’oggetto biologico appropriato allo specifico momento dello sviluppo, dall’altra il
processo che il legame con l’oggetto attiva nel singolo individuo. Tre sono gli stadi:
↙
↓
Stadio della dipendenza infantile
ha come oggetto il seno e il
processo che accompagna
la relazione è quella della
identificazione primaria.
↓
↘
stadio transizionale
Lo stadio della dipendenza adulta
ha come oggetto la
la rappresentazione del
seno e il processo che
accompagna la relazione
è quello di interiorizzazione
ha come oggetto appropriato
l’organo genitale(eterosessuale) del
partner e il processo che accompagna
la relazione è la capacità
di accettare la dipendenza
↓
lo stadio di dipendenza infantile
si divide in
↓
questo stadio, con l’attivarsi
questo implica la
capacità
↙
-stadio orale precoce:
caratterizzato dalla
identificazione
primaria(totale)
con l’oggetto
appropriato e il
neonato può
decidere se
succhiare o no,
già qui si pone
un primo conflitto
di base il cui
concomitante, in
età adulta, è il
il dilemma di come
amare senza
distruggere
gli oggetti amati.
↘
dei processi di interiorizzazione e
di collaborare e di
stadio orale tardo
di scissione è caratterizzato da un graduale relazionarsi all’altro
allentamento dell’identificazione totale
su un piano di
il bimbo può decidere
con la madre e si rafforza il processo d
parità, cioè
se succhiare (amare)
differenziazione di sé dall’oggetto. Inoltre essere in grado
o mordere(aggredire)
qst stadio è caratterizzato dalle difese volte di dare e ricevere.
e concomitante con
a superare le difficoltà e i conflitti che ogni L’energia libidica
l’età adulta è il
movimento comporta (anche “stadio delle è meno legata
dubbio se il proprio
tecniche difensive”). Compito dell’individuo agli oggetti
odio possa distruggere che sta crescendo è instaurare nuove relazioni interni e più
l’oggetto di cui si pensa
con gli oggetti esterni e imparare a gestire le disponibile
di aver bisogno
relazioni con gli oggetti interiorizzati. La difficoltà nei confronti
base sta nel fatto che il bambino deve riuscire a
del mondo
rinunciare ai rapporti del primo stadio basati sulla
esterno
identificazione primaria a favore di relazioni con
oggetti differenziati.In questo stadio, avviene
l’operazione, svolta dall’Io centrale, di
allontanarsi dagli oggetti interni incorporati.
Anche l’Io si scinde in:
↙
↓
-Io libidico
-Io antilibidico
associato ad un oggetto
*interiorizzato eccitante: ha
una funzione di protezione
dai genitori che stimolano
ma non hanno risposte a
adeguate alle loro domande
d’amore.
associato ad un oggetto
rifiutante: similmente al
Super-Io di Freud, tende
svalutare l’Io libidico
e ad annullare la spontaneità
e la capacità di relazionarsi
agli oggetti in modo creativo
.
↘
-Io centrale
associato ad un oggetto
tollerato(ideale): ha la funzione di
proteggere ciò che resta dello
oggetto originario dopo le scissioni-
NB*Il processo di interiorizzazione: ha infatti il compito di far fronte alle scissioni attivate dai
processi che avvengono nello stadio orale precoce e in quello più tardo
.
↓
Le tecniche difensive per gestire i conflitti sono la paranoide, l’ossessiva, l’isterica e la fobica. La scelta
dipende dal tipo di relazione instaurata nello stadio precedente:
LE 4 TECNICHE DIFENSIVE
↙
↓
- Tecnica fobica:
Tecnica ossessiva:
↓
↘
Tecnica paranoide:
conflitto tra l’impulso
tensione tra l’espulsione
espulsione dell’oggetto
progressivo alla sepa(paura di essere svuotato o cattivo L’oggetto buono è
razione dall’oggetto
prosciugato) e la ritenzione conservato nel mondo inteno
(isolamento) e l’impulso (paura di esplodere), ), perdi- mentre l’oggetto cattivo
regressivo dell’identifica- ta vs conservazione. L’oggetto è esteriorizzato. Oggetto.
zione con l’oggetto (esse- è internoè persecutorio. Caratterizzata
re inglobato da esso), tra
da grandiosità stravagante
la fuga dall’oggetto ed il
perché l’oggetto buono
ritorno all’oggetto.
è interiorizzato
L’oggetto è esterno.
Tecnica isterica:
l’oggetto cattivo rimane
incorporato. l’isterico
ipervaluta gli oggetti
del mondo esterno
La dissociazione isterica
è una forma di autosvaluzione perché l’oggetto cattivo
è conservato all’interno
Le quattro tecniche individuate servono per regolare il rapporto del soggetto con l’oggetto buono e con
quello cattivo. A seconda della scelta introiettiva o espulsiva il soggetto costruisce una propria modalità
di relazione con la realtà.
PSICOPATOLOGIA
↓
Per Fairbairn la psicopatologia è la sofferenza per la limitazione dell’Io centrale ad avere relazioni
gratificanti con l’esterno come conseguenza di un ambiente frustrante e deprivante. Quindi l’obbiettivo
della cura analitica consiste non più la risoluzione di un conflitto inconscio tra impulsi, ma il ripristino
della capacità di avere relazioni con gli altri. Fairbairn distingue
……….
↙
↘
una patologia (schizoide)
legata allo stadio orale precoce
ed una (depressiva)
legata allo stadio orale più tardo.
deriva dalla convinzione di non
essere in grado di amare, anzi
che il proprio amore è cattivo e
distruttivo delle persone con le
quali entra in contatto, per cui
l’individuo ha la sensazione di non
essere amato per quello che è.
C’è la rinuncia a dirigere la propria
libido verso l’oggetto con vissuti di
isolamento, di perdita, di abbandono.
Da qui la tendenza a preoccuparsi
esageratamente della realtà interna
e a provare un senso interno di
superiorità che accentua il suo
isolamento. Il risultato sono sentimenti
emerge da esperienze insoddisfacenti
con l’oggetto durante la seconda fase
e deriva dalla convinzione che la
sua aggressività sia cattiva e debba essere
contenuta. E’ dominante il timore che il
il proprio amore non sia accettato, di non
amati per ciò che si è. Il problema è
come amare l’oggetto senza distruggerlo.
L’individuo riesce ad instaurare relazioni
con oggetti esterni ma non riesce a
mantenerle per la sua ambivalenza.
Non riesce ad orientare l’aggressività nei
nei confronti dell’oggetto e rimane in una
situazione di incertezza, ambivalenza
verso l’oggetto. Il neonato è convinto che il suo
di futilità e di non esistenza. L’individuo
schizoide teme la perdita dell’Io.
Il neonato è convinto che il suo amore
abbia distrutto l’oggetto amato.
abbia causato la perdita dell’oggetto amato
*nel caso della schizofrenia
nel caso della depressione
le tecniche servono per
le tecniche servono per evitare
evitare la perdita dell’Io;
evitare la perdita dell’oggetto.
mentre la fobia, la paranoia, l’isteria e la nevrosi ossessiva sono tecniche attivate per difendersi da esse
Negli anni 50 Fairbairn si concentra sulle patologie schizoidi i cui tratti sono presenti anche in persone
afflitte da comuni disturbi nevrotici (isterici, ossessivi, ansiosi) ed in seguito anche a fenomeni di
depersonalizzazione ecc…
↓
Per Fairbairn la situazione schizoide si stabilisce nel bambino in età molto precoce.
↓
Il processo di introiezione è collegato all’intensità dei bisogni di relazione del bambino (cerca il
piacere come mezzo per sviluppare legami) e alle problematiche relative ai genitori (può cercare il
dolore come occasione di relazione, di contatto). Ciò che conta è la sicurezza che gli può derivare dalla
perpetuazione dei legami sperimentati precocemente.