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Lezione+11

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Trasmissione di calore per
convezione
La convezione termica
Questa modalità di trasmissione del calore ha luogo quando almeno uno dei due
corpi che si scambiano calore è un fluido, il quale è caratterizzato da moto relativo
rispetto all’altro corpo con cui scambia calore.
La covezione può essere:
- FORZATA:
- NATURALE:
La distinzione tra i due tipi di convezione non è netta e spesso nelle situazioni reali
essi coesistono. Si tratta di due situazioni estreme cui è spesso utile ricondurre i
fenomeni reali per ottenere semplificazioni analitiche.
Nella convezione le modalità microscopiche di trasmissione dell’energia termica
sono le medesime che nel caso della conduzione. Essendo però il fluido in moto, al
trasporto di energia dovuto alle interazioni molecolari si somma il moto di materia
che veicola tale energia nello spazio e nel tempo.
Cenni al moto dei fluidi
La regione dello spazio in cui si svolge il moto del fluido è definita attraverso un
campo vettoriale detto campo di velocità V(x,y,z,t)
Il moto di un fluido può avvenire secondo due
modalità:
LAMINARE: il moto del fluido avviene con
scorrimento di strati infinitesimi gli uni sugli
altri senza alcun tipo di rimescolamento di
fluido, neanche su scala microscopica.
TURBOLENTO: il moto delle particelle del
fluido che ne risulta avviene in maniera
caotica, senza seguire traiettorie ordinate
come nel caso di regime laminare.
Moto laminare e viscosità
๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ ๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€๐‘€
๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“
๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ ๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น๐น
๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ ๐‘‰๐‘‰
๐œ•๐œ•๐‘‰๐‘‰
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
La forza che, per effetto della viscosità, agisce
tangenzialmente su una porzione di lamina di
area A (nel senso del moto sulla faccia
superiore, in senso contrario sulla faccia
inferiore) è
๐น๐น = ๐ด๐ด ๐œ‡๐œ‡ ๐‘‘๐‘‘๐‘‰๐‘‰/๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘
dove ๐๐ è un coefficiente chiamato viscosità
dinamica e dV/dy è il gradiente di velocità in
direzione y
La viscosità cinematica è definita dal rapporto tra la
viscosità dinamica di un fluido e la sua densità, ed è
una misura della resistenza a scorrere di una
corrente fluida sotto l'influenza della gravità
๐‘ฃ๐‘ฃ = ๐œ‡๐œ‡/๐œŒ๐œŒ
Numero di Reynolds
Il numero di Reynolds fu introdotto nel 1883 da Osborne Reynolds per caratterizzare la
transizione tra flusso laminare e flusso turbolento.
Il numero di Reynolds è adimensionale ed è indicato con Re definito come:
๐‘…๐‘…๐‘’๐‘’ = ๐œŒ๐œŒ๐œŒ๐œŒ๐œŒ๐œŒ/๐œ‡๐œ‡
dove ρ è la densità del fluido, V la sua velocità, d è la lunghezza caratteristica della
superficie attraverso la quale avviene il flusso e μ è la viscosità del fluido che è una
grandezza intensiva tipica di ogni fluido . Il prodotto ρVd rappresenta la forza inerziale
del fluido quindi il numero di Reynolds è dato dal rapporto tra le forze che spingono il
fluido in avanti e quelle che tendono a rallentarlo ovvero tra le forze d’inerzia e le forze
viscose.
Il numero di Reynold viene usato per determinare il tipo di flusso che avviene in un
sistema.
Se Re è minore di 2000 il moto è laminare mentre se Re è maggiore di 4000 il moto è
turbolento; se 2000 < Re < 4000 allora ci si trova in regime di transizione.
Profili di velocità e temperatura
(b)
(a)
Profili di velocità per moto laminare (a) e turbolento (b) in un tubo
(a)
0
T
(b)
0
T
Profili di temperatura per moto laminare (a) e turbolento (b) in un tubo
Strato limite dinamico e termico
All’interfaccia
solido-fluido
le
particelle a diretto contatto con la
parete sono praticamente ferme,
quindi lo scambio termico dalla
superficie solida allo strato di fluido ad
essa
immediatamente
adiacente
avviene per conduzione:
๐‘„๐‘„ฬ‡
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘ž๐‘ž = = −๐œ†๐œ†๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“
๐ด๐ด
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
è
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• ๐‘ฆ๐‘ฆ=0
๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘ข๐‘ข∞
๐‘ฆ๐‘ฆ
๐‘‡๐‘‡∞
๐‘ฆ๐‘ฆ=0
๐‘ข๐‘ข∞
๐œ•๐œ•๐‘‡๐‘‡
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘ฆ๐‘ฆ=0
๐œ•๐œ•๐‘ข๐‘ข
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘ฆ๐‘ฆ=0
๐‘ฅ๐‘ฅ
๐‘‡๐‘‡∞
๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘ 
il gradiente di temperatura all’interfaccia solido-liquido
๐‘ฅ๐‘ฅ
Il numero di Prandtl
๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ =
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž๐‘ž ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š ๐œ๐œ ๐œ‡๐œ‡๐‘๐‘๐‘๐‘
= =
๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š๐‘š ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘
๐›ผ๐›ผ
๐œ†๐œ†
Il numero adimensionale di Prandtl ha un preciso significato fisico nel caso dello
sviluppo degli strati limite termico e dinamico a contatto con una superficie, dando
una misura di “quanto lontano” dalla parete arriva la perturbazione fluidodinamica
o quella termica.
In particolare quando:
Pr < 1 gli effetti termici si estendono a maggior distanza di quelli fluidodinamici
Pr > 1 prevalgono gli effetti fluodinamici.
Legge di Newton per la convezione
Si consideri un fluido a temperatura ๐‘‡๐‘‡∞ che si muove a velocità V lungo una superficie di
area A e forma arbitraria. Tale superficie abbia una temperatura uniforme ๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘  diversa da ๐‘‡๐‘‡∞ .
La potenza termica scambiata per convezione tra superficie e fluido può essere espressa
dalla relazione di Newton:
๐‘„๐‘„ฬ‡ = โ„Ž๐ด๐ด(๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘  − ๐‘‡๐‘‡∞ )
dove h è il coefficiente di scambio termico locale per convezione (medio), [W/(m2K)].
E' interessante notare che, nello strato limite termico, per una distanza x dal bordo di
ingresso e per una superficie infinitesima dA, a distanza y=0 dalla parete, può essere
applicata la relazione di scambio termico che eguaglia il flusso termico convettivo a
quello conduttivo calcolato precedentemente:
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐‘„๐‘„ฬ‡
๐‘ž๐‘ž = = −๐œ†๐œ†๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐ด๐ด
๐‘ฆ๐‘ฆ=0
= โ„Ž๐‘๐‘ (๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘  − ๐‘‡๐‘‡∞ )
Si può quindi esprimere il coefficiente di scambio convettivo nel seguente modo:
โ„Ž๐‘๐‘ =
−๐œ†๐œ†๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
(๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘  −๐‘‡๐‘‡∞ )
๐‘ฆ๐‘ฆ=0
Il numero di Nusselt
Il raggruppamento adimensionale:
โ„Ž
๐‘๐‘๐‘๐‘ = ๐ฟ๐ฟ ๏ฟฝ
๐œ†๐œ†
prende il nome di numero di Nusselt e rappresenta il rapporto tra il calore che viene
scambiato per convezione, tra la superficie ed il fluido, ed il calore che la stessa
superficie scambierebbe per conduzione attraverso uno strato di fluido fermo di
spessore L.
Maggiore è il valore del numero di Nusselt maggiore è l'influenza del trasporto di
massa nello scambio termico.
L’analisi dimensionale nello studio
della convezione
Noto il valore di h è possibile calcolare il flusso di calore, quindi la sua
determinazione costituisce il problema fondamentale della convezione termica.
Purtroppo h può essere una funzione complessa difficile da ottenere per via
analitica, poichè essa dipende sia dalle proprietà del fluido (viscosità, densità,
conduttività termica, calore specifico) sia dalla configurazione geometrica e dalle
condizioni di moto.
Teorema di Buckingham
Se un’equazione che descrive un fenomeno fisico è dimensionalmente omogenea, essa
può essere ridotta ad una relazione tra una serie completa di gruppi adimensionali. Per
serie completa si intende che ogni gruppo è indipendente, non è ricavabile per
combinazione lineare dagli altri.
L’equazione di partenza deve essere del tipo:
nel nostro caso:
๐‘“๐‘“(๐‘ฅ๐‘ฅ1 , โ‹ฏ , ๐‘ฅ๐‘ฅ๐‘›๐‘› ) = 0
๐‘“๐‘“(๐œŒ๐œŒ, ๐œ‡๐œ‡, ๐‘‰๐‘‰, ๐‘™๐‘™, ๐‘๐‘๐‘๐‘ , ๐œ†๐œ†, โ„Ž) = 0
in forma esplicita rispetto al coefficiente di scambio termico convettivo h:
โ„Ž = ๐‘“๐‘“ ′ (๐œŒ๐œŒ, ๐œ‡๐œ‡, ๐‘‰๐‘‰, ๐‘™๐‘™, ๐‘๐‘๐‘๐‘ , ๐œ†๐œ†)
se n sono le grandezze in gioco ed m le grandezze fondamentali (nel nostro caso:
lunghezza, massa, tempo, temperatura) il fenomeno può essere trattato in termini di nm gruppi adimensionali legati tra loro da una relazione del tipo:
o in forma esplicita:
๐น๐น(Π1 , Π2 , … , Π๐‘›๐‘›−๐‘š๐‘š ) = 0
Π1 = ๐น๐น ′ (Π2 , … , Π๐‘›๐‘›−๐‘š๐‘š )
Questa relazione può essere ricavata empiricamente, predisponendo degli esperimenti
in modo tale da far variare il valore dei gruppi uno alla volta e risalire così ad una
relazione analitica (semi-empirica).
Determinazione del coefficiente h
โ„Ž = ๐‘“๐‘“ ′ (๐œŒ๐œŒ, ๐œ‡๐œ‡, ๐‘‰๐‘‰, ๐‘™๐‘™, ๐‘๐‘๐‘๐‘ , ๐œ†๐œ†)
Ipotizziamo una relazione di tipo monomia (NOTA: la relazione poteva anche essere di
tipo polinomiale):
โ„Ž = ๐ถ๐ถ ๏ฟฝ ๐œŒ๐œŒ๐‘Ž๐‘Ž ๐œ‡๐œ‡ ๐‘๐‘ ๐‘‰๐‘‰ ๐‘๐‘ ๐‘™๐‘™ ๐‘‘๐‘‘ ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘’๐‘’ ๐œ†๐œ†๐‘“๐‘“
Si possono scrivere le seguenti relazioni dimensionali:
๐‘™๐‘™ = ๐ฟ๐ฟ ;
๐‘‰๐‘‰ = ๐ฟ๐ฟ๐‘‡๐‘‡ −1 ;
๐œ†๐œ† = ๐‘€๐‘€๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ −3 ๐œƒ๐œƒ −1 ;
๐œŒ๐œŒ = ๐‘€๐‘€๐ฟ๐ฟ−3 ;
๐‘๐‘๐‘๐‘ = ๐ฟ๐ฟ2 ๐‘‡๐‘‡ −2 ๐œƒ๐œƒ −1 ;
๐œ‡๐œ‡ = ๐‘€๐‘€๐ฟ๐ฟ−1 ๐‘‡๐‘‡ −1 ;
โ„Ž = ๐‘€๐‘€๐‘‡๐‘‡ −3 ๐œƒ๐œƒ −1 ;
si ottiene l’equazione di congruenza:
๐‘€๐‘€๐‘‡๐‘‡ −3 ๐œƒ๐œƒ −1 = ๐ถ๐ถ ๏ฟฝ ๐‘€๐‘€๐ฟ๐ฟ−3
๐‘Ž๐‘Ž
๐‘€๐‘€๐ฟ๐ฟ−1 ๐‘‡๐‘‡ −1
๐‘๐‘
๐ฟ๐ฟ๐‘‡๐‘‡ −1
๐‘๐‘
๐ฟ๐ฟ
๐‘‘๐‘‘
๐ฟ๐ฟ2 ๐‘‡๐‘‡ −2 ๐œƒ๐œƒ −1
๐‘’๐‘’
๐‘€๐‘€๐ฟ๐ฟ๐ฟ๐ฟ −3 ๐œƒ๐œƒ −1
๐‘“๐‘“
da cui è possibile ricavare il sistema di congruenza dimensionale:
0 = −3๐‘Ž๐‘Ž − ๐‘๐‘ + ๐‘๐‘ + ๐‘‘๐‘‘ + 2๐‘’๐‘’ + ๐‘“๐‘“
per ๐ฟ๐ฟ
−1 = −๐‘’๐‘’ − ๐‘“๐‘“
per ๐œƒ๐œƒ
per ๐‘€๐‘€
per ๐‘‡๐‘‡
1 = ๐‘Ž๐‘Ž + ๐‘๐‘ + ๐‘“๐‘“
−3 = −๐‘๐‘ − ๐‘๐‘ − 2๐‘’๐‘’ − 3๐‘“๐‘“
risolto il sistema per 6-4=2 variabili arbitrarie scelte come indipendenti si ottiene:
๐œ†๐œ† ๐œŒ๐œŒ๐‘‰๐‘‰๐‘™๐‘™
โ„Ž = ๐ถ๐ถ ๏ฟฝ
๐‘™๐‘™ ๐œ‡๐œ‡
๐‘š๐‘š
๐‘๐‘๐‘๐‘ ๐œ‡๐œ‡
๐œ†๐œ†
๐‘›๐‘›
si ottiene una relazione fra tre gruppi adimensionali, più precisamente fra i numeri di
Nusselt, Prandtl e Reynolds, già introdotti in precedenza:
๐‘๐‘๐‘๐‘ = ๐ถ๐ถ ๏ฟฝ ๐‘…๐‘…๐‘…๐‘… ๐‘š๐‘š ๏ฟฝ ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ๐‘ƒ ๐‘›๐‘›
Esempi
Flusso laminare su una lastra piana (ad una posizione x)
Flusso turbolento su una lastra piana (ad una posizione x)
Flusso su cilindri e sfere
Flusso in tubi circolari
Flusso laminare in un tubo circolare
Flusso turbolento in un tubo circolare
La convezione naturale
Nella convezione naturale, il moto del fluido è dovuto alla presenza di forze di
galleggiamento, cioè alla contemporanea presenza di un campo di forze di volume
(es. gravitazionali) e al gradiente di densità del fluido.
Le forze di inerzia e quelle viscose restano importanti, ma un ruolo più importante è
giocato dalle forze di galleggiamento.
La convezione naturale
Il regime di flusso in convezione naturale è governato da un numero adimensionale,
detto numero di Grashof, pari al rapporto tra la forza di galleggiamento e la forza
viscosa agenti sul fluido:
๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“ ๐‘‘๐‘‘๐‘‘๐‘‘ ๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘”๐‘” ๐‘”๐‘”โˆ†๐œŒ๐œŒ๐‘‰๐‘‰ ๐‘”๐‘”๐›ฝ๐›ฝโˆ†๐‘‡๐‘‡๐‘‰๐‘‰ ๐‘”๐‘”๐›ฝ๐›ฝ(๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘  − ๐‘‡๐‘‡∞ )๐›ฟ๐›ฟ 3
=
=
๐บ๐บ๐บ๐บ =
=
๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“๐‘“ ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ๐‘ฃ
๐œŒ๐œŒ๐œˆ๐œˆ 2
๐œŒ๐œŒ๐œŒ๐œŒ
๐œˆ๐œˆ 2
dove:
๐‘”๐‘” = accelerazione di gravità (๐‘š๐‘š/๐‘ ๐‘  2 )
1 ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ•
coefficiente
๐œŒ๐œŒ ๐œ•๐œ•๐œ•๐œ• ๐‘๐‘
1
= per i gas perfetti)
๐‘‡๐‘‡
๐›ฝ๐›ฝ =
di dilatazione cubica (1/๐พ๐พ)
(๐›ฝ๐›ฝ
๐‘‡๐‘‡๐‘ ๐‘  = temperatura della superficie (°C)
๐‘‡๐‘‡∞ = temperatura del fluido lontano dalla superficie
๐›ฟ๐›ฟ= lunghezza caratteristica della geometria (m)
๐œˆ๐œˆ= viscosità cinematica del fluido (๐‘š๐‘š/๐‘ ๐‘  2 )
Similmente al ruolo svolto dal numero di Reynolds nella convezione forzata, Il numero
di Grashof fornisce il principale criterio per stabilire in convezione naturale se il flusso è
laminare o turbolento. Esempio:
Lastra piana verticale:
๐บ๐บ๐บ๐บ๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘๐‘ ≅ 109
Determinazione del coefficiente di
scambio termico
Anche per la convezione naturale, può essere determinato il numero di Nusselt Nu
in funzione di altri parametri adimensionali, che, in questo caso, sono Gr e Pr:
๐‘๐‘๐‘๐‘ = ๐‘“๐‘“(๐บ๐บ๐บ๐บ, Pr)
La relazione è generalizzabile per sistemi più complessi con l’espressione:
๐‘ต๐‘ต๐‘ต๐‘ต = ๐’‡๐’‡(๐‘น๐‘น๐‘น๐‘น, ๐‘ฎ๐‘ฎ๐‘ฎ๐‘ฎ, ๐‘ท๐‘ท๐‘ท๐‘ท)
ovvero con una relazione interpolante i dati sperimentali:
๐‘ต๐‘ต๐‘ต๐‘ต = ๐‘ช๐‘ช ๏ฟฝ ๐‘น๐‘น๐‘น๐‘น๐’‚๐’‚ ๐‘ฎ๐‘ฎ๐‘ฎ๐‘ฎ๐’ƒ๐’ƒ ๐‘ท๐‘ท๐‘ท๐‘ท๐’„๐’„
Determinati sperimentalmente il coefficiente C e gli esponenti a, b, c su modelli è
possibile calcolare con la relazione ottenuta il valore di h per situazioni reali
fisicamente simili.
Coefficiente di scambio termico
globale (trasmittanza)
Per i sistemi composti è molto comune utilizzare un coefficiente di scambio termico
globale, o trasmittanza U, espresso in [W/m2 K], che viene definito tramite un
espressione analoga alla legge di Newton:
๐‘„๐‘„ฬ‡ = ๐‘ˆ๐‘ˆ๐‘ˆ๐‘ˆ(๐‘‡๐‘‡∞1 − ๐‘‡๐‘‡∞2 ) = ๐‘ˆ๐‘ˆ๐‘ˆ๐‘ˆโˆ†๐‘‡๐‘‡
Risulta quindi che la resistenza termica totale è data da:
๐‘…๐‘…๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก๐‘ก = 1/๐‘ˆ๐‘ˆ๐‘ˆ๐‘ˆ
La trasmittanza può essere valutata in modo sperimentale, fissando un area di
riferimento e utilizzando l’equazione sopra descritta.
Si nota che, mentre la resistenza termica dipende dal sistema in modo univoco, la
trasmittanza dipende dalla scelta dell’area di riferimento.
Esempi
Raggio critico di isolamento
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