L’ETÀ ARCAICA Le origini mitiche di Roma Il mito delle origini di Roma fonde due leggende, una orientale, incentrata sulla figura del troiano Enea, l’altra occidentale, avente per protagonista Romolo: caduta Troia, Enea approda nel Lazio e sposa Lavinia, figlia del re Latino; Ascanio, figlio troiano di Enea, fonda Alba Longa, sul cui trono si succedono trenta re, fino a Numitore; la vestale Rea Silvia, figlia di Numitore, partorisce due gemelli, Romolo e Remo, figli del dio Marte; nel 753 a.C. Romolo fonda Roma e uccide il fratello Remo, colpevole di aver violato il pomerium della nuova città. La capitolina lupa L’età monarchica Dal 753 al 508 a.C. Roma sarebbe stata retta da sette re. Ai primi quattro (753-616) risalgono la fusione tra Romani e Sabini, i fondamenti civili e religiosi della società romana e l’inizio dell’espansione di Roma nel Lazio. sovrano imprese Romolo combatte contro i Sabini istituisce il senato e la clientela divide il popolo in tre tribù genetiche crea i comizi curiati Numa Pompilio fonda importanti culti e collegi sacerdotali (Salii, flamini, pontefici) Tullo Ostilio distrugge Alba Longa Anco Marzio fonda Ostia, assicurando a Roma uno sbocco sul mare L’età monarchica La seconda fase della monarchia (616-509 a.C.) è segnata dall’influenza etrusca: si procede a riforme politico-militari, l’artigianato riceve grande impulso e vengono realizzate imponenti opere pubbliche. sovrano imprese Tarquinio Prisco bonifica la valle del Foro costruisce la Cloaca Maxima fa edificare il tempio di Giove Capitolino Servio Tullio introduce la tattica oplitica divide i cittadini in sei classi secondo il censo (base per la partecipazione alla vita politica e militare) istituisce le tribù territoriali Tarquinio il Superbo la sua cacciata per iniziativa dell’aristocrazia segna la transizione all’ordinamento repubblicano La società romana nell’età monarchica Fin dall’età monarchica la società romana si presenta divisa in due classi sociali: il patriziato, cioè l’insieme dei discendenti dei patres nominati da Romolo come membri del senato; la plebe, ossia tutti coloro che erano esclusi dall’aristocrazia senatoria. Patrizi e plebei sono legati dall’istituto della clientela, consistente nella protezione giuridica e nel sostegno economico che un membro dell’aristocrazia (patronus) accorda a un plebeo (cliens), il quale a sua volta si impegna a sostenere il patronus politicamente, militarmente e con prestazioni lavorative. L’arringatore L’ordinamento gentilizio All’interno dell’aristocrazia senatoria vige un ordinamento familiare che prevede la divisione in: familiae: gruppi comprendenti liberi e schiavi soggetti all’autorità del pater familias; gentes: raggruppamenti di familiae che riconoscono un antenato comune e sono accomunate da culti religiosi; tribù: in numero di tre, comprendono ciascuna più gentes. Una traccia dell’ordinamento gentilizio è rappresentata dal sistema onomastico romano (i tria nomina): praenomen nomen cognomen Lucio (nome personale) Cornelio (nome gens) Scipione (nome familia) L’età repubblicana In età repubblicana (509-27 a.C.) Roma assurge a potenza egemone nel Mediterraneo e modifica il proprio assetto istituzionale e culturale. Ecco una sintesi delle linee di sviluppo fino al 146 a.C.: ambiti avvenimenti politica estera Roma sottomette la penisola italica (secc. V-II a.C.), la penisola ellenica (sec. II a.C.) e annienta Cartagine (146 a.C.) politica interna si definiscono progressivamente le istituzioni dell’assetto repubblicano (secc. V-I a.C.) società i plebei conquistano l’accesso alle magistrature; nella classe dirigente nasce la distinzione tra ordine senatorio e ordine equestre (secc. V-III a.C.) arte e cultura l’influenza etrusca e poi quella greca stimolano la fioritura delle arti e della letteratura Le tappe dell’espansione romana La prima fase dell’espansione romana consiste nell’acquisizione del controllo sulla penisola italica (509-222 a.C.): Lazio, Italia meridionale, pianura Padana. Con le popolazioni locali vengono instaurati vari tipi di rapporto: conquista con fondazione di colonie, cioè insediamenti di cittadini romani con funzione di controllo del territorio; municipia: condizione concessa ad alcune città assoggettate, distinte in municipia sine suffragio (con diritti civili, ma non politici) e municipia cum suffragio (godimento dei pieni diritti politici); socii: popolazioni non annesse allo stato romano, i cui rapporti con Roma sono regolati da un trattato di alleanza che ne stabilisce gli obblighi. La chimera L’espansione nel Lazio I primi nemici che Roma si trova ad affrontare sono i popoli stanziati nell’attuale Lazio: Etruschi, Sabini, Latini, Equi, Volsci. Ecco le tappe fondamentali della conquista del Lazio. anno avvenimenti 504 a.C. Porsenna, lucumone etrusco di Chiusi, nel tentativo di riportare a Roma i Tarquini viene sconfitto ad Ariccia da Roma, Cuma e dai Latini 494 a.C. i Latini vengono sconfitti dai Romani al lago Regillo; nel 493 a.C. nuovo patto tra Roma e la Lega latina (foedus Cassianum) 458 a.C. il dittatore romano Cincinnato sconfigge Equi e Volsci 396 a.C. Roma espugna la città etrusca di Veio grazie a Furio Camillo 390 o 387 a.C. Roma viene saccheggiata dai Galli di Brenno L’espansione nell’Italia meridionale Nel IV e nella prima metà del III sec. a.C. Roma consolida la sua supremazia sul Lazio e si espande nell’Italia meridionale; la conseguenza inevitabile è lo scontro con Cartagine. anno avvenimenti 343-295 a.C. Roma sconfigge i Sanniti nel corso di tre guerre, l’ultima delle quali si conclude nel 295 a.C. con la battaglia di Sentino 282-272 a.C. Roma combatte contro Taranto, conquistandola 280-275 a.C. Roma sconfigge Pirro re dell’Epiro, alleato di Taranto; si tratta del primo contatto armato di Roma con l’Oriente Pirro La prima guerra punica Nella seconda metà del III sec. a.C. Roma affronta e sconfigge in due guerre Cartagine, assicurandosi il controllo sul Mediterraneo occidentale. La prima guerra punica significa per Roma: l’emergere anche come potenza marittima al di fuori della penisola italica; l’acquisizione della Sicilia, prima provincia (241 a.C.), seguita da Sardegna e Corsica (227 a.C.). Le tappe principali 264 a.C. Roma, chiamata in aiuto da Messina contro Siracusa, sconfigge i Siracusani e i Cartaginesi, loro alleati 261 a.C. prima vittoria navale di Roma a Milazzo 256 a.C. Roma sbaraglia la flotta cartaginese a Capo Ecnomo e porta la guerra in Africa 241 a.C. Roma vince la guerra con la battaglia delle isole Egadi La seconda guerra punica La seconda guerra punica determina l’annientamento di Cartagine, costretta a: consegnare la flotta; cedere a Roma la Spagna; chiedere l’approvazione preventiva di Roma in caso di guerra. Le tappe fondamentali 219 a.C. Annibale espugna Sagunto in Spagna, alleata di Roma 218-217 a.C. vittorie di Annibale (Trebbia, Trasimeno) 216 a.C. vittoria di Annibale a Canne 211-207 a.C. Marcello riconquista Siracusa e Scipione riprende la Spagna 204-202 a.C. la guerra termina a Zama, in Africa, con la vittoria romana Annibale La conquista dell’oriente greco La vittoria su Cartagine segna una svolta imperialistica nella politica estera di Roma, che rivolge la sua attenzione all’oriente greco in una serie di fortunate guerre. Le tappe fondamentali 200-197 a.C. seconda guerra romano-macedonica: vittoria di T. Quinzio Flaminino su Filippo di Macedonia a Cinocefale e proclamazione della libertà dei Greci nel 196 191-188 a.C. guerra contro Antioco III di Siria, conclusa con la pace di Apamea 171-168 a.C. terza guerra romano-macedonica: nel 168 a Pidna Lucio Emilio Paolo sconfigge Perseo di Macedonia; la Macedonia viene smembrata in quattro distretti, poi ridotta a provincia (148) 149-146 a.C. la lega achea tenta di opporsi a Roma, ma Lucio Mummio la sconfigge a Corinto nel 146; la Grecia diventa provincia romana Le conquiste in Occidente Mentre amplia i suoi possedimenti in Oriente, Roma non smette di consolidare ed estendere il proprio dominio in Occidente. Ricordiamo in particolare: anno avvenimenti 225-222 a.C. guerra contro i Galli Insubri (pianura Padana) con vittoria di Marco Claudio Marcello a Casteggio nel 222 a.C. 197 a.C. istituzione di due province nella penisola iberica, sottratta all’influenza cartaginese: Hispania Citerior e Hispania Ulterior 149-146 a.C. terza guerra punica: la reazione di Cartagine alle provocazioni di Massinissa re di Numidia suscita l’attacco dei Romani; Cornelio Scipione Emiliano rade al suolo la città; viene costituita la provincia d’Africa Scipione Emiliano Il senato Nel corso dell’età repubblicana vengono istituite le varie magistrature e se ne definiscono le competenze. Gli unici organi preesistenti all’ordinamento repubblicano sono il senato, i comizi tributi, forse i comizi centuriati. Il senato è l’organo di governo della costituzione romana, formato da 300 senatori a vita, che: convalida le deliberazioni dei comizi; determina l’indirizzo della politica estera; decreta le misure straordinarie di salvezza pubblica (senatusconsultum ultimum). La curia Hostilia I comizi I comizi rappresentano l’espressione della sovranità popolare: sono assemblee del popolo investite di potere decisionale. In età repubblicana vengono convocati tre tipi di comitia: comitia curiata: convalidano le leggi e conferiscono l’imperium, cioè l’autorità civile e militare, ai magistrati che ne hanno diritto; comitia centuriata: eleggono i magistrati forniti di imperium, dichiarano la guerra, votano sulle proposte di legge; comitia tributa: eleggono i magistrati minori (edili e tribuni della plebe, questori), votano alcune leggi. Colonna rostrata Le magistrature L’ordinamento repubblicano prevede le seguenti magistrature: consoli: amministrano la giustizia penale, guidano l’esercito, convocano e presiedono senato e comizi centuriati; pretori: amministrano la giustizia civile; questori: amministrano l’erario, cioè la cassa dello stato, e le finanze degli eserciti; edili: curano gli approvvigionamenti (annona) e i lavori pubblici; censori: redigono il censo (lista dei contribuenti) e la lista degli eleggibili; dittatore: magistrato straordinario con pieni poteri, designato da uno dei due consoli in un momento di grave pericolo per la durata di sei mesi. Canaletto, Foro romano (1743) La parificazione tra patrizi e plebei La monarchia viene spazzata via da una congiura ordita dall’aristocrazia, che si assicura così il controllo del nuovo ordinamento repubblicano. I plebei, nerbo dell’esercito romano, avviano una lunga lotta per l’accesso alle cariche pubbliche. anno avvenimento 494 a.C. secessione della plebe sull’Aventino; istituzione del tribunato della plebe 493 a.C. i plebei possono accedere all’edilità 451-450 a.C. codificazione scritta del diritto (Leggi delle XII Tavole) 445 a.C. lex Canuleia: abolizione del divieto di matrimoni misti 367 a.C. leges Liciniae-Sextiae: aprono ai plebei l’accesso al consolato 300 a.C. lex Ogulnia: i plebei vengono ammessi nei collegia religiosi 287 a.C. lex Hortensia: riconoscimento dei comizi tributi Influssi etruschi Per lo sviluppo della civiltà romana fu determinante il contatto con due popoli di altissimo livello culturale insediati nella penisola italica: gli Etruschi a nord, i Greci delle colonie magnogreche a sud. In particolare l’influenza degli Etruschi si avverte: nell’ingegneria e nell’architettura: l’arco e lo schema di sviluppo urbanistico; in ambito religioso: la pratica augurale e l’aruspicina; in ambito politico: i fasci consolari; in ambito artistico: introduzione e diffusione di molte tecniche artigianali. F Influssi greci A differenza di quello etrusco, l’influsso dei Greci è più stratificato e si estende lungo tutto l’arco della storia romana. Esso si riscontra in vari ambiti: ambito Influenze greche mitologia il mito della fondazione di Roma si collega con la saga troiana religione sincretismo tra divinità greche e romane (interpretatio Romana) lingua alfabeto (con la mediazione etrusca) e grecismi del lessico quotidiano arte e letteratura modelli artistici e letterari cui Roma si ispira a partire dal III sec. a.C. Lisippo, Apoxyòmenos