Dalla cinematica alla dinamica il moto, e le forze che li generano Prof. Roberto Maccagnola moto rettilineo ● per studiare un moto occorre sempre definire un sistema di riferimento cartesiano ● se il moto è rettilineo si usa una retta orientata ● su di essa definiremo l’origine, ciòè il punto di posizione zero ● la posizione di un corpo in movimento sarà variabile nel tempo ed è il valore della coordinata x assunta 0 𝑥(𝑡) La funzione 𝑥 𝑡 indica che la posizione x cambia nel tempo cioè che l’oggetto si muove, questo ci permette di definire la distanza percorsa oppure la distanza tra due oggetti 0 Quindi la distanza si definisce così 𝑥1 = 𝑥(𝑡1 ) 𝑥2 = 𝑥(𝑡2 ) 𝑑 = 𝑥2 − 𝑥1 = 𝑥 𝑡2 − 𝑥(𝑡1 ) 𝑃1 𝑥1 , 𝑦1 y 𝑃2(𝑥2 , 𝑦2 ) P1 Per calcolare la distanza devo fare la differenza vettoriale d P2 𝑑 = 𝑝1 − 𝑝2 x Distanze, accelerazioni e velocità positive vettorialmente Distanze, accelerazioni e velocità negative vettorialmente Punto materiale: si tratta di un’approssimazione matematica e astratta in cui si assume che i corpi in movimento siano dei punti di massa m, questa approssimazione è possibile quando le distanze percorse sono molto più grandi degli oggetti che si muovono. La velocità è una grandezza fisica vettoriale che misura la variazione di posizione nel tempo. Quindi la velocità può essere definita matematicamente: 𝑥 𝑡2 − 𝑥(𝑡1 ) 𝑣 𝑡 = 𝑡2 − 𝑡1 Questa definizione è molto semplice e comoda se la velocità non è cambiata tra i due istanti 𝑡1 e 𝑡2 𝑥 𝑡2 − 𝑥(𝑡1 ) 𝑣 = 𝑡2 − 𝑡1 Questa equazione permette di trovare la velocità quando è costante oppure la velocità media su un intervallo temporale. 0 𝑡𝑛 𝑡3 𝑡2 𝑡1 0 𝑡𝑛 𝑡3 𝑡2 𝑡1 Indicando con ∆𝑡 = 𝑡𝑛 − 𝑡0 l’intervallo temporale in cui andiamo a calcolare la velocità media, spostando 𝑡𝑛 fino ad avvicinarsi a 𝑡0 in modo da avvicinare l’intervallo temporale a zero arriveremo ad un intervallo così piccolo in cui la variazione di velocità si può considerare nulla. Con queste condizioni individuiamo quella che chiamiamo velocità istantanea 𝑣 𝑥 𝑡 + ∆𝑡 − 𝑥(𝑡) 𝑣(𝑡) = lim ∆𝑡→0 ∆𝑡 • L’accelerazione è una grandezza che compare nel moto solo quando il moto è causato da una risultante delle forze non nulle, ciò è specificato dalla seconda legge della dinamica 𝐹 = 𝑚𝑎 • L’accelerazione è quella grandezza fisica che misura la variazione della velocità nel tempo ( quindi la variazione dello stato di moto in accordo con il 1° e il 2° principio della dinamica), pertanto l’accelerazione istantanea può essere definita come la velocità istantanea e quella media in maniera analoga 𝑣 𝑡 + ∆𝑡 − 𝑣(𝑡) 𝑎(𝑡) = lim ∆𝑡→0 ∆𝑡 𝑣 𝑡2 − 𝑣(𝑡1 ) 𝑎 = 𝑡2 − 𝑡1 • Moto che si sviluppa su una retta • Il punto percorre la retta compiendo distanze uguali in intervalli di tempo uguali • È uno stato inerziale quindi la forza agente è nulla Come tutti i moti occorre sempre costruire un sistema di riferimento, per il moto rettilineo uniforme questo sistema di riferimento è una retta orientata, come quella sopra Costruiamo il sistema di riferimento, poniamo la coordinata x=0 per l’istante t=0 Il cambiamento nel tempo della posizione è chiamato velocità, nel moto rettilineo uniforme la velocità è costante e quindi non ha senso parlare di velocità istantanea. La velocità risulta definita: 𝑥 𝑡2 − 𝑥(𝑡1 ) 𝑣= 𝑡2 − 𝑡1 Ora possimo scrivere la legge oraria. LEGGE ORARIA : è l’equazione che descrive il moto e permette di ricavare la posizione assunta dal corpo in movimento (punto materiale) in un determinato sistema di riferimento fissato. LEGGE DELLA VELOCITÀ : è l’equazione che descrive come cambia con il tempo la velocità di un corpo in movimento permettendoci di ricavare tutte le componenti della velocità in ogni istante. Se il moto avviene in una dimensione è sufficiente una legge della velocità e una legge oraria, per il moto nel piano ci servono 2 leggi orarie e 2 leggi della velocità, occorre scriverle sia lungo x sia lungo y, per il moto in 3 dimensioni vanno scritte tre coppie di leggi, lungo x, y, e z. 𝑥0 𝑡=0 Indicando con 𝑥0 la posizione iniziale al tempo 𝑡 = 0 possiamo scrivere la velocità in questo modo 𝑥 𝑡 − 𝑥0 𝑣= 𝑡−0 Dalla quale si ricava la legge oraria del moto rettilineo uniforme 𝑥 𝑡 = 𝑥0 + 𝑣𝑡 E trattandosi del moto a velocità costante la legge della velocità è 𝑣 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 La descrizione del moto si completa con l’accelerazione, cioè con quella grandezza che misura la variazione della velocità e individua la causa del moto. Nel nostro caso il moto avviene senza che vi sia accelerazione e di conseguenza senza forze. 𝑥 𝑡 = 𝑥0 + 𝑣𝑡 legge oraria 𝑣 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 legge delle velocità 𝑎=0 legge dell’accelerazione 𝐹𝑒𝑠𝑡 = 0 dalla seconda legge di Newton I grafici del moto sono rappresentazione cartesiane delle grandezze fisiche del moto in funzione del tempo, essi sono: • Il grafico posizione tempo, che individua la posizione del corpo in moto (lungo l’asse delle ordinate) in funzione del tempo (che sta su quello delle ascisse) • Il grafico velocità tempo, che individua la velocità del corpo in moto (lungo l’asse delle ordinate) in funzione del tempo (che sta su quello delle ascisse) • Il grafico accelerazione tempo, che individua l’accelerazione del corpo in moto (lungo l’asse delle ordinate) in funzione del tempo (che sta su quello delle ascisse) Il coefficiente angolare di questa retta è la velocità del corpo in movimento I corpi rappresentati dalle rette b e c sono quelli che hanno velocità di modulo maggiore a parte dallo stesso punto di c ma essendo il suo grafico caratterizzato da un coefficiente angolare inferiore la sua velocità è minore Il corpo d invece è rappresentato da una retta che ha un coefficiente angolare negativo, pertanto la sua velocità è negativa, si tratta di un corpo che parte lontano e si sta avvicinando Questa è la situazione delle velocità dei corpi rappresentati nel grafico posizione-tempo mostrato precedentemente È una retta orizzontale perché la velocità è costante Lo spazio percorso nel tempo 𝑡1 è dato dall’area sottesa dal grafico delle velocità • È un moto che avviene con accelerazione costante nel tempo • Per la 2° legge della dinamica 𝐹 = 𝑚𝑎 questo moto è generato da una forza costante nel tempo • In maniera più precisa il MRUA è generato da una risultante vettoriale di 1 o più forze che è costante nel tempo Infatti con il termine uniformemente accelerato si indica un’accelerazione costante, naturalmente in 𝑭 = 𝒎𝒂 se l’accelerazione è costante e se la massa non varia un moto del genere può essere causato solo da una forza costante. Senza addentrarci specificatamente nella relatività la massa è legata a forza ed energia, nonché ad una grandezza chiamata impulso. Queste grandezze vedono tutte una dipendenza dalla velocità che diventano evidenti solo a velocità prossime a quella della luce. Pertanto a basse velocità come quelle che sperimentiamo tutti i giorni è lecito considerare l’accelerazione proporzionale alla forza. Ci sono problemi però in cui la massa può variare, infatti un razzo, come quelli che lanciano i satelliti ha una massa composta dal 90 % di carburante e durante il moto questo viene utilizzato comportando una riduzione di massa e una variazione di accelerazione. Questa cosa deve essere specificata in un esercizio. Niente paura, segui i seguenti punti: 1. Determina la forza totale con le regole dei vettori 2. Inverti la seconda legge della dinamica, 𝑎 = 𝐹𝑡𝑜𝑡 𝑚 e calcola l’accelerazione impressa 3. Risolvi il problema con le equazioni di moto che vedremo adesso • Una proprietà del moto rettilineo uniformemente accelerato, scoperta già da Galileo, è che il punto materiale in intervalli di tempo uguali percorre distanze crescenti o decrescenti con una legge di proporzionalità che segue la sequenza dei numeri dispari. • Questa legge ha permesso a Galileo di scoprire la legge del quadrato dei tempi. L’accelerazione è costante pertanto seguendo le stesse indicazioni della velocità per il moto rettilineo uniforme l’accelerazione si può definire come segue: 𝑣 𝑡2 − 𝑣(𝑡1 ) 𝑎= 𝑡2 − 𝑡1 Come al solito poniamo 𝒕𝟏 = 𝟎 e chiamo 𝒗𝟎 = 𝒗 𝟎 la velocità iniziale, allora, per il tempo 𝒕 la precedente equazione diventa: 𝑣 𝑡 − 𝑣0 𝑎= 𝑡−0 𝑣 𝑡 − 𝑣0 𝑎= 𝑡−0 𝑣 𝑡 = 𝑣0 + 𝑎𝑡 Che è la legge delle velocità del moto rettilineo uniformemente accelerato Vediamo ora di ricavare la legge oraria! 𝑣 𝑡 = 𝑣0 + 𝑎𝑡 Abbiamo detto che l’area sotto questo grafico è la distanza percorsa Questo termine ha un contributo 1 di 𝑎𝑡 2 perché è un triangolo di 2 base 𝑡 e altezza 𝑎𝑡 Questo termine ha un contributo uguale ad 𝑣0 𝑡 perché è un rettangolo di base 𝑡 e altezza 𝑣0 Quindi lo spazio percorso risulta: 1 2 𝑆 = 𝑥 𝑡 − 𝑥0 = 𝑣0 𝑡 + 𝑎𝑡 2 Da cui ricaviamo la legge oraria del moto rettilineo uniformemente accelerato: 1 2 𝑥 𝑡 = 𝑥0 + 𝑣0 𝑡 + 𝑎𝑡 2 𝒙𝟎 La descrizione del moto si completa con l’accelerazione, cioè con quella grandezza che misura la variazione della velocità e individua la causa del moto. Nel nostro caso il moto avviene con accelerazione costante e quindi forza costante. 1 2 𝑥 𝑡 = 𝑥0 + 𝑣0 𝑡 + 𝑎𝑡 2 legge oraria 𝑣 = 𝑣0 + 𝑎𝑡 legge delle velocità 𝑎 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 legge dell’accelerazione 𝐹𝑒𝑠𝑡 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 dalla seconda legge di Newton Il grafico posizione-tempo del MRUA è un ramo di parabola che parte dalla posizione iniziale 𝑥0 Il grafico velocità-tempo del MRUA è una retta che parte dalla velocità iniziale 𝑣0 Questo corpo si allontana accelerando aumentando quindi la sua velocità Questo corpo si allontana decelerando , quindi si allontana da noi ma rallenta fino a fermarsi Questo corpo si avvicina (velocità negativa) ma decelera ( riduce il modulo della velocità) con accelerazione positiva