• A se stesso – G. Leopardi Or poserai1 per sempre, stanco mio cor. Perì l'inganno estremo, ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento, in noi di cari inganni, non che la speme, il desiderio è spento2. Posa per sempre. Assai3 palpitasti. Non val cosa nessuna i moti tuoi, nè di sospiri è degna la terra. Amaro e noia la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. T'acqueta4 omai. Dispera l'ultima volta. Al gener nostro il fato non donò che il morire. Omai disprezza te, la natura, il brutto poter che, ascoso5, a comun danno impera6 e l'infinita vanità del tutto. 5 10 15 Finalmente ti placherai. Dentro di me è morta non solo la speranza, ma anche il desiderio delle illusioni che mi furono care. 3 Troppo. 4 Trova finalmente pace. 5 Nascosto. 6 Domina 1 2 Esercizi di comprensione e analisi ATTENZIONE. Data la complessità di questa poesia, li svolgeremo insieme in classe. Il compito per mercoledì 5 febbraio è la simulazione INVALSI fornita in fotocopia. 1) Definisci il metro della poesia, dividendo in sillabe metriche ogni verso e indicando di volta in volta i fenomeni di sinalefe, dialefe, sineresi, dieresi. 2) Esegui la parafrasi del componimento. 3) A chi si rivolge Leopardi? 4) Verso quale destino il genere umano si incammina? 5) Con quali espressioni il poeta fa riferimento alla vita e al mondo? 6) Quale sentimento prova alla fine Leopardi nei confronti della natura e del potere che determina la vita di tutti gli uomini? 7) Per ciascuna delle seguenti figure foniche riporta qualche esempio dal testo: Rime ______________________________________________ Assonanze______________________________________________ Allitterazione __________________________________________ 8) Istituisci un confronto con l’Infinito.