Giacomo Leopardi Nuova categoria nata da un’ispirazione fulminea: ogni tanto faremo cultura guardando da vicino i grandi letterati di ogni tempo. Si comincia dall’Italia e da Leopardi, ma non vi aspettate il manuale enciclopedico: qui andremo a scovare gli aspetti poco noti senza morbosità, ma cercando di arrivare all’anima dell’autore e, se va bene, imparare qualcosa. Come disse il mio relatore in una lezione: I grandi autori sono vivi come voi, semplicemente hanno vissuto in un altro tempo, ma non crediate di essere immuni alla scrittura. “E il naufragar m’è dolce in questo mare” Mai uomo del 1798 fu più contemporaneo di Giacomo Leopardi: appassionato, infinito, immaginifico nel vero senso del termine. Una persona che non poteva vedere un foglio bianco per riempirlo di emozioni, speranze e pensieri. Persino quando queste si affievoliscono, eccolo rinascere in riflessioni vicine alla filosofia. Eppure, gli studenti amano Leopardi per un motivo: è semplice da conoscere, è semplice da amare. Forse uno dei pochi letterati che risulta lineare nel pensiero, in un’evoluzione velocissima: un guizzo di eternità durato solo 39 anni. A dovergli tanto è soprattutto chi scrive. Leopardi ha insegnato a: – Amare i classici, trascorrendo gran parte della sua vita a soddisfare la sua curiosità. Dai greci ai romani, passando per tantissime lingue antiche lungo il percorso. – Fare poesia. Se non fosse stato per lui, probabilmente il verso libero sarebbe arrivato molto più in ritardo nel nostro Paese: le evoluzioni successive (l’Ermetismo, solo per citarne uno) sarebbero state semplicemente impensabili. Ricordiamocene nelle sperimentazioni di genere. – Vivere la vita. La concezione secondo cui Leopardi fu semplicemente un nobile chiuso nel proprio castello riguarda solo una parte della sua vita. Ci piace immaginarlo così, mentre sogna con la piuma d’oca immerso nell’arte. L’immagine è molto sbiadita e a tratti poco convincente: per questo, fortunatamente ci sarà a breve un film (vi ho lasciato il trailer) che, da un primo colpo d’occhio, dovrebbe rendercelo più vicino. Una vita vera si misura dalle riflessioni profonde e da quello che regala ai posteri senza saperlo, con quello scrivere che rappresenta tutto, ma che a una prima impressione sembra non valere nulla. Poco importa, allora, se qualcuno lo dà per scontato nel suo lontano 1837. L’infinito viaggia tra i secoli e arriva qui, a dare nuova linfa alle anime ispirate. Aforismi Mi sono permessa di lasciarti qualche aforisma: chissà che, da una frasetta, qualcuno decida di approfondire l’argomento. Ahi ahi, ma conosciuto il mondo non cresce, anzi scema, e assai più vasto l’etra sonante e l’alma terra e il mare al fanciullin, che non al saggio appare. (vv. 87-90; Ad Angelo Mai) Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor. (vv. 45-46; Ultimo canto di Saffo) Le persone assuefatte a comunicare di continuo cogli altri i propri pensieri e sentimenti, esclamano, anco essendo sole, se una mosca le morde, o che si versi loro un vaso, o fugga loro di mano. (cap. IV; Detti memorabili di Filippo Ottonieri) Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono. (LVII; Pensieri) Puoi trovarne una serie completa su Wikiquote. Leopardi social Sui social network Giacomo vanta diversi tentativi di imitazione: segnaliamo due iniziative a tal proposito. La prima è de IlSole24Ore, che ha creato l’account Twitter @Leopardi_24; l’altro è dell’account che intervistammo un po’ di tempo fa con Foscolo, ovvero @il_leopardi. PS. Su LiberLiber c’è la collezione completa in e-book delle opere di Giacomo. Ti invito a guardare ai primi versi giovanili.