Specie alloctone Joachim Langeneck Università di Pisa, Dipartimento di Biologia Cosa è una specie alloctona? • “sono considerate “aliene” tutte le specie rinvenute al di fuori del loro areale nativo di distribuzione e del loro areale di possibile espansione naturale, la cui introduzione è legata volontariamente o involontariamente all’azione dell’uomo” (Definizione GSASIBM) • Atlante delle specie alloctone (CIESM) Atlante CIESM • Per essere inclusa nell’atlante una specie deve essere stata segnalata non prima del 1920 se lessepsiana; non prima del 1960 se di altra provenienza (1950 per i crostacei). • Criterio non oggettivo! Una specie è alloctona a prescindere da quando sia stata introdotta! • Lista anche specie entrate in tempi recenti attraverso lo Stretto di Gibilterra, che non corrispondono alla definizione di alloctone! Solo specie nuove? • I ripopolamenti di specie d’interesse alieutico o venatorio possono determinare l’arrivo di genotipi non nativi. • Esempio: Salmo trutta nell’area Mediterranea Modalità di introduzione 1) Volontaria 2) Involontaria 3) Specie lessepsiane 4) ? Introduzione volontaria: ripopolamenti • A scopo venatorio e alieutico • Sporadici in ambiente marino Phasianus colchicus Oncorhynchus mykiss Introduzione volontaria: acquacoltura Procambarus clarkii Venerupis philippinarum Pagrus major …e per errore insieme a specie commerciali Hexaplex trunculus Rapana venosa Crepidula fornicata Introduzione volontaria: lotta biologica • Dopo alcuni esperimenti disastrosi si tende ad evitare questa soluzione Euglandina rosea Gambusia holbrooki Beroe ovata Introduzione involontaria: ballast waters • Acque di zavorra delle navi mercantili • Larve, ma anche organismi adulti di numerose specie • Dry ballasts: le prime invasioni transatlantiche hanno la stessa età delle prime esplorazioni. All’epoca – e fino alla fine del 1800 – le zavorre consistevano in pietre e fango, che ospitavano numerosi organismi Una grandissima varietà di organismi! Rhithropanopeus harrisii Oplegnathus fasciatus Callinectes sapidus Mytilopsis sallei Una grandissima varietà di organismi! Sabella spallanzanii Branchiomma luctuosum Xenostrobus securis Hediste diversicolor Introduzione involontaria: Fouling • Come per le dry ballasts, le introduzioni più antiche sono legate al fouling navale. • Specie principalmente sessili, possibilmente anche vagili. • Specie perforatrici del legno: Teredinidae, Limnoria spp., Chelura terebrans… • A causa della loro antichità, queste invasioni sono difficili da tracciare Fouling Styela plicata Ficopomatus enigmaticus Teredinidae Introduzione involontaria: acquariofilia • Successo generalmente scarso, ma con eccezioni rilevanti… • Maggiore impatto in acque dolci Caulerpa taxifolia Pterois volitans Migrazione lessepsiana • Canale di Suez aperto nel 1869 • 1960-1969 la salinità dei Laghi Amari si abbassa al punto da rendere possibile una immigrazione regolare dal Mar Rosso • Barriera posta dal Delta del Nilo Migranti lessepsiani • Specie termofile, si stabiliscono rapidamente nel Mediterraneo orientale, impiegano più tempo per invadere il bacino occidentale. • Principalmente di fondo mobile: i fondi duri mediterranei sono molto diversi da quelli del Mar Rosso (assenza di madrepore coloniali…) • Specie costiere, di dimensioni ridotte. • Hanno esigenze ecologiche poco rappresentate nel Mediterraneo. Migranti lessepsiani Fistularia commersonii Siganus luridus Conomurex persicus Atergatis roseus Migranti lessepsiani Bursatella leachii Aplysia dactylomela Lagocephalus sceleratus Scarus ghobban Migrazione antilessepsiana • Poche specie Salinità più alta nel Mar Rosso Maggiore diversità… Dicentrarchus punctatus Sphaerodiscus placenta Alloctoni oppure no? • Specie termofile che negli ultimi anni hanno espanso il loro areale o sono diventate più frequenti: NO. • Vagrants, cioè specie la cui presenza nel Mediterraneo è sporadica: NO. • Specie criptogeniche: ? • Specie di introduzione dubbia: ? Specie termofile mediterranee Thalassoma pavo Nodilittorina punctata Sparisoma cretense Sphoeroides pachygaster Specie termofile atlantiche Acanthurus monroviae Maja goltziana Pomadasys incisus Enchelycore anatina Vagrants Galeocerdo cuvier Physalia physalis Zenopsis conchifer Megaptera novaeangliae Specie criptogeniche • Generalmente macroalghe o invertebrati. • Tassonomia complessa o incerta • Specie a distribuzione ampia, ma non molto frequenti. • Potrebbero essere organismi introdotti, ma anche specie che sono sempre esistite nell’area (o hanno ampliato la loro distribuzione in maniera naturale). Specie criptogeniche Hypleurochilus bananensis Chaetozone corona Anteaeolidiella lurana Specie di introduzione dubbia • In alcuni casi non è semplice capire se una specie è stata introdotta, o semplicemente ha espanso il suo areale in maniera naturale, anche se aiutata da un cambiamento delle caratteristiche ambientali… Percnon gibbesi Regola di Williamson • Su 10 specie introdotte, solo 1 riesce a stabilirsi in un nuovo territorio. • Su 10 specie stabilite in un nuovo territorio, solo 1 acquisisce caratteristiche di invasività. • Sarà sempre vero? Difficile a dirsi… Cos’è una specie invasiva? • Definizione 1: Una specie non nativa la cui introduzione determina danni economici o ambientali. • Definizione 2: Una specie non nativa la cui introduzione e naturalizzazione è seguita da una forte espansione demografica. Quali caratteristiche definiscono un buon invasore? • Grande adattabilità ai nuovi ambienti • Tolleranza ad una forte variabilità dei parametri ambientali. • Selettività alimentare ridotta • Elevato tasso di riproduzione • Efficienti meccanismi di dispersione Perché una specie alloctona ha successo? • Scarsità o assenza di competitori • Scarsità o assenza di predatori e parassiti • Ambienti stressati, caratterizzati da una bassa diversità specifica, che offrono possibilità di insediamento scarsamente sfruttate. Effetti sugli ambienti invasi • Generalmente una specie alloctona ha effetti negativi sui popolamenti invasi. • Competizione tra specie caratterizzate da simili esigenze Caulerpa taxifolia VS Posidonia oceanica Siganus luridus VS Sarpa salpa Venerupis philippinarum VS Venerupis decussata Effetti sugli ambienti invasi • Omogeneizzazione dei popolamenti invasi e alterazione delle loro caratteristiche Costruzione di reef da parte del polichete Ficopomatus enigmaticus Strutturazione di tappeti monospecifici da parte di organismi sessili Effetti sugli ambienti invasi • Aumento della pressione di predazione sui popolamenti nativi, in particolare sulle forme giovanili. • Alterazione dei rapporti tra le specie autoctone Danni per l’essere umano 1. Danni economici I. Diretti II. Indiretti 2. Danni sanitari Eradicazione • Possibile per specie a strategia K – di grandi dimensioni, generalmente non buoni invasori. • Le specie invasive di norma vengono rilevate troppo tardi, quando si sono già naturalizzate. Eradicazione • Il controllo demografico non solo è difficile, ma in alcuni casi rischia di peggiorare la situazione. • La politica migliore consiste nell’evitare l’introduzione di organismi, ad esempio trattando le acque di zavorra prima di liberarle nell’ambiente. Hanno sempre effetti negativi? • Nelle salt-marshes nordamericane la forte rarefazione dei predatori autoctoni ha determinato un aumento incontrollato dei granchi erbivori Sesarma reticulatum • Il consumo da parte di S. reticulatum determina il collasso delle piante alofile che caratterizzano le salt-marshes, conducendo ad un ambiente quasi desertificato. • L’introduzione accidentale del granchio europeo Carcinus maenas, che sostituisce i predatori nativi nel controllare la densità e l’attività dei granchi erbivori, determina un recupero delle comunità vegetali delle saltmarshes (Bertness & Coverdale, 2013)