Arteterapia CAPITOLO 1 L'arteterapia è nata dall'idea che le immagini artistiche possano aiutarci a capire chi siamo, a esprimere sentimenti e idee impossibili da comunicare a parole, ad arricchire la vita attraverso l'espressione di sé. L'arteterapia è praticata con soggetti molto diversi (bambini, adolescenti, anziani, disabili, reduci di guerra..). Ci sono diversi equivoci riguardo questa pratica, perchè l'arteterapia è un processo che può essere compreso solo con l'esperienza diretta. Sostanzialmente è un mix tra arte e psicologia. Arteterapia è disegnare dall'intimo→ chiede di esplorare l'esperienza interna, l'accento è sull'espressione di immagini che affiorano da dentro, non su ciò che si vede nel mondo esterno (diverso da scuole d'arte). In arteterapia c'è lo specialista che segue il soggetto mentre produce il suo lavoro, lo orienta e lo sostiene. L'individuo concentra l'attenzione sulla sua attività, per dare un senso al prodotto artistico. In questo caso c'è una partecipazione attiva del soggetto (vs altre forme di terapia). Definizioni specifiche arteterapia: 1- processo della creazione artistica ha potere curativo (fare arte è processo terapeutico): arte come terapia. 2- Arte è un mezzo di comunicazione simbolica, psicoterapia mediante l'arte, sottolinea il valore dei prodotti come mezzo di comunicazione di problemi, emozioni e conflitti. Con la guida e il sostegno del terapeuta l'arte favorisce la presa di coscienza, aiutando a risolvere conflitti, superare problemi e formulare nuove percezioni, che a loro volta conducono a cambiamenti positivi. Le immagini sono una forma di comunicazione non verbale ed è naturale chiedersi se abbiano significati comuni. Alcuni psicoterapeuti hanno cercato analogie con disegni-traumi-disturbi per interpretarli, ma la parte fondamentale non è che il terapeuta interpreti le creazioni, ma che sia la persona che li ha fatti a farlo! Se guardo un quadro prodotto in terapia e non chiedo all'autore cosa vuol dire rischio di imporre il mio significato. Deve essere la persona stessa che produce l'immagine a decidere cosa significa. Pensiero visivo: Il pensiero visivo è la capacità di organizzare per mezzo di immagini i nostri sentimenti, pensieri e percezioni circa il mondo circostante. Molti ricordi del periodo preverbale sono sotto forma di immagini. Le esperienze traumatiche spesso sono codificate sotto forma di immagini (il cervello agisce come una macchina fotografica quando viviamo questi eventi – catastrofi naturali, atti di violenza). Storia di Carla: giovane donna porta disegni alla terapeuta per farli interpretare, abusata dal padre da piccola, alcuni disegni sembravano fatti da un bambino. Disegnare le è servito per comunicare cosa era successo, prima di poter accettare consciamente la realtà delle sue esperienze infantili. L'arte l'ha aiutata a rievocare ricordi d'infanzia e a esprimere sentimenti e pensieri non consapevoli o accessibili alla parola. L'espressione artistica può far esprimere allo stesso tempo aspetti complessi e contraddittori. L'arteterapia può essere usata coi bambini che hanno un vocabolario limitato ma comunicano bene con l'arte. Esperienza sensoriale: Disegnare, dipingere, scolpire hanno carattere sensoriale perchè chiamano in causa vista, tatto, udito e altre modalità sensoriali. Gli aspetti tattili dell'arte (creta, tinte..) possono essere gratificanti e rilassanti, e questo aiuta il processo di guarigione delle ferite emotive. Liberazione emotiva: Arteterapia può essere utile per manifestare le emozioni – catarsi – liberazione di intense emozioni. Per alcune persone è catartico parlare di ciò che hanno rappresentato delle immagini prodotte, soprattutto esperienze o sentimenti traumatici. L'arteterapia è una delle poche terapie in cui si crea un prodotto tangibile, che può essere anche riguardato a distanza di tempo e si possono trovare significati diversi. (documentare per rielaborare). Due aspetti fondamentali dell'arteterapia sono il processo creativo e la comunicazione simbolica. Ma è anche un'attività che favorisce l'autostima, incoraggia a sperimentare e insegna nuove abilità. Se si fa arte da soli ci si può rilassare ma col terapeuta è una vera terapia. Il terapeuta offre incoraggiamento, motivazione, accettazione e affermazione positiva. E non serve essere bravi a creare arte, qui l'idea è che tutte le espressioni artistiche sono accettabili. Disegnando o dipingendo cominciamo il processo di esplorazione delle nostre credenze profonde, possiamo scoprire la ragione del dolore o trovare le fonti della gioia. CAPITOLO 2 Gli esseri umani hanno sempre creato l'arte per fini magici, per proteggersi dalle disgrazie e per esprimere ansia e paura, è sempre stata usata come strumento terapeutico. Segni e figure simili appaiono in culture di ogni parte del mondo. I principi dell'arteterapia sono stati influenzati anche dall'avvento della psichiatria moderna. Freud e Jung hanno iniziato a interessarsi dell'arte per esprimere l'inconscio. Jung ha elaborato l'idea di un inconscio collettivo, con simboli universali che si trasmettono tra generazioni con arte e mitologia. Studiando Jung e Freud gli psicoterapeuti si sono resi conto che le immagini potevano dare informazioni che le sole parole non riuscivano a veicolare. Alla fine del 1800 nasce interesse per la produzione artistica dei malati di mente. Raccolta di quadri da ospedali psichiatrici. Questi sono l'art brut o outsider art. Nascono i test proiettivi (il più famoso è quello di Rorschach – macchie e si chiede cosa vedono i pazienti, con ciò si dovrebbe capire la personalità). Si inizia a studiare anche il disegno per capire se ci sono indizi di malattia mentale. Durante tutto il Novecento correnti artistiche che vogliono indagare l'inconscio (surrealismo, espressionismo..). Nesso creatività – follia: molti artisti erano tormentati, il disturbo psichiatrico favorisce l'opera d'arte? Van Gogh era depresso, problemi familiari, la sua pittura nasce dalla sofferenza psichica, e molti artisti dicono che le avversità li ispirano; ma la creatività non sempre deriva dal tormento emotivo. Alcuni studiosi collegano il genio artistico con la follia, ma molte persone hanno trovato nell'arte la salvezza dalla malattia mentale, per loro la creatività è un mezzo per affrontare turbe emotive, non una conseguenza dei problemi psicologici. L'arteterapia si è sviluppata dalla psicoanalisi, a metà '900 si inizia a pensare che il processo creativo dell'arte può favorire la riabilitazione, il cambiamento e la crescita personale. L'arte come modalità terapeutica nasce grazie a Margaret Naumburg, (pensava che l'espressione artistica servisse a manifestare fantasie inconsce e che le immagini create dai pazienti fossero una forma di linguaggio simbolico) e a Edith Kramer per cui era fondamentale l'atto creativo in sé e per sé. Visione della Kramer più incentrata sul processo artistico, quella della Naumburg più sul prodotto. Dagli anni '70 in medicina ci si è resi conto che il legame mente-corpo è importante per risultato del trattamento e le terapie devono agire su entrambi. I metodi più noti sono: meditazione, ipnosi e psicoterapia. Anche le pratiche spirituali hanno potenziale terapeutico. Il processo creativo permette di confrontarsi con conflitti emotivi, capire e accettare i sintomi, l'arteterapia quindi è un intervento mente-corpo. La funzione delle arti in campo medico è simile a finalità dell'arteterapia: servirsi dell'arte nel processo di cura, guarigione e convalescenza. Progetti per adolescenti a rischio (RAW) bambini autistici, depressi e casi clinici. CAPITOLO 3 L'arteterapia si è concentrata molto sul trattamento della malattia mentale, dell'handicap, ma rappresenta un metodo utile anche per chi è “sano”. I non artisti si accostano meglio all'arteterapia perchè non hanno stili già costituiti, che interferiscono nel processo terapeutico. In età prescolare e scolare tutti noi usavamo l'arte poi dai 10-11 anni si smette, a volte anche per evento traumatico (qualcuno che ti dice che è brutto quello che hai fatto). Non c'è bisogno di essere bravi, nell'arteterapia il valore, la dignità e l'autonomia delle persone sono rispettate e sostenute. Fare arte è un processo intuitivo, non ci sono processi razionali, come nel gioco. Quello che conta è il processo, non il prodotto, anche se viene naturale analizzare la propria opera con sguardo critico. In arteterapia la bellezza di un'immagine è meno importante del piacere che si ricava dal crearla. Un'altra cosa importante è lasciarsi assorbire dall'attività. In qualunque forma di terapia il processo terapeutico prende le mosse da una intenzione personale, decidere di lavorare su un problema è il primo passo verso il cambiamento; a volte si ha già un obiettivo, a volte il terapeuta può aiutare a definirlo. Fare arte da soli ha effetto positivo che può essere potenziato lavorando con uno specialista che aiuta ad approfondire l'esplorazione del processo e il contenuto delle immagini. L'arte può innescare una trasformazione positiva, il suo potere sta nel processo creativo. CAPITOLO 4 Dopo Freud e Jung si è affermata l'idea che la creatività sia a disposizione di chiunque, una qualità condivisa da tutti, chi più chi meno. I tratti che caratterizzano il processo creativo sono: spontaneità, atteggiamento ludico, immaginazione, originalità, intuizione..La creatività è la tendenza ad abbattere le barriere e rifiutare i preconcetti. Le fasi del processo sono: preparazione, incubazione, illuminazione, verifica. Il processo creativo che interviene nell'attività artistica è curativo. Anche il processo terapeutico riguarda la soluzione di problemi. L'arteterapia è un processo che consiste nell'esplorare, modificare e creare immagini, lavorando a partire dall'immaginazione verso l'ignoto. Per promuovere la creatività bisogna avere un atteggiamento permissivo, non preoccuparsi di quello che possono pensare gli altri, lasciar perdere l'autocritica, accettare che non ci sono risposte giuste o sbagliate e metterci impegno e passione. Allentare le briglie e rilassarsi spesso è necessario nel processo dell'arteterapia. È utile rilassarsi prima di mettersi al lavoro. CAPITOLO 5 Servono un ambiente adatto, materiali semplici. Bisogna allestire un ambiente che favorisca la creatività, bisogna adattarli ai pazienti e allo spazio fisico che c'è. È importante che lo spazio prescelto ispiri sicurezza e fiducia e garantisca privacy. Atteggiamento non giudicante perchè persone traumatizzate possano sentirsi libere di esprimersi. Rivedere nel tempo i propri lavori è parte del processo terapeutico. Incoraggiando le persone a tenere al sicuro i propri lavori, si dà il messaggio che i loro prodotti e le loro abilità hanno valore. CAPITOLO 6 In arteterapia ci sono due impostazioni possibili: direttiva, cioè dare istruzioni e assegnare temi precisi, e non direttiva, non esiste un argomento dato o una maniera specifica di eseguirlo. Nel secondo caso è arte spontanea che indica disegni, dipinti..senza idee preconcette. Entrambi gli accostamenti sono utili, si usa l'uno o l'altro a seconda del paziente, della situazione, degli obiettivi..Le espressioni artistiche dei malati mentali erano spontanee, l'associazione libera usata in psicoanalisi è una forma di espressione spontanea. La tecnica dello scarabocchio era usata per far emergere dall'inconscio immagini spontanee per incoraggiare le associazioni libere nelle sedute di terapia. Il disturbo da stress post-traumatico è una sindrome che può derivare da gravi esperienze di violenza, guerra o calamità naturali. Spesso chi ha vissuto direttamente queste esperienze presenta disturbi da stress e conserva sotto forma di sogni, ricordi e flashback immagini potenti di ciò a cui ha assistito. L'attività artistica può essere d'aiuto per esprimere quel tipo di trauma e comunicare la paura, la rabbia e il dolore associati (si può usare la tecnica dello scarabocchio). Creare immagini spontanee non è la pillola della felicità, lo scopo è comunicare sentimenti, pensieri, idee rendendoli visibili e tangibili. Una volta messi sulla carta è possibile reagire, descriverli ed elaborarli. Si possono anche conservare le immagini spontanee (farne un diario). Il mandala, forma circolare, offre un certo grado di stabilità, permette una creazione spontanea in una struttura focalizzata, si può fare quando le persone sono disorientate, ansiose, sperdute. Per adolescenti a rischio il mandala ha effetto calmante e rassicurante. Fare un mandala vuol dire disegnare un'immagine entro uno spazio circolare. CAPITOLO 7 In psicoterapia ciò che conta è prendere coscienza dei sentimenti ed esprimerli, anziché evitarli o nasconderli. A volte esprimere i sentimenti a parole è difficile, le emozioni, quelle dovute a traumi, crisi, perdite, sono difficili da articolare. Non riuscendo a parlarne molti le ricacciano indietro. Con l'arte si possono rendere concreti e tangibili eventi dolorosi e spaventosi, con un effetto liberatorio. Il lavoro artistico aiuta a recuperare l'equilibrio psicologico. Il processo della creazione artistica si è rivelato molto efficace nell'aiutare individui di ogni età a esprimere sentimenti troppo intensi legati a eventi catastrofici. I BAMBINI E LE IMMAGINI DEL TRAUMA: La maggior parte dei bambini, malgrado esperienze dolorose, trova conforto nell'atto di creare arte. Per i bambini che hanno subito violenze disegnare è un modo per comunicare qualcosa di cui magari avrebbero paura a parlare, o che non sanno esprimere se sono molto piccoli. È importante comunicare attraverso l'arte anche se sentono di non poterne parlare con nessuno. L'arteterapia è preziosa anche per bambini che hanno vissuto catastrofi naturali (uragani, tsunami). Quelli che riescono a comunicano con i disegni anche i temi dell'assistenza e del soccorso tendono a riprendersi dal trauma più in fretta di quelli che non immaginano di ricevere aiuto da altri. Disegnare può offrire al bambino l'esperienza del controllo in risposta alla paura di altre distruzioni, dandogli il senso di contare sulle proprie forze. L'arte può aiutare anche gli adulti a superare traumi infantili. L'arte è usata anche per esprimere il lutto e la perdita, utile per elaborazione del lutto. Nel lutto molti fanno opere commemorative non solo per trovare un sollievo emotivo, ma anche per ricordare la persona scomparsa. Per tutti quelli che hanno subito la perdita di una persona cara, produrre arte è un modo di ricostituire se stessi dopo il lutto, esplorando ed esprimendo i sentimenti con immagini visive. Arteterapia utile anche per perdite dovute alla violenza terroristica. L'arteterapia permette alle vittime di del trauma di comunicare la loro sofferenza interiore in modo non verbale e meno diretto. Il disturbo da stress p-t. può colpire adulti e bambini. Importante la condivisione dell'esperienza se è una catastrofe, in gruppo e dovevano tenere un diario. Il terapeuta in questi casi rischia di essere colpito da una sorta di stress post-traumatico secondario attraverso l'ascolto e la visione di contenuti dolorosi e violenti, può ricorrere anche lui all'arte. L'arteterapia punta sulla comunicazione dei sentimenti in forma visiva. Le emozioni sono un punto di partenza significativo per l'esplorazione di sé. Non ci sono modi giusti o sbagliati di esprimere le emozioni con l'arte, ognuno di noi le comunica a suo modo e ha un personale linguaggio visivo per esprimere la propria emotività. L'arte, oltre che per comunicare il trauma e il lutto, può essere un mezzo per consolarsi e prendersi cura di sé. CAPITOLO 8 Da vari studi sappiamo che nei sogni di pazienti affetti da TBC era frequente l'idea di soffocamento, mentre le persone che soffrono di ulcera sognano buchi nello stomaco, in entrambi i gruppi queste immagini oniriche comparivano molto prima che venisse diagnosticata la malattia!!). Anche espressioni artistiche possono esprimere sintomi, decorso malattia e cambiamenti delle condizioni fisiche. In arteterapia spesso adulti e bambini esprimono un malessere fisico. Il nero e il rosso sono spesso usati dai bambini per esprimere il dolore fisico (non è che adesso il nero è sempre malattia). L'uso del colore è legato a emozioni e a sensazioni fisiche. Attività artistica importante per la cura dello stato fisico, sia per la ripresa che per imparare a far fronte alle malattie. Molti pazienti dicono che quando stanno creando si elevano dimenticando la malattia e vincono il dolore, questo elemento di trascendenza è uno degli aspetti terapeutici più importanti dell'arte. Molti artisti hanno usato la pittura per comunicare la loro lotta contro la malattia e la sofferenza (Frida Kahlo). Impegnarsi in un processo creativo può innescare cambiamenti positivi nell'organismo. Lo scopo dell'apertura ai sentimenti è capire l'origine del malessere e risolvere i conflitti. Aprirsi agli altri può favorire anche il benessere fisico, in quanto è salutare comunicare sentimenti intensi e disturbanti. Se sentimenti cattivi vengono tenuti dentro possono avere sull'organismo conseguenze dannose. Le persone con una malattia grave hanno spesso due teorie per spiegarla, una scientifica (diagnosi e terapia) e una privata, conscia o inconscia che può generare paure, ansie e confusione. L'arteterapia nel contesto medico è usata per aiutare i pazienti ad affrontare il disagio emotivo, ad esprimere cosa provano nei confronti della malattia.. il terapeuta può proporre a bambini in attesa dell'operazione attività che li incoraggino a manifestare i sentimenti ed esplorare la percezione del proprio corpo e delle sue alterazioni. Di recente sono aumentati i programmi di attività creative nei contesti ospedalieri: non sempre queste iniziative rientrano nella definizione di arteterapia, ma hanno comunque effetti terapeutici. L'immaginazione guidata (immaginare eventi o scene varie in uno stato di rilassamento) è sempre più usata nella cura del cancro e di altre malattie. Negli ultimi tempi l'uso delle immagini mentali è diventato un aspetto importante della medicina alternativa e tradizionale, con ricerche sui legami tra immagini mentali e stato di salute. La visualizzazione guidata può ridurre la depressione, l'ansia e il pensiero negativo, cosa che a sua volta può favorire la guarigione, può ridurre la pressione arteriosa e il ritmo cardiaco e alleviare effetti collaterali medicamenti (chemio). Rappresentare col disegno i sintomi fisici dà l'impressione di poterli controllare. L'arte nei momenti di crisi può essere efficace, rivelatrice e anche misteriosa. È importante il sostegno degli altri per avere assistenza emotiva. CAPITOLO 9 La pratica dell'arteterapia avviene spesso in gruppo, molti ospedali (anche psichiatrici) hanno attività artistiche per gruppi di pazienti. Fare arte in gruppo ha dei vantaggi: istillare la speranza, interazione, universalità, catarsi e altruismo. I due gruppi di arteterapia più importanti sono il gruppo psicoterapeutico e lo studio aperto. Il gruppo psicoterapeutico: in questi gruppi il terapeuta ha ruolo attivo, decide temi e direttive e organizza le attività in base a quello che osserva nei partecipanti o di ciò che essi intendono trattare. Alcuni gruppi di terapia svolgono funzione di sostegno, per malati, persone in lutto, figli di alcolisti. L'attività dei gruppi può essere circoscritta nel tempo. In alcuni casi il terapeuta organizza un'attività in cui il gruppo collabora alla creazione di un unico prodotto. Alla fine dell'attività segue di solito una discussione. Gruppo di arteterapia per vittime di violenze sessuali infantili → alla fine del programma le partecipanti sentivano che aver condiviso le proprie immagini con chi aveva avuto lo stesso trauma assicurava loro di non essere sole. L'arte le aveva aiutate a esprimere sentimenti e ricordi di cui non era facile parlare. Le tecniche più comuni per incoraggiare gli scambi tra partecipanti e stimolare le interazioni sono il lavoro di gruppo e il lavoro in coppia. L'arteterapia familiare si usa in diverse situazione; di solito la famiglia viene in terapia perchè c'è un membro con un problema (figlio disabile, adolescente problematico..) un vantaggio dell'uso di questa terapia è che offre a tutti i membri un mezzo di espressione e comunicazione. In casi come quello di Nora (marito violento, figli la proteggono) l'arteterapia è un processo lungo e non basta un disegno per risolvere subito problemi complessi. È stata utile perchè lo stress di rievocare esperienze traumatiche è stato alleviato con l'uso di espressioni meno dirette (metafore, immagini visive). Studi aperti: erano molto simili a corsi di pittura o scuole d'arte per gli adulti, chi li frequentava poteva andare a venire (da qui il nome di studio aperto) quando il laboratorio era in funzione e c'era il terapeuta. L'atmosfera del gruppo aperto favoriva la creatività e l'espressione di sé. CAPITOLO 10 La maggior parte degli arteterapeuti ritiene che sia importante far parlare le persone delle immagini che hanno prodotto. La “cura della parola” può alleviare e risolvere esperienze, ricordi e sentimenti disturbanti; e che sia importante la presa di coscienza sulla causa e l'effetto del trauma vissuto. L'arteterapia si basa sull'alleanza terapeutica: questa implica un rapporto di fiducia tra terapeuta e paziente per conseguire obiettivi terapeutici comuni. L'orientamento teorico ha il suo peso nella relazione, si possono adottare diversi approcci. Libera associazione e interpretazione: usata dalla Naumburg, necessità di rendere conscio l'inconscio. Impostazione sul modello psicoanalitico, tramite tecnica dell'associazione libera. Importante il concetto di transfert (modo in cui il paziente risponde inconsciamente al terapeuta come se fosse una figura significativa del suo passato). Il transfert serve al terapeuta per capire ciò che il paziente pensa e sente, in particolare conflitti non risolti, e può incoraggiarlo ad esplorare ed elaborare con libera associazione e interpretazione. Immaginazione attiva: aiuta ad esplorare noi stessi attraverso la metafora e a sviluppare una nostra narrazione spontanea per favorire comprensione, presa di coscienza e crescita personale. Tecniche della Gestalt: terapia della Gestalt non si occupa del passato ma del qui e ora, quali situazioni creano problemi, no transfert perchè così si evita la relazione diretta terapista-paziente. Privilegia una visione olistica, i metodi della Gestalt sono usati per far capire meglio alle persone che ruolo hanno nel gruppo e per aiutarle a scoprire attraverso il lavoro di gruppo nuovi aspetti di sé. Il punto focale di questo metodo è sviluppare ed esprimere con le immagini un significato personale, a partire dalla prospettiva del qui e ora. Terapia centrata sul cliente: questa terapia punta alla realizzazione di sé e alla scoperta personale di un significato mediante l'auto-espressione. Idea che il processo creativo sia terapeutico e che tutti abbiano la capacità innata di essere creativi. Impostazioni sistemiche: secondo questa teoria il modo migliore per capire una persona è valutare le sue relazioni familiari. Così i problemi emotivi di una persona sono visti come espressione di un problema più ampio che coinvolge tutti i familiari. Le attività artistiche si possono usare anche per aiutare i membri della famiglia a risolvere creativamente i problemi e si possono inventare esercizi specifici per migliorare le loro competenze interpersonali nell'ambito familiare. Le arti creative nel counseling: è combinato con le arti visive; disegni, collage o altre attività aiutano la persona a ricercare soluzioni piuttosto che cercare spiegazioni all'origine del problema. Il counseling che fa leva sulle arti creative può usare strategie narrative; qui l'espressione artistica diventa una forma di esternalizzazione del conflitto rendendolo visibile. La terza mano: terapeuta dà una mano, aiuta a non far crollare sculture, per chi non riesce ad usare bene le mani Arteterapia integrata: utilizzo anche di danza, musica, drammatizzazione, gioco, scrittura..I terapeuti che usano questa impostazione integrata ritengono che permetta una comprensione più profonda, perchè sollecita più dimensioni sensoriali. Scrittura e poesia: scrivere su avvenimenti traumatici può avere effetti salutari e ridurre l'ansia Con i bambini spesso si usa la ludoterapia che prevede utilizzo di giocattoli terapeutici, giochi strutturati, bambole e altro materiale. La combinazione di arte e gioco offre ai bambini la possibilità di riprendersi da esperienze stressanti attraverso una grande varietà di simboli, sia creandoli in proprio che con l'uso di metafore. Metodi integrati: terapeuti che utilizzano una combinazione di tutte le tecniche descritte, per ottenere l'esperienza terapeutica ottimale per quel paziente o quel gruppo.