URSS: Ё ë 1922-1924: Lenin 1924-1953: Stalin 0235 Ж 381 Ž ж 382 ž 6 Marzo-14 Marzo 1953: Georgij 1953-1964: Nikita Chruŝëv 203 Ч 268 Č 1964-1982: Leonid Brežnev Ч 269 č 1982-1985: Konstantin Černenko Ш 352 Š Ш 0353 š 1985-1991: Michail Gorbačëv Malenkov EPOCA DELLA STAGNAZIONE (zastoj) Brežnev sostanzialmente allontana dai ruoli di responsabilità le figure a lui più scomode e colloca in posizioni di potere persone a lui legate, perpetrando una dinamica di clientelismo. La sua figura, inizialmente non del tutto percepita come leader (p. 14), segue una parabola ascendente e ripristina ail culto della personalità del segretario generale. Dal 1985 al 1980 si cancellano gli effetti della politica distensiva di Chrušëv e il potere repressivo torna a sferrare i propri colpi a tutto ciò che minacciasse lo status quo, prediligendo forme esemplari di punizione. Černenko sostiene la politica di Brežnev, reprimendo in particolar modo le opere che toccano la gioventù, oggetto di un’ossessione educativa che vuole imporre i canoni del socialismo sovietico a nuove generazioni inclini all’ascolto di musica rock e pop e influenzate dalla cultura di massa. In questo panorama, Vladimir Vysockij dà voce al malcontento. Nasce il nuovo samizdat (самиздат: da сам, 'da sé', e издать, ‘pubblicare’, fenomeno sociale, culturale e politico nato e diffusosi spontaneamente in Unione Sovietica e nei paesi sotto occupazione, tra la fine degli anni ‘50 e i primi anni ‘60). Consisteva nella diffusione clandestina di scritti illegali, poiché sottoposti alla censura) delle registrazioni magnetofoniche (магнитизда́т). Vysockij appartiene a un movimento informale fluido e difficilmente classificabile, che intrattiene rapporti col potere pur vivendo al confine tra legalità e illegalità. Non attacca mai apertamente il sistema nelle proprie canzoni, lo deride, lo ignora e privilegia però valori estranei a quelli sovietici.