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liceo classico T. Tasso Roma FILOSOFIA PAG. 42 N. 1, 2, 3 - Isabella Tokos 3A

DOMANDE DI FILOSOFIA PAGINA 42 LIBRO CON-FILOSOFARE 1A:
1) Spiega quale significato assumono nella riflessione della scuola pitagorica i termini:
numero, armonia, cosmo.
L’aspetto più evidente della dottrina filosofica pitagorica è il suo riferimento basilare ai
numeri. Ogni cosa per un pitagorico è correlata ai numeri, perché il numero, mattone
dell’aritmetica, rappresenta un insieme di unità, e l’unità equivale a un punto geometrico. E
dunque tutto è riconducibile ai numeri e i numeri sono l’essenza di tutto: la materia intorno a
noi, le esperienze di vita, ma anche la musica, in cui le note vengono eseguite in una certa
sequenza generando armonia. Quest’ultima parola, in particolare, ha un’importanza
significativa all’interno della filosofia pitagorica: secondo Filolao, perché rappresenta l’
“unità del molteplice composto”, quindi l’unione in una disposizione ordinata di ciò che
precedentemente si è staccato dall’unità, ma anche una “concordanza delle discordanze”. E i
numeri insieme all’armonia danno vita al κόσμος, il cosmo, letteralmente l’ordine, inteso
come il Tutto, come l’Universo.
2) Spiega che cosa comportò per il pitagorismo la scoperta dei numeri irrazionali.
La scoperta dei numeri irrazionali, o meglio, a quel tempo delle grandezze
incommensurabili, generò uno sfaldamento dell’intera dottrina pitagorica basata sui numeri. I
pitagorici in effetti dovettero rivalutare la loro teoria che fino ad allora prendeva in
considerazione soltanto i numeri razionali quindi facilmente esprimibili e correlabili alla
realtà e questo solo per un tentativo portato a buon fine di trovare il rapporto numerico tra lato
e diagonale del quadrato, che tra l’altro, avendo tutti i lati uguali, era anche il simbolo della
giustizia…
3) Illustra le principali dottrine astronomiche dei pitagorici, sottolineandone gli aspetti
di modernità.
Se per i pitagorici il quadrato era il simbolo della giustizia, la sfera rappresentava
l’armonia. E fu proprio in questo modo che loro immaginarono la Terra e tutti gli altri corpi
celesti: come sfere. Inoltre Filolao ipotizzò che non fosse la Terra al centro del cosmo ma che
essa, insieme ad altri nove corpi celesti (Saturno, Giove, Venere, Marte, Mercurio, la Luna, il
Sole e l’Anti-Terra, pianeta aggiunto per completare la τετρακτύς, cioè il sacro numero 10) si
muovessero da Ovest a Est intorno a un fuoco centrale, chiamato Hestìa. Ovviamente questa
teoria sarà la base per l’attuale teoria eliocentrica o copernicana.
Roma, 10/10/2019
Isabella Tokos III A