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La membrana plasmatica

La membrana plasmatica:

ASSICURA ALLA CELLULA UN
IMPORTANTE ISOLAMENTO FISICO

REGOLA GLI SCAMBI TRA L’AMBIENTE
ESTERNO E L’AMBIENTE INTERNO DELLA
CELLULA

RENDE SENSIBILE LA SUPERFICIE
CELLULARE ALL’ARRIVO DI DIVERSI
STIMOLI

RAPPRESENTA UNA BARRIERA CHE FORNISCE PUNTI DI ATTACCO AGLI
ELEMENTI CITOSCHELETRICI

SVOLGE UN AZIONE DI CONTENIMENTO PER LE DIVERSE COMPONENTI DEL
CITOPLASMA
Il modello organizzativo della membrana plasmatica venne ideato negli anni ’70 da Singer e
Nicholson e prende il nome di “modello a mosaico fluido”1. Secondo questo modello, la
membrana plasmatica è costituita da un doppio strato fosfolipidico (allo stato liquido-cristallino) in
cui si trovano le proteine globulari di membrana. Queste proteine sono dislocate sulla superficie
interna ed esterna della membrana o addirittura immerse nel doppio strato fosfolipidico.
COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA MEMBRANA PLASMATICA
o I lipidi rappresentano circa il 40% del peso secco della membrana plasmatica. Tra questi vi
sono fosfolipidi, glicolipidi (lipidi coniugati a catene oligosaccaridiche), colesterolo.
o Le proteine rappresentano circa il 50% del peso secco della membrana plasmatica.
Troviamo sia proteine semplici che proteine coniugate (prevalentemente glicoproteine).
o I glucidi rappresentano circa il 10% del peso secco della membrana plasmatica. Si ritrovano
prevalentemente legati a proteine (per formare glicoproteine) o legati a lipidi (per formare
glicolipidi).
1
Questo modello è definito “a mosaico” proprio perché le proteine di membrana sono distribuite nel doppio strato
fosfolipidico come le tessere di un mosaico.
LIPIDI DELLA MEMBRANA PLASMATICA

FOSFOLIPIDI sono sostanze anfipatiche, ovvero costituite da una porzione apolare e da
una porzione polare; si suddividono in fosfogliceridi (o glicerofosfolipidi) e
sfingofosfolipidi (o sfingolipidi).
 FOSFOGLICERIDI: contengono una molecola
di glicerolo legata a 2 catene di acidi grassi e
ad un gruppo fosfato. Il glicerolo è un alcool
trivalente, quindi costituito da tre funzioni
alcoliche. Due funzioni alcoliche interagiscono
mediante legame estere con due catene di acidi
grassi (possono essere saturi o insaturi2); la
restante funzione alcolica interagisce sempre
mediante legame estere con un gruppo fosfato,
che a sua volta lega un gruppo polare. Il gruppo
polare può essere un composto alcolico (come
colina, etanolammina, glicerolo, inositolo) o un amminoacido (come serina o
treonina).
 SFINGOFOSFOLIPIDI: contengono una molecola di sfingosina legata ad 1 catena
di acido grasso e ad un ortofosfato che a sua volta lega altre molecole come la
colina (in questo caso si forma la sfingomielina). Nello specifico…la sfingosina è un
amminoalcol a lunga catena, contenente due gruppi chimici reattivi: un gruppo
amminico e un gruppo ossidrilico. Il gruppo amminico si legherà mediante legame
ammidico al gruppo carbossilico di un acido grasso, mentre il gruppo ossidrilico si
legherà mediante legame estere ad un ortofosfato, che a sua volta legherà un’altra
molecola (la colina nel caso della sfingomielina).
2
Gli acidi grassi saturi non presentano nella loro struttura chimica doppi legami, pertanto la loro catena carboniosa
sarà lineare. Gli acidi grassi insaturi presentano nella loro struttura chimica dei doppi legami, che causeranno dei
ripiegamenti nella loro catena carboniosa.

GLICOLIPIDI possono contenere il glicerolo oppure la sfingosina. Un esempio di
glicolipide costituito da glicerolo è il galattolipide, che contiene una molecola di glicerolo,
che lega due catene di acidi grassi e una molecola di galattosio. Un esempio di glicolipide
costituito da sfingosina è il cerebroside3, che contiene una molecola di sfingosina che lega
una catena di acido grasso e una molecola di galattosio.

COLESTEROLO è uno steroide, ovvero un lipide policiclico. Presenta un’estesa regione
apolare e una piccola regione polare. La regione apolare è costituita da 4 anelli idrocarburici
e da una catena laterale; mentre la piccola regione polare è costituita da un gruppo
ossidrilico (si trova in corrispondenza dell’estremità della molecola). Il colesterolo è un
importante elemento di stabilizzazione della membrana plasmatica (vedi dopo).
Precisazione sui fosfolipidi…
Come scritto sopra, i fosfolipidi (in generale) sono molecole anfipatiche, perché presentano una
regione polare ed una regione apolare. La regione polare corrisponde al gruppo fosfato esterificato,
mentre la regione apolare corrisponde alle due catene di acidi grassi. Proprio per queste
caratteristiche, i fosfolipidi in un liquido acquoso tendono a formare spontaneamente un doppio
strato nel quale le parti idrofile sono rivolte verso l’esterno e le code idrofobe verso l’interno.
3
Così chiamato perché lo ritroviamo nelle membrane plasmatiche delle cellule nervose.
PROTEINE DELLA MEMBRANA PLASMATICA
Le proteine globulari della membrana plasmatica si distinguono in:

ESTRINSECHE contraggono rapporti superficiali con le teste idrofile dei fosfolipidi
(non si affondano nel doppio strato fosfolipidico). Si distinguono in interne ed esterne a
seconda se istituiscono rapporti con le teste idrofile del versante intracellulare o del versante
extracellulare.

INTRINSECHE una parte della loro struttura è immersa nel doppio strato fosfolipidico,
mentre la restante parte protrude o dal versante intracellulare o dal versante extracellulare
della membrana plasmatica e per questo classificabili in interne ed esterne.

TRANSMEMBRANA attraversano da parte a parte la membrana.
GLUCIDI DELLA MEMBRANA PLASMATICA
Come scritto sopra, i glucidi della membrana plasmatica sono perlopiù associati a lipidi (per
formare glicolipidi) e a proteine (per formare glicoproteine). Glicolipidi e glicoproteine svolgono
diverse funzioni, ad esempio costituiscono il cosiddetto cell coat (o glicocalice) ovvero un
rivestimento abbastanza sottile che ha il compito di proteggere dal punto di vista meccanico e
chimico la membrana plasmatica. Poi, fungono da siti di riconoscimento e, infine, rivestono un
ruolo molto importane nel processo di “adsorbimento” (processo che permette di trattenere adese
alla superficie cellulare determinate sostanze).
FLUIDITA’ DELLA MEMBRANA PLASMATICA E SUA REGOLAZIONE
La membrana plasmatica presenta una certa fluidità, che è data dalle catene idro-carboniose dei
lipidi. I fattori che influenzano questa fluidità sono diversi:

TEMPERATURA all’aumentare della temperatura aumenta la fluidità.

GRADO DI INSATURAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI DEI FOSFOLIPIDI varia a
seconda della specie lipidica considerata. Ad esempio: Fosfatidilserina e
fosfatidiletanolammina sono fosfolipidi più insaturi rispetto alla sfingomielina, pertanto
presenteranno catene insature, contenenti doppi legami, che ostacoleranno l’interazione tra
fosfolipidi adiacenti e renderanno la membrana plasmatica più fluida.

COLESTEROLO è un elemento di stabilizzazione della membrana plasmatica e lo si
ritrova inframezzato tra i fosfolipidi. Ha il compito di:
 Diminuire la fluidità della membrana plasmatica, quando le temperature sono
elevate. Questo avviene grazie al fatto che il colesterolo istituisce dei legami deboli
(forze di Van der Waals, interazioni idrofobiche e ponti idrogeno) con i fosfolipidi.
 Aumentare la fluidità della membrana plasmatica, quando le temperature sono
basse. Questo avviene grazie al fatto che il colesterolo va ad inserirsi tra i fosfolipidi
ed evita che questi possano formare dei legami che renderebbero la membrana
plasmatica più solida e meno fluida.
ZATTERE LIPIDICHE DELLA MEMBRANA PLASMATICA
Le zattere lipidiche (o raft lipidici) sono zone
specializzate della membrana plasmatica che
presentano grandi quantità di colesterolo e
glicosfingolipidi; proprio per questo, risultano essere
delle regioni a fluidità minore. È possibile distinguere
due tipi di zattere lipidiche: le caveole ed i raft non
invaginati. Dal punto di vista morfologico, le caveole
appaiono come invaginazioni della membrana
plasmatica strutturalmente stabilizzate dalla presenza di
una proteina detta caveolina; mentre i raft non
invaginati non sono distinguibili morfologicamente dal
resto della membrana plasmatica.
Dati sperimentali hanno dimostrato che la maggior
parte delle proteine con funzione recettoriale sono
localizzate sulle zattere lipidiche del monostrato
esterno. Quest’ultime sembrano essere accoppiate alle
zattere lipidiche del monostrato interno in cui sono
localizzate proteine citoplasmatiche della trasduzione
del segnale (ad esempio proteine G eterotrimeriche
etc). Il legame funzionale tra le zattere lipidiche del
monostrato esterno e le zattere lipidiche del monostrato
interno permette l’interazione tra i recettori, attivati da
un determinato segnale, e le proteine intracellulari.
MOVIMENTI DEI FOSFOLIPIDI
I fosfolipidi possono effettuare dei piccoli movimenti
nell’ambito della membrana plasmatica. Si parla di:

DIFFUSIONE LATERALE questo movimento
permette ai fosfolipidi di uno stesso monostrato di
scambiarsi di posto.

ROTAZIONE movimento che permette al
fosfolipide di ruotare su se stesso.

DIFFUSIONE TRASVERSALE questo movimento, noto come flip-flop, permette ad un
fosfolipide di passare da un monostrato ad un altro (quindi dal suo monostrato a quello
controlaterale). È un processo estremamente regolato dal punto di vista biologico, avviene
con dispendio energetico ed è mediato da una proteina transmembrana nota come flippasi.
Quest’ultima è particolarmente presente nella membrana del REL (sede di sintesi dei
fosfolipidi), mentre è scarsamente rappresentata nella membrana plasmatica.
ASIMMETRIA DELLA MEMBRANA PLASMATICA
La membrana plasmatica è asimmetrica, perché i due monostrati (interno ed esterno) che la
costituiscono presentano notevoli differenze per quanto riguarda la componente lipidica, proteica e
glucidica.
Per quanto riguarda i glucidi: i glucidi nella membrana plasmatica si ritrovano perlopiù sotto
forma di glicolipidi e glicoproteine e si riscontrano solo nel monostrato esterno (a contatto con
l’ambiente extracellulare). Possono costituire il cosiddetto cell coat (o glicocalice) oppure svolgere
funzioni recettoriali e tanto altro ancora.
Per quanto riguarda i lipidi: la distribuzione dei lipidi nei due monostrati della membrana
plasmatica è estremamente caratteristica. Esempio: quasi sempre è possibile trovare nel monostrato
esterno fosfatidilcolina e sfingomielina, mentre nel monostrato interno fosfatidiletanolammina,
fosfatidilserina e fosfatidilinositolo.
fosfatidiletanolamina
fosfatidilserina
sfingomielina
fosfatidilcolina
glicolipidi
Situazione particolare…
La fosfatidilserina, in una cellula sana, è presente solo ed esclusivamente nel monostrato interno
della membrana plasmatica. Quando una cellula avvia il processo di apoptosi (morte programmata),
accade che viene attivata una flippasi specifica che trasloca la fosfatidilserina dal monostrato interno
al monostrato esterno della membrana plasmatica. La presenza della fosfatidilserina sulla superficie
cellulare risulta essere un segnale che induce i macrofagi, presenti nelle vicinanze, a fagocitare la
cellula morta e a digerirla.