Slanosiietum – che mi guarisca di Erba Giancarla, 2016Anguana Edizioni Nell’ambito del reenactment e della ricerca di nuovi elementi per approfondire la conoscenza della popolazione celtica, questo libro ha il compito non facile di analizzare e sviscerare la parte dedicata alla medicina finora affrontata in maniera incompleta quando non approssimativa. Il testo è il risultato di una ricerca durata circa tre anni su fonti storiche e studio dei reperti che ha portato a chiarire meglio quale fosse il sistema di cura dei celti. Il percorso di Slanosiietum si dipana in diversi capitoli che parlano dei medici e della medicina di Gallia e in questo modo illustro a chi segue una mia eventuale conferenza l’excursus storico. Viene descritta la figura del medico, dei suoi compiti e di come interveniva nella gestione della malattia; per il suo lavoro si avvaleva di strumenti chirurgici ben precisi che vengono illustrati e descritti nel dettaglio, viene spiegato l’uso delle terme, la loro valenza ed importanza e quali divinità venivano associate alle varie fonti. Come ben sappiamo, due diversi tipi di medicina coesistevano naturalmente nelle società primitive: una era istintiva ed empirica ma frutto di studio e di ricerca, appannaggio di quello che per noi oggi è il medico, e l’altra magica e sacerdotale che oggi attribuiamo alla strega o al prete; questo non faceva eccezione per il popolo gallico per il quale il rapporto con il magico e la divinità erano fondamentali ed erano gestiti proprio da chi era preposto a curare le malattie; vi sono quindi alcuni capitoli dedicati agli ex-voto e alle formule di incanto che venivano pronunciate per aiutare il malato a guarire. Un’altra cosa importante, una domanda che ci si è sempre posti è se le donne avessero accesso ad alcune funzioni quali quella medica e a questo quesito viene data una risposta chiara e definitiva. L’ultima parte è dedicata all’erbario visto che i celti nel mondo allora conosciuto erano apprezzati proprio per le loro abilità erboristiche; vengono descritte numerose piante e, grazie alla testimonianza di autori come Plinio e Dioscoride, anche la loro valenza curativa. Per illustrare tutto questo e far capire meglio al pubblico ho preparato due cassette mediche con l’occorrente per un medico del tempo: strumenti chirurgici, erbe, pestello, basi quali miele, olio e sale e altro. Presento anche un reperto ricostruito attraverso la descrizione e il disegno di un componente della Societé des Antiquaires, Mr. Déchelette il quale, nel 1904 ha pubblicato un articolo sulla base di ritrovamenti nelle botteghe dei vasai di Vichy che risulta essere l’antesignano della moderna tisaniera.