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Superordine
UNGULATI
Ordine
Perissodattili
Ordine
Artiodattili
Sottordine
Suiformi
Famiglia
Equidi
Sottofamiglia
Suinae
Genere Sus
Cinghiale
Suino
Sottordine
Ruminanti
Famiglia
Cervidi
Capriolo
Daino
Cervo
Famiglia
Bovidi
Bisonte
Bovini
Stambecco (Genere capra)
Muflone (Genere ovis)
Il naturale comportamento dell’animale prevede la
Ricerca del cibo
Istinto di conservazione
l’animale si nutre
 Riproduzione
 Accrescimento
 Lattazione
 Mantenimento
Riproduzione
In campo zootecnico l’alimentazione viene vista come:
 Fattore di esaltazione dello sviluppo morfologico degli
animali
 Fattore sanitario e di prevenzione delle malattie
(carenze ed eccessi)
 Fattore economico delle produzioni zootecniche
 trasformazione
 mantenimento e reintegrazione
 uso delle produzioni per migliorare il reddito
Quindi…….
… solo gli animali che si trovano in uno stato
di equilibrio con l'ambiente produttivo,
ossia in condizioni di benessere, possono
dare
produzioni zootecniche :

tecnicamente efficienti

economicamente convenienti
FATTORI
ANIMALE
AMBIENTE
STRUTTURE
TEMPERATURA
UMIDITA’ RICAMBIO
ARIA
LUCE
IGIENE
PULIZIA LETTIERA
MANAGEMENT ALIMENTARE
METODO DI ALIMENTAZIONE.
DISPONIBILITA’ IDRICA
ATTENZIONE DEGLI ADDETTI
FATTORI DI STRESS
MANAGEMENT SANITARIO
VISITE GINECOLOGICHE
MANAGEMENT
GENETICA
STATO FISIOLOGICO
BCS – PESO VIVO
STATO NUTRZIONALE
STATO SANITARIO
BENESSERE
=
PRODUTTIVITA’
=
REDDITIVITA’
UMIDITA’ – SOST. SECCA
VALORE NUTRITIVO
STATO DI
CONSERVAZIONE
APPETIBILITA’
DIGERIBILITA’
ALIMENTI
Digestione degli alimenti è un complesso di fenomeni che favorisce
la scissione di
molecole complesse in
sostanze semplici
Che una volta assorbite saranno utilizzate dall’organismo nei processi
metabolici
Metabolismo
Anaboliche: passaggio da
molecole semplici a complesse
Reazione con dispendio
energetico (endoergonica)
Insieme di reazioni chimiche
Cataboliche: passaggio da
molecole complesse a semplici
Reazione con produzione di
energia (esoergonica)
I diversi processi legati alla digestione avvengono nell’apparato digerente
costituito da:
 Tubo digerente
 Ghiandole salivari
 Pancreas
 Fegato
Nei mammiferi si possono distinguere:
 Monogastrici (cavità orale, faringe, esofago, stomaco, intestino tenue, crasso e retto)
 Poligastrici
(cavità orale, faringe, esofago, rumine, reticolo, omaso, abomaso – stomaco
ghiandolare, intestino tenue, crasso e retto)
enzimatica + processi
fermentativi
enzimatica
attività microbica nel cieco
e colon
attività microbica ed enzimatica
Caratteristiche dell’apparato digerente di suino, equino e bovino
Apparato
digerente
l
%
Intestino
tenue
l
%
Suino (30 l)
9
30
10
33
2
Cavallo (230 l)
15
7
70
30
Bovino (330 l)
230
70
65
20
Da INRA, 1984
Stomaco
Intestino
crasso (cieco)
l
%
Intestino crasso
(colon retto)
l
%
7
9
30
30
13
115
50
10
3
25
7
L’assorbimento degli alimentazione è caratterizzato da una serie di
processi
• meccanici
• enzimatici
• microbiologici
I processi meccanici permettono di:
 rendere più efficace l’azione enzimatica
 favorire l’assorbimento dei principi nutritivi
 favorire l’espulsione del materiale indigerito
Dentatura dei ruminanti
Incisivi: 0/4
La dentatura è incompleta, grande sviluppo
Canini: 0/0
di premolari e molari attività rotatoria della
Premolari: 3/3
mandibola per i Bovini che strappano l’erba
aiutandosi con la lingua (prensile e mobile) il
Molari: 3/3
muso è spesso e rigido.
Ingestione: 5-8 ore
1° masticazione
Rumine
Motricità
Fenomeni permanenti (2500 contrazioni)
Fenomeni non permanenti
Ruminazione ed eruttazione (tipo di
razione)
Ruminazione 10h/d oppure 30’/d
Saliva secreta Bovino 100-200l, ovino 10l
Porzione triturante
Diastema
Incisivi
Gli INCISIVI hanno la funzione di tagliare il foraggio. Hanno
una forma semplice a “scalpello”, con un bordo tagliente.
Sono così denominati:
-Incisivo 1 (I1)
-Incisivo 2 (I2)
-Incisivo 3 (I3)
- Incisivo 4 (I4)
I1
I2
I3
I4
La formula dentaria definitiva negli ungulati è
composta da 32 denti così denominati:
 INCISIVI
 PREMOLARI
 MOLARI
J4
Apparato digerente dei ruminanti
Rumine: stoccaggio e parziale
demolizione (particelle 0,6
cm) AGV
Reticolo: struttura a nido funge da
selettore del materiale
(rumine
omaso)
Omaso: filtro tra rumine e abomaso
Assorbe acqua e AGV
Abomaso: stomaco con secrezioni
gastriche
Intestino
Tenue con processi digestivi enzimatici
Crasso con processi fermentativi assorbimento di
acqua e minerali
Sacco cieco
Solco coronarico
a sacco dorsale
b sacco ventrale
c omaso
d abomaso
e reticolo
Sacco
dorsale
f esofago
g diaframma
Sacco
ventrale
h solco longitudinale
omaso
i solco coronarico dorsale
j solco coronarico ventrale
k sacco cieco dorsocaudale
l sacco cieco ventrocaudale
Il rumine è un sacco voluminoso che occupa la cavità addominale sinistra
Presenta un solco longitudinale che divide lo divide in sacco ventrale e sacco
dorsale sacco che internamente presenta un ispessimento detto pilastri
Il rumine comunica con il reticolo per mezzo dell’ostio rumine reticolare
gas
Alimenti fibrosi
Alimenti concentrati e granella
Gli alimenti nel rumine si stratificano secondo il loro peso specifico per
cui:
 gas
 alimenti fibrosi in superficie
 quelli più pesanti nel sacco ventrale
 Il rimescolamento ha la funzione di portare la massa verso l’esofago
al fine di favorire il rigurgito e la rimasticazione
Ciclo della ruminazione
 Il cibo viene grossolanamente triturato e deglutito nel rumine
 In fase di riposo inizia la ruminazione dovuta al rigurgito dell’ingesta dal
reticolo alla bocca (masticazione mericica) migliora la digestione
Inoltre è presente la
doccia esofagea
funzionante nell’animale
giovane e si estende dal
cardias raggiunge l’ostio
rumino-reticolare e
prosegue nell’ostio
reticolo-omasico
Reticolo
 sacco più piccolo dei prestomaci (5%)
 presenta due aperture
Ostio rumino-reticolare
Ostio reticolo-omasico
 la superficie interna mostra numerose creste disposte a formare degli
alveoli
Omaso volume pari all’8%
 Comunica con l’abomaso mediante l’ostio omaso-abomasico
 La struttura interna presenta una struttura formata da lamine di lunghezza
variabile e disposte in modo da formare pieghe simili a fogli di libro per
questo viene denominato anche centopelli o foglietto
 L’attività di ruminazione può produrre circa 180 l di saliva nel bovino
e 15-18 l nell’ovino
Il rumine ha un volume di:
 90-200 l nel bovino
 35 l nell’ovino.
 La ruminazione attiva un processo altamente efficiente in grado
di ottenere massimo profitto (energia) da alimenti relativamente
poveri.
 Con l’attività fermentativa che avviene a livello del rumine si
produce metano (154 l/d/capo bovino adulto) che viene eliminato
con l’eruttazione
Lofgreen et al., J Animal Sci 16:773, 1957
La ruminazione avviene prevalentemente quando gli animali sono in riposo e
non quando mangiano.
Il rumine-reticolo può essere considerato un ecosistema aperto nel quale i
microrganismi introdotti da alimenti, acqua e terra hanno la possibilità di crescere
e moltiplicarsi
Nel rumine-reticolo è presente una popolazione mista di microrganismi presenti in
sospensione in quantità variabile:
- Protozoi
- Batteri
- Funghi
L’ambiente ruminale è ben condizionato:
strettamente anaerobico
temperatura (37 – 39° C)
pH (6,5)
le fermentazioni sono mesofile
Protozoi: numerosità variabile (5 mil/ml) condizionata dal pH (6-6,5) sono ciliati
degradano materiale vegetale e producono AGV, Lattato, CO2, idrogeno
Funghi:
presenti nel rumine di animali che consumano foraggi, sono fissati sullo
sclerenchima, riescono a degradare la cellulosa e l’emicellulosa; si moltiplicano
formando spore.
Batteri: responsabili della maggior parte delle degradazioni ruminali
(10 miliardi/ml) Presenti diverse specie.
 Batteri cellulosolitici: Idrolizzano la cellulosa formando AGV (acetico)
 Batteri amilolitici: attaccano l’amido molto rapidamente liberando grande
quantità di energia (propionico)
Lattobacilli: fermentano preferibilmente zuccheri semplici ed amido. Sono attivi
con alimenti quali insilati portano a ridurre il pH ruminale.
Metanobatteri: producono metano e sono la causa di elevate perdite di energia
(12%) digeribile della razione. Ridurre la produzione è possibile:
Foraggi/concentrati, miglioramento della digeribilità, macinazione, pellettatura
Batteri che sintetizzano vitamine Gruppo B
Caratteristiche dei microrganismi ruminali
Batteri
Cellulosolitici
Amilolitici
Protozoi
Funghi
Durata di
vita
Densità
n/ml
Massa
microbica
g/l di contenuto
% Massa
microbica
18 h
25’
1*1010
15-27
50-90
6-36 h
4*105
3-15
10-50
24 h
1*104
1-3
5-10
Il trasferimento dei microorganismi ruminali al neonato avvengono tramite la madre
Acido Acetico: Massima produzione di questo acido con razioni a base di
foraggi (70%), pH ottimale si ha quando la presenza di acido è del 60-65%. La
fermentazione acetica determina una maggiore perdita di energia (metano), a livello
ruminale è usato dai microrganismi per la sintesi batterica proteica, assorbito è
usato come fonte energetica dalle cellule e per la sintesi lipidica mammaria
Acido Propionico: produzione aumenta con i concentrati (fino a 30-35% vs 1820%) Con la produzione di propionico si hanno minori perdite di energia, assorbito
viene trasformato in glucosio, favorisce la sintesi di lipidi e grassi di deposito
Acido butirrico: rappresenta il 9-12% aumenta con razioni a base di erbe
giovani, melasso, è usato per la sintesi di lipidi a livello della mammella
Acido lattico: presente in quantità limitate aumenta quando si somministra
amido e/o zuccheri solubili, in modo brusco. La microflora non lo trasforma in
propionico, è difficilmente assorbito dalla parete
ACIDOSI
Variazione delle quantità di AGV in funzione del
rapporto foraggi/concentrati
Acido
Acido
Acetico Propionico
%
%
Acido
Butirrico
%
Altri
acidi
%
60:40
66
20
10
4
30:70
56
30
10
4
10:90
46
40
9
5
Insilato erba
76
13
7
4
Da Sjaastad et al., 2013, modificato
Prodotti della fermentazione dei batteri ruminali
(da Dryden, 2008 modificato)
Specie
Substrato
Prodotti della fermentazione
Fo
Ac
++
Digestori di
fibra
Cellulosa,
emicellulosa, pectine
++
Digestori di
amido e
zuccheri solubili
Amido, zuccheri
semplici
+
Lattobacilli spp
Glucosio, amido altri
monosaccaridi
+
Pr
Bu
iBu
+
+
+
Su
+
+
++
La
+
+
+
++
Conseguenze del pH ruminale basso
Se il pH nel rumine scende a valori inferiori a 6-6,2 si manifestano alterazioni a
livello di attività batterica si può verificare:
 Infiammazione della mucosa ruminale con ispessimento e cheratizzazione
fino ad avere lesioni della parete (paracheratosi)
 Acidosi acuta causata da ingenti quantità di assunzione di cereali che
provocano una riduzione repentina del pH a valori < 5,5 se la situazione si
protrae da acidosi acuta si passa ad acidosi metabolica (pH 4) si ha il
blocco dell’attività dei batteri e l’animale può morire
Meteorismo: alterazione ruminale per cui l’animale non riesce ad eliminare i gas,
creando gonfiore. Questo avviene in seguito all’ingestione di erbe medica fresca o
trifoglio che contengono saponine responsabili della formazione della schiuma
Comportamento animali al pascolo
 Brucatori (Selettori): spiccata tendenza a selezionare
(cervidi-capriolo)
 Brucatori – pascolatori (intermedi): caprini – camosciorenna- alce
 Pascolatori: poco selettivi si adeguano anche ad
alimentazioni grossolane (bovini, bufalini e limitatamente
ovini - muflone)
Diverse sono le caratteristiche morfologiche che giustificano la
classificazione dei ruminanti selvatici e domestici in:
selettori di concentrati (brucatori)
intermedi (brucatori-pascolatori)
pascolatori
Selettori
Dieta preferibilmente ricca di concentrati e proteine
Ghiandole salivari molto sviluppate
Stomaco di modeste dimensioni
Tempi di ritenzione limitati
Studi comparativi relativi all’alimentazione indicano comportamenti
diversi al pascolo ma anche possibili situazioni di competizione tra le
diverse specie animali in base alla disponibilità del pascolo.
Suino: monogastrico onnivoro con apparato digestivo
Formula dentaria
3/3 incisivi
1/1 canini
4/4 pm
3/3 m
e ghiandole annesse
- Ghiandole salivari molto sviluppate
(15l/d)
- Cavità
boccale: digestione di tipo meccanico,
alimento frammentato e imbibito di saliva (produzione
ptialina o amilasi salivare ridotta)
- Stomaco:
•
•
•
•
(7 ore) azione
meccanica
azione chimica (pepsina, ac. cloridrico),
muco
Zona esofagea senza ghiandole
Zona cardiale ricca di ghiandole secernenti
muco
Zona fundica secerne acido cloridrico e
pepsina
Zona pilorica ricca di ghiandole secernenti
muco
La superficie interna dello stomaco (no zona esofagea) presenza di
epitelio colonnare semplice che produce muco viscoso
Le ghiandole gastriche sono presenti nelle lamine della mucosa e sono
dotate di 2 tipi di cellule:
 Cellule principali che elaborano pepsinogeno e rennina
 Cellule parietali che producono HCl
L’HCl ha funzione:
Il pepsinogeno
 battericida
attivato in pepsina
 denaturante
demolisce i legami
 attivatore di enzimi
peptidici delle
Rennina presente
nello stomaco dei
giovani animali
proteine
Le ghiandole cardiali e le piloriche secernono muco
Con funzione di proteggere le pareti dello stomaco
Intestino tenue distinto in: - duodeno
- digiuno
- ileo
(digestione)
(digestione - assorbimento)
(assorbimento)
E’ caratterizzato da mucosa con villosità
- Sono presenti numerose ghiandole che producono enzimi, muco
- Acidi biliari: neutralizzazione e emulsione
- Enzimi pancreatici con azione differente
- Intestino crasso
(colon elicoidale e flottante, cieco e retto):
non ci sono
secrezioni enzimatiche si riassorbe H2O e minerali, è anche presente una
popolazione microbica che fermenta la cellulosa (AGV =5-12 % energia)
Sintesi di vit. B. In questa parte dell’intestino sono assenti i villi
Villi intestinali
Pancreas e fegato sono due ghiandole extraparietali che producono
sostanze che vengono immesse nell’intestino
Il pancreas produce succo pancreatico che viene immesso nell’intestino
attraverso dotto pancreatico
Il succo contiene:
 Bicarbonato neutralizza gli acidi e favorisce l’attività enzimatica
 Muco per lubrificare il chimo
 Amilasi pancreatica
 Tripsinogeno (proteasi) e nucleasi
 Lipasi
Enzimi pancreatici e loro funzione
(da Dryden, 2008 modificato)
Enzima
Substrato
Effetto
Tripsinogeno
Chimotripsinogeno
Proteine e peptidi
Digerisce i legami
peptidici
(Pro)carbossipeptidasi
Proteine e peptidi
Libera amminoacidi
Lipasi
Trigliceridi
Produce acidi grassi
liberi e monogliceridi
Amilasi
Polisaccaridi
Digerisce l’amido e il
glicogeno liberando
maltosio e molecole di
glucosio
Ribonucleasi
RNA
Digerisci RNA
Desossiribonucleasi
DNA
Digerisci DNA
Il fegato produce la bile, riversata nel duodeno attraverso il coledoco, svolge
una fondamentale funzione nella digestione dei lipidi
La bile contiene :
Fegato
 Acqua
Svolge anche numerose altre funzioni:
 Pigmenti biliari
 Gluconeogenesi (aa, acido lattico, glicerolo)
 Acido taurocolico
 Glicogenolisi
 Colesterolo – lecitina
 Sintesi di proteine plasmatiche
 Sali inorganici (bicarbonati NaCl,
 Rimozione di globuli rossi, riutilizzo di
KCl)
Fe
La bile svolge una funzione
 Eliminazione della bilirubina dalle feci
emulsionante dei grassi
 Inattiva e converte sostanze come
ormoni tossine farmaci
 Ammoniaca
Urea
 Sintesi colesterolo
Equino:
monogastrico erbivoro
Formula dentaria
3/3 incisivi
1/1 canini solo maschi
4/3 pm
3/3 m
Durata di transito degli alimenti 48 ore
L’alimento viene assunto con l’aiuto delle labbra superiori molto prensili,
nella cavità boccale si ha una buona masticazione con abbondante
produzione di saliva (40l/d)
Lo stomaco di taglia ridotta lascia passare i 2/3 di ogni pasto in 1 ora ed ha
una scarsa attività meccanica.
La sua attività enzimatica è nella zona fundica dove viene secreto muco,
pepsina ed acido cloridrico – Digestione a livello dello stomaco molto
contenuta. Il pH dello stomaco non si abbassa (pH 6)
esofago
stomaco
Duodeno
Digiuno
Retto
Intestino tenue
Ileo
Colon
Cieco
Intestino crasso
Intestino tenue: si sviluppa la maggiore attività enzimatica
- zuccheri ed amido digeriti
– proteine digerite in questo tratto (dipendenza dalla qualità proteica)
- lipidi ben tollerati anche se la bile è assente
Intestino crasso: l’attività essenziale proviene dall’attività microbica del
tutto simile a quella che si sviluppa nel rumine-reticolo
Popolazione microbica: 5-7 miliardi /g
Sono presenti: batteri cellulosolitici e scarsi protozoi
L’alimento rallenta il transito (36 ore), pH neutro, anaerobiosi, rimescolamento
L’amido sfuggito alla digestione nell’intestino tenue viene degradato dai
microrganismi
Il 30% delle proteine può subire una degradazione microbica. Quindi la
contemporanea presenza di NH3, di energia e catene carboniose porta alla
sintesi di proteine microbiche anche se ne trae poco profitto
Si realizza anche la sintesi di vit B
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