Smart grid per la generazione distribuita SMART- E MICRO-GRID E LA GESTIONE DELLA DOMANDA ATTIVA Prof. Ing. Maria Dicorato Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione Le reti MT prima della GD Presenza delle sole utenze da alimentare; ▪ Configurazione radiale-passiva; ▪ Flussi di potenza unidirezionali. Elaboration from prof. R. Iravani – Univ. Of Toronto ▪ Rete elettrica Flusso di potenza 2 Con lo sviluppo della GD la rete di distribuzione diventa «attiva», con flussi di potenza bidirezionali. 3 Elaboration from prof. R. Iravani – Univ. Of Toronto Le reti MT << Attive >> Gli sviluppi della GD ▪ Negli ultimi anni, a causa dei rilevanti incentivi economici la GD si è diffusa anche nelle reti di distribuzione a BT (230/400V), con micro-turbine eoliche e generatori fotovoltaici di potenza pari a 1÷20 kW. ▪ Nel prossimo futuro, si prevede che la produzione combinata di energia elettrica e calore, basata su sistemi cogenerativi e/o trigenerativi equipaggiati con piccole turbine a gas (10-100 kW), diventerà sempre più affidabile ed economicamente fattibile per un numero crescente di utenti residenziali, commerciali e per le PMI. ▪ Nel contempo, elevati livelli di GD influenzano considerevolmente il funzionamento del sistema di produzione e trasmissione nazionale (230/400 kV), per alcuni aspetti positivamente mentre per altri negativamente. 4 Dalla GD all’opzione smart grid ▪ Per le precedenti considerazioni: ➢ da un lato, si è affermata la necessità del TSO (Terna) di un maggiore coordinamento delle proprie azioni di monitoraggio e controllo con analoghe procedure svolte a livelli gerarchici inferiori; ➢ dall’altro, si è diffusa l’idea innovativa che la produzione di energia attraverso la GD possa essere organizzata e gestita “dal basso”, in maniera tale da ridurre l’impatto ambientale e massimizzare i benefici economici degli utenti/clienti connessi alla rete sulla quale la stessa GD insiste. 5 La smart grid ▪ In accordo con la European Technology Platform for Electricity Networks of the Future, una smart grid è una rete elettrica che può intelligentemente integrare le azioni di tutti gli utenti (produttori e consumatori insieme), al fine di assicurare un servizio di fornitura dell’energia elettrica sostenibile, economico, affidabile e sicuro. ▪ Queste prerogative possono essere ottenute attraverso l’uso coordinato di sensori e di dispositivi e logiche di supervisione e controllo posti sulla rete elettrica, sulle risorse di produzione e negli impianti d’utente, integrati con le più avanzate tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Information and Communication Technologies - ICT). ▪ In questo senso, una smart grid rappresenta la soluzione più evoluta del problema della fornitura di energia, costituendo un netto cambio di direzione verso una configurazione di rete più flessibile che consente gli scambi di energia bi-direzionali ottimizzando a pieno le proprie risorse di produzione. ▪ Fondamentalmente una smart grid è quindi una versione decisamente più affidabile, sostenibile ed economicamente fattibile di una rete elettrica tradizionale. 6 La smart grid • La smart grid rappresenta un sistema di erogazione di energia elettrica modernizzata in modo che essa sia in grado di: • controllare • proteggere • ottimizzare • automaticamente il funzionamento di tutti i suoi elementi interconnessi : • la generazione centralizzata e distribuita • le reti di trasmissione e distribuzione • gli utenti industriali e sistemi di building automation • i dispositivi di accumulo • i consumatori finali attivi (grazie a termostati, veicoli elettrici, elettrodomestici e altri dispositivi). 7 Caratteristiche comuni a tutte le definizioni di smart grid ▪ I flussi bidirezionali sia di energia elettrica e di informazione ▪ Integrazione di sensori che monitorano automaticamente e segnalano le condizioni di funzionamento della rete elettrica ▪ Fusione di componenti hardware e software ▪ Ottimizzazione automatica della rete 8 Gli aspetti salienti delle smart grid ▪ Informazione e comunicazione avanzate: per migliorare le operazioni dei sistemi di trasmissione e distribuzione ▪ Soluzioni di misurazione avanzate: sostituzione della tecnologia dei vecchi contatori ▪ Diffusione di tecnologie appropriate, dispositivi e servizi: per l’accesso e l’utilizzo delle informazioni di consumo di energia in elettrodomestici intelligenti e per l’integrazione delle energie rinnovabili. 9 Obiettivi e finalità delle smart grid ▪ Obiettivi di affidabilità: ▪ Aumentare la capacità utilizzabile da risorse di trasmissione e distribuzione; ▪ Integrare dispositivi intelligenti che monitorano automaticamente e rispondono alle situazioni di sviluppo; ▪ Migliorare la produzione, il trasporto e l’utilizzo di energia elettrica; ▪ Fornire strumenti e formazione efficaci per sostenere le operazioni in sala di controllo. 10 Obiettivi e finalità delle smart grid ▪ Obiettivi ambientali ▪ Ridurre i gas serra per attenuare il cambiamento climatico; ▪ Favorire una più profonda penetrazione delle energie rinnovabili, lo stoccaggio di energia e di risorse di domanda ▪ Obiettivi di partecipazione dei consumatori ▪ Responsabilizzare i consumatori a partecipare attivamente all’incontro tra domanda e offerta ▪ Garantire la trasparenza nell’uso di energia elettrica e dei relativi prezzi 11 Benefici delle smart grid ▪ Un sistema di monitoraggio che tenga traccia di tutta l’energia che scorre attraverso il sistema ▪ Linee di trasporto che riducono le perdite di potenza Fonte: Prof. Gross L’efficienza energetica lungo l’intera filiera permette di ridurre le perdite del 30% 12 Le infrastrutture della smart grid Fonte: EPRI Intelligrid Implementazione della smart grid Integrazione delle fonti rinnovabili Miglioramento dell’efficienza Miglioramento dell’affidabilità Consumatori attivi comunicazione & dati Generazione • Ottimizzazione delle risorse • Integrazione delle rinnovabili • Microreti • Miglioramento della protezione e controllo Trasmissione & distribuzione • Risposta ai guasti più veloce • Monitoraggio delle sottostazioni • Miglioramento dell’affidabilità della previsione della domanda • Migliore consapevolezza della situazione Industriale & commerciale residenziale & terziario AMI Infrastrutture a supporto della GD • Gestione e controllo di • Applicazioni smart • Monitoraggio dell’uso potenza di backup di energia in casa • Time-of-use report • Partecipazione attiva • Energy management alla fornitura di energia Come si diventa Smart aspetti rete attuale smart grid comunicazione uni-direzionale bi-direzionale, in tempo reale interazione del cliente limitata estesa misure elettromeccaniche digitali funzionamento e controlli tramite attrezzature manutenzione monitoraggio in remoto manuali generazione centralizzata limitato controllo del flusso di potenza centralizzata e distribuita coordinato affidabilità incline al fallimento protezione in tempo reale ripristino manuale auto-diagnosi 15 La micro-grid ▪ Una Micro-grid è un sistema energetico localmente limitato, costituito dall’insieme di carichi/utenti, tecnologie di generazione e apparati di accumulo, in grado di operare, nei riguardi della rete distribuzione con la quale è interconnessa, come un singolo sistema controllabile. ▪ Obiettivo primario di una Micro-grid è il soddisfacimento della domanda interna di energia elettrica e calore attraverso la gestione ottimale delle proprie tecnologie di produzione e degli scambi di energia con la rete di distribuzione. ▪ Una Micro-grid può funzionare connessa alla rete della compagnia di distribuzione (grid-connected mode) oppure separata dalla rete (standalone), consentendo in ogni istante la transizione tra le due modalità. ▪ Dovendo perseguire questi obiettivi, una Micro-grid deve essere “necessariamente intelligente”. 16 Funzionamento e controllo di una Micro-grid ▪ In linea di principio, una Micro-grid possiede, in piccolo, tutte le caratteristiche del bulk power system e deve essere monitorata e controllata in maniera analoga, al fine di assicurare il bilancio istantaneo tra la generazione interna, la domanda di carico e la potenza scambiata con la rete della Compagnia di distribuzione. ▪ Vi sono, tuttavia, significative differenze tra il funzionamento di un sistema elettrico su scala nazionale e la gestione di una Micro-grid. a) presenza, in una Micro-grid, di una varietà molto più ampia di tecnologie di produzione e di sistemi di accumulo energetico; b) coinvolgimento diretto nel funzionamento della Micro-grid degli utilizzatori finali, con il loro home control, che è decisamente più fattibile in questo caso. 17 Funzionamento e controllo di una Micro-grid ▪ A questo scopo, i criteri di progetto di una Micro-grid dovrebbero includere: ▪ la completa osservabilità della rete, di ciascuna risorsa di generazione e dei carichi; ▪ il pieno controllo delle risorse di generazione programmabili; ▪ Una accurata previsione delle fonti di generazione non programmabili, sia nel breve/medio periodo che nel brevissimo termine (tempo reale esteso). ▪ Inoltre, altri due importanti aspetti devono essere tenuti in conto: ▪ la presenza, a livello di utilizzatori finali, di dispositivi in grado di realizzare evolute funzioni di load management e/o load shaping, in maniera da rendere effettivamente attivo il contributo dei carichi nella gestione dell’intera Micro-rete; ▪ l’ottimizzazione della generazione interna e dei prelievi di potenza di ciascun utilizzatore, in accordo con i segnali di prezzo provenienti dal mercato dell’energia e con i costi di produzione delle risorse interne disponibili in un dato periodo. 18 Funzionamento e controllo di una Micro-grid ▪ L’uso coordinato dei sistemi di accumulo è importante sia nel funzionamento stand-alone che grid-connected: ▪ nel funzionamento in isola, i dispositivi di accumulo possono essere utili ad assicurare il bilanciamento istantaneo tra generazione e carichi oppure a fronteggiare improvvise perdite di generazione mentre le risorse rimanenti raggiungono il necessario livello di output, in accordo con le loro prese di carico; ▪ in connessione con la rete, la gestione coordinata degli apparati di accumulo e delle risorse di produzione non programmabili contribuisce a migliorare il rispetto dei piani di produzione definiti nella fase di programmazione dell’esercizio. 19 Un aspetto chiave: il funzionamento ed il relativo controllo Master Control EMS/SCADA EMS/SCADA Segnali da e per il Mercato e le altre Micro-grid • In una Micro-grid una struttura di controllo a due livelli si sovrappone alla rete di potenza originaria • Il funzionamento dell’intero sistema è ottimizzato e monitorato da un Controllore Centralizzato che interagisce a pieno con i controllori locali posti sui carichi, sulle fonti di generazione e sui sistemi di accumulo. 20 La smart grid come cluster di Micro-grid Segnali da e per il Mercato ed altre entità esterne Elaboration from prof. R. Iravani – Univ. Of Toronto Centro di controllo Una smart grid può essere concepita come interconnessione di diverse Micro-grid, che costituiranno in futuro il sistema elettrico di una Smart City o Smart Communities 21 Gli elementi della smart grid Fonte: A Smart Grid Application: from the Vehicle-to-grid (V2g) conceptual design to its implementation - Prof. G. Gross 22 Infrastrutture di Misura Avanzate (AMI) • AMI è un elemento fondamentale della smart grid, il suo ruolo è quello di fornire informazioni e capacità interattiva nei confronti dei fornitori di servizi e dei clienti • AMI è costituito da: • • • • contatori intelligenti, infrastrutture di comunicazione bidirezionale integrate, interfaccia del cliente attivo, il sistema di gestione dei dati misurati per raccogliere e conservare i dati dei clienti • AMI fornisce interfacce verso altri sistemi elettrici gestiti da compagnie diverse 23 Infrastrutture di Misura Avanzate (AMI) Fonte: Advanced Metering Infrastructure (AMI)- Prof. G. Gross 24 Componenti di AMI: Contatore intelligente • Il contatore intelligente è il sistema centrale dei sistemi AMI • Permette di raccogliere i dati di consumo in intervalli discreti di tempo consente ad un’entità di caricare in tempi differenziati i livelli di utilizzo di energia elettrica • Lo strumento può anche eseguire altre funzioni avanzate utili, come ad esempio collegare/scollegare in remoto • Questo strumento costituisce un elemento essenziale nell’attuazione di applicazioni di risposta della domanda 25 Componenti di AMI: Rete di comunicazione • L’architettura di comunicazione di rete che si sta sviluppando è in grado di soddisfare il suo ruolo nell’ambito della rete intelligente fornendo: • le interfacce necessarie, con la larghezza di banda appropriata, per comunicare con il contatore e i sistemi di comunicazione presso l’utente (home area network-HAN) • la base per l’automazione di distribuzione con la robustezza appropriata per gestire gli elementi che controllano e monitorano la rete di distribuzione • rispondere in modo efficace ai requisiti di sicurezza informatica • Le dimensioni e i prezzi delle comunicazioni possono aumentare richiedendo una struttura flessibile e modulare in grado di adattarsi ad esigenze mutevoli. 26 Componenti di AMI: Software di interfaccia del sistema • Il software di interfaccia con la rete controlla • il sistema di gestione dei dati prelevati dai contatori o da opportuni sistemi che raccolgono i dati di misura non elaborati • la capacità di gestione, monitoraggio e controllo della rete del sistema AMI • La progettazione dell’architettura dell’interfaccia deve essere effettuata con attenzione per garantire la sicurezza informatica del sistema. 27 Gli standard di comunicazione tra vari sistemi • Interoperabilità: comunicazione tra vari sistemi e applicazioni all’interno della smart grid: • Le interfacce di ciascuna applicazione richiedono degli standard • Standard addizionali sono poi necessari per la comunicazione dei dati e per la sicurezza informatica 28 La necessità di Interoperabilità Fonte: An overview of the smart grid: Concepts, technology and applications- Prof. G. Gross 29 La necessità di Interoperabilità • La mancanza di standard sta inibendo l’ampia distribuzione di dati tra i domini: • risposta alla domanda • efficienza energetica • risorse rinnovabili • generazione e accumulo distribuiti • I gestori delle reti (TSO/RTO) necessitano di standard per l’osservabilità, per la consapevolezza della situazione, misuramonitoraggio-controllo TSO: Transmission System Operator RTO: Regional Transmission Organization 30 Requisiti degli Standard di Interoperabilità • Gli standard devono essere obbligatori per essere efficaci • Il ruolo degli Stati nella formulazione degli standard deve • • • • • essere precisato Deve esserne specificata la conformità e l’applicazione È necessaria la formulazione di standard a sostegno dell’interfaccia del cliente Il rapporto costo-efficacia della realizzazione di standard proposti deve essere specificato È necessario che ci sia la certezza che gli standard siano in grado di migliorare sia la sicurezza informatica che l’affidabilità del sistema di alimentazione Un altro requisito riguarda l’affrontare in modo efficace la necessità di standard nei sistemi già presenti 31 Standard di Interoperabilità realizzato da NIST NIST, in collaborazione con DoE, NEMA, IEEE GWAC e altre aziende, ha avuto la responsabilità primaria di coordinare lo sviluppo di uno schema che include protocolli e modelli di standard per la gestione delle informazioni al fine di realizzare l’interoperabilità di dispositivi e sistemi che compongono la smart grid 32 Standard di Interoperabilità realizzati 33 Modello realizzato da NIST per il cliente finale 34 L’interoperabilità per l’integrazione Nessuno standard, è necessaria una integrazione ad-hoc Parte A Le due interfacce possono essere trasformate o mappate Parte B Le due interfacce utilizzano un modello comune È definito uno standard plug & play 35 Il ruolo attivo della Domanda • Le smart grid sono in grado di supportare la partecipazione attiva della domanda Fonte: Advanced Metering Infrastructure (AMI)- Prof. G. Gross 36 Il ruolo attivo della Domanda • I clienti finali possono, in quanto dotati di risorse alternative per la produzione di energia, decidere se acquistare o meno dalla rete in risposta alle variazioni del prezzo dell’energia elettrica • Questo produce grandi cambiamenti nei normali modelli di consumo • Ci si riferisce ad aggregazioni di carichi che siano in grado di produrre tali cambiamenti come risorse di risposta della domanda (demand response-DR) 37 Risposta della Domanda-DR • Tradizionalmente DR si riferisce alla abilità di distaccare dei carichi elettrici nelle ore di picco per limitare la necessità di generazione di picco (più costosa). • Attualmente questa definizione si riferisce ad un concetto più ampio in cui i programmi di DR inducono i clienti a ridurre i carichi in condizioni critiche di rete o in periodi di alti costi energetici, in cambio della riduzione del carico, i clienti pagano meno. 38 Risposta della Domanda-DR • Gli elementi che ne favoriscono lo sviluppo sono: • la partecipazione diretta dei consumatori al mercato per cui si può decidere, sulla base del prezzo dell’energia ora per ora, se acquistare o meno l’energia • i progressi nei protocolli e tecnologie di comunicazione grazie alla diffusione delle smart grid in particolare l’utilizzo di sistemi smart meter quali gli AMI • gli AMI consentono di accedere ad informazioni sull’effettivo utilizzo (time of use) dell’energia e avere una comunicazione in due direzioni. 39 Gestione della Domanda-DSM • Il termine 'gestione della domanda' (demand side management) viene utilizzato per rappresentare le attività di redistribuzione del carico nel tempo, vale a dire lo spostamento del carico da un periodo ad un altro. • Quindi, a differenza della riduzione della domanda, DSM non significa necessariamente ridurre l’energia totale consumata. • La funzione di DSM è svolta dalle Utility che guardano al DSM e ai servizi di DR per gestire al meglio le loro reti. 40 DR vs DSM Domanda senza azioni DR • DR interviene distaccando i DSM carichi non prioritari nelle ore di picco • DSM permette di alimentare il carico nelle ore di punta con energia proveniente da altre fonti (es. PV o accumulo) e di acquistare più energia quando il prezzo è basso. 41 Dispacciamento della Domanda-DD • A differenza del DR che si limita a distaccare i carichi nelle ore di punta, nel DD si pensa ad un sistema di aggregazione di carichi che: • vengano usati attivamente durante tutte le ore del giorno • contribuiscano anche a supportare il sicuro esercizio della rete • Per effettuare queste operazioni, si può “dispacciare” il carico in tempo reale come si fa attualmente con la generazione. 42 Dispacciamento della Domanda-DD 43 Dispacciamento della Domanda-DD • I carichi che risultano buoni candidati sono quelli che hanno i seguenti requisiti: • È perfettamente noto quanta energia sarà necessaria per il giorno dopo; • I carichi richiedono potenza da drenare solo per un certo periodo (1h, 2h etc); • Non è importante in che periodo il carico è acceso. • I carichi che risultano buoni candidati sono: • Lavastoviglie • Lavatrici e asciugatrici • Scaldacqua elettrici • Sistemi di accumulo termico • Ricarica delle batterie per elettronica di consumo • Veicoli plug-in, sia batteria elettrica che ibrida plug-in. • Da uno studio effettuato* si è stimato che fino al 33% di tutti carichi può essere coinvolto nel controllo del dispacciamento della domanda senza significativi impatti sugli utenti finali. 44 DD tramite veicoli elettrici plug-in • I veicoli plug-in assorbono l’energia necessaria dalla rete elettrica; • Per percorrere 30 miglia (quanto mediamente se ne percorrono al giorno) elettricamente servono 10 kWh • Il tempo necessario per caricare 10 kWh è di 2-5 ore però sono collegati alla rete 10-15 ore al giorno. • La differenza tra il tempo necessario a caricare la batteria del veicolo e il tempo in cui effettivamente il veicolo plug-in è collegato permette di avere una flessibilità di tempo da utilizzare per fornire servizi alla rete (SMART CHARGING) 45 DD tramite veicoli elettrici plug-in • Questi veicoli plug-in vengono aggregati per fornire una risorsa di carico dispacciabile. • I comandi e i controlli avvengono tramite comunicazioni via internet. • L’operatore di rete calcola continuamente i dati operativi della rete determinando dei comandi per l’aggregato di carico dispacciabile, tipicamente ogni 4s. • Il comando viene inviato all’Aggregatore il quale decide, sulla base di algoritmi di ottimizzazione che tiene conto dei vincoli di tutti i veicoli aggregati, quali veicoli distaccare o riattaccare. 46 DD tramite veicoli elettrici plug-in 47 DD tramite veicoli batteria (BV) • Integrazione dei BV nella rete elettrica può avere la funzione di: • carico programmabile • dispositivo di generazione / accumulo • servizio di regolazione 48 BV come carico programmabile Fonte: A Smart Grid Application: from the Vehicle-to-grid (V2g) conceptual design to its implementation - Prof. G. Gross 49 BV come carico programmabile 50 BV: load leveling 51 BV: load leveling Impatto controllato del caricamento dei veicoli batteria Fonte: A Smart Grid Application: from the Vehicle-to-grid (V2g) conceptual design to its implementation - Prof. G. Gross 52 BV: regolazione di frequenza • Un obiettivo fondamentale del gestore del sistema è quello di accertarsi che l’equilibrio tra generazione e domanda sia mantenuto tutto il giorno • Gli squilibri portano a fluttuazioni di frequenza che devono essere regolamentati • Lo squilibrio tra domanda e offerta è determinato ogni 2-4 s 53 BV: regolazione di frequenza • Le BV hanno la capacità di assorbire ed erogare energia • La capacità di regolazione fornita da una BV è relativamente piccola • Le batterie hanno tempi di risposta molto brevi (in ordine di ms) • La commutazione frequente di una batteria può, tuttavia, influire gravemente sulla sua aspettativa di vita 54 BV: regolazione di frequenza Fonte: A Smart Grid Application: from the Vehicle-to-grid (V2g) conceptual design to its implementation - Prof. G. Gross 55 Cosa si sta facendo in Italia? • Associazione Energy@home • Progetto avviato nel 2009 con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma di comunicazione tra smart devices ed elettrodomestici di ultima generazione in ambito domestico. • Nel 2012 è stata creata l’associazione not-for-profit Energy@home, che ad oggi conta 15 membri provenienti da differenti settori (energia, telecomunicazioni, ICT, produzione di elettrodomestici, ...). • Prime realizzazioni: • set di specifiche tecniche (integrate nello standard ZigBee Home Automation); • un sistema integrato e interoperabile; • progetto pilota su circa 50 clienti italiani che hanno installato il sistema nelle proprie abitazioni. 56 Cosa si sta facendo in Italia? • Progetti Smart Meters e Smart Info di Enel Distribuzione • Installazione dei contatori elettronici • Dispositivo Smart Info per il monitoraggio energetico • Veicoli elettrici e servizi di rete • Commissione CEI-CIVES per la promozione lo studio e la diffusione dei veicoli elettrici • Progetti promossi dall’AEEG (delibere ARG/elt 242/10 e 96/11) 57 Cosa si sta facendo in Italia? • Provvedimenti per la gestione della domanda attiva • Interrompibilità (remunerata) dei consumatori energivori, ai fini del miglioramento della sicurezza del sistema • Apertura del mercato elettrico alle offerte di tutti i clienti finali (elasticità della domanda…) • Scambio sul posto (coordinamento di generazione rinnovabile di piccola taglia e carico elettrico del medesimo soggetto, per un’unica interfaccia con il sistema di distribuzione). • Sistemi SSPC 58 Cosa si sta facendo in Italia? 59 SSPC: cosa sono? SSPC sono sistemi caratterizzati dall'insieme dei sistemi elettrici, connessi direttamente o indirettamente alla rete pubblica, all'interno dei quali il trasporto di energia elettrica per la consegna alle unità di consumo che li costituiscono non si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione, ma come attività di autoapprovvigionamento energetico. SSPC: cosa sono? SSPC e ASSPC Altri Sistemi Semplici di Produzione e Consumo gli SSP-A sono ASSPC in regime di scambio sul posto caratterizzato da soli impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili e con una potenza installata complessiva non superiore a 20 kW; gli SSP-B sono ASSPC in regime di scambio sul posto non rientrante nella categoria di SSP-A. Sistema efficiente di utenza - SEU • Uno o più impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili ovvero in assetto cogenerativo ad alto rendimento, gestiti dal medesimo produttore, eventualmente diverso dal cliente finale, sono direttamente connessi, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, all’unità di consumo di un solo cliente finale (persona fisica o giuridica) e sono realizzati all’interno di un’area, senza soluzione di continuità, al netto di strade, strade ferrate, corsi d’acqua e laghi, di proprietà o nella piena disponibilità del medesimo cliente e da questi, in parte, messa a disposizione del produttore o dei proprietari dei relativi impianti di produzione. SAP, ASAP • Sistemi di Autoproduzione (SAP): includono le cooperative storiche dotate di rete propria, i consorzi storici dotati di rete propria e gli altri sistemi di autoproduzione (ASAP). • Altro sistema di autoproduzione (ASAP) è un sistema in cui una persona fisica o giuridica produce energia elettrica e, tramite collegamenti privati, la utilizza in misura non inferiore al 70% annuo per uso proprio ovvero per uso delle società controllate, della società controllante e delle società controllate dalla medesima controllante. ASE • Altri sistemi esistenti (ASE) sono sistemi, non già rientranti nelle altre configurazioni definite nel provvedimento nell’ambito degli SSPC, in cui una linea elettrica di trasporto collega una o più unità di produzione gestite, in qualità di produttore, dalla medesima persona giuridica o da persone giuridiche diverse purché tutte appartenenti al medesimo gruppo societario, ad una unità di consumo gestita da una persona fisica in qualità di cliente finale o ad una o più unità di consumo gestite, in qualità di cliente finale, dalla medesima persona giuridica o da persone giuridiche diverse purché tutte appartenenti al medesimo gruppo societario. In sostanza, gli ASE vengono definiti al fine di attribuire una qualifica a tutti i sistemi esistenti, non classificabili tra le reti elettriche, che non possono rientrare nelle altre tipologie espressamente previste dalle leggi vigenti. SEESEU • Sistemi esistenti equivalenti ai sistemi efficienti di utenza (SEESEU) sono realizzazioni che soddisfano tutti i requisiti di cui ai punti a) e b) e almeno uno dei requisiti di cui ai punti c), d) ed e): a) b) c) d) e) sono realizzazioni per le quali l’iter autorizzativo, relativo alla realizzazione di tutti gli elementi principali (unità di consumo e di produzione, relativi collegamenti privati e alla rete pubblica) che la caratterizzano è stato avviato in data antecedente al 4 luglio 2008; sono sistemi esistenti al 1 gennaio 2014, ovvero sono sistemi per cui, alla predetta data, sono stati avviati i lavori di realizzazione ovvero sono state ottenute tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente; sono sistemi che rispettano i requisiti previsti per i SEU; sono sistemi che connettono, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, esclusivamente unità di produzione e di consumo di energia elettrica gestite dal medesimo soggetto giuridico che riveste, quindi, il ruolo di produttore e di unico cliente finale all’interno di tale sistema. L’univocità del soggetto giuridico deve essere verificata all’1 gennaio 2014 ovvero, qualora successiva, alla data di entrata in esercizio del predetto sistema; sono SSPC già in esercizio alla data di entrata in vigore del presente provvedimento. SEESEU - A SEESEU - B SEESEU - C Vantaggi tariffari per i SEESEU • Il Decreto Legislativo 115/08 ha stabilito che i corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, nonché quelli di dispacciamento e quelli a copertura degli oneri generali di sistema (componenti A e UC) […] siano applicati all’energia elettrica prelevata sul punto di connessione. • In particolare, nel caso di impianti di produzione combinata di energia elettrica e calore, il trattamento tariffario è annualmente subordinato al possesso della qualifica di impianto di cogenerazione ad alto rendimento. Vantaggi tariffari per i SEESEU • e potrà garantire l’accesso alle seguenti esenzioni: • l’energia elettrica autoconsumata non sarà sottoposta ai corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, a quelli di dispacciamento e a quelli a copertura degli oneri generali di sistema, che saranno applicati solo all’energia elettrica prelevata dalla rete; • i rapporti intercorrenti fra il produttore e il cliente finale presenti all’interno di un SSPC e aventi ad oggetto l’energia elettrica prodotta e consumata che non transita attraverso la rete pubblica, non sono oggetto di regolazione da parte dell’Autorità e vengono lasciati alla libera contrattazione fra le parti. Benefici tariffari a decorrere dal 2015 punti di prelievo in BT Benefici tariffari a decorrere dal 2015 punti di prelievo in MT Benefici tariffari a decorrere dal 2015 punti di prelievo in AT e AAT Componenti tariffarie • Oneri generali di sistema • Costi sostenuti per alcune attività o servizi per la collettività, a cui copertura si istituiscono voci tariffarie con atti di legge (tipo A) o dall’AEEGSI (tipo UC), il cui gettito è depositato in conti specifici della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (ex CCSE) A2 A3 A4 A5 AS Ae UC3 UC4 UC6 UC7 MCT costi connessi allo smantellamento delle centrali nucleari incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate regimi tariffari speciali (es. Ferrovie dello Stato) ricerca di interesse generale del sistema elettrico oneri per il bonus elettrico per clienti disagiati agevolazioni alle industrie manifatturiere energivore perequazione dei costi di trasporto dell’energia compensazioni per imprese elettriche minori costi per recuperi di qualità del servizio promozione dell’efficienza energetica negli usi finali compensazioni territoriali per enti locali che ospitano impianti nucleari Maggiorazione A3 Esempio pratico • Si schematizza di seguito un esempio di un sistema di produzione classificabile come SEU, • A e B sono rispettivamente il cliente finale - titolare del punto di connessione - e il produttore, • M1 e M2 rappresentano i due misuratori di produzione e di scambio con la rete. Esempio pratico • Si ipotizzano i seguenti parametri: • impianto di produzione che produce 250 MWh/anno; • fabbisogno elettrico del cliente finale: 300 MWh/anno; • prelievi dalla rete elettrica: 100 MWh/anno relativi all’energia elettrica che è servita all’utenza quando l’impianto di produzione non produceva contestualmente energia elettrica; • immissioni: 50 MWh/anno relativi all’energia elettrica che l’impianto di B ha prodotto in momenti nei quali non erano presenti carichi di A in grado di assorbirla; • autoconsumo: 200 MWh relativi all’energia elettrica prodotta dall’impianto di B e istantaneamente consumata dall’utenza di A. • Trattandosi di una configurazione impiantistica ricadente nella categoria dei SEU, l’energia elettrica autoconsumata (200 MWh) non sarà sottoposta ai corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, a quelli di dispacciamento e a quelli a copertura degli oneri generali di sistema (componenti A e UC). Tali componenti saranno applicate solo all’energia elettrica prelevata dalla rete (100 MWh). Profili contrattuali consentiti e possibili applicazioni • Le configurazioni impiantistiche sinteticamente descritte nel paragrafo precedente, in base a quanto previsto dalla norma, possono essere inquadrate secondo cinque diversi profili contrattuali: • Profilo contrattuale 1 – Il cliente finale e il produttore coincidono; • Profilo contrattuale 2 – Il cliente finale e il produttore non coincidono; • Profilo contrattuale 2a - Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono di gestire separatamente i contratti relativi ai prelievi e alle immissioni; • Profilo contrattuale 2b - Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia il cliente finale a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni; • Profilo contrattuale 2c - Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia il produttore a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni; • Profilo contrattuale 2d - Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia un soggetto terzo a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni. Profilo contrattuale 1: Il cliente finale e il produttore coincidono Profilo contrattuale 1: Il cliente finale e il produttore coincidono Profilo contrattuale 2a: Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono di gestire separatamente i contratti relativi ai prelievi e alle immissioni. Da gennaio 2009 è attivo il cosiddetto "bonus sociale" (ovvero 'il regime di compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di energia elettrica'). Tale compensazione, sotto forma di sconto applicato nella bolletta per la fornitura di energia elettrica, è uno strumento introdotto dal Governo che ha l'obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico e/o fisico, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua per energia elettrica. Profilo contrattuale 2a: Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono di gestire separatamente i contratti relativi ai prelievi e alle immissioni. Profilo contrattuale 2b: Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia il cliente finale a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni Profilo contrattuale 2b: Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia il cliente finale a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni Profilo contrattuale 2c: Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia il produttore a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni Profilo contrattuale 2c: Il cliente finale e il produttore non coincidono e decidono che sia il produttore a gestire i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni Profilo contrattuale 2d: Il cliente finale e il produttore non coincidono ed un soggetto terzo gestisce i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni Profilo contrattuale 2d: Il cliente finale e il produttore non coincidono ed un soggetto terzo gestisce i contratti relativi sia ai prelievi che alle immissioni