SOCIOLOGIA ECONOMICA È una disciplina che si occupa di analizzare i rapporti di interdipendenza, il mutamento sociale cioè la trasformazione (è un fenomeno non irreversibile), da non confondere con evoluzione IL MERCATO Nasce con la nascita delle banche, perchè nel ‘’commercio di lunga distanza’’ possiamo segnare una differenza dal ‘’commercio di breve distanza’’ Il mercato è un concetto generico che racchiude dinamiche in cui ci sono catene dove ciascuno svolge un ruolo specifico In più il mercato si definisce una costruzione sociale BRODEIL: è stato un economista che sosteneva che mercato di BREVE DISTANZA si caratterizza come: mercato di LUNGA DISTANZA si caratterizzasse come: 1)un mercato in cui 1)un mercato in cui gli attori gli attori in campo si conoscono in campo NON si conoscono 2)ci sono 2)ci sono BASSI guadagni ALTI guadagni POCHI rischi NUMEROSI rischi 3)mancanza di asimmetria informativa 3) numerosi intermediari (finanziari) che comportano dei costi di gestione MERCATO DI BREVE DISTANZA Gli attori si conoscono BASSI guadagni POCHI rischi MANCANZA di ASIMMETRIA INFORMATIVA MERCATO DI LUNGA DISTANZA Gli attori non si conoscono ALTI guadagni NUMEROSI rischi NUMEROSI INTERMEDIARI (finanziari) che comportano dei costi di gestione POLANYI Karl Paul Polanyi è stato un economista, sociologo, antropologo e filosofo ungherese. È noto per la sua critica della società di mercato espressa nel suo lavoro principale, La grande trasformazione. Utilizza il ‘’saggio del dono’’ per spiegare le 3 forme di integrazione tra economia e società: 1)Scambio di mercato: scambi impersonali regolati da un’equivalenza numerica determinata dalla moneta Il prezzo per lo scambio in precedenza era stabilito dalle autorità istituzionali. La grande trasformazione Si passa da un mercato tecnico ad un mercato autoregolato allontanandosi dal contesto istituzionale e assume una superiorità che incide sulle scelte politiche dello stato. Questo avviene quando a un certo punto si affermano i processi di mercificazione.(trasformazione del denaro in merce alla pari di tante altre merci) Un terzo elemento che subisce un processo di mercificazione è la TERRA (si passa alla privatizzazione della Terra). Per far si che si stabilisse il mercato del lavoro nacque l’ ACT OF SETTLELMENT (legge) che diede dei sussidi agli individui nel caso in cui siano disoccupati, rilascia ai cittadini un reddito per la sussistenza. La seconda legge fu la ‘’SPEENHAMLAND LAW’’ 1795 (LEGGE DEI SUSSIDI) corrisponde oggi al reddito di cittadinanza, ha 2 caratteristiche: RICONOSCE UN REDDITO MINIMO DI CITTADINANZA CHE VIVONO NELLE DIVERSE PARROCCHIE (con il quale viene stabilito un reddito di sussistenza) produce un effetto distorsivo che causerà agli individui la voglia di cercare un nuovo lavoro perché lo stato interviene per compensare lo scompenso minimo reddituale per la sussistenza, che durerà fino al 1834 quando nasce la nuova legge: POOR LAW: legge dei poveri: smantellamento dei sistemi politici di sussidi con la quale le persone cercheranno di nuovo un’occupazione. Il mercato è una costruzione artificiale frutto di processi secolari che hanno portato alla sua costituzione. POLANYI afferma che questa forma risponde a regole ben precise DONO CIRCOLARE : A->B->C->D->E->F->G->H->A... (SIMMETRIA) 2)Reciprocità: scambio non mediato dalla moneta tra soggetti che sono legati da vincolo extraeconomico. (LEGAME AFFETTIVO E SINTOMO DI RECIPROCITA’) 3)Redistribuzione: si genere quando un centro politico è in grado di raccogliere delle risorse e di ridistribuirle secondo determinati criteri tra i membri di una data collettività. (ES. PERIFERIA->CENTRO CENTRO->PERIFERIA) Queste 3 forme di integrazione di mercato non si susseguono in ordine cronologico ma si vengono a formare contemporaneamente. Una di queste 3 prevale sulle altre: ISTITUZIONE Consiste in una norma sociale ‘’cristallizzata’’ da dinamiche sociali che assumono una forma come nella famiglia, nello stato ecc. ADAM SMITH È stato un filosofo-economista appartenuto all’epoca storica tra la metà del ‘700 e l’inizio del ‘800, presso la cattedra dell’università di Glasgow. È il padre dell’economia politica della quale scrisse: LA TEORIA DEI SENTIMENTI MORALI (diede vita alla Psicologia) LA RICCHEZZA DELLE NAZIONI È stato il primo a strutturare e creare un pensiero economico che si basa sull’aprire il LIBERO SCAMBIO e il LIBERO MERCATO Ci esprime che il mercato deve essere libero ma fino ad un certo punto perchè deve rispondere a regole ben precise. Infatti secondo Smith, lo STATO dovrebbe intervenire ed occuparsi di: -PUBBLICA SICUREZZA: per mantenere l’ordine -OPERE PUBBLICHE: per creare ricchezza e occupazione -SCUOLE: per l’istruzione necessaria per capire queste teorie -DIRITTO: per tutelare le persone da imbrogli economici ma tutto questo non basta, occorrono altri elementi -SPECIALIZZAZIONE: la ripartizione dei compiti durante i processi produttivi, serve per aumentare la produzione. UN MERCATO IN CUI VENDERE: in questo caso è il mercato a decidere in che settore economico bisogna inserirsi: A questo punto si individuano 3 settori dell’economia: -GLI IMPRENDITORI CAPITALISTI (guadagna capitale) -GLI OPERAI (guadagna salario-remunerazione) -PROPRIETARI TERRIERI o DI RENDITA (guadagna la remunerazione dal fattore produttivo terra) Si interessa e si occupa così di individuare gli interesse dell’uomo e questi interessi stanno alla base delle motivazioni dello scambio. Abbiamo anche l’interesse/bisogno di piacere agli altri come stimolo per ottenere la BENEVOLENZA altrui. Inoltre SMITH dice che la concorrenza deve essere giusta, leale. DUMPING: pratiche di concorrenza sleale (esempio: LA MODA(IL FALSO) o AGROGASTRONOMIA (prodotti taroccati). LAVORO PRODUTTIVO Produzione di beni materiali VS LAVORO IMPRODUTTIVO Produzione di beni immateriali (servizi) CONSUMO PRODUTTIVO CONSUMO IMPRODUTTIVO CONCETTO DI VALORE il valore di un bene o di un servizio (o di una prestazione di rilevanza economica) è cioè il PREZZO al quale è possibile che sia rispettivamente venduto ed acquistato, ovvero il punto d'incontro della domanda e dell'offerta. Si divide in: Il valore d'uso Il criterio oggettivo per stabilire il valore di un bene è quello di stabilirne l'utilità o valore d'uso. In questo caso, anziché riferirsi al mercato dello scambio, nel quale si prendono in considerazione tanto le esigenze di chi vende quanto quelle di chi compra, riguarda invece più direttamente l'ottica economica di chi utilizza, o ha l'esigenza di procurarsi, la disponibilità di un bene o di un servizio (in quanto interessato a coprire tale fabbisogno, anche di chi desidera vendere prodotti adatti a soddisfare quella esigenza). Si tratta del valore d'uso, che classicamente si intende come la capacità di un bene o di un servizio di soddisfare un dato fabbisogno (il valore di utilità). Il valore di stima È la quantità di moneta che viene attribuita a tutti quei beni o diritti reali che, per la loro unicità, non hanno degli equivalenti sul mercato. Si giunge alla sua determinazione attraverso il metodo comparativo(confronto). IL PREZZO si fissa/consiste/si calcola facendo la somma di tutti i costi affrontati (costi fissi-costi variabili) per aver prodotto quel tipo di bene CHE è DI MERCATO: dipende dall’oscillazione tra domanda e offerta (se il prezzo aumenta la curva di offerta si sposta verso destra mentre quella di domanda si sposta verso sinistra) NATURALE: si fissa e si calcola facendo la somma di tutti i costi affrontati per produrre quel tipo di prodotto (costo materie prime, costo della forza lavoro, costo produttivi) MARX Carl MARX è stato un filoso economista Che aveva una visione ben precisa Si ispirò a Darwin ed Engel ed era convinto che la storia prima o poi finisse Attaccato: alla teoria di Darwin su ‘’chi si adatta meglio sopravvive da Engel prende la sua dialettica della ‘’TESI, ANTITESI, SINTESI. TESI= idea riguardo una questione ANTITESI=la negazione dell’idea SINTESI= nuova idea Oggetto di studio di MARX Individuare la legge del funzionamento della storia: cioè la teoria dello sviluppo storico va avanti secondo un mutamento di tipo dialettico che comprende idealismo tedesco; socialismo francese; economia classica inglese; con la quale spiega che la storia è stata vicenda di molti oppressi e oppressori in contrasto tra di loro, che prende il nome di LOTTA DI CLASSI. Questa lotta di classi può finire in due modi: Con la rovina della classi Con il mutamento della società che avrà a sua volta nuovi oppressi e oppressori. Se la lotta finisce secondo MARX la ‘’storia finisce’’ CLASSIFICAZIONE DI OPPRESSI E OPPRESSORI (DIPENDE DALL’EPOCA STORICA DI CUI SI TRATTA). CON HEGEL Marx ci parla dell’’’alienazione’’ Consiste nella dipendenza del lavoratore con: il prodotto generato dalla produzione che gli viene sottratto; l’attività che svolge; l’aspirazione del lavoratore per il lavoro libero (creativo e non ripetitivo); Ogni società a sua volta è divisa in STRUTTURA dove alla base abbiamo i rapporti di produzione, tecnologie adoperate, forza produttiva SOVRASTRUTTURA dove abbiamo tutti gli elementi non economici che vengono influenzati dalla struttura. IL CAPITALE SECONDO MARX Secondo MARX il CAPITALE è alla base dei modi di produzione capitalistici Il capitale consiste in tutti i beni materiali e immateriale di un’azienda (materie prime, forza lavoro, meccanismi di produzione) che servono per la trasformazione di materie prime in prodotti finiti. LA SOCIETA’ CAPITALISTA IN CONTRASTO CON LE ALTRE SOCIETA’ Caratteristiche della società capitalistica: 1)modalità di produzione che si basano su criteri determinati 2)lavoro formalmente libero RIPRODUZIONE SEMPLICE (sistema precedente a quello capitalistico) M / D / M E / E / E R / N / R C / A / C E / R / E O RIPRODUZIONE ALLARGATA (sistema capitalistico) D E N A R O M E R C E D E N A R O MARX ci dice, inoltre, che il sistema capitalistico comprende 3 fasi cronologiche: 1)fase dedicata a pagare il capitale 2)fase dedicata al pagamento del lavoratore 3)fase del plus-lavoro (cioè ore in più di lavoro del dipendente sfruttato) che si trasformano in plus valore) La terza fase spiega la parte del lavoro che il lavoratore non dovrebbe seguire perchè consiste nello sfruttamento di esso da parte del capitalista. SOMBART Fu un sociologo economista tedesco. Lui afferma che il capitalismo come un’attività umana volta alla ricerca di mezzi di sussistenza per soddisfare i bisogni e che questi bisogni mutano col passare del tempo. Analizza l’economia e spiega che si compone di 3 elementi: -mentalità economica: corrispondente al comportamento economica dell’individuo. -organizzazione economica: regolamentazione dell’esercizio dell’attività economica da parte dell’azienda -tecnica: skills per produrre beni per soddisfare i bisogni degli individui. MENTALITA’ Fa un riferimento alla differenza tra società capitalistica e precapitalistica: -PRECAPITALISTICA: con mentalità orientata alla produzione di beni per il consumo (mentalità tradizionalista con spirito solidale. -CAPITALISTICA: orientata all’acquisizione di plus valore(come affermava MARX) cioè al profitto e protesa al guadagno con spirito individualistico. ORGANIZZAZIONE ECONOMICA -PRECAPITALISTICA: - composta da CORPORAZIONI, che secondo Smith favorivano il gruppo di interesse ma affievolisce il capitalismo. -La PROPRIETA’ dei mezzi di produzione era PUBBLICA -La PRODUZIONE era orientata al CONSUMO -Le imprese erano a conduzione familiare quindi si parla di dimensione familiare. -CAPITALISTICA: -vi è la LIBERTA’ ECONOMICA: giuridicamente riconosciuta -La PROPRIETA’ dei mezzi di produzione è PRIVATA, cioè di proprietà dei capitalisti. -La PRODUZIONE è orientata allo scambio e successivamente al profitto. -Si parla di MACRO-IMPRESE, non più di quelle familiari. -TECNICA ECONOMICA -PRECAPITALISTICA: tradizionale basata sull’esperienza. -CAPITALISTICA: basata sull’evidenza empirica, cioè sul metodo scientifico. SIMMEL Sociologo tedesco: scrisse la ‘’FILOSOFIA DEL DENARO’’: composizione che si occupa delle società e afferma che non esiste realmente di una società definita ma si cerca di cogliere l’astrattezza del pensiero di Simmel: società intesa come la capacità degli individui di interagire tra di loro Simmel si fissa e mette in evidenza, attraverso relazioni ed astrazioni, le forme di relazioni che si stabiliscono tra gli attori sociali. Egli distingue tra diverse forme e contenuto nelle società: CONTENUTO inteso come tutto ciò che riguarda l’interesse e lo scopo dell’individuo FORMA intesa come i modi attraverso cui l’individuo soddisfa il proprio interesse La forma che SIMMEL prende in considerazione è il DENARO: dice che la società si basa sul denaro poiché rappresenta il mezzo con cui gli individui raggiungono il fine, per cui si lavora per ottenere il denaro, profitto. Tutta la teoria di SIMMEL ha come sfondo il Denaro: ci dice che nella società capitalistica il DENARO assume una valenza di FINE e non di MEZZO, considerato sia in termini utilitaristici che di interesse. Poi che attraverso il DENARO si possono appiattire i rapporti sociali. PERCHE’ LA SOCIETA’E’ CARATTERIZZATA DAL DENARO? Il denaro nasce per favorire gli scambi ed è una forma di scambio, convinto che con esso si potrebbe acquistare anche ciò che non si può. Simmel fa l’esempio della prostituzione LE METROPOLI E LA VITA DELLO SPIRITO La metropoli è il luogo preciso della società contemporanea dove si aspica di più la cultura monetaria. Nei piccoli paesi ci si muove in relazioni più umane, mentre nelle metropoli c’è l’INTENSIFICAZIONE DELLA VITA NERVOSA: nella metropolitane dove prevale la cultura monetaria rende la vita più libera, autonoma ma si tende ad essere più soli quindi l’individuo diventa BLASE’ cioè indifferenti a tutto ciò che lo circonda, per cui gli è tutto irrilevante. L’economia monetaria di Simmel, come ci spiega, fa aumentare la libertà individuale per cui sostituisce i rapporti sociali nello scambio e nella produzione. Nello scambio è possibile scegliere tra i diversi fornitori e questo spersonalizza le relazioni tra chi compra e chi vende. Nella produzione subentra il contratto di lavoro e quindi spersonalizza i rapporti sociali e rende quest’ultimo sostituibile. Questo comporta un mutamento delle condizioni di remunerazione dei lavoratori rispetto all’epoca medievale, ma questo scatena nell’individuo un senso di consapevolezza di sé. Questo porta l’uomo metropolitano ad essere razionale e trasforma i rapporti sulla CALCOLABILITA’, quindi è soggetto a numerose sollecitazioni, diventa così senza personalità e identità. Per sopravvivere alla lotta tra gli individui con la concorrenza e la specializzazione, per non rischiare di essere sostituiti, l’individuo creerà nuove eccentricità, stravaganze solo per apparire diverso. Un esempio è la MODA: come tentativo di appartenere a qualcosa di diverso, spinto dal desiderio di essere parte di un gruppo e simultaneamente di stare fuori dal gruppo, affermando la propria individualità. Inoltre Simmel introduce un concetto importante: L’AVALUTATIVITA’: cioè la caratteristica di quando esclude un giudizio di valore. WEBER E IL CAPITALISMO Weber afferma che un’azione di tipo capitalistico basata sullo scambio si basa sull’attesa di un guadagno; infatti si parla di attesa come rischio economico che può derivare da essa durante lo scambio. Queste azioni devono essere soprattutto pacifiche poiché devono essere legali. Weber afferma che durante il corso della storia ci sono state delle azioni economiche ma diverse da quelle capitalistiche. L’azione capitalistica si basa sulla razionalità che è l’elemento principale di queste azioni. Per Weber il lavoro deve essere libero cioè contrapposto alla schiavitù e allo sfruttamento, nelle azioni capitalistiche. Il Capitalismo si basa sulla presenza di un mercato e di un salariato. Un altro aspetto fondamentale è la SEPARAZIONE AMMINISTRATIVA DOMESTICA ECONOMICA cioè la distinzione tra gestione amministrativa economica da quella aziendale. L’ultimo punto importante è il diritto razionalmente statuto cioè occorre che ci sia un diritto che tuteli gli attori economici. COME E QUANDO NASCE IL CAPITALISMO SECONDO WEBER Fu uno dei padri fondatori della sociologia ed è in contrasto con l’ideologia di Marx poiché egli non si occupa di studiare la storia ma bensì le azioni sociali. Le azioni sociali sono tutte quelle azioni che riguardano il comportamento collettivo della società caratterizzate dall’intenzionalità. CARATTERISTICHE DELLA TEORIA DI WEBER A Weber interessa capire il senso delle azioni sociali di un individuo, guardando con gli occhi di chi svolge una determinata azione. Iniziò ad interpretare il mondo attraverso un’interpretazione delle azioni sociali (è una scienza non esatta). Classificò le azioni sociali con 4 modelli tipici di azione (IDEALTIPO): -azione razionale rispetto allo SCOPO -azione razionale rispetto al VALORE -azione irrazionale AFFETTIVA -azione irrazionale TRADIZIONALE ALRE CLASSIFICAZIONI SONO: -Nesso di CAUSALITA’: utilizzando il criterio di comparazione con diversi periodi storici per vedere come è cambiata la situazione. La causalità si riferisce ad una relazione tra due o più variabili dove una variabile causa la conseguenza di un’altra variabile. Per avere causalità devono essere soddisfatti 3 criteri: -le variabili devono essere correlate -una variabile deve precedere l’altra -devo essere dimostrato che non ci sia una 3 variabile che incidi sulle altre 2 -AVALUTATIVITA’: in merito WEBER distingue i giudizi di valore e i riferimenti ai valori in merito alle azioni sociali delle quali non si da un giudizio di valore cioè non si dice se quell’azione è giusta o sbagliata. Il capitalismo, secondo Weber, nasce nel centro-nord Europa (GERMANI, FRANCIA) e ci dice che quest’ultima è influenzata dalla cultura. L’ETICA ECONOMICA DEL PROTESTANTESIMO PRINCIPIO DELLA PREDESTINAZIONE: afferma che gli individui sono già predestinati; nessun comportamento incide sul destino. Da questo suo pensiero nasce un’angoscia perenne poiché nessuno conosce il proprio destino. DURKHEIM Riprende marx e afferma che la storia si è fermata quando si è stabilito il sistema capitalistico: ciò che determina la società è l’ordine cioè quello che studia è come le società si strutturano e come si riproducono nel tempo. A noi interessa capire come si strutturano e come si riproducono: questo ordine è dato da un elemento che unisce la società: LA MORALE: elemento composto da norme che regolano la società che si acquisisce da quando si nasce. DURKHEIM è un funtional organicista, e per spiegare la società ricorre all’organismo sociale(come il corpo umano dove ciascun organo contribuisce al funzionamento dell’organismo garantendo un equilibrio) non è nient’altro che ciò di cui parla Durkheim. Questi organi visti in ambito di società sono rappresentati dalle Istituzioni. In questa sua visiona ragiona in termini di equilibrio per far funzionare la società al quale gira attorno tutta la società. ‘’Quello che Durkheim vuole farci capire è che la società in cui viviamo condiziona la vita dell’individuo’’ e non l’individuo che influenza la società. L’indivuo attraverso un calcolo costi-benefici raggiunge sempre l’ottimo. Secondo Spencer l’individuo si muove in modo individuale nel tentativo di raggiungere la felicità al minor costo possibile e questo viene criticato da Durkheim che da una teoria del tutto nuova: ‘’la società influenza l’individuo’’. Un’altra critica che fa è quella sul suicidio: afferma che i suicidi nel nord Europa sono più rilevanti. Questo è generato dal NESSO DI CAUSALITA’ : la società si trasforma e al suo interno avvengono fenomeni importanti come la separazione della divisione del lavoro. Durkheim dimostra con 2 elementi che ci aiutano meglio a capire questo fenomeno: DENSITA’ MATERIALE: data dall’incremento numerico della popolazione trasforma la società, quanto più aumenta più si trasforma la società. Questo passaggio ci fa passare dalla società semplice a quella società complessa(superiore) DENSITA’ MORALE: Le società semplice sono caratterizzate dalla solidarietà di tipo meccanica: tipo di solidarietà che unisce le persone alle altre. Le società complesse sono caratterizzate invece dalla solidarietà di tipo organica: tipo di solidarietà che fa da collante tra organi che pongono l’ordine sociale della società; da un punto di vista economico si assiste ad una divisione del lavoro (il lavoro diventa sempre più specializzato, più settoriale); divisione del lavoro è una diretta conseguenza dell Questo processo di istituzionalizzazione porta ad una società complessa *La divisione anomica: gli individui non ritrovano più norme e questo determina la che si verifica con: Le crisi economiche: determinato dall’assenza di norme e in qualche modo in se c’è l’autodistruzione della società, incapacità di reagire e le persone si ritrovano abbandonate a sé stesse. Rapporti tra capitale e lavoro: mancanza di regole ha formato una recessione *La divisione coercitiva: c’è una coercizione adeguata alle esigenze indotte dalla società -L’ASSEGNAZIONE DEI SINGOLI INDIVIDUI AI COMPITI SPECIALIZZATI: abbiamo un’assegnazione dei ruoli molto rigida, nelle società complesse è molto difficile trasformare la propria passione in lavoro. -RICOMPENSE DA ASSEGNARE AI COMPITI DIVISI: nelle società complesse abbiamo uno scompenso sulle ricompense in base ai compiti. SCHUMPETER Si contrappone al modello Marxiano perché in qualche modo lui ha una visione molto chiara dell’economia, scrive la teoria dello sviluppo economico e analizza i cicli economici Ragiona in termini di sviluppo e crescita: SVILUPPO: fenomeno che blocca, distrugge e determina l’innovazione di un ciclo economico CRESCITA: fenomeno graduale e le trasformazioni sono minime, all’interno di un ciclo economico ci si accorge di questa trasformazione. INTRODUZIONE DI NUOVI METODI DI PRODUZIONE: si passa da una produzione più rigida ad una produzione più ‘’allargata’’ a differenti forme di mercato che ha portato all’aumento della fatturazione delle aziende. SCOPERTA DI NUOVE MATERIE PRIME e UTILIZZO DI QUELLE MATERIE PRIME: RIORGANIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE Shumpeter si occupa di analizzare la professione di Imprenditore e si occupa di analizzare la sua figura attribuendo elementi mai presi in considerazione: Leadership Innovazione Shumpeter divide nella sua teoria 3 fasi di imprenditore: 1-padrone di fabbrica: colui che in qualche modo utilizzano lo slogan ‘’siamo una grande famiglia’’ ed individua un’etica di responsabilità nei confronti dei dipendenti. 2-capitano d’industria: colui che può o meno essere proprietario della fabbrica, ma viene meno la dimensione etica fino alla 3 fase dell’imprenditore 3-fondatore d’impresa: colui che è stipendiato che funge da leader incontrastato dell’impresa, visto come un ‘’mercenario’’ e si scolla totalmente dal rapporto con l’impresa (emotiva, sentimentale). Anche Shumpeter vede la fine del capitalismo poiché si verificano degli elementi di natura culturale: si vede difronte a delle imprese che subiscono un indebolimento. CAUSE SOCIALI E CULTURALI DEL DECLINO DEL CAPITALISMO 2 PARTE Sociologia contemporanea LA MODERNIZZAZIONE: processo di modernizzazione della società che coinvolge in larga scala un determinato aggregato sociale. Processo di modernizzazione coinvolgono più paesi e avvengono con processi lunghi che si caratterizza a partire dalla: RIVOLUZIONE INDUSTRIALE RIVOLUZIONE FRANCESE Hanno delle caratteristiche che aiutano a capire se siamo di fronte a processi di modernizzazione o meno: PROCESSI DI URBANIZZAZIONE: (passaggio dalle campagne alle città)riguardano soprattutto la parte nord/occidente dell’Inghilterra e che trasformano le città. PROCESSI DI ESPANSIONE DELLE CLASSI (o ceti medi): si passa da una struttura PIRAMIDALE ad una struttura ROMBOIDALE dovuto ad un aumento dei redditi con il quale il ceto medio viene collocato in una fascia diversa maggiore, si assiste ad un incremento STATO CETO MEDIO POVERI PROCESSO DI SVILUPPO DELLO STATO E DEI SUOI ORGANI: passaggio da un regime monarchico ad una repubblica (02/06/1942) trasformazione delle infrastrutture dei paesi, del sistema di comunicazione e trasporti. i processi di modernizzazione introduco diversi strumenti: una riduzione della differenziazione territoriale in tutti i campi(economico, religioso) Partecipazione politica Questi processi di modernizzazione iniziano a verificarsi a partire dal secondo Dopoguerra: lo stato Italiano attraversa un processo di modernizzazione che affronta un processo di ricostruzione che in solo 20ennio subisce una ricostruzione ed una trasformazione radicale (in termini di stile di vita, redditi) con l’avvento della modernità (televisione). La modernizzazione viene introdotta nel 1949 da EISENHOWER. Gli stadi di sviluppo: Introdotti da ROSTOW nella teoria degli stadi economici: 1)società tradizionale: Si parte da una società rurale dove mancano partecipazione politica, ecc. 2)predecollo industriale: interventi in modi importanti per innescare dinamiche di sviluppo da parte degli stati più avanzati.(stanziare denaro, infrastrutture). 3)decollo: fase successiva al pre-decollo 4)verso la maturità: mutamento dei bisogni dove tutti cercheranno le stesse cose fino ad arrivare all’ultima fase 5)società consumi di massa: Lo sviluppo esogeno ha dei grandissimi limiti perché nessuno vuole subire un’idea di sviluppo da un altro paese. Questo modello è sottoposto a dei limiti e Rostow afferma che questo suo modello si affermerà automaticamente senza un perché, senza considerare le dinamiche che si trovano all’interno dei paesi. Da qui nasce una seconda modernizzazione: Il principio della scuola dipendentia.