PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.4 Componenti biotiche Lo studio delle componenti biotiche e dei possibili impatti dell’opera sulle stesse è stato organizzato sulle tre tematiche fondamentali: vegetazione, fauna e reti ecologiche. 3.4.1 Normativa di riferimento e pianificazione del territorio Lo studio è stato sviluppato coerentemente a quanto prescritto dalle seguenti normative: Normativa Europea • Decisione 2004/69/CE del 22 dicembre 2003 - Commissione - recante adozione dell'elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina [notificata con il numero C(2003) 4957] (G.U.U.E. L14 del 21.1.2004); • Direttiva (CEE) 92/43 del Consiglio, 21 maggio 1992: Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. G.U.C.E. 22 luglio 1992, n. L 206; • Direttiva 2009/147/CE del Parlamento e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, codificazione della precedente direttiva 79/409/CEE (Dir. "Uccelli") e delle successive modifiche. Normativa Nazionale • Decreto 25 Marzo 2004: 2004: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE. (GU n. 167 del 19-7-2004); • Provvedimento 24 luglio 2003: Conferenza Permanente Permanente per i Rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Approvazione del V aggiornamento dell'elenco ufficiale delle aree naturali protette, ai sensi del combinato disposto dell'art. 3, comma 4, lettera c), della legge 6 dicembre 1991, n. 394, e dell'art. 7, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. (GU n. 205 del 4-9-2003- Suppl. Ordinario n.144); • D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357: Testo coordinato al D.P.R. n. 120 del 12.03.2003.(G.U. n.124 del 30.05.2003) Regolamento Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (G.U. N. 284 284 DEL 23-10-1997, S.O. n.219/L); • Decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n.120: Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. (GU n. 124 del 30-5-2003); - 143 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) • Determinazione 28 novembre 2002: Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Approvazione della rettifica al IV aggiornamento dell'elenco dell'elenco ufficiale delle aree naturali protette, approvato dalla Conferenza Stato-regioni nella seduta del 25 luglio 2002, ai sensi dell'art. 3, comma 4, lettera c), della Legge 6 dicembre 1991, n. 394, e dell'art. 7, comma 1, allegato A, del decreto legislativo legislativo 28 agosto 1997, n. 281. (GU n. 294 del 16-12-2002); • Decreto 3 settembre 2002: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000. (GU n. 224 del 24-9-2002). Normativa Regionale • Legge del 29 giugno 2009 n. 19 e s.m.i. Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità. Oltre alla normativa è stato fatto riferimento anche alla pianificazione territoriale, che propone diversi strumenti su diversa scala di dettaglio: • il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) del giugno 1997; • il Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 20-1442 del 18 maggio 2015; • il Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Cuneo, adottato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n. 52 del 5 settembre 2005 e approvato dal Consiglio Regionale con D.C.R. n. 241-8817 del 24 febbraio 2009; • il Piano Regolatore Generale di Saluzzo, il cui Progetto Definitivo è stato adottato in data 12 Novembre 2008 con Delibera C.C. n. 85 85 e trasmesso alla Regione Piemonte per l’iter procedurale di approvazione, la quale ha provveduto ad approvarlo in data 29 Maggio 2012 con deliberazione della della Giunta Regionale n. 163906; • il Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n.1 in data 11/05/1999; • il Piano Fasce Fluviali, approvato con Deliberazione n.243-17401 dalla L.R.28/1990 modificata con L.R.65/1995 Variante conseguente agli ampliamenti approvati dalla stessa, presentata il 9.7.2001 dalla Giunta Regionale e approvata in data 30.5.2002; • il Piano Particolareggiato Esecutivo (P.P.E.), presentato, ai sensi della L.R. 56/1977 e s.m.i ed adottato mediante D.C.C. n. 87 in data 14/12/2012. - 144 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.4.2 Vegetazione e flora 3.4.2.1 Caratterizzazione dello stato attuale 3.4.2.1.1 L’area di studio L'area interessata dalla realizzazione dell'intervento progettuale ricade nel settore ecogeografico denominato " Pianura cuneese sud-occidentale" (cod. 5361). Le precipitazioni medie annuali sono comprese tra 800 e 1000 mm, con valori medi nel trimestre estivo compresi tra 150 e 200 mm. I suoli sono prevalentemente agricoli e riconducibili alle classi di capacità d'uso I e II. Le attività agricole più frequenti sono i coltivi in rotazione, l'orticoltura e i frutteti. Da un punto di vista metodologico l'area interessata è stata studiata nell'ambito della collocazione all'interno del territorio comunale (area vasta) e più nel dettaglio, valutando l'area di intervento e le aree prospicienti (area di dettaglio). 3.4.2.1.2 Area vasta L'area interessata dal progetto, nell'ambito della pianificazione forestale, ricade nell'Area Forestale 56 - Pianura Cuneese. I dati sulla vegetazione, a livello di area vasta, sono ricavati dalla Carta forestale e delle altre coperture del territorio territorio (Informazioni/Elaborazioni prodotte dall'I.P.L.A. S.p.A. nell'ambito degli studi per la pianificazione forestale territoriale della Regione Piemonte con cofinanziamento dei fondi strutturali dell'Unione Europea). In Figura 3.4-1 è riportato un estratto cartografico rappresentante la situazione della zona limitrofa all'area interessata dal progetto. Per l'intero territorio comunale, esaminando l'estensione delle differenti tipologie di copertura vegetale, è possibile possibile notare come ad essere maggiormente presenti siano quelle influenzate dall'attività antropica (Tabella 3.4-1) come seminativi (coltivazioni a cereali), prati stabili, impianti di arboricoltura da legno, frutteti nonché boschi lungo i fiumi Gesso e Stura di Demonte. Le superfici forestali nel loro complesso ammontano a 505 ha, circa il 4% della superficie comunale. La categoria forestale che maggiormente caratterizza l’area è il robinieto con 310,1 ha seguita dalle formazioni legnose riparie (182,4 ha), dai Querco-carpineti (11 ha), dai Castagneti (0,6 ha) e dagli acero - tiglio - frassineti (0,5 ha). I Robinieti sono popolamenti di specie alloctone naturalizzate con note ed evidenti caratteristiche di invadenza nei nei confronti delle cenosi originali e delle specie climax. La loro ampia diffusione ha ormai caratterizzato il paesaggio forestale avendo in gran parte sostituito i Querceti ed i Querco-carpineti. I Saliceti e Pioppeti ripari sono formazioni forestali che caratterizzano caratterizzano gli ambienti umidi della fascia fluviale. Le specie maggiormente presenti nella composizione di queste cenosi sono salice, pioppo bianco, pioppo nero ed ontano nero, mentre saltuaria è la presenza di ciliegio, di frassino maggiore ed anche di olmo campestre. Tra le specie alloctone si evidenzia la presenza di varietà clonali di pioppo e tra le specie secondarie arbustive ed - 145 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) erbacee del sottobosco, sambuco, nocciolo e altre specie caratteristiche come caprifoglio, edera, viburno, clematide, sanguinella ed evonimo. I Querco-carpineti sono localizzati esclusivamente in corrispondenza delle aree protette e sono caratterizzati dalla presenza di farnia mentre il carpino è presente soltanto in modo sporadico. La specie principale è consociata con altre altre latifoglie mesofile come il ciliegio, il frassino maggiore ed il castagno, mentre tra le specie mesoxerofile si segnala la presenza significativa dell’olmo campestre, e quella dell'acero campestre. Sporadicamente sono presenti anche nocciolo, pioppo bianco bianco e pioppo nero nelle aree limitrofe a quelle golenali. La presenza dei castagneti e degli acero - tiglio - frassineti d'invasione nel territorio comunale non ha invece carattere di significatività in quanto sono caratterizzati da un'estensione limitata rispettivamente a 0,6 ha e 0,5 ha. Per quanto riguarda la presenza di formazioni influenzate dall'attività antropica la tipologia di copertura ad essere maggiormente presente è quella dei seminativi che interessano il 61% della superficie e sono rappresentati rappresentati principalmente da cereali (mais e frumento tenero) coltivati per la granella e per uso animale, da erbai (erba medica e trifoglio) per la produzione di scorte di foraggio (insilati) e da soia e piante oleifere (girasole). In misura minore sono presenti prati stabili e frutteti che occupano rispettivamente il 7% e il 6% della superficie comunale. La categoria dei frutteti e vigneti è rappresentata esclusivamente dagli impianti di frutticoltura e insieme ai prati stabili sono diffusi in maniera frammentaria in tutto il territorio. Gli impianti di arboricoltura interessano il 4% della superficie di Cuneo e sono caratterizzati dalla coltivazione del pioppo e in particolare dei cloni a rapido accrescimento quali I214. Le zone maggiormente interessate dalla localizzazione localizzazione degli impianti sono quelle prospicienti al fiume Stura di Demonte. Tra le tipologie di copertura del suolo poco presenti nel territorio comunale si ricordano infine: • le praterie aride di greto e i greti che comprendono le superfici caratterizzate da vegetazione erbacea soggetta a periodica sommersione dalle acque dei corsi d’acqua e le rive dei corsi d’acqua cartografabili prive di copertura vegetale permanente; • le aree estrattive ovvero le superfici interessate da attività estrattive di estensione superiore ai 10.000 m2 (le maggiori aree estrattive sono rappresentate da cave di inerti); • i rimboschimenti dei piani planiziale e collinare, formazioni forestali artificiali composte da specie non autoctone e prive di interesse naturalistico e selvicolturale (variante a Pino strobo). Aree prettamente antropiche sono quelle che ricadono nella categoria Aree urbanizzate e infrastrutture ovvero le superfici occupate da infrastrutture permanenti quali costruzioni, fabbricati e loro adiacenze, strade, ed impianti impianti sportivi di estensione superiore ai 10.000 2 m (soglia minima cartografabile). Esse interessano il 14% del territorio comunale. - 146 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Si segnala inoltre come il Comune di Cuneo, nell'ambito delle Aree verdi di pertinenza delle infrastrutture, con i suoi 180 180 ha risulti in assoluto la città con maggior superficie a verde nel contesto urbano in quanto le aree a verde sono riferibili ai parchi urbani ed alla fascia verde limitrofa al corso del torrente Gesso (dati desunti dal Piano Forestale Territoriale, Area Forestale 56 - Pianura Cuneese). Lungo le sponde dei due fiumi si segnala la presenza di riserve naturali orientate del Parco Gesso e Stura, zone di particolare pregio per l'avifauna e habitat per numerose specie animali e vegetali. La loro ubicazione è riportata riportata in figura 2. Tali aree sono localizzate ad una distanza massima di 8 km dall'area di intervento. Più distante la Riserva natura speciale dell'Oasi di Crava e Morozzo (18 km). Figura 3.4-1 – Stralcio Carta forestale e delle altre coperture del territorio - 147 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Tipologia di copertura Superficie (ha) Incidenza percentuale Acero - tiglio - frassineto d'invasione 0,5 0,00 Impianti per arboricoltura da legno 467,4 3,91 Acque 124,9 1,04 Castagneti 0,6 0,00 Aree estrattive 15,5 0,13 Frutteti, Vigneti 700,5 5,85 Greto 163,0 1,36 Praterie aride di greto 14,2 0,12 Prati stabili di pianura 777 6,49 Querco - carpineti 11,0 0,09 Robinieti 310,1 2,59 0,9 0,01 Seminativi 7339,4 61,33 Saliceti e pioppeti ripari 182,4 1,52 Aree urbanizzate, Infrastrutture 1680,1 14,04 Aree verdi di pertinenza di infrastrutture 180,3 1,51 11966,9 100 Rimboschimenti Totale caratterizzanti il comune di Cuneo Tabella 3.4-1 - Coperture del suolo caratterizzanti - 148 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-2 – Aree protette prossime alle aree di intervento 3.4.2.1.3 Area di dettaglio L'area oggetto di intervento si snoda lungo la rete di teleriscaldamento che ha uno sviluppo lineare previsto in sede di pianificazione dell'opera di 31435 m. Mentre nel tratto iniziale, ove saranno ubicate le Centrali, essa è rappresentata da una superficie piana di forma rettangolare di circa 12.250 m2. 3.4.2.1.3.1 Vegetazione area delle centrali Nell'area interessata dalle centrali trovano dimora diverse piante d'alto fusto molte delle quali mostrano segni di disseccamento e problemi di stabilità. Le specie presenti sono: cipresso (Cupressus sempervirens L.), abete rosso (Picea abies (L.) Karst.), betulla (Betula pendula Roth), cedro dell'atlante (Cedrus atlantica (Endl.) Manetti ex Carrière) e platano (Platanus acerifolia (Aiton) Willd). - 149 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-3 – Visione d'insieme Area Centrali A B Figura 3.4-4 – Esemplari arborei in prossimità della centrale: Plantano (A) e Abete deperiente (B) - 150 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.4.2.1.3.2 Vegetazione spondale lungo il fiume Gesso e verde urbano. In corrispondenza dell'alveo del fiume Gesso l'ambiente mantiene uno scarso grado di naturalità dovuto all'abbandono e all'attività fluviale. Sono presenti specie tipiche dell'ambiente di greto quali salice bianco (Salix alba L.), spesso con portamento prostrato, e altri salici ripari: salice rosso (Salix purpurea L.), salice ripaiolo (Salix riparia W.). Poco presenti altri arbusti mentre fra le specie erbacee si notano, il garofanino di Dodonaeus (Epilobium dodonaei Vill.), il Verbascum sp. e la pianta esotica invasiva detta senecione sudafricano (Senecio inaequidens DC), inserita nella black list regionale. Allontanandosi dalle sponde, sulla sinistra orografica vi è un popolamento quasi esclusivo di ailanto (Ailanthus altissima (Mill.) Swingle), nota specie arborea esotica invasiva, anch’essa nella black list regionale. Sulla destra destra orografica, oltre l’ailanto, trova posto il pioppo nero (Populus nigra L.) spesso ibridato con il pioppo euroamericano e un’altra specie alloctona a comportamento invasivo: la robinia (Robinia (Robinia pseudoacacia L.), di cui peraltro viene tollerata la presenza. Si rileva inoltre la presenza più sporadica di qualche esemplare di ciliegio (Prunus avium L.), acero montano (Acer pseudoplatanus L.) e farnia (Quercus robur L.), sebbene il loro portamento denoti evidenti segni di difficoltà vegetativa relativa alla caratteristiche del luogo. Tra le specie arbustive si segnala la presenza di nocciolo (Corylus (Corylus avellana L.), rovo (Rubus fruticosus L.), sambuco (Sambucus nigra L.), edera comune (Hedera helix L.), clematide (Clematis vitalba L.), rosa canina (Rosa canina L.). Tra le essenze erbacee, su entrambe le sponde, si ricordano quelle più comuni delle aree non più interessate dalla presenza costante delle acque come la salvia dei prati (Salvia (Salvia pratensis L.), la borsa del pastore (Capsella bursa - pastoris (L.) Medik), le piantaggini (Plantago media L., P. major L.), tarassaco (Taraxacum officinale Weber ex. F.H Wigg.). Il tracciato, esterno alla fascia fluviale, verso la centrale è soprattutto prospiciente la rete viaria, ad eccezione di un breve tratto che attraversa attraversa i coltivi. Verso la città invece sono presenti alcuni alberi alla base e sopra la scarpata che delimita l'altopiano, sebbene l’aerea interessata dall’attraversamento non interferisce quasi per niente con i suddetti alberi. Si citano comunque le specie presenti: cedro dell'Himalaya (Cedrus deodara (D. Don) G. Don), cedro dell'atlante, pino di Wallich (Pinus wallichiana Jackson), pino strobo (Pinus strobus L.), abete rosso, robinia. Sull’altipiano urbano, sono presenti alcuni esemplari di acero (Acer (Acer platanoides L.) disposti in filare lungo tutto corso Solaro. - 151 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-5 – Visione d'insieme area di intervento riva sinistra fiume Gesso A B Figura 3.4-6 – Esemplari arborei di Pioppo (A) e Pino strobo (B) presenti nell'area di intervento - 152 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-7 – Ailanto A B Figura 3.4-8 - Vegetazione erbaceo - arbustiva: Verbascum sp. (A), Rosa canina (B). - 153 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-9 - Vegetazione spondale lungo riva destra fiume Gesso. Figura 3.4-10 - Visione d'insieme tratto di scarpata interessato dal percorso. - 154 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-11 - Filare di aceri lungo corso Solaro 3.4.2.2 Fase di cantiere 3.4.2.2.1 Vegetazione area delle centrali Nell'area della centrale, sono previsti alcuni abbattimenti per l’allestimento del cantiere e le successive costruzioni. Le altre piante verranno mantenute limitando al massimo i traumi meccanici alla chioma, al fusto e alle radici legati al movimento dei macchinari, il deposito di materiali e gli scavi. L’eventuale danneggiamento all'apparato all'apparato radicale sarà valutato in funzione della stabilità di ogni singola pianta. 3.4.2.2.2 Vegetazione spondale lungo il fiume Gesso e verde urbano. Gli scavi lungo la fascia fluviale determineranno interferenze nei confronti della componente vegetazionale e floristica, anche se reversibili. Sulla destra orografica, la ricolonizzazione delle specie vegetali sarà naturale e molto rapida. Sulla sinistra orografica invece, dopo l’abbattimento dell’ailanto, si prevedrà il contenimento meccanico dei ricacci e dei polloni radicali e l’eventuale piantumazione di salici bianchi e ripariali. Il pioppo nascerà invece spontaneamente. - 155 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Resta in ogni caso presente il rischio di sversamento accidentale di inquinanti nell’area di cantiere, in conseguenza della realizzazione di depositi temporanei di liquidi e materiali destinati alla funzionalità ed alla manutenzione dei mezzi. Tali inquinanti possono contaminare la falda, i coltivi lungo la viabilità o il torrente Gesso, utilizzato per l’irrigazione a valle dell’intervento. Tale impatto, qualora dovesse realizzarsi, è potenzialmente molto negativo e parzialmente reversibile, dovranno quindi essere attuate tutte le misure atte a prevenire il verificarsi degli sversamenti. 3.4.2.3 Fase di esercizio 3.4.2.3.1 Vegetazione area delle centrali In fase di esercizio, al fine di valutare gli effetti sulla qualità dell'aria, sono state condotte delle simulazioni sulle emissioni di inquinanti della centrale di teleriscaldamento ed è emerso un lieve aumento degli ossidi di azoto (NOX) nella zona a nord della centrale stessa. Tale aumento risulta compensato tuttavia da una diminuzione consistente dei valori nell'area vasta grazie al teleriscaldamento stesso. L'impatto sulla componente vegetazionale può essere pertanto considerato trascurabile nell'area di dettaglio e positivo a livello di area vasta. L'impatto visivo generato dalla realizzazione della centrale potrà essere attenuato dalla realizzazione di una fascia a verde, perimetrale al piazzale, ottenuta dalla messa a dimora di soggetti arborei appartenenti alla specie Carpinus betulus var. Lucas. Gli esemplari verranno messi a dimora lungo i lati confinanti a nord ovest con via Torre Frati, a sud ovest con via Genova e a est con il lato adiacente al parcheggio. La scelta di impiegare il carpino rispetto ad altre essenze è dovuta al fatto che questa specie ha il pregio di: • essere rustica; • essere resistente all'inquinamento; • essere quasi immune a malattie; • sopportare bene trapianti e potature; • mantenere le foglie secche attaccate ai rami anche in inverno mascherando così la struttura della centrale. 3.4.2.3.2 Vegetazione spondale lungo il fiume Gesso e verde urbano. Non si prevedono impatti in fase di esercizio nell'area dell'alveo del fiume Gesso. A seguito dei lavori di scavo, in fase di ricolonizzazione naturale del del suolo nudo potrebbe verificarsi l'insediamento dell'ailanto, specie esotica invasiva in grado di colonizzare molto velocemente ambienti naturali disturbati. In caso di insorgenza dei primi esemplari verranno effettuate operazioni di taglio sia meccanico che manuale al fine di mantenere le caratteristiche di naturalità e biodiversità dell'ambiente ripariale e favorire le specie - 156 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) autoctone presenti nell'area e in grado di assolvere al meglio le funzioni di protezione delle sponde. 3.4.2.4 Interventi di mitigazione/prevenzione Non sono previsti interventi di mitigazione per le aree spondali poiché l'estensione della superficie interessata dal intervento sarà contenuta e la ricostituzione della copertura vegetale potrà avvenire in breve tempo e in maniera naturale a condizione che vengano effettuate le corrette operazioni di ripristino ambientale dopo il cantiere. L’opera nel suo complesso prevede la realizzazione di mitigazioni a verde con essenze arbustive e arboree (area verde di 4476 mq con 113 piante tra cui faggi, platani, robinie e tigli) all’interno del perimetro delle centrali di cogenerazione. Interventi tesi a prevenire il disturbo potenziale si rendono necessari invece per le alberate urbane interessate anche solo marginalmente dalla realizzazione della rete di teleriscaldamento. Pertanto saranno adottati tutti gli accorgimenti necessari per evitare qualsiasi danneggiamento che possa compromettere in maniera diretta o indiretta la salute, lo sviluppo e la stabilità delle piante. La prevenzione degli impatti farà riferimento alle norme di salvaguardia proposte qui di seguito. • La luce netta di qualsiasi scavo al filo del tronco non dovrà essere inferiore a 3 m per piante di prima e seconda grandezza e 1,5 m per piante di terza grandezza e cespugli. In caso di comprovata necessità di scavo a distanze inferiori, al fine di tutelare l'integrità degli apparati radicali saranno possibili scavi a mano o con aspiratore a risucchio. Le radici più grosse dovranno essere sottopassate con le tubazioni mediante lavorazioni a mano ed utilizzo di spingitubo senza provocare ferite e dovranno essere protette contro il disseccamento con juta regolarmente inumidita. • Qualora sia necessaria la rimozione di parti delle radici questa dovrà essere effettuata con cesoie e motoseghe operando operando un taglio netto, e dovrà essere apposto un idoneo disinfettante e cicatrizzante. • Evitare l'affissione diretta con chiodi, cavi, filo di ferro o materiale inestensibile di cartelli, manifesti e simili. • Evitare l'accumulo di terreno o di qualsiasi altro materiale nella zona basale a ridosso del colletto e degli apparati radicali, l'interramento di inerti o di materiali di altra natura, qualsiasi variazione del piano di campagna originario. • Evitare il deposito di materiale di costruzione e lavorazione di qualsiasi genere nella zona basale a ridosso del colletto e degli apparati radicali. • Gli scavi nella zona degli alberi non dovranno restare aperti per più di una settimana. Se dovessero verificarsi interruzioni dei lavori, gli scavi dovranno essere riempiti provvisoriamente o comunque mantenuti umidi. In alternativa, le radici - 157 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) saranno protette con un'apposita stuoia ed in ogni caso le stesse dovranno essere mantenute umide. • Nel caso di pericolo di gelo le pareti dello scavo nella zona delle radici dovranno essere coperte provvisoriamente con materiale isolante. I lavori di livellamento nell'area radicale sono da eseguirsi a mano. 3.4.2.5 Sintesi degli impatti Seguendo la metodologia proposta nel paragrafo 1.2 - Metodologia è emerso come NON siano presenti IMPATTI CRITICI a carico della vegetazione e della flora. Nel dettaglio sono stati valutati i seguenti parametri atti a definire il fattore ambientale "Caratteristiche Vegetazione in termini di qualità, quantità, biodiversità e rarità": • Capacità di carico: uguagliata • Scarsità della risorsa: comune • Capacità di ricostituirsi: rinnovabile • Rilevanza: strategica Dall'elaborazione di questi dati si è stabilito che il rango della componente della vegetazione e della flora è 4. Per quanto riguarda gli impatti, questi sono da considerarsi di lieve entità durante la cantierizzazione, mentre in fase di esercizio sono da considerarsi nulli se non leggermente positivi per le opere di mitigazione a verde previste nell’area di realizzazione delle centrali di cogenerazione. 3.4.3 Fauna 3.4.3.1 Caratterizzazione dello stato attuale In considerazione delle dimensioni dell’intervento e dell’impossibilità di eseguire un vero e proprio censimento, l’analisi è stata condotta esclusivamente su area vasta, coincidente con il territorio comunale di Cuneo, Cuneo, al fine di definire un inquadramento generale dell'area di studio. Il quadro faunistico è stato ricavato utilizzando le numerose informazioni derivanti dagli studi eseguiti all’interno del parco Fluviale Gesso e Stura, un’area protetta regionale istituita nel febbraio del 2007, interessata direttamente dal progetto, che prevede l’attraversamento del Gesso a Sud_Est della città di Cuneo. Nonostante il progetto non coinvolga direttamente le Riserve Naturali all’interno del parco, che rappresentano le aeree più ricche per la fauna, è stato preferito questo tipo di approccio, che tiene conto dell’evidenza che la mancata segnalazione in un sito di una specie non può implicarne ovviamente l’assenza, se essa figura potenzialmente presente nelle zone limitrofe. Le informazioni bibliografiche a disposizione sono state integrate con quanto osservato durante i sopralluoghi. - 158 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) L’area di studio presenta una discreta varietà di ambienti faunistici, molti dei quali soffrono di una forte impronta antropica. Tuttavia sono presenti presenti anche aree a naturalità più elevata, in corrispondenza delle Riserve Naturali del Parco Fluviale, in particolare: • La Riserva Naturale Orientata della Crocetta, situata sulla sponda idrografica sinistra del Torrente Gesso, caratterizzata dalla presenza presenza di un bosco, di un laghetto (una zona umida a favore della fauna e flora acquatica) e di un prato. L’area risulta popolata soprattutto dall’avifauna, ma anche da caprioli, lepri, ricci e scoiattoli. • La Riserva Naturale Confluenza Gesso-Stura, che costituisce un luogo di interesse per molte specie acquatiche appartenenti alla fauna ittica, all’avifauna e all’erpetofauna. • La Riserva Naturale Orientata di Sant’Anselmo, ricca di varietà d’ambienti, dalle numerose risorgive alle radure e alle aree boscate, residue residue dell’antico bosco planiziale, che creano numerosi habitat ideali per molte specie. Tra queste meritano segnalazione i gruppi sistematici degli anfibi e dei lepidotteri. • La Riserva Naturale Orientata Stura, zona a particolare valore ornitologico e ittico. In un contesto fortemente disturbato dall’uomo, ma che presenta residui a maggiore naturalità come le Riserve Naturali, si instaura una discreta varietà faunistica, rappresentata da specie sinantropiche di scarso valore naturalistico, ma con l’aggiunta di specie anche di elevato pregio naturalistico. In generale nell’area di studio si possono riconoscere almeno quattro tipologie di ambienti in relazione alla fauna (unità faunistico territoriali): • le aree umide, comprendenti i corsi d’acqua, le risorgive e gli ambienti immediatamente adiacenti utilizzati dalla fauna che dipende fortemente dalla presenza di acqua; • i boschi, in genere robinieti e qualche raro relitto di bosco planiziale all’interno del parco fluviale; • le aree urbanizzate, costituite dalla città di Cuneo e dalla periferia; • le aree coltivate, che coprono gran parte del territorio comunale. Numerosissimi ovviamente gli invertebrati, relativamente ai quali si segnala la presenza di contesti di indubbio valore ambientale come le comunità bentoniche bentoniche nei tratti meno perturbati dei torrenti Gesso e Stura e presso le risorgive, o la pedofauna tipica del bosco planiziale riscontrabile presso la riserva naturale di Sant’Anselmo. In quest’area sono presenti inoltre il gambero di fiume (Pallipes italicus ) autoctono, specie protetta a livello comunitario e importante bioindicatore, e Maculinea arion, un lepidottero con un ciclo biologico altamente specializzato, che prevede lo sviluppo larvale all’interno di colonie della formica Myrmica sabuleti (o, in minor minor misura, di Myrmica scabrinodis). Questa farfalla merita una particolare attenzione in quanto è protetta secondo l’allegato IV della Direttiva habitat (92/43/CEE) come specie di interesse comunitario che richiede una protezione - 159 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) rigorosa e secondo l’allegato II della convenzione di Berna come specie faunistica assolutamente protetta. In generale l’ordine dei lepidotteri è ben rappresentato con la presenza di 53 specie appartenenti a diverse famiglie (Papilionidae, Pieridae, Satyridae, Nymphalidae, Lycaenidae e Hesperiidae). Figura 3.4-12 – Invertebrati presenti nell’area di studio (gambero di fiume e Maculinea arion) Tra i vertebrati, per quanto riguarda la fauna ittica, la tipologia ambientale di riferimento è chiaramente salmonicola, in quanto la Stura di Demonte e il torrente Gesso sono entrambi corsi d’acqua a carattere torrentizio pre-alpino con bacino prevalentemente cristallino siliceo. La zona salmonicola è caratterizzata da temperature massime estive che si aggirano tra i 10-15 °C circa e costituiscono i corpi idrici delle po rzioni mediana e terminale delle vallate alpine fino allo sbocco in pianura. La Trota Marmorata (Salmo trutta marmoratus), specie autoctona di elevato valore intrinseco (V) individuato individuato e assegnato da Forneris et al. (2007) tenendo conto dell’areale di distribuzione e della consistenza della specie, è presente con popolazioni ben strutturate in tutte le classi di età. Sono presenti altre specie ittiche autoctone di riferimento e di elevato valore intrinseco quali il Vairone (Leuciscus muticellus), il Barbo canino (Barbus caninus) e lo Scazzone (Cottus gobio). Tra le specie ittiche di pregio si ricorda la lampreda (Lampetra sp.). Tra le specie al margine del loro areale si possono riscontrare il Triotto mentre le specie alloctone ritrovate sono la Trota fario atlantica e ibridi della Trota fario. Il torrente Gesso nel tratto compreso tra l’abitato di Borgo S. Dalmazzo e l’immissione in Stura è soggetto a consistenti carichi organici organici e a prelievi che comportano secche, in alcuni casi anche totali. Tale input antropico determina una riduzione della qualità delle acque, con conseguente riduzione di qualità della componente biotica, in particolare a carico delle popolazioni di Trota Marmorata e di Scazzone. - 160 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-13 – Salmo trutta marmoratus Per quanto riguarda la fauna anfibia la presenza di ambienti acquatici come le lanche favorisce la presenza di diverse specie. fluviali, la connessione Stura-Gesso e le risorgive favorisce In particolare risulta molto diffusa la Rana temporaria, mentre presente ma più rara è la Rana dalmatina, che necessita nella fase adulta di zone a bosco prossime ai siti di deposizione delle uova. Ancora più rara poiché poiché maggiormente influenzata dalla presenza arborea è la Raganella, piccola rana arboricola che scende dagli alberi in cerca d’acqua solo per la riproduzione. Il gruppo delle Rane verdi, nell’area di studio, è rappresentato dalla Rana lessonae e dall’ibrido Rana kl. esculenta, entrambe piuttosto rare. L’Anfibio più comune nel Parco è comunque il Rospo comune, ma risulta discretamente presente anche il Rospo smeraldino. Tra gli urodeli risultano presenti, ma piuttosto rari, la Salamandra, il Tritone crestato e Tritone punteggiato. Figura 3.4-14 – Anfibi presenti nell’area di studio (a sx. Rana dalmatina, a dx. Bufo viridis) - 161 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Per quanto riguarda i rettili presenti nell’area di studio si segnalano 3 specie di sauri, tra cui la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), il verdissimo ed elegante Ramarro occidentale (Lacerta bilineata) e l’Orbettino (Anguis fragilis) maggiormente legato ai luoghi umidi e ricchi di vegetazione. Sono presenti anche 5 specie di ofidi con il Biacco (Hierophis viridiflavus) ed il Saettone (Elaphe longissima), molto comuni, mentre tipiche delle zone vicino all'acqua sono le Bisce, come la biscia dal collare (Natrix natrix), l’ofide più comune in vicinanza di corsi d’acqua, e le più rare Natrice Natrice tassellata (Natrix tessellata) e Natrice viperina (Natrix maura), tutte ottime nuotatrici. Figura 3.4-15 – Erpetofauna presente nell’area di studio (a sx Lacerta bilineata, a dx Natrix natrix) l’avifauna, si possono trovare sia specie sinantropiche, tipiche degli Per ciò che riguarda l’avifauna, ambienti urbanizzati e delle aree coltivate, che per la loro particolare ecologia, traggono vantaggio dalla presenza di manufatti o attività antropiche o vengono deliberatamente introdotte a scopo venatorio come il fagiano, sia specie più selvatiche che trovano riparo negli ambienti a più elevata naturalità del parco. La conformazione idrografica dell’area, con torrenti ad alveo molto grande con presenza di lanche e spiaggioni, crea un habitat gradito a molte specie tipiche degli ambienti acquatici, quali ardeidi come l'Airone cenerino (Ardea cinerea), l'Airone bianco maggiore (Egretta alba) e la Garzetta (Egretta garzetta), che nidificano in numerose colonie, sulla cima degli alberi, a formare le cosiddette garzaie in siti difficilmente accessibili, generalmente in boschi umidi, con terreno paludoso, arbusteti di saliconi o canneti. Altri frequentatori tipici di queste zone sono la Cicogna bianca (Ciconia ciconia) in aumento, aumento, anche in inverno, in tutta la provincia di Cuneo grazie al progetto di reintroduzione del Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, e la Gru (Grus grus), altro grande trampoliere gruiforme, dalle dimensioni spettacolari spesso osservabile nel cielo di Cuneo in formazione di volo a “V” durante la migrazione. Sugli spiaggioni non è raro osservare uccelli limicoli, di dimensioni più piccole rispetto ai precedenti, che setacciano il fango alla ricerca di cibo, quali il Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), hypoleucos), il Corriere piccolo (Charadrius dubius), il Piro piro boschereccio (Tringa glareola), il Piro piro culbianco (Tringa ochropus), la Pettegola (Tringa totanus) ed il Beccaccino (Gallinago gallinago). E’ ormai normale trovare nelle - 162 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) periferie urbane in zone con presenza di acqua specie opportuniste e molto adattabili, altrimenti non tipiche della zona, come il Cormorano (Phalacrocorax carbo) appartenente all'ordine dei Pelecaniformes, o il Gabbiano reale (Larus michahellis), e il Gabbiano comune (Larus ridibundus). Tipici degli ambienti di greto e autocotoni sono invece la Ballerina bianca (Motacilla alba), la Ballerina gialla (Motacilla cinerea), la Cutrettola (Motacilla flava) ed il Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus). Dove la corrente dei fiumi assume decorso molto lento, tanto da formare specchi d'acqua quasi ferma, trovano il luogo ideale per sostare e nidificare uccelli appartenenti all'ordine Anseriformes e alla famiglia Anatidae, comunemente conosciti come “anatre”. il Germano reale (Anas platyrhynchos), diffusissimo, nidificante e presente i tutte le stagioni (stanziale); comunemente avvistabili durante i passi migratori e lo svernamento sono l'Alzavola (Anas crecca), la Marzaiola (Anas querquedula) presente con maggiore intensità in primavera, la Canapiglia (Anas strepera) frequente da ottobre a marzo, ed il Mestolone (Anas clypeata) frequentatore regolare del Parco durante i passi migratori tra marzo-aprile e settembre-ottobre. Tra le anatre che si nutrono immergendosi sul fondo, si trovano la Moretta (Aythya nyroca), avvistabile d'inverno e il Moriglione (Aythya ferina) presente durante le migrazioni in gennaio-febbraio e novembre-dicembre. Condividono con le anatre gli stessi ambienti di acque calme anche due specie rappresentanti della famiglia dei Rallidi: Rallidi: la Folaga (Fulica atra) e la Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus). Nei piccoli stagni e nelle anse fluviali dove abbonda la vegetazione palustre si può trovare il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis). Tipici degli argini sabbiosi e delle scarpate vicino vicino a zone d’acqua dove tipicamente scavano i nidi, sono i coloratissimi Martin pescatore (Alcedo atthis) e Gruccione (Merops apiaster). Figura 3.4-16 – Avifauna degli ambienti acquatici (a sx. Actitis hypoleucos, a dx. Anas crecca) Nei boschi naturali che fiancheggiano Stura e Gesso, sono tipicamente presenti i picchi (fam. Picidae) come il Picchio rosso maggiore e minore (rispettivamente Dendrocopos major e minor), che frequentano i boschi planiziali e le boscaglie irregolarmente distribuite - 163 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) nelle golene dei due fiumi, ma non disdegnando frutteti e giardini pubblici della città. Maggiormente legato agli ambienti agricoli alberati, è il Picchio verde (Picus viridis), di dimensioni maggiori e dal comportamento comportamento piuttosto elusivo. A differenza dei precedenti Picidi europei, il Torcicollo (Jynx torquilla) è migratore ed è visibile nell’area di studio tra aprile e settembre, quando parte per svernare nell’Africa sahariana: predilige prati alternati a zone con alberi maturi nelle cui cavità porre il nido. Molto presenti negli ambienti boschivi sono i Passeriformi, spesso più facili da ascoltare che da vedere. Nel fitto delle aree cespugliose, prossime ai corsi d'acqua, tra i salici, si possono udire la Sterpazzola (Sylvia communis) e il Canapino (Hippolais poliglotta) due Silvidi dai canti variegati. Capinere, cince, usignoli, fringuelli, ciuffolotti, zigoli, cardellini, averle, luì e molti altri piccoli uccelli, sono i frequentatori tipici di alberi e siepi. Specie Specie molto comune nelle boscaglie che circondano i due torrenti è anche il Cuculo (Cuculus canorus). Figura 3.4-17 – Avifauna boschiva (a sx. Dendrocopos major, a dx. Hippolais poliglotta) Alcuni uccelli, come le Tortore, tra cui la Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto), i colombi domestici, lo Storno (Sturnus vulgaris), la Gazza (Pica pica), le Cornacchie grigia e nera (Corvus cornis e Corvus corone) e il Merlo (Turdus merula) sono più marcatamente tipici degli ambienti fortemente antropizzati, dove trovano gli spazi aperti di cui necessitano o dove riescono a sfruttare tetti e vecchi muri per la nidificazione, come i Balestrucci (Delichon urbica) e i Rondoni (Apus apus). Particolarmente legata alla presenza di cascine da allevamento è la Rondine (Hirundo rustica), che si nutre dei grossi ditteri che vivono a contatto del bestiame. Tra i rapaci diurni si possono trovare il Gheppio (Falco tinnunculus), frequentatore regolare di campagne coltivate, zone aperte e boschi planiziali, il Lodolaio (Falco subbuteo), frequentatore estivo delle boscaglie planiziali e dei pioppeti che bordano i greti dei due torrenti. Ancora più adattato all’ambiente boschivo è lo Sparviere (Accipiter nisus), predatore ornitofago molto specializzato e dotato di grande agilità negli spazi stretti. Il rapace più diffuso nell’area, comunemente osservabile di giorno, è la Poiana, (Buteo - 164 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) buteo) nidificante stabile nelle aree planiziali. Tra maggio e settembre non è raro avvistare il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il Falco cuculo (Falco vespertinus) ed il Falco pescatore (Pandion haliaetus) in aprile-maggio, mentre il Nibbio bruno (Milvus migrans) predilige le aree adibite a discarica durante i passi primaverili e autunnali. autunnali. notturni, si annoverano il Gufo comune (Asio othus), la Civetta Tra le tre specie di rapaci notturni, (Athene noctua) e l'Allocco (Strix aluco): questi uccelli, dell'ordine degli Strigidi, sono attivi soprattutto di notte e necessitano della presenza di vecchi vecchi alberi con cavità naturali che offrano riparo alle nidiate. Figura 3.4-18 – Rapaci diurni e notturni nell’area di studio (a sx. Accipiter nisus, a dx. Athene noctua) Nel territorio oggetto di analisi analisi vivono 25 specie di animali appartenenti alla classe dei mammiferi, la maggior parte delle quali relativamente ben adattate agli ambienti antropizzati, insettivori come la Talpa europea (Talpa europea), il Riccio europeo (Erinaceus europeus), il Toporagno Toporagno comune (Sorex araneus) e la Crocidura a ventre bianco (Crocidura leucodon), roditori tra cui lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), il Ghiro (Glis glis) e il Moscardino (Muscardinus avellanarius), che si cibano essenzialmente di frutta secca, soprattutto noci e nocciole, e lagomorfi come la Lepre comune (Lepus europeus) o la Silvilago (Sylvilagus floridanus) specie introdotta massicciamente a scopi venatori. La presenza di aree con vegetazione più fitta presso i torrenti Stura e Gesso fornisce riparo anche a predatori appartenenti all’ordine dei carnivori, come la Volpe (Vulpes vulpes), il Tasso (Meles meles), la Donnola (Mustela nivalis) e la Faina (Martes foina) e ad animali di dimensioni maggiori come appartenenti all’ordine degli artiodattili quali il cinghiale (Sus scrofa) e il capriolo (Capreolus capreolus) in forte incremento nella regione Piemonte per la diminuzione di competitori e l’assenza di predatori. Un discorso a parte merita l’ordine dei Chirotteri, in forte diminuzione negli ultimi decenni a causa dell’impatto antropico (riduzione del cibo per l’uso massiccio di insetticidi in agricoltura, aumento delle sorgenti luminose, presenza sorgenti sonore che disturbano l’ecolocalizzazione, sottrazione degli ambienti di ricovero). Alcune specie hanno tuttavia - 165 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) sviluppato una certa sinantropia, trovando rifugio in ambienti artificiali, come miniere, gallerie, chiese, castelli e altri edifici monumentali, o anche semplici fessure sotto i ponti o nelle comuni abitazioni. Nell’area di studio sono presenti 5 specie specie di pipistrelli tra cui il Serotino comune (Eptesicus serotinus), il Vespertillo smarginato (Myotis emarginatus) e la Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri). Figura 3.4-19 – Mammiferi presenti nell’area di studio (a sx. Capreolus capreolus, a dx. Vespertilionidae sspp) In Tabella 3.4-2 è riportata una sintesi non esaustiva delle specie animali presenti in zona. Elenco delle specie principali nel comune di Saluzzo e limitrofi - VERTEBRATI PESCI (ACTINOPTERYGII) Nome volgare Specie Ordine Famiglia Barbo canino Vairone Trota marmorata Scazzone Barbus meridionalis Risso,1826 Leuciscus souffia Risso,1826 Salmo (trutta) marmoratus (Cuvier, 1817) Cottus gobio Linnaeus, 1758 ANFIBI (ANPHIBIA) Specie Nome volgare Rospo comune Rospo smeraldino Raganella italiana Rana agile Rana di Lessona Rana ridibonda Rana temporaria Salamandra pezzata Tritone crestato italiano Tritone punteggiato Bufo bufo (Linnaeus, 1758) Bufo viridis Laurenti, 1768 Hyla intermedia Boulenger, 1882 Rana dalmatina Bonaparte, 1840 Rana lessonae Camerano, 1882 Rana ridibunda Pallas, 1771 Rana temporaria Linnaeus, 1758 Salamandra salamandra (Linnaeus, 1758) Triturus carnifex (Laurenti, 1768) Triturus vulgaris (Linnaeus, 1758) RETTILI (REPTILIA) Specie Nome volgare Orbettino Anguis fragilis Linnaeus, 1758 CYPRINIFORMES CYPRINIFORMES SALMONIFORMES SYNGNATHIFORMES Ordine ANURA ANURA ANURA ANURA ANURA ANURA ANURA URODELA URODELA URODELA Ordine SQUAMATA Cyprinidae Cyprinidae Salmonidae Cottidae Famiglia Bufonidae Bufonidae Hylidae Ranidae Ranidae Ranidae Ranidae Salamandridae Salamandridae Salamandridae Famiglia Anguidae - 166 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Biacco Saettone Natrice viperina Natrice dal collare Natrice tassellata Ramarro Lucertola muraiola Coluber viridiflavus Lacépède, 1789 Elaphe longissima (Laurenti, 1768) Natrix maura (Linnaeus, 1758) Natrix natrix (Linnaeus, 1758) Natrix tessellata (Laurenti, 1768) Lacerta viridis (Laurenti, 1768) Podarcis muralis (Laurenti, 1768) UCCELLI (AVES) Specie Nome volgare Astore Sparviere Poiana Biancone Falco di palude Albanella minore Nibbio bruno Falco pecchiaiolo Falco pescatore Anatra mandarina Mestolone Alzavola Germano reale Marzaiola Moriglione Moretta Cigno selvatico Volpoca Rondone Rondone maggiore Rondone pallido Succiacapre Corriere piccolo Corriere grosso Pavoncella Gabbiano reale Gabbiano comune Piro piro piccolo Piovanello pancianera Beccaccino Combattente Totano moro Piro piro boschereccio Pantana Piro piro culbianco Pettegola Mignattino Sterna comune Airone cenerino Accipiter gentilis (Linnaeus, 1758) Accipiter nisus (Linnaeus, 1758) Buteo buteo (Linnaeus, 1758) Circaetus gallicus (Gmelin, 1788) Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758) Circus pygargus (Linnaeus, 1758) Milvus migrans (Boddaert, 1783) Pernis apivorus (Linnaeus, 1758) Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758) Aix galericulata (Linnaeus, 1758) Anas clypeata Linnaeus, 1758 Anas crecca Linnaeus, 1758 Anas platyrhynchos Linnaeus, 1758 Anas querquedula Linnaeus, 1758 Aythya ferina (Linnaeus, 1758) Aythya fuligula (Linnaeus, 1758) Cygnus cygnus (Linnaeus, 1758) Tadorna tadorna (Linnaeus, 1758) Apus apus (Linnaeus, 1758) Apus melba (Linnaeus, 1758) Apus pallidus (Shelley, 1870) Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758 Charadrius dubius Scopoli, 1786 Charadrius hiaticula Linnaeus, 1758 Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758) Larus cachinnans Pallas, 1811 Larus ridibundus Linnaeus, 1766 Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758) Calidris alpina (Linnaeus, 1758) Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758) Philomachus pugnax (Linnaeus, 1758) Tringa erythropus (Pallas, 1746) Tringa glareola Linnaeus, 1758 Tringa nebularia (Gunnerus, 1767) Tringa ochropus Linnaeus, 1758 Tringa totanus (Linnaeus, 1758) Chlidonias niger (Linnaeus, 1758) Sterna hirundo Linnaeus, 1758 Ardea cinerea Linnaeus, 1758 SQUAMATA SQUAMATA SQUAMATA SQUAMATA SQUAMATA SQUAMATA SQUAMATA Ordine ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ACCIPITRIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES ANSERIFORMES APODIFORMES APODIFORMES APODIFORMES CAPRIMULGIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CHARADRIIFORMES CICONIIFORMES Colubridae Colubridae Colubridae Colubridae Colubridae Lacertidae Lacertidae Famiglia Accipitridae Accipitridae Accipitridae Accipitridae Accipitridae Accipitridae Accipitridae Accipitridae Pandionidae Anatidae Anatidae Anatidae Anatidae Anatidae Anatidae Anatidae Anatidae Anatidae Apodidae Apodidae Apodidae Caprimulgidae Charadriidae Charadriidae Charadriidae Laridae Laridae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Scolopacidae Sternidae Sternidae Ardeidae - 167 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Tarabuso Airone bianco maggiore Garzetta Nitticora Cicogna bianca Cicogna nera Piccione torraiolo Colombaccio Tortora Tortora dal collare orientale Martin pescatore Ghiandaia marina Gruccione Upupa Cuculo Smeriglio Pellegrino Lodolaio Gheppio Falco cuculo Fagiano comune Gru Folaga Gallinella d'acqua Porciglione Codibugnolo Allodola Tottavilla Beccofrusone Rampichino Merlo acquaiolo Corvo imperiale cornacchia grigia cornacchia nera Corvo Taccola Ghiandaia Gazza Zigolo muciatto Zigolo nero Zigolo giallo Migliarino di palude Strillozzo Verdone Fanello Cardellino Lucarino Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758) Egretta alba (Linnaeus, 1758) Egretta garzetta (Linnaeus, 1766) Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758) Ciconia ciconia (Linnaeus, 1758) Ciconia nigra (Linnaeus, 1758) Columba livia var. domestica CGmelin, 1789 Columba palumbus Linnaeus, 1758 Sterptopelia turtur (Linnaeus, 1758) CICONIIFORMES CICONIIFORMES CICONIIFORMES CICONIIFORMES CICONIIFORMES CICONIIFORMES COLUMBIFORMES COLUMBIFORMES COLUMBIFORMES Ardeidae Ardeidae Ardeidae Ardeidae Ciconiidae Ciconiidae Columbidae Columbidae Columbidae Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838) COLUMBIFORMES Columbidae Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) Coracias garrulus Linnaeus, 1758 Merops apiaster Linnaeus, 1758 Upupa epops Linnaeus, 1758 Cuculus canorus Linnaeus, 1758 Falco columbarius Linnaeus, 1758 Falco peregrinus Tunstall, 1771 Falco subbuteo Linnaeus, 1758 Falco tinnunculus Linnaeus, 1758 Falco vespertinus Linnaeus, 1766 Phasianus colchicus Linnaeus, 1758 Grus grus (Linnaeus, 1758) Fulica atra Linnaeus, 1758 Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758) Rallus aquaticus Linnaeus, 1758 Aegithalos caudatus Linnaeus, 1758 Alauda arvensis (Linnaeus, 1758) Lullula arborea (Linnaeus, 1758) Bombycilla garrulus (Linnaeus, 1758) Certhia brachydactyla Brehm, 1820 Cinclus cinclus (Linnaeus, 1758) Corvus corax Linnaeus, 1758 Corvus cornix (Linnaeus, 1758) Corvus corone (Linnaeus, 1758) Corvus frugilegus Linnaeus, 1758 Corvus monedula Linnaeus, 1758 Garrulus glandarius (Linnaeus, 1758) Pica pica (Linnaeus, 1758) Emberiza cia Linnaeus, 1758 Emberiza cirlus Linnaeus, 1758 Emberiza citrinella Linnaeus, 1758 Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758) Miliaria calandra (Linnaeus, 1758) Carduelis chloris (Linnaeus, 1758) Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758) Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758) Carduelis spinus (Linnaeus, 1758) CORACIIFORMES CORACIIFORMES CORACIIFORMES CORACIIFORMES CUCULIFORMES FALCONIFORMES FALCONIFORMES FALCONIFORMES FALCONIFORMES FALCONIFORMES GALLIFORMES GRUIFORMES GRUIFORMES GRUIFORMES GRUIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES Alcedinidae Coraciidae Meropidae Upupidae Cuculidae Falconidae Falconidae Falconidae Falconidae Falconidae Phasianidae Gruidae Rallidae Rallidae Rallidae Aegithalidae Alaudidae Alaudidae Bombycillidae Certhiidae Cinclidae Corvidae Corvidae Corvidae Corvidae Corvidae Corvidae Corvidae Emberizidae Emberizidae Emberizidae Emberizidae Emberizidae Fringillidae Fringillidae Fringillidae Fringillidae - 168 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Coccothraustes coccothraustes (Linnaeus, 1758) Fringilla coelebs Linnaeus, 1758 Fringuello Fringilla montifringilla Linnaeus, 1758 Peppola Pyirrhula pyirrhula (Linnaeus, 1758) Ciuffolotto Serinus serinus (Linnaeus, 1766) Verzellino Delichon urbica (Linnaeus, 1758) Balestruccio Hirundo rustica Linnaeus, 1758 Rondine Ptyonoprogne rupestris (Scopoli, 1769) Rondine montana Riparia riparia (Linnaeus, 1758) Topino Lanius collurio Linnaeus, 1758 Averla piccola Lanius senator Linnaeus, 1758 Averla capirossa Anthus spinoletta Linnaeus, 1758 Spioncello Anthus trivialis Linnaeus, 1758 Prispolone Motacilla alba Linnaeus, 1758 Ballerina bianca Motacilla cinerea Tunstall, 1771 Ballerina gialla Motacilla flava Linnaeus, 1758 Cutrettola Ficedula hypoleuca Pallas, 1764 Balia nera Muscicapa striata Pallas, 1764 Pigliamosche Oriolus oriolus Linnaeus, 1758 Rigogolo Parus ater Linnaeus, 1758 Cincia mora Parus caeruleus Linnaeus, 1758 Cinciarella Parus major Linnaeus, 1758 Cinciallegra Parus palustris Linnaeus, 1758 Cincia bigia Passer italiae (Linnaeus, 1758) Passera italica Passer montanus (Linnaeus, 1758) Passera mattugia Prunella modularis Linnaeus, 1758 Passera scopaiola Sitta europea Linnaeus, 1758 Picchio muratore Sturnus vulgaris Linnaeus, 1758 Storno Acrocephalus arundinaceus Linnaeus, 1758 Cannareccione Acrocephalus palustris Bechstein, 1798 Cannaiola verdognola Cettia cetti (Temminck, 1820) Usignolo di fiume Hippolais polyglotta (Vieillot, 1817) Canapino Phylloscopus bonelli Vieillot, 1819 Luì bianco Phylloscopus collybita Vieillot, 1817 Luì piccolo Phylloscopus trochilus Linnaeus, 1758 Luì grosso Regulus regulus Linnaeus, 1758 Regolo Sylvia atricapilla Linnaeus, 1758 Capinera Sylvia communis Latham, 1787 Sterpazzola Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758) Scricciolo Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758) Pettirosso Luscinia megarhynchos Brehm, 1831 Usignolo Oenanthe hispanica Linnaeus, 1758 Monachella Oenanthe oenanthe Linnaeus, 1758 Culbianco Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochrurus Gmellin, 1789 Phoenicurus phoenicurus Linnaeus, 1758 Codirosso Saxicola rubetra Linnaeus, 1758 Stiaccino Turdus iliacus Linnaeus, 1758 Tordo sassello Frosone PASSERIFORMES Fringillidae PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES Fringillidae Fringillidae Fringillidae Fringillidae Hirundinidae Hirundinidae Hirundinidae Hirundinidae Laniidae Laniidae Motacillidae Motacillidae Motacillidae Motacillidae Motacillidae Muscicapidae Muscicapidae Oriolidae Paridae Paridae Paridae Paridae Passeridae Passeridae Prunellidae Sittidae Sturnidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Sylviidae Troglodytidae Turdidae Turdidae Turdidae Turdidae Turdidae Turdidae Turdidae Turdidae - 169 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Merlo Tordo bottaccio Tordela Cormorano Torcicollo Picchio rosso maggiore Picchio rosso minore Picchio verde Tuffetto Gufo comune Civetta Allocco Turdus merula Linnaeus, 1758 Turdus philomelos Brehm, 1831 Turdus viscivorus Linnaeus, 1758 Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758) Jynx torquilla Linnaeus, 1758 Picoides major (Linnaeus, 1758) Picoides minor (Linnaeus, 1758) Picus viridis Linnaeus, 1758 Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764) Asio otus (Linnaeus, 1758) Athene noctua (Scopoli, 1769) Strix aluco Linnaeus, 1758 MAMMIFERI (MAMMALIA) Specie Nome volgare Capriolo Cinghiale Volpe Faina Tasso Donnola Serotino comune Vespertilio smarginato Nottola di Leisler Pipistrello albolimbato Pipistrello nano Riccio Crocidura ventre bianco Toporagno comune Lepre comune Silvilago Moscardino Ghiro Scoiattolo Talpa PASSERIFORMES PASSERIFORMES PASSERIFORMES PELECANIFORMES PICIFORMES PICIFORMES PICIFORMES PICIFORMES PODECIPEDIFORMES STRIGIFORMES STRIGIFORMES STRIGIFORMES Capreolus capreolus (Linnaeus, 1758) Sus scrofa Linnaeus, 1758 Vulpes vulpes (Linnaeus, 1758) Martes foina (Erxleben, 1777) Meles meles (Linnaeus, 1758) Mustela nivalis Linnaeus, 1766 Eptesicus serotinus (Schreber, 1774) Myotis emarginatus (Geoffroy E., 1806) Nyctalus leisleri (Kuhl, 1818) Pipistrellus kuhli (Kuhl, 1817) Pipistrellus pipistrellus (Schreber, 1774) Erinaceus europaeus Linnaeus, 1758 Crocidura leucodon (Hermann, 1780) Sorex araneus Linnaeus, 1758 Lepus europaeus (Pallas, 1778) Sylvilagus floridanus (Allen, 1890) Muscardinus avellanarius (Linnaeus, 1758) Myoxus glis (Linnaeus, 1766) Sciurus vulgaris Linnaeus, 1758 Talpa europaea (Linnaeus, 1758) Ordine Turdidae Turdidae Turdidae Phalacrocoracidae Picidae Picidae Picidae Picidae Podicipedidae Strigidae Strigidae Strigidae Famiglia ARTIODACTYLA ARTIODACTYLA CARNIVORA CARNIVORA CARNIVORA CARNIVORA CHIROPTERA CHIROPTERA CHIROPTERA CHIROPTERA CHIROPTERA INSECTIVORA INSECTIVORA INSECTIVORA LOGOMORPHA LOGOMORPHA Cervidae Suidae Canidae Mustelidae Mustelidae Mustelidae Vespertilionidae Vespertilionidae Vespertilionidae Vespertilionidae Vespertilionidae Erinaceidae Soricidae Soricidae Leporidae Leporidae RODENTIA Myoxidae RODENTIA RODENTIA SORICOMORPHA Myoxidae Sciuridae Talpidae Tabella 3.4-2 – Principali specie animali di interesse 3.4.3.2 Fase di esercizio 3.4.3.2.1 Rete di distribuzione La rete di distribuzione sarà realizzata interrata e la superficie sarà ripristinata come in ante operam. Con il ripristino totale degli habitat di riferimento per la fauna, gli impatti sono da ritenersi nulli. - 170 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.4.3.2.2 Centrale di cogenerazione per teleriscaldamento WEDGE POWER L’impatto dell’opera relativamente alla fauna si traduce essenzialmente in una sottrazione degli habitat favorevoli per la sopravvivenza e la riproduzione delle specie e all’immissione di inquinanti atmosferici potenzialmente dannosi. Si ricorda in ogni caso che: • Le superfici sottratte alla componente faunistica faunistica sono costituite da habitat fortemente antropizzati, dove vivono specie sinantropiche, quindi abituate alla presenza umana, e generalmente di scarsa valenza faunistica. • Non vengono sottratti gli habitat a più elevata naturalità e quindi non si intaccano gli ambienti vitali di riferimento per le specie selvatiche. • Per quanto riguarda gli inquinanti atmosferici non sono segnalate particolari criticità (per l’analisi di dettaglio della componente atmosfera vedi paragrafo 3.1), in quanto i lievi innalzamenti delle concentrazioni degli inquinanti presso la centrale non risultano rilevanti per la fauna sinantropica già adattata all’ambiente urbano e industrializzato ivi presente. Considerando l’opera nel suo insieme è invece da sottolineare un impatto positivo dovuto alla riduzione delle emissioni in atmosfera di CO2 e di NOX, come conseguenza della migliore efficienza dell’impianto di teleriscaldamento in cogenerazione rispetto ai singoli impianti di riscaldamento. • L’opera nel suo complesso prevede la realizzazione di mitigazioni a verde con essenze arbustive e arboree (area verde di 4476 mq con 113 piante tra cui faggi, platani, robinie e tigli), che, seppure limitatamente, costituiscono un arricchimento della diversità ecologica in un contesto fortemente antropizzato. 3.4.3.2.3 Centrale di cogenerazione AGC L’impatto dell’opera relativamente alla fauna si traduce essenzialmente in una sottrazione degli habitat favorevoli per la sopravvivenza e la riproduzione delle specie e all’immissione di inquinanti atmosferici potenzialmente dannosi. Si ricorda in ogni caso che: • Le superfici sottratte alla componente faunistica sono costituite da habitat fortemente antropizzati, dove vivono specie sinantropiche, quindi abituate alla presenza umana, e generalmente di scarsa valenza faunistica. • Non vengono sottratti gli habitat a più elevata naturalità e quindi non si intaccano gli ambienti vitali di riferimento per le specie selvatiche. • Per quanto riguarda gli inquinanti atmosferici non sono segnalate particolari criticità (per l’analisi di dettaglio della componente atmosfera vedi paragrafo 3.1), in quanto i lievi innalzamenti delle concentrazioni degli inquinanti presso la centrale non risultano rilevanti per la fauna sinantropica già adattata all’ambiente urbano e industrializzato ivi presente. Considerando l’opera nel suo insieme è invece da - 171 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) sottolineare un impatto positivo dovuto alla riduzione delle emissioni in atmosfera di CO2 e di NOX, come conseguenza della migliore efficienza dell’impianto di teleriscaldamento in cogenerazione rispetto ai singoli impianti di riscaldamento. • L’opera nel suo complesso prevede la realizzazione di mitigazioni a verde con essenze arbustive e arboree (area verde verde di 4476 mq con 113 piante tra cui faggi, platani, robinie e tigli), che, seppure limitatamente, costituiscono un arricchimento della diversità ecologica in un contesto fortemente antropizzato. 3.4.3.3 Fase di cantiere Durante le attività di cantiere gli impatti impatti sono fondamentalmente legati al disturbo arrecato alla fauna dalle attività umane, in relazione a emissioni rumorose, luminose (ad esempio al crepuscolo o di notte) e di inquinanti ad opera dei mezzi. In considerazione di ciò l’area di cantiere, vista anche la presenza umana, diventa in pratica non occupabile stabilmente dalla fauna. Per le aree circostanti il disturbo è legato esclusivamente alle emissioni dal momento che non è prevista la presenza umana al di fuori dell’area di cantiere e delle vie di comunicazione utilizzate dai mezzi. Per quanto riguarda gli inquinanti atmosferici non sono segnalate particolari criticità (per l’analisi di dettaglio della componente atmosfera vedi paragrafo 3.1), in quanto i lievi innalzamenti delle concentrazioni degli inquinanti presso le aree di cantiere non risultano rilevante per la fauna sinantropica già adattata all’ambiente urbano e industrializzato ivi presente. Per l’inquinamento luminoso è da ricordarsi che le attività attività di cantiere saranno svolte esclusivamente in periodo diurno. In ogni caso non è prevista l’installazione di torri-faro, per cui il disturbo arrecato alla fauna crepuscolare e notturna nelle sere invernali, è limitato ai faretti portatili e alle luci dei mezzi. Tale illuminazione non si discosta particolarmente dalla normale illuminazione del contesto periurbano e industriale in cui è localizzata l’area di intervento. Per l’inquinamento acustico le lavorazioni più rumorose possono disturbare e/o spaventare la fauna, anche nelle aree circostanti. In caso di lavorazioni di breve durata, la fauna tende e rioccupare i siti lasciati nel volgere di poco tempo dal termine delle lavorazioni. In occasione di lavorazioni protratte nel tempo, entro una soglia di inquinamento acustico dell’ordine di grandezza dei limiti di legge applicati all’uomo, subentra un certo adattamento da parte della fauna, che porta molte specie a rioccupare gradualmente i siti abbandonati, anche in presenza della sorgente di rumore (esempio: (esempio: adattamento delle specie sinantropiche al clima acustico cittadino). 3.4.3.3.1 Centrale di cogenerazione per teleriscaldamento WEDGE POWER In relazione all’area disturbata e alla qualità faunistica della risorsa l’impatto è da ritenersi trascurabile. - 172 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.4.3.3.2 Centrale di cogenerazione AGC In relazione all’area disturbata e alla qualità faunistica della risorsa l’impatto è da ritenersi trascurabile. 3.4.3.3.3 Rete di distribuzione Oltre agli impatti di cantiere descritti in precedenza, la posa della condotta espone la componente faunistica ad un impatto potenzialmente molto negativo nella realizzazione dell’attraversamento del torrente Gesso. Nel caso di interruzione completa dell’alveo con pompaggio delle acque a valle dell’intervento si crea di fatto un ostacolo insormontabile agli agli spostamenti dell’ittiofauna che soprattutto nel periodo primaverile risale i torrenti per la fase riproduttiva. In ogni caso le lavorazioni saranno concentrate in estate quando il torrente Gesso presenta già periodi di secca totale anche a causa dei numerosi numerosi prelievi a monte dell’abitato di Cuneo. La cantierizzazione prevede comunque diverse modalità operative (scavo di un canale o uso di tomboni) che garantiscono la continuità del flusso fluviale durante tutta la fase di posa della condotta. L’analogo impatto sull’avifauna che frequenta l’alveo del torrente Gesso è minimo in quanto i lavori occupano per pochi mesi una superficie limitata e concentrata in un’area a vocazione turistico-ricreativa, più che naturalistica, arrecando minimo disturbo ai nidi e alle attività degli uccelli. 3.4.3.4 Sintesi degli impatti L’analisi della componente fauna in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo 1.2 NON evidenzia la presenza di impatti critici, come evidenziato dalla tabella riassuntiva nel Paragrafo 5.1. In particolare il rango del fattore ambientale “Specie delle aree urbane e agricole” nel contesto oggetto di analisi risulta pari a 6 in quanto caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: non raggiunta; • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: non strategica. Il rango del fattore ambientale “Specie di ambiti naturali e seminaturali” risulta pari a 3, in quanto caratterizzabile, nel contesto oggetto oggetto di analisi, come indicato nel seguito: • capacità di carico: superata; • scarsità: rara; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; - 173 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) • rilevanza: non strategica. Per quanto riguarda gli impatti, questi sono da considerarsi lievi e reversibili a breve termine durante tutte le fasi di cantiere rumorose (come le demolizioni, gli scavi, l’esecuzione dei diaframmi e i getti). Oltre agli impatti di cantiere, la posa della condotta nell’ dell’attraversamento del torrente Gesso espone la componente faunistica ad un impatto potenzialmente molto negativo. Nel caso di interruzione completa dell’alveo con pompaggio delle acque a valle dell’intervento si crea di fatto un ostacolo insormontabile agli spostamenti dell’ittiofauna che soprattutto nel periodo primaverile risale i torrenti per la fase riproduttiva. In ogni caso le lavorazioni saranno concentrate in estate quando il torrente Gesso presenta già periodi di secca totale anche a causa dei numerosi prelievi a monte dell’abitato di Cuneo. La cantierizzazione prevede comunque diverse modalità operative (scavo di un canale o uso di tomboni) che garantiscono la continuità del flusso fluviale durante tutta la fase di posa della condotta. In questo caso tale impatto è da ritenersi di lieve entità e reversibile a breve termine. L’impatto di esercizio legato alla condotta e alla rete di distribuzione è da ritenersi nullo in quanto gli scavi saranno completamente ripristinati al termine dei lavori. Gli impatti legati all’esercizio delle centrali sono in genere nulli. 3.4.4 Ecosistemi 3.4.4.1 Habitat L’area è fortemente antropizzata. Gli Habitat presenti in ambito di studio sono essenzialmente: • habitat urbano, rappresentato dalle aree edificate, tra cui anche l’area industriale in cui saranno costruite le centrali di cogenerazione; • habitat agricolo, rappresentato dalle zone coltivate attraverso le quali è realizzata la condotta del teleriscaldamento che servirà la città di Cuneo; • habitat spondale, rappresentato dalle sponde del torrente Gesso (passaggio della condotta); • habitat fluviale, rappresentato rappresentato dal torrente Gesso (passaggio della condotta). 3.4.4.2 Reti ecologiche Il concetto di rete ecologica indica l’insieme di unità ecosistemiche di alto valore naturalistico (aree nucleo), interconnesse da un sistema di elementi connettivi (corridoi ecologici e tappe di passaggio), con funzione di mantenimento delle dinamiche di dispersione degli organismi biologici e della vitalità di popolazioni e comunità. In Piemonte la rete ecologica è sviluppata principalmente a due livelli. Uno regionale, elaborato all’interno del Piano Paesistico Regionale (PPR), di cui è riportato uno stralcio in - 174 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-20, e uno provinciale, elaborato contestualmente al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), di cui è riportato uno stralcio in Figura 3.4-21. Figura 3.4-20 – Estratto del Piano Paesistico Regionale con legenda della Rete Ecologica Regionale Analizzando la Rete Ecologica Regionale, il territorio comunale di Cuneo presenta un’area urbanizzata coincidente con il centro cittadino, mentre il resto è considerato “Contesto periurbano di rilevanza regionale”. Riveste una notevole importanza il contesto fluviale dei greti e delle scarpate dei torrenti Gesso e Stura, che rientra in massima parte in una “Zona naturale di salvaguardia”, e che costituisce il nodo principale e ospita i nodi secondari della rete ecologica, rappresentati dalle riserve naturali del parco fluviale. Lungo tale tale contesto si sviluppano anche i principali corridoi ecologici della zona, in parte da mantenere e in alcuni tratti da potenziare, come il corridoio sotteso dal torrente Gesso immediatamente a valle di Borgo San Dalmazzo, tratto in cui il torrente patisce molti periodi di secca indotti dai pesanti prelievi a scopo agricolo e industriale realizzati a monte. - 175 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.4-21 – Estratto del PTCP con legenda Rete Ecologica A livello provinciale, il PTCP conferma quanto contenuto nel PPR in merito alla Rete Ecologica, riportando i confini dell’area protetta del Parco Fluviale Gesso e Stura. 3.4.4.3 Impatti in Fase di esercizio 3.4.4.3.1 Rete di distribuzione La rete di distribuzione sarà realizzata interrata e la superficie sarà ripristinata come in ante operam. In conseguenza di ciò gli impatti a carico degli habitat interferiti e degli elementi della rete ecologica sono da ritenersi nulli. - 176 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.4.4.3.2 Centrale di cogenerazione per teleriscaldamento WEDGE POWER La sottrazione di habitat per la realizzazione della centrale è da ritenersi trascurabile in quanto si tratta di habitat urbano già occupato da unità produttive. Relativamente alle emissioni atmosferiche di inquinanti in grado di alterare i vicini habitat di tipo agricolo (vedi paragrafo 3.1 – Atmosfera), tale impatto a livello locale è da ritenersi trascurabile vista l’esiguità dell’emissione e la tipologia di habitat. Si ricorda inoltre che a livello di area vasta l’impatto risulta essere fortemente positivo in quanto il computo emissivo di inquinanti atmosferici prevede una riduzione delle emissioni in conseguenza della maggiore efficienza degli impianti di cogenerazione rispetto agli attuali sistemi di produzione e di distribuzione di energia. Non si verificano interferenze con la rete ecologica. 3.4.4.3.3 Centrale di cogenerazione AGC La sottrazione di habitat per la realizzazione della centrale è da ritenersi trascurabile in quanto si tratta di habitat urbano già occupato da unità produttive. Relativamente alle emissioni atmosferiche di inquinanti in grado di alterare i vicini habitat di tipo agricolo (vedi paragrafo 3.1 – Atmosfera), tale impatto a livello locale è da ritenersi trascurabile vista l’esiguità dell’emissione e la tipologia di habitat. Si ricorda inoltre che a livello di area vasta l’impatto risulta essere fortemente positivo in quanto il computo emissivo di inquinanti atmosferici prevede una riduzione delle emissioni in conseguenza della maggiore efficienza degli impianti di cogenerazione rispetto agli attuali sistemi di produzione e di distribuzione di energia. Non si verificano interferenze con la rete ecologica. 3.4.4.4 Impatti in Fase di costruzione Durante la fase di costruzione saranno operativi operativi un cantiere per la realizzazione della rete di distribuzione e un cantiere per la realizzazione delle centrali all’interno del complesso AGC. 3.4.4.4.1 Rete di distribuzione Il cantiere per la realizzazione della condotta interferisce con gli habitat spondali e fluviali del torrente Gesso e con gli elementi della rete ecologica rappresentati da tali habitat. Tale interferenza insiste di volta in volta su superfici limitate e per brevi periodi di tempo, al termine dei quali la funzionalità degli habitat e degli elementi elementi della rete ecologica sono completamente ripristinate. Un impatto potenzialmente molto negativo a carico del corridoio ecologico fluviale rappresentato dal torrente Gesso è dato dall’interruzione del torrente per la realizzazione dello scavo della condotta. Nel caso di interruzione completa dell’alveo con pompaggio delle acque a valle dell’intervento si crea di fatto un ostacolo insormontabile agli spostamenti dell’ittiofauna che soprattutto nel periodo primaverile risale i torrenti per la fase riproduttiva. In ogni caso le lavorazioni saranno concentrate in estate quando il torrente Gesso presenta già periodi di secca totale anche a causa dei numerosi prelievi a - 177 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) monte dell’abitato di Cuneo. La cantierizzazione prevede comunque diverse modalità operative (scavo di un canale o uso di tomboni) che garantiscono la continuità del flusso fluviale durante tutta la fase di posa della condotta. teleriscaldamento WEDGE POWER 3.4.4.4.2 Centrale di cogenerazione per teleriscaldamento L’area di cantiere è localizzata interamente all’interno di una grande struttura per la produzione, di conseguenza l’impatto è da ritenersi trascurabile. 3.4.4.4.3 Centrale di cogenerazione AGC L’area di cantiere è localizzata interamente all’interno di una grande struttura per la produzione, di conseguenza l’impatto è da ritenersi trascurabile. 3.4.4.5 Sintesi degli impatti L’analisi della componente habitat in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo 1.2 NON evidenzia la presenza di impatti critici, come evidenziato dalla tabella riassuntiva nel Paragrafo 5.1.Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. Nello specifico il rango del fattore ambientale “Habitat” è risultato pari a 3 in quanto, nel contesto oggetto di analisi, è caratterizzabile caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: eguagliata; • scarsità: rara; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: strategica. Gli impatti relativi a questo fattore ambientale risultano in genere non significativi. Per quanto riguarda l’habitat spondale e l’habitat fluviale l’impatto è da ritenersi lieve e reversibile a breve termine durante la fase di realizzazione della condotta. Non si prevede viceversa la perdita di funzionalità degli habitat circostanti. Il rango del fattore ambientale “Rete Ecologica” risulta pari a 3, in quanto caratterizzabile, nel contesto oggetto di analisi, come indicato nel seguito: • capacità di carico: eguagliata; • scarsità: rara; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: strategica. In fase di esercizio gli impatti sono da considerare in genere nulli. Durante la fase di costruzione gli impatti sono in genere lievi e reversibili a breve termine. Un impatto potenzialmente molto negativo a carico del corridoio ecologico fluviale - 178 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) rappresentato dal torrente Gesso è dato dall’interruzione del torrente per la realizzazione dello scavo della condotta. Nel caso di interruzione completa dell’alveo con pompaggio delle acque a valle dell’intervento si crea di fatto un ostacolo insormontabile agli spostamenti dell’ittiofauna che soprattutto nel periodo primaverile risale i torrenti per la fase riproduttiva. In ogni caso le lavorazioni saranno concentrate in estate quando il torrente Gesso presenta già periodi di secca totale anche a causa dei numerosi prelievi a monte dell’abitato di Cuneo. La cantierizzazione prevede comunque diverse modalità operative (scavo di un canale o uso di tomboni) che garantiscono la continuità del flusso fluviale durante tutta la fase di posa della condotta. - 179 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.5 Rumore Per ciò che concerne le componenti Rumore si rimanda alla Valutazione di Impatto Acustico redatta ai sensi della D.G.R. 2 febbraio 2004, n. 9-11616 della Regione Piemonte contenuta nell’Elaborato B-4. La valutazione di impatto acustico ha richiesto una preliminare caratterizzazione dell’area effettuata attraverso una specifica campagna di rilievi fonometrici che hanno documentato la sostanziale conformità degli attuali livelli di rumore a quanto indicato dalla Zonizzazione Acustica Comunale relativamente all’ambito di interesse. Per la valutazione del livelli di impatto in fase di esercizio, limitati alle solo centrali non essendo ipotizzabili alterazioni del clima acustico direttamente riconducibili alla rete di teleriscaldamento, sono state sviluppate dettagliate simulazioni modellistiche modellistiche utilizzando come dati emissivi i risultati di una campagna fonometrica effettuata in corrispondenza di un impianto caratterizzato dalla presenza di sorgenti sonore analoghe a quelle previste in progetto. Gli esiti delle valutazioni hanno documentato documentato un pieno rispetto dei limiti di emissioni ed un possibile superamento del limite differenziale in periodo notturno. In fase di collaudo acustico delle centrali qualora si constatasse l’effettivo mancato rispetto del limite differenziale saranno posti posti in essere adeguati interventi mitigativi quali: • miglioramento fonoisolamento lato interno del fabbricato; • miglioramento del fonoassorbimento all'interno del locale macchine: • schermature laterali alle caldaie. Si ritiene opportuno sottolineare che tutti gli gli interventi previsti possono essere agevolmente attuati anche a centrale ultimata. Relativamente alla fase di cantiere, le valutazioni quali-quantitative effettuate, hanno documentato un’inevitabile alterazione dei livelli di rumore ambientale che, in ogni caso, risulta reversibile e che potrà essere limitata attraverso interventi di mitigazione quali ad esempio barriere mobili. Sarà cura delle imprese che opereranno verificare la necessità di un’eventuale richiesta in deroga dei limiti acustici. Nel paragrafo successivo si riporta, per la suddetta componente, la sintesi degli impatti secondo la metodologia proposta nell’ambito del presente studio. 3.5.1 Sintesi degli impatti L’analisi della componente rumore, rumore, in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo 1.2, NON evidenzia la presenza di impatti critici come dimostrato nelle tabelle di sintesi delle valutazioni degli impatti riportate al Paragrafo 5.1. Nello specifico il rango della componente è risultato essere pari a 4, essendo il fattore acustico", nel contesto oggetto di analisi ambientale "Caratterizzazione del clima acustico", caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: eguagliata; - 180 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: strategica. In termini di impatti nella fase di cantiere sono stati rilevati esclusivamente impatti lievemente negativi. Per quanto concerne la fase di esercizio gli impatti sono nulli ad eccezione delle emissioni sonore generate generate dal funzionamento delle Centrali che determinano impatti lievemente negativi, reversibili a breve termine e comunque conformi ai limiti di legge. Si ritiene opportuno ribadire che il giudizio espresso ipotizza la posa in essere di tutti gli interventi indicati e la realizzazione delle opere a regola d’arte. - 181 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.6 Vibrazioni Nel seguito vengono descritti gli impatti potenziali per la componente vibrazioni connessi alla fase di costruzione dell’opera, infatti la fase di esercizio delle nuove centrali e della rete di teleriscaldamento non determina fenomeni vibrazionali significativi. Le stime previsionali, secondo il metodo di calcolo che riproduce il fenomeno fisico di propagazione delle onde di vibrazione originate per esempio dall’impiego di un macchinario operativo, sono finalizzate alla valutazione del disturbo alle persone all’interno del loro ambiente abitativo. 3.6.1 Normativa di riferimento A differenza del rumore ambientale, regolamentato a livello nazionale dalla Legge Quadro n. 447/95, non esiste al momento momento alcuna legge che stabilisca limiti quantitativi per l’esposizione alle vibrazioni. Esistono invece numerose norme tecniche, emanate in sede nazionale ed internazionale, che costituiscono un utile riferimento per la valutazione del disturbo e del danno in edifici interessati da fenomeni vibrazionali. Per quanto riguarda il disturbo alle persone, i principali riferimenti sono costituiti dalla norma ISO 2631 / Parte 2 “Evaluation of human exposure to whole body vibration / vibration in buildings (1 to 80 Hz)”. La norma assume “Continuous and shock-induced vibration particolare rilevanza pratica poiché ad essa fanno riferimento le norme tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale relativi alla componente ambientale “Vibrazioni”, contenute nel D.P.C.M. 28/12/1988. Ad essa, seppur con alcune non trascurabili differenze, fa riferimento la norma UNI 9614 “Misura delle vibrazioni negli edifici e criteri di valutazione del disturbo”. I danni agli edifici determinati dalle vibrazioni vengono trattati dalla UNI 9916 "Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici", norma in sostanziale accordo con i contenuti tecnici della ISO 4866 e in cui vengono richiamate le norme DIN 4150 e BS 7385. Nel mese di Aprile 2004 è stata pubblicata la la norma UNI9916:2004 in revisione della norma UNI9916:1991. La norma già nella versione del 1991 fornisce una guida per la scelta di appropriati metodi di misura, di trattamento dei dati e di valutazione dei fenomeni vibratori allo scopo di permettere anche anche la valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici, con riferimento alla loro risposta strutturale ed integrità architettonica. 3.6.1.1 Esposizione umana alle vibrazioni 3.6.1.1.1 Norma ISO 2631/2 La ISO 2631-2 si applica a vibrazioni trasmesse da superfici solide solide lungo gli assi x, y e z per persone in piedi, sedute o coricate. La norma definisce tre curve base per le accelerazioni e tre curve base per le velocità (in funzione delle frequenze di centro banda definite per terzi di ottava) che rappresentano le curve approssimate di uguale risposta in termini di disturbo, rispettivamente per le accelerazioni riferite all'asse Z, agli assi X,Y e alla combinazione dei tre assi (i valori numerici delle curve base sono riportati in Tabella 3.6-1 e Figura 3.6-1). - 182 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 2 -3 Accelerazione in m/s *10 Frequenza [Hz] Asse Z Assi X-Y Assi combinati 1 10.00 3.60 3.60 1.25 8.90 3.60 3.60 1.6 8.00 3.60 3.60 2 7.00 3.60 3.60 2.5 6.30 4.51 3.72 3.15 5.70 5.68 3.87 4 5.00 7.21 4.07 5 5.00 9.02 4.30 6.3 5.00 11.40 4.60 8 5.00 14.40 5.00 10 6.30 18.00 6.30 12.5 7.81 22.50 7.80 16 10.00 28.90 10.00 20 12.50 36.10 12.50 25 15.60 45.10 15.60 31.5 19.70 56.80 19.70 40 25.00 72.10 25.00 50 31.30 90.20 31.30 63 39.40 114.00 39.40 80 50.00 144.00 50.00 Tabella 3.6-1 – Valori numerici per le curve base delle accellerazioni (ISO 2631-2) Figura 3.6-1 – Rappresentazione delle tre componenti in funzione della posizione del corpo 3.6.1.1.2 Norma UNI 9614 La norma è sostanzialmente in accordo con la ISO 2631-2. Tuttavia, sebbene le modalità di misura siano le stesse, la valutazione del disturbo è effettuata sulla base del valore di accelerazione r.m.s. ponderato in frequenza, il quale è confrontato con una serie di valori limite dipendenti dal periodo di riferimento (giorno, dalle 7:00 alle 22:00, e notte, dalle - 183 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 22:00 alle 7:00) e dalle destinazioni d'uso degli edifici. Generalmente, tra le due norme, la UNI 9614 si configura come più restrittiva. 3.6.1.1.3 Norma UNI 11048 La norma, sperimentale, definisce i metodi di misurazione delle vibrazioni e degli urti trasmessi agli edifici ad opera di sorgenti esterne o interne agli edifici stessi, al fine di valutare il disturbo arrecato ai soggetti esposti. Essa affianca la UNI 9614. Nel progetto di norma non sono riportati valori limite o di accettabilità, che potranno essere individuati solo correlando i dati acquisiti con i nuovi metodi metodi di misura suggeriti dalla norma con il grado di disturbo arrecato dalle vibrazioni. 3.6.1.2 Esposizione degli edifici alle vibrazioni 3.6.1.2.1 Norma UNI 9916 I danni agli edifici determinati dalle vibrazioni vengono trattati dalla UNI 9916 "Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici", norma in sostanziale accordo con i contenuti tecnici della ISO 4866 e in cui vengono richiamate le norme DIN 4150 e BS 7385. Nel mese di Aprile 2004 è stata pubblicata la norma UNI9916:2004 in revisione della norma UNI9916:1991. La norma già nella versione del 1991 fornisce una guida per la scelta di appropriati metodi di misura, di trattamento dei dati e di valutazione dei fenomeni vibratori allo scopo di permettere anche la valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici, con riferimento alla loro risposta strutturale ed integrità architettonica. Nella revisione del 2004 la norma si amplia in taluni aspetti descrittivi ed informativi relativi alle caratteristiche generali del fenomeno vibratorio, alle alle caratteristiche degli edifici rilevanti ai fini della valutazione della risposta, alla misurazione delle vibrazioni e al trattamento dei dati. E’ stata invece rimossa l’Appendice relativa alla classificazione degli edifici secondo la resistenza meccanica meccanica alle vibrazioni, che teneva conto di fattori quali il tipo di costruzione, il tipo di fondazione, il tipo di terreno, ecc. L’appendice non costituiva in realtà parte integrante della norma, ma aveva carattere informativo. 3.6.1.2.2 Valori di riferimento indicati dalle DIN 4150, BS 7385, SN 640312 Entrambe fanno riferimento alla p.c.p.v. “peak component particle velocity”. Nei casi in cui il valore di riferimento fornito dalle norme, con il quale la p.c.p.v. deve essere confrontata, varia con la frequenza, si rende rende necessaria l’individuazione delle frequenze dominanti. I valori di riferimento indicati sono quelli al di sotto dei quali, salvo casi particolari, è ragionevole presumere che non vi sia danno; il superamento degli stessi non implica necessariamente il verificarsi del danno, ma un segnale della necessità di analisi più approfondite. La norma DIN 4150 considera tre classi di edifici (edifici industriali e simili, edifici residenziali e simili, altri edifici non industriali né residenziali da tutelare) e prevede la misurazione ed il controllo del livello di vibrazione sia in fondazione (per tutte e tre le componenti) che ai piani superiori, con particolare riferimento al piano più elevato per la - 184 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) componente orizzontale. Tali misurazioni forniscono un quadro della risposta globale dell’edificio; sono inoltre necessarie misurazioni relative alla risposta dei solai ai singoli piani, che possono essere limitate alla misurazione della componente verticale della velocità, registrata al centro del solaio. I valori di riferimento sono distinti per vibrazioni di breve durata (cioè tali da escludere problemi di fatica e amplificazioni dovute a risonanza nella struttura interessata) e per vibrazioni durature. La norma BS 7385, parte 2 tratta solo il caso di vibrazioni trasmesse trasmesse dal terreno, i valori di riferimento sono relativi a misurazioni in fondazione e applicabili solo ad edifici bassi (fino a 3 piani). La norma BS 5228 riguarda il controllo delle vibrazioni nel caso di battitura di pali e ha come grandezza di riferimento la “peak particle velocity”, cioè il picco nel tempo del modulo del vettore velocità, p.p.v., così come definito nella norma UNI9916:2004. La norma prescrive anche la misurazione delle vibrazioni ai piani alti dell’edificio. La norma SN 640312 riguarda le vibrazioni provocate nelle costruzioni dalle attività di macchine di cantiere, dal traffico su strada e ferroviario e dallo scoppio delle mine e considera come grandezza di riferimento la “peak particle velocity”. 3.6.1.3 Esposizione delle apparecchiature sensibili alle vibrazioni 3.6.1.3.1 ISO/TS 10811-2:2000 “Mechanical vibration and shock - Vibration and shock in buildings with sensitive equipment - Part 2: Classification” h sensitive equipment - Part 2: Classification” Le norme ISO 10811-1 e ISO 10811-2 descrivono le modalità di misura, valutazione e classificazione delle vibrazioni e degli urti a carico di edifici che accolgono equipaggiamenti sensibili. In particolare la norma ISO/TS 10811-1 definisce un metodo per la classificazione degli urti e delle vibrazioni negli edifici a partire da misure. Il sistema di classificazione delle condizioni di vibrazioni ambientali rappresenta una linea guida per i progettisti, costruttori e utilizzatori di attrezzature sensibili agli urti e alle vibrazioni, e per i costruttori di immobili. Vengono considerati gli urti e le vibrazioni che, da solai, tavoli, pareti, soffitti o dai sistemi di smorzamento, ecc., vengono trasmessi ad una attrezzatura sensibile. Le sorgenti possono essere classificate in tre tipologie: • Sorgenti esterne, ad esempio il traffico stradale, ferroviario o aereo, i lavori di costruzione (realizzazione pali di fondazione, demolizioni, ecc.). • Attrezzature e macchine per uso industriale collocate all’interno degli edifici, come ad esempio presse, martelli, attrezzature attrezzature rotanti, movimentazione carroponti, ecc. • Attività umane correlate all’utilizzo delle attrezzature sensibili, come ad esempio il calpestio su pavimenti, in particolare quelli galleggianti. - 185 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Il campo di frequenze di interesse è compreso tra 2 Hz e 200 Hz, anche se normalmente le frequenze dominanti si collocano al di sotto dei 100 Hz perchè rappresentano la risposta dell’edificio alle sollecitazioni dinamiche. I criteri di velocità vibrazionale massima ammissibile per la strumentazione di precisione sono basati sul riconoscimento dei singoli eventi disturbanti determinati dalla singola sorgente. Questo è giustificato dal fatto che è molto poco probabile che due eventi di differente origine, anche se generati nello stesso istante temporale, possano essere coerenti in fase e quindi considerati additivi. 3.6.2 Stato attuale 3.6.2.1 Descrizione dell’ambito di studio, tipologie edilizie e sensibilità dei ricettori Come descritto nei paragrafi precedenti, l'analisi relativa al progetto può essere effettuata su due ambiti distinti: • Ambito territoriale di insediamento delle Centrali; • Ambiti territoriali interferiti dalla realizzazione della rete di teleriscaldamento. 3.6.2.1.1 Ambito territoriale di insediamento delle Centrali L’area di intervento è localizzata in un contesto periurbano rispetto al centro abitato di Cuneo e immediatamente a ridosso della SP 564 di collegamento tra Cuneo e Mondovì. L’area all’interno della quale saranno edificate le centrali rientra già in quello che il PRG di Cuneo definisce nella tavola relativa all’assetto all’assetto urbanistico come “TC7” ovvero Tessuti per attività produttive, normati dall’Art.46 delle Norme di Attuazione (Tessuto esistente a prevalente destinazione produttiva artigianale – industriale a bassa permeabilità. Tipologia prevalente: grandi e medie strutture per la produzione). La localizzazione dell’impianto in progetto è, in parte, all’interno dell’area industriale della AGC. In Figura 3.6-2 viene riportata l'ubicazione delle centrali in progetto. - 186 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.6-2 - Localizzazione dell'impianto e area di studio L’area di intervento, compresa tra Via Torre Frati e Via Genova, è caratterizzata da un contesto misto, prevalentemente terziario ma con sparute presenze residenziali. L’immediato intorno del lotto è caratterizzato dalla presenza di insediamenti industriali, commerciali e rurali. Nell’area di potenziale interazione del nuovo impianto non sono presenti edifici particolarmente sensibili quali scuole, ospedali, ospizi e case di cura. Le fotografie contenute in Figura 3.6-3 visualizzano il sito previsto per il nuovo impianto. - 187 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.6-3 - Area di intervento Le fotografie in Figura 3.6-4 visualizzano il sistema edificato presente nell’immediato intorno dell’area di intervento. via Frati (a sx) e via Genova (a dx) Figura 3.6-4 - Ricettori più esposti: via - 188 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) A sud dell'area di intervento i ricettori più significativi dal punto dell’impatto dell’impatto vibrazionale sono dislocati lungo la SP564, civicamente denominata via Genova, e sono costituiti da alcuni edifici residenziali a 2 piani f.t. illustrati nella figura di destra. Il restante edificato nell'ambito di studio è dislocato essenzialmente lungo la SP564. Ad ovest, lungo tale viabilità, si segnala infine la presenza di sporadici edifici residenziali di 2/4 piani f.t. comunque a distanze non inferiori ai 180 m dal limite dell'area di intervento. 3.6.2.1.2 Ambiti territoriali interferiti dalla realizzazione della rete di teleriscaldamento Le tipologie edilizie interessate dai lavori di realizzazione della rete di teleriscaldamento sono molteplici e caratterizzate da diverse sensibilità. In relazione alla sensibilità alle vibrazioni dei ricettori presenti, si può fare riferimento alle classi di sensibilità stilabili sulla base della mera destinazione d’uso dell’immobile in conformità con la Norma UNI 9614, a prescindere quindi da considerazioni locali quali ad esempio lo stato di conservazione, la tipologia costruttiva dell'immobile, ecc. Utilizzando i dati forniti dalla classificazione acustica comunale e dal Piano Regolatore della Città di Cuneo (cfr. Figura 3.6-5), è possibile individuare le aree appartenenti alla Classe I, definite già per la loro destinazione d’uso, come “particolarmente protette”. In quest’ottica si riporta un primo screening di edifici edifici sensibili per i quali dovrà essere posta particolare attenzione durante lo svolgimento dei lavori di realizzazione della rete: • Liceo Linguistico Via Savigliano 8/B; • Scuola Dell'infanzia Cattolico Via Asilo, 1; • Scuola Dell'infanzia Sacra Famiglia Corso Soleri, 2; • Istituto Tecnico Per Il Turismo Piazza Galimberti 15; • Scuola Dell'infanzia Andrea Fiore Corso Dante, 52; • Scuola Secondaria Di I Grado Immacolata Via Negrelli 14; • Scuola Dell'infanzia Alice E Tancredi Galimberti Via Ascanio Sobrero, 18. - 189 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.6-5 - Rete teleriscaldamento e individuazione delle aree sensibili (campitura verde) 3.6.2.2 Sorgenti di vibrazioni esistenti Le principali sorgenti di vibrazioni attualmente presenti nell’area di studio sono rappresentate dal traffico stradale, prevalentemente composto da veicoli leggeri con una piccola percentuale di veicoli pesanti. 3.6.2.3 Geolitologia del territorio Un ruolo fondamentale nella propagazione dei fenomeni vibratori è giocato dalla tipologia geolitologica dei terreni all’interno dei quali si verifica la propagazione. - 190 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Per la caratterizzazione geologica e geomorfologica si fa riferimento allo studio effettuato per la relazione geologica (cfr. Elaborato B-5 - "Relazione Geologica"). In base a quanto riportato nel Foglio 80 “Cuneo” della Carta Geologica d’Italia, i terreni costituenti l’ossatura dei terrazzi superiori (coincidenti col livello fondamentale della pianura) e dei terrazzi nell’incisione del T. Gesso sono riferibili rispettivamente alle Alluvioni sabbioso – ghiaioso – ciottolose dei piani terrazzatie alle Alluvioni sabbioso – ghiaioso – ciottolose recenti. Nella nomenclatura più recente della Carta Geologica d’Italia, tali unità corrispondono al fluvioglaciale e fluviale Riss e dell’interglacialeRiss – Würme al fluviale Würm. Nella bibliografia scientifica, dette unità sono distinte rispettivamente come Unità alluvionale del livello fondamentale della pianura principale Unità alluvionale dei fondovalle e terrazzi annessi(cfr. Figura 3.6-6). Esse poggiano su depositi simili di età plio – pleistocenica distinti come Villafranchiano A(cfr. Figura 3.6-7). Figura 3.6-6 - Carta delle successioni geologico - stratigrafiche (tratta da “Le acque sotterranee della pianura e della collina cuneese” – Politecnico di Torino) (non in scala) - 191 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) successione quaternaria (tratta da “Le acque sotterranee Figura 3.6-7 - Sezione schematica della successione della pianura e della collina cuneese” – Politecnico di Torino) 3.6.3 Impatti vibrazionali del progetto Come evidenziato nei paragrafi precedenti sono possibili impatti significativi relativi la componente vibrazioni esclusivamente in fase di cantiere, sia per la realizzazione delle centrali che della rete di teleriscaldamento. I problemi di vibrazioni in fase di cantiere possono derivare da emissione dirette di vibrazioni nel corso delle lavorazioni e da emissione emissione di rumore a bassa frequenza, in relazione ai fattori causali e agli effetti riassunti in Tabella 3.6-2. Le emissioni dirette di vibrazioni sono principalmente correlate all’utilizzo di mezzi d’opera e attrezzature di superficie quali rulli vibranti, vibrocompattatori, martelli pneumatici, ecc. Il potenziale impatto delle attività correlate con l’utilizzo dei mezzi d’opera sopra citati, inteso come immissione negli edifici di vibrazioni e di rumore trasmesso per via solida, è sostanzialmente determinato dalla geometria sorgente-ricettore, dal mezzo geolitologico e dal mezzo utilizzato. In presenza di caratteristiche geolitologiche simili lungo il tracciato e a parità di attrezzatura utilizzata, l’impatto vibroacustico vibroacustico dipende dalla distanza del fronte in fase di lavorazione dalle fondazioni degli edifici. L’utilizzo di un martello pneumatico comporta, per esempio, un incremento dei livelli di accelerazione, ma presenta un’emissione di tipo impulsivo. Il disturbo vibrazionale prodotto sui ricettori, qualora superiore alla soglia di sensibilità umana, sussiste per tempi limitati, corrispondenti alla durata della fase di lavorazione, e sarà di natura intermittente durante l’arco temporale giornaliero. Le emissioni di rumore a bassa frequenza delle macchine operatrici di tipico impiego nelle aree di cantiere quali betoniere, escavatori, dumper, ecc. possono determinare effetti di risonanza sui vetri, sui pannelli lignei delle porte e sulle suppellettili. - 192 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) PRINCIPALI FATTORI CAUSALI PROBLEMATICHE Demolizioni con martelli pneumatici, martelloni o altro; scavi con mezzi meccanici Movimento carroponti EMISSIONE VIBRAZIONI Compattazione con vibrocompattatori, rulli vibranti, ecc. EFFETTI POTENZIALI Vibrazioni trasmesse dal terreno agli elementi strutturali degli edifici, con emissione di rumore per via solida Transito mezzi pesanti su pavimentazioni stradali sconnesse EMISSIONE RUMORE A BASSA FREQUENZA Macchine operatrici nell’area di cantiere Vibrazione elementi strutturali (vetri, suppellettili) con emissione di rumore in corrispondenza delle frequenze di risonanza Tabella 3.6-2 – Macchinari utilizzati e effetti potenziali In specifico, per i lavori di realizzazione realizzazione delle nuove centrali, saranno previste le seguenti fasi di attività: • Consolidamento terreno • Scavi di fondazione • Costruzione edifici • Sistemazione esterna e viabilità I mezzi operativi utilizzati nelle lavorazioni indicate sono escavatori, perforatrici, autobetoniere, autogru, rulli vibrocompattatori, autocarri, ecc. Per quanto attiene la realizzazione della rete le emissioni di vibrazioni sono correlate agli scavi e ai ripristini delle pavimentazioni stradali con macchine vibranti e interessano tutto il tracciato della rete. Le sorgenti vibrazionali più significative, dal punto di vista emissivo, possono essere pertanto ricondotte in primis all’impiego di rulli vibrocompattatori per la compattazione del terreno, secondariamente all’utilizzo di escavatori escavatori durante le fasi di scavo e perforatrici nei consolidamenti del terreno. Nella Figura 3.6-8 viene riportato l’andamento del livello di accelerazione in funzione della distanza per le tipologie edilizie in muratura e in c.a., relativamente al rullo vibrocompattatore (Livelli di accelerazione ponderati UNI9614N in dB). Nel grafico è riportato anche il limite UNI9614 indicato dalla normativa per gli edifici residenziali di giorno, periodo in cui saranno presenti le attività di cantiere. - 193 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Rullo Livelli di accelerazione [dB] 100 95 90 85 80 75 70 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 Distanza [m] Edifici in c.a. Edifici in muratura Limite UNI9614 Figura 3.6-8 - Livello di impatto vibrazionale del rullo Si evidenzia che l’attività con il rullo vibrocompattatore risulta potenzialmente critica in termini di disturbo alle persone fino a distanze dei ricettori di 200 m. I ricettori più prossimi alle aree in cui sarà impiegato il rullo verranno a trovarsi a distanze indubbiamente inferiori a 200 m da tale sorgente, pertanto potranno essere esposti a livelli di impatto superiori ai limiti di riferimento. Tale superamento, in ogni caso, sarà limitato alla durata della fase di compattazione del terreno che è connotata da breve durata. Per quel che riguarda l’impiego di perforatrici, misure sperimentali eseguite su fasi di realizzazione di pali di fondazione hanno documentato che a circa 3 m di distanza dall’asse di perforazione si raggiungono livelli di accelerazione dell’ordine di 80-100 dB pesati UNI9414Z, decrescenti con la profondità della testa della sonda di perforazione (cfr. Figura 3.6-9). Data l’entità dell’emissione a 3 m, si stimano livelli di vibrazione superiori ai limiti di riferimento per distanze sorgente-ricettore ridotte. - 194 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.6-9 - Impatto vibrazionale di una perforatrice L’impiego dell’escavatore non comporta invece livelli di impatto significativi in riferimento ai limiti normativi, stimandosi livelli di accelerazione inferiori ai limiti già a distanze prossime a - 195 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 20 m dalla sorgente nel caso di edifici in c.a., mentre i ricettori più vicini sono localizzati a distanze superiori (cfr. Figura 3.6-10). Escavatore 100 Livelli di accelerazione [dB] 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 Distanza [m ] Edifici in c.a. Edifici in muratura Limite UNI9614 Figura 3.6-10 - Livello di impatto vibrazionale dell’escavatore 3.6.3.1.1 Interventi di mitigazione Gli interventi di mitigazione applicabili in fase di costruzione nelle aree potenzialmente critiche sono riferibili alle seguenti possibilità operative: • l’impiego di attrezzature ad elevato preventiva comunicazione agli abitanti, durante l’impiego impatto o attività ad elevato carico emissivo vibrazionale; • adozione di accortezze operative quale l’ottimizzazione dei tempi di lavorazione; • impiego di attrezzature o tecniche caratterizzate da minime emissioni di vibrazioni (martelli pneumatici a potenza regolabile, sistemi a rotazione anziché a percussione, ecc.); • attività di monitoraggio in fase di costruzione. Va sottolineato, anche nell’ambito della comunicazione agli abitanti, che le criticità d’impatto sono circoscritte nel tempo non solo in relazione alla tempistica di esecuzione come da cronoprogramma, ma anche in relazione alla posizione effettiva del macchinario all’interno dell’area di lavoro, che verrà a trovarsi a distanze minime dal ricettore per un tempo limitato rispetto alla durata effettiva prevista per la singola fase di attività potenzialmente critica. - 196 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.6.4 Sintesi degli impatti L’analisi della componente Vibrazioni, in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo 1.2, NON evidenzia la presenza di impatti critici come dimostrato nelle tabelle di sintesi delle valutazioni degli impatti riportate al Paragrafo 5.1. Nello specifico il rango della componente è risultato essere pari a 5, essendo il fattore ambientale “Caratterizzazione del clima vibrazionale”, nel contesto oggetto di analisi caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: non raggiunta; • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: strategica. In termini di impatti nella fase di cantiere sono stati rilevati esclusivamente impatti lievemente negativi e reversibili a breve termine. Per quanto concerne la fase di esercizio gli impatti sono nulli. Si ritiene opportuno ribadire che il giudizio espresso, in particolare per ciò che concerne la fase di cantiere, ipotizza la posa in essere di tutti gli interventi indicati e la realizzazione delle opere a regola d’arte. - 197 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.7 Paesaggio 3.7.1 Normativa ambientale di riferimento L’analisi della componente paesaggio relativamente all’intervento oggetto di studio è stata sviluppata prendendo in considerazione le seguenti normative e piani territoriali di competenza: • Piano Territoriale Regionale (PTR). Il Consiglio Regionale del Piemonte, con DCR n. 122-29783 del 21 luglio 2011, ha approvato il nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR). Il nuovo Piano sostituisce il PTR approvato nel 1997 ad eccezione delle norme di attuazione relative ai caratteri territoriali e paesistici (articoli 7, 8, 9, 10, 11, 18bis e 18ter) che continuano ad applicarsi fino all’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale. Il PTR si articola in tre componenti diverse che interagiscono tra di loro e che sono: un “quadro di riferimento”, una “parte strategica” ed una “parte statutaria” Gli elaborati del PTR approvati con DCR n.122-29783 del 21 luglio 2011 sono: 1) Relazione. 2) Norme di Attuazione. 3) Tavole della conoscenza ripartite come di seguito: o tavola A: Strategia 1 (Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio); o tavola B: Strategia 2 (Sostenibilità ambientale, efficienza energetica); o tavola C: Strategia 3 (Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica); o tavola D: Strategia 4 (Ricerca, innovazione e transizione produttiva); o tavola E: Strategia 5 (Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali); o tavola F1: ( La dimensione europea); o tavola F2: (La dimensione sovra regionale); 4) Tavola di progetto 5) Rapporto Ambientale 6) Rapporto Ambientale: Sintesi non tecnica 7) Allegati: o Allegato 1: Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT): elenco dei Comuni, indicatori e componenti strutturali. - 198 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) o Allegato 2: Componenti strutturali strategiche e progettualità locale, provinciale e regionale. o Allegato 3: Piani e Programmi regionali e provinciali. o Allegato 4: Sistemi degli indicatori per il bilancio ambientale territoriale (BAT) • Piano Paesaggistico Regionale (PPR) Il Piano Paesaggistico Regionale è stato adottato per la prima volta con D.G.R. n. 531-1975 del 04 agosto 2009 ai sensi del testo allora vigente dell’articolo 8 quinquies, quarto comma, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56. Gli elaborati sono stati pubblicati sul BUR n. 31 del 6 agosto 2009 e sul sito web della Regione ed a seguito di tale pubblicazione sono pervenute 533 osservazioni a cui si è provveduto a dare riscontro il 26 febbraio 2013 con D.G.R. n. 6-5430 e sono state integrate le prescrizioni dell’art. 13 delle Norme di Attuazione, demandando poi ad una fase successiva, l’intera revisione del Piano. Il 4 dicembre 2014 è stato sottoscritto dal MiBACT e dalla Regione Piemonte un documento intermedio di condivisione. L’insieme delle sollecitazioni pervenute ha portato ad un processo di revisione ed integrazione degli aspetti conoscitivi, cartografici e normativi del PPR. Il nuovo PPR è stato adottato dalla Giunta regionale con D.G.R. n. 20-1442 del 18 maggio 2015 . La delibera è stata pubblicata , ai sensi della normativa vigente, sul B.U.R. n. 20 del 21 maggio 2015, il termine per trasmettere le osservazioni da parte dei soggetti interessati è scaduto il 14 agosto 2015. La giunta nella stessa seduta ha provveduto con D.G.R. n. 19-1441 a contro dedurre alle otto osservazioni pervenute a seguito della rielaborazione dell’articolo 13 delle Norme di Attuazione, le cui risultanze sono parte integrante del Piano riadattato. La novità rispetto al Piano adottato nel 2009 consiste nella ricognizione meticolosa dei beni e delle aree tutelate del Piemonte digitalizzati dagli uffici regionali e resi disponibili agli enti locali. Il PPR è costituito dai seguenti elaborati: 1) Relazione 2) Norme di attuazione 3) Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte (Prima parte e Seconda parte) 4) Schede degli ambiti di paesaggio 5) Elenchi delle componenti e delle unità di paesaggio 6) Tavole di Piano: o P1 Quadro strutturale (scala 1:250.000) o P2 Beni paesaggistici Quadro d’unione (scala 1:250.000) - 199 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 6 tavole (scala 1:100.000): P2.1 – P2.2 – P2.3 – P2.4 – P2.5 – P2.6 o P3 Ambiti e unità di paesaggio (scala 1:250.000) o P4 Componenti paesaggistiche Quadro di unione (scala 1:250.000) 22 Tavole (scala 1:50.000): P4.1 - P4.2 - P4.3 - P4.4 - P4.5 - P4.6 - P4.7 P4.8 – P4.9 – P4.10 – P4.11 – P4.12 – P4.13 – P4.14 – P4.15 – P4.16 – P4.17 – P4.18 – P4.19 – P4.20 – P4.21 – P4.22. o P5 Rete di connessione paesaggistica (scala 1:250.000) o P6 Strategie e politiche per il paesaggio (scala 1:250.000) o Rapporto ambientale o Sintesi non tecnica o Piano di monitoraggio • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Cuneo (PTCP) Il Piano Territoriale Provinciale, adottato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n. 52 del 5 settembre 2005, è stato approvato dal Consiglio Regionale con D.C.R. n. 2418817 del 24 febbraio 2009 con le modifiche ed integrazioni e precisazioni specificatamente riportate nella "Relazione sulla conformità del piano territoriale della provincia di Cuneo". L’obbiettivo strategico del PTP è lo sviluppo sostenibile della società e dell’economia cuneese, attraverso l’analisi degli elementi critici e dei punti di forza del territorio provinciale e la valorizzazione dell’ambiente in cui tutte le aree di una provincia estremamente diversificata possano riconoscersi. Il PTCP di Cuneo è composto dai seguenti documenti: 1) Documentazione descrittiva e normativa 2) Relazione illustrativa 3) Analisi di compatibilità ambientale (ad integrazione della relazione illustrativa) 4) Norme di attuazione 5) Elaborati cartografici o Carta dei Caratteri Territoriali e Paesistici (Cartografia C.T.P.), composta da 22 tavole in scala 1:50000 o Carta degli Indirizzi di Governo del Territorio (Cartografia I.G.T.), composta da 64 tavole in scala 1:25000 6) Documentazione tecnica e statistica di valore illustrativo: o Sintesi divulgativa o Scenari economici e sociali - 200 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) o Il sistema della mobilità o Atlante dell’accessibilità o Le politiche della montagna o Matrice ambientale • Piano Regolatore Comunale Generale (PRGC) del comune di Cuneo. Il Comune di Saluzzo è dotato di Nuovo PRGC approvato con D.G.R. n.40-9137 del 07.07.2008 e successive varianti ed integrazioni. L’iter procedurale che ha preceduto la sua odierna definizione si riassume nelle seguenti fasi: o Deliberazione Programmatica approvata con D.C.C. n.16 del 29 novembre 2000 n.12 del 29 gennaio 2002 o Progetto Preliminare definito dalla D.C.C. n.12 o Adozione e controdeduzioni avvenuta a seguito delle D.C.C. n.79 del 29 giugno 2004, D.C.C. n.81 del 30 giugno 2004 e D.C.C. n. 82 del 1 luglio 2004 o Progetto Definitivo a seguito della D.C.C. n. 147 del 21 dicembre 2004 o Adozione e controdeduzioni definite con D.C.C. n.41 del 21 marzo 2007 • Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 relativo al “Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’art.10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”. • D.P.C.M. 12 dicembre 2005 inerente al “Codice dei beni culturali e del paesaggio (relazione paesaggistica)”. • Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 157 che definisce le “ Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 Gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio”. • Decreto Legislativo 26 marzo 2008, n. 63, “Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio”. • Legge Regionale 1 dicembre 2008, n. 32. Provvedimenti urgenti di adeguamento al decreto legislativo 22 gennaio gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6Luglio 2002, n. 137)”. • Decreto Legislativo 16 gennaio 2008 n. 4 (Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale) e successive modifiche ed integrazioni. • Legge Regionale 3 aprile 1989, n. 20 “Norme in materia di tutela di beni culturali, ambientali e paesistici” e successive modifiche ed integrazioni. - 201 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.7.2 Identificazione e qualificazione dell’unità di paesaggio di inserimento Il progetto prevede la realizzazione di due Centrali di Cogenerazione e della afferente rete di teleriscaldamento. Gli aspetti che possono interagire con la componente paesaggio del progetto oggetto di studio riguardano prevalentemente la realizzazione delle Centrali (Figura 3.7-1), in quando la rete di teleriscaldamento interrata, una volta realizzata, non determinerà alcuna alterazione percettiva del territorio. Figura 3.7-1 – L’ambito di intervento Figura 3.7-2 - L’area oggetto di localizzazione delle centrali di cogenerazione - 202 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) I due corpi di fabbrica in progetto, aventi aventi destinazione d’uso prettamente tecnologica, saranno dislocati rispettivamente l’uno, dedicato alla produzione di energia elettrica e termica destinate alla vetreria, all’interno del terreno di proprietà dell’AGC; l’altro dedicato alla rete di teleriscaldamento a servizio della città di Cuneo, all’interno del terreno di proprietà Wedge Power, Figura 3.7-2. L’ambito oggetto di studio è ubicato nell’area periurbana che si colloca nella prima periferia di Cuneo, oltrepassato il torrente Gesso, sulla Strada Provinciale SP 564, via Genova, che si dirige dalla città verso l’abitato di Beinette, Figura 3.7-3 ÷ Figura 3.7-4. Figura 3.7-3 – Vista da ovest a est su via Genova verso Beinette Figura 3.7-4 – Vista da est a ovest su via Genova verso il centro di Cuneo Cuneo è un comune di pianura, pianura, di origini medievali, capoluogo di provincia, la cui economia si rivolge a tutti i settori produttivi. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare ed include, oltre al concentrico, 15 frazioni. L'abitato principale è posto su un terrazzo alluvionale alluvionale a forma di “cuneo” ed è situato nell'altopiano sud-occidentale del Piemonte in posizione centrale rispetto all'arco alpino verso sud-ovest, aperto sulla Pianura Padana verso nord-est e distante circa 70 km dal Mar Mediterraneo. Il comune si colloca alla confluenza del torrente Gesso e fiume Stura di Demonte e risulta avere un'altitudine compresa tra i 431 metri s.l.m. (frazione Ronchi) e i 615 metri s.l.m. (frazione San Rocco Castagnaretta). - 203 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-5 – Vista sul Parco Fluviale Gesso e Stura dal ponte di via Savona La presenza dei fiumi ha permesso la creazione di un grande parco fluviale cittadino, denominato “Parco Fluviale Gesso e Stura”, Figura 3.7-5; Figura 3.7-6. All'interno del perimetro comunale, precisamente nella zona nord-ovest della città, scorre anche un altro corso d’acqua il Grana. La città, per le sue particolari peculiarità, è stata definita "Capitale verde del Piemonte". Figura 3.7-6 – Vista panoramica sul Parco Fluviale Gesso e Stura da via Borgo Gesso Le strade che attraversano il suo territorio e che percorrono percorrono il territorio limitrofo rispetto all’area considerata sono: la Strada Statale n. 22, la Strada Statale n. 20 del Colle di Tenda e di Valle Roja, la Strada Statale n. 231 di Santa Vittoria, la Strada Provinciale n. 21 “Nuova Bovesana”, la Strada Provinciale Provinciale n. 564 Monregalese, le Autostrade A33 (Asti – Cuneo) e A6 (Torino – Savona) e la Strada Europea E 74. L’abitato è raggiungibile sia con l'autostrada A6 Torino-Savona, che con le linee ferroviarie Cuneo-Torino, Cuneo-Mondovì, Cuneo-Ventimiglia e Cuneo-Saluzzo ed è inoltre dotato di un aeroporto, situato nel comune di Savigliano, nella località Levaldigi. - 204 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-7 – Vista panoramica da via Genova Figura 3.7-8 – Vista panoramica da via Genova verso incrocio con via Torre Frati L’area interessata dall’inserimento delle due centrali di cogenerazione è situata in parte all’interno ed in parte in adiacenza al comparto dell’AGC Flat Glass Italia SRL, industria vetraria, posta all’angolo tra via Genova e via Torre Frati. Attualmente nell’area adiacente all’AGC si trova una palazzina di tre piani fuori terra precedentemente destinata ai dipendenti della vetreria stessa ed ora proprietà della Wedge Power che ad oggi non è più utilizzata ed è destinata a futura demolizione, Figura 3.7-9. Figura 3.7-9 – L’area oggetto della localizzazione della centrale di cogenerazione Wedge Power - 205 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-10 – Via Torre Frati, vista da sud a nord Figura 3.7-11 – Via Torre Frati, vista da nord a sud Le aree coinvolte sono delimitate a nord ovest ovest dalla via Torre Frati, a Sud da via Genova, Strada Provinciale 564, a est dalla restante porzione di terreno di proprietà AGC e a nord da un terreno sempre facente parte dell’AGC e dal tracciato della linea ferroviaria a binario singolo Cuneo – Mondovì, Figura 3.7-10; Figura 3.7-11; Figura 3.7-12. Figura 3.7-12 – il passaggio a livello sulla linea ferroviaria Cuneo-Mondovì - 206 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Il contesto all’interno del quale si inserisce la realizzazione delle due centrali di cogenerazione è misto ed è costituito sia da realtà residenziali di diversa tipologia (edifici di recente edificazione, villette a due piani, cascine, palazzine a più piani fuori terra) che da edifici commerciali ed industriali che ospitano attività produttive (Bottero S.p.A.,l’Atelier dell’Albergo snc, Auto Officina Ambrogio Guido, Laugero Macchine Movimento Terra e Agricole, Centro Didattico Specializzato La Lanterna, Autocarrozzeria Bongiovanni e Figli snc, Work Line Store s.r.l. , Bar, pizzerie e locali per la ristorazione), Figura 3.7-13; Figura 3.7-14; Figura 3.7-15; Figura 3.7-16. Figura 3.7-13 – L’ambito produttivo commerciale prospiciente via Torre Frati Figura 3.7-14 – il contesto urbano misto fronte via Torre Frati Figura 3.7-15 – Edifici commerciali - 207 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-16 – Vista da ovest verso Via Torre Frati Le aree che si collocano al contorno e che si innestano in tale tessuto hanno una destinazione d’uso prevalentemente agricola connotate da vasti campi, in parte coltivati ed in parte lasciati a libera vegetazione, vegetazione, dalla presenza di alcune cascine con annesse le loro pertinenze come stalle, fienili e ricoveri di vario genere, Figura 3.7-17. La copertura vegetale presente è costituita principalmente dalla coltivazione di cereali, prati stabili, frutteti e boschi. Nella fascia fluviale si ritrovano salici e pioppi, caratteristici di tale habitat unitamente a robinia, arbusti e cespugli. Figura 3.7-17 – Edifici rurali nella campagna a sud della’area di intervento Il territorio, interessato dall’intervento, comprende non solo la porzione di proprietà dell’AGC e della Wedge Power dove verranno fisicamente collocate le due centrali ed il serbatoio di accumulo dell’acqua, ma ma anche alcuni tratti della viabilità locale come via Genova (SP 564), via Savona (SS 22) e via Circonvallazione Bovesana ed una sezione dell’alveo del torrente Gesso interessata dalla posa delle tubazioni della condotta principale. L’aspetto morfologico del terreno interessato, sia dall’inserimento delle centrali che dalla posa delle tubazioni per la distribuzione della rete di teleriscaldamento alla quale la centrale Wedge Power sarà preposta, è prevalentemente piano e caratterizza tutto il territorio oggetto dell’intervento. - 208 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) L’andamento del terreno varia in prossimità del parco fluviale del Torrente Gesso dove degrada sino a raggiungere il letto del torrente, per poi risalire, dopo averlo attraversato, sulla sponda opposta per raggiungere il terrazzamento terrazzamento che ospita il centro abitato di Cuneo. Figura 3.7-18 – Andamento morfologico del terreno e tracciato torrente Gesso dal ponte sulla S.S. 705 (Viadotto della Pace) Figura 3.7-19 – Il parco fluviale ed il torrente Figura 3.7-20 – Il parco fluviale ed il torrente Gesso da Via Bisalta L’area che verrà coinvolta dalla posa delle tubazioni rientra in parte, per quanto concerne l’ambito limitrofo all’attraversamento del torrente Gesso, in un tratto di territorio comunale - 209 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) sottoposto a vincolo ed in particolare in un area compresa nelle fasce di rispetto del Torrente Gesso e rientrante nella zona di salvaguardia del del Parco Fluviale Gesso e Stura di cui tale ambito fa parte, Figura 3.7-21. - 210 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-21 – Estratto PRGC, Zonizzazione del territorio con sovrapposizione delle classi di pericolosità geomorfologica. A ovest,rispetto al terreno dove verranno localizzate le due centrali, parallelamente a via Reana, corre un elettrodotto aereo ad alta tensione che, attraversata via Genova, prosegue poi lungo via Torre Frati localizzandosi localizzandosi sul lato opposto rispetto alla recinzione che delimita l’ambito oggetto di studio, Figura 3.7-22 - 211 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-22 – Elettrodotto lungo Via Torre Frati Le aree preposte alla localizzazione delle centrali rientrano nei “Tessuti per attività polifunzionali, produttive e terziario commerciali” – Artt. 45,46,47; nel sistema delle aree“TC7” ovvero Tessuti per Attività Produttive, normati dall’Art. 46 delle Norme di Attuazione (Tessuto esistente a prevalente destinazione produttiva artigianale – industriale a bassa permeabilità. Tipologia prevalente: grandi e medie strutture per la produzione) come si evince dall’estratto della tavola facente parte dell’Assetto Urbanistico contenuta negli elaborati del PRG e di seguito riportata. L’intervento risulta quindi congruo e attinente rispetto alle aree prescelte, Figura 3.7-23; Figura 3.7-24. - 212 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-23 – Estratto PRGC: Tav. P5 - Assetto Urbanistico Per quanto concerne invece la fase di posa delle tubazioni per la distribuzione della rete di teleriscaldamento l’area coinvolta, nella fase fase di attraversamento del torrente Gesso e relativo parco fluviale, rientra nel Titolo IV: “Sistema ambientale”, Capo I, “Componenti del sistema ambientale, rete ecologica, paesaggio”,ed è pertanto oggetto di tutela alle seguenti voci: • TVAP – territori a valenza ambientale e paesaggistica • Parco Fluviale del Gesso e Stura – zona di salvaguardia – Art.84.; ed è sottoposta a vincoli ambientali idrogeologici quali: • area vincolata ai sensi del D.M. 1/8/1985 (Galassino) come Parco Fluviale di Cuneo, • vincolo ambientale ai sensi del Dgls. 42/2004, art.142 • delimitazione delle aree soggette a vincolo idrogeologico disposte nel PTR ai sensi del R.D. 30/12/1923 n.3267 e R :D. 13/02/1933 n.215 (L.U.R. 56/77 art. 30 c.1) • fascia di rispetto art.29 lettera b Lur. 56/77 - 213 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-24 – Estratto PRGC: Tav. P5 - Legenda Nell’ambito contiguo alle aree all’interno delle quali verranno localizzate le due centrali ed una cisterna per accumulo dell’acqua calda in acciaio non sono sono presenti entità con rilevanti caratteristiche storiche, artistiche e culturali, non sono presenti zone archeologiche e non ci sono luoghi riconducibili a fatti o momenti della storia civile e/o militare particolarmente identificativi come si può dedurre dall’ estratto del PTCP sottocitato che la include nelle aree produttive di rilievo sovra comunale. Esclusivamente per quanto afferisce l’attraversamento del Parco Fluviale del Gesso si rientra in un’area protetta definita all’interno della voce: “parchi e riserve naturali”. Figura 3.7-25 - 214 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-25 – Estratto PTCP: Carta degli indirizzi di governo del territorio IGT - 215 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-26 – Estratto PTCP – Carta degli indirizzi di governo del territorio IGT- Legenda - 216 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.7.3 Inserimento dell’opera e analisi delle modificazioni del paesaggio 3.7.3.1 Le centrali di cogenerazione L’intervento afferisce alla costruzione di due centrali di cogenerazione localizzate rispettivamente sul terreno di proprietà dell’AGC e della Wedge Power Figura 3.7-27; Figura 3.7-30. Figura 3.7-27 – Skyline attuale dell’area oggetto della futura localizzazione delle centrali Wedge Power e AGC Figura 3.7-28 – Localizzazione planimetrica delle Centrali di Cogenerazione Wedge Power e AGC - 217 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.7.3.1.1 La centrale WEDGE POWER L’edificio destinato alla produzione di energia termica per le utenze del teleriscaldamento della Wedge Power, verrà collocato a sud della sopracitata area sulla quale attualmente si trova la palazzina di tre piani, ex proprietà proprietà dell’AGC, che sarà oggetto di futura demolizione. Il corpo di fabbrica della centrale sarà a base quadrata, ad un unico piano fuori terra, ed avrà un’altezza media interna, all’estradosso del solaio di copertura, di circa sei metri. L’edificio ospiterà cinque locali per i motori, quattro locali per i trasformatori, sala controllo, il locale quadri elettrici, un corridoio di servizio, il locale centrale termica, il locale pompaggi, un magazzino, due uffici ed i servizi igienici con relativo antibagno ed un locale riposo, Figura 3.7-29. Figura 3.7-29 – Centrale di Cogenerazione WEDGE POWER : Pianta PT – Pianta Piano Copertura Verrà realizzata, sul lato ovest del del fabbricato, una scala esterna in ferro zincato (larghezza rampa 1,10 metri) che permetterà l’accesso al piano copertura, in modo tale da poter svolgere un’agevole manutenzione dell’impiantistica ivi ubicata. La struttura dell’edificio in progetto sarà in cemento armato prefabbricata, composta da fondazioni, plinti, pilastri, travi e solai, mentre la copertura sarà realizzata con elementi prefabbricati e sovrastante manto di impermeabilizzazione. Le gronde, i pluviali e la faldaleria sono previsti in acciaio. - 218 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) I prospetti esterni di tale corpo di fabbrica saranno realizzati in pannelli prefabbricati di tamponamento orizzontali (con resistenza al fuoco e di elevata capacità fonoassorbente) rifiniti esternamente, in corrispondenza degli angoli, tramite una una struttura con pannelli in vetro di varia colorazione, Figura 3.7-32. A completamento dell’intero complesso impiantistico verranno realizzate le seguenti strutture: una cisterna per accumulo dell’acqua calda in acciaio, acciaio, una cabina di consegna Enel in struttura prefabbricata in cls, ed una cabina di consegna Snam in struttura prefabbricata in cls. La cisterna per l’accumulo dell’acqua calda avrà un rivestimento esterno composto da lastre grecate con profili aggettanti aggettanti ad andamento verticale (capacità complessiva 5200 mc. - altezza max 20,00 metri – diametro 19,00 metri), tale componente dell’impianto avrà il compito di immagazzinare l’energia termica prodotta in eccesso in modo tale da restituirla all’utenza in qualunque momento la medesima verrà richiesta, consentendo in tal modo l’abbattimento delle punte di calore e garantendo quindi una produzione costante. Tutti i locali saranno dotati di aperture per la distribuzione interna e di aperture verso l’esterno. Sul piano copertura saranno presenti sei camini a servizio dei punti di emissione sottostanti la cui altezza sarà pari a 25 m dal piano campagna. Per il dettaglio della configurazione dei principali macchinari presenti nella centrale a servizio della rete del teleriscaldamento si rimanda alla relazione di progetto. Nell’area esterna saranno ricavati 4476 mq di area verde e piantate 113 piante di varia specie quali faggi, platani, gaggie e tigli, l’area rimanente sarà asfaltata. 3.7.3.1.2 La centrale AGC L’edificio che ospiterà la centrale, denominata “Centrale AGC”, verrà localizzato a Nord in un’area di proprietà dell’AGC stessa e sarà dedicato alla produzione di energia elettrica per la vetreria. - 219 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-30 – Area oggetto di studio da Via Torre Frati Il corpo del fabbricato sarà ad un unico piano fuori terra (altezza interna 6,00 metri estradosso solaio della copertura) ed ospiterà al suo interno cinque locali per i motori, quattro locali per i trasformatori, la sala sala controllo, il locale quadri elettrici ed un corridoio di servizio, Figura 3.7-31. Verrà realizzata, sul lato ovest del medesimo fabbricato, una scala esterna in ferro zincato (larghezza rampa 1,10 metri) che permetterà permetterà l’accesso al piano copertura, in modo tale da poter svolgere un’agevole manutenzione dell’impiantistica ivi ubicata. La struttura dell’edificio in progetto sarà in cemento armato prefabbricata, composta da fondazioni, plinti, pilastri, travi e solai, solai, mentre la copertura sarà realizzata piana con elementi prefabbricati e sovrastante manto di impermeabilizzazione. - 220 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-31 – Centrale di Cogenerazione “B” : Pianta PT – Pianta Piano Copertura Le gronde, i pluviali e la faldaleria sono previsti in acciaio. I prospetti esterni di tale corpo di fabbrica saranno realizzati in pannelli prefabbricati di tamponamento orizzontali (con resistenza al fuoco e di elevata capacità fonoassorbente) rifiniti rifiniti esternamente,in corrispondenza degli angoli, tramite una struttura con pannelli in vetro di varia colorazione. Sul piano copertura troveranno luogo quattro camini la cui altezza sarà pari a 25 metri rispetto al piano campagna. Per il dettaglio della configurazione dei principali macchinari presenti nella centrale a servizio della rete del teleriscaldamento si rimanda alla relazione di progetto. Verrà effettuata secondo progetto una risistemazione del verde dell’intero ambito con nuove piantumazioni in modo tale da meglio ridisegnare il contorno all’intervento stesso. - 221 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-32 – Centrali di Cogenerazione Wedge Power e AGC: Pospetti Ovest, Sud, Est, Nord 3.7.3.2 La posa delle tubazioni per la distribuzione distribuzione del teleriscaldamento L’ambito che sarà interessato dalla posa delle tubazioni per la distribuzione del teleriscaldamento è quello afferente al tracciato delle medesime che coinvolgerà a tratti Via Genova (SS 564) e via Savona (SS 22) fino all’incrocio all’incrocio sulla rotonda con la via Circonvallazione Bovesana, Figura 3.7-33. - 222 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-33 – Tracciato condotta per il teleriscaldamento La condotta percorrerà quindi la via Circonvallazione Bovesana fino ad incontrare Via Bisalta per poi scendere verso l’alveo del torrente Gesso seguendo una strada sterrata localizzata sulla destra, guardando verso sud, e posta a lato di alcuni edifici, prima di Via Tetto Brignone, Figura 3.7-34. Figura 3.7-34 – Via Bisalta, discesa verso il Torrente Gesso Dopo aver attraversato il torrente Gesso la condotta risalirà sulla sponda opposta fino ad entrare nel centro urbano di Cuneo ed alimenterà la rete a servizio delle utenze ubicate nel concentrico urbano. 3.7.4 Impatti in fase di cantiere 3.7.4.1 Le centrali di cogenerazione Le azioni necessarie alla realizzazione dei volumi preposti ad ospitare le centrali di cogenerazione determineranno inevitabilmente un’alterazione percettiva dell’area direttamente associata alla presenza dei macchinari deputati alle lavorazioni. - 223 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Tali impatti saranno in ogni caso del tutto reversibili e limitati alla sola fase di durata delle attività. Sarà in tal senso cura delle imprese che opereranno evitare in alcun modo che permangano, a lavori ultimati, segni paesaggisticamente rilevanti quali baraccamenti provvisori o cumuli di materiale. 3.7.4.2 La posa delle tubazioni per la distribuzione del teleriscaldamento Anche la posa della tubazione determinerà, relativamente alla fase di cantiere, delle alterazioni percettive dell’aree di intervento associate alla presenza e operativa dei macchinari. Analogamente ai cantieri delle centrali anche in questo caso gli impatti saranno completamente reversibili e limitati alla sola fase di effettiva operatività. Nelle aree di attraversamento urbano, in cui tale tipologia di impatto può risultare maggiormente significativa, sarà posta particolare cura nel limitare al massimo la durata del cantiere per limitare i disagi della popolazione e quinti anche l’alterazione paesaggistica. 3.7.5 Impatti in fase di esercizio 3.7.5.1 Le centrali di cogenerazione Nella fase di esercizio le opere realizzate influiranno in modo poco rilevante sulla componente paesaggistico-ambientale di tutta l’area e sulla comunità sociale in quanto andranno ad integrarsi con il substrato e con volumi e forme volumetriche già presenti nell’area. In particolare le connotazioni architettoniche e naturali naturali dell’ambito all’interno del quale si inserirà il progetto oggetto dello studio sono tali per cui l’intervento stesso non turberà l’equilibrio delle visuali interessate. Figura 3.7-35 – Elementi preesistenti sull’area oggetto di studio L’accumulatore di calore che, fra i corpi di nuova edificazione, risulterebbe essere l’elemento visivamente più impattante, sia per la sua posizione nel lotto, infatti verrà localizzato sull’angolo a ridosso dell’incrocio dell’incrocio fra via Genova e via Torre Frati, che per le sue dimensioni, altezza e diametro, in realtà fungerà da “contrappeso” ad un elemento fisicamente analogo e speculare presente sull’estremo opposto del lotto stesso come è evidenziato nell’immagine, Figura 3.7-35; Figura 3.7-36. - 224 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-36 – Gli elementi caratterizzanti il paesaggio adiacente e limitrofo all’ambito considerato. La risistemazione del verde e la cospicua piantumazione in progetto fungerà da cortina verde e definirà una quinta che verrà ad interporsi fra i confini su strada ed i nuovi volumi, filtrandone la percezione visiva. L’identità dei volumi stessi e la la loro destinazione d’uso sarà evidenziata dalla posa dei pannelli di vetro colorati applicati sul prospetto fronte lato Via Genova e fronte lato Via Torre Frati. I fotoinserimenti dell’opera nel suo complesso all’interno dell’ambito preposto evidenziano dunque una duplice volontà progettuale volta sia ad integrare che ad identificare e connotare il progetto nel suo insieme, Figura 3.7-37; Figura 3.7-38. Figura 3.7-37 – Fotoinserimento: vista da Via Torre Frati - 225 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.7-38 – Fotoinserimento:vista da Via Genova 3.7.5.2 La posa delle tubazioni per la distribuzione del teleriscaldamento In fase di esercizio l’impatto derivante dalla rete di distribuzione del teleriscaldamento sarà nullo in quanto terminate le lavorazioni relative alla posa non permarranno segni sul territorio ne si potranno evincere mutamenti dell’aspetto del paesaggio da imputarsi alle medesime. 3.7.6 Sintesi degli impatti paesaggio, in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo L’analisi della componente paesaggio, 1.2, NON evidenzia la presenza di impatti critici come dimostrato nelle tabelle di sintesi delle valutazioni degli impatti riportate al Paragrafo 5.1. Nello specifico il rango della componente è risultato essere pari a 4 per quanto concerne il fattore "Sistemi di paesaggio", nel contesto oggetto di analisi analisi caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: superata; • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: non strategica. Per quanto riguarda il fattore "Sistema di Paesaggio" nella fase di cantiere sono stati rilevati impatti negativi lievi per la realizzazione sia delle centrali sia della rete. Tuttavia per la natura stessa della fase di cantiere tali impatti sono reversibili a breve termine. Per quanto attiene la fase di esercizio si evidenziano impatti lievemente lievemente positivi legati alla riqualificazione e riorganizzazione dell'area in cui verranno realizzate le centrali. Per quanto concerne la rete di teleriscaldamento gli impatti sono nulli. - 226 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Il rango della componente è risultato essere pari a 5 per quanto concerne il fattore "Patrimonio storico-architettonico", nel contesto oggetto di analisi caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: eguagliata; • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: non strategica. Per quanto riguarda il fattore "Patrimonio storico-architettonico",nella fase di cantiere sono stati rilevati impatti negativi lievi per la realizzazione della rete e nulli per le centrali. Tuttavia per la natura stessa della fase di cantiere tali impatti sono sono reversibili a breve termine. Per quanto attiene la fase di esercizio gli impatti rilevati hanno carattere nullo. - 227 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Inquinamento elettromagnetico 3.8 3.8.1 Riferimenti normativi 3.8.1.1 La normativa a livello comunitario Raccomandazione Comunità Europea 12/07/1999, n. 519/1999 – “Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 1999, relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz”. Allo scopo di assicurare un elevato livello di protezione della salute dall'esposizione ai campi elettromagnetici, raccomanda agli Stati membri: • l’adozione di un quadro di limiti fondamentali e di livelli di riferimento; • l’attuazione, sulla scorta di detto quadro, misure relative alle sorgenti o alle attività che determinano l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, quando il tempo di esposizione è significativo, ad eccezione dell'esposizione per scopi medici, nel qual caso i rischi ed i benefici dell'esposizione che ecceda i limiti fondamentali devono essere correttamente valutati; • che si propongano l'obiettivo di conformarsi ai limiti fondamentali che figurano nella Tabella 3.8-1. Gamma di frequenza Densità di flusso magnetico (mT) Densità di corrente (mA/m2) (rms) 0 Hz 40 - - - - - 0-1 Hz - 8 - - - - 1-4 Hz - 8/f - - - - 4-1 000 Hz - 2 - - - - 1 000 Hz-100 kHz - f/500 - - - - 100 kHz-10 MHz - f/500 0.08 2 4 - 10 MHz-10 GHz - - 0.08 2 4 - 10-300 GHz 40 - - - - - 10 SAR mediato SAR localizzato SAR Densità di (capo e tronco) localizzato potenza S sul corpo (arti) (W/kg) intero (W/kg) (W/kg) (W/m2) Tabella 3.8-1 – Limiti di base per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (0 Hz-300 GHz) 3.8.1.2 La normativa a livello nazionale D.M. 10/09/1998, n. 381 – “Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana” Fissa i valori limite di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici connessi al funzionamento ed all'esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz. Fermi restando i - 228 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) limiti fissati, la progettazione e la realizzazione di nuovi sistemi fissi e l'adeguamento di quelli preesistenti deve avvenire in modo da produrre i valori di campo elettromagnetico più bassi possibile al fine di minimizzare l'esposizione della popolazione. I limiti di esposizione indicati non si applicano ai lavoratori esposti per ragioni professionali. Alle regioni e alle province autonome spetta il compito disciplinare l'installazione, la modifica e il risanamento degli impianti al fine di garantire il rispetto dei limiti. L. 22/02/2001, n.36 – “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” Stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela della popolazione. L’ambito di applicazione della legge copre tutte le applicazioni civili e militari fatta eccezione per l’esposizione intenzionale per scopi diagnostici diagnostici e terapeutici; vengono inoltre date le seguenti definizioni: • limite di esposizione: rappresenta il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, definito ai fini di tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori; • valore di attenzione: rappresenta il valore di immissione che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate e, costituendo una misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine, deve essere raggiunto nei tempi e modi previsti dalla legge; • obiettivi di qualità: sono rappresentati da criteri localizzativi, standard urbanistici, prescrizioni ed incentivazioni per l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali. I limiti di esposizione per le basse e per le alte frequenze sono disciplinati da: BASSE FREQUENZE: D.P.C.M. 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” (GU n° 200 del 29/ 8/2003): • Limiti di esposizione: 100 mT per il campo magnetico e 5 kV/m per il campo elettrico. • Valori di attenzione: 10 mT per il campo magnetico (da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio) nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere. • Obiettivi di qualità: 3 mT per il campo magnetico (da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio) nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a - 229 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) quattro ore e nella progettazione progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz. ALTE FREQUENZE: D.P.C.M. 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz” (GU n° 199 del 28/8/2003) : tale Decreto ribadisce gli stessi concetti e limiti di riferimento già introdotti dal D.M. 381/98. Nella seguente Tabella 3.8-2 sono riportati il limiti di esposizione per alte frequenze. • Limiti di esposizione: Limiti di esposizione Intensità di campo Intensità di campo elettrico E (V/m) magnetico H (A/m) Densità di 2 potenza (W/m ) 0.1 < f ≤ 3 Mhz 60 0.2 - 3 < f ≤ 3000 Mhz 20 0.05 1 3 < f ≤ 300 Ghz 40 0.01 4 Tabella 3.8-2 – Limiti di esposizione per alte frequenze • Valori di attenzione: a titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine eventualmente connessi con le esposizioni ai campi generati alle suddette frequenze all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari. Nella seguente Tabella 3.8-3 sono riportati i valori di attenzione per alte frequenze. Valori di attenzione Intensità di campo elettrico E (V/m) Intensità di campo magnetico H (A/m) Densità di potenza (W/m ) 0.1 MHx < f ≤ 300 Ghz 6 0.016 0.10 (3 MHz-300 GHz) 2 Tabella 3.8-3 – Valori di attenzione per alte frequenze • dell’esposizione ai campi Obiettivi di qualità: ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione elettromagnetici, i valori di immissione dei campi oggetto del presente decreto, calcolati o misurati all'aperto nelle aree intensamente frequentate, non devono superare i valori indicati nella Tabella 3 dell'Allegato B. Detti valori devono essere - 230 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) mediati su un'area equivalente alla sezione verticale del corpo umano e su qualsiasi intervallo di sei minuti. Nella seguente Tabella 3.8-4 sono riportati gli obiettivi di qualità per alte frequenze. Obiettivi di qualità Intensità di campo elettrico E (V/m) Intensità di campo magnetico H (A/m) Densità di potenza (W/m ) 0.1 MHx < f ≤ 300 Ghz 6 0.016 0.10 (3 MHz-300 GHz) 2 Tabella 3.8-4 – Obiettivi di qualità per alte frequenze D.M. 13/02/2014 – “Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell'ambiente.” Prevede la costituzione di un catasto nazionale delle sorgenti di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell' ambiente. Il catasto è costituito su base informatica ed è previsto che l’informazione ivi contenuta sia a disposizione del pubblico. Ad oggi il catasto è in via di redazione e le informazioni non sono ancora disponibili al pubblico. 3.8.1.3 La normativa a livello regionale D.G.R. n. 86-10405 del 22 dicembre 2008 Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". Realizzazione, gestione e utilizzo di un unico catasto regionale delle sorgenti fisse di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico (articolo 5, comma 1, lettera e). Direttiva tecnica. D.G.R. n.16-757 del 5 settembre 2005 Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". elettromagnetici". Direttiva tecnica in materia di localizzazione degli impianti radioelettrici, spese per attività istruttorie e di controllo, redazione del regolamento comunale, programmi localizzativi, procedure per il rilascio delle autorizzazioni e del parere tecnico. Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. 3.8.2 Caratterizzazione dell’area in esame rispetto ai campi elettromagnetici 3.8.2.1 Premessa Negli ultimi anni l’interesse della popolazione nei confronti dei rischi legati all’esposizione a campi elettromagnetici (C.E.M.) è notevolmente aumentato, sia per la diffusione capillare, - 231 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) in quasi tutti gli ambienti di vita e di lavoro, di impianti e di apparecchiature in grado di generare tali campi, sia per una serie di segnalazioni su effetti avversi comparse nella letteratura scientifica che sono state riprese ed ampiamente diffuse dai media. L’impossibilità di percepire sensorialmente la presenza di campi elettromagnetici genera nella popolazione un senso di disagio e di insicurezza che contribuiscono a creare una percezione distorta del “rischio elettromagnetico”. Nonostante l’esistenza di tali ansie, più o meno giustificate, l’importanza di tenere sotto controllo controllo la presenza nell’ambiente di campi elettromagnetici di origine antropica è ampiamente giustificata da differenti motivi oggettivi: • campi molto intensi (ampiamente al di sopra degli standard di sicurezza) possono risultare senza dubbio pericolosi per le persone esposte; • campi di intensità anche limitata possono interferire con il funzionamento di apparati elettronici, anche delicati (pace-maker), compromettendone il corretto funzionamento; • vi sono sospetti, non confermati, che esposizioni prolungate a livelli di campo inferiori ai limiti di sicurezza possono aumentare il rischio di contrarre alcune gravi forme patologiche (relazione tra l’insorgere di leucemia infantile ed esposizione al campo magnetico a frequenze industriali). 3.8.2.2 Localizzazione sorgenti CEM Le principali sorgenti ambientali di campi elettromagnetici, intendendo con questo termine le sorgenti a cui si può trovare esposta la popolazione nella vita di tutti i giorni, interessano tanto l'ambiente esterno (esposizioni outdoor) quanto gli ambienti ambienti confinati (esposizioni indoor), anche se in realtà le sorgenti che provocano esposizione outdoor sono in grado di interessare anche gli ambienti confinati, seppure in modo molto diverso a seconda della frequenza e delle caratteristiche della sorgente. Arpa Piemonte ha svolto una estesa caratterizzazione dei campi elettromagnetici prodotti da impianti di radiocomunicazione e dell’area di influenza del campo magnetico da la mappa con la localizzazione degli impianti di elettrodotti. In Figura 3.8-1 è riportata la radiocomunicazione presenti nell’ambito di studio (fonte: geoportale di Arpa Piemonte). - 232 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) radiotelevisione attivi sul territorio comunale Figura 3.8-1 - Impianti fissi per le telecomunicazioni e la radiotelevisione di Cuneo prossimo all’area di intervento Dall’analisi dei dati reperibili nella cartografia ARPA è possibile determinare che nell’area oggetto di analisi sono presenti i seguenti impianti fissi per le telecomunicazioni e la radiotelevisione (cfr. Tabella 3.8-5). Tipologia impianto Sostegno n° Indirizzo 1 Telefonia 1685 Via Torre Frati 2 Telefonia 20192 Via Genova, 15 3 Telefonia 20481 Via Margarita 4 Telefonia 5987 Corso Savona, 65 Tabella 3.8-5 – Impianti fissi per le telecomunicazioni e la radiotelevisione attivi sul territorio comunale di Cuneo prossimo all’area di intervento - 233 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-2 – Antenne RadioTV e SRB a Nord della linea ferroviaria Per quanto concerne le sorgenti di inquinamento elettromagnetico generato da campi a bassa frequenza (0 Hz - 10 kHz), nel quale rientrano i campi generati dagli elettrodotti che emettono campi elettromagnetici a 50 Hz, durante il sopralluogo effettuato sono state individuate le seguenti sorgenti nei pressi dell’area in cui sorgeranno le centrali: • Elettrodotto aereo ad alta tensione, a terna semplice con mensole normali, con tensione nominale Vn = 132 kV, che corre parallela a Via Reana • Linea aerea a media tensione a terna semplice con tensione nominale da 15 kV o 20 kV, montata su palo per doppia terna non ottimizzata con isolatori sospesi, lungo Via Reana e interrata in corrispondenza corrispondenza dell’incrocio tra Via Torre Frati e Via Genova; • Cabina primaria isolata in aria (132/150-15/20 kV) a Nord della ferrovia che costeggia Via Savona in corrispondenza dell’incrocio con Via Torre Frati. La Figura 3.8-3 mostra le aree di influenza del campo magnetico di tali sorgenti (fonte: geoportale di Arpa Piemonte). - 234 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-3 – Elettrodotti e cabina primaria – Aree di influenza del campo magnetico 3.8.2.3 Caratteristiche dei campi elettrici e magnetici da sorgenti ELF I livelli di campo elettrico e magnetico emessi dalle linee elettriche dipendono dalle caratteristiche tecniche e geometriche della linea. Per quanto riguarda i parametri tecnici, la tensione di esercizio è direttamente correlata ai livelli di campo elettrico mentre la corrente che fluisce nei conduttori a quelli di campo magnetico. Maggiori tensioni di esercizio e correnti di carico corrisponderanno quindi a più - 235 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) elevati livelli di campo elettrico e magnetico. Le emissioni di campo elettrico e magnetico sono inoltre influenzate da aspetti geometrici quali ad esempio l’altezza dei conduttori dal suolo e la loro posizione sui tralicci. In Figura 3.8-4 è riportato l’andamento del campo elettrico calcolato per alcuni tipi di linea. Il campo elettrico si riduce al crescere della distanza dal centro della linea, diventando trascurabile a distanze superiori a qualche decina di metri. Analoghe considerazioni valgono per il campo magnetico (Figura 3.8-5) che, a differenza di quanto accade per il campo elettrico, presenta il valore massimo in corrispondenza del centro della linea. Figura 3.8-4 – Profili laterali del campo elettrico (valori efficaci) calcolati, a livello del suolo nella sezione traversa corrispondente alla minima distanza cavo terreno, per una linea a 380 kV a semplice terna (A), per una linea a 380 kV a doppia doppia terna (B), per una linea a 220 kV a semplice terna (C) e per una linea a 132 kV a semplice terna (D) - 236 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-5 – Profili laterali del campo d’induzione magnetica (valori efficaci) calcolati, a livello del suolo nella sezione traversa corrispondente alla minima distanza cavo terreno, per una linea a 380 kV e 1.5 kA a semplice terna (A), per una linea a 380 kV e 1.5 kA a doppia terna (B), per una linea a 220 kV e 550 A a semplice terna (C) e per una linea a 132 kV e 375 A a semplice terna (D) 3.8.2.4 Caratterizzazione dei campi elettromagnetici da sorgenti RF Le antenne di telefonia cellulare e gli impianti di radiotelevisione suscitano spesso preoccupazione nei cittadini in termini di emissioni di campi elettromagnetici elettromagnetici (si ricorda che per le alte frequenze è indifferente valutare le emissioni in termini di campo elettrico o di campo magnetico, in quanto le due grandezze, contrariamente a quanto succede alle basse frequenze, si comportano in modo identico). Il dimensionamento dei pali e delle strutture verticali è tale da garantire in ogni caso livelli minimi di campo elettrico in corrispondenza delle abitazioni (esempio in Figura 3.8-6) o delle zone di fruizione. - 237 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) (valori efficaci) di una sorgente RF Figura 3.8-6 – Profilo laterale del campo elettrico (valori 3.8.2.5 Screening campi elettromagnetici 3.8.2.5.1 Definizione dei punti di monitoraggio Nell’ambito della caratterizzazione ambientale relativamente relativamente alla componente campi elettromagnetici è stata realizzata una campagna di monitoraggio su quattro punti localizzati sul perimetro dell’area d’intervento. La definizione della localizzazione dei rilievi è stata in prima istanza pianificata a tavolino, intersecando le informazioni cartografiche del progetto, delle sorgenti esistenti e dell’edificato interessato dall’opera. Sul campo si è poi provveduto alla verifica delle informazioni cartografiche e alle eventuali correzioni e integrazioni della valutazione iniziale. I rilievi sono stati eseguiti con la finalità di definire un quadro ambientale generale relativo allo stato attuale dell’inquinamento da campi elettrici e magnetici a basse frequenze (ELF) e da campi elettromagnetici ad alte frequenze (RF) in corrispondenza del perimetro dell’area di intervento. Nella Tabella 3.8-6 è riportata la localizzazione dei punti di monitoraggio. - 238 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Indirizzo Codice punto Lat Long Tipologia CEM_01 Via Torre Frati, 15 44.387099° 7.587475° LF/HF CEM_02 Via Reana 44.384560° 7.585146° LF/HF CEM_03 Via Genova, 60 44.385326° 7.587382° LF/HF CEM_04 Via Savona 44.388220° 7.588251° LF Tabella 3.8-6 – Localizzazione dei punti di monitoraggio 3.8.2.5.2 Strumentazione impiegata Le attività di monitoraggio sono state svolte con strumentazione Narda – Safety Test Solution in allestimento mobile. La strumentazione installata è composta generalmente da: • sistema di misura di campi elettromagnetici; • analizzatore di campi elettrici e magnetici per basse frequenze; • sensore di campo elettrico per alte frequenze; • treppiede completo di snodo in materiale non conduttore. Le catene di misura utilizzate in relazione alle metodiche di monitoraggio sono annotate nella Tabella 3.8-7, mentre in Tabella 3.8-8 sono indicati i certificati di calibrazione e il centro di taratura che ha rilasciato la documentazione. Campo di Frequenza Catene di misura LF sistema di misura di campi elettromagnetici Narda PMM 8053B; cavo di collegamento in fibra ottica; analizzatore di campi elettrici e magnetici Narda EHP-50C HF sistema di misura di campi elettromagnetici Narda PMM 8053B; sensore di campo elettrico Narda EP-645 Tabella 3.8-7 – Catene di misura Strumento N° Matricola Certificato di calibrazione PMM 8053B 262WL00341 00341 del 20/04/2010 EHP-50C 352WN00223 00223 del 01/04/2010 EP-645 000WX00223 00223 del 01/04/2010 Centro di taratura Narda Safety Test Solution Tabella 3.8-8 – Certificati di calibrazione Di seguito dono indicate le principali caratteristiche della strumentazione utilizzata. - 239 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Narda PMM 8053B Campo di frequenza: 5 Hz – 40 GHz in funzione del sensore Tempo di acquisizione: da 150 msec a 900 msec in funzione del filtro Calibrazione: interna al sensore su EEPROM Conformità: direttive 89/336 e 73/23 e alle guide CEI 2116 e 211-7 Narda EHP-50C Campo di frequenza: 5 Hz – 100 KHz Portata: 0.01 V/m – 100 KV/m, 1 nT – 10 mT Dinamica: > 140 dB Risoluzione: 0.001 V/m, 1 nT Calibrazione: interna EEPROM Narda EP-645 Campo di frequenza: 100 KHz – 6.5 GHz Portata: 0.35 – 450 V/m Dinamica: > 62 dB Risoluzione: 0.01 V/m Calibrazione: interna EEPROM - 240 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-7 – Installazione su treppiede installazione su treppiede (in materiale non In Figura 3.8-7 è rappresentata una tipica installazione conduttore) dell’analizzatore di campi elettrici e magnetici Narda EHP-50C. Il software 8053-Logger Interface permette il collegamento dell’analizzatore al PC per l’operazione di trasferimento dei dati. I dati possono essere essere visualizzati con un qualsiasi editor di testo ed eventualmente sono importabili su foglio di calcolo per successive operazioni di analisi. 3.8.2.5.3 Metodo di misura Tutte le operazioni relative ai rilievi sono stati eseguite prendendo a riferimento le indicazioni contenute nelle guide del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 211-6 e CEI 211-7). Sequenza delle operazioni di misura a) Posizionamento del sensore Le postazioni di misura sono state scelte in modo da caratterizzare adeguatamente il campo elettromagnetico oggetto dell’indagine, avendo cura di posizionare il sensore a sufficiente distanza da eventuali sorgenti interferenti. Il sensore è stato fissato su un cavalletto costituito di materiale non conduttore, distante da qualsiasi struttura conduttrice o in materiale ferromagnetico (due volte la lunghezza del - 241 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) sensore) e da qualsiasi oggetto conduttore non permanente o ferromagnetico non permanente (tre volte l’altezza dell’oggetto). Qualora fossero presenti erba o sterpi, questi devono essere tagliati per un raggio pari ad almeno 3 metri attorno al punto di misura. A meno di indagini con finalità particolari, è in genere opportuno il posizionamento del sensore ad un’altezza sul p.c. compresa tra 1.1 m e 1.9 m corrispondente alle zone più sensibili del corpo umano. L’operatore, ultimata l’installazione, si è posizionato a distanza non inferiore a 3 metri dal sensore. b) Analisi preliminare del campo elettromagnetico In questa fase è stato possibile verificare sul display del data-logger alcune caratteristiche del campo elettromagnetico, quali ad esempio le componenti spaziali e le frequenze caratteristiche, al fine di settare coerentemente la successiva acquisizione del dato. c) Misurazione La tecnica di monitoraggio applicata consiste in misure di breve periodo periodo onde acquisire il valore RMS del vettore campo elettrico e del vettore induzione magnetica negli opportuni range di frequenza. d) Compilazione data-sheet Contestualmente alle operazioni di misura l’operatore ha annotato su apposita scheda i dati relativi al ricettore (codice, toponomastica, indirizzo), la descrizione del ricettore stesso, la tipologia di sorgente in esame, la strumentazione adottata, l’indicazione per ogni rilievo del codice identificativo, dei riferimenti temporali, di eventuali note. Ciascuna scheda deve riportare il nominativo e la firma leggibile del tecnico competente responsabile delle misure. Archiviazione dei dati I dati rilevati in campo e archiviati nella memoria dello strumento o su computer sono stati consegnati al Centro Operativo (CO). L’archiviazione dei dati è organizzata nel computer del centro operativo. Il trasferimento dei dati avviene utilizzando l’interfaccia del software 8053-Logger Interface, quindi i rilievi sono salvati come dati grezzi all’interno dell’apposita cartella insieme alle scansioni dei data sheet, alle foto e a tutto il materiale inerente il monitoraggio. 3.8.2.5.4 Analisi dati I dati di ogni rilievo sono stati importati su foglio elettronico di calcolo al fine di realizzare l’elaborazione grafica del profilo temporale. Le informazioni grezze scaricate dallo strumento, le elaborazioni da foglio di calcolo e le annotazioni di campo confluiscono infine in un rapporto di misura univoco per ogni rilievo, in cui vengono riportati: - 242 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) • identificativo del rilievo (codice, data, ora, localizzazione); • operatore; • principali parametri meteorologici; • tipologia del rilievo; • strumentazione adottata/installazione; • caratterizzazione delle sorgenti; • profilo temporale del rilievo; • RMS rilevato confrontato con i limiti della normativa di riferimento • fotografie della postazione e del ricettore; • localizzazione planimetrica del punto di misura. 3.8.2.5.5 Risultati I livelli di campo magnetico riscontrati risultano ampiamente al di sotto degli obiettivi di qualità riportati nel DPCM 8 luglio 2003. I livelli di campo elettrico risultano ampiamente al di sotto del limite di esposizione riportato nel medesimo decreto. In Tabella 3.8-9 è riportata una sintesi dei rilievi effettuati. ELF Punto RMS CEM_01 CEM_02 CEM_03 CEM_04 0.19 0.10 0.03 0.23 Campo Magnetico [µT] Obiettivo Livello qualità attenzione 3 10 3 10 3 10 3 10 Limite esposizione 100 100 100 100 Campo Elettrico [V/m] Limite RMS esposizione 348.9 5000 18.2 5000 1.6 5000 201.3 5000 Tabella 3.8-9 – Livelli di fondo ambientale (ELF) Per quanto riguarda i campi elettromagnetici generati da impianti ad alta frequenza (RF), i livelli riscontrati risultano ampiamente al di sotto degli obiettivi di qualità qualità riportati nel DPCM 8 luglio 2003. In Tabella 3.8-10 è riportata una sintesi dei rilievi effettuati. RF Punto RMS CEM_01 CEM_02 CEM_03 1.84 0.47 0.70 Campo Elettromagnetico [µT] Limite Obiettivo Livello esposizione qualità attenzione 20 6 6 20 6 6 20 6 6 Tabella 3.8-10 – Livelli di fondo ambientale (RF) - 243 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.8.2.6 Dati di fonte pubblica Per quanto concerne l’ambito di studio analizzato sono disponibili dati di ARPA Piemonte, reperibili su Geoportale, riguardanti le due aree di indagine maggiormente in prossimità dell’area di studio e con caratteristiche simili ai ricettori esposti all’opera, all’opera, i cui valori rilevati sono presentati in Tabella 3.8-11. Valore c.e. Valore c.e. (V/m) min. (V/m) max. Indirizzo Valore c.e. (V/m) med. Inizio misura Fine misura Via Tetto dell’Ola 0.30 0.64 <0.5 25/09/2006 09/10/2006 Via Rocca de Baldi, 15 - - 0.59 26/01/2007 26/01/2007 Via Rocca de Baldi, 15 - - 1.04 26/01/2007 26/01/2007 Via Rocca de Baldi, 15 0.30 1.08 0.73 28/08/2006 25/09/2006 Tabella 3.8-11 – Centraline ARPA di rilevazione in continuo Dai rilievi effettuati è evidente come in prossimità dell’area di studio i livelli di campo elettromagnetico risultano inferiori ai valori limite e ai valori di attenzione. 3.8.3 Impatti per i campi elettromagnetici 3.8.3.1 Fase di cantiere In fase di cantiere non si individuano sorgenti di campi elettromagnetici in grado di generare un possibile impatto sulla popolazione presente nelle aree adiacenti all’ambito di intervento. Durante alcune fasi di cantiere è possibile che l’approvvigionamento l’approvvigionamento di energia elettrica alle attrezzature, venga garantita da un gruppo elettrogeno fisso della potenza di almeno 100 kW. La Figura 3.8-8 contiene due fotografie di gruppi elettrogeni normalmente utilizzati in aree di cantiere di significative dimensioni. - 244 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-8 – Gruppi elettrogeni di tipico impiego nei cantieri L’alimentazione elettrica destinata ad attrezzature fisse, quali gru per la movimentazione dei materiali, macchina piegaferri, ecc.. al fine di minimizzare le emissioni di rumore e le emissioni in atmosfera dei gruppi elettrogeni, avverrà preferibilmente tramite allacciamento a utenza elettrica pubblica attivando specifici contratti con i gestori gestori dell’energia. Il responsabile della sicurezza del cantiere verificherà la presenza di rischi per i lavoratori e potrà richiedere le misurazioni in base a quanto prescritto dal D.Lgs 81/08 "Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" al Titolo VIII Agenti Fisici, Capo IV Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici (art. 206 - 212). 3.8.3.2 Fase di esercizio 3.8.3.2.1 Descrizione delle sorgenti I campi elettromagnetici monitorati riguardano essenzialmente la produzione e il trasporto di corrente a frequenza di rete (50 Hz) e rientrano pertanto nel range Low Frequency. Centrali di cogenerazione Il progetto prevede la realizzazione di due centrali di cogenerazione, una a servizio della rete di teleriscaldamento della Città di Cuneo, la seconda a servizio del complesso industriale AGC e, in parte, anch’essa alla rete di teleriscaldamento. L’area in cui verranno realizzate le centrali, in frazione Spinetta Spinetta nel comune di Cuneo, si trova all’interno del complesso industriale AGC, compresa tra altri stabilimenti manifatturieri e terreni agricoli. In Figura 3.8-9 è riportato il layout di progetto delle due centrali. La superficie occupata è pari a circa 15000 mq. Nelle vicinanze ci sono rari edifici residenziali, di cui il più vicino dista circa 25 m dalla recinzione Nord-Ovest del complesso industriale AGC. - 245 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-9 – Layout delle centrali di cogenerazione - 246 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) L’impianto di cogenerazione delle Centrali è costituito da gruppi motore alimentati a gas metano (cfr. Figura 3.8-10), dotati entrambi di sistemi di recupero in grado di utilizzare il calore reso disponibile dal motore stesso attraverso scambiatori a piastre per il recupero dai circuiti dell'olio, dell'acqua delle camicie motore e dallo stadio ad alta temperatura (HT) dell'intercooler, e tramite caldaia a tubi d'acqua alettati alettati per il recupero del calore dai fumi di scarico. L’energia elettrica prodotta, al netto degli autoconsumi, è immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale ad una tensione di 132 kV attraverso una sottostazione di elevazione della tensione elettrica (trasformatori) (trasformatori) da 6,3 kV (tensione di lavoro degli alternatori collegati al motore) e, relativamente alla Centrale AGC, fornita allo stabilimento AGC limitrofo. L’acqua per il teleriscaldamento viene inviata alle utenze attraverso una stazione di pompaggio ubicata nella Centrale stessa. In particolare le due centrali sono così concepite. Centrale di cogenerazione a servizio AGC: • n° 4 cogeneratori aventi le seguenti caratteristich e o P.ingresso = kW 4.666 o P elettrica kWe = 1.999 o Ptermica recuperata kWt = 2.180 Centrale di cogenerazione per teleriscaldamento: • n° 3 cogeneratori aventi le seguenti caratteristich e: o P.ingresso kW = 4.666 o P elettrica kWe = 1.999 o Ptermica recuperata kWt = 2.180 • n° 2+1 generatori di calore P.ingresso c.a. 17 MW con rendimento 98% - 247 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-10 – Esempio di Cogeneratore Elettrodotto MT interrato Figura 3.8-11 – Curve di livello dell’induzione magnetica generata da cavi cordati ad elica – calcoli effettuati con il modello tridimensionale “Elico” della piattaforma “EMF Tools”, che tiene conto del passo d’elica. L’elettrodotto in MT in uscita dalla centrale, finalizzato a collegare la cabina secondaria e quindi la cabina primaria di consegna alla rete, è realizzato interrato. Le linee in media tensione in cavo cordato ad elica sono interrate ad una profondità minima dalla superficie di 1 m, distanza che è sufficiente a garantire un livello di campo magnetico in superficie inferiore all’obiettivo di qualità. Il campo elettrico è da parte sua efficacemente schermato dallo stesso interramento. - 248 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Cabina secondaria L’energia elettrica prodotta è condotta ad una cabina secondaria in MT posta nelle immediate vicinanze delle centrali di cogenerazione, all’interno del perimetro AGC. Il collegamento dalla centrale e verso la cabina priamaria di cosnegna è realizzato mediante elettrodotto in MT interrato. Le Linea Guida per l’applicazione del comma 5.1.3 dell’Allegato al DM 29.05.08 redatte dall’Enel individuano la distanza di prima approssimazione (DPA) dalle linee e dalle cabine elettriche. La DPA è la distanza, in pianta sul livello del suolo, da tutte le pareti della cabina stessa, al di sopra della quale ogni punto rispetta l’obiettivo di qualità per il campo magnetico fissato dal DPCM 8 luglio 2003, pari a 3 µT. Come riportato in Figura 3.8-12, nel caso di una cabina secondaria in media tensione realizzata nel rispetto della normativa, la DPA è pari a 1.5-2 m. - 249 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-12 – DPA Cabina secondaria (Fonte: linee guida Enel) Cabina primaria di consegna L’energia elettrica prodotta, al netto degli autoconsumi, è immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale ad una una tensione di 132 kV attraverso una cabina primaria in entra-esci, su l’elettrodotto in AT n° 727 132 kV, di pro prietà di Terna, ubicato in corrispondenza dell’impianto. - 250 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) La cabina primaria di consegna sarà localizzata a Nord dello stabilimento AGC e della ferrovia come mostrato nella tavola in Allegato A-24. Il collegamento dalla centrale è realizzato mediante elettrodotto in MT interrato. La struttura di una cabina primaria è la seguente: • Linea elettrica ad alta tensione (AT) in ingresso/uscita (preferibilmente almeno due per cabina); • Trasformatore di tensione (TV) per le protezioni; • Sezionatori di linea AT; • Trasformatore di corrente (TA) per le protezioni; • Interruttori di linea AT; • sezionatori di sbarre AT; • sbarre AT di cabina primaria; • sezionatori di interruttore AT del trasformatore; • interruttori AT del trasformatore; • trasformatore di corrente (TA) AT; • scaricatori di tensione; • trasformatore AT/MT e viceversa, in numero di due di potenza pari a 25 MVA l’uno; • trasformatore di corrente (TA) MT del trasformatore, trasformatore, lato MT, per le protezioni; • interruttore MT del trasformatore; • sbarre MT di cabina primaria; • interruttori delle linee a media tensione; • trasformatore di corrente (TA) delle linee MT. Le Linea Guida per l’applicazione del comma 5.1.3 dell’Allegato al DM 29.05.08 redatte dall’Enel individuano la distanza di prima approssimazione (DPA) dalle linee e dalle cabine elettriche. La DPA è la distanza, in pianta sul livello del suolo, dagli elementi della cabina stessa, al di sopra della quale ogni punto rispetta rispetta l’obiettivo di qualità per il campo magnetico fissato dal DPCM 8 luglio 2003, pari a 3 µT. Come riportato in Figura 3.8-13, nel caso di una cabina primaria ad alta tensione realizzata nel rispetto della normativa, normativa, la DPA cambia a seconda della sorgente di campo magnetico considerata, ma la DPA è sicuramente interna alla recinzione della cabina se sono rispettate le seguenti distanze dal perimetro esterno, non interessato dalle fasce di rispetto delle linee in ingresso/uscita: • 14 m dall’asse delle sbarre di AT in aria; • 7 m dall’asse delle sbarre di MT in aria. - 251 - Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-13 – DPA Cabina primaria (Fonte: linee guida Enel) 3.8.3.2.2 Definizione degli impatti – Un caso studio: La centrale di cogenerazione di Chieri Al fine di definire gli impatti dell’opera, si riporta il caso studio della centrale di cogenerazione di Chieri. - 252 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Nel mese di Luglio 2010 è stata eseguita una campagna di monitoraggio con la finalità di verificare i livelli dei campi magnetici, elettrici e magnetici nell’ambito interessato dalla Centrale Termoelettrica Cogenerativa abbinata al teleriscaldamento di Chieri, situata in località Tetti Fasano e della cabina di consegna, situata in via Buttigliera. Sono state eseguite rilievi con diverse finalità e in particolare: • valutazione del potenziale livello di esposizione da parte della popolazione al campo elettrico e al campo d’induzione magnetica aventi per sorgente la centrale e la cabina di consegna; • caratterizzazione delle emissioni dell’elettrodotto interrato in uscita dalla centrale; • caratterizzazione ambientale dei locali della centrale e del piazzale circostante, in cui è possibile l’acceso sia da parte del personale della centrale e potenzialmente anche da parte dei visitatori. La verifica è stata eseguita in diversi punti la cui localizzazione è sintetizzata in Tabella 3.8-12. Punti Localizzazione P01-P05 Lungo la recinzione perimetrale dell’area della centrale P06-P09 In corrispondenza dell’elettrodotto in uscita dalla centrale P11-P14 Locali interni alla centrale P15-P17 P18 A 2 m di distanza dal muro esterno della centrale Presso la cabina di consegna in via Buttigliera Finalità Valutazione del clima elettromagnetico in corrispondenza della minima distanza dalla centrale accessibile al pubblico Caratterizzazione delle emissioni dell’elettrodotto interrato in uscita dalla centrale Caratterizzazione ambientale di locali con diverso grado di accesso da parte del personale Verifica dei campi ad alta frequenza nel piazzale attorno alla centrale Valutazione del clima elettromagnetico in corrispondenza della cabina di consegna Tabella 3.8-12 – Localizzazione dei punti di monitoraggio - Centrale di Chieri In Figura 3.8-14 è riportata la localizzazione planimetrica dei punti monitorati all’interno del perimetro della centrale. - 253 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.8-14 – Mappa dei punti di monitoraggio – Centrale di Chieri L’analisi dei dati rilevati in campo ha permesso di tracciare un’efficace caratterizzazione dei campi elettromagnetici generati dal complesso della centrale di cogenerazione e della cabina di consegna. Recinzione perimetrale I livelli di campo magnetico riscontrati lungo la recinzione risultano ampiamente al di sotto degli obiettivi di qualità riportati nel DPCM 8 luglio 2003. I livelli di campo elettrico risultano ampiamente al di sotto del limite di esposizione riportato nel medesimo decreto. In Tabella 3.8-13 è riportata una sintesi dei livelli RMS di campo elettrico e di campo magnetico rilevati con i relativi livelli di riferimento. - 254 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) LF Punto RMS P01 P02 P03 P04 P05 0.06 0.07 0.03 0.05 0.03 Campo Magnetico [µT] Obiettivo Livello Limite qualità attenzione esposizione 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 Campo Elettrico [V/m] Limite RMS esposizione 0.1 5000 0.1 5000 0.1 5000 0.1 5000 0.1 5000 Tabella 3.8-13 – Campo elettrico e campo magnetico lungo la recinzione Elettrodotto In corrispondenza dell’elettrodotto interrato in uscita dalla centrale è stata eseguita una verifica dei livelli di emissione a distanze e altezze caratteristiche, riportate in Tabella 3.8-14. Punto Distanza orizzontale [m] Altezza da p.c. [m] P06* In asse 0.7 P06 In asse 1.5 P07* 1.0 0.7 P08* 2.0 0.7 P09* 5.0 0.7 Tabella 3.8-14 – Distribuzione punti verifica elettrodotto I livelli, riportati in Tabella 3.8-15 risultano ampiamente al di sotto degli obiettivi di qualità e dei limiti di esposizione riportati nel DPCM 8 luglio 2003. LF Punto RMS P06* P06 P07* P08* P09* 0.63 0.31 0.51 0.32 0.07 Campo Magnetico [µT] Obiettivo Livello Limite qualità attenzione esposizione 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 Campo Elettrico [V/m] Limite RMS esposizione 0.2 5000 0.1 5000 0.2 5000 0.1 5000 0.1 5000 Tabella 3.8-15 – Campo elettrico e campo magnetico lungo l’elettrodotto interrato (*) misure a 0.7 m di altezza sul p.c. Locali interni alla centrale La verifica dei livelli di campo elettrico e di campo magnetico a basse frequenze ed in particolare alla frequenza di rete (50Hz) all’interno dei locali della centrale ha portato a risultati in genere al di sotto degli obiettivi di qualità e dei limiti di esposizione riportati nel DPCM 8 luglio 2003. - 255 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Campo Magnetico [µT] Obiettivo Livello Limite qualità attenzione esposizione 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 3 10 100 LF Punto RMS P11 P12 P13 P13 P13 P14 0.09 1.18 0.18 0.23 0.17 14.22 Campo Elettrico [V/m] Limite RMS esposizione 3.6 5 0.2 5 5.7 5 8.5 5 6.9 5 5 Tabella 3.8-16 – Campo elettrico e campo magnetico all’interno della centrale Si segnala un livello di campo magnetico al di sopra del livello di attenzione in corrispondenza di P14, ovvero dentro il locale del cogeneratore 1. Il punto d’indagine coincide con il punto di massima esposizione rilevato in campo ed è localizzato di fianco all’alternatore e al di sotto del cavidotto che veicola la corrente prodotta ai trasformatori/elevatori. In ogni caso il personale della centrale staziona raramente e sempre per periodi molto brevi all’interno del locale. All’interno del locale dei quadri di controllo, dove sono stati riscontrati i livelli più alti di campo elettrico, comunque sempre sempre ampiamente al di sotto dei limiti di esposizione riportati nel DPCM 8 luglio 2003, è stata eseguita una verifica anche per il campo elettrico ad alte frequenze, che ha confermato valori al di sotto degli obiettivi di qualità del relativo DPCM 8 luglio 2003. In Tabella 3.8-16 e in Tabella 3.8-17 è riportata una sintesi dei livelli RMS di campo elettrico e di campo magnetico rilevati con i relativi livelli di riferimento. HF Punto RMS P13 1.21 Campo Elettrico [V/m] Obiettivo Livello Limite esposizione qualità attenzione 6 6 20 Tabella 3.8-17 – Livelli di campo elettrico nel campo delle alte frequenze Piazzale della centrale Nel piazzale esterno alla centrale è stata eseguita una verifica dei campi ad alta frequenza a 2.0 metri di distanza dal muro esterno. I livelli risultano ampiamente al di sotto degli obiettivi di qualità e dei limiti di esposizione riportati nel DPCM DPCM 8 luglio 2003. In Tabella 3.8-18 è riportata una sintesi dei livelli RMS di campo elettrico e di campo magnetico rilevati con i relativi livelli di riferimento. - 256 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) HF Punto RMS P15 P16 P17 0.66 0.57 0.76 Campo Elettrico [V/m] Obiettivo Livello Limite esposizione qualità attenzione 6 6 20 6 6 20 6 6 20 Tabella 3.8-18 – Livelli di campo elettrico nel campo delle alte frequenze CONCLUSIONI DELLO STUDIO I livelli di campo magnetico e di campo elettrico a basse frequenze e di campo elettromagnetico ad alte frequenze rilevati risultano ampiamente al di sotto degli obiettivi di qualità e dei limiti di esposizione riportati nei due DPCM 8 luglio 2003 in tutta l’area occupata dalla centrale di cogenerazione e nelle vicinanze della cabina di consegna. Si segnala solamente un livello di campo magnetico al di sopra del livello di attenzione all’interno del locale del cogeneratore 1. Il punto d’indagine coincide con il punto di massima esposizione rilevato in campo ed è localizzato di fianco all’alternatore e al di sotto del cavidotto che veicola la corrente prodotta ai trasformatori/elevatori. Tuttavia si ricorda che il personale della centrale staziona raramente e sempre per periodi molto brevi all’interno di tale locale e che l’area non è aperta al pubblico. 3.8.4 Sintesi degli impatti L’analisi della componente campi elettromagnetici in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo 1.2 NON evidenzia la presenza di impatti critici, come evidenziato dalla tabella riassuntiva riportata al Paragrafo 5.1. Nello specifico il rango della componente è risultato essere pari a 6, essendo il fattore ambientale “Qualità elettromagnetica”, nel contesto oggetto di analisi caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: non raggiunta; • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: non strategica. In termini di impatti sia nella fase di cantiere sia nella fase di esercizio sono stati rilevati esclusivamente impatti nulli o lievemente negativi reversibili a breve termine. In riferimento alla cabina primaria in alta tensione per il collegamento con la rete, la realizzazione dell’opera nel rispetto della normativa garantisce il rispetto dell’obiettivo di stessa. L’impatto per il sistema ricettore è qualità (3 µT) già sulla recinzione della cabina stessa. pertanto da considerarsi trascurabile. - 257 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Si ritiene opportuno ribadire che il giudizio espresso, in particolare per ciò che concerne la fase di cantiere, ipotizza la posa in essere di tutti gli interventi indicati e la realizzazione delle opere a regola d’arte. Si evidenzia infine la necessità in ogni caso di un collaudo in fase di esercizio delle centrali e delle cabine di consegna, al fine di verificare mediante apposite campagne di monitoraggio i livelli di campo elettrico e di campo magnetico in corrispondenza dei ricettori maggiormente esposti. - 258 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.9 Inquinamento luminoso Tecnicamente l’inquinamento luminoso è l’emissione di luce al di fuori delle aree in cui questa è funzionale alla visione notturna. Si può anche definire come l’introduzione indesiderata di luce nell’ambiente. La causa principale dell’inquinamento luminoso sono i lampioni che disperdono luce. Un aspetto rilevante legato all’inquinamento luminoso è lo spreco energetico. Tutta la luce prodotta e non funzionale alla visibilità notturna è sprecata. A ciò si aggiungo ulteriori problematiche: un’errata illuminazione stradale può causare diversi pericoli alla circolazione dei veicoli e dei pedoni, ad esempio un’eccessiva illuminazione in alcune aree e l’assenza in altre rende abbaglianti le aree illuminate e molto scure quelle senza illuminazione. ripercussioni sulla salute della popolazione e sugli Inoltre la luce notturna può avere delle ripercussioni habitat naturali. Il nostro corpo si è sviluppato per vivere in alternanza tra il giorno e la notte ed è di notte, che l’organismo produce un ormone, la melatonina, fondamentale per il nostro equilibrio psicofisico. Essa, fra le altre cose, regola il ritmo circadiano (l’alternanza tra giorno e notte). Come l’uomo, anche gli animali hanno bisogno di periodi di luce e di buio: invadere la loro notte con la luce equivale a distruggere il loro habitat. 3.9.1 Riferimenti normativi 3.9.1.1 Normativa europea A livello internazionale le attività legate al contenimento dell'inquinamento luminoso si differenziano da paese a paese in quanto non esiste tutt'oggi una linea d’azione comune. approvata è quella legata alla protezione La prima legge che temporalmente è stata approvata dell'Osservatorio Astronomico Europeo delle Canarie per la necessità di proteggere uno dei siti osservativi più importanti per la ricerca astronomica di punta, anche se in effetti allo stato attuale delle cose risulta piuttosto superata in quanto ha dimostrato una notevole difficoltà a contenere i fenomeni di inquinamento luminoso. Altre due leggi Europee da non dimenticare sono quella approvata sempre in Spagna, nella regione della Catalonia ma che solo recentemente è in corso di definizione dal punto di vista tecnico e la Legge della Repubblica Ceca, la prima al mondo di uno stato sovrano ora membro dell'Unione Europea, che ha avuto ispirazione e supporto dalla Legge della Regione Lombardia n.17/2000. Le ultime leggi però sono quelle più promettenti, quelle della Slovenia e della Croazia che si sono sviluppate sull’onda delle leggi regionali italiane tipo Lombardia. In Francia, dall’1 luglio del 2013 è in vigore una legge che regola l’illuminazione negli edifici non residenziali, imponendone la sospensione durante la notte. In particolare, le luci degli spazi interni, delle facciate e delle insegne commerciali devono rimanere spente nella fascia oraria 1-7 di mattina. Con questa azione concreta, la Francia si pone fra le prime nazioni al mondo che hanno adottato misure in questo senso. Una decisione non estemporanea, ma frutto di un percorso sociale e legislativo già iniziato in precedenza. Nel - 259 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 2012, una direttiva aveva, infatti, imposto lo spegnimento delle insegne pubblicitarie luminose tra la 1 e le 6 del mattino nei comuni sotto gli 800 mila abitanti. In Gran Bretagna è stata approvata una legge chiamata dell'"ambiente e vicinato pulito". In essa, tra le altre cose, si parla di inquinamento luminoso e di disturbo dovuto alla luce artificiale. 3.9.1.2 Normativa nazionale Al momento non esiste una legge a livello nazionale trattante il tema inquinamento luminoso dal punto di vista strettamente ambientale. Esistono viceversa diverse norme che tracciano le disposizioni sull’illuminazione sull’illuminazione dal punto di vista della sicurezza stradale, sociale e sul lavoro, e sulla realizzazione degli impianti di illuminazione a regola d’arte. La legge nazionale considera realizzati a regola d’arte gli impianti conformi alle norme UNI. 3.9.1.3 Normativa tecnica 3.9.1.3.1 UNI 11248 “Illuminazione stradale - Selezione delle categorie illuminotecniche” La norma UNI 11248: 2012, è stata elaborata con l’intento di individuare le prestazioni illuminotecniche degli impianti di illuminazione atte a contribuire alla sicurezza degli utenti delle strade. Il documento fornisce le linee guida per: • determinare le condizioni di illuminazione in una data zona, identificate e definite in modo esaustivo nella norma UNI EN 13201-2 "Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali"; • come classificare una zona destinata al traffico per determinare la sua categoria illuminotecnica (aspetti che condizionano l’illuminazione stradale, valutazione dei rischi , ecc..) La norma riguarda gli impianti fissi di illuminazione in zone pubbliche destinate alla circolazione, che devono offrire al cittadino condizioni di visibilità ottimali nelle ore notturne e consentire un regolare smaltimento del traffico. La categoria illuminotecnica di progetto deve essere valutata per un flusso di traffico pari al 100% di quello associato al tipo di strada, indipendentemente dal flusso di traffico effettivamente presente (contrasto con quanto riportato in alcune leggi regionali). La UNI 11248 riporta i criteri di suddivisione delle zone di studio, che che sono quelle parti di strada considerate per la progettazione di un impianto di illuminazione: zone a traffico veicolare, piste ciclabili e zone pedonali, zone di conflitto e zone per dispositivi rallentatori e attraversamenti pedonali. - 260 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Tra le raccomandazioni per l'illuminazione si fa riferimento al controllo dell'abbagliamento debilitante, alle condizioni atmosferiche, alla guida visiva, alle categorie illuminotecniche comparabili tra zone contigue e tra zone adiacenti. 3.9.1.3.2 UNI EN 13201 CEN/TR 13201 – 1 : 2004 Illuminazione stradale - Parte 1: Selezione delle classi di illuminazione UNI EN 13201 – 2 : 2004 Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali UNI EN 13201 – 3 : 2004 Illuminazione stradale - Parte 3: Calcolo delle prestazioni UNI EN 13201 – 4 : 2004 Illuminazione stradale - Parte 4: Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche La parte 1 è stata recepita ed integrata nella precedente norma UNI 11248. La parte 2 individua i requisiti illuminotecnici da applicarsi in funzione della classificazione realizzata con la norma UNI 11248. Le parti 3 e 4 individuano i metodi di calcolo e verifica che impiegano i software i illuminotecnici. La norma EN 13021-2 stabilisce i requisiti quantitativi e qualitativi richiesti ai progettisti per l’illuminazione delle strade con traffico motorizzato, misto e pedonale nonchè di piazze, parcheggi, aree, parchi, centri storici e commerciali. Complessivamente definisce 3 classi di progetto impiegabili in Italia: • classe ME (ambiti stradali continui) diviso in 6 categorie • classe S (ambiti stradali e non stradali) diviso in 6 categorie • classe CE (ambiti di conflitto quali incroci e rotatorie) diviso in 6 categorie • più 2 classi accessorie e complementari alle altre in alcune limitate situazioni: classe ES (illuminamenti semicilindrici da verificarsi dove ci sono esigenze di percezione del pericolo) e classe EV (illuminamenti verticali da verificarsi negli attraversamenti pedonali per percepire gli ostacoli). 3.9.1.3.3 UNI 10819 “Luce e illuminazione – Impianti di illuminazione esterna – Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso” La Norma prescrive i requisiti degli impianti di illuminazione esterna, per la limitazione della dispersione verso l’alto di flusso luminoso proveniente da sorgenti di luce artificiale, anche al fine di non ostacolare l’osservazione astronomica. La norma classifica il territorio in base agli osservatori astronomici e alla loro importanza: ZONA 1: Zona altamente protetta ad illuminazione limitata (per esempio: osservatori astronomici o astrofisici di rilevanza internazionale). Raggio dal centro di osservazione r = 5 km. - 261 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) ZONA 2: Zona protetta intorno alla Zona 1 o intorno ad osservatori a carattere nazionale e/o di importanza divulgativa. Raggio dal centro di osservazione r = 5 km, 10 km, 15 km o 25 km, in funzione dell'importanza del centro. ZONA 3: Territorio nazionale non classificato in Zona 1 e 2. La norma poi classifica gli impianti e definisce una matrice di possibilità di installazione tra tipo di impianto e tipologia di territorio. Classificazione degli impianti di illuminazione: in ordine decrescente di importanza utilizzando come carattere distintivo il conseguimento della sicurezza stradale e individuale: Tipo A: Impianti dove la sicurezza è a carattere carattere prioritario, per esempio illuminazione pubblica di strade, aree a verde pubblico, aree a rischio, grandi aree Tipo B: Impianti sportivi, impianti di centri commerciali e ricreativi, impianti di giardini e parchi privati Tipo C: Impianti di interesse ambientale e monumentale Tipo D: Impianti pubblicitari realizzati con apparecchi di illuminazione Tipo E: Impianti a carattere temporaneo ed ornamentale, quali per esempio le luminarie natalizie. Criteri di valutazione degli impianti Metodo del rapporto medio di emissione superiore: Il parametro che, in base alla zona di appartenenza e alla tipologia di impianto, viene introdotto per valutare l’inquinamento luminoso è il rapporto medio di emissione superiore Rn, definito come rapporto tra la somma dei flussi flussi luminosi superiori di progetto φθ,Ψ estesa a n apparecchi di illuminazione e la somma dei flussi luminosi totali φt emessi dagli stessi apparecchi, espresso in percentuale. Le prescrizioni per i comuni che sono dotati di un PRIC (Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale) sono definite come indicato nella Tabella 3.9-1. Tipo di impianto Rn max [%] Zona 1 ABCD E Zona 2 Zona 3 1 5 10 Non ammessi Ammessi solo se soggetto ad orario regolamentato Ammessi Tabella 3.9-1 - 262 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) In mancanza di PRIC si ipotizza che il territorio comunale sia servito di impianti di illuminazione di tipo stradale e da impianti di tipo non stradale, secondo le seguenti percentuali: • tipo A stradale: 65% degli impianti di illuminazione comunale • tipo A non stradale, tipo B,C,D: 35% degli impianti di illuminazione comunale. I valori massimi di Rn consentiti in assenza di PRIC sono indicati nella Tabella 3.9-2. Tipo di impianto Rn max [%] Zona 1 Zona 2 Zona 3 A (Stradale) 1 3 3 A (non stradale) B C D 1 9 23 Tabella 3.9-2 Metodo delle intensità luminose massime: In presenza di particolari difficoltà nel nel calcolo dei flussi luminosi superiori di progetto φθ,Ψ, come nei casi di illuminazione dal basso verso l’alto di monumenti o di edifici a contorno complesso e per impianti di potenza nominale fino a 5 kW, in alternativa al metodo del rapporto medio di emissione superiore è accettata la conformità dell’impianto alla norma qualora i valori di intensità luminosa oltre il contorno dell’opera, intesa come la più semplice figura riconducibile all’oggetto illuminato, non superino quelli indicati nella Tabella 3.9-3 seguente: Tipo di impianto Rn max [%] Zona 1 Zona 2 Zona 3 A 5 15 30 B 5 30 80 C 5 100 200 D 5 100 200 E Non ammessi Ammessi solo se soggetto ad orario regolamentato Ammessi Tabella 3.9-3 3.9.1.3.4 UNI EN12464 Aree industriali di lavoro con utilizzo anche notturno La norma UNI EN 12464-1 “Illuminazione dei posti di lavoro. Parte 1: Posti di lavoro in interni” sostituisce la UNI EN 10380 datata 1994 “Illuminazione “Illuminazione di interni con luce artificiale”, andando a definire i criteri per una corretta progettazione illuminotecnica dei - 263 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) luoghi di lavoro in interni ed introducendo alcuni nuovi concetti atti a migliorare la qualità dell'illuminazione. La norma UNI EN 12464-2 “Illuminazione dei posti di lavoro. Parte 2: Posti di lavoro in esterno”, specifica invece i requisiti illuminotecnici per garantire sufficienti livelli di comfort visivo e prestazione visiva ai lavoratori che svolgono la loro opera in ambienti esterni. In particolare, la norma contiene un allegato contenente le raccomandazioni sull'illuminazione in materia di sicurezza e della salute dei lavoratori. 3.9.1.3.5 Raccomandazione CIE 126-1997: “Guidelines for minimizing sky-glow” Lo scopo della raccomandazione e di fornire fornire delle linee guida generali per la riduzione dell’inquinamento luminoso ad uso di progettisti illuminotecnici e amministrazioni pubbliche. La raccomandazione individua un sistema di zonizzazione del territorio a livello ambientale, riconducibile a quattro zone diverse: • Zona E1: Aree contenenti “paesaggi bui”: parchi nazionali, aree naturali di rilievo (dove le strade sono solitamente non illuminate). • Zona E2: Aree “a bassa luminosità”: generalmente aree extraurbane e residenziali rurali. • Zona E3: Aree “a media luminosità”: generalmente aree residenziali urbane (dove le strade sono illuminate per un traffico stradale standard). • Zona E4: Aree ad “elevata luminosità”: generalmente aree urbane con la compresenza di residenziale e commerciale e utilizzo durante durante le ore notturne. Con riferimento alle quattro zone, vengono proposti valori massimi ammissibili (Tabella 3.9-4) di ULORinst (Upward Light Output Ratio, installato), espresso come percentuale di flusso luminoso verso l’alto per apparecchio per ciascuna zona (E1, E2, E3, E4). Il limite riportato è valido per ogni singolo apparecchio installato nella zona di rispetto. Zona ULORinst [%] Attività astronomiche E1 0 Osservatori di rilevanza internazionale E2 0-5 Studi accademici e postuniversitari E3 0-15 Studi amatoriali e universitari E4 0-25 Nessuna attività di tipo astronomico Tabella 3.9-4 La raccomandazione tiene anche conto dell’illuminazione presente nelle zone confinanti, fissando dei valori limiti anche per il circondario. Il presupposto è che l’influenza dell’illuminamento delle altre zone su quella prescelta dipenda dalla distanza tra il punto di - 264 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) riferimento e i confini con le altre aree. La raccomandazione raccomandazione propone dei valori di distanza minima tra il punto di riferimento e i confini della zona successiva (Tabella 3.9-5). Definizione della zona contenente il punto di riferimento e i confini delle zone circostanti E1 E2 Distanza minima [km] tra il punto di riferimento E1-E2 E2-E3 E3-E4 1 10 100 1 10 E3 1 E4 Assenza di limite Tabella 3.9-5 3.9.1.4 Normativa Regionale 3.9.1.4.1 Legge Regionale 24/03/2000 n°31, “Disposizion i per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche” La legge definisce l’inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata dedicata e in particolare modo verso la volta celeste, e l’inquinamento ottico qualsiasi illuminamento diretto prodotto dagli impianti di illuminazione su oggetti e soggetti che non è necessario illuminare. Tra le finalità della legge si riscontra (Art. 1): • “la salvaguardia dei bioritmi naturali delle piante e degli animali ed in particolare delle rotte migratorie dell'avifauna dai fenomeni di inquinamento luminoso”; • “il miglioramento dell'ambiente conservando gli equilibri ecologici delle aree naturali protette, ai sensi della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette)”; • “la tutela dei siti degli osservatori astronomici professionali e di quelli non professionali di rilevanza regionale o provinciale, nonché delle zone loro circostanti, dall'inquinamento luminoso”. Secondo la Legge in esame tutti gli impianti di illuminazione esterna di nuova realizzazione o in rifacimento, dovranno essere adeguati alle norme tecniche dell’Ente Italiano di Unificazione (UNI) e del Comitato Elettrotecnico Italiano Italiano (CEI) che definiscono i requisiti di qualità dell’illuminazione stradale e delle aree esterne in generale per la limitazione dell’inquinamento luminoso. La regione individua le aree a maggiore sensibilità in base alle indicazioni della Norma UNI 10819: “Impianti di illuminazione esterna – Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso” per quanto riguarda gli osservatori astronomici - 265 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) e in base alle indicazioni della Raccomandazione CIE 126-1997: “Guidelines for minimizing sky-glow” per quanto riguarda le componenti biotiche. In particolare, nell’Art. 8 vengono indicate come aree ad elevata sensibilità quelle in cui sono presenti: a) osservatori astronomici individuati su indicazioni fornite alla Società astronomica italiana (SAI) e dall'Unione astrofili Italiani (UAI); b) aree protette, parchi e riserve naturali, oasi naturalistiche, zone umide, zone di rifugio per uccelli migratori; c) punti di osservazione di prospettive panoramiche e aree di interesse monumentale, storico e documentale sensibili all'inquinamento ottico. Per le aree sensibili vengono definite le fasce di protezione, che per le aree protette coincidono con la superficie stessa dell’area, mentre per gli osservatori astronomici vengono definiti in base alla UNI 10189. All’atto pratico la legge richiede semplicemente il rispetto delle normative tecniche (UNI 10189 e le UNI che contengono le buone pratiche sulle installazioni elettriche) su tutto il territorio regionale prevedendo il raddoppio delle sanzioni nelle aree ritenute sensibili di cui sopra (in caso di installazioni a fini commerciali o propagandistici la sanzione è quadruplicata). Sono previsti i piani comunali della illuminazione pubblica. 3.9.2 Stato attuale 3.9.2.1 Sensibilità e ambiti di potenziale criticità Nella Figura 3.9-1 si riporta uno stralcio delle fasce di protezione di Zona 1 (SIC, Parchi naturali, ecc.) e di Zona 2 (Osservatori Astronomici) adottate dalla Regione Piemonte. - 266 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.9-1– Fasce di rispetto ai fini della protezione dall'inquinamento luminoso Da cui emerge che l’ambito di studio ricade nella Zona 2 in ragione della presenza dell’Osservatorio Astronomico di Cuneo. 3.9.2.2 Localizzazione delle fonti di inquinamento luminoso attualmente presenti Le fonti di inquinamento luminoso nell'ambito interessato dal progetto di realizzazione delle due centrali di teleriscaldamento sono rappresentate dagli impianti di illuminazione installati in corrispondenza della viabilità esistente costituita dalla SP564 via Genova. - 267 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.9.2.3 Stato attuale dell'inquinamento luminoso Lo stato attuale dell’inquinamento luminoso è documentato attraverso le mappe riportate nell'elaborato "Mappa dell’inquinamento luminoso 1" e "Mappa dell’inquinamento luminoso 2" in scala 1:285.000. Le mappe, riferite alle ore 23 in inverno e ad una umidità media di 85 %, sono valide per un cono di 50 ° allo zenit (cioè rispetto alla vert icale della posizione) e non tengono conto degli effetti di inquinamento luminoso luminoso all’orizzonte. Per considerare i valori indicati sulla mappa, resta inteso che l’osservatore non dovrebbe essere direttamente esposto ad una sorgente di luce diretta, e da almeno 20 minuti non si è esposto ad una qualsiasi fonte di luce diretta. I valori riportati sono indicativi in quanto ottenuti mediante calcolo analitico e non basati su indicatori misurabili. Fenomeni locali, come ad esempio l’illuminazione di monumenti ed edifici pubblici o, al contrario, lo spegnimento delle luci ad una certa ora della notte, possono falsare localmente la mappatura. Le aree acquatiche non vengono inoltre prese in considerazione: la propagazione di aloni di luce è stata fortemente attenuata volontariamente al di sopra del mare, per motivi di chiarezza. Queste mappe trattano pertanto delle zone urbane, zone industriali e artigianali, aree residenziali, porti, aeroporti, campi di aviazione, autostrade ed alcune strutture industriali di grandi dimensioni (ad esempio le centrali elettriche nucleare). La Mappa dell’inquinamento luminoso 1 documenta la visibilità delle stelle a occhio nudo. Il livello di inquinamento è espresso in funzione del numero di stelle visibili, secondo la legenda riportata in Tabella 3.9-6. - 268 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) In corrispondenza della posizione in cui sono previste le centrali prevale la colorazione del giallo, associata ad una visibilità del cielo notturno di 250-500 stelle visibili, indice di un inquinamento luminoso ancora forte. Figura 3.9-2– Mappa dell'inquinamento luminoso 1 - 269 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Figura 3.9-3– Mappa dell'inquinamento luminoso 1 Zona N° Stelle visibili Note Bianco 0-50 (No pianeti) Inquinamento luminoso molto potente e onnipresente. onnipresente. Molto tipico dei grandi centri urbani e delle grandi metropoli regionali e nazionali. Magenta 50-100 Le costellazioni principali cominciano ad essere riconoscibili Rosso 100-200 Possono apparire più costellazioni e stelle. Col telescopio, si possono osservare certi oggetti del catalogo di Messier Arancione 200-250 L'inquinamento resta presente, per cui in alcune parti del cielo appaiono più scure. Situazioni di diversi sobborghi di grandi città Giallo 250-500 Inquinamento luminoso ancora forte. La Via Lattea potrebbe diventare visibile in ottime condizioni. Alcuni tra i più brillanti oggetti del catalogo di Messier osservabili ad occhio nudo Verde 500-1000 Periferia lontana di città, visibile spesso la via Lattea ma ancora molto sensibile alle condizioni atmosferiche. Tipicamente gli aloni dell’inquinamento luminoso occupano solo una parte del cielo e arrivano a 40 -50° di altitudine. Ciano 1000-1800 Via Lattea prevalentemente visibile (a secondo del tempo), ma senza splendere Blu 1800-3000 Cielo molto buono. La Via Lattea si distingue abbastanza chiaramente. Il cielo alla verticale dell’osservatore è generalmente da buono a molto buono. Blu notte 3000-5000 Via Lattea potente. Certi aloni di luce sono molto distanti e sparsi e non incidono sulla qualità della cielo. Nero Oltre 5000 Nessun problema d’inquinamento luminoso rilevabile verticalmente. Tabella 3.9-6 - Legenda mappa inquinamento luminoso 1 - 270 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) La Mappa dell’inquinamento luminoso 2 documenta documenta il livello di inquinamento attraverso la complessità e professionalità dell'apparecchiatura fotografica necessaria a fotografare il cielo profondo (impiego di filtri). Le differenti colorazioni riportate nella mappatura hanno il significato indicato in Tabella 3.9-7. La mappa evidenzia, in corrispondenza dell’ambito di studio, l'estrema difficoltà a fotografare il cielo profondo se non con l'ausilio di filtri molto potenti. Figura 3.9-4 – Mappa dell'inquinamento luminoso 2 - 271 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Zona Bianco Magenta Rosso Arancione Note Difficile/impossibile la foto del cielo profondo (Necessari filtri potenti tipo Astrodon 3 nm) Possibile astrofotografia a banda stretta con filtri di tipo Astrodon Astrodon da 5nm a 12nm. Senza filtro, solo esposizioni brevi Preferibile ancora l'uso di filtri anche non selettivi. Ampiamente raccomandati i filtri di banda media (UHC) A secondo delle condizioni atmosferiche, sufficienti quasi sempre filtri filtri a banda larga (tipo CLS). Senza filtro scatti non troppo lunghi Giallo Filtri non più necessari per le nebulose Verde Nessuna necessità di filtri Ciano Possibili scatti lunghi senza eccessivo aumento del fondo del cielo (inquinamento a bassa altitudine) Nessun problema reale di inquinamento luminoso. Ottimi risultati delle esposizioni lunghe, tranne vicino all’orizzonte. Blu Nero Assenza di inquinamento luminoso Tabella 3.9-7 - Legenda mappa inquinamento luminoso 2 3.9.3 Impatti in fase di esercizio Ad oggi non è disponibile un progetto di dettaglio delle installazioni luminanti che sarà sviluppato in sede esecutiva. In ogni caso il progetto illuminotecnico delle aree esterne alla centrale sarà redatto coerentemente alle prescrizioni contenute nella norma UNI EN 12464-2 classificando l’area secondo quanto indicato al punto 5.11 (cfr. Figura 3.9-5). Figura 3.9-5 – UNI EN 12464-2 - Tabella 5.11 I centri luminosi previsti dal progetto soddisferanno i requisiti normativi previsti per la limitazione dell’inquinamento luminoso. Al fine del contenimento dei consumi di energia per l'illuminazione esterna saranno adottati i seguenti criteri: - 272 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) • installazione di sistemi ad alto rendimento in particolare efficienza delle lampade; • alto rendimento dell'apparecchio nella direzione utile. Si segnala altresì che gli impianti oggetto di analisi saranno dotati di sensori crepuscolari per la riduzione dei consumi. Il progetto sarà sviluppato in accordo alle norme tecniche di settore e si porrà come obiettivo di limitare le emissioni luminose notturne non strettamente necessarie. Le installazioni previste saranno di tre macrotipologie: installazioni di servizio costantemente accese, installazioni attivate da sensori di presenza ed installazioni attivabili manualmente in caso di emergenza. In considerazione del fatto che non è prevista attività presso le centrali in periodo notturno se non in caso di emergenza, se tutte le prescrizioni progettuali saranno correttamente adottate, l’impatto in fase di esercizio derivante dalle installazioni illuminanti può pertanto essere considerato potenzialmente reversibile e trascurabile. Per quanto concerne la fase di realizzazione, si segnala che i cantieri saranno operativi esclusivamente in periodo di riferimento diurno. 3.9.4 Sintesi degli impatti L’analisi della componente inquinamento luminoso, in base alla metodologia illustrata nel Paragrafo 1.2, NON evidenzia la presenza di impatti critici come dimostrato nelle tabelle di sintesi delle valutazioni degli impatti riportate al Paragrafo 5.1. Nello specifico il rango della componente è risultato essere pari a 5, essendo il fattore ambientale “istallazioni illuminanti”, nel contesto oggetto di analisi caratterizzabile come indicato nel seguito: • capacità di carico: uguagliata; • scarsità: comune; • capacità di ricostruirsi: rinnovabile; • rilevanza: non strategica. In termini di impatti nella fase di cantiere sono stati rilevati esclusivamente impatti nulli. Per quanto concerne la fase di esercizio gli impatti risultano generalmente nulli ad eccezione del sito della centrale che inevitabilmente sarà caratterizzato dalla presenza di installazioni illuminanti ad oggi non presenti, determinando lievi impatti negativi. - 273 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 3.10 Piano di Monitoraggio Ambientale Il presente paragrafo riporta le indicazioni preliminari alla definizione del Piano di Monitoraggio Ambientale che deve essere considerato uno strumento di lavoro flessibile che, in fase di implementazione esecutiva, andrà ulteriormente dettagliato in base agli esiti dei confronti con gli enti di controllo deputati alla sua approvazione approvazione e verifica, agli sviluppi progettuali e, in relazione alla localizzazione delle postazioni, all’effettiva possibilità tecnica di svolgere i rilievi nei siti individuati ed alle componenti ambientali interferite dall'opera. Le attività di monitoraggio rappresentano uno dei principali strumenti atti a garantire la compatibilità ambientale di interventi antropici che determinano profonde modificazioni del territorio. Il PMA sarà articolato in tre fasi: ante operm, corso d’opera, post operam e interesserà le principali componenti ambientali potenzialmente interessate da impatti generati nella fase di realizzazione o di esercizio dell'opera. La fase ante operam è finalizzata a descrivere la situazione ambientale in cui si inserisce l’intervento previsto. Tale fase è particolarmente delicata in quanto da essa dipende la definizione del “livello zero” in funzione del quale verificare eventuali incrementi dei carichi antropici determinati dalla realizzazione dell’opera. di seguire l’evolversi degli impatti ambientali La fase di corso d’opera ha l’obiettivo di determinanti dalla realizzazione dell’opera e di individuare quelle situazioni in cui l’entità delle pressioni ambientali è tale da richiedere interventi atti a diminuirne l’intensità. La fase di post operam ha l’obiettivo di verificare che l’opera, una volta realizzata, nel suo normale esercizio non determini livelli di impatto incompatibili con le prescrizioni normative. Tale fase, inoltre, consente di verificare che i presidi ambientali individuati e dimensionati in sede di progettazione risultino adeguati. Il Piano dovrà descrivere, per ciascuna delle componenti oggetto di monitoraggio, le finalità specifiche delle misure, gli indicatori e le metodiche, la localizzazione delle postazioni e la frequenza dei rilievi, rilievi, la restituzione dei risultati e la gestione delle anomalie. Per quanto riguarda l'impostazione generale del PMA si rimanda al Paragrafo 3.10.1.1 seguente. Indicazioni più specifiche relativamente a finalità, finalità, metodica e necessità di monitoraggi sono contenute nelle valutazioni di impatto delle singole componenti ambientali analizzate. La definizione di dettaglio del programma di rilevamenti di verifica andrà specificata nell’ambito della stesura del Piano di Monitoraggio Ambientale che verrà definito attraverso la condivisione con gli organi competenti (Arpa Dipartimento di Cuneo, Comune di Cuneo, etc.) in sede di progettazione esecutiva. 3.10.1 Impostazioni di carattere generale 3.10.1.1 Nomina del coordinatore del monitoraggio ambientale Per una corretta gestione del piano di monitoraggio è prevista l’individuazione di un soggetto con la funzione di coordinare l’esecuzione dei rilievi, le imprese appaltatrici, la Direzione Lavori, il proponente, gli Enti di Controllo. Il coordinatore del monitoraggio ambientale dovrà essere un Tecnico Competente in Acustica Ambientale iscritto all’apposito albo regionale. - 274 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Il coordinatore del monitoraggio ambientale sarà l’interlocutore privilegiato per i rapporti con gli Uffici Competenti del Comune di Cuneo e con l’ARPA Dipartimento di Cuneo. Inoltre spetterà a lui la gestione di tutte quelle situazioni in cui i risultati delle attività di monitoraggio evidenzieranno impatti significativi sulle componenti ambientali oggetto di controllo. 3.10.1.2 Enti di Controllo e modalità di gestione dell’informazione Gli Enti di Controllo con cui il proponente e gli esecutori del Piano dovranno costantemente confrontarsi sono: • Uffici Competenti del Comune di Cuneo; • ARPA Dipartimento di Cuneo. I dati raccolti nelle campagne di monitoraggio saranno forniti agli enti di controllo. La fornitura avverrà in due tempi: la prima fase prevede la trasmissione del dato “grezzo”, la seconda prevede la trasmissione del dato validato, opportunamente sintetizzato su schede tecniche. Le tempistiche di fornitura differiranno da componente a componente in funzione dei tempi tecnici di elaborazione, e saranno condivise con gli Enti di Controllo, con i quali saranno anche definiti nel dettaglio i protocolli di trasmissione delle informazioni informazioni raccolte. 3.10.1.3 Aggiornamento del PMA Il PMA potrà essere oggetto di modifiche in relazione all’evoluzione del contesto emissivo o all’insorgere, in fase di monitoraggio, di particolari criticità non previste. Eventuali modifiche al PMA dovranno essere comunicate e condivise con gli Enti di Controllo. - 275 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 4 ANALISI ALTERNATIVE E IPOTESI DI NON REALIZZAZIONE Il seguente paragrafo si propone di identificare le implicazioni derivanti dalla non realizzazione delle centrali cogenerative AGC e Wedge Power (OPZIONE 0) o dalla realizzazione di diverse alternative di tracciato per la rete di teleriscaldamento. Rete di teleriscaldamento - Alternative di tracciato 4.1 La valutazione verrà effettuata confrontando al progetto di base analizzato nel presente studio (OPZIONE 1) due tracciati alternativi: • Configurazione alternativa di tracciato 2 (ALTERNATIVA 2): il tracciato si discosta dal percorso previsto per l'Opzione 1 a partire dalla rotonda sulla Circonvallazione Bovesana, percorrendo il sedime di via Savona (SP 422) per poi deviare in corrispondenza di Piazzale Porta Mondovì su Corso Marconi sino ad innestarsi alla rete secondaria in corrispondenza di corso Garibaldi. • Configurazione alternativa di tracciato 3 (ALTERNATIVA 3): il tracciato si discosta dal percorso previsto per l'Opzione 1 a partire dalla rotonda sulla Circonvallazione Bovesana, percorrendo il sedime di via Savona (SP 422) per poi deviare in corrispondenza di Piazzale Porta Mondovì sulla sulla Circonvallazione Nord sino a Piazza Torino. Successivamente percorre percorre il sedime di lungo Gesso Giovanni XXIII sino ad innestarsi alla rete secondaria in corrispondenza di Via Nota. La "Carta delle alternative di progetto" (cfr. Allegato B-2_9) riporta in dettaglio i tracciati alternativi analizzati. Da un punto di vista metodologico effettuare la valutazione comparativa di questi tre tracciati non implica l'analisi di tutta l'estensione della rete di teleriscaldamento. Infatti esistono dei tratti in cui le lavorazioni e i progetti previsti sono identici per le tre configurazioni e corrispondono prevalentemente al concentrico di Cuneo, questi tratti pertanto non sono discriminanti al fine della valutazione, anche in ragione del fatto che non sono possibili effettive alternative in quando condizionati dall’ubicazione dei destinatari del teleriscaldamento. Ancorchè le motivazioni di ordine tecnico, economico e progettuale, quali la minimizzazione della lunghezza del tracciato, dei diametri delle condotte, etc, fungano necessariamente da guida alla scelta della migliore configurazione configurazione di indirizzo progettuale, la presente analisi consentirà di verificare anche la compatibilità ambientale dei possibili tracciati alternativi, in riferimento agli elementi caratterizzanti le diverse componenti. I principali fattori tecnici ed ambientali ambientali costituiscono parte integrante del percorso progettuale che porta all’ottimizzazione della configurazione plano-altimetrica e funzionale del tracciato. - 276 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) In considerazione della sostanziale invarianza di lunghezza dei tracciati sia nel loro sviluppo complessivo sia nel tratto di attraversamento dell'area sottoposata a vincolo idrogeologico la scelta del tracciato finale si è basata considerando le seguenti esternalità positive e negative che la scelta di ciascun tracciato può generare: • viabilità interferita; • presenza di ricettori residenziali; • posizione di attestamento della condotta principale rispetto alla rete di distribuzione Nella Tabella 4.1-1 sono sintetizzate le interazioni dei diversi tracciati rispetto alle esternalità individuate. Mediante scale cromatica sono evidenziate le entità dell’interfenza: • verde: interferenza trascurabile; • arancione: interferenza media; • rosso: interferenza alta. Dal confronto tra i tre tracciati appare evidente che il progetto progetto (opzione 1) consente di minimizzare gli impatti associati alle esternalità individuate. - 277 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) OPZIONE 1 Viabilità interferita Presenza di ricettori residenziali Posizione di attestamento della condotta principale rispetto alla rete di distribuzione ALTERNATIVA 2 ALTERNATIVA 3 Il tracciato attraversa viabilità di importanza media ed alta. Il tracciato attraversa viabilità di importanza media ed alta. In particolare il tratto di via Savona in ingresso al concentrico di CN e corso Marconi. In particolare il tratto di via Savona in ingresso al concentrico di CN e via Giovanni XXXIII. La chiusura parziale o totale di tali viabilità comporta notevoli disagi alla cittadinanza ed alla circolazione stradale. La chiusura parziale o totale di tali viabilità comporta notevoli disagi alla cittadinanza ed alla circolazione stradale. Le aree attraversate sono caratterizzata dalla bassissima presenza di ricettori residenziali. Le aree attraversate sono caratterizzate da una densità abitativa superiore all'Opzione 1. Le aree attraversate sono caratterizzate da una densità abitativa superiore all'Opzione 1. L'attestamento delle condotte in posizione baricentrica rispetto al concentrico di CN consente di minimizzare i diametri delle tubazioni della rete secondaria (Ø200) con conseguente riduzione dei volumi di terra escavati, dei tempi di cantierizzazione, etc Al fine di consentire l'attestamento delle condotte in posizione baricentrica rispetto al concentrico di CN e quindi garantire la minimizzazione dei diametri delle tubazioni si rende necessario attraversare per un lungo tratto corso Marconi. Tale corso risulta strategico dal punto di vista viabilistico per l'accesso alla città di Cuneo, è caratterizzato dalla presenza di ricettori residenziali. L'alternativa di tracciato non consente l'attestamento delle condotte in posizione baricentrica, bensì in corrispondenza del vertice nord del concentrico. Tale scelta implica l'utilizzo di condotte dal grosso diametro (Ø600) con conseguenti impatti significativi in termini di voumi di terra escavati, occupazione di suolo pubblico durante le lavorazioni, tempi di realizzazione. Il tracciato attraversa viabilità di importanza media e bassa. Tabella 4.1-1 – Confronto tra le ipotesi di tracciato della rete di teleriscaldamento - 278 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Ipotesi di non realizzazione 4.2 Il seguente paragrafo si propone di identificare le implicazioni derivanti dalla non realizzazione delle centrali cogenerative AGC e Wedge Power e della relativa rete di teleriscaldamento. La realizzazione delle suddette centrali consente dei significativi benefici relativi agli inquinanti atmosferici evidenziati in dettaglio al Paragrafo 3.1 con particolare riferimento alla: • riduzione globale delle emissioni di anidride carbonica; • riduzione globale delle emissioni di NOx, CO, SOx e Pm. A fronte di esternalità negative (incremento delle concentrazioni di NOx e CO) limitate in termini spaziali agli immediati dintorni della centrale e di livelli di concentrazione che, in ogni caso, risultano ampiamente compatibili ai limiti di legge. Sono inoltre evidenti i benefici dal punto di vista dei bilanci energetici come evidenziato nel Paragrafo 4.2.1 seguente. 4.2.1 Bilanci Energetici Riportiamo i risultati relativi ai bilanci energetico relativamente al al risparmio di energia primaria. Viene confrontato il consumo di energia primaria della futura centrale di produzione con i consumi energetici eliminati a causa dell’entrata in esercizio della centrale stessa, tali consumi sono rappresentati da: • impianti termici sostituiti; • centrali elettriche sostituite. I consumi di combustibile delle centrali A+B sono relativi unicamente alle sezioni alimentate a fonte fossile, in questo caso gas naturale. Riepiloghiamo i consumi annuali: Energia primaria [kWh] Sezione cogenerativa alimentata a gas 158.422.604 Caldaie di integrazione ed emergenza 17.040.938 175.463.542 Totale Tabella 4.2-1 - Consumi annuali - 279 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 4.2.1.1 Consumi di combustibile degli impianti termici sostituiti Dal fabbisogno di domanda termica delle utenze previste in allacciamento, ricaviamo l’energia primaria necessaria applicando un rendimento medio stagionale dei generatori di calore pari all’80%. [kWh] Domanda termica 130.000.000 Energia primaria 162.500.000 Tabella 4.2-2 - Energia primaria necessaria 4.2.1.2 Consumi di combustibile nelle centrali elettriche sostituite Viene definito il consumo di energia primaria in una centrale termoelettrica che produce la stessa quantità di energia elettrica prodotta dalla centrale di produzione. La produzione di energia elettrica da considerare è quella lorda diminuita dei rendimenti del trasformatore e dei consumi imputati agli ausiliari dei motori endotermici (sono esclusi i consumi relativi ai pompaggi). Il rendimento di trasformazione è stato posto pari al 99,5%. Il consumo relativo agli ausiliari dei motori è stato posto pari all’1,5%. Dall’energia elettrica netta ricaviamo il consumo di energia primaria considerando come fattore di conversione il valore 0,000187 tep/kWhe. [kWh] energia elettrica netta 52.694.333 energia primaria 114.600.157 Tabella 4.2-3 - Consumo di energia primaria Riepilogo dei risultati: [kWh] Centrale del teleriscaldamento 175.463.542 Impianti esistenti Consumi di energia primaria Caldaie riscaldamento 162.500.000 Centrale termoelettrica 114.600.157 Totale 277.100.157 RISPARMIO DI ENERGIA 101.636.615 PRIMARIA Tabella 4.2-4 - Riepilogo risultati - 280 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Si ottiene quindi, anche nel caso più cautelativo (rendimento centrale termoelettrica = 46%), un significativo risparmio di energia primaria pari a 101.636.615 kWh corrispondenti a 8.739tep. Pertanto, un’eventuale ipotesi di non realizzazione comporterebbe il mancato innesco delle suddette esternalità positive. - 281 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) 5 CONCLUSIONI 5.1 Sintesi degli impatti Gli esiti delle valutazioni sono sintetizzati nelle Tabelle riportate nel seguito in cui sono indicati i ranghi dei fattori ambientali analizzati e dei relativi impatti. Nello specifico la Tabella 5.1-1 contiene i ranghi dei fattori ambientali, la Tabella 5.1-2÷ Tabella 5.1-4 i giudizi di impatto sintetizzati nei rispettivi ranghi in Tabella 5.1-5÷Tabella 5.1-6. Infine combinando le informazioni contenute nelle precedenti tabelle, sono individuati i ranghi degli impatti significativi intesi come combinazione della magnitudo degli impatti e della sensibilità dei fattori ambientali. Tale sintesi permette l’immediata individuazione di eventuali impatti critici. La metodologia utilizzata per la definizione dei singoli giudizi è stata descritta nel Paragrafo 1.2, mentre un breve commento agli impatti individuati è riportato all’interno dei capitoli specifici di ogni componente. L’analisi complessiva degli esiti delle valutazioni non evidenzia, sia nella fase di cantiere che in quella di esercizio, impatti critici o potenzialmente critici. In ogni caso in fase di cantiere è necessario porre particolare attenzione alla corretta gestione delle attività di realizzazione dell’opera. Per ciò che riguarda la fase di esercizio gli impatti risultano generalmente nulli ad eccezione di potenziali impatti lievemente negativi per le componenti Rumore ed Inquinamento Luminoso, impatti che risultano comunque conformi ai limiti di legge, e di impatti positivi relativi prevalentemente alla componente atmosfera. La realizzazione delle suddette centrali e della rete di teleriscaldamento consente infatti significativi benefici relativi agli inquinanti atmosferici con particolare riferimento alla: • riduzione globale delle emissioni di anidride carbonica; • riduzione globale delle emissioni di NOx, CO, SOx e Pm. Nel complesso le valutazioni fatte evidenziano la PIENA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE del progetto. E' altresì importante sottolineare che il progetto analizzato è conforme alle direttive, indirizzi e obbiettivi contenuti nel Piano Strategico Cuneo 2020. In particolare nel Documento di Programma, al punto “Asse 3 – Ambiente e infrastrutture” si fa un esplicito riferimento alla produzione e utilizzo dell’energia preceduto da un preambolo con chiari riferimenti al Protocollo di Kyoto: Kyoto: ”… Nell’ambito della produzione ed utilizzo dell’energia risalterà anzitutto la realizzazione del progetto di generazione distribuita (cogenerazione e teleriscaldamento), quindi la certificazione energetica energetica degli edifici, strumento grazie al quale saranno stati valorizzati gli immobili concepiti con una logica di risparmio energetico. - 282 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Regolamenti edilizi vincoleranno in questa direzione non solo le nuove costruzioni, ma anche e sopratutto le ristrutturazioni ristrutturazioni e i fabbricati ad uso industriale ed artigianale. Il risparmio energetico sarà stato favorito anche dall’utilizzo diffuso di tecnologie alimentate da fonti rinnovabili, quali, ad esempio, impianti termici a pannelli solari e caldaie funzionanti a biomasse…” - 283 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) COMPONENTE FATTORE AMBIENTALE Attuali livelli Aree sensibili Capacità carico Scarsità Capacità ricostruirsi Rilevanza RANGO ATMOSFERA Qualità aria + non presente non raggiunta comune rinnovabile strategica 5 RUMORE Caratterizzazione clima acustico = non presente eguagliata comune rinnovabile strategica 4 VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale + non presente non raggiunta comune rinnovabile strategica 5 CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM + non presente non raggiunta comune rinnovabile non strategica 6 USO DEL SUOLO Uso del suolo + non presente non raggiunta rara rinnovabile strategica 4 Geologia, geotecnica e geomorfologia + presente eguagliata comune rinnovabile strategica 4 Ambiente Idrico + presente eguagliata comune rinnovabile strategica 4 Vegetazione e Flora + presente eguagliata comune rinnovabile strategica 4 Specie delle aree urbane e agricole + non presente non raggiunta comune rinnovabile non strategica 6 Specie di ambiti naturali e seminaturali = presente superata rara rinnovabile non strategica 3 Habitat = non presente eguagliata rara rinnovabile strategica 3 Reti ecologiche + presente eguagliata rara rinnovabile strategica 3 Sistemi di paesaggio - non presente superata comune rinnovabile non strategica 4 Patrimonio storico-architettonico = non presente eguagliata comune rinnovabile non strategica 5 Installazioni illuminanti = non presente eguagliata comune rinnovabile non strategica 5 SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Tabella 5.1-1 – Rango Fattori Ambientali - 284 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) FASE DI CANTIERE CENTRALI Taglio alberi Esecuzione impianti centrali cogenerative Assemblaggio prefabbricati Getti in opera di calcestruzzo Trasporto materiali Scavi e riempimenti Esecuzione fondazioni Movimento materiali e lavorazioni Opere provvisionali Movimentazioni rifiuti e materiali RANGO DEGLI IMPATTI E DELLE COMPONENTI AMBIENTALI Scavi Allestimento aree di cantiere e viabilità di servizio Allestimento e lavorazioni di cantiere propedeutiche alla realizzazione dell’intervento ATMOSFERA Qualità aria N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine RUMORE Caratterizzazione clima acustico N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine USO DEL SUOLO Uso del suolo Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Geologia, geotecnica e geomorfologia N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Ambiente Idrico N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Vegetazione e Flora N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a lungo termine Specie delle aree urbane e agricole N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Specie di ambiti naturali e seminaturali Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Habitat Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Reti ecologiche Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Sistemi di paesaggio N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Patrimonio storico-architettonico Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Installazioni illuminanti Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Tabella 5.1-2 – Impatti Componenti Ambientali - 1/3 - 285 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) FASE DI CANTIERE CENTRALI ATMOSFERA Qualità aria Ripristino Riempimento Scavo Ripristino Posa condotte Tratto di attraversamento torrente Gesso Riempimento Scavo Posa condotte Rete principale e secondaria Completamento opere di finitura Piantumazione Pavimentazioni RANGO DEGLI IMPATTI E DELLE COMPONENTI AMBIENTALI Dismissione cantieri Smontaggio strutture fisse di cantiere Opere accessorie e finitura FASE DI CANTIERE RETE DI TELERISCALDAMENTO N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine RUMORE Caratterizzazione clima acustico N lieve reversibile a breve termine VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Uso del suolo Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Geologia, geotecnica e geomorfologia N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine Ambiente Idrico N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine N rilevante reversibile a breve termine Vegetazione e Flora Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Specie delle aree urbane e agricole N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Specie di ambiti naturali e seminaturali Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Habitat Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Reti ecologiche Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Sistemi di paesaggio N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Patrimonio storico-architettonico Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine USO DEL SUOLO SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Installazioni illuminanti Tabella 5.1-3 – Impatti Componenti Ambientali - 2/3 - 286 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) FASE DI ESERCIZIO RANGO DEGLI IMPATTI E DELLE COMPONENTI AMBIENTALI Riorganizzazione del comparto Fornitura di servizi Fabbisogno idrico Fabbisogno energetico Impianti fissi Produzione di rifiuti ATMOSFERA Qualità aria P molto rilevante reversibile a lungo termine P molto rilevante reversibile a lungo termine Nullo reversibile a breve termine P molto rilevante reversibile a lungo termine P rilevante reversibile a lungo termine Nullo reversibile a breve termine RUMORE Caratterizzazione clima acustico Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine USO DEL SUOLO Uso del suolo Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Geologia, geotecnica e geomorfologia Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Ambiente Idrico Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Vegetazione e Flora P lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Specie delle aree urbane e agricole Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Specie di ambiti naturali e seminaturali Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Habitat Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Reti ecologiche Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Sistemi di paesaggio P lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine P lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Patrimonio storico-architettonico Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Installazioni illuminanti Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine N lieve reversibile a breve termine Nullo reversibile a breve termine SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Tabella 5.1-4 – Impatti Componenti Ambientali - 3/3 - 287 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Opere accessorie e finitura Movimentazioni rifiuti e materiali Opere provvisionali Esecuzione fondazioni Scavi e riempimenti Trasporto materiali Getti in opera di calcestruzzo Assemblaggio prefabbricati Esecuzione impianti centrali cogenerative Taglio alberi Pavimentazioni Piantumazione Smontaggio strutture fisse di cantiere Completamento opere di finitura Dismissione cantieri Scavi Movimento materiali e lavorazioni Allestimento aree di cantiere e viabilità di servizio RANGO FATTORE AMBIENTALE FASE DI CANTIERE CENTRALI Allestimento e lavorazioni di cantiere propedeutiche alla realizzazione dell’intervento ATMOSFERA Qualità aria 5 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 RUMORE Caratterizzazione clima acustico 4 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale 5 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM 6 -1 -1 -1 -1 -1 -1 0 -1 -1 0 0 0 0 0 0 USO DEL SUOLO Uso del suolo 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Geologia, geotecnica e geomorfologia 4 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 Ambiente Idrico 4 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 Vegetazione e Flora 4 -1 0 -1 0 0 0 -1 0 0 0 -2 0 0 -1 0 Specie delle aree urbane e agricole 6 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 0 -1 -1 Specie di ambiti naturali e seminaturali 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Habitat 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Reti ecologiche 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Sistemi di paesaggio 4 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 Patrimonio storico-architettonico 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Installazioni illuminanti 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 RANGO DEGLI IMPATTI E DELLE COMPONENTI AMBIENTALI SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Tabella 5.1-5 – Rango degli Impatti e dei fattori ambientali 1/2 - 288 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) FASE DI CANTIERE RETE DI TELERISCALDAMENTO Tratto di attraversamento torrente Gesso Posa condotte Riempimento Ripristino Scavo Posa condotte Riempimento Ripristino Riorganizzazi Fornitura di one del servizi comparto Scavo RANGO DEGLI IMPATTI E DELLE COMPONENTI AMBIENTALI RANGO FATTORE AMBIENTALE Rete principale e secondaria FASE DI ESERCIZIO ATMOSFERA Qualità aria 5 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 4 4 0 4 3 0 RUMORE Caratterizzazione clima acustico 4 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 -1 0 VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale 5 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 0 0 CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 USO DEL SUOLO Uso del suolo 4 -1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Geologia, geotecnica e geomorfologia 4 -1 -1 -1 -1 -2 -2 -2 -2 0 0 0 0 0 0 Ambiente Idrico 4 -1 -1 -1 -1 -2 -2 -2 -2 0 0 0 0 0 0 Vegetazione e Flora 4 0 0 0 0 -1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 Specie delle aree urbane e agricole 6 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 0 0 Specie di ambiti naturali e seminaturali 3 0 0 0 0 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 0 0 Habitat 3 0 0 0 0 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 0 0 Reti ecologiche 3 0 0 0 0 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 0 0 Sistemi di paesaggio 4 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 1 0 0 0 1 0 Patrimonio storico-architettonico 5 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 -1 0 0 0 0 0 0 Installazioni illuminanti 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 -1 0 SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA Fabbisogno idrico Fabbisogno energetico Impianti fissi Produzione di rifiuti FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Tabella 5.1-6 – Rango degli Impatti e dei fattori ambientali 2/2 Rango fattore ambientale 1 2 3 4 5 6 Rango impatto -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 Tabella 5.1-7 – Legenda Rango degli Impatti e dei fattori ambientali - 289 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale PRONUNCIA DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE (ex art. 4 L.R. 40/1998) Centrali Cogenerative (AGC+ WedgePower) e rete di distribuzione a servizio del sistema di teleriscaldamento della Città di Cuneo (Utenze pubbliche e private) Impatto critico N_a N_b N_g N_h P_f P_a P_g P_b Impatto potenzialmente critico Impatto non critico Impatto Nullo Impatto positivo Impatto molto positivo N_c N_f N_i Nul P_h P_c N_d N_e N_l P_i P_d P_l P_e Tabella 5.1-8 – Legenda degli impatt mpatti significativi FASE DI CANTIERE RETE DI TELERISCALDAMENTO Rete principale e secondaria Tratto di attraversamento torrente Gesso Posa condotte Riempimento Ripristino Scavo Posa condotte Riempimento Ripristino Riorganizzazi Fornitura di one del servizi comparto Scavo INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI CRITICI FASE DI ESERCIZIO ATMOSFERA Qualità aria N_i N_i N_i N_i N_i N_i N_i N_i P_f P_f Nul P_f P_g Nul RUMORE Caratterizzazione clima acustico N_h N_h N_h N_h N_h N_h N_h N_h Nul Nul Nul Nul N_h Nul VIBRAZIONI Caratterizzazione clima vibrazionale N_i N_i N_i N_i N_i N_i N_i N_i Nul Nul Nul Nul Nul Nul CAMPI ELETTROMAGNETICI Caratterizzazione dei CEM Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul USO DEL SUOLO Uso del suolo N_h Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Geologia, geotecnica e geomorfologia N_h N_h N_h N_h N_g N_g N_g N_g Nul Nul Nul Nul Nul Nul Ambiente Idrico N_h N_h N_h N_h N_g N_g N_g N_g Nul Nul Nul Nul Nul Nul Vegetazione e Flora Nul Nul Nul Nul N_h Nul Nul Nul P_h Nul Nul Nul Nul Nul Specie delle aree urbane e agricole N_l N_l N_l N_l N_l N_l N_l N_l Nul Nul Nul Nul Nul Nul Specie di ambiti naturali e seminaturali Nul Nul Nul Nul N_g N_g N_g N_g Nul Nul Nul Nul Nul Nul Habitat Nul Nul Nul Nul N_g N_g N_g N_g Nul Nul Nul Nul Nul Nul Reti ecologiche Nul Nul Nul Nul N_g N_g N_g N_g Nul Nul Nul Nul Nul Nul Sistemi di paesaggio N_h N_h N_h N_h N_h N_h N_h N_h P_h Nul Nul Nul P_h Nul Patrimonio storico-architettonico N_i N_i N_i N_i N_i N_i N_i N_i Nul Nul Nul Nul Nul Nul Installazioni illuminanti Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul Nul N_i Nul SUOLO, SOTTOSUOLO, ACQUE VEGETAZIONE E FLORA Fabbisogno idrico Fabbisogno energetico Impianti fissi Produzione di rifiuti FAUNA ECOSISTEMI PAESAGGIO E PATRIMONIO STORICO CULTURALE INQUINAMENTO LUMINOSO Tabella 5.1-9 – Matrice degli impatti significativi - 290 Studio Progetto Ambiente FASCICOLO B Analisi Ambientale